I canarini di colore sono senza dubbio i più conosciuti e i più allevati. Come lo stesso nome indica, si tratta di canarini selezionati principalmente per il colore del piumaggio, colore al quale molto hanno contribuito gli incroci selettivi con un'altro fringillide, il Cardinalino del Venezuela.
Le varietà di colore sono moltissime; prima di partire con delle descrizioni più dettagliate è utile soffermarci alla comprensione di alcuni termini, qui spiegati in maniera molto semplice per non dilungarci troppo.
<center>LE MELANINE</center>
Sono granuli microscopici di colore nero o bruno, che si trovano nelle piume, nella pelle e nell'occhio del canarino e hanno la tendenza a raggrupparsi in aree ben definite del piumaggio, andando praticamente a costituire il "disegno" dell'animale.
<center>I LIPOCROMI</center>
Sono sostanze carotenoidi che determinano il colore del piumaggio. Questi possono essere di colore rosso, giallo o mancare del tutto. Nel primo caso la colorazione andrà dal rosso al bronzo, nel secondo dal giallo al verde e nel terzo dal bianco all'ardesia.
Anche la distribuzione dei lipocromi cambia: se arrivano fino all'apice delle piume avremo la colorazione INTENSA, se mancano sul bordo esterno la colorazione sarà BRINATA, se sono limitate solo in alcune aree (per lo più sopracciglia, spalline e codione), avremo la colorazione MOSAICO.
Melanine e lipocromi ci aiutano a definire il "tipo" e la "varietà" del canarino, termini con i quali indichiamo rispettivamente il disegno melanico per il tipo e il colore lipocromico per la varietà.
Al "tipo" e alla "varietà" subentrerà poi anche la "categoria" che definirà se il nostro canarino sarà un intenso, un brinato oppure un mosaico.
Detto questo, possiamo ancora tracciare una successiva differenza, quella tra canarini lipocromici e canarini melanici , cioè soggetti a fondo chiaro e a fondo scuro. Non è consigliato accoppiare melanici e lipocromici tra loro perchè si otterebbero solo novelli pezzati, poco appetiti in commercio e non graditi alle esposizioni.