[u]ORIGINI E STORIA</u>
Cane antichissimo, la sua storia è ricca di riferimenti e anneddoti. Per avere notizie certe dobbiamo però fare un salto di secoli e giungere al 1813, data attribuibile a una tavola raffigurante un "Meenah di Jahjur" con arco e freccia accompagnato da un cane che è senza dubbio un Afgano.
E' opinione comune che sia un diretto discendente del saluki e che nel secolo scorso con i diversi nomi di Levriero Persiano, Cane di Kabul, Cane del Belucistan, Segugio del Barukzie e Tazi altro non si indicasse che quello che oggi è il Levriero Afgano.
Poichè il suo habitat originale spaziava dal deserto assolato alla gelida montagna, apparve ovvio che potessero esistere due ceppi con caratteristiche diverse perfettamente confacente al rispettivo ambiente.
L'Afgano del deserto, di taglia maggiore, era più leggero ed elegante, con mantello non molto folto e serico, e più facilmente lasciava intuire la sua parentela con il Saluki.
Quello di montagna appariva invece più tozzo, meno slanciato, con ossatura più forte, di taglia più piccola e con pelo più folto e quasi lanoso.
Entrambi i ceppi però si adattavano in maniera egregia alla vita nomade dei loro proprietari ed erano validi ausiliari per la caccia alla grossa selvaggina (caccia che era fatta a vista, come ai giorni nostri), oltre che attenti e vigili guardiani.
Il Tazi o Levriero Afgano ha fatto la sua prima apparizione in Europa alla fine del secolo scorso e ha trovato agli inizi del nostro secolo la sua seconda patria in Inghilterra dove in una manifestazione ufficiale del 1907 venne presentato per la prima volta un soggetto di nome ZARDIN.
Alla fine degli anni Quaranta comparve anche in Italia e viene ricordato un esemplare di nome ZARGAR, proveniente dai canili reali di Kabul, di proprietà della Signora ROSEMMA AYMARETTI BAROSSO, che fu poi la prima allevatrice della razza, con l'affisso "DEL GRAN PAMIR".
Correnti di sangue di provenienza e di ceppo diverso e quindi con ben distinte caratteristiche si sono successivamente fuse e con paziente e capace lavoro selettivo si è giunti ai soggetti attuali le cui caratteristiche sono codificate nello standard approvato dalla FCI.
*dal libro "I Levrieri" di Ernesto e Giovanna Capra*