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Discussione: NON ESISTONO SOLTANTO I NOSTRI....LEGGETE!!!

  1. #11
    Senior Member

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    Cioé, fammi capire :
    i documentari mostrano solo cio' che fanno vedere, le associazioni animaliste sono di parte, poi prendi per oro colato quello che ti dicono le associazioni taurine. Complimenti davvero, il tuo discorso non fa una grinza!
    Se fossi piu\' simpatico sarei meno antipatico.

  2. #12
    Senior Member

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    Ciao Leonardo,
    comincio a capire meglio il tuo punto di vista anche se non lo condivido.

    In primo luogo mi permetto di dissentire assolutamente sulla questione della selezione. La "cattiveria" o cmq qualsiasi altra caratteristica legata alla "personalità" piu' che alla fisicità non è selezionabile.
    Cerco di spiegarmi meglio..
    L'allevamento con accoppiamenti mirati tende a selezionare le caratteristiche fisiche dell'animale, a fissare particolarità, spesso anche attraverso l'inbreeding (consanguineità stretta);
    è possibile poi in maniera molto meno incisiva trasmettere anche una predisposizione caratteriale ma questo è un campo ancora oscuro per noi.
    Il carattere è invece assodato che si forma dalla nascita in poi, nella fase di crescita e quindi di maggior apprendimento.. Il "formare" il carattere dell'animale si chiama "inprenting", tutto il contesto in cui cresce l'animale contribuisce alla formazione del carattere.. questo per dirti alla fin fine che se anche fai nascere un toro da due genitori cattivi questo non è assolutamente destinato ad esserlo.

    Ora mi chiedo.. per quale motivo prima di entrare in arena viene conficcato questo fiocco uncinato? per indebolire il toro? o forse per renderlo piu' aggressivo? (ma non era già stato "selezionato" per essere furioso??[8D])
    Io davvero non ne vedo il motivo.

    E infine, sono d'accordo con te che un incontro di pugilato possa essere altrettanto diseducativo,
    ma si tratta di due persone coscienti.
    Cosa ben diversa dal povero toro che fosse per lui continuerebbe a stare nel meraviglioso prato dove è stato cresciuto per 4 anni senza nuocere ad anima viva.

    Tu dici "La corrida non è uccidere un toro", pero' credo sia innegabile che il toro venga ucciso..
    Tradizione, si va bene, lo capisco anche (volendo in giro c'è di peggio.. basta pensare ai sacrifici di alcune tribu' africane) ma credo che ormai non si tratti assolutamente piu' di tradizione..
    Credo invece che ormai la tradizione sia divenuta la squallida copertura di un ricco giro di soldi..

    Tutto questo ovviamente non giustifica quanto di simile o peggio ci sia al mondo..
    ma ancora non capisco come si possa essere simpatizzanti di questa disciplina.

    Cosa rappresenta la corrida? La forza dell'uomo contro la potenza dell'animale?
    Allora non sarebbe piu' giusto mettere di fronte toro torero e nulla piu? senza armi, (il toro non mi pare che ne abbia..)senza aiutanti, e senza quei poveri cavalli che c'entrano ancora meno??

    Ma dico.. non si potrebbe trovare un compromesso.. e mantenere la vera tradizione, l'arte vera e propria, tramutandole magari in una danza rappresentativa, piuttosto che in un corteo in maschera..?

    Cavolo anche nell'antica roma per tradizione si chiudevano nel colosseo poveri schiavi e si facevano massacrare fra di loro e dai leoni.. ma non per questo nel 2006 una volta a settimana si sfamano i leoni del Bioparco di Roma con dei poveri disgraziati a sorteggio!!!!

    Esistono mille modi per mantenere le tradizioni, e a mio avviso sono proprio queste alternative uno degli specchi del progresso di una civiltà..



    Sara
    www.saraegrazia.it

  3. #13
    Senior Member

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    Citazione:Messaggio inserito da Solnyshko

    Cioé, fammi capire :
    i documentari mostrano solo cio' che fanno vedere, le associazioni animaliste sono di parte, poi prendi per oro colato quello che ti dicono le associazioni taurine. Complimenti davvero, il tuo discorso non fa una grinza!
    Dai, non ti ci mettere anche tu.
    Mi riferivo ai documentari visti nelle associazioni taurine sulle granaderie e il dietro le quinte della corrida. Quindi di parte...FILOCORRIDA e attendibili fino ad un certo punto.
    Però, se non hai capito, vuol dire che mi sono espresso male.
    Infatti dico che fatte le dovute valutazioni... quello che mi hanno detto... potrebbe essere vero e trovare riscontro nei fatti.

  4. #14
    Senior Member

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    Citazione:Messaggio inserito da Saretta85
    Ma dico.. non si potrebbe trovare un compromesso.. e mantenere la vera tradizione, l'arte vera e propria, tramutandole magari in una danza rappresentativa, piuttosto che in un corteo in maschera..?
    Ma è la morte a dare l'emozione... però potrebbe essere carina anche l'dea di toro e torero che fanno una lap-dance commemorativa...
    La corrida si differenzia dalla macelleria comunale perchè in essa si vuole contrapporre la forza dell'animale all'eleganza dell'uomo.
    In fondo se ci pensi il toro può uccidere il torero come e quando gli pare. E ogni tanto in fatti succede. E il torero si muove con eleganza, inscenando una danza in cui sbagliare un passo significa la morte.

  5. #15
    Senior Member

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    <<In fondo se ci pensi il toro può uccidere il torero come e quando gli pare. E ogni tanto in fatti succede. E il torero si muove con eleganza, inscenando una danza in cui sbagliare un passo significa la morte.>>

    E' anche per questo che stento a credere che il toro non venga "preparato" a dovere prima della spettacolo..


    Leonardo scusa ma non leggo argomentazioni che confutino le obiezioni che ti ho fatto..

    sarà l'ora..??!!


    Aspettero' domani..


    Sara
    www.saraegrazia.it

  6. #16
    Senior Member

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    Ma solo perchè non ci sono argomentazioni nell'uno e nell'altro senso...
    A parte che sarebbe compito di chi muove delle accuse provare quello che denuncia.
    Non ci sarebbero delle foto da qualche parte se quello che dici succedesse praticamente ogni giorno nelle arene di tutto il mondo?
    E poi che senso avrebbe fiaccare un toro prima? Hai mai visto tu una corrida invece? Ti sembra un animale fiacco quello che vedi combattere?
    Fondamentalmente il toro è un animale forte ma non troppo intelligente e l'unica forma di rispetto che gli si deve è per la sua cattiveria.
    Tanto è vero che il povero BUE, privo di questa virtù, è bistrattato in ogni cultura del mondo.
    La corrida è un gioco con la morte, a volte sembra una danza, a volte una lotta ma alla fine la protagonista è lei. Non sempre però.

  7. #17
    Senior Member

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    Citazione:
    Peraltro abbiamo già la nostra paladina dell'animalismo bieco e irragionevole.
    E ti assicuro UNA BASTA.
    avvisa anche che di Trolls ne abbiamo uno che basta e avanza....ma x carità cristiana lo accettiamo così come è!!!
    Riconosci nell’animale un soggetto, non un oggetto?
    Allora sii coerente, non domandare “che cosa” mangiamo oggi, ma “chi” mangiamo oggi.

    Charlotte Probst

  8. #18
    Senior Member

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    Se ne abbiamo uno solo allora si scrive TROLL, perchè TROLLS è plurale. (voglio sempre avere l'ultima)
    E poi io non sono un vero e proprio TROLL, e mi presento anche meglio volendo.[|)]
    Sono un po' polemico, e non essendo un animalista vengo spesso attaccato per il fatto di esprimere le mie idee. La vera colpa è quella di non avere la capacità di lasciar perdere...
    Facciamo che quando voi smettete di fare i veri e propri spammers io smetto di fare il parziale troll?

  9. #19
    Senior Member

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    Ucciso per divertimento

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    La F.L.A.C. è stata fondata il giorno dopo lo svolgimento delle “Giornate Europee Anticorrida” che ebbero luogo nellaprile 93 a Béziers. Essa è nata dalla determinata volontà di un grande numero di associazioni per la Protezione degli animali affinché fossero affidate ad una “cellula specializzata” le azioni contro la tauromachia spagnola.
    Essa è ugualmente nata dalla constatazione che i diversi combattimenti contro la crudeltà non sono opposti, ma complementari. Il mondo umano ed il mondo animale, che occupano lo spazio terra, devono poterci coabitare pacificamente.
    Del resto, se la morte è ineluttabile, la crudeltà e la sofferenza inflitte non lo sono ed è ancora meno accettabile che sia per il lucro e per il divertimento.
    La F.L.A.C. spera in una completa ed obiettiva informazione al pubblico in riferimento alla corrida, ristabilendo così l’equilibrio nel donare la parola a tutti quelli che non possono esprimere la loro opposizione.
    La F.L.A.C. denuncia tutte le banalizzazioni della violenza e più particolarmente il suo apprendimento da parte di giovani ragazzi che possono, per divertimento, esercitare, nei “Centri di Tauromachia”, un talento altamente condannabile.
    La F.L.A.C. denuncia i maneggi di un gruppo ultra minoritario che beneficia però dell’appoggio delle collettività territoriali, soprattutto in materia di finanziamenti grazie al denaro pubblico.
    L’evoluzione dei costumi fa della corrida una pratica totalmente indifendibile.
    E’ per questo che la F.L.A.C. conta, a termine, di ottenerne l’abolizione.
    http://www.flac-anticorrida.org/italien/accueili.html
    http://www.anti-corrida.de/
    http://membres.lycos.fr/corida/
    http://www.anticorrida.org/
    DICHIARAZIONE UNIVERSALE dei DIRITTI dell' ANIMALE

    Considerato che ogni animale ha diritti,

    che il disconoscimento e il disprezzo di questi diritti hanno portato e continuano a portare l'uomo a commettere crimini contro la Natura e contro gli animali,
    Considerato
    che il riconoscimento da parte della specie umana del diritto all'esistenza delle altre specie animali costituisce il fondamento della coesistenza delle specie nel mondo,
    Considerato
    che genocidi sono perpetrati dall'uomo e altri ancora se ne minacciano,
    Considerato
    che il rispetto degli animali da parte dell'uomo è legato al rispetto degli uomini fra loro,
    Considerato
    che l'educazione deve insegnare sin dall'infanzia ad osservare, comprendere, rispettare ed amare gli animali,

    SI PROCLAMA:

    Articolo 1
    Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita ed hanno gli stessi diritti all'esistenza.

    Articolo 2
    1 - Ogni animale ha diritto al rispetto
    2 - L'uomo, in quanto specie animale, non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali, o di sfruttarli violando questo diritto. Egli ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali.
    3 - Ogni animale ha diritto alla considerazione, alle cure ed alla protezione dell'uomo.

    Articolo 3
    1 - Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli.
    2 - Se la soppressione di un animale è necessaria, deve essere istantanea, senza dolore, ne angoscia.

    Articolo 4
    1 - Ogni animale che appartiene ad una specie selvaggia ha il diritto di vivere nel suo ambiente naturale, terrestre, aereo o acquatico ed il diritto di riprodursi.
    2 - Ogni privazione della libertà, anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto.

    Articolo 5
    1 - Ogni animale appartenente ad una specie che vive abitualmente nell'ambiente dell'uomo ha il diritto di vivere e di crescere secondo il ritmo e nelle condizioni di vita e di libertà che sono proprie della sua specie.
    2- Ogni modifica di questo ritmo e di queste condizioni imposta dall'uomo a fini mercantili è contraria a questo diritto.

    Articolo 6
    1 - Ogni animale che l'uomo ha scelto per compagno ha diritto ad una durata della vita conforme alla sua longevità.
    2 - L'abbandono di un animale è un atto crudele e degradante.

    Articolo 7
    1 - Ogni animale che lavora ha diritto a limiti ragionevoli della durata e dell'integrità del lavoro, ad un'alimentazione adeguata ed al riposo.

    Articolo 8
    1 - La sperimentazione animale che implica una sofferenza fisica e psichica è incompatibile con i diritti dell'animale sia che si tratti di una sperimentazione medica, scientifica, commerciale sia di ogni altra forma di sperimentazione.
    2 - Le tecniche sostitutive devono essere utilizzate e sviluppate.

    Articolo 9
    1 - Nel caso che l'animale sia allevato per l'alimentazione, deve essere nutrito, alloggiato, trasportato e ucciso senza che per lui ne risulti ansietà o dolore.

    Articolo 10
    1 - Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell'uomo.
    2 - Le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano animali sono incompatibili con la dignità dell'animale.

    Articolo 11
    1 - Ogni atto che comporti l'uccisione di un animale senza necessità è biocidio, cioè un delitto contro la vita.

    Articolo 12
    1 - Ogni atto che comporti l'uccisione di un gran numero di animali selvaggi è un genocidio, cioè un delitto contro la specie.
    2 - L'inquinamento e la distruzione dell'ambiente naturale portano al genocidio.

    Articolo 13
    1 - L'animale morto deve essere trattato con rispetto.
    2 - Le scene di violenza di cui gli animali sono vittime devono essere proibite al cinema e alla televisione, a meno che non abbiano come fine di mostrare un attentato ai diritti dell'animale.

    Articolo 14
    1 - Le associazioni di protezione e di salvaguardia degli animali devono essere rappresentate a livello governativo.
    2 - I diritti dell'animale devono essere difesi dalla Legge come i diritti dell'uomo.

    La Dichiarazione Universale dei Diritti dell' Animale è stata proclamata il 15 ottobre 1978 presso la sede dell'UNESCO a Parigi. Il suo testo è stato redatto, nel corso di riunioni internazionali, da personalità appartenenti al mondo scientifico, giuridico e filosofico e alle principali associazioni mondiali di protezione animale. Tale Dichiarazione costituisce una presa di posizione filosofica riguardo ai rapporti futuri tra la specie umana e le altre specie. All'alba del XXI secolo essa propone infatti all'uomo le norme di un' ETICA che dovrebbe essere fermamente e chiaramente espressa nel mondo attuale, già così turbato, minacciato di distruzione e nel quale violenza e crudeltà esplodono in ogni istante.

    L' EGUALITARISMO della "Dichiarazione" deve essere ben compreso: l'affermazione dell'art. 1: "Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all'esistenza "non esprime un'eguaglianza di fatto tra le specie,ma un'eguaglianza di diritti,non nega cioè le evidenti differenze di forme e di capacità esistenti tra gli animali, ma afferma il diritto alla vita di tutte le specie nel quadro dell'EQUILIBRIO NATURALE.
    L' uomo, nel corso del tempo, ha stabilito un codice di diritti relativi alla propria specie; ma, nei confronti dell'universo, non dispone di alcun particolare diritto. L'uomo è, in effetti, una delle specie animali terrestri, e una delle più recenti comparse sulla terra. La Vita non appartiene alla specie umana, l'uomo non è nè il creatore nè il detentore; la vita appartiene tanto all'insetto che al pesce, tanto al mammifero che all'uccello.
    L' uomo ha invece creato nel mondo vivente una gerarchia arbitraria che non esiste in natura, tenendo conto solamente della propria utilità.
    Questa gerarchia antropocentrica ha condotto allo SPECISMO, che consiste nell'adottare un atteggiamento differente secondo le specie, nel distruggerne alcun proteggendone altre, nel dichiarare che certe specie sono "utili", altre "nocive", o "crudeli". Per causa dello SPECISMO alcuni proteggono il cane e il gatto, mentre non si preoccupano degli animal selvatici imprigionati negli zoo, oppure proteggono le aquile e perseguitano le talpe.
    Per specismo si è riservata "l'intelligenza" all'uomo e si è concesso "l'istinto" all'animale. Lo specismo ha anche indotto l'uomo a ritenere che l'animale non soffrisse come lui, per poterlo usare e sfruttare Come il "razzismo", che nega a certi uomini quei diritti che altri uomini si attribuiscono, si può definire un CRIMINE CONTRO L' UMANITA', così lo "specismo", che stabilisce una gerarchia di diritti nel mondo, è un CRIMINE CONTRO LA VITA .

    I principi della "Dichiarazione" aiutano l' umanità a ritrovarsi in armonia con l'universo. Non hanno certamente lo scopo di far regredire l'uomo alla vita primitiva, ma tendono a indurlo al RISPETTO PER LA VITA , perchè l' uomo ha il DOVERE, per il bene di tutta la COMUNITA' BIOLOGICA alla quale APPARTIENE e dalla quale DIPENDE, di rispettare la Vita in tutte le sue forme.

    La D.U.D.A. proponeva nel 1978 regole di comportamento umano nei vari settori in cui l'uomo si incontra e/o si scontra con la natura e gli animali:

    - rispetto per gli habitat e per gli animali selvatici (quindi rinuncia o riduzione di caccia e pesca);
    - rinuncia all'uso di animali per divertimento o pseudocultura (zoo e circhi);
    - rinuncia all'addomesticamento autoritario di alcune specie:
    a) per fini alimentari (allevamenti intensivi, trasporti, macellazioni)
    b) per fini commerciali e sportivi (cani, gatti, cavalli e altri animali)
    c) per l'abbigliamento (animali da pelliccia);
    - rinuncia all'uso di animali per la ricerca biomedica, industriale, cosmetica, didattica,ecc.;
    - rinuncia ai maltrattamenti, alle crudeltà, agli abbandoni di animali domestici;
    - rinuncia all'uso, alla tortura, all'uccisione di animali a scopi di divertimento (corride, combattimenti di cani, rodei, corse, feste sadiche, ippica)

    L' ETICA BIOLOGICA della "Dichiarazione" non ha certo lo scopo di far dimenticare la lotta contro la miseria dell'uomo, contro la fame, la guerra, la tortura, l'egoismo, ma induce l'umanità a ritrovare il suo posto tra le specie viventi e ad integrarsi in un nuovo equilibrionaturale,condizione fondamentale per la propria sopravvivenza .
    Ciò significa che la specie umana deve modificare il suo modo di pensare per rinunciare progressivamante alla sua attitudine antropocentrica, come ad ogni comportamento zoolatrico, per adottare un comportamento BIOCENTRICO fondato sulla tutela della Vita. In questo senso la Dichiarazione universale dei diritti dell'animale è una tappa importante della cultura umana.


    Significato ecologico del documento
    Alla luce dei più recenti studi della moderna biologia la "Dichiarazione" propone le norme di un' etica fondata sul diritto all'esistenza di tutte le specie, nel quadro dell'equilibrio naturale. Ne deriva per l'uomo il dovere di rispettare la Vita in tutte le sue forme nel rispetto dell'UNITA' e, al tempo stesso, della DIVERSITA' degli esseri viventi; ne deriva ancora l'impegno ad una lotta pacifica ma ferma per ridurre ed eliminare la sofferenza, la tortura, la distruzione nell'ambito della comunità biologica a cui l'uomo appartiene e dalla quale dipende.
    Ogni specie, ogni individuo contribuisce, con la sua originalità, ad assicurare la stabilità dinamica della biosfera e dunque la sopravvivenza di tutti i suoi componenti. Ogni specie, ogni individuo possiede dunque DIRITTI NATURALI ad un'esistenza degna. La specie umana ha invece iniziato un'autoritaria gestione dell'economia biologica, gestione che è assicurata da una continua gerarchizzazione delle specie e degli individui, riferita esclusivamente alle possibilità di un gruppo culturale usato come unità di misura.
    L'addomesticazione totalitaria della Natura da parte dell'uomo è avvenuta a prezzo di sofferenze, distruzioni e uccisioni di specie ed individui fino a minacciare d'esitinzione l'Evoluzione e l'esistenza di tutta la biosfera.
    Poichè l'uomo ha superato il limite oltre il quale l'equilibrio naturale può essere definitivamente sconvolto, con danno irreversibile anche per la specie umana, è necessario limitare quei diritti sul mondo che l'uomo si è sconsideratamente arrogato.

    Tale documento è quindi una proposta operativa per un impegno di vita che si realizzi nel rifiuto del consumismo, dello spreco, dello sfruttamento e nella gestione equa delle risorse, nella scelta di beni essenziali nel rispetto dell'equilibrio biosferico sia nel settore produttivo che in campo scientifico, culturale e del tempo libero.
    Sul piano giuridico la Dichiarazione indica una strada per il riconoscimento e la tutela dei diritti dell'animale considerato non in relazione al possesso,all'affetto o all'utile ecologico dell' uomo, ma come soggetto, individuo, portatore di interessi vitali.
    La Dichiarazione universale dei diritti dell'animale, redatta dalla Lega internazionale dei diritti dell'animale, è stata presentata a Bruxelles il 26 gennaio 1978 e sottoscritta da personalità del mondo filosofico, giuridico e scientifico; successivamente è stata proclamata a Parigi presso la sede dell'UNESCO, il 15 ottobre 1978, presenti Remy Chauvin, etologo e scrittore, Alfred Kastler, premio Nobel per la fisicia, S.E. Hamza Boubakeur, rettore dell' Istituto Mussulmano della Moschea di Parigi, il prof. Georges Heuse.
    La delegazione italiana era costituita dalla dr. Laura Girardello, dal dr. Giovanni Peroncini, dal prof. Mario Girolami e dalla prof. Clara Genero.

    Nonostante per qualcuno quest' accessorio sia:
    Assente ingiustificato

    3,47 KB
    www.nonsiamogiocattoli.net
    Sergio Giovannetti\'s Zoo:
    Dik&Lady,Desdemona&Otello,Bunny&Faith
    Furio,Scag,Magda,Sophia,Sclero
    Denver
    Lecchino
    Merlino
    Marameo
    e ultima entry:Grisbì conuro guance verdi, arrivato per errata consegna!
    www.parcodeipappagalli.it
    http://www.inseparabileforum.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=22820

  10. #20
    Senior Member

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    Ucciso per divertimento

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    La F.L.A.C. è stata fondata il giorno dopo lo svolgimento delle “Giornate Europee Anticorrida” che ebbero luogo nellaprile 93 a Béziers. Essa è nata dalla determinata volontà di un grande numero di associazioni per la Protezione degli animali affinché fossero affidate ad una “cellula specializzata” le azioni contro la tauromachia spagnola.
    Essa è ugualmente nata dalla constatazione che i diversi combattimenti contro la crudeltà non sono opposti, ma complementari. Il mondo umano ed il mondo animale, che occupano lo spazio terra, devono poterci coabitare pacificamente.
    Del resto, se la morte è ineluttabile, la crudeltà e la sofferenza inflitte non lo sono ed è ancora meno accettabile che sia per il lucro e per il divertimento.
    La F.L.A.C. spera in una completa ed obiettiva informazione al pubblico in riferimento alla corrida, ristabilendo così l’equilibrio nel donare la parola a tutti quelli che non possono esprimere la loro opposizione.
    La F.L.A.C. denuncia tutte le banalizzazioni della violenza e più particolarmente il suo apprendimento da parte di giovani ragazzi che possono, per divertimento, esercitare, nei “Centri di Tauromachia”, un talento altamente condannabile.
    La F.L.A.C. denuncia i maneggi di un gruppo ultra minoritario che beneficia però dell’appoggio delle collettività territoriali, soprattutto in materia di finanziamenti grazie al denaro pubblico.
    L’evoluzione dei costumi fa della corrida una pratica totalmente indifendibile.
    E’ per questo che la F.L.A.C. conta, a termine, di ottenerne l’abolizione.
    http://www.flac-anticorrida.org/italien/accueili.html
    http://www.anti-corrida.de/
    http://membres.lycos.fr/corida/
    http://www.anticorrida.org/
    DICHIARAZIONE UNIVERSALE dei DIRITTI dell' ANIMALE

    Considerato che ogni animale ha diritti,

    che il disconoscimento e il disprezzo di questi diritti hanno portato e continuano a portare l'uomo a commettere crimini contro la Natura e contro gli animali,
    Considerato
    che il riconoscimento da parte della specie umana del diritto all'esistenza delle altre specie animali costituisce il fondamento della coesistenza delle specie nel mondo,
    Considerato
    che genocidi sono perpetrati dall'uomo e altri ancora se ne minacciano,
    Considerato
    che il rispetto degli animali da parte dell'uomo è legato al rispetto degli uomini fra loro,
    Considerato
    che l'educazione deve insegnare sin dall'infanzia ad osservare, comprendere, rispettare ed amare gli animali,

    SI PROCLAMA:

    Articolo 1
    Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita ed hanno gli stessi diritti all'esistenza.

    Articolo 2
    1 - Ogni animale ha diritto al rispetto
    2 - L'uomo, in quanto specie animale, non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali, o di sfruttarli violando questo diritto. Egli ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali.
    3 - Ogni animale ha diritto alla considerazione, alle cure ed alla protezione dell'uomo.

    Articolo 3
    1 - Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli.
    2 - Se la soppressione di un animale è necessaria, deve essere istantanea, senza dolore, ne angoscia.

    Articolo 4
    1 - Ogni animale che appartiene ad una specie selvaggia ha il diritto di vivere nel suo ambiente naturale, terrestre, aereo o acquatico ed il diritto di riprodursi.
    2 - Ogni privazione della libertà, anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto.

    Articolo 5
    1 - Ogni animale appartenente ad una specie che vive abitualmente nell'ambiente dell'uomo ha il diritto di vivere e di crescere secondo il ritmo e nelle condizioni di vita e di libertà che sono proprie della sua specie.
    2- Ogni modifica di questo ritmo e di queste condizioni imposta dall'uomo a fini mercantili è contraria a questo diritto.

    Articolo 6
    1 - Ogni animale che l'uomo ha scelto per compagno ha diritto ad una durata della vita conforme alla sua longevità.
    2 - L'abbandono di un animale è un atto crudele e degradante.

    Articolo 7
    1 - Ogni animale che lavora ha diritto a limiti ragionevoli della durata e dell'integrità del lavoro, ad un'alimentazione adeguata ed al riposo.

    Articolo 8
    1 - La sperimentazione animale che implica una sofferenza fisica e psichica è incompatibile con i diritti dell'animale sia che si tratti di una sperimentazione medica, scientifica, commerciale sia di ogni altra forma di sperimentazione.
    2 - Le tecniche sostitutive devono essere utilizzate e sviluppate.

    Articolo 9
    1 - Nel caso che l'animale sia allevato per l'alimentazione, deve essere nutrito, alloggiato, trasportato e ucciso senza che per lui ne risulti ansietà o dolore.

    Articolo 10
    1 - Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell'uomo.
    2 - Le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano animali sono incompatibili con la dignità dell'animale.

    Articolo 11
    1 - Ogni atto che comporti l'uccisione di un animale senza necessità è biocidio, cioè un delitto contro la vita.

    Articolo 12
    1 - Ogni atto che comporti l'uccisione di un gran numero di animali selvaggi è un genocidio, cioè un delitto contro la specie.
    2 - L'inquinamento e la distruzione dell'ambiente naturale portano al genocidio.

    Articolo 13
    1 - L'animale morto deve essere trattato con rispetto.
    2 - Le scene di violenza di cui gli animali sono vittime devono essere proibite al cinema e alla televisione, a meno che non abbiano come fine di mostrare un attentato ai diritti dell'animale.

    Articolo 14
    1 - Le associazioni di protezione e di salvaguardia degli animali devono essere rappresentate a livello governativo.
    2 - I diritti dell'animale devono essere difesi dalla Legge come i diritti dell'uomo.

    La Dichiarazione Universale dei Diritti dell' Animale è stata proclamata il 15 ottobre 1978 presso la sede dell'UNESCO a Parigi. Il suo testo è stato redatto, nel corso di riunioni internazionali, da personalità appartenenti al mondo scientifico, giuridico e filosofico e alle principali associazioni mondiali di protezione animale. Tale Dichiarazione costituisce una presa di posizione filosofica riguardo ai rapporti futuri tra la specie umana e le altre specie. All'alba del XXI secolo essa propone infatti all'uomo le norme di un' ETICA che dovrebbe essere fermamente e chiaramente espressa nel mondo attuale, già così turbato, minacciato di distruzione e nel quale violenza e crudeltà esplodono in ogni istante.

    L' EGUALITARISMO della "Dichiarazione" deve essere ben compreso: l'affermazione dell'art. 1: "Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all'esistenza "non esprime un'eguaglianza di fatto tra le specie,ma un'eguaglianza di diritti,non nega cioè le evidenti differenze di forme e di capacità esistenti tra gli animali, ma afferma il diritto alla vita di tutte le specie nel quadro dell'EQUILIBRIO NATURALE.
    L' uomo, nel corso del tempo, ha stabilito un codice di diritti relativi alla propria specie; ma, nei confronti dell'universo, non dispone di alcun particolare diritto. L'uomo è, in effetti, una delle specie animali terrestri, e una delle più recenti comparse sulla terra. La Vita non appartiene alla specie umana, l'uomo non è nè il creatore nè il detentore; la vita appartiene tanto all'insetto che al pesce, tanto al mammifero che all'uccello.
    L' uomo ha invece creato nel mondo vivente una gerarchia arbitraria che non esiste in natura, tenendo conto solamente della propria utilità.
    Questa gerarchia antropocentrica ha condotto allo SPECISMO, che consiste nell'adottare un atteggiamento differente secondo le specie, nel distruggerne alcun proteggendone altre, nel dichiarare che certe specie sono "utili", altre "nocive", o "crudeli". Per causa dello SPECISMO alcuni proteggono il cane e il gatto, mentre non si preoccupano degli animal selvatici imprigionati negli zoo, oppure proteggono le aquile e perseguitano le talpe.
    Per specismo si è riservata "l'intelligenza" all'uomo e si è concesso "l'istinto" all'animale. Lo specismo ha anche indotto l'uomo a ritenere che l'animale non soffrisse come lui, per poterlo usare e sfruttare Come il "razzismo", che nega a certi uomini quei diritti che altri uomini si attribuiscono, si può definire un CRIMINE CONTRO L' UMANITA', così lo "specismo", che stabilisce una gerarchia di diritti nel mondo, è un CRIMINE CONTRO LA VITA .

    I principi della "Dichiarazione" aiutano l' umanità a ritrovarsi in armonia con l'universo. Non hanno certamente lo scopo di far regredire l'uomo alla vita primitiva, ma tendono a indurlo al RISPETTO PER LA VITA , perchè l' uomo ha il DOVERE, per il bene di tutta la COMUNITA' BIOLOGICA alla quale APPARTIENE e dalla quale DIPENDE, di rispettare la Vita in tutte le sue forme.

    La D.U.D.A. proponeva nel 1978 regole di comportamento umano nei vari settori in cui l'uomo si incontra e/o si scontra con la natura e gli animali:

    - rispetto per gli habitat e per gli animali selvatici (quindi rinuncia o riduzione di caccia e pesca);
    - rinuncia all'uso di animali per divertimento o pseudocultura (zoo e circhi);
    - rinuncia all'addomesticamento autoritario di alcune specie:
    a) per fini alimentari (allevamenti intensivi, trasporti, macellazioni)
    b) per fini commerciali e sportivi (cani, gatti, cavalli e altri animali)
    c) per l'abbigliamento (animali da pelliccia);
    - rinuncia all'uso di animali per la ricerca biomedica, industriale, cosmetica, didattica,ecc.;
    - rinuncia ai maltrattamenti, alle crudeltà, agli abbandoni di animali domestici;
    - rinuncia all'uso, alla tortura, all'uccisione di animali a scopi di divertimento (corride, combattimenti di cani, rodei, corse, feste sadiche, ippica)

    L' ETICA BIOLOGICA della "Dichiarazione" non ha certo lo scopo di far dimenticare la lotta contro la miseria dell'uomo, contro la fame, la guerra, la tortura, l'egoismo, ma induce l'umanità a ritrovare il suo posto tra le specie viventi e ad integrarsi in un nuovo equilibrionaturale,condizione fondamentale per la propria sopravvivenza .
    Ciò significa che la specie umana deve modificare il suo modo di pensare per rinunciare progressivamante alla sua attitudine antropocentrica, come ad ogni comportamento zoolatrico, per adottare un comportamento BIOCENTRICO fondato sulla tutela della Vita. In questo senso la Dichiarazione universale dei diritti dell'animale è una tappa importante della cultura umana.


    Significato ecologico del documento
    Alla luce dei più recenti studi della moderna biologia la "Dichiarazione" propone le norme di un' etica fondata sul diritto all'esistenza di tutte le specie, nel quadro dell'equilibrio naturale. Ne deriva per l'uomo il dovere di rispettare la Vita in tutte le sue forme nel rispetto dell'UNITA' e, al tempo stesso, della DIVERSITA' degli esseri viventi; ne deriva ancora l'impegno ad una lotta pacifica ma ferma per ridurre ed eliminare la sofferenza, la tortura, la distruzione nell'ambito della comunità biologica a cui l'uomo appartiene e dalla quale dipende.
    Ogni specie, ogni individuo contribuisce, con la sua originalità, ad assicurare la stabilità dinamica della biosfera e dunque la sopravvivenza di tutti i suoi componenti. Ogni specie, ogni individuo possiede dunque DIRITTI NATURALI ad un'esistenza degna. La specie umana ha invece iniziato un'autoritaria gestione dell'economia biologica, gestione che è assicurata da una continua gerarchizzazione delle specie e degli individui, riferita esclusivamente alle possibilità di un gruppo culturale usato come unità di misura.
    L'addomesticazione totalitaria della Natura da parte dell'uomo è avvenuta a prezzo di sofferenze, distruzioni e uccisioni di specie ed individui fino a minacciare d'esitinzione l'Evoluzione e l'esistenza di tutta la biosfera.
    Poichè l'uomo ha superato il limite oltre il quale l'equilibrio naturale può essere definitivamente sconvolto, con danno irreversibile anche per la specie umana, è necessario limitare quei diritti sul mondo che l'uomo si è sconsideratamente arrogato.

    Tale documento è quindi una proposta operativa per un impegno di vita che si realizzi nel rifiuto del consumismo, dello spreco, dello sfruttamento e nella gestione equa delle risorse, nella scelta di beni essenziali nel rispetto dell'equilibrio biosferico sia nel settore produttivo che in campo scientifico, culturale e del tempo libero.
    Sul piano giuridico la Dichiarazione indica una strada per il riconoscimento e la tutela dei diritti dell'animale considerato non in relazione al possesso,all'affetto o all'utile ecologico dell' uomo, ma come soggetto, individuo, portatore di interessi vitali.
    La Dichiarazione universale dei diritti dell'animale, redatta dalla Lega internazionale dei diritti dell'animale, è stata presentata a Bruxelles il 26 gennaio 1978 e sottoscritta da personalità del mondo filosofico, giuridico e scientifico; successivamente è stata proclamata a Parigi presso la sede dell'UNESCO, il 15 ottobre 1978, presenti Remy Chauvin, etologo e scrittore, Alfred Kastler, premio Nobel per la fisicia, S.E. Hamza Boubakeur, rettore dell' Istituto Mussulmano della Moschea di Parigi, il prof. Georges Heuse.
    La delegazione italiana era costituita dalla dr. Laura Girardello, dal dr. Giovanni Peroncini, dal prof. Mario Girolami e dalla prof. Clara Genero.

    Nonostante per qualcuno quest' accessorio sia:
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