Così i cani diventano accessori

[Fabry]

Smalto da unghie e occhiali:
così i cani diventano accessori E le star si vestono in tinta
La ricerca: 465 nuovi prodotti (per animali) in 10 mesi

Brina è annoiata? Un po’ di smalto sulle unghie potrebbe farle cambiare umore. Dharma deve partire per la montagna? Mai senza aver messo nella valigia uno spray anti Uv. Poldo ha un odore troppo intenso? L’eau de toilette alla vaniglia risolverà il problema. «Umano, troppo umano», obietterebbe Nietzsche. Perché qui si sta parlando di prodotti e accessori studiati apposta per i quattro zampe, sempre più surrogati dei pargoletti bipedi, sempre più fotocopia della bizzosa proprietaria di turno. Una ricerca pubblicata ieri dalla società Mintel rivela che da gennaio a ottobre sono stati introdotti sul mercato mondiale 465 nuovi articoli, 174 in più dello scorso anno. Il trend del momento tra le star di Hollywood (e non solo) sono i «teacup pup», i cagnolini grandi come una tazza di tè. Ne esistono una ventina di razze, dal volpino al maltese, fin troppo coccolate e vezzeggiate. Finalmente i migliori amici dell’uomo ricevono il rispetto che meritano? «No. Questi cani sono così piccoli perché hanno difetti genetici, sono fragili, con problemi cardiaci, e vivono quattro-cinque anni in meno rispetto agli altri», tuona il dottor David Tayman, del Columbia Animal Hospital. Il sospetto, infatti, è che gli ignari piccolini non siano altro che accessori alla moda very cool , molto chic.

VITA DA CANI - Denver e Deliah, i cocker spaniel di Charlize Theron, mangiano solo tartare di manzo. Tinkerbell, chihuahua di Paris Hilton, vanta nel suo guardaroba un collier di diamanti, un paio di stivaletti di montone identici agli Ugg e una collezione di cappottini. Rigorosamente in pendant con il look della sua proprietaria. E non si tratta solo di indumenti o alimentazione. Jack Russell, teacup pup di Mariah Carey, cerca di risolvere con uno psicanalista da 300 dollari l’ora le ansie della celebrità. Ormai negli Stati Uniti il mercato delle mode collegate ai cani sfiora i 40 milioni di euro. In Francia 9 milioni. In Italia nel 2004 hanno aperto novecento nuovi ambulatori veterinari e i punti vendita specializzati sono arrivati a quota quattromila. Negozi, ma anche uffici finanziari: cominciano a diffondersi le polizze vita per cani e gatti. Un esempio per tutti? Gunther, pastore tedesco con patrimonio di 200 milioni di euro ereditato dalla generosa contessa Karlotta Von Liebenstein.


PET FASHION - Ma non basta. È entrato in gioco anche il fashion system . Ralph Lauren, Burberry e Gucci propongono cappellini, trench e T-shirt per quattrozampe. Alviero Martini due anni fa ha dedicato una collezione agli animali. «Noi li amiamo, non ci sembra un’esagerazione», spiega lo stilista delle borse con le carte geografiche. «Non sono operazioni di lusso. Non usiamo diamanti né creiamo gadget impossibili, diamo la possibilità ai nostri clienti di sfruttare borse o collari in linea con i loro gusti». E così se nel 2003 la sua sfilata contava soltanto su pochi pezzi, oggi il signor Martini produce sei borse da viaggio, dodici collari di varia misura, portanome a forma di cuore, bretelle da collo e spalla e cucce per appartamento.


GLI ESPERTI - La lista di nuovi accessori è lunga: il borotalco profumato del Sudafrica; il «Color Highlight» per colorare il pelo di rosa, oro, arancio, blu o fucsia; il vaporizzatore antistress per superare senza traumi le ore di solitudine in casa. Esiste perfino il petcell, un cellulare con cui l’animale domestico diventa rintracciabile grazie al sistema satellitare Gprs. A Milano, il centro estetico For Pets Only offre impacchi all’argilla, massaggi con gli oli essenziali, shampoo e asciugatura per tutti i quadrupedi. «Gli smalti mi sono rifiutata di portarli - confessa Francesca Raffaelli, titolare del negozio milanese Bau per Miao -, mi sembra ingiusto, una forzatura». Però ai suoi clienti garantisce spray solari e occhiali da sole.

«Sono cose orribili», taglia corto l’etologo Danilo Mainardi. «Pure il cappottino lo trovo spiacevole. Ma i prodotti peggiori a mio avviso sono quelli che interferiscono con la chimica degli animali, abituati per istinto a riconoscersi dall’odore. È il sintomo del fatto che il cane o il gatto vengono considerati sempre più come giocattoli e non come esseri viventi con un proprio sistema di comunicazione. Tutto questo non significa amare il proprio cane. Semmai vuol dire non conoscerne le vere esigenze».
Corriere della sera

[Fabry]

Dove si andrà a finire [V] non solo maltrattati,uccisi,torturati,ora anche ridicolizzati [V]

[Fabry]

Dove si andrà a finire [V] non solo maltrattati,uccisi,torturati,ora anche ridicolizzati [V]

[CUOREDALIANTE]

[V]
che vergogna!

[CUOREDALIANTE]

[V]
che vergogna!

[masutti elisa]

senza parole...[xx(]

[masutti elisa]

senza parole...[xx(]

[lupetta]

ma questi nn hanno nulla da fare? [}][}][}]

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[freegiampi]

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