CATANIA, IL COMUNE VUOL FAR "EMIGRARE" AL NORD I CANI RANDAGI
9 mag 06
"Non ci sono soldi per il mantenimento", critici gli animalisti.
9 maggio 2006 - Potrebbero emigrare al nord i cani randagi catanesi. Il Comune di Catania, che da circa un anno non paga le rette ai canili privati della zona e al consorzio che li raggruppa, dopo l'altolà dei proprietari delle strutture di accoglienza, che hanno sospeso il servizio, ha lanciato un sos ai Comuni d'Italia:"ospitateli voi".
L'idea è dell'assessore alle politiche Sociali, Giuseppe Zappalà, che a fine aprile, un mese dopo essersi insediato nella giunta Scapagnini, ha lanciato "una gara di solidarietà per accogliere i cani del Comune di Catania, che nel frattempo si sta attivando, con tutte le proprie risorse, per costruire nel piú breve tempo possibile un canile proprio e per avviare al piú presto le sterilizzazioni". L'S.O.S è stato inviato a numerose a amministrazione pubbliche della penisola, ma a nessuna di quelle siciliane.
"La città pullula di randagi, spesso riuniti in branchi, che spaventano i passanti e gli abitanti dei quartieri, suscitando, di conseguenza, reazioni di intolleranza" sottolinea l'assessore.
L'assessore Zappalà, nella missiva chiarisce che, "questi impegni economici da affrontare non consentono al comune temporaneamente di far fronte al mantenimento di circa 1000/1100 cani a suo carico".
"Vi chiediamo solidarietà concreta - scrive Zappalà ai Comuni d'Italia - ospitandoli temporaneamente nelle vostre strutture, naturalmente, il viaggio e l'eventuale sterilizzazione delle femmine sarà a carico del comune di Catania".
"Il Comune si è dato l'obiettivo di costruire un ambulatorio di pronto soccorso aperto per i randagi feriti o ammalati, ed in futuro anche ottenere un'ambulanza attrezzata per le urgenze".
Già alcune risposte, tutte negative, sono pervenute agli uffici dell'assessorato.
Intanto peró numerose associazioni animaliste, che non sarebbero consultate preventivamente dall'assessore nemmeno in sede 'Consulta animalista' comunale, hanno espresso dissenso per l'iniziativa nonch‚ preoccupazione e dubbi sulle sorti dei randagi evidenziando la contraddizione fra la disponibilità del Comune a pagare i trasfermenti al nord e la sterilizzazione, con la mancanza di fondi disponibili al Comune.
L'assessore, intanto, ha pure emanato una ordinanza con la quale dispone la necessità di un 'patentino' per i 'gattari' e per tutti gli animalisti che permettono ai randagi della città di sopravvivere. Gli amanti degli animali, cioè, dovranno acquisire un tesserino di abilitazione a prendersi cura degli animali di strada "in coordinamento con le autorità sanitarie".
Nella delibera l'assessore invita chiunque si prenda cura dei randagi da almeno sei mesi a indirizzare entro 15 giorni domanda di riconoscimento, allegando "una relazione dell'attività svolta; la dichiarazione di impegno a svolgere attività a titolo gratuito; dichiarazione di impegno a tutelare l'ambiente in cui vivono gli animali assistiti, rimuovendo ogni traccia per l'alimentazione".
(Apcom)