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Risultati da 1 a 10 di 339

Discussione: ALIMENTAZIONE

  1. #1
    Senior Member

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    ALIMENTAZIONE

    Tesor, com'è andata col mix di crocche nuove e vecchie?ora metto una "guida"all'alimentazione sana e cruelty free utile a tutti coloro ch ecome noi hanno a cuore la salute dei propri tesori ed anche quella di tutti gli animali!
    se tutti gli uomini avessero la capacità di amare che hanno i cani non ci sarebbero più crudeltà e non mi vergognerei più di far parte degli esseri umani

  2. #2
    Senior Member

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    ho trovato un articolo molto interessante come guida all'alimentazione sana e sicura per i nostri bimbi pelosi e ve lo copio subito e vi avviso..è un po' lunghetto ma molto chiaro e amio avviso davvero utile[8D]
    da: http://www.antba.it/

    Prova a leggere l'etichetta di un comune alimento per animali:

    Cereali (riso minimo 4%), carni e derivati (pollo minimo 4%), sottoprodotti di origine vegetale, oli, grassi, sostanze minerali, estratti di proteine vegetali, ortaggi (minimo 4% nelle crocchette con verdure). Con antiossidanti, conservanti e coloranti: additivi CEE.


    In questo caso il prodotto che viene dichiarato “con pollo” ne contiene appena il 4%.
    E il resto? Non è specificato cosa si intende per "derivati" di carne, né per “sottoprodotti di origine vegetale”, conservanti e coloranti immancabili...
    Quanto più è evanescente l’etichetta e vaga la descrizione degli ingredienti, tanto più diventa lecito il dubbio sulla reale qualità e salubrità del mangime.

    Negli ultimi anni, veterinari olistici e nutrizionisti per animali hanno concluso che molti dei problemi di salute di oggi, dalle allergie ai tumori, perfino problemi comportamentali, possono trarre la loro origine da un'alimentazione scorretta: eccessiva o di scarsa qualità.
    Paradossalmente potremmo essere proprio noi la causa, inconsapevole, dell’avvelenamento e del malessere dei nostri amati animali domestici, con l’uso di mangimi di pessima qualità e poveri dal punto di vista nutrizionale.

    Alcuni mangimi contengono parti di scarto, carcasse respinte per il consumo umano (rancide, putride) ed i cosiddetti animali “4M” – malati, moribondi, mutilati o morti.

    Possono giungere nelle ciotole sotto nomi generici di “carne” o “farina di carne” anche cani e gatti domestici o randagi, ai quali viene praticata l’eutanasia con sodio pentobarbital (che sopravvive al processo di esecuzione e sarà ancora presente nel cibo), carcasse di animali macellati scartate al momento dell’ispezione veterinaria, rifiuti dei salumifici, la pappa prodotta dal “passapulcini”, una macchina che schiaccia i pulcini appena sgusciati (un sistema usato negli allevamenti di galline ovaiole, per eliminare i pulcini maschi in eccesso), carcasse di animali scuoiati provenienti dagli allevamenti di animali da pelliccia, animali morti negli zoo, topi da laboratorio, parti malate o cancerose di animali macellati, zoccoli, code, teste ancora con targhette di plastica attaccate e chissà quant'altro.

    Gli alimenti per animali domestici vengono cotti a temperature molto elevate per “sterilizzare” queste carni: purtroppo il processo, oltre ad alterare o distruggere gli enzimi e le proteine che si trovano nella "materia prima", non sempre distrugge gli ormoni (usati per far ingrassare il bestiame o per farne aumentare la produzione di latte), ne' gli antibiotici, ne' i barbiturici (usati come anestetici).

    Ciò che viene sgrassato durante la cottura diviene “grasso animale”.

    Avrete notato l'odore pungente che si sprigiona quando aprite un nuovo sacco di cibo per animali. Da cosa dipende? Spesso dalla presenza di grasso animale riciclato, oppure da oli troppo rancidi e classificati come inadatti al consumo umano o ancora da grasso proveniente dagli scarti dei ristoranti.
    Tutto ciò viene spruzzato direttamente sulle crocchette, per rendere appetibile un prodotto che altrimenti risulterebbe insipido o sgradevole. Il grasso agisce inoltre come collante, al quale vengono infine aggiunti esaltatori di sapidita'. Gli "scienziati" dell'alimentazione hanno scoperto che gli animali amano il gusto di questi grassi. I produttori sono dei veri maestri nel costringere un cane o un gatto a mangiare cio' che farebbe arricciare il naso.

    Occorre essere sempre cauti quando il produttore è restio a specificare la fonte di proteine e grassi.

    Molti credono sia sufficiente controllare le percentuali di proteine, grassi e fibre sull’etichetta. Non è così. Queste sono percentuali “grezze”: non indicano quanto salutari o nutrizionali siano gli ingredienti per l’animale. Una scarpa di cuoio ha molte proteine, ma la sua bio-disponibilità è bassa e il corpo del cane o del gatto non la può assorbire.

    Questo fattore deve essere considerato insieme agli effettivi ingredienti.

    Allo stesso modo la percentuale di fibra può includere “fibre vegetali” (gusci di arachidi, pula di granoturco) o “cellulose” che non sono digeribili e che per legge possono essere nient'altro che segatura impregnata di sangue dei pavimenti della macelleria.

    Nel caso di impiego di farine di carne prodotte con carni fresche e tagli destinati anche al consumo umano, il produttore ha tutto l’interesse a segnalarlo. Quanto più è evanescente l’etichetta e vaga la descrizione degli ingredienti, tanto più diventa lecito il dubbio sulla reale qualità e salubrità del mangime.

    Il prezzo non sempre garantisce la bonta', ma può essere un buon indicatore della qualita' dell'alimento. Utilizzare proteine e cereali di prima scelta sarebbe ovviamente impossibile per aziende che vendono cibo per animali a 1 euro al kg: il costo degli ingredienti risulterebbe maggiore del ricavato.

    Al cibo confezionato vengono aggiunti prodotti chimici per aumentarne il sapore, la stabilita', le caratteristiche o l'aspetto. Gli additivi non hanno valore nutritivo: possono essere usati come emulsionanti, per evitare che l'acqua ed il grasso si separino, come antiossidanti, per prevenire l'irrancidimento del grasso o come coloranti e aromi artificiali, per rendere il prodotto piu' attraente per il consumatore e piu' appetibile per l'animale.

    Negli ultimi 25 anni, il vertiginoso aumento di casi di cancro e malattie croniche o degenerative negli animali è direttamente proporzionale all'uso sconsiderato di additivi e conservanti.
    Ad esempio la trimetilchinolina e' permessa anche per il consumo umano, ma soltanto come conservante per spezie (pepe di cayenna, chili) in una proporzione di 100 parti per milione: sarebbe però molto difficile assumerne giornalmente una quantita' pari a quella che un cane consuma tramite il cibo secco.

    Per conservare i grassi, alcuni produttori hanno risposto alle preoccupazioni dei consumatori ricorrendo a conservanti naturali: Vitamina C (acido ascorbico), Vitamina E (tocoferoli misti) oppure olio di rosmarino, garofano o altre spezie.

    La legge richiede studi sulla tossicita' diretta dei singoli additivi e conservanti, questi però non vengono testati per il potenziale effetto sinergico gli uni con gli altri una volta ingeriti, seppure sia evidente la possibilita' di interazioni dannose tra alcuni dei piu' comuni conservanti.
    Per rendere nutrienti i cibi per animali, i loro produttori li "fortificano" con vitamine e minerali. Per quale motivo? Perché gli ingredienti usati non sono di per se' completi, la loro qualita' puo' essere estremamente variabile ed il tipo di produzione distrugge molte delle proprieta' nutritive.

    I problemi legati alla dieta industriale sono verificabili quotidianamente, in qualsiasi laboratorio veterinario: vomito, diarrea e infiammazioni sono i sintomi piu' frequenti di problemi digestivi cronici.
    L'eccesso di calorie, tipica delle formule commercializzate per cuccioli, promuove una crescita rapida, nonostante sia ampiamente dimostrato che, soprattutto per razze canine di taglia grossa, una crescita rapida contribuisce all'insorgenza di malattie delle ossa e delle giunture.

    Leggiamo e commentiamo insieme due etichette.

    Esempio di alimento completo per cani adulti "Pollo, riso e verdure", grande distribuzione:

    Cereali (riso minimo 4%), carni e derivati (pollo minimo 4%), sottoprodotti di origine vegetale, oli, grassi, sostanze minerali, estratti di proteine vegetali, ortaggi (minimo 4% nelle crocchette con verdure). Con antiossidanti, conservanti e coloranti: additivi CEE.

    In questo caso il prodotto che viene dichiarato “con pollo” ne contiene appena il 4%. Non è specificato cosa si intende per "derivati" di carne, né per “sottoprodotti di origine vegetale”: potrebbero essere scarti di lavorazioni agricole, paglia, bucce, segatura, avanzi della spremitura delle olive, noccioli, semi già sfruttati per l’olio, spesso estratto con solventi. Non viene detto che tipo e che qualità di “oli” e “grassi” contiene il prodotto: se sono di qualità pregiata e non scarti delle ultimissime fasi di lavorazione industriale dei prodotti per l’alimentazione umana, perché non dichiararlo? La chicca finale è data dagli “antiossidanti, coloranti e conservanti”, tutti “additivi CEE”, quindi consentiti dalla legge, la quale, purtroppo, non sempre è dalla parte dei consumatori. Certamente almeno i coloranti potevano essere evitati.

    Esempio di alimento completo per cani adulti “taglia grande – mantenimento”, negozi specializzati:

    Pollo (più del 20%), mais, grano, orzo, grasso animale, farina di pesce, polpa di barbabietola, farina di pollame, uova intere disidratate, lievito di birra in polvere, cloruro di potassio, sale, semi di lino, DL-metionina, glucosammina HCI, condroitinsolfato. Contiene antiossidante ammesso dalla CEE.

    Bene la percentuale alta di pollo. Con la polpa di barbabietola è bene non eccedere: è infatti molto zuccherina e indurisce artificialmente le feci. Il grasso animale che viene indicato in ordine decrescente come quinto ingrediente, è forse un po' troppo: come è noto aumenta l’appetibilità del prodotto e quindi la sua concorrenzialità (i cani e i gatti adorano i sapori forti indotti dai grassi). Additivi, anche qui immancabili.

    Non molti sanno e nemmeno immaginano che la vivisezione viene applicata perfino nell'industria del cibo per gli animali domestici. La maggior parte delle comuni marche reperibili nei supermercati o nei negozi specializzati testa in modo cruento i propri prodotti, direttamente o tramite istituti di ricerca, per studiarne digeribilità o efficacia nel trattamento di disturbi di salute.

    Se i cibi in questione fossero composti esclusivamente da ingredienti naturali e di qualità non sarebbe necessario torturare a morte cani e gatti, renderli obesi per poi tenerli a digiuno per settimane, costringerli a vivere con tubi conficcati nell'addome, privarli dei reni o indurre il malfunzionamento di altri organi, per testare i "benefici" di una dieta.

    E' giunto il momento di rivalutare il proprio approccio all'alimentazione degli animali domestici.

    Sia dal punto di vista dell'effettiva opportunita' di non continuare a nutrire i propri piccoli amici con orribili papponi a base di avanzi di vario genere, sia dal rischio di far fluire i propri soldi nelle tasche di un'industria che si macchia di nefandezze ignobili, quali appunto la vivisezione, pur di ottenere il maggior lucro possibile.

    Il consumatore deve essere messo in grado di poter comprare la propria marca preferita di cibo per animali domestici, sicuro del fatto che il prodotto scelto rappresenti una dieta sana e bilanciata e che non sia stato immesso sul mercato al costo di crudeli esperimenti di cui si diventa automaticamente complici tramite l'acquisto.



    Tratto dal Dossier di Gaia “Allarme mangime per cani e gatti” di Stefano Apuzzo http://gaiaitalia.it/sito2002/DOSSIE...D/Pet-food.pdf
    se tutti gli uomini avessero la capacità di amare che hanno i cani non ci sarebbero più crudeltà e non mi vergognerei più di far parte degli esseri umani

  3. #3
    Junior Member

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    nadia, secondo te un cucciolo di 2 msi e mezzo di 1,050 kg tanto? maschio..

  4. #4
    Junior Member

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    chi è che mi può rispondere? Grazie

  5. #5
    Senior Member

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    un altro interessante articolo sulla comprensione della dicitura "farina di carne".l'articolo si riferisce alla "burns" ma lo possiamo tranquillamente riferire anche ad altre marche positive quali: Almo nature, yarrah, olistika, Amì, Green fish,Eagle pack,Nature dog,Schesir, Biopur.

    C'è molta confusione riguardo alle definizioni di carne fresca e farina di carne e alcuni produttori di mangimi ne
    approfittano per puri scopi commerciali.
    La AAFCO (Association of American Feed Control Officials) definisce la farina di carne come:
    Il prodotto derivato da tessuti di mammiferi, organi compresi, privi di sangue, pelo/piume, zoccoli, corna, becchi,
    pelle, contenuti di rumine, stomaco e intestino, macinati ed essiccati. Non sono ammessi materiali estranei a
    questa definizione. I livelli di calcio non devono eccedere quelli di fosforo più di 2,2 volte.
    I nutrizionisti della Burns Pet Nutrition assicurano che la parola farina viene utilizzata per definire ingredienti
    esclusivamente dell'origine indicata sull'etichetta: ad esempio la farina di carne di agnello contiene solo carne di
    agnello, quella di pollo solo carne di pollo e così via.
    Il termine farina di carne non è utilizzato per nascondere sottoprodotti o ingredienti di dubbia provenienza o
    qualità.
    Burns Pet Nutrition utilizza solo ingredienti di prima scelta e la qualità delle materie prime è un aspetto
    considerato della massima importanza.
    Spesso il termine farina viene omesso sull'etichetta in quanto la maggior parte dei mangimi è prodotta con farine
    di carne.
    L'utilizzo di farine di carne rende più sicuro il prodotto finale in quanto si tratta di un ingrediente più semplice da
    conservare e utilizzare: la carne fresca può facilmente deteriorarsi prima di essere utilizzata per la produzione
    del mangime.
    La farina è prodotta subito dopo la macellazione ed è immediatamente inviata allo stabilimento di
    confezionamento del mangime. Essendo una materia prima essiccata e conservata con tocoferoli naturali è molto
    stabile e ha una validità di 6 mesi, in ogni caso viene solitamente utilizzata entro una settimana dall'arrivo: il
    rifornimento di materie prime è costante e sono quindi sempre molto fresche.
    Alcune ditte pubblicizzano i loro mangimi come privi di farine di carne, prodotti solo con carne fresca.
    Si tratta di pura strategia commerciale/pubblicitaria.
    La carne fresca non è qualitativamente superiore alla farina di carne.
    La farina di carne è carne fresca, macinata e disidratata.
    L'unica differenza tra carne fresca e farina di carne è, quindi, la percentuale di umidità.
    Sull'etichetta gli ingredienti devono essere indicati in ordine decrescente, in base al peso percentuale: in questo
    modo, se si considera il contenuto di carne fresca, invece che di farina di carne, la prima avrà un peso superiore
    dovuto all'umidità e sarà facile far credere che il prodotto contenga più carne di quello del concorrente che
    utilizza invece farina di carne.
    Una stessa percentuale di carne fresca e farina di carne indicata sulle etichette di due mangimi diversi, significa
    che il primo contiene in realtà meno carne del secondo.
    Altro stratagemma a cui ricorrono alcuni produttori di mangimi è quello di utilizzare cereali di origine diversa, in
    modo da doverli indicare separatamente nell'elenco degli ingredienti e poter quindi mettere la carne al primo
    posto: anche in questo caso non è detto che il prodotto contenga più carne di uno con un singolo cereale.
    I termini farina di carne o carne fresca devono poi essere ancora distinti da farina di carne di agnello e carne
    fresca di agnello: i primi non indicano che tipo di carne è stata utilizzata; è sicuramente da preferire un mangime
    con una chiara indicazione della fonte.
    Da evitare sono i prodotti che riportano sull'etichetta, oltre a descrizioni generiche come "carne", anche
    sottoprodotti di origine animale: potrebbero essere zoccoli, becchi, piume, ecc., semplici riempitivi, privi di
    qualsiasi valore nutrizionale e difficilmente digeribili.
    Burns Pet Nutrition utilizza nei suoi mangimi, insieme alla farina di carne, quella di ossa, per garantire un apporto
    naturale di minerali (come il calcio).
    L'utilizzo di farine di carne contenenti anche gli organi interni assicura un'alimentazione naturale e completa: il
    cane e il gatto in natura consumerebbero tutte le parti della preda, non solo i muscoli.
    La carne per uso umano in questo senso può essere considerata un alimento non completo per un cane o un
    gatto: è consigliabile abbinarla sempre a cereali e verdure per assicurare un'alimentazione equilibrata.
    http://www.antba.com/downloads/Farin...arneFresca.pdf
    se tutti gli uomini avessero la capacità di amare che hanno i cani non ci sarebbero più crudeltà e non mi vergognerei più di far parte degli esseri umani

  6. #6
    Senior Member

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    Luisad, non credo sia troppo!se vedi che sta bene, che gioca, mangia con appetito io starei tranquilla!l'importante è che toccandogli le costole tu riesca a sentirle e che non siano nascoste da troppa "ciccietta".Per star più tranquilla puoi chiedere un parere veterinario /nutrizionista, ma secondo me il tuo piccoletto è in perfetta forma!!
    se tutti gli uomini avessero la capacità di amare che hanno i cani non ci sarebbero più crudeltà e non mi vergognerei più di far parte degli esseri umani

  7. #7
    Senior Member

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    luisa, la mia a due mesi e mezzo pesava 1 kg e mezzo, nn lo so nemmeno io se è tanto, oggi a 5 mesi pesa quasi 3 kg, temo di avere un maialino + che un maltese ma l'importante è che stia bene, etto + o etto meno
    Muffo mi manchi tanto, la vita non è + la stessa senza te

  8. #8
    Junior Member

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    graziemille Nadia!!! Un Bacione

  9. #9
    Junior Member

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    già Nanà, l'importante che stia bene!!! Grazie anche a te!

  10. #10
    Senior Member

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    consigli per una dieta casalinga:

    Alimentazione fatta in casa
    Dott. John Burns

    Veterinari e produttori di mangimi spesso mettono in guardia dalle diete fatte in casa per la presunta difficoltà di assicurare livelli adeguati di tutti i nutrienti, in particolare minerali e
    vitamine. L’esperienza mi assicura invece che è perfettamente possibile alimentare gli animali con una dieta naturale fatta in casa, senza dover ricorrere a integratori di vitamine e minerali.
    Il segreto per raggiungere questo risultato è, come per la dieta umana, la varietà!

    E’ necessario però distinguere tra una dieta per mantenere il benessere e una per trattare uno specifico disturbo di salute (alimentazione clinica). Ad esempio, un problema grave o cronico a pelle e pelo può essere la conseguenza di un’intolleranza alimentare, la cui causa non è stata identificata. In questo caso potrebbe essere necessario ricorrere ad una dieta fissa e ristretta di pochi ingredienti per evitare il rischio di introdurre un componente che possa scatenare una reazione.

    I seguenti suggerimenti sono basati su mie raccomandazioni per evitare problemi di salute e assicurare un eccellente livello di benessere generale. Il trattamento di specifici disturbi
    richiede il consiglio di uno specialista e un’attenta considerazione dei dettagli.

    Per cani
    ° 1/3 di volume di riso integrale bollito
    ° 1/3 di volume di carne da variare regolarmente, alternando pollo, pesce, agnello e manzo
    ° 1/3 di volume di verdure, cotte o crude, di qualsiasi tipo ad eccezione delle cipolle che,
    se consumate in quantità, potrebbero causare anemia. Le patate possono essere
    utilizzate solo se il cane è sottopeso oppure in alternativa al riso in caso di allergia.
    Aggiungere anche alghe secche o fresche, fonte naturale di minerali.
    http://www.antba.com/downloads/Cibofattoincasa.pdf
    se tutti gli uomini avessero la capacità di amare che hanno i cani non ci sarebbero più crudeltà e non mi vergognerei più di far parte degli esseri umani

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