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Discussione: IL SAN BERNARDO

  1. #11
    Senior Member

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    IO NON SAPREI...SINCERAMENTE non conosco bene la razza, anzi penso di non averne nemmeno mai visto uno dal vivo di san bernardo... posso solo limitarmi a mettere quaklke foto, sperando ke qualkuno più esperto ci possa raccontare qualkosa di interessante su questo bel cagnone!

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    Compiango coloro che ignorano il piacere di avere a casa un cane che li attende (F.Rufer)... e due è anche meglio!!!

  2. #12
    Senior Member

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    Se lo vedi dal vivo ti innamori...qua ce ne sono pochi ma cmq ogni tanto se ne vede qualcuno...cmq penso ci siano diverse specie di S.Bernardo (possibile?)xkè io ne vedo sempre uno da qlc anno ed è gia enorme xò ne ho visto un'eltro qlc settimana fa che era quasi grosso quanto na tigre...era una cosa assurda quanto era grande...ed era un cucciolo di 11 mesi!!!aveva delle zampe enormi!!
    buffa luca

  3. #13
    Senior Member

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    Se lo vedi dal vivo ti innamori...qua ce ne sono pochi ma cmq ogni tanto se ne vede qualcuno...cmq penso ci siano diverse specie di S.Bernardo (possibile?)xkè io ne vedo sempre uno da qlc anno ed è gia enorme xò ne ho visto un'eltro qlc settimana fa che era quasi grosso quanto na tigre...era una cosa assurda quanto era grande...ed era un cucciolo di 11 mesi!!!aveva delle zampe enormi!!
    buffa luca

  4. #14
    Senior Member

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    Ma nn ce nessuno nel forum che ha oppure ha avuto un S.Bernardo??!
    buffa luca

  5. #15
    Senior Member

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    Citazione:Messaggio inserito da scoiattolo
    penso ci siano diverse specie di S.Bernardo (possibile?)xkè io ne vedo sempre uno da qlc anno ed è gia enorme xò ne ho visto un'eltro qlc settimana fa che era quasi grosso quanto na tigre...era una cosa assurda quanto era grande...ed era un cucciolo di 11 mesi!!!aveva delle zampe enormi!!
    innanzitutto cerchiamo di usare termini corretti:di specie ce n'è una sola,cioè il Cane (o Lupo Domestico, Canis Lupus Familiaris), all'interno della quale esistono innumerevoli razze (il Cane di S.Bernardo,in questo caso), le quali razze,a volte,hanno al loro interno delle varietà(nel nostro caso,la varietà a pelo lungo,più diffusa e conosciuta,e quella a pelo corto,molto più rustica e funzionale).ne vedi l'esempio nelle foto inserite nei post precedenti.

    tanto per cominciare a parlarne,ecco,in breve,la storia della razza:

    il s.bernardo moderno è il discendente dei grossi cani che venivano allevati dai monaci che assistevano i viaggiatori presso l'importante valico del gran san bernardo,tra la val d'aosta e la svizzera.
    questi molossi da montagna pare discendessero a loro volta dai mastini che l'impero romano aveva lasciato con le sue truppe a presidiare i confini.
    abbiamo importanti testimonianze scritte e dipinti che certificano la presenza di grossi cani a fianco dei canonici del s.bernardo,a partire almeno dal XVI secolo.
    il loro lavoro comprendeva vari compiti:dal semplice trasportare carichi tra il valico e gli alpeggi circostanti,alla guardia e protezione del monastero dai viaggiatori malintenzionati (a questo proposito esiste il racconto scritto di un episodio avvenuto nel XVIII secolo,allorchè i monaci vennero presi in ostaggio da un gruppo di 15 banditi che si erano introdotti travestiti da pellegrini,finchè il priore non riuscì a liberare i cani,che misero in fuga l'intera banda,inseguendoli verso le montagne,senza che se ne sapesse più nulla!).
    il compito più "romantico" era quello di accompagnare i religiosi addetti alla vigilanza del sentiero in caso di cattivo tempo,per assistere i viaggiatori che rischiavano di perdersi in caso di neve,nebbia,ecc.
    i cani potevano tracciare profonde trincee nella neve,e con i loro sensi acuti,ritrovare la strada di casa e/o avvisare in caso di pericolo di valanghe...da qui l'inizio della leggenda!
    verso la fine dell' 800, il netto miglioramento delle vie di comunicazione diminuì notevolmente l'importanza del presidio al valico,ma contemporaneamente l'incremento dei viaggiatori "turisti" fece conoscere questi cani in tutta europa,destando particolare interesse in germania e inghilterra,dove alcuni allevatori iniziarono a selezionare le loro linee con criteri più estetici e meno funzionali,rendendo il s.bernardo moderno un cane completamente diverso da quello che lavorava sulle montagne:un cane più pesante,dalla testa di tipo molto più "mastino"(quasi certamente tramite incroci con il Mastiff),e con la comparsa della varietà a pelo semi-lungo (incroci con il Cane da montagna dei Pirenei,con il P.del Caucaso,o più probabilmente con il Terranova),quella più comune attualmente,ma certo meno adatta all'attività nella neve.
    le due guerre mondiali hanno diminuito drasticamente il numero di esemplari di questa,come di quasi tutte le altre razze,specialmente quelle di grande taglia. il recupero della razza è avvenuto a partire dagli anni '50 grazie soprattutto all'opera dell'italiano dott. Morsiani (all. del Soccorso). purtroppo il lavoro di selezione a fini estetici ha portato ad un indebolimento generale delle condizioni di salute della razza,che si trascina un bagaglio di patologie ereditarie ed una aspettativa di vita drammaticamente ridotta!

  6. #16
    Senior Member

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    è già, ci sono du varietà...si vede nelle foto ke ho messo!!!

    non pensavo che avesse una salute "precaria", anzi, pensavo fosse un bel cagnone robusto!!!


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    Compiango coloro che ignorano il piacere di avere a casa un cane che li attende (F.Rufer)... e due è anche meglio!!!

  7. #17
    Senior Member

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    qualche immagine del "vecchio" cane di s. bernardo:

    la prima è un disegno del 1690,raffigurante un cane dell'ospizio del colle

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    questa,del 1774,rappresenta un gruppo di cani al lavoro nella neve

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    adesso alcuni cani tra la fine dell'800 ed i primi anni del '900

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    i paragrafi seguenti sono tratti dal sito dell'associazione svizzera per la tutela del s.bernardo:


    Nell’obituario, libro che si trova all’Ospizio, contenente tutti i nomi delle persone morte sulla montagna, di può leggere di una ventina di viandanti morti nella neve nella prima metà del 18esimo secolo, senza essere stati soccorsi per tempo. Dal 1750 circa, l’ospitale (canonico addetto all'accoglienza dei viaggiatori), chiamato anche "maronnier` iniziò ad educare i cani ed a serviri delle loro capacità per accompagnarlo nelle uscite. Anche le “morti bianche” diventarono più rare. Nel 1786, il saggio De Saussure parlò lungamente dei soccorsi dati ai passanti: "il maronnier, dice, è accompagnata da uno o due dei suoi grandi cani che sono educati a riconoscere il sentiero nel buoio, nella tempesta e nella neve, come pure riuscivano a trovare la strada che avevano preso le persone che si erano perse. Quando le vittime non erano seppellite troppo in profondità nella neve, i cani li scovavano facilmente, ma ne il loro istinto ne il loro olfatto potevano penetrare in grandi profondità. Allora, di posto in posta, i religiosi sondavano le valanghe con delle grandi pertiche ".(Viaggio nelle Alpi, di De Saussure, 1786). La Rivoluzione francese stava avvicinandosi e con lei grandi movimenti di truppe. Non è sorprendente quindi di trovare in un libro apparso nel 1789 « Prove storiche sul Monte San Bernardo » di Chrétien des Loges, le righe seguenti: "Un dovere essenziale del « massier » era di controllare la muta di cani che affollavano la neve e di rimetterli sulla buona via quando si perdevano, e di spronarli tutti i giorni in inverno, davanti ai viandanti » I cani sembravano in quel momento perfettamente addestrata, tanto è vero che fra il 1790 e il 1810, neanche un soldato morì abbandonato sulla montagna. Molti di loro, abbandonati dai loro compagni, furono raccolti e curati. Durante questo periodo, sei militari solamente perirono all’Ospizio. Quindi circa duecentomila milita traversarono il Colle in questo periodo turbolento. Non ci fu alcuna vittima fra i quarantamila uomini dell’armata di Napoleone che superarono il Colle nel 1800. Fra i rifugiati, solo un prete francese e la sua guida soccombettero nella neve perché partirono troppo tardi da Bourg-Saint-Pi erre.
    Nello stesso anno il 1800, la Chanoine Murith fa la seguente testimonianza: "I nostri mastini sono così utili ai viandanti, sono di taglia straordinariamente grande che devono in parte al clima. Sono amici dei viandanti, abbaiano da lontano e si fanno accarezzare da vicino. La loro utilità consiste nel riconoscere anche in una certa profondità, le vestigia del vecchio cammino dal quale è pericoloso uscirne una volta che la neve fresca l’ha ricoperto; dirigono in questi casi e nella debbia, i passi incerti dei loro conduttori che ogni giorno vanno con del pane, formaggio e vino, alla ricerca di quei viandanti che si sono persi; o tracciano il sentiero per facilitare il ritorno sulla buona strada delle carovane su per la montagna. I nostri cani non sentono mai il freddo. La natura li ha vestiti per il clima nel quale abitano. Alcuni di loro sono stati educati a portare un basto con due piccoli vasi. Sovente con questo basto si recano alla latteria di La Pierre dove ci riportano del latte fresco e del burro per la casa. Ma, malgrado ciò che si raccnta, non ci sono mai andati da soli ".

    alcuni cani celebri
    Barry I
    I passaggi sul colle non furono mai così numerosi come quando vi visse il famoso Barry. La sua nascita coincise all'incirca con il passaggio dell'esercito, di Bonaparte. in un articolo pubblicato da "Alpenrosen» nel 1816, Meissner scrive: "Per dodici anni Barry lavorò e restò fedele al suo servizio verso gli sfortunati. Da solo, salvò più di quaranta persone. Lo zelo che impiegava era straordinario. Non vi fu mai bisogno di incitarlo al lavoro. Se sentiva che un uomo era in pericolo, correva immediatamente in suo aiuto; se non poteva fare niente, tornava al convento e chiamava aiuto col suo abbaiare e il suo atteggiamento . Barry ebbe una lama immensa. La sua storia lu conosciuta nel mondo e circondata di leggende. Che durante una delle sue escursioni, abbia incontrato un bambino, Io abbia leccato per risvegliarlo, e Io abbia persino indotto con chissà quali abili gesti a salire sulla sua schiena per portarlo all'Ospizio o che almeno il bambino si sia aggrappato a lui, non è certo impossibile. D'altronde un quadro del 1822 rappresenta già questo episodio. Infine, prosegue Meissner, quando Barry fu vecchio e senza forze, il Priore dell'Ospizio, nel 1812, Io mandò a Berna con un domestico. Circondato di cure morì nel 1814. L'anno seguente fu esposto al Museo storico". Per onorare la sua memoria il più bel maschio del Canile dell'ospizio porta sempre il nome di Barry.
    Barry II
    A un secolo dalla nascita del famoso Barry un altro cane, non meno notevole, fece parlare di sè. Dotato di vigore e coraggio eccezionali e di taglia molto grande, non lascià mai la testa della colonna. Qualunque fosse l'altezza della neve fresca sempre ha battuto la pista per primo. Per il servizio in montagna durante l'inverno, fu straordinario. Con la catena fissata al collare, aiutà molte persone a salire fino all'Ospizio, perfino una volta il suo stesso marronier esausto. Purtroppo la sua fine fu tragica. Il 20 maggio 1905, correva in direzione del lago che era ancora gelato e ricoperto da un fine strato di neve. Il ghiaccio cedette ed il lago inghiottì il cane. Non Io si ritrovò che due giorni più tardi. 1 giornali annunciarono che era morto da eroe.
    Barry III
    Era un buon animale, molto intelligente e di grande dolcezza, obbediente ed affettuoso; possedeva al più alto grado tutte le caratteristiche della razza. Fu inoltre un riproduttore di valore e lascià una serie di magnifici discendenti. Era stato anche lui addestrato per uscire ad incontrare i viaggiatori, Era una guida sicura e, grazie al suo fiuto, trovò e salvò molte persone. Mon una sera del 30 agosto 1910, vittima della sua dedizione. Stava accompagnando un religioso che andava ad incontrare un viaggiatore. In un sentiero ripido, scivolò sul ghiaccio e precipità nel burrone. La caduta lu cos! rapida che il religioso nemmeno se ne accorse. Barry fu ritrovato l'indomani, inanimato, e il suo corpo imbalsamato è esposto adesso all'Ospizio.



  8. #18
    Senior Member

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    Che storie tristi le ultime due!!cmq la prima barry I è stupenda...le altre due molto carine ma un po tristi...
    buffa luca

  9. #19
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    ma del san bernardo non parla più nessuno?!? dai è molto interessante come razza... cosa mi dte per esempio della fiaschetta? so che veniva usata per riscaldare le persone che venivano recuperate tra le valanghe, ma si usa tutt'ora?!?

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    Compiango coloro che ignorano il piacere di avere a casa un cane che li attende (F.Rufer)... e due è anche meglio!!!

  10. #20
    Senior Member

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    ma del san bernardo non parla più nessuno?!? dai è molto interessante come razza... cosa mi dte per esempio della fiaschetta? so che veniva usata per riscaldare le persone che venivano recuperate tra le valanghe, ma si usa tutt'ora?!?

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