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Discussione: ALIMENTI FRESCHI

  1. #1
    Senior Member

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    ALIMENTI FRESCHI

    Un articolo interessante.


    [u]Perché gli alimenti freschi sono preferibili al pellettato</u>

    By Alicia McWatters, Ph.D.





    Traduzione Manuela Bizzarri




    “Fornisci un’alimentazione completa e bilanciata ai tuoi amici pennuti: dà loro i pellettati”. Questo è ciò che promettono le pubblicità. Ci assicurano che tutti i principi nutritivi di cui i nostri volatili hanno bisogno sono contenuti in una scatoletta e che ci basta versare i bocconcini croccanti nella vaschetta per ritenerci dei coscienziosi proprietari di volatili. Molti di noi si sentono soddisfatti perché credono di aver fornito al proprio amico tutte le sostanze nutritive di cui abbisogna. Non c’è nulla di più falso.



    Ammesso che una dieta a base di pellettati fornisca le vitamine e i minerali necessari, ciò non significa che sia una scelta sana per i nostri pennuti. I produttori di mangimi vorrebbero farci credere che l’organismo dell’uccello non è in grado di cogliere la differenza tra elementi nutritivi sintetici ed elementi nutritivi naturali. Il loro ragionamento è questo: “Le vitamine sintetiche contengono le stesse molecole delle vitamine naturali, pertanto l’organismo dei volatili non è in grado di distinguere le une dalle altre”. Ci dicono anche: “Non eccedete con gli alimenti freschi come frutta e ortaggi perché, non essendo ben bilanciati come gli alimenti pellettati, potrebbero creare scompensi organici nell’animale”. Io sono sempre di corsa e vorrei tanto che fosse vero. Invece è vero il contrario e ora ve lo dimostro.



    PRINCIPI NUTRITIVI: SINTETICI CONTRO NATURALI
    I principi nutritivi sintetici non sono uguali a quelli contenuti negli alimenti e l’organismo del nostro pennuto coglie perfettamente la differenza. Pensiamo, ad esempio alla vitamina C che in chimica è nota con il nome di acido ascorbico. Quando il dottor Svent Gyorgyi isolò per la prima volta l’acido ascorbico per curare lo scorbuto si verificò un fatto interessante: l’acido ascorbico preso isolatamente non curava completamente la malattia, si limitava ad attenuarne i sintomi. Quando successivamente fu utilizzata la vitamina C allo stato crudo ricavata dai peperoni, la malattia scomparve completamente. Qual era la differenza? L’acido ascorbico contenuto negli alimenti è sempre accompagnato da una classe di composti detti bioflavonoidi che, secondo i ricercatori, sono un elemento essenziale per curare completamente lo scorbuto.



    I bioflavonoidi non si limitano a prevenire lo scorbuto. Sono anche dei composti fitochimici dotati di importanti funzioni biologiche. Sono degli antiossidanti che proteggono i volatili dai danni procurati dai radicali liberi e svolgono una funzione antitumorale. Queste sostanze naturali, inoltre, hanno proprietà antinfiammatorie e antiallergiche che alleviano le problematiche artritiche e stimolano il sistema immunitario.



    La vitamina C contenuta negli alimenti presenta anche tracce di enzimi. Uno di questi è l’ascorbico ossidasi, un enzima contenente rame che stimola l’ossidazione dell’acido ascorbico permettendone così l’azione antiossidante all’interno dell’organismo.



    Tutti questi elementi contribuiscono a svolgere l’efficace azione protettiva della vitamina C contro le malattie. L’acido ascorbico preso da solo ha un valore limitato per l’organismo. L’acido ascorbico, infatti, è solo uno degli elementi nutritivi che si trovano negli alimenti e che, insieme, formano la vitamina C. Si tratta quindi di un’azione sinergica.



    Questo non vale solo per la vitamina C ma per tutte le vitamine. In natura le vitamine non sono mai isolate al puro stato cristallino. Sono sempre legate a proteine, enzimi e altro e formano un elemento nutritivo composito.



    La natura ha unito tutte queste sostanze negli alimenti per un’ottima ragione: perché per proteggerci dalle malattie devono collaborare tra loro. Dal punto di vista biologico esiste una grande differenza tra fonti vitaminiche naturali e sintetiche.



    UCCELLI E VITAMINA C
    Poiché, a quanto sappiamo, i volatili sono in grado di sintetizzare quantità sufficienti di vitamina C, molti ritengono superfluo integrarla nella dieta. Abbiamo notato che in particolari periodi di stress, come ad esempio durante la riproduzione, gli uccelli consumano quantità più elevate di cibi contenenti tale vitamina. Pertanto siamo portati a credere che l’apporto di vitamina C sia particolarmente indicato in questi periodi. Inoltre esistono esemplari che presentano una disfunzione nell’enzima che produce la vitamina C. Quindi le necessità variano a seconda del singolo caso. La vitamina C previene la Candida albicans, le infezioni virali e diverse infezioni batteriche. Tra i fattori che depauperano l’organismo delle vitamine ci sono lo stress, l’inquinamento, il cortisone, gli antistaminici e le tetracicline. La carenza vitaminica può indurre anemia, difficoltà digestive, diminuita resistenza alle infezioni, stress, disfunzioni a livello scheletrico e delle giunture, secchezza della pelle e problemi al piumaggio. La vitamina C si trova negli agrumi, nelle bacche, negli ortaggi a foglia verde, in patate, pomodori e peperoni, nell’aglio e nella maggior parte di frutta e ortaggi freschi consumati a crudo.





    La terapia a base di vitamina C aiuta in caso di allergie, ipercolesterolemia, sinusiti, diabete, gotta, problemi cardiaci, cataratta, nella prevenzione dei tumori e nel caso di disfunzioni renali. La vitamina C è un antinfiammatorio naturale, un antistaminico, un antiossidante e un antistress. Favorisce la produzione di collagene, l’assorbimento del ferro, la formazione dei globuli rossi, regola la funzionalità delle ghiandole adrenaliniche, la cicatrizzazione di scottature e ferite e stimola le funzioni del sistema immunitario. Il giusto apporto di vitamina C aumenta l’assorbimento di ferro e calcio. Gli alimenti ricchi di vitamina C svolgono una funzione antiossidante, favorendo, quindi, la regolare eliminazione delle tossine (in alcuni casi inevitabile) presenti nell’aria, nell’acqua, nei cibi, nelle radiazioni, nei metalli tossici, prodotte dallo stress e da altre condizioni ambientali dannose (i cosiddetti “radicali liberi”) che possono danneggiare la salute dei nostri volatili.



    I BIOFLAVONOIDI
    I bioflavonoidi sono principi nutritivi che non vengono sintetizzati dall’organismo e che devono pertanto essere integrati attraverso l’alimentazione. Esistono diversi tipi di bioflavonoidi come l’esperidina, la quercitina, la rutina ai quali spesso ci si riferisce con il termine di vitamina P. I bioflavonoidi hanno proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antiallergiche e spesso compaiono insieme alla vitamina C nella frutta e negli ortaggi in quanto lavorano insieme alla vitamina C per favorirne l’assorbimento. I bioflavonoidi si trovano nella polpa e nella parte bianca della scorza degli agrumi, in ciliegie, more, mirtilli, albicocche, uva, peperoni, soia, aglio e grano saraceno. I bioflavonoidi svolgono un’azione antidolorifica, cicatrizzante e protettiva della struttura capillare. Sono anche noti per le loro proprietà antibatteriche e antitumorali e per l’efficacia nella prevenzione della cataratta.



    Per quanto riguarda la vitamina E (tocoferolo), la forma dextro è presente in natura in alimenti quali le noci, i semi, i cereali, i legumi e gli ortaggi. È questa la forma più utilizzabile e biologicamente attiva nell’organismo. La vitamina E sintetica si trova nella forma levo del tocoferolo (altrimenti detta dl-tocoferolo) ed è solo parzialmente utilizzabile dall’organismo. Il che significa che la parte inutilizzabile viene espulsa.



    INTOLLERANZE
    Durante gli studi di laboratorio è stato osservato un fenomeno interessante. La somministrazione di alti dosaggi di vitamine sintetiche, quali ad esempio l’acido ascorbico e la vitamina B1 (tiamina), provoca delle intolleranze, cosa che non si è verificata somministrando il medesimo dosaggio di vitamine naturali. La risposta dell’organismo alle vitamine sintetiche è molto diversa rispetto alla risposta che esso fornisce alle vitamine naturali nella loro sinergia completa. Questo perché spesso le vitamine in forma chimica non funzionano come le vitamine nella loro forma naturale ma piuttosto come farmaci. Quindi, in caso di iperdosaggio, presentano la stessa tossicità di un farmaco.



    Uno dei grandi miti di oggi sul cibo è che possiamo renderlo più sano arricchendolo di vitamine sintetiche, minerali, aminoacidi ecc. dopo averlo privato dei suoi principi nutritivi naturali. I cereali privati di germe e crusca perdono il 75% del loro contenuto vitaminico e minerale. Durante la raffinazione, inoltre, i cereali perdono la vitamina B6, la vitamina E, il magnesio, il rame, lo zinco, il manganese e il cromo. Il germe e la crusca eliminati sono la componente nutritiva dei cereali. Dei trenta principi nutritivi eliminati, ne vengono reintegrati sinteticamente solo quattro. I nutrienti sintetici non sono uguali a quelli naturali e, in alcuni casi, sono inutili per l’organismo dei nostri volatili. Quel che resta è un mangime depauperato e di valore inferiore.



    I nostri pennuti dovrebbero ricevere le sostanze nutritive così come le fornisce la natura, quindi attraverso frutta, ortaggi, cereali ecc. Gli alimenti freschi danno il giusto apporto di minerali sotto forma organica, combinati a livello biologico con proteine particolari (enzimi e aminoacidi) che ne permettono il corretto utilizzo da parte dell’organismo.



    Corretto utilizzo a parte, molti minerali, anche se solo in tracce, risultano tossici se ingeriti dagli uccelli in forma inorganica. Lo zinco inorganico (ovvero l’ossido di zinco) presente nei particolari zincati dei giochi e nelle reti metalliche galvanizzate è tossico, mentre è un elemento indispensabile negli alimenti. Il rame allo stato elementare è considerato un metallo pesante che, se assunto in dosi eccessive, può risultare velenoso. Lo iodio allo stato elementare può essere velenoso mentre è essenziale nella forma presente negli alimenti.



    La natura ha la straordinaria capacità di trasformare un elemento che nella sua forma inorganica risulta tossico per il nostro volatile in un elemento perfettamente sano nella forma organica presente negli alimenti. Le tracce di minerali presenti negli alimenti non procurerano mai alcun danno al nostro cinerino, perché la natura bilancia gli elementi e la forma in cui li fornisce ai nostri amici pennuti ne permette un sano utilizzo da parte dell’organismo.



    Il selenio in natura si trova sotto forma di aminoacidi quali la L-seleniometionina. Viene assimilato dai tessuti, svolge un’utile funzione di antiossidante e viene ben tollerato in dosi che, nella sua forma inorganica, risulterebbero tossiche. I composti inorganici del selenio, come sodio selenito, sono migliori del selenio allo stato elementare, ma ne sono sufficienti quantità molto più ridotte per risultare tossici rispetto al selenio preso nella sua forma di aminoacido, e inoltre sono difficilmente assimilate dai tessuti.



    Lo stesso dicasi per altri composti inorganici minerali, tra i quali citiamo il carbonato di calcio come fonte di calcio e il solfato ferroso come fonte di ferro. Sono più facili da ottenere rispetto agli stessi elementi in forma organica e risultano più economici. Ma dal punto di vista biologico, nella loro forma inorganica non hanno la stessa funzione svolta dagli stessi minerali presenti in forma organica negli alimenti. C’è un’enorme differenza tra i minerali organici presenti nelle piante e i minerali inorganici presenti nelle rocce.



    INTEGRATORI
    A mio avviso i pellettati sono da considerarsi più degli integratori che degli alimenti, alla stessa stregua delle compresse multivitaminiche e degli integratori minerali. Negli integratori non troviamo elementi nutritivi notoriamente essenziali né elementi nutritivi ancora sconosciuti. Basti pensare alla forma in cui i pellettati forniscono gli elementi nutritivi. Utilizzano per lo più minerali inorganici e vitamine sintetiche di scarso valore per l’organismo. Molti di questi elementi vengono digeriti troppo velocemente e quindi non permettono l’assorbimento di vitamine e minerali da parte dell’organismo del nostro cinerino. Passano attraverso l’apparato digerente senza essere assimilati sfociando in inevitabili carenze. Inoltre, trattandosi di concentrati, è facile fornire certi elementi nutritivi in dosi più elevate del necessario. Come accade anche per gli integratori, non si sa mai con esattezza quanto di un certo elemento serve al nostro amico, perché ciascun cinerino è unico dal punto di vista biologico e genetico e quindi le necessità variano a seconda dell’esemplare.



    E, per finire, come possiamo essere sicuri che il nostro pennuto riceva quanto promesso nell’etichetta? Nei pellettati, come negli alimenti freschi, gli elementi nutritivi si deteriorano. Se le vitamine vengono tenute a temperatura ambiente per un certo lasso di tempo si decompongono fino a diventare inutilizzabili quando non addirittura tossiche.



    CONCLUSIONI
    La conclusione è che per l’organismo dell’uccello potrebbe risultare molto difficoltoso eliminare le vitamine e i minerali superflui che gli vengono forniti in dosi eccessive oppure in una forma che non riesce a utilizzare. E questa eliminazione richiede il coinvolgimento degli enzimi. Le vitamine e i minerali sono coenzimi, non enzimi a tutti gli effetti. Per gli enzimi un’eccessiva quantità di vitamine e minerali presenti in forma inutilizzabile non è di nessun aiuto. L’eccesso di vitamine e minerali inutilizzabili all’interno dell’organismo agisce come un farmaco: deve essere espulsa costantemente. L’utilizzo continuo degli enzimi per l’eliminazione di elementi nutritivi superflui o inutilizzabili costituisce un costo per il sistema enzimatico dell’organismo. Tutto ciò che depaupera l’organismo dagli enzimi compromette la salute.



    Un conto è scegliere i pellettati perché non troviamo il tempo di seguire una dieta bilanciata a base di alimenti freschi, pur sapendo che stiamo optando per una scelta qualitativamente inferiore. Un conto è ricorrere ai pellettati perché siamo convinti che siano qualitativamente superiori a una dieta varia e a base di alimenti freschi, perché È FALSO!!!



    È mia convinzione che fornire ai nostri uccelli alimenti confezionati non garantisca loro un buono stato di salute. Se optiamo per una dieta a base di pellettati non dobbiamo dimenticare che il pellettato NON sostituisce gli alimenti naturali.


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    Nadia

    \"IL POTERE LOGORA CHI NON CE L\'HA\"
    G. Andreotti

    La gelosia è il più grande di tutti i mali e quello che ispira meno pietà alle persone che la provocano.
    François de La Rochefoucauld

    \"Yes, we can\" O.

  2. #2
    Senior Member

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    Ecco qualcosa di meno teorico e più indicativo per chi possiede pappagalli: pescate qua dentro ispirazione e create facendo felici i vostri pappagalli!! [:99]


    Avian Nutrition with Dr Alicia McWatters
    Feeding Natural Foods For Optimum Avian Health
    by Alicia McWatters, Ph.D., C.N.C.

    Traduzione di Anna Roberta Baldari

    Il desiderio di molti proprietari di pappagalli è quello di fornire loro la miglior dieta possibile, quella in grado di mantenerli in salute, di proteggerli dalle malattie e di farli vivere attivi e a lungo. Tuttavia potremmo domandarci quali cibi siano in grado di assicurare tutto ciò. Una dieta ben bilanciata comprende dosi di cibo fresco capaci di fornire ai nostri pappagalli tutti i nutrienti di cui hanno bisogno. Non esiste un singolo cibo che da solo possa garantire questo risultato. Per essere raggiunto un obiettivo ottimale è necessario realizzare una giusta combinazione di alimenti per un lungo periodo di tempo. Ciò che realmente incide sullo stato di salute del vostro pappagallo è l’ accostamento dei cibi che può rispettivamente far ammalare il suo organismo o mantenerlo in discreta e ottima salute. Questi sono alcuni cibi ricchi di nutrienti utili che dovrebbero essere presenti abitualmente nella dieta su base regolare:

    FRUTTA – banane, mele, uva, fragole, mirtilli e pomodori.
    Sebbene la frutta fresca contenga un gran quantitativo d’acqua è fonte utilissima di zuccheri naturali e di carboidrati. La frutta contiene una dose minima di proteine e di grassi, fornisce fibre e molti altri minerali come potassio, calcio, magnesio, fosforo e ferro. La frutta contiene anche la vitamina A, C e tracce del complesso B. La frutta fresca, rispetto alla frutta congelata e a quella in scatola, contiene più sostanze nutritive. Una conservazione prolungata e l’esposizione al calore può distruggere la vitamina C. Una volta affettata o tagliata a pezzi la vitamina C deperisce progressivamente.


    VERDURA – grano, carote, piselli, fagiolini, zucca, patate bianche e rosse. Molte verdure sono ricche di vitamina A e C, di potassio e fibra. Alcuni vegetali forniscono quantitativi apprezzabili delle vitamine del complesso B, calcio, magnesio, ferro, proteine e carboidrati. Se le verdure vengono esposte al calore perdono gran parte dei loro elementi nutritivi. Verdure che hanno subito dei lunghi tragitti dal momento della raccolta oppure che sono state conservate per molto tempo o siano state lasciate sugli espositori dei negozi troppo a lungo contengono meno nutrienti delle verdure surgelate. Le verdure in scatola hanno meno valori nutrizionali rispetto alle verdure fresche o surgelate perché sono state sottoposte ad elevata fonte di calore. L’inscatolamento distrugge circa il 50% della vitamina C. Oltre a questo le verdure in scatola contengono elevate dosi di sale.





    ERBE- consolida maggiore, dente di elefante, aglio.
    Alcune erbe forniscono non solo una fonte di vitamine e minerali, ma contengono anche proprietà medicamentose. Se le erbe vengono offerte regolarmente le loro proprietà sono in grado di mantenere in buona salute il vostro pappagallo per tutto il periodo della sua vita. Alcune erbe dovrebbero essere usate solo dietro consiglio del veterinario ma molte altre, come quelle che abbiamo appena elencato, per le loro proprietà nutritive dovrebbero essere integrate nella dieta abituale insieme ad altri cibi freschi.

    CEREALI – riso integrale, segale, grano, orzo perlato o decorticato e avena. I cereali integrali sono un’ottima fonte di proteine, carboidrati, acidi grassi insaturi, vitamine de complesso B, vitamina E, ferro, zinco, magnesio e fibre. I cereali raffinati sono meno nutrienti perché privati di molti elementi nutrizionali.

    LEGUMI – tutti i tipi di fagioli, piselli, lenticchie e soia. I legumi sono una fonte importantissima di proteine, carboidrati, vitamine del complesso B, vitamina C e minerali. I legumi non contengono colesterolo e hanno un quantitativo in grassi molto basso. I piselli sono fonte di vitamina A e vitamine del complesso B, ricchi in ferro, potassio, fosforo e calcio. Hanno meno proteine rispetto ai legumi ma se associati ai cereali sono in grado di fornire un buon quantitativo di proteine.

    SEMI E NOCI –miglio, arachidi, semi di girasole, mandorle, noci, sesamo, semi di zucca, grano saraceno e semi di lino. La maggior parte dei semi e delle noci contiene una percentuale di proteine tra il 12 e il 29 %. I semi di zucca e le arachidi sono i più ricchi in proteine. Poiché le proteine nei semi sono incomplete è importante integrarle con cereali e legumi per bilanciare -dal punto di vista qualitativo - la percentuale delle proteine. Noci e semi contengono molti grassi ma generalmente sono grassi insaturi. L’olio contenuto nei semi e nelle noci varia dal 45 al 70%. Le noci e i semi costituiscono un’ottima fonte di calcio, fosforo, magnesio e potassio. La maggior parte hanno vitamine del complesso B, vitamina E ed alcuni anche vitamina A e D. Se desiderate offrire al vostro pappagallo cibi biologici li potrete trovare presso i supermercati o nei negozi di erboristeria. Cercare la combinazione giusta per una dieta bilanciata può nascondere dei lati divertenti; cucinare tutti gli ingredienti e preparare il pasto potrebbe rivelarsi invece più impegnativo. Sarete però ripagati degli sforzi perché il vostro pappagallo potrà nutrirsi con cibi freschi e sani e quindi mantenersi in ottima salute.



    Nadia

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