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Risultati da 1 a 10 di 57

Discussione: Bracco Italiano

  1. #1
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    Bracco Italiano

    nessuno possiede questa fantastica razza??
    intanto do qualche cenno poi attenderò
    " Il Bracco italiano è un cane atletico, di taglia media (circa 30 chili), con due tipi di mantello, bianco arancio e roano marrone . Molto versatile, si adatta magnificamente ad ogni tipo di caccia, ha spiccato istinto di ferma e riporto naturale molto sviluppato. Dotato di ottimo carattere, molto docile, dimostra facilità di apprendimento spontaneo; la sua addestrabilità è buona, soprattutto se sollecitata con dolcezza. Le qualità che fanno del Bracco italiano un superlativo cane da lavoro sono le medesime che lo rendono un compagno ideale anche per chi non lo utilizza per la caccia. Oltre che per l’aspetto seducente e per l’accattivante dolcezza della sua espressione, la razza si distingue per l’attitudine all’andatura di trotto con cui sviluppa sorprendente velocità, frutto di una spettacolare spinta del posteriore. Viene allevato nel rigoroso rispetto delle sue qualità venatorie e riesce a riunire nei medesimi soggetti tipicità comportamentale e tipicità morfologica. Si verifica così frequentemente che i soggetti vincitori nelle prove di lavoro si affermino anche nelle esposizioni per la loro bellezza. È la razza con la più alta partecipazione alle prove rispetto al parco cani esistenti. Non presenta particolari problemi di salute o tare ereditarie."

  2. #2
    Senior Member

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    Standard di LAvoro

    L'andatura è di trotto lungo e serrato, tollerato qualche breve tempo di galoppo nei ritorni, sul terreno già ispezionato, od all'inizio del turno ed in caso di estranee eccitazioni.

    Ma l'andatura di rigore, quando affronta il quesito olfattivo, è di trotto. È un'andatura vivace e redditizia che si svolge in diagonali quasi sempre rettilinee di un centinaio di metri di lunghezza ed anche più, ben spaziate ed in relazione all'olfatto eccellente di cui da prova questo gran fermatore sempre quando non ecceda in andature contrarie alla sua natura.

    È evidente che in lui (come in tutti gli altri trottatori) la preoccupazione del compito olfattivo è in primissimo piano, e la soluzione dei vari quesiti che nei grandi galoppatori è data quasi d'istinto, fulmineamente, richiede in lui un processo mentale complesso che è facilmente leggibile nella sua bella maschera di «pensatore».

    La cerca è diligentissima ed allietata da un moto trasversale quasi continuo del mozzicone di coda; ed il portamento è ben eretto, con il collo poco proteso, per avere ben alta la testa con la canna nasale fortemente inclinata sull'orizzonte (verso terra).

    Entrando in un lieve effluvio rallenta gradatamente l'andatura e rimonta verso l'origine presunta con grande prudenza, testa alta come sopra descritta, di passo, senza altra manifestazione se si eccettuano le orecchie erette al massimo e la coda immobile un po' cadente.

    Accortosi che si tratta d'un falso allarme, senz'altro prosegue riprendendo il portamento e l'andatura abituale.

    Se per contro s'avvede che l'effluvio porta al selvatico, rallenta sempre maggiormente, così che gli ultimi passi sono lentissimi, tastando spesso con la zampa prima di posarla e questo come per tema di far rumore. E quando ferma irrigidisce la coda, risollevandola. Questa in ferma ed in cerca è portata orizzontale o leggermente più bassa o leggermente più alta.

    Il portamento nell'assieme è nobile, imponente, vigile, ma calmo, ben eretto e lievemente proteso in avanti; il collo un po' montante e la testa ben eretta, con la canna nasale decisamente rivolta verso il basso (circa 30 gradi sotto l'orizzontale).

    Se durante la cerca taglia una zona d'effluvio che lo rende immediatamente certo della presenza del selvatico, rallenta immediatamente al passo e prendendo nel suo portamento generale un atteggiamento simile a quello della ferma, solo con il collo un po' più proteso e la coda un po' più bassa, compie la «filata» a rallentamento graduale sopradescritta seguendo la retta che lo unisce al selvatico.

    Talvolta questa filata è preceduta da un breve arresto, ma ciò non è desiderabile.

    Quando poi si sente d'improvviso a ridosso del selvatico (e solo in questo caso) ferma di scatto, restandosene il più delle volte eretto, o con gli arti un po' flessi con la testa rivolta in basso verso il selvatico. Eccezionalmente s'accoscia in pose contorte.

    Quando il selvatico tenta di mettersi in salvo pedonando, il bracco lo «guida» a vento, dominando sull'emanazione diretta, mettendosi in moto gradualissimamente; e così procede con la massima cautela schivando per quanto possibile rami secchi o foglie scricchiolanti. Egli ripete insomma l'azione della filata, prudentissima, ma decisa, senza tentennamenti, non concludendo in nuove ferme senza farle precedere da rallentamenti graduali. È evidente che, dominando sull'emanazione diretta e mantenendosi il più possibile a distanza costante, condiziona il suo avanzare a quello del selvatico. E quando questo, favorito da speciali condizioni di terreno, si abbandona a fughe precipitose, sa dimostrare che la somma prudenza che lo caratterizza non gli impedisce di essere inseguitore tenace e serrato. In questo caso può venire a ritrovarsi nella circostanza di dover fermare bruscamente, per sentirsi d'improvviso a ridosso del fuggitivo, che ha ribattuto per poi lasciarsi caricare, oppure svoltando un ostacolo «et similia».

    Tra le caratteristiche del bracco italiano (e degli altri continentali) vi è pure quella di avere un collegamento assoluto con il conduttore che non deve mai assolutamente abbandonare. La sua natura calma e riflessiva si presta inoltre a condizionare il lavoro alle più varie circostanze, così che egli può restringere le azioni sopradescritte, corrispondenti alle migliori condizioni di selvaggina e d’ambiente, in una cornice più ristretta che sia imposta da momentanee necessità.

  3. #3
    Senior Member

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    Standard morfologico

    Brevi cenni storici
    Cane di antica origine italiana. Si forma attraverso i secoli utilizzato nella caccia agli uccelli prima con le reti ed in seguito con le armi da fuoco. Affreschi del XIV secolo testimoniano la inequivocabile continuità nel tempo del bracco italiano, sia nella morfologia che nell'attitudine venatoria come cane da ferma.

    Aspetto generale del cane
    Costruzione forte e armonica con aspetto vigoroso. Preferiti i soggetti con arti asciutti, muscoli salienti, linee ben definite nonché testa scolpita con evidente cesello sub-orbitale, elementi questi che conferiscono distinzione alla razza.
    Proporzioni importanti
    L'altezza al garrese varia fra i 55 ed i 67 cm. La lunghezza del tronco è pari all'altezza al garrese o legger mente superiore. Lunghezza totale della testa pari ai 4/10 dell'altezza al garrese, la sua larghezza misurata alle arcate zigomatiche è inferiore alla metà dela lunghezza totale: cranio e muso di pari lunghezza.

    Comportamento e carattere
    Resistente ed adatto a qualsiasi genere di caccia, serio, intelligente, docile con grande capacità di apprendimento.

    Testa
    Angolosa, stretta alle arcate zigomatiche, la sua lunghezza misura i 4/10 dell'altezza al garrese; la metý della lunghezza totale cade sulla linea di congiunzione degli angoli interni degli occhi. Gli assi cranio-facciali sono tra di loro divergenti, ossia prolungando la linea superiore del muso essa deve passare avanti all'apofisi occipitale ed ottimalmente a metà della linea superiore longitudinale del cranio.

    Regione cranica
    Il cranio, visto di profilo, ha la forma di un arco molto aperto. Visto dall'alto forma, in senso longitudinale, una ellisse allungata. La larghezza del cranio, misurata in corrispondenza delle arcate zigomatiche, non supera la metà della lunghezza totale della testa. Le guance sono asciutte. I seni frontali e le arcate sopracciliari sono marcate purché lo stop rimanga poco pronunciato. Il solco frontale èè visibile e termina a metà del cranio, la cresta interparietale è corta e poco rilevata. La protuberanza occipitale è pronunciata.

    Regione facciale
    Tartufo
    Voluminoso, con narici grandi e aperte, alquanto sporgente sulla linea anteriore delle labbra, con le quali forma un angolo.

    Colore
    Più o meno roseo o carnicino o marrone, in armonia con i colori del mantello.

    Muso
    Canna nasale leggermente montonina o retta. Ha una lunghezza pari alla metà della lunghezza totale della testa, la sua altezza è uguale ai 4/5 della sua lunghezza. Guardato di fronte, le sue facce laterali sono leggermente convergenti, pur presentando una faccia anteriore di buona larghezza. Il mento è poco evidente.

    LabBra
    Le labbra superiori, ben sviluppate, sottili cadenti senza essere flaccide, ricoprono la mandibola; nella sezione anteriore, e la oltrepassano, alquanto ai lati. Viste di fronte, formano, sotto il tartufo, una "V" rovesciata; la commessura delle labbra deve essere accentuata, ma non cadente.

    Denti
    Arcate dentarie che combaciano, con denti perpendicolari alla mascella e chiusura degli incisivi a forbice. Ammessa anche la chiusura a tenaglia.
    Occhi
    In posizione semilaterale, esprimono docilità, non sono né infossati né sporgenti, ben aperti e con rima palpebrale ovale. Le palpebre aderenti al bulbo (assenza di entropio e/o di ectropio); il colore dell'iride è ocra più o meno scuro o marrone a seconda della colorazione del manto.
    Orecchie
    Ben sviluppate, così da poter raggiungere in lunghezza senza stiramento il margine anteriore del tartufo; larghe almeno metà della loro lunghezza; poco erettili; con attacco piuttosto arretrato, relativamente stretto, posto sulla linea zigomatica; pregiato l'orecchio flessibile, con voluta anteriore interna ben marcata ed aderente col suo bordo alla guancia; I'estremità inferiore termina a punta leggermente arrotondata.

    Collo
    Forte, tronco-conico, di lunghezza non inferiore ai 2/3 della lunghezza della testa; ben marcato il distacco dalla nuca; gola con giogaia, leggera e suddivisa.

    Tronco
    Linea superiore: il profilo superiore del tronco si compone di due linee: una inclinata quasi retta che dal garrese va all'undicesima vertebra dorsale, l'altra leggermente convessa, che si raccorda con la groppa.
    Garrese
    Rilevato, con punte delle scapole staccate.
    Dorso
    Torace ampio, profondo e disceso a livello del gomito, non carenato, con costole ben cerchiate particolarmente nella parte inferiore ed inclinate. Regione lombare larga, muscolosa, corta ed arcuata.
    Groppa
    Groppa lunga (circa 1/3 dell'altezza al garrese), larga, ben muscolosa, I'inclinazione ideale del coxale Ë quella che forma con I'orizzonte un angolo di 30 gradi.
    Petto
    Ampio
    Linea inferiore
    Il profilo inferiore, quasi orizzontale nella parte toracica risale leggermente nella parte addominale.
    Coda
    Robusta alla radice, dritta, con leggera tendenza a rastremarsi, non vellosa; quando il cane è in movimento, e soprattutto in cerca, è portata orizzontalmente o quasi. Viene tagliata in modo da lasciare una lunghezza di 15-25 cm.
    Arti
    Arti anteriori
    La spalla è forte, fornita di buoni muscoli, lunga ed inclinata, libera nei movimenti; il braccio obliquo, aderente al torace; avambraccio robusto, bene in appiombo, con tendini forti e staccati; la punta del gomito deve trovarsi sulla perpendicolare abbassata dalla punta posteriore della scapola; metacarpi di giuste proporzioni, asciutti, di discreta lunghezza e lievemente inclinati; piedi robusti, ovaleggianti, con dita arcuate, aderenti fra loro, fornite di unghie forti e ricurve sul terreno di colore bianco, ocraceo o bruno, più o meno intenso, a seconda del manto: suole asciutte ed elastiche.
    Arti posteriori
    Cosce lunge, non divaricate, muscolose, con margine posteriore tendente al rettilineo, gambe forti, garretto largo, metatarsi relativamente corti ed asciutti. Piede con tutte le caratteristiche di quello anteriore, munito di sperone, la cui assenza non costituisce difetto. Tollerato il doppio sperone.
    Andatura
    Trotto ampio e veloce con spinta del posteriore possente e portamento di testa alto col tartufo che in caccia Ë al di sopra della linea dorsale.
    Pelle
    Consistente ma elastica, più fine sulla testa, alla gola, alle ascelle, ed alle parti inferiori del tronco; le mucose esterne devono avere il colore in relazione al colore del manto, mai con macchie nere. Le mucose interne della bocca sono rosee; nei roano o bianco marrone sono talvolta leggermente maculate di bruno o marrone pallido.


    Mantello
    Pelo
    Corto, fitto e lucente, più fine e raso sulla testa, sulle orecchie, sulla parte anteriore degli arti, e sui piedi.
    Colore
    Bianco, bianco con macchie più o meno grandi e di colore arancio o ambra più o meno carico, bianco con macchie più o meno grandi di colore marrone, bianco punteggiato di arancio pallido (melato), bianco punteggiato di marrone (roano-marrone), in questo mantello pregiati i riflessi metallici, parimenti pregiato il marrone di tonalità calda (tonaca di frate); preferita la maschera facciale simmetrica, tollerata l'assenza di maschera.
    Taglia e peso
    Altezza al garrese fra i 55 ed i 67 cm. preferibilmente l'altezza dei maschi , va dai 58 ai 67 cm. e quella delle femmine dai 55 ai 62. Peso fra i 25 e 40 Kg. in proporzione all'altezza. I maschi devono avere due testicoli di aspetto normale e ben discesi nello scroto.
    Difetti
    Ogni deviazione dalle caratteristiche indicate nella descrizione delle varie regioni costituisce un difetto, che deve essere penalizzato nel giudizio in riferimento alla sua gravità ed alla sua diffusione.
    Difetti eliminatori dal giudizio
    Prognatismo accentuato. Altezza al garrese 2 cm. in meno o in più dei rimiti previsti.
    Difetti da squalifica
    Naso fesso - convergenza degli assi cranio-facciali, occhi gazzuoli, enognatismo, monorchidismo, criptorchidismo, depigmentazione totale, mantello nero, bianco e nero, tricolore, fulvo, nocciola, unicolore, focato, mucose, pelle e suoi annessi con tracce di nero.

  4. #4
    Senior Member

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    ora se riesco a recuperare qualche foto la inserisco
    da Delor Kennel

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    da agraria.com


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  5. #5
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    ora attendo un pò poi inserirò qualche altra foto.

    attendo commenti

  6. #6
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    L'unico commento che posso fare è che mi piace tanto!
    Poco tempo fa si era iscritta un'utente che possedeva un bracco, duedentoni.
    Mi piace molto anche lo spinone.
    Sono però razze legate soprattutto al mondo della caccia e molto difficili da vedere se non in quell'ambito... peccato che 2 razze italiane così belle siano poco diffuse... o forse è una mia impressione [:I].
    Alessandra e Susy (zwergpinscher, 14 Nov 2004)

    Il problema dell\'umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.
    (B. Russell)

    Non c\'è prepotenza che possa fare un uomo debole che lo renda forte agli occhi degli altri

  7. #7
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    duedentoni la conosco abbastanza bene è simpaticissima, non è poi così raro vederne, soprattutto alle expò

  8. #8
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    la foto di quella disgrazia della mia Appia della Corva

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  9. #9
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    differenze di riporto tra cocker e bracco italiano in acqua

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  10. #10
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    Il Bracco Italiano è BELLISSIMO. Io spero però che le sue grandi virtù caratteriali e la sua bellezza languida ed irresistibile NON lo facciano mai diventare un cane "di moda"[xx(] come purtroppo è capitato a tante, troppe razze segnandone lo snaturamento[V]
    \"le emozioni non hanno simpatia per l\'ordine fisso\"
    Yukio Mishima

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