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Discussione: EDUCAZIONE E ADDESTRAMENTO

  1. #1
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    EDUCAZIONE E ADDESTRAMENTO

    TRAINING - Educazione ed obbedienza di base: la convivenza




    L'educazione di base è la scuola dell'obbligo per una corretta convivenza e per qualunque disciplina sportiva.



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    L’educazione moderna e non violenta del cane si basa sull’attenta osservazione di branchi di lupi (antenati dei nostri beniamini). Lo studio di queste strutture socio/gerarchiche ben definite, ha portato allo sviluppo di nuove teorie sul comportamento dei canidi, facendo fare grandi progressi alle metodologie che si utilizzano per la prima educazione e per la rieducazione comportamentale.
    Per meglio capire tale metodologia bisognerebbe visualizzare il mondo che ci circonda con i loro occhi, come indossare un paio di occhiali “canini” così da poter vedere cosa realmente percepiscono e come interpretano i nostri comportamenti.
    Tutto questo oggi è possibile attraverso lo studio del loro comportamento che ci permette di migliorare la comunicazione, concetto che è alla base di qualsiasi buon rapporto interpersonale.
    Errori grossolani iniziali spesso portano a rapporti totalmente ingestibili dove una delle parti è costretta dall’altra ad una vita difficile, sacrificata, che spesso porta a decisioni drastiche, irreparabili, come una separazione (abbandono o fuga) o addirittura all’eutanasia.
    Una partita vinta dall’ignoranza e un’opportunità persa per cercare di capire e rispettare la natura e gli esseri, diversi da noi, che la vivono e che ci circondano.
    Fatte queste doverose premesse ci dedichiamo alla conoscenza del nostro nuovo amico (ndr - L’importanza della razza adatta alle nostre abitudini e necessità… vedi: “la scelta del cucciolo”) che sin da cucciolo deve avere ben chiara la “gerarchia” del gruppo (famiglia o casa) in cui dovrà vivere. Non perché ci fa piacere che sia così, ma perché lo stesso cane necessita di questo “regolamento” per il suo bene, per il suo equilibrio psicofisico.



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    Da dove iniziare una corretta convivenza sin da cucciolo?
    Leadership
    L'unico modo per vivere insieme in equilibrio e felici è quello di migliorare la propria leadership, meritandosi tale riconoscimento. Per fare questo le soluzioni sono due:
    - l’utilizzo della coercizione fisica e/o psicologica (che non prenderemo mai in considerazione) e che non è certo da inserire nei comportamenti meritevoli.
    - l’utilizzo di metodologie naturali (non violente).
    Per il cane è del tutto incomprensibile essere trattato alcune volte da leader, altre da subalterno. Per il bene del vostro compagno dovete tenere sempre ben presente che il cane è un animale sociale da branco, ed ha quindi bisogno, per vivere in equilibrio, di una socialità ben definita e di una corretta e COERENTE scala gerarchica.

    Metodologia naturale
    S’intende un insieme di regole che tendono ad imitare, con i dovuti distinguo, ciò che in natura regola la vita quotidiana dei vari soggetti facenti parte del branco.
    Questi accorgimenti, se correttamente applicati, portano rapidamente e in maniera del tutto non traumatica a degli eccellenti risultati, anche in casi particolarmente complicati.
    Fermo restando che tutti i Retriever sono cani con un indole accondiscendente, quindi abbastanza semplici da educare, e consigliabile affiancarsi sempre ad un Istruttore specialista in Retriever.

    Prevenzione
    Prevenire i cattivi comportamenti, può apparire ovvio ma è sicuramente l’arma migliore.
    Innanzi tutto non induciamolo a ”sbagliare” dandogli troppe opportunità, un cucciolo curioso cercherà di “conoscere” assaggiandolo tutto quello che gli sta attorno. Togliamo, spostiamo, alziamo, tutto quello che è a portata di naso e bocca.
    Troppo spesso si cade nell’errore di utilizzare la punizione per insegnare al nostro cane un corretto comportamento, concetto che se esasperato e prolungato nel tempo comporta un duro e faticoso lavoro di rieducazione.

    Rinforzo positivo
    Rinforzare positivamente con coccole, cibo e carezze un corretto comportamento è il miglior sistema per indurre il cane a ripetere l'azione che lo ha portato ad un premio e a distoglierlo così da azioni dannose e indesiderate.
    Il rinforzo positivo (ndr - ne parleremo anche nelle prossime pagine) è alla base di un buona educazione non violenta.



  2. #2
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    LA POSIZIONE BASE: AL PIEDE!
    In questa lezione vedremo insieme uno degli esercizi più importanti nell’educazione e l’addestramento del cane: la posizione base. Il cane deve imparare a venire vicino alla vostra gamba (destra o sinistra) e sedersi con la spalla all’altezza del vostro ginocchio.
    E’ la base della condotta, del richiamo, l’esercizio di controllo più importante (con il terra a comando). Buon lavoro!


    LA SCHEDA
    Esercizio base: il cane si posiziona vicino alla vostra gamba, spalla contro ginocchio
    Criterio base: il cane impara a occupare lo spazio vicino alla vostra gamba
    Comando: piede (in francese: au pied; in tedesco: fuss; in inglese: heel)
    A che età cominciare: 50 giorni

    Problemi di rimessa al piede: tende a venire di fronte; si ferma troppo avanti-troppo indietro; non si siede; si siede storto; non si ferma vicino alla gamba, si sposta subito; non sa venire al piede quando è di fronte; si siede lontano.



    1. L’ESERCIZIO BASE Questo esercizio è fondamentale per ottenere una buona condotta al piede e un richiamo affidabile. Il cane impara infatti ad occupare uno SPAZIO FISICO, vicino alla vostra gamba sinistra (o destra se preferite). La gamba funziona come “target”, come un obbiettivo ben visibile e quindi facile da imparare e da seguire per il cane.

    Perché funziona nella condotta ? Nella condotta la regola base è: il cane vi segue (e non: voi seguite il cane!). Con l’esercizio del richiamo gli avete insegnato che starvi vicino è piacevole. Adesso deve imparare a rimanervi vicino quando vi muovete. La posizione base gli insegna DOVE deve stare, qualunque cosa succeda. Di solito il cane viene sgridato perché non sta vicino alla nostra gamba, ma chi gli ha spiegato che è quello che vogliamo da lui?

    Perché funziona nel richiamo ? In quasi tutti i libri e i campi di addestramento si insegna al cane a tornare di fronte. Per il cane però avvicinarsi di fronte a un altro individuo è un segno di dominanza, di minaccia e di sfida. Il cane può sentirsi a disagio. E’ per questo che si deve usare uno stimolo molto alto per convincerlo a tornare di fronte (una pallina, del cibo). Se vuole venirvi vicino, il cane preferisce arrivare di lato, compiere un semicerchio. E’ un segno di non-aggressività (di calma come scrive Turid Rugaas). Se il cane si siede di fronte ma un po’ lontano, non riuscirete a prenderlo: il tempo di allungare una mano ed è già scappato! Con il richiamo al piede tutto questo non succede. Il cane non deve affrontarvi, perché arriva di lato e non di fronte. E’ facile prenderlo, basta allungare una mano e agganciare il collare. Non dovete chinarvi su di lui, un segno di minaccia. Dovete solo spostare la mano verso il basso (dietro la sua testa!).


    2. IL CRITERIO BASE
    Quello che volete ottenere è che il cane impari a occupare un preciso spazio fisico: vicino alla vostra gamba, con la spalla all’altezza del vostro ginocchio. Per il vostro criterio base non è ancora importante che il cane rimanga in questo punto (rimanere nella posizione base è un altro criterio!). Non è neppure importante che si sieda (di nuovo, un altro criterio). Per adesso quello che volete è rinforzarlo ogni volta che viene vicino alla vostra gamba, tanto vicino da toccarvi.
    Di solito quando volete dare un bocconcino al vostro cane, lo date di fronte. Il cane tende quindi a venirvi di fronte quando vuole qualcosa. Se volete rinforzare la posizione base, dovete cominciare a premiare il cane quando invece vi viene a fianco. Alcuni cani lo fanno da soli, altri però devono imparare. Potete mettervi vicino al cane, e premiarlo. In genere però è sempre meglio rinforzare un comportamento del cane, non il vostro! Potete aspettare che sia il cane a fermarsi vicino alla vostra gamba. E premiarlo.

    Oppure potete fare così: prendete dei gustosi bocconcini. Richiamate l’attenzione del cane. Il cane vi viene di fronte per avere il boccone. Tenete un boccone con la mano sinistra (la destra se volete avere il cane a destra). Mettete il boccone davanti al naso del cane, non più in alto!
    Muovete la mano verso L’ESTERNO e INDIETRO. Se il cane non segue il boccone provate a muoverla più lentamente e a incitarlo con gentilezza. Se ancora non si muove, fate alcuni passi indietro. Vi segue?
    Ok, quando supera le vostre gambe con la testa e le spalle muovete la mano verso IL GINOCCHIO e IN AVANTI. La vostra mano deve compiere un cerchio in senso antiorario (orario se usate la destra).
    Il cane si gira e fa un paio di passi in avanti fino a trovarsi proprio vicino alla vostra gamba, con la spalla vicino al ginocchio. Se la posizione del cane è sbagliata, significa che dovete fare attenzione a dov’è la vostra mano. Provate finché non riuscite a controllare bene il movimento del cane con il movimento della vostra mano.


    3. IL SECONDO CRITERIO Nella posizione base il cane di solito è seduto. Non è una regola, ma una comodità. Il cane seduto ha meno la tentazione di andarsene. Se deve sedersi vicino a voi, sarà più concentrato durante la condotta. La condotta diventa uno spostamento tra una serie di seduto al piede. Per ottenere che il cane si sieda, provate prima con il cane di fronte. Insegnate al cane a sedersi con un bocconcino. Non è difficile: prendete un boccone in mano. Mettete la mano vicino al suo naso e alzatela lentamente. Appena si siede, premiatelo. Ripetete lo stesso movimento con il cane al piede: chiudete il cerchio, quando il cane è con la spalla leggermente oltre il vostro ginocchio, alzate la mano per farlo sedere.

    4. IL COMANDO Iniziate ad usare il comando “Piede” solo quando il cane ha imparato il movimento corretto per venire vicino alla vostra gamba. Potete aiutare il cane battendo la mano contro la coscia, evitate anche di premiarlo di fronte fino a quando non ottenete dei risultati. Quando introducete il secondo criterio, attenzione a non usare il comando “Siedi” per farlo sedere al piede. “Siedi” è una posizione (seduto, terra, in piedi), “Piede” è uno spazio fisico! Anche se volete che il cane si sieda al piede, il comando è sempre e solo “Piede

  3. #3
    Senior Member

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    LA POSIZIONE BASE: AL PIEDE!
    In questa lezione vedremo insieme uno degli esercizi più importanti nell’educazione e l’addestramento del cane: la posizione base. Il cane deve imparare a venire vicino alla vostra gamba (destra o sinistra) e sedersi con la spalla all’altezza del vostro ginocchio.
    E’ la base della condotta, del richiamo, l’esercizio di controllo più importante (con il terra a comando). Buon lavoro!


    LA SCHEDA
    Esercizio base: il cane si posiziona vicino alla vostra gamba, spalla contro ginocchio
    Criterio base: il cane impara a occupare lo spazio vicino alla vostra gamba
    Comando: piede (in francese: au pied; in tedesco: fuss; in inglese: heel)
    A che età cominciare: 50 giorni

    Problemi di rimessa al piede: tende a venire di fronte; si ferma troppo avanti-troppo indietro; non si siede; si siede storto; non si ferma vicino alla gamba, si sposta subito; non sa venire al piede quando è di fronte; si siede lontano.



    1. L’ESERCIZIO BASE Questo esercizio è fondamentale per ottenere una buona condotta al piede e un richiamo affidabile. Il cane impara infatti ad occupare uno SPAZIO FISICO, vicino alla vostra gamba sinistra (o destra se preferite). La gamba funziona come “target”, come un obbiettivo ben visibile e quindi facile da imparare e da seguire per il cane.

    Perché funziona nella condotta ? Nella condotta la regola base è: il cane vi segue (e non: voi seguite il cane!). Con l’esercizio del richiamo gli avete insegnato che starvi vicino è piacevole. Adesso deve imparare a rimanervi vicino quando vi muovete. La posizione base gli insegna DOVE deve stare, qualunque cosa succeda. Di solito il cane viene sgridato perché non sta vicino alla nostra gamba, ma chi gli ha spiegato che è quello che vogliamo da lui?

    Perché funziona nel richiamo ? In quasi tutti i libri e i campi di addestramento si insegna al cane a tornare di fronte. Per il cane però avvicinarsi di fronte a un altro individuo è un segno di dominanza, di minaccia e di sfida. Il cane può sentirsi a disagio. E’ per questo che si deve usare uno stimolo molto alto per convincerlo a tornare di fronte (una pallina, del cibo). Se vuole venirvi vicino, il cane preferisce arrivare di lato, compiere un semicerchio. E’ un segno di non-aggressività (di calma come scrive Turid Rugaas). Se il cane si siede di fronte ma un po’ lontano, non riuscirete a prenderlo: il tempo di allungare una mano ed è già scappato! Con il richiamo al piede tutto questo non succede. Il cane non deve affrontarvi, perché arriva di lato e non di fronte. E’ facile prenderlo, basta allungare una mano e agganciare il collare. Non dovete chinarvi su di lui, un segno di minaccia. Dovete solo spostare la mano verso il basso (dietro la sua testa!).


    2. IL CRITERIO BASE
    Quello che volete ottenere è che il cane impari a occupare un preciso spazio fisico: vicino alla vostra gamba, con la spalla all’altezza del vostro ginocchio. Per il vostro criterio base non è ancora importante che il cane rimanga in questo punto (rimanere nella posizione base è un altro criterio!). Non è neppure importante che si sieda (di nuovo, un altro criterio). Per adesso quello che volete è rinforzarlo ogni volta che viene vicino alla vostra gamba, tanto vicino da toccarvi.
    Di solito quando volete dare un bocconcino al vostro cane, lo date di fronte. Il cane tende quindi a venirvi di fronte quando vuole qualcosa. Se volete rinforzare la posizione base, dovete cominciare a premiare il cane quando invece vi viene a fianco. Alcuni cani lo fanno da soli, altri però devono imparare. Potete mettervi vicino al cane, e premiarlo. In genere però è sempre meglio rinforzare un comportamento del cane, non il vostro! Potete aspettare che sia il cane a fermarsi vicino alla vostra gamba. E premiarlo.

    Oppure potete fare così: prendete dei gustosi bocconcini. Richiamate l’attenzione del cane. Il cane vi viene di fronte per avere il boccone. Tenete un boccone con la mano sinistra (la destra se volete avere il cane a destra). Mettete il boccone davanti al naso del cane, non più in alto!
    Muovete la mano verso L’ESTERNO e INDIETRO. Se il cane non segue il boccone provate a muoverla più lentamente e a incitarlo con gentilezza. Se ancora non si muove, fate alcuni passi indietro. Vi segue?
    Ok, quando supera le vostre gambe con la testa e le spalle muovete la mano verso IL GINOCCHIO e IN AVANTI. La vostra mano deve compiere un cerchio in senso antiorario (orario se usate la destra).
    Il cane si gira e fa un paio di passi in avanti fino a trovarsi proprio vicino alla vostra gamba, con la spalla vicino al ginocchio. Se la posizione del cane è sbagliata, significa che dovete fare attenzione a dov’è la vostra mano. Provate finché non riuscite a controllare bene il movimento del cane con il movimento della vostra mano.


    3. IL SECONDO CRITERIO Nella posizione base il cane di solito è seduto. Non è una regola, ma una comodità. Il cane seduto ha meno la tentazione di andarsene. Se deve sedersi vicino a voi, sarà più concentrato durante la condotta. La condotta diventa uno spostamento tra una serie di seduto al piede. Per ottenere che il cane si sieda, provate prima con il cane di fronte. Insegnate al cane a sedersi con un bocconcino. Non è difficile: prendete un boccone in mano. Mettete la mano vicino al suo naso e alzatela lentamente. Appena si siede, premiatelo. Ripetete lo stesso movimento con il cane al piede: chiudete il cerchio, quando il cane è con la spalla leggermente oltre il vostro ginocchio, alzate la mano per farlo sedere.

    4. IL COMANDO Iniziate ad usare il comando “Piede” solo quando il cane ha imparato il movimento corretto per venire vicino alla vostra gamba. Potete aiutare il cane battendo la mano contro la coscia, evitate anche di premiarlo di fronte fino a quando non ottenete dei risultati. Quando introducete il secondo criterio, attenzione a non usare il comando “Siedi” per farlo sedere al piede. “Siedi” è una posizione (seduto, terra, in piedi), “Piede” è uno spazio fisico! Anche se volete che il cane si sieda al piede, il comando è sempre e solo “Piede

  4. #4
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    ADDESTRARE: TUTTI I SEGRETI

    Quando osserviamo un cane addestrato, in una gara o come protagonista di un film, è come se guardassimo un alieno: è troppo intelligente e bravo per essere di questa terra! Soprattutto se confrontato con tutti i cani casinisti che conosciamo...
    (compreso il nostro !).
    L‘altro atteggiamento comune è pensare che il povero animale subisca chissà quali torture per essere costretto a obbedire ai comandi.
    “Com‘è intelligente“ e “Poverino“ sono i due commenti tipici di fronte a un cane addestrato.


    Anche se ogni addestratore hai i suoi segreti, addestrare un animale non è qualcosa di misterioso, o di molto difficile.
    Si basa sulla capacità di un animale di imparare, sulla capacità di una persona di insegnare. Per ottenere dei risultati è importante la personalità del cane, e il suo rapporto con l’addestratore. Alla base di tutto però c‘è la capacità della persona di addestrare l‘animale.

    Quando definite il criterio base di un esercizio, concentratevi e lavorate solo su quello.

    Se volete che il cane impari a sedersi, premiatelo quando si siede. Non pretendete che si sieda a comando, che si sieda di fronte, dritto e velocemente. Soprattutto, non sgridatelo. Se oggi si siede storto, domani imparerà a sedersi dritto. Anche voi avete imparato ad andare in bici con le rotelline, no?

    Non affrettate il lavoro: accontentatevi che si sieda, premiatelo e ripetete.

    Introducete il comando scelto.

    Solo quando il cane si siede quando date il comando siedi, potete cominciare a “alzare i criteri”, ad esempio premiandolo solo quando si siede di fronte a voi.

    Ecco come si fa:

    1. SCEGLIETE UN ESERCIZIO, STABILITE IL CRITERIO BASE Decidete cosa volete insegnare al cane. Volete che si sieda di fronte a voi? Che si metta a terra? Che torni a comando? Che lasci l’oggetto che ha in bocca? Che smetta di saltare addosso? Che faccia pipì fuori casa? Imparate a considerare un esercizio tutti i comportamenti del cane che vi sono graditi. Prendete un foglio e scriveteli. Adesso, vicino ad ogni “esercizio” dovete segnare quello che io chiamo il criterio base: è la parte fondamentale dell’esercizio. Nel seduto il criterio base sarà che il cane si sieda. Nel richiamo sarà che venga verso di voi. Nella pipì fuori casa sarà che faccia pipì fuori casa. Nel saltare addosso sarà che rimanga con 4 zampe per terra. E così via. Troverete un elenco a fondo pagina.

    2. IL METODO GENTILE
    Avete scelto gli esercizi, e stabilito il criterio base. Adesso dovete scegliere il metodo per conquistare il vostro obbiettivo. Ne esistono solo due: convincere o costringere. Leggete l’articolo “Convincere o costringere”. Sono diverse pagine, non fermatevi alla prima, il bello viene dopo! Il metodo gentile si basa sulla capacità del cane di imparare a preferire e ripetere un certo comportamento in cambio di qualcosa di gradito (un boccone, un giocattolo). Sfrutta il desiderio di collaborare e il legame affettivo che vi unisce.

    Con i metodi gentili potete conquistare il criterio base in due modi:
    1. usate il vostro corpo per stimolare il cane a fare qualcosa. Potete alzare la mano con il bocconcino per indurlo a sedersi, oppure abbassarla fino a terra per convincerlo a sdraiarsi. Potete camminare all’indietro per farlo avvicinare, oppure chiamarlo con tono allegro per fargli superare un ostacolo. Quando il cane fa quello che volete, dovete immediatamente premiarlo con il bocconcino o il giocattolo e con un tono di voce entusiasta.
    2. Aspettare che il cane faccia quello che volete, e premiarlo. Potete aspettare che smetta di saltarvi addosso, premiarlo quando è con 4 zampe a terra. Aspettare che smetta di tirare al guinzaglio, premiarlo quando il guinzaglio non è teso. Questo sistema funziona benissimo con un piccolo attrezzo, il clicker (ne riparleremo presto). Anche se siete più passivi con il corpo, dovete essere molto attenti e attivi con la testa!

    3. RIMANETE RILASSATI E CONCENTRATI Se non riuscite subito a ottenere dei risultati, non scoraggiatevi. Soprattutto non diventate tesi e nervosi. Prendetelo come un gioco, e ricordate sempre che se qualcosa non funziona molto probabilmente non è colpa del cane. Fermatevi, provate un esercizio più facile. Provate in un altro modo e in un altro momento. Non sgridate il cane, non dite NO, non pensate NO. Mantenete un atteggiamento positivo. Ricordate: la base dei metodi gentili è che il cane abbia voglia di fare quello che gli chiedete. Dovete prima di tutto mantenere e aumentare il desiderio del cane di collaborare. Dare un bocconcino non basta: dovete trasmettere emozioni positive.

    4. INTRODURRE IL COMANDO
    Ci siete riusciti: avete conquistato il criterio base del vostro esercizio! Il vostro cane ha imparato a sedersi, a sdraiarsi, a tornare verso di voi, a raccogliere da terra un oggetto... E’ il momento giusto per introdurre il comando. E’ importante che il cane impari PRIMA a fare qualcosa, e DOPO a farla a comando. Altrimenti rischiate di confonderlo, ordinandogli di fare qualcosa che non sa fare, e associando il comando verbale a un comportamento diverso da quello che volete voi. Vicino alla vostra lista di esercizi e dei relativi criteri base, dovete quindi aggiungere il comando scelto. Deve essere facile, immediato, e dovete usare sempre la stessa parola.
    Ok, adesso quello che dovete fare è:
    Dare il comando - il cane esegue l’esercizio - dare il premio.
    Ripetete questa sequenza alcune volte, non troppe! Meglio 5 minuti 3 volte al giorno che un’ora di noiose ripetizioni.


  5. #5
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    ADDESTRARE: TUTTI I SEGRETI

    Quando osserviamo un cane addestrato, in una gara o come protagonista di un film, è come se guardassimo un alieno: è troppo intelligente e bravo per essere di questa terra! Soprattutto se confrontato con tutti i cani casinisti che conosciamo...
    (compreso il nostro !).
    L‘altro atteggiamento comune è pensare che il povero animale subisca chissà quali torture per essere costretto a obbedire ai comandi.
    “Com‘è intelligente“ e “Poverino“ sono i due commenti tipici di fronte a un cane addestrato.


    Anche se ogni addestratore hai i suoi segreti, addestrare un animale non è qualcosa di misterioso, o di molto difficile.
    Si basa sulla capacità di un animale di imparare, sulla capacità di una persona di insegnare. Per ottenere dei risultati è importante la personalità del cane, e il suo rapporto con l’addestratore. Alla base di tutto però c‘è la capacità della persona di addestrare l‘animale.

    Quando definite il criterio base di un esercizio, concentratevi e lavorate solo su quello.

    Se volete che il cane impari a sedersi, premiatelo quando si siede. Non pretendete che si sieda a comando, che si sieda di fronte, dritto e velocemente. Soprattutto, non sgridatelo. Se oggi si siede storto, domani imparerà a sedersi dritto. Anche voi avete imparato ad andare in bici con le rotelline, no?

    Non affrettate il lavoro: accontentatevi che si sieda, premiatelo e ripetete.

    Introducete il comando scelto.

    Solo quando il cane si siede quando date il comando siedi, potete cominciare a “alzare i criteri”, ad esempio premiandolo solo quando si siede di fronte a voi.

    Ecco come si fa:

    1. SCEGLIETE UN ESERCIZIO, STABILITE IL CRITERIO BASE Decidete cosa volete insegnare al cane. Volete che si sieda di fronte a voi? Che si metta a terra? Che torni a comando? Che lasci l’oggetto che ha in bocca? Che smetta di saltare addosso? Che faccia pipì fuori casa? Imparate a considerare un esercizio tutti i comportamenti del cane che vi sono graditi. Prendete un foglio e scriveteli. Adesso, vicino ad ogni “esercizio” dovete segnare quello che io chiamo il criterio base: è la parte fondamentale dell’esercizio. Nel seduto il criterio base sarà che il cane si sieda. Nel richiamo sarà che venga verso di voi. Nella pipì fuori casa sarà che faccia pipì fuori casa. Nel saltare addosso sarà che rimanga con 4 zampe per terra. E così via. Troverete un elenco a fondo pagina.

    2. IL METODO GENTILE
    Avete scelto gli esercizi, e stabilito il criterio base. Adesso dovete scegliere il metodo per conquistare il vostro obbiettivo. Ne esistono solo due: convincere o costringere. Leggete l’articolo “Convincere o costringere”. Sono diverse pagine, non fermatevi alla prima, il bello viene dopo! Il metodo gentile si basa sulla capacità del cane di imparare a preferire e ripetere un certo comportamento in cambio di qualcosa di gradito (un boccone, un giocattolo). Sfrutta il desiderio di collaborare e il legame affettivo che vi unisce.

    Con i metodi gentili potete conquistare il criterio base in due modi:
    1. usate il vostro corpo per stimolare il cane a fare qualcosa. Potete alzare la mano con il bocconcino per indurlo a sedersi, oppure abbassarla fino a terra per convincerlo a sdraiarsi. Potete camminare all’indietro per farlo avvicinare, oppure chiamarlo con tono allegro per fargli superare un ostacolo. Quando il cane fa quello che volete, dovete immediatamente premiarlo con il bocconcino o il giocattolo e con un tono di voce entusiasta.
    2. Aspettare che il cane faccia quello che volete, e premiarlo. Potete aspettare che smetta di saltarvi addosso, premiarlo quando è con 4 zampe a terra. Aspettare che smetta di tirare al guinzaglio, premiarlo quando il guinzaglio non è teso. Questo sistema funziona benissimo con un piccolo attrezzo, il clicker (ne riparleremo presto). Anche se siete più passivi con il corpo, dovete essere molto attenti e attivi con la testa!

    3. RIMANETE RILASSATI E CONCENTRATI Se non riuscite subito a ottenere dei risultati, non scoraggiatevi. Soprattutto non diventate tesi e nervosi. Prendetelo come un gioco, e ricordate sempre che se qualcosa non funziona molto probabilmente non è colpa del cane. Fermatevi, provate un esercizio più facile. Provate in un altro modo e in un altro momento. Non sgridate il cane, non dite NO, non pensate NO. Mantenete un atteggiamento positivo. Ricordate: la base dei metodi gentili è che il cane abbia voglia di fare quello che gli chiedete. Dovete prima di tutto mantenere e aumentare il desiderio del cane di collaborare. Dare un bocconcino non basta: dovete trasmettere emozioni positive.

    4. INTRODURRE IL COMANDO
    Ci siete riusciti: avete conquistato il criterio base del vostro esercizio! Il vostro cane ha imparato a sedersi, a sdraiarsi, a tornare verso di voi, a raccogliere da terra un oggetto... E’ il momento giusto per introdurre il comando. E’ importante che il cane impari PRIMA a fare qualcosa, e DOPO a farla a comando. Altrimenti rischiate di confonderlo, ordinandogli di fare qualcosa che non sa fare, e associando il comando verbale a un comportamento diverso da quello che volete voi. Vicino alla vostra lista di esercizi e dei relativi criteri base, dovete quindi aggiungere il comando scelto. Deve essere facile, immediato, e dovete usare sempre la stessa parola.
    Ok, adesso quello che dovete fare è:
    Dare il comando - il cane esegue l’esercizio - dare il premio.
    Ripetete questa sequenza alcune volte, non troppe! Meglio 5 minuti 3 volte al giorno che un’ora di noiose ripetizioni.


  6. #6
    Senior Member

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    ABBAIA E TIRA AL GUINZAGLIO!
    Vediamo le possibili cause di questo comportamento,
    e le soluzioni al problema

    Il Golden Retriever Club Italiano mi chiede di organizzare uno stage di clicker training, e accetto volentieri. Ci sono molti iscritti, e molti cani, ma grazie al ben noto carattere tollerante e socievole dei Golden, tutto è sotto controllo. Proprio tutto? No, si sente un cane abbaiare, è un maschio di Labrador giovane ed eccitabile, e c’è il giovane proprietario di un Golden in evidente difficoltà. Da quando entra nel bel parco della villa che ci ospita, il proprietario del Golden fatica a tenere il cane al guinzaglio.

    Un forte stressIl bel maschio di Golden, di due anni, tira come un forsennato verso cani e persone, è eccitato e stressato allo stesso tempo, fuori controllo. Il cane tira al guinzaglio fino a soffocarsi, abbaia a tutti, non riesce assolutamente a rilassarsi. Cosa rende quel cane così stressato? Mi avvicino al proprietario, e iniziamo a chiacchierare. E’ molto affezionato al cane, ed è imbarazzato dal suo comportamento, ma non ha mai, in nessun momento, atteggiamenti negativi sul cane. Questo mi piace. Quello che mi piace meno è come i due vivono una situazione che dovrebbe essere gradevole, se non proprio divertente: un bel parco verde, persone e cani rilassati. Parlando, scopro che il cane ha ricevuto una infarinatura di addestramento alla ricerca, e vive con il giovane proprietario e i genitori, che faticano molto a gestirlo. L’unico che riesce a portarlo fuori, a causa del fortissimo tirare, è lui.

    Le causeNei pochi mesi di frequentazione di un campo di ricerca, il cane è stato molto stimolato e rinforzato per l’abbaio, e ha imparato ad abbaiare non solo ogni volta che vuole qualcosa di piacevole, ma anche ogni volta che è in una situazione di conflitto. Qualunque sia il problema, l’abbaio è la risposta. Questo gli hanno insegnato. Come ogni comportamento rinforzato ma non condizionato, per di più con una componente emotiva, il proprietario ne ha perso presto ogni controllo. L’altro problema, per strano che possa sembrare, è l’enorme affetto del ragazzo verso il cane. Non sa come gestirlo, e cerca in ogni modo di aiutarlo, purtroppo peggiorando la situazione. Segue il cane quando tira, lo fa tirare in passeggiata prima di liberarlo a correre libero e a giocare in acqua, da attenzione al cane quando non lo guarda, cerca di calmarlo accarezzandolo e parlandogli quando è eccitato, abbaia e tira come un pazzo. Il cane non lo guarda mai, è completamente proiettato verso persone e cani estranei, verso i quali tira fino a soffocarsi.

    Primo intervento
    Quando addestrate, educate o riabilitate un cane, il primo problema è ottenere che il cane esibisca il comportamento che volete rinforzare. Esistono varie strade per ottenerlo, che dipendono dalle sensibilità, dall’esperienza e dalla competenza di chi sta lavorando. La nostra esperienza ci ha insegnato che in casi come questi è molto utile un semplice esercizio di auto controllo. Lo insegniamo nei corsi cuccioli, e nei corsi base. Il principio è far capire al cane che il comportamento che funziona è l’auto controllo.
    Il proprietario si allontana dal cane, tenuto al guinzaglio o legato in un punto sicuro. Il proprietario rimane a vista, a circa 6/7 metri dal cane. E’ una normale situazione di breve distacco, che può succedere ogni giorno, e che nella maggior parte dei cani è facilmente tollerata, soprattutto se appresa da cuccioli. Tutti i cani possono imparare a rimanere tranquilli in quella situazione, se il comportamento che funziona, che fa tornare il proprietario, è un comportamento di calma e di auto controllo. Se il cane ottiene ciò che vuole, far riavvicinare il proprietario, abbaiando, tirando e saltando eccitato, è quello che rifarà la volta dopo. Prendo il guinzaglio in mano, e chiedo al proprietario di allontanarsi di circa tre metri. Resto ferma, il cane tira con tutta la sua forza, come peraltro ha fatto per tutto il tempo che è rimasto nel parco. E’ normale: questo comportamento è infatti stato rinforzato involontariamente dal proprietario. Tira, tira e tira. Poi si ferma. Deve prendere fiato. E’ il momento per far tornare il proprietario. Non appena si avvicina, il cane ricomincia a tirare. Il proprietario torna indietro: non è questo il comportamento che vogliamo rinforzare. Dopo tre o quattro tentativi, il cane riduce la pressione sul guinzaglio, un chiaro segno che sta iniziando ad associare il comportamento alternativo al rinforzo (non tiro = torna il mio compagno umano). In circa un quarto d’ora il risultato è incoraggiante: il cane rimane seduto, e il proprietario ha la possibilità di restargli vicino e accarezzarlo per rinforzare uno stato di calma, e di rilassamento. E’ la prima volta, mi racconta, che riesce a stare vicino al cane fuori casa e accarezzarlo.


    Gli sviluppiIl mattino successivo sono già al lavoro. Sono uno vicino all’altro, il cane guarda persone e cani entrare nel parco, rimanendo sdraiato e facendosi coccolare. Guarda il proprietario, ne cerca il contatto visivo e fisico. La mia sensazione, confermata dagli eventi, è che quel cane sia in realtà il tipico Golden pacioccone, affettuoso ed equilibrato, e che il comportamento che esibiva fosse causato da errori involontari nella gestione. Benché il risultato sia incoraggiante, ci sarà ancora molto da lavorare, per migliorare il rapporto tra i due, e del cane con il mondo esterno.

    NOTE TECNICHE L’obbiettivo di questo esercizio è insegnare al cane un comportamento alternativo incompatibile con lo stress e l’eccitazione. Il cane impara che la miglior strategia per far tornare indietro il proprietario è esibire un comportamento di auto controllo: stare zitto, sedersi, sdraiarsi… Se il cane è molto eccitabile, è utile che sia anche la persona che tiene il guinzaglio a rinforzare, ma in genere il rinforzo è costituito dal ritorno del proprietario. Cani che sono stati involontariamente rinforzati dai proprietari per comportamenti di eccitazione, come tirare, abbaiare, saltare addosso, possono avere una reazione più forte nel momento in cui questi comportamenti non funzionano più. E’ una reazione normale, causata dal picco di estinzione: un comportamento che in passato ha funzionato, e che smette di funzionare.

    Il primo effetto è un intensificarsi del comportamento. Lasciate il cucciolo da solo in una stanza, e il cucciolo prima guaisce, poi urla. Vi preoccupate per la reazione dei vicini, e andate dal cane. Questo rende il comportamento sempre più intenso e frequente. Sia che usiate un supporto solido e sicuro, sia che teniate il guinzaglio, è molto importante che le uniche trazioni sul guinzaglio siano quelle applicate dal cane. Non strattonate e non tirate, neppure involontariamente. Il cane deve essere libero di scegliere quale comportamento esibire: se vuole tirare, deve poter tirare. Deve semplicemente scoprire che quel comportamento non funziona, o non funziona più.
    E’ estremamente importante il tempismo del proprietario: DEVE tornare dal cane non appena questi esibisce un comportamento alternativo gradito, fosse anche solo smettere di abbaiare per un secondo. Allo stesso modo, DEVE fermarsi (o indietreggiare) di qualche passo se il cane ricomincia a tirare e saltare. In questo modo il cane ha la possibilità di discriminare facilmente gli effetti del proprio comportamento, scoprendo in pochi minuti che può controllare l’ambiente in cui si trova: basta sedersi et voilà, il proprietario torna indietro! E’ un esercizio da ripetere poche volte, soprattutto se il cane è realmente eccitabile e fatica a mantenere l’auto controllo.

    ABBAIARE DA STRESSTutti noi conosciamo la scena: un cane al guinzaglio vede un altro cane, drizza la testa, drizza la coda, drizza il pelo, e inizia ad abbaiare furiosamente. Questo abbaio è un sintomo di ansia, di frustrazione e di stress. E’ il tipo di comportamento esibito dal giovane Labrardor maschio, che vorrebbe precipitarsi verso ogni cane presente allo stage, ma è costretto dal guinzaglio a mantenere le distanze. E’ anche il tipico comportamento di un cane ansioso, che cerca di tenere lontano gli altri cani abbaiando per farsi notare e per intimidirli. Se questa scena fosse in un libro del Dottor Doolittle, potremmo tradurre il sonoro come un “Mi hai visto? Sono qui! Stai lontano! Stai lontano o guai a te!!”. Nel caso del Golden c’è una componente diversa, l’apprendimento. Il Golden ha seguito un corso di addestramento per cani da ricerca. Ha imparato ad abbaiare per segnalare la presenza del figurante. Non ha però imparato che abbaiare funziona solo in quella situazione. Il timore del proprietario di inibire l’abbaio di ricerca lo ha portato ad accettare il comportamento anche nella vita quotidiana. Questo però ha insegnato al Golden che abbaiare è una strategia vincente per ottenere attenzione, per andare in una certa direzione, per avvicinarsi a un cane o una persona… La frustrazione in questo caso nasce da una cattiva comunicazione: il cane è convinto, perché così gli hanno insegnato, che può ottenere ciò che vuole con l’abbaio. Questo comportamento però funziona solo ogni tanto, e questa imprevedibilità della ricompensa lo porta ad abbaiare più forte, più a lungo, quando è incerto sull’esito. La sessione di rieducazione è servita per insegnare al cane che quando non funziona abbaiare, funzionano altri comportamenti, come sedersi, guardare il compagno umano, rilassarsi, collaborare. Il Golden ha risposto in tempi molto brevi all’insegnamento perché quell’abbaio isterico è causato da un errore di educazione, e non è tipico del suo temperamento


    Questo è il protagonista, ritratto il primo giorno, durante la prima sessione di lavoro. Il cane in pochi minuti ha già imparato a sedersi, e guarda il proprietario che si sta avvicinando. Io tengo le braccia vicino al corpo per evitare involontarie tensioni o trazioni. Tutto ciò che avviene sul guinzaglio è causato dal cane. La posizione, con un piede in avanti e uno indietro, mi evita di cadere o di sbilanciarmi se il cane tira. Anche uno spostamento di pochi centimetri in avanti può significare un rinforzo di quel comportamento (tirare) per il cane.



    Eccoci ripresi immediatamente dopo, nel momento in cui il proprietario è in grado di avvicinarsi al cane tanto da toccarlo. E' di fronte, perché ancora gli è difficile arrivare vicino al cane senza indurlo ad alzarsi e saltare o tirare. E non è piegato, come potrebbe, perché anche questo atteggiamento in realtà può rendere più difficile al cane mantenere l'auto controllo. Il cane viene rinforzato per un comportamento incompatibile con lo stress e l'eccitazione: rimanere seduto. Il respiro è regolare, e il cane sta imparando a rilassarsi.



    LA CONDOTTA AL GUINZAGLIO

    Camminare con il cane al guinzaglio, eseguire l’esercizio di obbedienza della condotta al guinzaglio. Due aspetti differenti di un unico problema: come insegnare al cane a restare al posto giusto?
    Ecco un esercizio che non è certo… una passeggiata!

    LA SCHEDA
    Esercizio base: il cane cammina a fianco del conduttore, senza tirare al guinzaglio
    Criterio base: il cane non tira al guinzaglio
    Criteri avanzati: il cane cammina con la spalla all’altezza del ginocchio; il cane cammina guardando il conduttore
    Comando: piede (in francese: au pied; in tedesco: fuss; in inglese: heel)
    A che età cominciare: 2 mesi
    Problemi di condotta al guinzaglio: tira al guinzaglio; resta a distanza; non segue il conduttore; non resta sullo stesso lato; resta indietro; perde concentrazione; salta addosso; morde il guinzaglio.



    EDUCAZIONE ALLA CONDOTTA AL GUINZAGLIO
    Per la maggior parte delle persone portare a spasso un cane al guinzaglio significa: comprare un collare; comprare un guinzaglio; mettere il collare al cane; agganciare il guinzaglio. Partire.
    Può andare bene. Avrete un cane che vi segue senza problemi.
    Può andare male. Avrete un cane che impara a tirare.
    Questa lezione serve proprio per evitare e risolvere i problemi al guinzaglio. Prima di tutto però dovete capire quali sono le due regole di base della condotta al guinzaglio:
    E’ IL CANE CHE SEGUE VOI (non il contrario)
    IL GUINZAGLIO NON DEVE MAI ESSERE TESO (né dal cane, né da voi).

    PRIMA REGOLA NON seguite il cane quando tira.
    Poter andare dove vuole tirando rinforza proprio questo comportamento. Dovete invece rinforzare il cane quando vi segue. Non è difficile. Ecco come si fa:

    Il gioco di PollicinoPrendete una manciata di bocconcini gustosi, e nascondeteli in tasca. Se potete lavorare su una superficie liscia (cemento, piastrelle, moquette), provate a lasciar cadere un bocconcino davanti a voi, sul lato dove volete insegnare al cane la condotta. Quando il cane raccoglie il boccone, giratevi di 180°, chiamatelo e fate alcuni passi. Non appena vi raggiunge, lasciate cadere a terra un altro bocconcino. Ripetete. Il cane impara molto in fretta che venirvi al fianco è molto vantaggioso!

    Rinforzare la condotta
    Avete lavorato alla posizione base? Avete provato il gioco di Pollicino? Ok, adesso provate a muovervi di alcuni passi in avanti. Se il cane è al vostro fianco, dategli un bocconcino OGNI VOLTA CHE VI GUARDA. Se usate il clicker, fate click e date un bocconcino ogni volta che vi guarda. Dovreste riuscire a fare click e dare un bocconcino quasi ogni passo. Quando vedete che il cane comincia ad apprezzare il gioco, provate ad alzare il criterio: date un bocconcino (click-rinforzo) se vi segue e vi guarda per alcuni passi. Se abitate in città, o volete portare a spasso il cane, rinforzatelo ogni volta che vi cammina al fianco senza tirare.



    Se lavorate in un ambiente con distrazioni, potete usare il cibo come stimolo per mantenere l’attenzione del cane.

    Non dimenticate però di lavorare spesso in rinforzo (prima il cane esibisce il comportamento gradito, poi ottiene qualcosa che gli piace), perché altrimenti il cane si condiziona a camminare in condotta solo in presenza del cibo

    SECONDA REGOLA
    NON seguite il cane quando tira.
    Che sia un cucciolo di 50 giorni, o un adulto di 50 kg, se cerca di andare da qualche parte tirando, NON seguitelo. Fermatevi, e rimanete immobili finché non smette di applicare tensioni sul guinzaglio. Il cane deve capire che il modo migliore per andare da qualche parte è NON tirare al guinzaglio. Se il vostro cane è già un tiratore, provate così:

    Le Penalty YardsQuesto esercizio permette di correggere anche cani che tirano ormai da anni.
    Scegliete un rinforzo molto gradito al cane: una pallina, la ciotola della pappa (piena!), uscire di casa, andare da una persona…
    Posizionatevi a circa 10 metri dal rinforzo (che deve essere fermo).
    Aspettate finché il cane smette di applicare tensioni sul guinzaglio. Non appena smette, fate due passi verso il rinforzo (click – due passi).
    Fermatevi.
    Se il cane sta tirando o ricomincia a tirare, tornate al punto di partenza.
    Se il cane non sta tirando, fate altri due passi (click – due passi, non date cibo, il rinforzo è alla fine).
    Tornate indietro ogni volta che tira. Avanzate ogni volta che non tira.
    Dovete arrivare al rinforzo con il cane che per l’intero percorso non tira al guinzaglio. Quando ci riuscite, date al cane quello per cui ha lavorato!!!!

    ATTENZIONE: per il cane è molto più difficile auto controllarsi quando si avvicina al rinforzo. Se abbassate i vostri criteri (vi accontentate di tensione minima), alla tappa successiva il cane li abbasserà ulteriormente (tirerà al guinzaglio!).



    Un altro modo per impostare la condotta è sfruttare il lavoro fatto per la posizione base.

    Insegnate al cane a venirvi vicino alla gamba e a sedersi con la spalla all’altezza del ginocchio. Provate quindi a fare due passi e fermarvi nuovamente, facendo sedere il cane nella posizione base, proprio come questo giovanissimo allievo Boxer.
    http://www.waggingweb.com/pages5/edu_segreti.html

  7. #7
    Senior Member

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    ABBAIA E TIRA AL GUINZAGLIO!
    Vediamo le possibili cause di questo comportamento,
    e le soluzioni al problema

    Il Golden Retriever Club Italiano mi chiede di organizzare uno stage di clicker training, e accetto volentieri. Ci sono molti iscritti, e molti cani, ma grazie al ben noto carattere tollerante e socievole dei Golden, tutto è sotto controllo. Proprio tutto? No, si sente un cane abbaiare, è un maschio di Labrador giovane ed eccitabile, e c’è il giovane proprietario di un Golden in evidente difficoltà. Da quando entra nel bel parco della villa che ci ospita, il proprietario del Golden fatica a tenere il cane al guinzaglio.

    Un forte stressIl bel maschio di Golden, di due anni, tira come un forsennato verso cani e persone, è eccitato e stressato allo stesso tempo, fuori controllo. Il cane tira al guinzaglio fino a soffocarsi, abbaia a tutti, non riesce assolutamente a rilassarsi. Cosa rende quel cane così stressato? Mi avvicino al proprietario, e iniziamo a chiacchierare. E’ molto affezionato al cane, ed è imbarazzato dal suo comportamento, ma non ha mai, in nessun momento, atteggiamenti negativi sul cane. Questo mi piace. Quello che mi piace meno è come i due vivono una situazione che dovrebbe essere gradevole, se non proprio divertente: un bel parco verde, persone e cani rilassati. Parlando, scopro che il cane ha ricevuto una infarinatura di addestramento alla ricerca, e vive con il giovane proprietario e i genitori, che faticano molto a gestirlo. L’unico che riesce a portarlo fuori, a causa del fortissimo tirare, è lui.

    Le causeNei pochi mesi di frequentazione di un campo di ricerca, il cane è stato molto stimolato e rinforzato per l’abbaio, e ha imparato ad abbaiare non solo ogni volta che vuole qualcosa di piacevole, ma anche ogni volta che è in una situazione di conflitto. Qualunque sia il problema, l’abbaio è la risposta. Questo gli hanno insegnato. Come ogni comportamento rinforzato ma non condizionato, per di più con una componente emotiva, il proprietario ne ha perso presto ogni controllo. L’altro problema, per strano che possa sembrare, è l’enorme affetto del ragazzo verso il cane. Non sa come gestirlo, e cerca in ogni modo di aiutarlo, purtroppo peggiorando la situazione. Segue il cane quando tira, lo fa tirare in passeggiata prima di liberarlo a correre libero e a giocare in acqua, da attenzione al cane quando non lo guarda, cerca di calmarlo accarezzandolo e parlandogli quando è eccitato, abbaia e tira come un pazzo. Il cane non lo guarda mai, è completamente proiettato verso persone e cani estranei, verso i quali tira fino a soffocarsi.

    Primo intervento
    Quando addestrate, educate o riabilitate un cane, il primo problema è ottenere che il cane esibisca il comportamento che volete rinforzare. Esistono varie strade per ottenerlo, che dipendono dalle sensibilità, dall’esperienza e dalla competenza di chi sta lavorando. La nostra esperienza ci ha insegnato che in casi come questi è molto utile un semplice esercizio di auto controllo. Lo insegniamo nei corsi cuccioli, e nei corsi base. Il principio è far capire al cane che il comportamento che funziona è l’auto controllo.
    Il proprietario si allontana dal cane, tenuto al guinzaglio o legato in un punto sicuro. Il proprietario rimane a vista, a circa 6/7 metri dal cane. E’ una normale situazione di breve distacco, che può succedere ogni giorno, e che nella maggior parte dei cani è facilmente tollerata, soprattutto se appresa da cuccioli. Tutti i cani possono imparare a rimanere tranquilli in quella situazione, se il comportamento che funziona, che fa tornare il proprietario, è un comportamento di calma e di auto controllo. Se il cane ottiene ciò che vuole, far riavvicinare il proprietario, abbaiando, tirando e saltando eccitato, è quello che rifarà la volta dopo. Prendo il guinzaglio in mano, e chiedo al proprietario di allontanarsi di circa tre metri. Resto ferma, il cane tira con tutta la sua forza, come peraltro ha fatto per tutto il tempo che è rimasto nel parco. E’ normale: questo comportamento è infatti stato rinforzato involontariamente dal proprietario. Tira, tira e tira. Poi si ferma. Deve prendere fiato. E’ il momento per far tornare il proprietario. Non appena si avvicina, il cane ricomincia a tirare. Il proprietario torna indietro: non è questo il comportamento che vogliamo rinforzare. Dopo tre o quattro tentativi, il cane riduce la pressione sul guinzaglio, un chiaro segno che sta iniziando ad associare il comportamento alternativo al rinforzo (non tiro = torna il mio compagno umano). In circa un quarto d’ora il risultato è incoraggiante: il cane rimane seduto, e il proprietario ha la possibilità di restargli vicino e accarezzarlo per rinforzare uno stato di calma, e di rilassamento. E’ la prima volta, mi racconta, che riesce a stare vicino al cane fuori casa e accarezzarlo.


    Gli sviluppiIl mattino successivo sono già al lavoro. Sono uno vicino all’altro, il cane guarda persone e cani entrare nel parco, rimanendo sdraiato e facendosi coccolare. Guarda il proprietario, ne cerca il contatto visivo e fisico. La mia sensazione, confermata dagli eventi, è che quel cane sia in realtà il tipico Golden pacioccone, affettuoso ed equilibrato, e che il comportamento che esibiva fosse causato da errori involontari nella gestione. Benché il risultato sia incoraggiante, ci sarà ancora molto da lavorare, per migliorare il rapporto tra i due, e del cane con il mondo esterno.

    NOTE TECNICHE L’obbiettivo di questo esercizio è insegnare al cane un comportamento alternativo incompatibile con lo stress e l’eccitazione. Il cane impara che la miglior strategia per far tornare indietro il proprietario è esibire un comportamento di auto controllo: stare zitto, sedersi, sdraiarsi… Se il cane è molto eccitabile, è utile che sia anche la persona che tiene il guinzaglio a rinforzare, ma in genere il rinforzo è costituito dal ritorno del proprietario. Cani che sono stati involontariamente rinforzati dai proprietari per comportamenti di eccitazione, come tirare, abbaiare, saltare addosso, possono avere una reazione più forte nel momento in cui questi comportamenti non funzionano più. E’ una reazione normale, causata dal picco di estinzione: un comportamento che in passato ha funzionato, e che smette di funzionare.

    Il primo effetto è un intensificarsi del comportamento. Lasciate il cucciolo da solo in una stanza, e il cucciolo prima guaisce, poi urla. Vi preoccupate per la reazione dei vicini, e andate dal cane. Questo rende il comportamento sempre più intenso e frequente. Sia che usiate un supporto solido e sicuro, sia che teniate il guinzaglio, è molto importante che le uniche trazioni sul guinzaglio siano quelle applicate dal cane. Non strattonate e non tirate, neppure involontariamente. Il cane deve essere libero di scegliere quale comportamento esibire: se vuole tirare, deve poter tirare. Deve semplicemente scoprire che quel comportamento non funziona, o non funziona più.
    E’ estremamente importante il tempismo del proprietario: DEVE tornare dal cane non appena questi esibisce un comportamento alternativo gradito, fosse anche solo smettere di abbaiare per un secondo. Allo stesso modo, DEVE fermarsi (o indietreggiare) di qualche passo se il cane ricomincia a tirare e saltare. In questo modo il cane ha la possibilità di discriminare facilmente gli effetti del proprio comportamento, scoprendo in pochi minuti che può controllare l’ambiente in cui si trova: basta sedersi et voilà, il proprietario torna indietro! E’ un esercizio da ripetere poche volte, soprattutto se il cane è realmente eccitabile e fatica a mantenere l’auto controllo.

    ABBAIARE DA STRESSTutti noi conosciamo la scena: un cane al guinzaglio vede un altro cane, drizza la testa, drizza la coda, drizza il pelo, e inizia ad abbaiare furiosamente. Questo abbaio è un sintomo di ansia, di frustrazione e di stress. E’ il tipo di comportamento esibito dal giovane Labrardor maschio, che vorrebbe precipitarsi verso ogni cane presente allo stage, ma è costretto dal guinzaglio a mantenere le distanze. E’ anche il tipico comportamento di un cane ansioso, che cerca di tenere lontano gli altri cani abbaiando per farsi notare e per intimidirli. Se questa scena fosse in un libro del Dottor Doolittle, potremmo tradurre il sonoro come un “Mi hai visto? Sono qui! Stai lontano! Stai lontano o guai a te!!”. Nel caso del Golden c’è una componente diversa, l’apprendimento. Il Golden ha seguito un corso di addestramento per cani da ricerca. Ha imparato ad abbaiare per segnalare la presenza del figurante. Non ha però imparato che abbaiare funziona solo in quella situazione. Il timore del proprietario di inibire l’abbaio di ricerca lo ha portato ad accettare il comportamento anche nella vita quotidiana. Questo però ha insegnato al Golden che abbaiare è una strategia vincente per ottenere attenzione, per andare in una certa direzione, per avvicinarsi a un cane o una persona… La frustrazione in questo caso nasce da una cattiva comunicazione: il cane è convinto, perché così gli hanno insegnato, che può ottenere ciò che vuole con l’abbaio. Questo comportamento però funziona solo ogni tanto, e questa imprevedibilità della ricompensa lo porta ad abbaiare più forte, più a lungo, quando è incerto sull’esito. La sessione di rieducazione è servita per insegnare al cane che quando non funziona abbaiare, funzionano altri comportamenti, come sedersi, guardare il compagno umano, rilassarsi, collaborare. Il Golden ha risposto in tempi molto brevi all’insegnamento perché quell’abbaio isterico è causato da un errore di educazione, e non è tipico del suo temperamento


    Questo è il protagonista, ritratto il primo giorno, durante la prima sessione di lavoro. Il cane in pochi minuti ha già imparato a sedersi, e guarda il proprietario che si sta avvicinando. Io tengo le braccia vicino al corpo per evitare involontarie tensioni o trazioni. Tutto ciò che avviene sul guinzaglio è causato dal cane. La posizione, con un piede in avanti e uno indietro, mi evita di cadere o di sbilanciarmi se il cane tira. Anche uno spostamento di pochi centimetri in avanti può significare un rinforzo di quel comportamento (tirare) per il cane.



    Eccoci ripresi immediatamente dopo, nel momento in cui il proprietario è in grado di avvicinarsi al cane tanto da toccarlo. E' di fronte, perché ancora gli è difficile arrivare vicino al cane senza indurlo ad alzarsi e saltare o tirare. E non è piegato, come potrebbe, perché anche questo atteggiamento in realtà può rendere più difficile al cane mantenere l'auto controllo. Il cane viene rinforzato per un comportamento incompatibile con lo stress e l'eccitazione: rimanere seduto. Il respiro è regolare, e il cane sta imparando a rilassarsi.



    LA CONDOTTA AL GUINZAGLIO

    Camminare con il cane al guinzaglio, eseguire l’esercizio di obbedienza della condotta al guinzaglio. Due aspetti differenti di un unico problema: come insegnare al cane a restare al posto giusto?
    Ecco un esercizio che non è certo… una passeggiata!

    LA SCHEDA
    Esercizio base: il cane cammina a fianco del conduttore, senza tirare al guinzaglio
    Criterio base: il cane non tira al guinzaglio
    Criteri avanzati: il cane cammina con la spalla all’altezza del ginocchio; il cane cammina guardando il conduttore
    Comando: piede (in francese: au pied; in tedesco: fuss; in inglese: heel)
    A che età cominciare: 2 mesi
    Problemi di condotta al guinzaglio: tira al guinzaglio; resta a distanza; non segue il conduttore; non resta sullo stesso lato; resta indietro; perde concentrazione; salta addosso; morde il guinzaglio.



    EDUCAZIONE ALLA CONDOTTA AL GUINZAGLIO
    Per la maggior parte delle persone portare a spasso un cane al guinzaglio significa: comprare un collare; comprare un guinzaglio; mettere il collare al cane; agganciare il guinzaglio. Partire.
    Può andare bene. Avrete un cane che vi segue senza problemi.
    Può andare male. Avrete un cane che impara a tirare.
    Questa lezione serve proprio per evitare e risolvere i problemi al guinzaglio. Prima di tutto però dovete capire quali sono le due regole di base della condotta al guinzaglio:
    E’ IL CANE CHE SEGUE VOI (non il contrario)
    IL GUINZAGLIO NON DEVE MAI ESSERE TESO (né dal cane, né da voi).

    PRIMA REGOLA NON seguite il cane quando tira.
    Poter andare dove vuole tirando rinforza proprio questo comportamento. Dovete invece rinforzare il cane quando vi segue. Non è difficile. Ecco come si fa:

    Il gioco di PollicinoPrendete una manciata di bocconcini gustosi, e nascondeteli in tasca. Se potete lavorare su una superficie liscia (cemento, piastrelle, moquette), provate a lasciar cadere un bocconcino davanti a voi, sul lato dove volete insegnare al cane la condotta. Quando il cane raccoglie il boccone, giratevi di 180°, chiamatelo e fate alcuni passi. Non appena vi raggiunge, lasciate cadere a terra un altro bocconcino. Ripetete. Il cane impara molto in fretta che venirvi al fianco è molto vantaggioso!

    Rinforzare la condotta
    Avete lavorato alla posizione base? Avete provato il gioco di Pollicino? Ok, adesso provate a muovervi di alcuni passi in avanti. Se il cane è al vostro fianco, dategli un bocconcino OGNI VOLTA CHE VI GUARDA. Se usate il clicker, fate click e date un bocconcino ogni volta che vi guarda. Dovreste riuscire a fare click e dare un bocconcino quasi ogni passo. Quando vedete che il cane comincia ad apprezzare il gioco, provate ad alzare il criterio: date un bocconcino (click-rinforzo) se vi segue e vi guarda per alcuni passi. Se abitate in città, o volete portare a spasso il cane, rinforzatelo ogni volta che vi cammina al fianco senza tirare.



    Se lavorate in un ambiente con distrazioni, potete usare il cibo come stimolo per mantenere l’attenzione del cane.

    Non dimenticate però di lavorare spesso in rinforzo (prima il cane esibisce il comportamento gradito, poi ottiene qualcosa che gli piace), perché altrimenti il cane si condiziona a camminare in condotta solo in presenza del cibo

    SECONDA REGOLA
    NON seguite il cane quando tira.
    Che sia un cucciolo di 50 giorni, o un adulto di 50 kg, se cerca di andare da qualche parte tirando, NON seguitelo. Fermatevi, e rimanete immobili finché non smette di applicare tensioni sul guinzaglio. Il cane deve capire che il modo migliore per andare da qualche parte è NON tirare al guinzaglio. Se il vostro cane è già un tiratore, provate così:

    Le Penalty YardsQuesto esercizio permette di correggere anche cani che tirano ormai da anni.
    Scegliete un rinforzo molto gradito al cane: una pallina, la ciotola della pappa (piena!), uscire di casa, andare da una persona…
    Posizionatevi a circa 10 metri dal rinforzo (che deve essere fermo).
    Aspettate finché il cane smette di applicare tensioni sul guinzaglio. Non appena smette, fate due passi verso il rinforzo (click – due passi).
    Fermatevi.
    Se il cane sta tirando o ricomincia a tirare, tornate al punto di partenza.
    Se il cane non sta tirando, fate altri due passi (click – due passi, non date cibo, il rinforzo è alla fine).
    Tornate indietro ogni volta che tira. Avanzate ogni volta che non tira.
    Dovete arrivare al rinforzo con il cane che per l’intero percorso non tira al guinzaglio. Quando ci riuscite, date al cane quello per cui ha lavorato!!!!

    ATTENZIONE: per il cane è molto più difficile auto controllarsi quando si avvicina al rinforzo. Se abbassate i vostri criteri (vi accontentate di tensione minima), alla tappa successiva il cane li abbasserà ulteriormente (tirerà al guinzaglio!).



    Un altro modo per impostare la condotta è sfruttare il lavoro fatto per la posizione base.

    Insegnate al cane a venirvi vicino alla gamba e a sedersi con la spalla all’altezza del ginocchio. Provate quindi a fare due passi e fermarvi nuovamente, facendo sedere il cane nella posizione base, proprio come questo giovanissimo allievo Boxer.
    http://www.waggingweb.com/pages5/edu_segreti.html

  8. #8
    Senior Member

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    EDUCAZIONE AL RING

    Inizio qui a spiegare come preparare un golden al ring, però ovviamente io non sono un handler
    ringrazio roberta semenzato per avermi concesso di prendere spunto dal suo sito, che fra l'altro vi consiglio a tutti visto che è una fonte di consigli[8D] www.colliesinshow.com
    Per questa prima parte mi sono arrangiata da sola, quindi se ci sono scritte cavolate non picchiatemi[]

    Ci sono diversi modi di piazzare un golden sul ring:

    O'Connor du Bois de la Rayère

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    ritzilyn conckney robin

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    e infine in free

    rossmix no regrets

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    stanroph shere fantasy

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    in america e anche in altri paesi europei vengono presentati come nella foto qui sotto, ma personalmente non mi piace e in Italia questo metodo non è usato.

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    Piazzare un golden non è niente di complicato e il cane imparerà molto in fretta, bastano pochissimi minuti al giorno e nel caso di cuccioli (prima si inizia e meglio è) basteranno pochi secondi al giorno e i risultati non tarderanno ad arrivare

    Per prima cosa va detto che il cane lo deve vedere come un gioco, l'ideale le prime volte che si piazza il cane è quello di far seguire la sezione di addestramento al gioco, ma nonostante questo il cane prima di iniziare la lezione non deve neanche essere super attivo, se no soprattutto nel caso di cuccioli faranno più fatica ad ascoltarvi, l'ideale poi è che si facciano gli esercizi quando il cane è da un po che non mangia in modo che abbia un maggior interesse per il cibo

    Partiamo dalla posizione della prima foto, probabilmente la più semplice, si mette davanti al naso del cane un bocconcino, l'ideale è un pezzetto di wurstel e si fa in modo che il cane lo lecchi senza però morderlo, in questo modo lui è distratto dal wurstel e noi possiamo fargli di tutto e di più^^
    Ovviamente ogni tanto bisogna lasciargli il pezzettino di wurstel in modo che lo possa mangiare perchè se no dopo un po perde interesse
    In questo modo è facile vedere come anche cuccioli di poche settimane riescano a stare piazzati senza problemi, ovviamente per tempi limitati, l'importante è ricordarsi che sono cuccioli e che il loro principale desiderio è il gioco

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    non ho neanke messo una foto di chelsea[]

    Una volta che il cane è riuscito a stare fermo per tempi già un po più lunghi(anche solo 30 secondi)possiamo iniziare, sempre mentre lui lecca il bocconcino, a muovergli le zampe. Non mettiamole subito nella posizione corretta, prima insegnamogli che si deve lasciare muovere le zampe e quindi muoviamogliele con grande delicatezza ma facendo in modo che compiano ampi movimenti, alla fine di ognuno ricompensiamo il cane di tantissime coccole e ovviamente con il bocconcino
    Quando il cane se le lascia muovere senza problemi possiamo iniziare a piazzarlo correttamente. Per prima cosa bisogna sistemare le zampe anteriori e posteriori in appiombo, ovvero in modo che siano perfettamente perpendicolari al terreno, per far questo possiamo prendere prima le zampe anteriori dal gomito o poco più sotto e sistemargliele, poi fare la stessa cosa con quelle posteriori, facendole fare un movimento quasi rotatorio dall'esterno all'interno, l'importante è che siano parallele tra loro, quando il cane è in questa posizione possiamo dire la parola che vogliamo usare per il comando, io uso "stai", certi preferiscono l'inglese "stay" o il "fermo", comunque potete dirgli qaulsiasi parola anche inventata che non è un problema
    Poi bisogna tenere su anche la coda che deve essere ben allineata con il resto del corpo, non bisogna tenerla dalla punta perchè in quel modo si incurva, ma dalla penultima vertebra, poi decidete voi come preferite tenerla, io tengo il pollice della mano sinistra davanti e il resto della mano dietro come supporto, è l'unico modo in cui riesco a tenere bene su la coda di scott, qui ovviamente cambia da persona a persona, l'importante è che sia ben tesa (senza fare male al cane!), certi la tengono un po più in su rispetto alla dorsale, o che comunque faccia una piccola curva così la punta risulta essere più in alto rispetto alla dorsale, personalmente preferisco tutto bello allineato
    In questo modo abbiamo già il cane piazzato, questo come già detto prima è il metodo più semplice, che per le prime volte è perfetto perchè il cane non bada a cosa gli succede intorno e pensa solo al wurstel, altro vantaggio di questo metodo è che il cane si posiziona correttamente le zampe praticamente da solo, perchè stando in avanti per raggiungere il wurstel mette le zampe perfettamente in appiombo
    Altra cosa importante è che il wurstel non va tenuto proprio davanti in linea con la sua testa, ma leggermente più su, in questo modo non girano la testa per morderlo, come fanno se glielo si tiene proprio davanti, ma la tengono ben dritta, se però gli lasciate troppo wurstel da leccare loro cercheranno di morderlo comunque girando così la testa
    Potete vedere la differenza fra la foto di onyx(o'connor du bois de la rayère) con il cucciolo a cui il bocconcino viene tenuto più in alto e così non storge la testa
    Mettendo il bocconcino davanti e non sopra la testa si rischia anche che il cane si sporga troppo in avanti perdendo così l'angolo della spalla e del posteriore, mentre se tenuto correttamente in alto valorizzarà tutto il cane, soprattutto collo, spalla e posteriore, nonchè stando il cane più teso tirerà i muscoli della dorsole facendola sembrare ancora più tonica...queste sono mie personale conclusioni che ho tratto dall'osservare scott nelle 3 varie posizioni[:I]io credo che con lui manterrò sempre questa perchè avendo lui diversi difetti nell'anteriore in questo modo si vedono, sempre, ma un po meno[)]



    ora passiamo alla seconda foto[8D]
    il lavoro di preparazione è uguale per tutti le "posizioni", una volta posizionate per bene le zampe prendiamo con la sinistra la coda dalla penultima vertebra esattamente come abbiamo fatto prima, questa volta possiamo scegliere fra 2 metodi: o tenere noi la mano sotto la mandibola del cane, magari tenendogli con le dita la pelle del sottogola nel caso in cui non stia fermo, oppure tenendolo in attenzione o con un bocconcino o con un giochino, per fare in modo che il cane stia un po proteso in avanti valorizzando così gli angoli come nell'esempio precedente si può "tirarlo" un po avanti appunto dal sottogola, senza fargli del male. Ricordiamoci di premiare spesso il cane, all'inizio ogni pochi secondi fino ad arrivare a mantenere la posizione per qualche minuto, senza però stressare il cane se no perderà interesse per l'esercizio impedendo così il proseguimento del lavoro(per colpa nostra!)
    Il guinzaglio sia in questa posizione che in quella precedente va tenuto bello largo in modo che gli arrivi alla spalla(ergo non strozzate il cane[])



    ora il free...è sicuramente il metodo più difficile e che necessita di una certa esperienza sia da parte del cane che dell'handler, però è il metodo più bello in assoluto, anche se secondo me se il cane non tiene la coda bella allineata con la dorsale o non scodinzola perde molto
    L'ideale sarebbe che il cane riuscisse a piazzarsi da solo senza bisogno che il conduttore gli posizioni lui le zampe, per quelle anteriori non è un problema in quanto spesso basta un gesto del piede in avanti per farle spostare più indietro al cane, ma nel caso del posteriore se il cane non le mette giuste da solo toccherà all'handler metterle in appiombo, che tanto non succede niente di terribile...questa posizione è la più difficile perchè il cane deve avere un ottimo livello di attenzione in quanto deve stare davanti a noi con l'attenzione apunto su di noi(o su un giochino)
    Qui il guinzaglio deve stare il più lento possibile e l'handler deve essere anche lui il più lontano possibile dal cane
    Per insegnargli questa posizione si può iniziarare mettendoselo davanti e dando il comando desiderato e intanto facendogli leccare un bocconcino, poco alla volta poi iniziamo ad intervallare momenti in cui lecca con momenti in cui lo guarda e premiandolo se sta fermo, all'inizio sempre pochi secondi per poi aumentare piano piano, fino ad arrivare all'attenzione totale sul bocconcino/giochino
    Bisogna cercare di fare in modo che il cane non tenga la testa troppo rivolta verso l'alto poichè il muso deve essere più parallelo al terreno possibile


    I giudici ci chiederanno anche di fare correre i cani e ci possono dire di farlo in diversi tipi di "percorsi"(su e giù, giro, triangolo etc...), l'ideale sarebbe che il cane corra con il guinzaglio molle, ma nel caso in cui tenga giù la testa per annusare ogni minimo ed inimmaginabile odore si può mettere il guinzaglio appena sotto l'orecchio e tenere il guinzaglio leggermente teso, in questo modo non riesce ad abbassare la testa
    La cosa importante è che il cane abbia un movimento allegro e aromioso e con una buona spinta data sia dall'enteriore che dal posteriore

    comunque poi ognuno adotta il proprio sistema, chi usa il clicker, chi il rinforzo positivo senza clicker...

    per vedere come muoversi nel ring vi consiglio di guardare qui http://www.colliesinshow.com/CollieI...s/handlers.htm e andate in "muoversi nel ring" non lo scrivo visto che tanto è uguale per tutte le razze, l'importante però è non preoccuparsi quando si entra nel ring perchè tanto sarà il giudice a dire tutto quello che bisogna fare

    FINE
    scott, golden retriever nato il 12/05/05
    chelsea, golden retriever nata il 06/03/06
    fufi, gattina super meticcia nata il 20 luglio 2005 circa - 19/10/06

    www.goldenrulez.com

  9. #9
    Senior Member

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    EDUCAZIONE AL RING

    Inizio qui a spiegare come preparare un golden al ring, però ovviamente io non sono un handler
    ringrazio roberta semenzato per avermi concesso di prendere spunto dal suo sito, che fra l'altro vi consiglio a tutti visto che è una fonte di consigli[8D] www.colliesinshow.com
    Per questa prima parte mi sono arrangiata da sola, quindi se ci sono scritte cavolate non picchiatemi[]

    Ci sono diversi modi di piazzare un golden sul ring:

    O'Connor du Bois de la Rayère

    Immagine:

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    ritzilyn conckney robin

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    e infine in free

    rossmix no regrets

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    stanroph shere fantasy

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    in america e anche in altri paesi europei vengono presentati come nella foto qui sotto, ma personalmente non mi piace e in Italia questo metodo non è usato.

    Immagine:

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    Piazzare un golden non è niente di complicato e il cane imparerà molto in fretta, bastano pochissimi minuti al giorno e nel caso di cuccioli (prima si inizia e meglio è) basteranno pochi secondi al giorno e i risultati non tarderanno ad arrivare

    Per prima cosa va detto che il cane lo deve vedere come un gioco, l'ideale le prime volte che si piazza il cane è quello di far seguire la sezione di addestramento al gioco, ma nonostante questo il cane prima di iniziare la lezione non deve neanche essere super attivo, se no soprattutto nel caso di cuccioli faranno più fatica ad ascoltarvi, l'ideale poi è che si facciano gli esercizi quando il cane è da un po che non mangia in modo che abbia un maggior interesse per il cibo

    Partiamo dalla posizione della prima foto, probabilmente la più semplice, si mette davanti al naso del cane un bocconcino, l'ideale è un pezzetto di wurstel e si fa in modo che il cane lo lecchi senza però morderlo, in questo modo lui è distratto dal wurstel e noi possiamo fargli di tutto e di più^^
    Ovviamente ogni tanto bisogna lasciargli il pezzettino di wurstel in modo che lo possa mangiare perchè se no dopo un po perde interesse
    In questo modo è facile vedere come anche cuccioli di poche settimane riescano a stare piazzati senza problemi, ovviamente per tempi limitati, l'importante è ricordarsi che sono cuccioli e che il loro principale desiderio è il gioco

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    non ho neanke messo una foto di chelsea[]

    Una volta che il cane è riuscito a stare fermo per tempi già un po più lunghi(anche solo 30 secondi)possiamo iniziare, sempre mentre lui lecca il bocconcino, a muovergli le zampe. Non mettiamole subito nella posizione corretta, prima insegnamogli che si deve lasciare muovere le zampe e quindi muoviamogliele con grande delicatezza ma facendo in modo che compiano ampi movimenti, alla fine di ognuno ricompensiamo il cane di tantissime coccole e ovviamente con il bocconcino
    Quando il cane se le lascia muovere senza problemi possiamo iniziare a piazzarlo correttamente. Per prima cosa bisogna sistemare le zampe anteriori e posteriori in appiombo, ovvero in modo che siano perfettamente perpendicolari al terreno, per far questo possiamo prendere prima le zampe anteriori dal gomito o poco più sotto e sistemargliele, poi fare la stessa cosa con quelle posteriori, facendole fare un movimento quasi rotatorio dall'esterno all'interno, l'importante è che siano parallele tra loro, quando il cane è in questa posizione possiamo dire la parola che vogliamo usare per il comando, io uso "stai", certi preferiscono l'inglese "stay" o il "fermo", comunque potete dirgli qaulsiasi parola anche inventata che non è un problema
    Poi bisogna tenere su anche la coda che deve essere ben allineata con il resto del corpo, non bisogna tenerla dalla punta perchè in quel modo si incurva, ma dalla penultima vertebra, poi decidete voi come preferite tenerla, io tengo il pollice della mano sinistra davanti e il resto della mano dietro come supporto, è l'unico modo in cui riesco a tenere bene su la coda di scott, qui ovviamente cambia da persona a persona, l'importante è che sia ben tesa (senza fare male al cane!), certi la tengono un po più in su rispetto alla dorsale, o che comunque faccia una piccola curva così la punta risulta essere più in alto rispetto alla dorsale, personalmente preferisco tutto bello allineato
    In questo modo abbiamo già il cane piazzato, questo come già detto prima è il metodo più semplice, che per le prime volte è perfetto perchè il cane non bada a cosa gli succede intorno e pensa solo al wurstel, altro vantaggio di questo metodo è che il cane si posiziona correttamente le zampe praticamente da solo, perchè stando in avanti per raggiungere il wurstel mette le zampe perfettamente in appiombo
    Altra cosa importante è che il wurstel non va tenuto proprio davanti in linea con la sua testa, ma leggermente più su, in questo modo non girano la testa per morderlo, come fanno se glielo si tiene proprio davanti, ma la tengono ben dritta, se però gli lasciate troppo wurstel da leccare loro cercheranno di morderlo comunque girando così la testa
    Potete vedere la differenza fra la foto di onyx(o'connor du bois de la rayère) con il cucciolo a cui il bocconcino viene tenuto più in alto e così non storge la testa
    Mettendo il bocconcino davanti e non sopra la testa si rischia anche che il cane si sporga troppo in avanti perdendo così l'angolo della spalla e del posteriore, mentre se tenuto correttamente in alto valorizzarà tutto il cane, soprattutto collo, spalla e posteriore, nonchè stando il cane più teso tirerà i muscoli della dorsole facendola sembrare ancora più tonica...queste sono mie personale conclusioni che ho tratto dall'osservare scott nelle 3 varie posizioni[:I]io credo che con lui manterrò sempre questa perchè avendo lui diversi difetti nell'anteriore in questo modo si vedono, sempre, ma un po meno[)]



    ora passiamo alla seconda foto[8D]
    il lavoro di preparazione è uguale per tutti le "posizioni", una volta posizionate per bene le zampe prendiamo con la sinistra la coda dalla penultima vertebra esattamente come abbiamo fatto prima, questa volta possiamo scegliere fra 2 metodi: o tenere noi la mano sotto la mandibola del cane, magari tenendogli con le dita la pelle del sottogola nel caso in cui non stia fermo, oppure tenendolo in attenzione o con un bocconcino o con un giochino, per fare in modo che il cane stia un po proteso in avanti valorizzando così gli angoli come nell'esempio precedente si può "tirarlo" un po avanti appunto dal sottogola, senza fargli del male. Ricordiamoci di premiare spesso il cane, all'inizio ogni pochi secondi fino ad arrivare a mantenere la posizione per qualche minuto, senza però stressare il cane se no perderà interesse per l'esercizio impedendo così il proseguimento del lavoro(per colpa nostra!)
    Il guinzaglio sia in questa posizione che in quella precedente va tenuto bello largo in modo che gli arrivi alla spalla(ergo non strozzate il cane[])



    ora il free...è sicuramente il metodo più difficile e che necessita di una certa esperienza sia da parte del cane che dell'handler, però è il metodo più bello in assoluto, anche se secondo me se il cane non tiene la coda bella allineata con la dorsale o non scodinzola perde molto
    L'ideale sarebbe che il cane riuscisse a piazzarsi da solo senza bisogno che il conduttore gli posizioni lui le zampe, per quelle anteriori non è un problema in quanto spesso basta un gesto del piede in avanti per farle spostare più indietro al cane, ma nel caso del posteriore se il cane non le mette giuste da solo toccherà all'handler metterle in appiombo, che tanto non succede niente di terribile...questa posizione è la più difficile perchè il cane deve avere un ottimo livello di attenzione in quanto deve stare davanti a noi con l'attenzione apunto su di noi(o su un giochino)
    Qui il guinzaglio deve stare il più lento possibile e l'handler deve essere anche lui il più lontano possibile dal cane
    Per insegnargli questa posizione si può iniziarare mettendoselo davanti e dando il comando desiderato e intanto facendogli leccare un bocconcino, poco alla volta poi iniziamo ad intervallare momenti in cui lecca con momenti in cui lo guarda e premiandolo se sta fermo, all'inizio sempre pochi secondi per poi aumentare piano piano, fino ad arrivare all'attenzione totale sul bocconcino/giochino
    Bisogna cercare di fare in modo che il cane non tenga la testa troppo rivolta verso l'alto poichè il muso deve essere più parallelo al terreno possibile


    I giudici ci chiederanno anche di fare correre i cani e ci possono dire di farlo in diversi tipi di "percorsi"(su e giù, giro, triangolo etc...), l'ideale sarebbe che il cane corra con il guinzaglio molle, ma nel caso in cui tenga giù la testa per annusare ogni minimo ed inimmaginabile odore si può mettere il guinzaglio appena sotto l'orecchio e tenere il guinzaglio leggermente teso, in questo modo non riesce ad abbassare la testa
    La cosa importante è che il cane abbia un movimento allegro e aromioso e con una buona spinta data sia dall'enteriore che dal posteriore

    comunque poi ognuno adotta il proprio sistema, chi usa il clicker, chi il rinforzo positivo senza clicker...

    per vedere come muoversi nel ring vi consiglio di guardare qui http://www.colliesinshow.com/CollieI...s/handlers.htm e andate in "muoversi nel ring" non lo scrivo visto che tanto è uguale per tutte le razze, l'importante però è non preoccuparsi quando si entra nel ring perchè tanto sarà il giudice a dire tutto quello che bisogna fare

    FINE
    scott, golden retriever nato il 12/05/05
    chelsea, golden retriever nata il 06/03/06
    fufi, gattina super meticcia nata il 20 luglio 2005 circa - 19/10/06

    www.goldenrulez.com

  10. #10
    Senior Member

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    MIRACOLO[][]ieri ho portato a spasso il mio amore con il collare a strozzo e seguendo i consigli di una persona a me carissima (thanks Jessy[:X]) con molta (neanche tanta) calma e tanti wurstel il mio amore UDITE UDITE..[u]NON HA TIRATO</u> se non quando dovea fare pipì evvvvvvai..Grande Jessy mi hai risolto un problema[:X][:X][:X][:X][:X][:X][:X][:X][:X][:X]

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