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Discussione: euroanimali

  1. #1
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    euroanimali

    www.lazampa.it

    3/1/2008 - SVOLTA NEL DOCUMENTO APPROVATO A LISBONA: SONO ESSERI «SENZIENTI»

    Gli animali nel nuovo trattato firmato dall'Unione Europea

    Le associazioni: «Adesso leggi più severe per il trasporto»

    ANTONELLA MARIOTTI

    E’ rimasto per ore legato a un palo della luce, vestito con un abitino natalizio, guardava tra la gente aspettando qualcuno che non tornerà più, qualcuno che l’ha abbandonato come un pacco dono, come fosse una cosa di cui sbarazzarsi senza troppi sensi di colpa. E’ la storia di un barboncino «dimenticato» l’altro giorno a La Spezia, ma che per la il Trattato firmato a Lisbona dai 27 Paesi dell’Unione Europea, è diventato un «essere senziente» una definizione che sancisce una volta di più il diritto che hanno gli animali al benessere e al rispetto, anche quando sono destinati a diventare cibo, e a maggior ragione per quelli che vengono chiamati «d’affezione». Entrerà in vigore il primo gennaio del prossimo anno.

    L’articolo 13 della seconda parte del Trattato è per le associazioni animaliste un grande passo avanti anche se «nell’immediato non cambia nulla» spiega Roberto Bennati, vice presidente della Lav: «E’ una norma di base introdotta in via definitiva nel trattato, già prevista, in modo meno impegnativo e vincolante, nella bozza di Amsterdam di molti anni fa». Gli Stati membri quindi dovranno tenere conto di questo per legiferare? «Sarà l’Unione europea nel processo legislativo a dover tenere in considerazione la protezione e il benessere degli animali. Per i singoli Stati sarà importante nelle leggi che riguardano il trasporto. Entro il 2009 saranno apportate integrazioni alle norme come la densità di carico e i tempi di viaggio per evitare sofferenze inutili».

    Difficile invece che la decisione della Ue possa influenzare i governi per leggi più severe contro i maltrattamenti di animali da affezione, in alcuni stati dell’Est è ancora in pratica la soppressione dei cani nei canili pubblici.

    «E’ un po’ come la moratoria sulla pena di morte - commenta Carla Rocchi, presidente Enpa -. Gli stati non sono costretti a tenere conto dell’articolo 13 per legiferare. Il vero punto è non tanto la normativa europea avanzata, ma l’allineamento dei vari paesi ad altri, va detto che questo inserimento porterà a normative sempre più attente al benessere degli animali per uno standard europeo avanzato. Noi italiani siamo già i migliori nel settore». «E’ comunque un atto fondamentale - sottolinea ancora Bennati - si pensi a tutta l’area dell’allevamento intensivo e della produzione: dalle galline ovaiole, ai vitelli e suini. La Ue è già intervenuta e vuole farlo molto di più».

  2. #2
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    Non avrei mai pensato di segnalare, in positivo, un articolo di "Libero", ma questo mi pare che meriti un plauso.
    Ciao
    SeB


    Libero, 4 gennaio 2008

    Trattato europeo sentenzia: gli animali hanno i sensi umani

    di Oscar Grazioli

    Mentre trascorrevano le feste na*talizie e sui media si alternavano le drammatiche notizie dei morti sul lavoro con le più liete, riguardanti leccornie e tradizioni locali, a Lisbona è accaduto un fatto che po*tenzialmente potrebbe cambiare il futuro dei nostri animali, almeno all'interno dell'Unione Europea. I 27 Paesi dell'Europa allargata hanno infatti firmato, nella capitale lusitana, il nuovo Trattato dell'Unione Europea che introduce molteplici novità migliorative dal punto di vista sociale per quanto riguarda i diritti dei cittadini. Questa volta, grazie anche alle battaglie delle associazioni animaliste, il Parlamento europeo non ha dimenti*cato che la situazione degli animali, con particola*re riferimento a quelli di interesse zootecnico, è stata troppo a lungo tenuta nel cestino delle buo*ne promesse. Finalmente avviene il riconosci*mento ufficiale degli animali quali "esseri sen*zienti". Il nuovo articolo 13 della parte II del Trat*tato interessa vasti settori di importanza vitale per qualunque nazione: dalla ricerca, all'agricoltura, dalla pesca allo sviluppo tecnologico. La nuova normativa va a sostituire il desueto e meno impe*gnativo protocollo sulla protezione e il benessere degli animali in vigore dal 1997.

    Agli animali dunque viene riconosciuto l'esse*re "senzienti", che vuol dire essere dotati di sensi, e questo lo sapevamo, ma soprattutto di sensibi*lità, e questo è un concetto relativamente nuovo e di straordinaria importanza. Il delitto che si com*mette nel maltrattare animali non sarà più visto in funzione della sensibilità umana, come nell'at*tuale legislazione italiana in cui i governanti (nuovi e vecchi) se la sono sentita soltanto di imporre il divieto di incrudelire su di essi, perché ciò offende i sentimenti dell'uomo. Se gli animali, come san*cisce il nuovo trattato, sono dotati di sensibilità e non solo di sensi fisici, allora diventa quasi scon*tato che il loro maltrattamento si avvicina a quello di chi ha pensato finora di essere l'unico deposi*tario al mondo, anzi nell'universo, di tale caratte*ristica, ovvero l'uomo. Il "quasi" non è scritto a ca*so. Gli accordi come questo, per quanto sotto*scritti e firmati, non vincolano nessun Paese ad una precisa legislazione, ma danno solo delle di*rettive. Per fare un esempio di cui si è discusso ampiamente negli ultimi giorni è un po' quanto sta succedendo per la moratoria sulla pena di morte. Per quanto ci sia stato l'impegno di una insperata maggioranza di nazioni a rivedere questa delicata problematica, non per questo tutti i Paesi che hanno votato per la moratoria si sono impe*gnati ad abolire le esecuzioni. Difficile pensare che, entro un anno (il trattato entrerà in vigore il 1° gennaio 2009), Paesi in cui si sopprimono cani e gatti randagi con metodi intollerabili, quali cia*nuro e stricnina, possano adeguarsi alle normati*ve più avanzate in tema di benessere animale.

    Alla stessa stregua è impossibile credere che il problema degli allucinanti trasporti che devono subire animali, quali cavalli e asini avviati alla macellazione dai lontani Paesi dell'Est verso quelli dove maggiormente si consumano tali carni (e purtroppo noi siamo in pole position), si risolva*no in pochi mesi. Eppure è stata tracciata una via che tutti i Paesi saranno chiamati a seguire. Gio*verà ricordare, a onor del merito, che il vicepresi*dente della commissione europea Franco Frattini ha dato un contributo indispensabile all'evento.

    Ora, l'attuale nostro governo ha l'obbligo di mettersi su questa via, come aveva promesso in campagna elettorale. Promessa mai mantenuta.


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