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Risultati da 171 a 180 di 183

Discussione: il Pastore del Caucaso.

  1. #171
    Junior Member

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    Ciao Oliver.
    Il pelo?
    Beh ne perde parecchio, l'altro cane il volpino che è a pelo lungo ne perde meno, lei invece che ha un pelo medio ne perde molto di più e durante tutto l'anno perchè vivendo in casa con noi gode del riscaldamento che mantiene la muta quasi tutto l'anno. Se vive in giardino fa la muta una volta o due l'anno e puoi spazzolarlo una volta a settimana io purtroppo sono costretta a spazzolarla tutti i giorni altrimenti troverei i suoi peli ovunque.
    Se qualcuno viene da me la mia cagnolona si comporta a seconda di chi ha davanti. Se è qualcuno che conosce o ha visto anche solo una volta fa la brava. Osserva sempre tutto con attenzione però, non perde mai di vista nessuno, se è un totale estraneo io la tengo al guinzaglio fino a quando non sono sicura che dopo le consuete annusature e conoscenze lei sia serena. Per ora non mi è capitato nulla e spero non capiti mai! Certo credo che un caucaso maschio sarebbe molto più diffidente e difficile da gestire in città.
    Ho avuto solo problemi con mio figlio perchè è piccolo 2 anni e mezzo e lei per giocare con lui lo prendeva con i denti non gli ha mai fatto male ma lui si spaventava molto e piangeva. Lentamente ha compreso che non deve bloccarlo mordendolo ma ogni tanto lo fa ancora. D'altronde le loro mani sono la bocca e afferranno con il morso, non hanno altra scelta sta a noi fargli comprendere come ci si deve comportare.
    Attendo tuo parere.

  2. #172
    Member

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    ciao Eilan,
    bene,quindi hai una cagnolona molto equilibrata,ben socializzata.per quanto riguarda il pelo la tua caucasina,a parte la perenne muta,è bella pelosona oppure mantiene poco pelo?riesci a mettere qualche foto qui?fuori casa come si comporta,sia con i cani che con i passanti?
    grazie per le risposte
    ciaoo

  3. #173
    Senior Member

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    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">francy_capo ha scritto:

    Ciao Skonvolt benvenuto. Attendiamo le foto di Lola e degli altri(?) caucaso. Discorso interessante quello sulla conservazione dell'attitudine della razza...non mi pare però che l'Italia brilli per coerenza in questo senso anzi...la tendenza all'omologazione e alla repressione di caratteristiche "scomode"ed impegnative pare sia il must di questi ultimi tempi...
    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    Mi scuso per l'intrusione... ignorante! Leggo sempre, ma scrivo pochissimo perché di norma qui ho solo da imparare.
    Ma il dibattito suscitato da Skonvolt mi induce alcune domande e mi instilla alcuni dubbi.
    Il primo: l'obiettivo di conservare l'attitudine della razza potrebbe suggerire l'idea - spesso errata - che le razze siano by default il prodotto della selezione naturale, senza l'intervento di agenti esterni. Sappiamo però che questi agenti esterni ci sono stati... l'uomo ha indirizzato in modo decisivo l'evoluzione di alcune razze (talora creandole quasi a tavolino) e ha fissato le loro caratteristiche in base alle sue esigenze. La conservazione di queste caratteristiche, oggi, sarebbe, anzi è attività meritoria, che si inserisce nel quadro più generale del recupero di ciò che stiamo perdendo o che già si è perso. E in un'ottica di conservazione.
    Però... non stiamo parlando di conservare qualcosa che la natura ha fatto ad un certo modo e che l'uomo ha cambiato o rovinato. Stiamo parlando, spesso, di conservare qualcosa che l'uomo ha 'fatto'.
    Se le razze sono state selezionate deliberatamente (e spesso NON naturalmente) per soddisfare alcuni bisogni di alcuni uomini in alcune epoche e in alcune zone... posto che questi bisogni cambiano inevitabilmente col tempo... non sarebbe ragionevole anche ammettere che il tentativo di reprimere selettivamente una determinata caratteristica utile in un'epoca, ma superflua o 'scomoda' successivamente non è altro che la logica conseguenza del cambiamento dei tempi? Se un cane prima serviva alla funzione X e aveva le caratteristiche adeguate e oggi questa funzione X si è persa, mantenere queste caratteristiche (in assenza della funzione per la quale erano state stabilizzate) non è come trasformare il cane in un oggetto da museo? e quindi, di fatto, condannarlo ad essere inadeguato ai tempi?
    Si tratta, almeno per come la vedo io (e cioè secondo una prospettiva parziale), di due posizioni che hanno - entrambe - un fondamento di ragionevolezza. Conservare o innovare?

    Mi scuso se ho detto banalità... Ma da solo non ne vengo a capo

  4. #174
    Senior Member

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    Il punto e' che la caratteristica che serviva alla funzione X , oltre a poter essere comunque utile a chi il cane davvero lo utilizza ancora per la funzione X, e' anche spesso quella che porta i veri appassionati di una razza a preferirla alle altre.

    Se si appiattisce tutto e si crea il cane tascabile,adatto a tutti, a qualunque ambiente, che si puo' scelgiere in base all'aspetto fisico.. bhe, di fatto, perderemmo IL CANE.


  5. #175
    Senior Member

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    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">oliver10 ha scritto:

    molto equilibrata,</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    Posso chiedervi gentilmente di utilizzare questo termine (il piu bistrattato dalla cinofilia) con giudizio e congizione?

    L'equilibrio di certi cani si ricerca e si dimostra IN FAMIGLIA. Non con gli estranei che si presume per geni loro odino.

    Troppo spesso ho sentito il termine EQUILIBRATO usato da cagnari che tentavano di mascherare l'assoluta assenza di carattere dei loro soggetti.

  6. #176
    Senior Member

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    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Nick73 ha scritto:
    Se le razze sono state selezionate deliberatamente (e spesso NON naturalmente) per soddisfare alcuni bisogni di alcuni uomini in alcune epoche e in alcune zone... posto che questi bisogni cambiano inevitabilmente col tempo... non sarebbe ragionevole anche ammettere che il tentativo di reprimere selettivamente una determinata caratteristica utile in un'epoca, ma superflua o 'scomoda' successivamente non è altro che la logica conseguenza del cambiamento dei tempi?</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    Il problema, secondo me, senza entrare nell'ambito di razze specifiche, sta nel fatto che la selezione originaria è stata frutto del lavoro minuzioso e dell'abnegazione di chi ha voluto QUEL particolare cane in QUEL modo particolare.
    Creata la razze, stabilizzata e cristallizzata in uno standard morfo-caratteriale, piuttosto che manoscritti originali e tutto ciò che ne può costituire il fondamento storico, creato quindi il PATRIMONIO che quella razza rappresenta.... per cambiarla ci vorrebbe, quanto meno, un atto di pari forza, ossia la manifesta volontà di tutti coloro che hanno la "proprietà" della razza, a partire dai "padri fondatori" e dalle prime generazioni di sostenitori(ossia coloro che ne hanno dettato le linee guida). Cosa quasi sempre impossibile per passaggio a miglior vita degli stessi.
    Questo è quello che noi pretendiamo per il ns. patrimonio artistico e culturale e che, senza particolari differenze, dovremmo pretendere per quella espressione di vera arte e ingegno umano che molte razze rappresentano. Così come nessuno ha il potere di trasformare il Colosseo in uno stadio da calcio, nessuno ha il diritto di stravolgere l'indole di un Caucaso per renderlo un cane da guinzaglio estensibile, per fare un esempio. La "scomodità" di una caratteristica va sempre messa in relazione all'adeguatezza di chi gestisce il cane. Spesso ciò che viene considerato scomodo è valore incompreso o male utilizzato quasi sempre frutto di scelte di compatibilità errate dettate dal gradimento estetico. E' valore che deve continuare ad essere selezionato perchè una volta che una caratteristica si perde non la si può ricreare dal nulla. Esistono centinaia di razze con caratteristiche "comode" basta scegliere tra quelle quando non ci sono le condizioni ambientali per osare.

    Il lavoro di selezione, se puro e non pesantemente influenzato dal fattore economico dovrebbe quindi mirare al miglioramento, ma sempre nel rispetto delle linee guida. Mai quindi modifiche radicali, trasformazioni autostabilite, compromessi commerciali e quant'altro.
    Per le modifiche radicali esiste la libera possibilità di creare nuove razze, ma la cosa richiede fatica ben superiore rispetto alla semplicità di variare, spesso rovinare, un'opera creata da altri...

    Per cambiare una razza ci vorrebbe un Referendum totalitario......

    Putroppo questa necessità, vitale, viene continuamente disattesa, nella realtà dei fatti, dalle farneticazioni di allevatori/espositori (e giudici) con la mania degli "effetti speciali".
    Esistono razze che, a piccoli e costanti ritocchi, sono state devastate nella loro essenza tanto da renderne veramente arduo il recupero.Cani così difformi dal modello originale che chi li ha concepiti difficilmente li riconoscerebbe senza una didascalia. Veri Patrimoni sciupati in nome del libero arbitrio.
    SeaWolf74 [:248]
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    Iddio cre� l\'uomo, poi, vedendolo cos� debole, gli don� il cane.(Schopenhauer)

    Un giorno senza un sorriso � un giorno perso. (Charlie Chaplin)

  7. #177
    Senior Member

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    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">SeaWolf74 ha scritto:
    Questo è quello che noi pretendiamo per il ns. patrimonio artistico e culturale e che, senza particolari differenze, dovremmo pretendere per quella espressione di vera arte e ingegno umano che molte razze rappresentano.
    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    D'accordo:
    Però, e passatemi una affermazione volutamente provocatoria (quindi faccio l'avvocato del diavolo ), noi oggi conserviamo - ad esempio - edifici costruiti 2000 anni fa, ma questo mica ci obbliga a costruirne nuovi edifici identici...

    Il fondo della mia domanda era questo: ragionare sulle razze solo in ottica conservativa non significa operare contro natura, visto che la natura di fatto 'impone' l'evoluzione (ad esempio adattativa) e quindi il cambiamento?
    A meno di non ammettere l'assenza di fondamento naturale nelle razze, ovviamente... (anche questa è una provocazione voluta, sia chiaro).

  8. #178
    Senior Member

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    In realtà alla base della selezione, più che la mera conservazione, c'è proprio il miglioramento delle razze. Il problema sta però nello stabilire cosa è meglio e cosa è peggio. Chi ha il potere di farlo e secondo quale logica.
    Spesso è volentieri ciò che viene considerato peggio, tiene conto di punti di vista molto parziali, come ad esempio quello di rendere un cane "vendibile" alle masse, o rispondente alle mode del momento, alle esigenze di tale attività o di tale circostanza. In questi casi ciò che si tende a fare non è quindi fare il bene della razza ma soddisfare un bisogno contingente che potrebbe cessare tra pochi anni lasciandoci però un cane rovinato per sempre.
    Per questo dicevo che per cambiare una razza ci vorrebbe un Referendum totalitario. Gli espositori e i giudici che sono quelli che influenzano in modo pesante l'allevamento sono una categoria molto parziale. Poche persone che decidono per tutti. Posso decidere bene o male secondo l'onestà intellettuale che mettono nel loro lavoro e secondo gli interessi che cercano di tutelare.
    In un sistema veramente democratico il cane gradito alla massa degli estimatori dovrebbe coincidere con quello prodotto dall'ambiente espositivo, eppure partendo dalle doti caratteriali e arrivando a quelle morfo/funzionali e arrivando alla salute, spesso e volentieri i veri conoscitori e i puristi rimangono delusi dalle involuzioni a cui i loro cani sono addivenuti.
    Quindi il tuo pensiero non è errato in se ma rappresenta una visione un pò Romantica che non tiene conto delle variabili umane in gioco non sempre dalle intenzioni purissime. Pertanto in questo contesto e con queste garanzie preferisco che le razze vengano modificate il meno possibile considerati anche i passati risultati, in taluni casi veramente deludenti.
    SeaWolf74 [:248]
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  9. #179
    Senior Member

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    Salve a tutti, sto riaprendo questo post un pò "impolverato" a seguito di notizie di trasformazione del PDC. Questa splendida razza che fino a pochi giorni fà credevo una delle poche rimaste inalterate, ho scoperto che è stata manipolata per scopi deplorevoli come i combattimenti. Detto questo vi chiedo quanto siano reali queste informazioni, e se è possibile avere dell foto del Caucaso pre e post alterazioni dell'uomo. Buona serata

  10. #180
    Senior Member

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    Anzitutto ti tranquillizo: esistono ancora pastori caucasici inalterati, che continuano a svolgere le antiche mansioni.

    Diverso e' parlare della selezione moderna. Quelli sono cani che ben poco hanno a che spartire con gli aborigeni.

    Ma di fatto e' una questione comune a tutti i pastori dell'est (asiat in cima alla fila).

    Sul discorso combattimenti (che ho tirato in ballo io) onestamente mi sento di fare un passetto indietro aspettando informazioni da un caro amico molto esperto in materia.. nel senso che se e' sicuramente vero per gli asia centrale, a ben pensarci non giurerei sui caucaso.

    E' indiscutibile pero' che i modernic ani europei abbaino ben poco a che fare coi loro corrispettivi aborigeni.



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