che la razza derivi da una ufficializzazione della fusione tra due varietà distinte è cosa nota, citata addirittura nello standard ufficiale ENCI:
Brevi cenni storici:
antica razza da gregge le cui origini vanno ricercate in cani da pastore tuttora utilizzati in Abruzzo dove ancora oggi prospera la pastorizia e in cani da pastore un tempo presenti nella Maremma toscana e laziale. Con la transumanza delle greggi da una regione all'altra, iniziava un naturale processo di fusione, in particolare dopo il 1860.
si potrebbe anche prendere in considerazione il fatto che l'ingresso della razza nella cinofilia ufficiale è da attribuirsi ad appassionati toscani, come riportato anche nei documenti del club di razza (Circolo del Pastore Maremmano Abruzzese)
...con l'appellativo maremmano si è voluto probabilmente sia evidenziare che il cane era diffuso anche in maremma...sia offrire un riconoscimento ai cinofili toscani che per primi si interessarono della razza, diffondendone la conoscenza fuori dai confini italiani e realizzando i primi allevamenti...
in Abruzzo i mastini rustici (conosciuti come "cani da pecora", mentre i pastori-conduttori vengono definiti "cani da tocca") sono sempre stati allevati dai pastori sulla base della funzionalità e delle attitudini lavorative, il che sarebbe sufficente a giustificare l'attuale divergenza dai cani che vediamo alle expo.
allo scopo di preservare il patrimonio rappresentato dai cani che ancora lavorano, si sono costituiti gruppi di appassionati, tra i quali l'Associazione Cane da Gregge Abruzzese, che ha chiesto ed ottenuto (gennaio 2006) una sessione ufficiale di rilevamento morfometrico (misurazione) su un campione di alcune decine di cani rustici, che ha evidenziato la loro diversità morfologica dalla descrizione dello standard del Pastore maremmano abruzzese.
a proposito degli studi di Coppinger, c'è da precisare che erano stati posti in testa alla classifica a parimerito l'Abruzzese (i coniugi Coppinger avevano studiato i cani al lavoro sulle montagne, quindi non i soggetti da standard ENCI) e il Pastore di Ciarplanina, proponendo comunque l'adozione del "nostro" per motivi di più semplice reperibilità.
ma non tutte le razze erano state prese in considerazione in quello studio.
certamente l'Abruzzese, per la continuità nel lavoro "sul campo" è tra quelle razze che più hanno mantenuto il senso dell'attaccamento al gregge e della sua difesa. non si può dire lo stesso di altre razze occidentali che per varie ragioni non hanno avuto contatti con lupi e greggi negli ultimi decenni (Montagna dei Pirenei, Mastino dei Pirenei...). fanno eccezione le razze portoghesi (Serra da Estrela, Rafeiro do Alentejo). ci sono poi i validissimi custodi orientali, dal già citato Ciarplanina, al Caucaso, al turco Kangal...
tra le molte razze che ancora lavorano, non penso si possa fare una vera classifica di capacità, perchè le differenze tra di esse sono dovute all'adattamento alle condizioni ambientali (geografia, clima, predatori..) del territorio in cui si sono formate.