Messaggio inserito da lebistes
Non sono d'accordo su quanto scritto da lebistes.
Il pappagallo è una preda e l'unico mezzo che ha per sfuggire dai predatori è il volo. Nelle nostre case, magari non esistono i predatori ( un gatto, un cane possono esserlo per lui... ), ma si puo' spaventare di un nostro movimento e si mette in salvo volando, puo' capitare quando se na hanno più di uno che bisticci con un suo simile e senza ricorrere alle beccate puo' spostarsi da un'altra parte.( il becco non lo usano mai, siamo noi che glielo insegnamo e un pappagallo con le remiganti tagliate lo imparerà ad usare prima di un altro perchè non ha altro mezzo per dire "lasciami stare").
Quando portiamo a casa un pappagallo, di certo la prima cosa che NON facciamo è liberarlo in una stanza a lui sconosciuta. Il pappagallo deve imparare a conoscere l'ambiente e noi DOBBIAMO rendere quest'ambiente sicuro per i suoi voli, quindi schermare specchi e finestre, rimuovere oggetti pericolosi, fare attenzione a cavi elettrici...
Dobbiamo noi fare in modo che il suo volare sia sicuro e non togliergli questa sicurezza tagliando le ali al povero malcapitato.
Dobbiamo noi metterci al suo pari ed imparare a capirlo ed interagire con lui facendolo anche volare. Un pappagallo con le ali tagliate è un pappagallo insicuro di se, un pappagallo al quale dalla nascita è stato concesso di volare crescerà mentalmente più sereno.
Ho un pappagallo al quale sono state spuntate le remiganti quando aveva circa 2 / 3 mesi, è un pappagallo ancora insicuro di se nonostante il grande lavoro che ci ho fatto per renderlo più sicuro. Ora ha 3 anni e solo da un anno e mezzo finalmente si sposta per casa svolazzando e se qualcosa o qualcuno non gli va a genio vola via, ma ci pensa sempre, non prende e va. Il suo volo si fa ogni giorno più sicuro ma non è un aglie volatore. I suoi muscoli non hanno avuto modo di svilupparsi adeguatamente quando era il tempo giusto, cioè nei primi mesi di vita.
Rispettiamoli per quello che sono, non facilitiamo sempre la vita a noi stessi, dal momento che vogliamo prendercene cura, facciamolo rispettando il loro codice genetico.
Un sorriso,