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Risultati da 11 a 20 di 64

Discussione: Pesci rossi

  1. #11
    Senior Member

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    Per farli riprodurre ci vorrebbero delle condizioni che solo un acquario specifico può dare, la palla di vetro è una tortura, meglio la vaschetta rettangolare con coperchio perchè sono bravi a saltare, costano pochissimo e quando potrai sistemali meglio.
    Ciao
    Silvia

  2. #12
    Senior Member

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    Per farli riprodurre ci vorrebbero delle condizioni che solo un acquario specifico può dare, la palla di vetro è una tortura, meglio la vaschetta rettangolare con coperchio perchè sono bravi a saltare, costano pochissimo e quando potrai sistemali meglio.
    Ciao
    Silvia

  3. #13
    Senior Member

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    Per farli riprodurre ci vorrebbero delle condizioni che solo un acquario specifico può dare, la palla di vetro è una tortura, meglio la vaschetta rettangolare con coperchio perchè sono bravi a saltare, costano pochissimo e quando potrai sistemali meglio.
    Ciao
    Silvia

  4. #14
    Senior Member

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    C’è un problema nascosto nella tua stessa, dolcemente ingenua, domanda Java. Quanto vive un pesce rosso nella boccia???

    Già, quanto??? Due settimane, un mese, due... in casi eccezionali anche 6 mesi.

    Ma quanto dovrebbe vivere questo pesce??? Quanto vive in natura??? 20 anni, in alcuni casi anche 30.

    La boccia è una delle più grandi crudeltà che si possono esercitare su di un pesce (e solo una, per altro, delle tante crudeltà esercitate su questo particolare tipo di pesci).

    In molte legislazioni, solo ultimo il provvedimento comunale di Reggio Emila, la boccia è considerata ufficialmente MALTRATTAMENTO SUGLI ANIMALI: è vietata e perseguibile. Altrove sono in corso battaglie per far sapere, far conoscere: perché questo eccidio si fonda essenzialmente sulla disconoscenza.

    Ma Perché??? Cos’ha la boccia di tanto orrendo??

    Prima di tutto lo spazio: la boccia non ne ha, ed obbliga il pesce rosso a rimenare nano, provocando gravi disturbi agli organi interni. In una boccia, ma anche in un piccolo acquario, il Carassius non supera i 4-6 cm. Quello stesso pesce, liberato in un laghetto o allevato in uno stagno, supererebbe i 30 cm. I natura poi, i veri Carassius raggiungono i 60 cm di lunghezza ed i tre chili di peso.

    In secondo luogo l’ossigenazione: in una boccia l’ossigeno si dissolve rapidamente, impedendo al pesce di respirare. Per questo sono così frequenti i pesci boccheggianti in superficie (molti ignoranti pensano: “che carini!! hanno fame!!”).

    Ancora, l’acqua del rubinetto è piena di sostanze tossiche, a cominciare dal cloro, che avvelenano lentamente i pesci. Quell’acqua andrebbe lasciata riposare almeno due giorni prima di essere versata nella boccia; oppure dovrebbe essere trattata con biocondizionatori specifici.

    E poi il pesce rosso mangia ed inquina molto: senza un filtro, nonostante tutti i cambi di acqua possibili, l'animale si ritrova costretto a respirare le sue stesse deiezioni ed i residui di cibo.

    Per ultimo la boccia, con la sua angolatura globale e lo scarso spazio, disorienta il pesce, gli impedisce di avere un angolo riparato e gli produce un continuo stress.

    Così muore. Dopo lunghe ed invisibili sofferenze il pesciolino rosso (che non dovrebbe essere affatto un "pesciolino") muore. E perché??? Per quale ragione??? Questa è la parte più allucinante.

    Non è tanto la morte il problema infatti, ma il suo senso. O meglio NON SENSO.

    Una spigola pescata per essere mangiata, muore sensatamente. Muore per la “fame” del suo predatore.

    Un pesce rosso agonizzante in una boccia o in un piccolo acquario, muore per il desiderio di vederlo vivo. Muore per amore. Un amore che porta qualcuno a comprarlo, portarselo a casa, dargli da mangiare e provare soddisfazione nell’averlo vicino. Muore per un amore che in realtà è frutto di scompensi.

    In sostanza muore per un controsenso. E non c’è niente di peggio che togliere senso alla vita e alla sua fine.

    E ancora, muore per ignoranza. Perché la maggior parte delle persone che hanno un pesce rosso in una boccia “non sanno”.

    Il business degli allevamenti industriali di pesci rossi e dei produttori di bocce, ma anche della catena di distribuzione e dei negozianti, si basa proprio su questa ignoranza. Sul cavalcare gli scompensi e le carenze di affetto delle persone.

    Ma c’è anche un altro motivo per cui il pesce rosso muore: questo animale COSTA POCO. Spesso niente: si vince.

    Il prezzo, in troppi casi, viene associato al valore della cosa acquistata. Anche quando non si tratta di una cosa. Anche quando è una vita.

    Quindi un animale che costa poco vale altrettanto. Non certo la spesa di un acquario. Spesso non vale neppure il cibo specifico ma solo mollichelle di pane. E’ con i soldi che si misurano dolore e sofferenza ormai.

    Quindi la beffa: il Carassius Auratus Auratus è strettamente imparentato con le carpe, soprattutto con le carpe Koi (le VERE Carpe Koi, non gli incroci con pesci rossi che si vendono nei negozi). Con una differenza: mentre il pesce rosso classico costa un euro, una carpa Koi può costare anche più di 50.000 euro.

    Per questo le capre Koi sono trattate come gioielli: vivono in magnifici laghetti privati studiati appositamente da grandi architetti ed esperti di ittofauna, sono super curate. Per loro è stato inventato addirittura una metodo di sterilizzazione speciale, con il laser, per evitare che un parto occasionale le faccia soffrire o le uccida.

    Due pesci, due animali geneticamente quasi uguali, con la stessa capacità di soffrire: uno destinato alla boccia e ai sacchetti di plastica di qualche luna park, ad allevamenti industriali, a diventare cibo per piranha. L’altro trattato come un figlio da allevatori e compratori.

    Perché uno è nato "costoso" e l’altro non vale niente.

    Ma la boccia è solo l’ultima tortura fatta a questi animali.

    Il pesce rosso in realtà non esiste: o meglio, esiste in parte. Il Carassius Auratus Auratus è classificato come specie a se ma è ormai appurato che si tratta di una varietà tetraploide del Carassius Carassius. Una variante naturale ma esaltata dalla selezione dell’uomo, iniziata in Cina mille anni fa a scopo ornamentale.

    Finché comunque si cercava solo di avere pesci il più rossi possibile, o più bianchi, o più dorati, o più pezzati, facendo riprodurre solo esemplari con questa colorazione, nessun problema.

    Ma la situazione è degenerata nello scorso secolo, quando la mano dell’uomo si è fatta molto più pesante. Ed ha incominciato a dare vita a veri e propri MOSTRI. Blak Moor, Calico Telescope, Celestial e Lionhead (in minor misura anche Oranda e Fantail) sono pesci inventati dall’uomo per avere soprammobili da arredamento.

    Questi poveri animali spesso non riescono a nuotare, non ci vedono, vivono una continua sofferenza fisica: perché sono malati, DEFORMI.

    L’uomo, che ha preso il posto di Dio, li ha trasformati in ORRORI VIVENTI. Che pure piacciono. Ed è questa la tragedia.

    Sono pesci, pesciolini… e quindi non ci si ferma a guardarli attentamente, a guardare che schifo è stato fatto. Si vedono e basta: non si guardano. Su una scimmia, su un cane, su cavallo, orrori simili avrebbero indignato mezzo mondo.

    Per biologi ed ittologi le varietà di pesci rossi non esistono. Per una persona di buon senso fanno pena. Ma per molta, troppa gente, sono animali da comprare. E quindi da continuare ad allevare.

    Comunque Java, per tornare alla tua domanda: il Carassius raggiunge la maturità sessuale a 10 – 11 mesi ma in condizione di cattività non dovrebbe essere fatto riprodurre prima dei due anni (ed i 20 cm di lunghezza). La riproduzione controllata è possibile solo in gradi impianti all’aperto o in vasche che superano i 200 litri. Nella boccia è impensabile che vivano, figuriamoci se possono riprodursi.

    La vaschetta da 7 –10 litri presenta gli stessi identici inconvenienti della boccia. La cosa "migliore", solo se si tratta dei pesci rossi classici, sarebbe quella di liberarli in qualche laghetto artificiale privato; assolutamente non nei fiumi però. E neppure nei laghi veri. Perché nel primo caso morirebbero, essendo pesci d’acqua ferma o da corso lento. Nel secondo diventerebbero infestanti, compromettendo la fauna autoctona. Di disastri, anche qui, ne sono stati fatti fin troppi.

    Ma capisco che può essere difficile…

    Non puoi farti un acquario??? E perché?? Ci sono acquari molto economici e piccoli, non molto più ingombrati o impegnativi di una boccia. Acquarietti fatti apposta per i pesci rossi. Si tratta comunque si situazioni a limite, date le dimensioni. Situazioni molto precarie. Ma dura lex sed lex: di sicuro lì i pesci soffrono ma soffrono meno.

    Se una vaschetta in plexiglas raggiunge i 20 litri, potresti essere tu a comprare un filtro appendibile, un piccolo areatore, un fondo e qualche elemento di arredo, per ridurre la sofferenza. Solo ridurre in simili dimensioni… ma è meglio che niente.

    Comunque…. non amo le campagne, e soprattutto farmene portavoce. Eppure non posso fare a meno di appoggiare chi cerca di far sapere, di combattere chi invece cavalca l’ignoranza e l’amore per gli animali, per guadagnarci e provocare sofferenza troppo gratuita per i miei gusti, ad acquirenti ed animali stessi. Quindi:




    <center> </center>

  5. #15
    Senior Member

    User Info Menu

    C’è un problema nascosto nella tua stessa, dolcemente ingenua, domanda Java. Quanto vive un pesce rosso nella boccia???

    Già, quanto??? Due settimane, un mese, due... in casi eccezionali anche 6 mesi.

    Ma quanto dovrebbe vivere questo pesce??? Quanto vive in natura??? 20 anni, in alcuni casi anche 30.

    La boccia è una delle più grandi crudeltà che si possono esercitare su di un pesce (e solo una, per altro, delle tante crudeltà esercitate su questo particolare tipo di pesci).

    In molte legislazioni, solo ultimo il provvedimento comunale di Reggio Emila, la boccia è considerata ufficialmente MALTRATTAMENTO SUGLI ANIMALI: è vietata e perseguibile. Altrove sono in corso battaglie per far sapere, far conoscere: perché questo eccidio si fonda essenzialmente sulla disconoscenza.

    Ma Perché??? Cos’ha la boccia di tanto orrendo??

    Prima di tutto lo spazio: la boccia non ne ha, ed obbliga il pesce rosso a rimenare nano, provocando gravi disturbi agli organi interni. In una boccia, ma anche in un piccolo acquario, il Carassius non supera i 4-6 cm. Quello stesso pesce, liberato in un laghetto o allevato in uno stagno, supererebbe i 30 cm. I natura poi, i veri Carassius raggiungono i 60 cm di lunghezza ed i tre chili di peso.

    In secondo luogo l’ossigenazione: in una boccia l’ossigeno si dissolve rapidamente, impedendo al pesce di respirare. Per questo sono così frequenti i pesci boccheggianti in superficie (molti ignoranti pensano: “che carini!! hanno fame!!”).

    Ancora, l’acqua del rubinetto è piena di sostanze tossiche, a cominciare dal cloro, che avvelenano lentamente i pesci. Quell’acqua andrebbe lasciata riposare almeno due giorni prima di essere versata nella boccia; oppure dovrebbe essere trattata con biocondizionatori specifici.

    E poi il pesce rosso mangia ed inquina molto: senza un filtro, nonostante tutti i cambi di acqua possibili, l'animale si ritrova costretto a respirare le sue stesse deiezioni ed i residui di cibo.

    Per ultimo la boccia, con la sua angolatura globale e lo scarso spazio, disorienta il pesce, gli impedisce di avere un angolo riparato e gli produce un continuo stress.

    Così muore. Dopo lunghe ed invisibili sofferenze il pesciolino rosso (che non dovrebbe essere affatto un "pesciolino") muore. E perché??? Per quale ragione??? Questa è la parte più allucinante.

    Non è tanto la morte il problema infatti, ma il suo senso. O meglio NON SENSO.

    Una spigola pescata per essere mangiata, muore sensatamente. Muore per la “fame” del suo predatore.

    Un pesce rosso agonizzante in una boccia o in un piccolo acquario, muore per il desiderio di vederlo vivo. Muore per amore. Un amore che porta qualcuno a comprarlo, portarselo a casa, dargli da mangiare e provare soddisfazione nell’averlo vicino. Muore per un amore che in realtà è frutto di scompensi.

    In sostanza muore per un controsenso. E non c’è niente di peggio che togliere senso alla vita e alla sua fine.

    E ancora, muore per ignoranza. Perché la maggior parte delle persone che hanno un pesce rosso in una boccia “non sanno”.

    Il business degli allevamenti industriali di pesci rossi e dei produttori di bocce, ma anche della catena di distribuzione e dei negozianti, si basa proprio su questa ignoranza. Sul cavalcare gli scompensi e le carenze di affetto delle persone.

    Ma c’è anche un altro motivo per cui il pesce rosso muore: questo animale COSTA POCO. Spesso niente: si vince.

    Il prezzo, in troppi casi, viene associato al valore della cosa acquistata. Anche quando non si tratta di una cosa. Anche quando è una vita.

    Quindi un animale che costa poco vale altrettanto. Non certo la spesa di un acquario. Spesso non vale neppure il cibo specifico ma solo mollichelle di pane. E’ con i soldi che si misurano dolore e sofferenza ormai.

    Quindi la beffa: il Carassius Auratus Auratus è strettamente imparentato con le carpe, soprattutto con le carpe Koi (le VERE Carpe Koi, non gli incroci con pesci rossi che si vendono nei negozi). Con una differenza: mentre il pesce rosso classico costa un euro, una carpa Koi può costare anche più di 50.000 euro.

    Per questo le capre Koi sono trattate come gioielli: vivono in magnifici laghetti privati studiati appositamente da grandi architetti ed esperti di ittofauna, sono super curate. Per loro è stato inventato addirittura una metodo di sterilizzazione speciale, con il laser, per evitare che un parto occasionale le faccia soffrire o le uccida.

    Due pesci, due animali geneticamente quasi uguali, con la stessa capacità di soffrire: uno destinato alla boccia e ai sacchetti di plastica di qualche luna park, ad allevamenti industriali, a diventare cibo per piranha. L’altro trattato come un figlio da allevatori e compratori.

    Perché uno è nato "costoso" e l’altro non vale niente.

    Ma la boccia è solo l’ultima tortura fatta a questi animali.

    Il pesce rosso in realtà non esiste: o meglio, esiste in parte. Il Carassius Auratus Auratus è classificato come specie a se ma è ormai appurato che si tratta di una varietà tetraploide del Carassius Carassius. Una variante naturale ma esaltata dalla selezione dell’uomo, iniziata in Cina mille anni fa a scopo ornamentale.

    Finché comunque si cercava solo di avere pesci il più rossi possibile, o più bianchi, o più dorati, o più pezzati, facendo riprodurre solo esemplari con questa colorazione, nessun problema.

    Ma la situazione è degenerata nello scorso secolo, quando la mano dell’uomo si è fatta molto più pesante. Ed ha incominciato a dare vita a veri e propri MOSTRI. Blak Moor, Calico Telescope, Celestial e Lionhead (in minor misura anche Oranda e Fantail) sono pesci inventati dall’uomo per avere soprammobili da arredamento.

    Questi poveri animali spesso non riescono a nuotare, non ci vedono, vivono una continua sofferenza fisica: perché sono malati, DEFORMI.

    L’uomo, che ha preso il posto di Dio, li ha trasformati in ORRORI VIVENTI. Che pure piacciono. Ed è questa la tragedia.

    Sono pesci, pesciolini… e quindi non ci si ferma a guardarli attentamente, a guardare che schifo è stato fatto. Si vedono e basta: non si guardano. Su una scimmia, su un cane, su cavallo, orrori simili avrebbero indignato mezzo mondo.

    Per biologi ed ittologi le varietà di pesci rossi non esistono. Per una persona di buon senso fanno pena. Ma per molta, troppa gente, sono animali da comprare. E quindi da continuare ad allevare.

    Comunque Java, per tornare alla tua domanda: il Carassius raggiunge la maturità sessuale a 10 – 11 mesi ma in condizione di cattività non dovrebbe essere fatto riprodurre prima dei due anni (ed i 20 cm di lunghezza). La riproduzione controllata è possibile solo in gradi impianti all’aperto o in vasche che superano i 200 litri. Nella boccia è impensabile che vivano, figuriamoci se possono riprodursi.

    La vaschetta da 7 –10 litri presenta gli stessi identici inconvenienti della boccia. La cosa "migliore", solo se si tratta dei pesci rossi classici, sarebbe quella di liberarli in qualche laghetto artificiale privato; assolutamente non nei fiumi però. E neppure nei laghi veri. Perché nel primo caso morirebbero, essendo pesci d’acqua ferma o da corso lento. Nel secondo diventerebbero infestanti, compromettendo la fauna autoctona. Di disastri, anche qui, ne sono stati fatti fin troppi.

    Ma capisco che può essere difficile…

    Non puoi farti un acquario??? E perché?? Ci sono acquari molto economici e piccoli, non molto più ingombrati o impegnativi di una boccia. Acquarietti fatti apposta per i pesci rossi. Si tratta comunque si situazioni a limite, date le dimensioni. Situazioni molto precarie. Ma dura lex sed lex: di sicuro lì i pesci soffrono ma soffrono meno.

    Se una vaschetta in plexiglas raggiunge i 20 litri, potresti essere tu a comprare un filtro appendibile, un piccolo areatore, un fondo e qualche elemento di arredo, per ridurre la sofferenza. Solo ridurre in simili dimensioni… ma è meglio che niente.

    Comunque…. non amo le campagne, e soprattutto farmene portavoce. Eppure non posso fare a meno di appoggiare chi cerca di far sapere, di combattere chi invece cavalca l’ignoranza e l’amore per gli animali, per guadagnarci e provocare sofferenza troppo gratuita per i miei gusti, ad acquirenti ed animali stessi. Quindi:




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  6. #16
    Senior Member

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    C’è un problema nascosto nella tua stessa, dolcemente ingenua, domanda Java. Quanto vive un pesce rosso nella boccia???

    Già, quanto??? Due settimane, un mese, due... in casi eccezionali anche 6 mesi.

    Ma quanto dovrebbe vivere questo pesce??? Quanto vive in natura??? 20 anni, in alcuni casi anche 30.

    La boccia è una delle più grandi crudeltà che si possono esercitare su di un pesce (e solo una, per altro, delle tante crudeltà esercitate su questo particolare tipo di pesci).

    In molte legislazioni, solo ultimo il provvedimento comunale di Reggio Emila, la boccia è considerata ufficialmente MALTRATTAMENTO SUGLI ANIMALI: è vietata e perseguibile. Altrove sono in corso battaglie per far sapere, far conoscere: perché questo eccidio si fonda essenzialmente sulla disconoscenza.

    Ma Perché??? Cos’ha la boccia di tanto orrendo??

    Prima di tutto lo spazio: la boccia non ne ha, ed obbliga il pesce rosso a rimenare nano, provocando gravi disturbi agli organi interni. In una boccia, ma anche in un piccolo acquario, il Carassius non supera i 4-6 cm. Quello stesso pesce, liberato in un laghetto o allevato in uno stagno, supererebbe i 30 cm. I natura poi, i veri Carassius raggiungono i 60 cm di lunghezza ed i tre chili di peso.

    In secondo luogo l’ossigenazione: in una boccia l’ossigeno si dissolve rapidamente, impedendo al pesce di respirare. Per questo sono così frequenti i pesci boccheggianti in superficie (molti ignoranti pensano: “che carini!! hanno fame!!”).

    Ancora, l’acqua del rubinetto è piena di sostanze tossiche, a cominciare dal cloro, che avvelenano lentamente i pesci. Quell’acqua andrebbe lasciata riposare almeno due giorni prima di essere versata nella boccia; oppure dovrebbe essere trattata con biocondizionatori specifici.

    E poi il pesce rosso mangia ed inquina molto: senza un filtro, nonostante tutti i cambi di acqua possibili, l'animale si ritrova costretto a respirare le sue stesse deiezioni ed i residui di cibo.

    Per ultimo la boccia, con la sua angolatura globale e lo scarso spazio, disorienta il pesce, gli impedisce di avere un angolo riparato e gli produce un continuo stress.

    Così muore. Dopo lunghe ed invisibili sofferenze il pesciolino rosso (che non dovrebbe essere affatto un "pesciolino") muore. E perché??? Per quale ragione??? Questa è la parte più allucinante.

    Non è tanto la morte il problema infatti, ma il suo senso. O meglio NON SENSO.

    Una spigola pescata per essere mangiata, muore sensatamente. Muore per la “fame” del suo predatore.

    Un pesce rosso agonizzante in una boccia o in un piccolo acquario, muore per il desiderio di vederlo vivo. Muore per amore. Un amore che porta qualcuno a comprarlo, portarselo a casa, dargli da mangiare e provare soddisfazione nell’averlo vicino. Muore per un amore che in realtà è frutto di scompensi.

    In sostanza muore per un controsenso. E non c’è niente di peggio che togliere senso alla vita e alla sua fine.

    E ancora, muore per ignoranza. Perché la maggior parte delle persone che hanno un pesce rosso in una boccia “non sanno”.

    Il business degli allevamenti industriali di pesci rossi e dei produttori di bocce, ma anche della catena di distribuzione e dei negozianti, si basa proprio su questa ignoranza. Sul cavalcare gli scompensi e le carenze di affetto delle persone.

    Ma c’è anche un altro motivo per cui il pesce rosso muore: questo animale COSTA POCO. Spesso niente: si vince.

    Il prezzo, in troppi casi, viene associato al valore della cosa acquistata. Anche quando non si tratta di una cosa. Anche quando è una vita.

    Quindi un animale che costa poco vale altrettanto. Non certo la spesa di un acquario. Spesso non vale neppure il cibo specifico ma solo mollichelle di pane. E’ con i soldi che si misurano dolore e sofferenza ormai.

    Quindi la beffa: il Carassius Auratus Auratus è strettamente imparentato con le carpe, soprattutto con le carpe Koi (le VERE Carpe Koi, non gli incroci con pesci rossi che si vendono nei negozi). Con una differenza: mentre il pesce rosso classico costa un euro, una carpa Koi può costare anche più di 50.000 euro.

    Per questo le capre Koi sono trattate come gioielli: vivono in magnifici laghetti privati studiati appositamente da grandi architetti ed esperti di ittofauna, sono super curate. Per loro è stato inventato addirittura una metodo di sterilizzazione speciale, con il laser, per evitare che un parto occasionale le faccia soffrire o le uccida.

    Due pesci, due animali geneticamente quasi uguali, con la stessa capacità di soffrire: uno destinato alla boccia e ai sacchetti di plastica di qualche luna park, ad allevamenti industriali, a diventare cibo per piranha. L’altro trattato come un figlio da allevatori e compratori.

    Perché uno è nato "costoso" e l’altro non vale niente.

    Ma la boccia è solo l’ultima tortura fatta a questi animali.

    Il pesce rosso in realtà non esiste: o meglio, esiste in parte. Il Carassius Auratus Auratus è classificato come specie a se ma è ormai appurato che si tratta di una varietà tetraploide del Carassius Carassius. Una variante naturale ma esaltata dalla selezione dell’uomo, iniziata in Cina mille anni fa a scopo ornamentale.

    Finché comunque si cercava solo di avere pesci il più rossi possibile, o più bianchi, o più dorati, o più pezzati, facendo riprodurre solo esemplari con questa colorazione, nessun problema.

    Ma la situazione è degenerata nello scorso secolo, quando la mano dell’uomo si è fatta molto più pesante. Ed ha incominciato a dare vita a veri e propri MOSTRI. Blak Moor, Calico Telescope, Celestial e Lionhead (in minor misura anche Oranda e Fantail) sono pesci inventati dall’uomo per avere soprammobili da arredamento.

    Questi poveri animali spesso non riescono a nuotare, non ci vedono, vivono una continua sofferenza fisica: perché sono malati, DEFORMI.

    L’uomo, che ha preso il posto di Dio, li ha trasformati in ORRORI VIVENTI. Che pure piacciono. Ed è questa la tragedia.

    Sono pesci, pesciolini… e quindi non ci si ferma a guardarli attentamente, a guardare che schifo è stato fatto. Si vedono e basta: non si guardano. Su una scimmia, su un cane, su cavallo, orrori simili avrebbero indignato mezzo mondo.

    Per biologi ed ittologi le varietà di pesci rossi non esistono. Per una persona di buon senso fanno pena. Ma per molta, troppa gente, sono animali da comprare. E quindi da continuare ad allevare.

    Comunque Java, per tornare alla tua domanda: il Carassius raggiunge la maturità sessuale a 10 – 11 mesi ma in condizione di cattività non dovrebbe essere fatto riprodurre prima dei due anni (ed i 20 cm di lunghezza). La riproduzione controllata è possibile solo in gradi impianti all’aperto o in vasche che superano i 200 litri. Nella boccia è impensabile che vivano, figuriamoci se possono riprodursi.

    La vaschetta da 7 –10 litri presenta gli stessi identici inconvenienti della boccia. La cosa "migliore", solo se si tratta dei pesci rossi classici, sarebbe quella di liberarli in qualche laghetto artificiale privato; assolutamente non nei fiumi però. E neppure nei laghi veri. Perché nel primo caso morirebbero, essendo pesci d’acqua ferma o da corso lento. Nel secondo diventerebbero infestanti, compromettendo la fauna autoctona. Di disastri, anche qui, ne sono stati fatti fin troppi.

    Ma capisco che può essere difficile…

    Non puoi farti un acquario??? E perché?? Ci sono acquari molto economici e piccoli, non molto più ingombrati o impegnativi di una boccia. Acquarietti fatti apposta per i pesci rossi. Si tratta comunque si situazioni a limite, date le dimensioni. Situazioni molto precarie. Ma dura lex sed lex: di sicuro lì i pesci soffrono ma soffrono meno.

    Se una vaschetta in plexiglas raggiunge i 20 litri, potresti essere tu a comprare un filtro appendibile, un piccolo areatore, un fondo e qualche elemento di arredo, per ridurre la sofferenza. Solo ridurre in simili dimensioni… ma è meglio che niente.

    Comunque…. non amo le campagne, e soprattutto farmene portavoce. Eppure non posso fare a meno di appoggiare chi cerca di far sapere, di combattere chi invece cavalca l’ignoranza e l’amore per gli animali, per guadagnarci e provocare sofferenza troppo gratuita per i miei gusti, ad acquirenti ed animali stessi. Quindi:




    <center> </center>

  7. #17
    Senior Member

    User Info Menu

    Pienamente d’accordo con Phodopus. Io avevo delle oranda in 125 litri e facevano davvero pena per la difficoltà che avevo per nuotare. In natura non sopravviverebbero neppure due giorni.

    BASTA ALLA BOCCIA E BASTA AI MOSTRI!!! Phod ha detto tutto io vi faccio vedere.

    Questo è il vero Carassius Auratus in natura:


    Questa è l’esaltazione del rosso:



    E QUESTI SONO I MOSTRI!!!!


    Celestial Eye


    Celestial Eye


    Chocolate Celestial


    Red Bubble Eye


    Red Bubble Eye


    Blak Moor


    White Telescope


    Red Lionhead


    Red and white Lionhead


    Ranchu


    Crown Pearlscale


    Calico Pearlscale


    Red Riukin


    Oranda


    Pompom

  8. #18
    Senior Member

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    Pienamente d’accordo con Phodopus. Io avevo delle oranda in 125 litri e facevano davvero pena per la difficoltà che avevo per nuotare. In natura non sopravviverebbero neppure due giorni.

    BASTA ALLA BOCCIA E BASTA AI MOSTRI!!! Phod ha detto tutto io vi faccio vedere.

    Questo è il vero Carassius Auratus in natura:


    Questa è l’esaltazione del rosso:



    E QUESTI SONO I MOSTRI!!!!


    Celestial Eye


    Celestial Eye


    Chocolate Celestial


    Red Bubble Eye


    Red Bubble Eye


    Blak Moor


    White Telescope


    Red Lionhead


    Red and white Lionhead


    Ranchu


    Crown Pearlscale


    Calico Pearlscale


    Red Riukin


    Oranda


    Pompom

  9. #19
    Senior Member

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    Pienamente d’accordo con Phodopus. Io avevo delle oranda in 125 litri e facevano davvero pena per la difficoltà che avevo per nuotare. In natura non sopravviverebbero neppure due giorni.

    BASTA ALLA BOCCIA E BASTA AI MOSTRI!!! Phod ha detto tutto io vi faccio vedere.

    Questo è il vero Carassius Auratus in natura:


    Questa è l’esaltazione del rosso:



    E QUESTI SONO I MOSTRI!!!!


    Celestial Eye


    Celestial Eye


    Chocolate Celestial


    Red Bubble Eye


    Red Bubble Eye


    Blak Moor


    White Telescope


    Red Lionhead


    Red and white Lionhead


    Ranchu


    Crown Pearlscale


    Calico Pearlscale


    Red Riukin


    Oranda


    Pompom

  10. #20
    Senior Member

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    W i riuykin!!!!!!!!!!!!!!!
    non offendere i ryukin!!!!! sono mitici!!!!!!!!!

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