Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 19

Discussione: Approccio cognitivo VS approccio behaviorista

  1. #1
    Member

    User Info Menu

    Approccio cognitivo VS approccio behaviorista

    La ns. cultura occidentale è purtroppo cresciuta sin da tempi lontani sulla base della visione discontinuista tra uomo e altri animali della corrente filosofica greca (Platone, Aristotele), maggioritaria rispetto alle minoritarie correnti continuiste (epicurea e pitagorica), che poi si è sedimentata sul terreno del cristianesimo, altrettanto discontinuista.
    In età moderna, poi, Cartesio fornisce un forte impulso allo sviluppo della scienza e delle ricerche scientifiche formazizzando però la divisione tra entità metafisiche “res cogitans” (umani), ed entità puramente rette da leggi fisiche “res extensa” (tutto quello che è natura, considerata così come automi o macchine)
    Il 1859 vede un momento di grande rottura del pensiero macchinomorfista con l’opera di Charles Darwin che dimostrando come la natura sia storia e non possa essere matematizzata, e come gli animali siano molto più simili all’uomo piuttosto che ad un orologio, apre la strada all’antropomorfismo ingenuo(fine ‘800 e inizio ‘900).
    All’inizio del ‘900 si sviluppano però ben due diverse correnti di pensiero che riprendono il macchinomorfismo: il behaviourismo americano (1913) e la psicoenergetica o etologia classica centroeuropea. Entrambe le correnti, solo apparentemente contrapposte più che altro per motivi ideologici (behaviouristi marxisti ed etologi della Germania nazista) , vedono l’animale come un burattino governato da fili: per l’etologia classica (un po’ meno meccanicista) il burattinaio è la filogenesi con gli “a priori”, l’innato, e i fili sono gli istinti (una forza meccanica che dipende dall’energia accumulata e la cui consumazione crea appagamento, quindi anche in assenza di target -“segnali chiave” viene scaricata questa sorta di “pressione”); per il behaviourismo il burattinaio è l’ambiente con i suoi stimoli e i fili si chiamano condizionamenti (definiti dall’ontogenesi, quindi “a posteriori”), distinti in :

    • Condizionamento rispondente o classico, che quando diventa un’associazione tra due stimoli viene chiamato anche “riflesso condizionato” (Pavlov)
    • Condizionamento operante, che avviene in base alla risposta che l’ambiente dà ad un determinato comportamento dell’individuo: se la risposta è piacevole (rinforzo) tenderà a riprodurre quel comportamento, se è spiacevole (punizione) lo eviterà. (Skinner)

    In sostanza per il behaviourismo americano il comportamento è una risposta allo stimolo, si ritiene che il cucciolo nasce come un foglio bianco su cui l’ambiente va a scrivere (impostazione ambientalista) e che quindi tutto ciò che noi siamo è determinato a posteriori dalla esposizione al mondo: l’apprendimento non dà origine a conoscenze, ma a condizionamenti.
    Condizionamento = è imperativa = possiede il soggetto = utilizza il soggetto = automatismo, filo

    Mentre per l'approccio cognitivo si parla di conoscenze:
    Conoscenza = è dotazione = il soggetto la possiede = il soggetto è attivo = è soggetto


    L’approccio behaviourista diventa la scuola di tutto l’addestramento, anche di quello cosiddetto gentile; l’unica differenza che esiste tra il il metodo classico o tradizionale e il metodo “gentile” sta nell’utilizzo delle opzioni rinforzo e punizione:

    • Il rinforzo si basa sull’aumento del piacere: è rinforzo positivo se aggiunge qualcosa di piacevole ed è negativo se toglie qualcosa di Spiacevole
    • La punizione si basa sull’aumento di Spiacevolezza: è positiva se aggiunge qualcosa di Spiacevole, è negativa quando si toglie qualcosa di piacevole

    Nel metodo classico o tradizionale si utilizzano tutte e quattro le opzioni: rinforzo positivo, rinforzo negativo, punizione positiva e punizione negativa; nel metodo gentile si utilizzano solo rinforzo positivo e punizione negativa, eliminando quindi tutti gli stimoli avversativi. Ma in entrambi l’apprendimento viene considerato solo come formazione di un automatismo: per il behaviourismo il comportamento non è altro che un insieme di stimoli e risposte; si pensa che davanti ad una situazione nuova un animale metterà in atto dei comportamenti casuali (per tentativi ed errori). Ovviamente un animale che mettesse davvero in atto dei comportamenti casuali si troverebbe presto a non sopravvivere, perche per effetto dell’esplosione combinatoria sarebbe impossibile azzeccare la soluzione giusta.
    Per contro, il metodo applicato dall’approccio cognitivo è il metodo per euristiche. Le euristiche sono soluzioni probabili, soluzioni utili, sì, da provare, ma sulla base di una riflessione, un giudizio, una valutazione, una pianificazione, una programmazione, un ricordo, una simulazione....cioè attività cognitive, che presuppongono un luogo interno (una mente) in cui avvengono.
    Questo è il concetto su cui si basa l’approccio cognitivo: che esiste una mente in grado di riflettere, giudicare, valutare, scoprire, risolvere, prefigurare, ecc. Alcune di queste attività vengono svolte in maniera cosciente, altre a livello inconscio: mente e coscienza non sono sovrapponibili; la coscienza illumina alcune attività, ma non tutte.
    L’approccio cognitivo si fonda su conoscenze di neurobiologia: conoscenze sui vari centri cerebrali, ognuno con le sue caratteristiche, sulla rete sinaptica, sugli ormoni neuromodulatori (dopamina, serotonina, ecc.) .
    La più importante delle leggi neurobiologiche da conoscere è che la struttura neurobiologica tanto più viene utilizzata, tanto più si fortifica: i neuroni e le sinapsi hanno possibilità di sopravvivenza e funzionali direttamente proporzionali alla quantità di volte in cui vengono utilizzate: per apoptosi tutte le cellule che non vengono utilizzate muoiono, perchè la rete ridondante di collegamenti che si forma è molto complessa e costosa da un punto di vista energetico, quindi tutto ciò che non viene utilizzato, (cioè non serve) viene eliminato. Apprendere significa scegliere quel collegamento piuttosto che tutti gli altri: la mente non è un vaso vuoto da riempire, ma una rete da cablare. Ecco perchè un innato molto complesso consente e richiede molto apprendimento: più innato significa più apprendimento, non il contrario. Questo vale soprattutto in età evolutiva: è lì che si formano le potature più drastiche e il cervello non è sempre plastico: le strade che si prendono in età evolutiva ti fanno diventare quello che sarai.
    Un’altra fondamentale differenza è che l’approccio behaviourista considera l’apprendimento in maniera analitica, cioè ogni apprendimento è separato dagli altri, mentre nel’approccio cognitivo l’apprendimento è considerato in maniera sistemica, d’insieme: se il sistema è robusto ogni apprendimento è avvantaggiato e contemporaneamente ogni singolo apprendimento rimodella e irrobustisce tutto l’insieme.

    Antonella Canè

  2. #2
    Senior Member

    User Info Menu

    Lo leggo dopo e con calma, però quanto è facile condizionarti, non pensavo di riuscire così bene.

    Ho rilevato che un lato della tua personalità è affetto (sto scherzando ovviamente) da Moijeurismo, per cui hai fatto tutto (e di più) del lavoro richiestoti.
    Mica vorrai non arrivare Prims?!

    Brava, e grazie :-)

    PS. vedi come è facile dare ordini senza che nemmeno ce ne si accorga di riceverne?
    Nadia

    \"IL POTERE LOGORA CHI NON CE L\'HA\"
    G. Andreotti

    La gelosia è il più grande di tutti i mali e quello che ispira meno pietà alle persone che la provocano.
    François de La Rochefoucauld

    \"Yes, we can\" O.

  3. #3
    Senior Member

    User Info Menu

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio di S.M.T.

    La ns. cultura occidentale è purtroppo cresciuta sin da tempi lontani sulla base della visione discontinuista tra uomo e altri animali della corrente filosofica greca (Platone, Aristotele), maggioritaria rispetto alle minoritarie correnti continuiste (epicurea e pitagorica), che poi si è sedimentata sul terreno del cristianesimo, altrettanto discontinuista.
    In età moderna, poi, Cartesio fornisce un forte impulso allo sviluppo della scienza e delle ricerche scientifiche formazizzando però la divisione tra entità metafisiche “res cogitans” (umani), ed entità puramente rette da leggi fisiche “res extensa” (tutto quello che è natura, considerata così come automi o macchine)
    Il 1859 vede un momento di grande rottura del pensiero macchinomorfista con l’opera di Charles Darwin che dimostrando come la natura sia storia e non possa essere matematizzata, e come gli animali siano molto più simili all’uomo piuttosto che ad un orologio, apre la strada all’antropomorfismo ingenuo(fine ‘800 e inizio ‘900).
    All’inizio del ‘900 si sviluppano però ben due diverse correnti di pensiero che riprendono il macchinomorfismo: il behaviourismo americano (1913) e la psicoenergetica o etologia classica centroeuropea. Entrambe le correnti, solo apparentemente contrapposte più che altro per motivi ideologici (behaviouristi marxisti ed etologi della Germania nazista) , vedono l’animale come un burattino governato da fili: per l’etologia classica (un po’ meno meccanicista) il burattinaio è la filogenesi con gli “a priori”, l’innato, e i fili sono gli istinti (una forza meccanica che dipende dall’energia accumulata e la cui consumazione crea appagamento, quindi anche in assenza di target -“segnali chiave” viene scaricata questa sorta di “pressione”); per il behaviourismo il burattinaio è l’ambiente con i suoi stimoli e i fili si chiamano condizionamenti (definiti dall’ontogenesi, quindi “a posteriori”), distinti in :

    • Condizionamento rispondente o classico, che quando diventa un’associazione tra due stimoli viene chiamato anche “riflesso condizionato” (Pavlov)
    • Condizionamento operante, che avviene in base alla risposta che l’ambiente dà ad un determinato comportamento dell’individuo: se la risposta è piacevole (rinforzo) tenderà a riprodurre quel comportamento, se è spiacevole (punizione) lo eviterà. (Skinner)

    In sostanza per il behaviourismo americano il comportamento è una risposta allo stimolo, si ritiene che il cucciolo nasce come un foglio bianco su cui l’ambiente va a scrivere (impostazione ambientalista) e che quindi tutto ciò che noi siamo è determinato a posteriori dalla esposizione al mondo: l’apprendimento non dà origine a conoscenze, ma a condizionamenti.
    Condizionamento = è imperativa = possiede il soggetto = utilizza il soggetto = automatismo, filo

    Mentre per l'approccio cognitivo si parla di conoscenze:
    Conoscenza = è dotazione = il soggetto la possiede = il soggetto è attivo = è soggetto


    L’approccio behaviourista diventa la scuola di tutto l’addestramento, anche di quello cosiddetto gentile; l’unica differenza che esiste tra il il metodo classico o tradizionale e il metodo “gentile” sta nell’utilizzo delle opzioni rinforzo e punizione:

    • Il rinforzo si basa sull’aumento del piacere: è rinforzo positivo se aggiunge qualcosa di piacevole ed è negativo se toglie qualcosa di Spiacevole
    • La punizione si basa sull’aumento di Spiacevolezza: è positiva se aggiunge qualcosa di Spiacevole, è negativa quando si toglie qualcosa di piacevole

    Nel metodo classico o tradizionale si utilizzano tutte e quattro le opzioni: rinforzo positivo, rinforzo negativo, punizione positiva e punizione negativa; nel metodo gentile si utilizzano solo rinforzo positivo e punizione negativa, eliminando quindi tutti gli stimoli avversativi. Ma in entrambi l’apprendimento viene considerato solo come formazione di un automatismo: per il behaviourismo il comportamento non è altro che un insieme di stimoli e risposte; si pensa che davanti ad una situazione nuova un animale metterà in atto dei comportamenti casuali (per tentativi ed errori). Ovviamente un animale che mettesse davvero in atto dei comportamenti casuali si troverebbe presto a non sopravvivere, perche per effetto dell’esplosione combinatoria sarebbe impossibile azzeccare la soluzione giusta.
    Per contro, il metodo applicato dall’approccio cognitivo è il metodo per euristiche. Le euristiche sono soluzioni probabili, soluzioni utili, sì, da provare, ma sulla base di una riflessione, un giudizio, una valutazione, una pianificazione, una programmazione, un ricordo, una simulazione....cioè attività cognitive, che presuppongono un luogo interno (una mente) in cui avvengono.
    Questo è il concetto su cui si basa l’approccio cognitivo: che esiste una mente in grado di riflettere, giudicare, valutare, scoprire, risolvere, prefigurare, ecc. Alcune di queste attività vengono svolte in maniera cosciente, altre a livello inconscio: mente e coscienza non sono sovrapponibili; la coscienza illumina alcune attività, ma non tutte.
    L’approccio cognitivo si fonda su conoscenze di neurobiologia: conoscenze sui vari centri cerebrali, ognuno con le sue caratteristiche, sulla rete sinaptica, sugli ormoni neuromodulatori (dopamina, serotonina, ecc.) .
    La più importante delle leggi neurobiologiche da conoscere è che la struttura neurobiologica tanto più viene utilizzata, tanto più si fortifica: i neuroni e le sinapsi hanno possibilità di sopravvivenza e funzionali direttamente proporzionali alla quantità di volte in cui vengono utilizzate: per apoptosi tutte le cellule che non vengono utilizzate muoiono, perchè la rete ridondante di collegamenti che si forma è molto complessa e costosa da un punto di vista energetico, quindi tutto ciò che non viene utilizzato, (cioè non serve) viene eliminato. Apprendere significa scegliere quel collegamento piuttosto che tutti gli altri: la mente non è un vaso vuoto da riempire, ma una rete da cablare. Ecco perchè un innato molto complesso consente e richiede molto apprendimento: più innato significa più apprendimento, non il contrario. Questo vale soprattutto in età evolutiva: è lì che si formano le potature più drastiche e il cervello non è sempre plastico: le strade che si prendono in età evolutiva ti fanno diventare quello che sarai.
    Un’altra fondamentale differenza è che l’approccio behaviourista considera l’apprendimento in maniera analitica, cioè ogni apprendimento è separato dagli altri, mentre nel’approccio cognitivo l’apprendimento è considerato in maniera sistemica, d’insieme: se il sistema è robusto ogni apprendimento è avvantaggiato e contemporaneamente ogni singolo apprendimento rimodella e irrobustisce tutto l’insieme.


    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    Tanto per iniziare, dissento su quella che viene definita l'"apparente contropposizione" tra l'etologia e il comportamentismo, visto che in più testi di psicologia e etologia emerge chiara la netta contrapposizione.

    Oltre a ciò, mi risulta che il comportamentismo nacque ufficialmente al momento della pubblicazione di un articolo di Watson nel 1913, che allora aveva 35 anni, come la Nuova Psicologia (una linea di pensiero della Psicologia). L'etologia, per contro, ha radici nel Naturalismo, con il primo trattato sul comportamento animale di Charles Georges Leroy, pur essendo gli un letterato. Jean Babtise de Lamarck, ne segue la strada in qualità di biologo/zoologo.
    Riassumendo, la prima corrente di cui sopra, il comportamentismo, ha nette radici nella psicologia, la seconda nella biologia o, per dirla come usava, nel Naturalismo.
    Per arrivare a Lorenz, medico e biologo.

    La via per arrivare all'avvicinamento dei duepensieri per decenni contrapposti, ha percorso strade ben separate ed approci distinti.

    Stupefacente quanto proprio la psicologia subì il maggior peso degli studi di Pavlov, fisiologo rigorosissimo, che guardava alla psicologia stessa con "pessimistico scetticismo" (Watson, 1963). Già in origine era percettibile la interdipendenza tra le due discipline.

    Nonostante tutto, come ampiamente dimostrato nello scritto del post soprastante, tutte le decisioni sono comunque in mano all'addestratore.

    "Questo vale soprattutto in età evolutiva: è lì che si formano le potature più drastiche e il cervello non è sempre plastico: le strade che si prendono in età evolutiva ti fanno diventare quello che sarai."

    La neurobiologia ci ha dato delle informazioni importanti, e come tali dovremmo utilizzarle.
    Quando le utilizzassimo per finalizzare a nostro gradimento "ciò che sarai", o sarà il cane, e secondo il nostro più intimo (ed umano) giudizio, ci assumiamo una grande responsabilità: sino ad ora le obiezioni non sono state mosse nè alla storia della psicolgia (alla quale mi atterei con maggiore attenzione!) nè alla neurofisiologia, ma alle applicazioni.

    Abbiamo la presunzione, a findi bene (?), di fare i chirurghi dall'esterno (dove un chirurgo non taglia solo per togliere), con grave pericolosità per il paziente.

    Cresciamo animali cercando di intervenire in onore delle nostre aspettative, a volte per alterare le loro attitudini.


    "Per contro, il metodo applicato dall’approccio cognitivo è il metodo per euristiche. Le euristiche sono soluzioni probabili, soluzioni utili, sì, da provare, ma sulla base di una riflessione, un giudizio, una valutazione, una pianificazione, una programmazione, un ricordo, una simulazione....cioè attività cognitive, che presuppongono un luogo interno (una mente) in cui avvengono.
    Questo è il concetto su cui si basa l’approccio cognitivo: che esiste una mente in grado di riflettere, giudicare, valutare, scoprire, risolvere, prefigurare, ecc. Alcune di queste attività vengono svolte in maniera cosciente, altre a livello inconscio: mente e coscienza non sono sovrapponibili; la coscienza illumina alcune attività, ma non tutte."


    Tutto estremamente vero. Una cosa è evidente: nel momento in cui dalla teoria si passa alla pratica, e all'addestramento, si devono necessariamente ridurre i margini di errore a beneficio della riuscita.
    Quindi, insisto, sarà il condizionamento progettato dall'addestratore a dirigere verso la soluzione prevista la scelta del cane.
    Altrimenti, perchè lavorare sulle emozioni positive?
    Per me non c'è niente che assomigli alla libera scelta, al contrario (forse per errori di applicazione) molti cani (animali) by-passano il significato dell'azione che stanno compiendo perchè in attesa del rinforzo che viene comunque applicato come comprotamentismo dimostra.

    Inoltre, in tutto questo, il Temperamento è dimenticato per misconoscimento o per scarso significato, certi che ciò che è utile per ottenere un risultato sono le applicazioni programmate?

    Nadia

    \"IL POTERE LOGORA CHI NON CE L\'HA\"
    G. Andreotti

    La gelosia è il più grande di tutti i mali e quello che ispira meno pietà alle persone che la provocano.
    François de La Rochefoucauld

    \"Yes, we can\" O.

  4. #4
    Senior Member

    User Info Menu

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio di S.M.T.

    La ns. cultura occidentale è purtroppo cresciuta sin da tempi lontani sulla base della visione discontinuista tra uomo e altri animali della corrente filosofica greca (Platone, Aristotele), maggioritaria rispetto alle minoritarie correnti continuiste (epicurea e pitagorica), che poi si è sedimentata sul terreno del cristianesimo, altrettanto discontinuista.
    In età moderna, poi, Cartesio fornisce un forte impulso allo sviluppo della scienza e delle ricerche scientifiche formazizzando però la divisione tra entità metafisiche “res cogitans” (umani), ed entità puramente rette da leggi fisiche “res extensa” (tutto quello che è natura, considerata così come automi o macchine)
    Il 1859 vede un momento di grande rottura del pensiero macchinomorfista con l’opera di Charles Darwin che dimostrando come la natura sia storia e non possa essere matematizzata, e come gli animali siano molto più simili all’uomo piuttosto che ad un orologio, apre la strada all’antropomorfismo ingenuo(fine ‘800 e inizio ‘900).
    All’inizio del ‘900 si sviluppano però ben due diverse correnti di pensiero che riprendono................................
    ....... l’insieme.
    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    In sintesi, quali differenze esistono tra le tecniche applicative del comportamentista e del cognitivista?

    es. assunzione di un comportamento complesso...

    Alfonso Filippi
    ------------------------------------------------------------
    airas
    Associazione italiana recupero animali selvatici

    CLICCA SU MI PIACE!
    www.facebook.com/pages/airas/128708873808597

    www.associazioneitalianarecuperoanimaliselvatici.o rg

  5. #5
    Member

    User Info Menu

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">nadiaghibaudo ha scritto:

    [quote]
    Per arrivare a Lorenz, medico e biologo.


    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    Non ci ho capito un assoluto accidenti.
    Essì che sono allenata a leggere e capire Marchesini!
    La sua esposizione confusa e frammentaria non mi dice niente tranne che dalle numerose e notevoli inesattezze riportate, Lei è di sicuro male informata.
    La più eclatante delle inesattezze da Lei scritta è quella che ho quotato.
    Lorenz NON è mai stato un biologo.
    Si laureò in medicina per volere della famiglia, ma studiò zoologia per tutta la vita, fondando la disciplina scientifica ETOLOGIA.
    Premio Nobel nel 1973 insieme a Tinbergen e Frisch per le ricerche sul comportamento animale. Dal 1937 insegnò psicologia animale e anatomia comparativa all'Università di Vienna; dal 1940 insegnò psicologia all'Università di Konigsberg, in Germania.

    Perchè disinforma?????
    Antonella Canè

  6. #6
    Member

    User Info Menu

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Alfonso Filippi ha scritto:


    In sintesi, quali differenze esistono tra le tecniche applicative del comportamentista e del cognitivista?

    es. assunzione di un comportamento complesso...


    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
    Ho iniziato discussioni dedicate.
    Antonella Canè

  7. #7
    Senior Member

    User Info Menu

    Per S.M.T.
    Scusa, la mia passione sono i dizionari:

    BIOLOGIA: "La scienza che studia gli esseri viventi, i fenomeni della vita e le leggi che li governano: comprende varie discipline, quali la biologia generale, la zoologia, la botanica etc."

    Quindi si può sostenere, magari in senso lato, che Lorenz era anche un biologo.

    Poi, quella che hai aperto è una discussione "leggermente" pesante, non è che potresti postare dei video tuoi o presi da YouTube x esempio che ci possano DIMOSTRARE le "tue" teorie, il tuo modo di operare, che sono sicuramente interessanti... ma una cosa è parlare di un tramonto splendido colmo di colori accesi e sfumature indescrivibili... un'altra cosa è VEDERLO!

    Comunque, riporto dal libro L'ANELLO DI RE SALOMONE - premessa di Konrad Lorenz:

    ... Anzi, quanto più l'uomo impara a conoscere la natura, tanto più viene preso profondamente e tenacemente dalla sua viva realtà. E in ogni BUON BIOLOGO che sia stato chiamato alla sua professione dal godimento interiore che gli procurava la bellezza delle creature viventi, tutte le conoscenze acquistate attraverso la professione non hanno fatto che approfondire il godimento e l'amore della natura e del proprio lavoro...

    (Ritengo quindi che Lorenz si ritenesse un biologo)

  8. #8
    Member

    User Info Menu

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">S.M.T. ha scritto:

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">nadiaghibaudo ha scritto:

    [quote]
    Per arrivare a Lorenz, medico e biologo.


    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    Non ci ho capito un assoluto accidenti.
    Essì che sono allenata a leggere e capire Marchesini!
    La sua esposizione confusa e frammentaria non mi dice niente tranne che dalle numerose e notevoli inesattezze riportate, Lei è di sicuro male informata.
    La più eclatante delle inesattezze da Lei scritta è quella che ho quotato.
    Lorenz NON è mai stato un biologo.
    Si laureò in medicina per volere della famiglia, ma studiò zoologia per tutta la vita, fondando la disciplina scientifica ETOLOGIA.
    Premio Nobel nel 1973 insieme a Tinbergen e Frisch per le ricerche sul comportamento animale. Dal 1937 insegnò psicologia animale e anatomia comparativa all'Università di Vienna; dal 1940 insegnò psicologia all'Università di Konigsberg, in Germania.

    Perchè disinforma?????
    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    "Dopo la laurea in medicina (conseguita più per volere del padre che per suo reale desiderio), nel 1929 Lorenz si iscrisse alla facoltà di biologia dell'Università di Vienna, ed ottenne il titolo di Dottore in Scienze Biologiche nel 1934 con una tesi in zoologia. Come scriverà lui stesso:

    « Avevo deciso che la mia professione sarebbe stata quella del biologo zoologo, sin da piccolo, ma con la sola laurea in medicina, non sarei mai stato preso in considerazione seriamente dai biologi, quindi reputai giusto e necessario laurearmi in questa dura disciplina.[6] » "

    Vi sono tanti settori o specializzazioni della biologia, tra questi la zoologia

    "La zoologia (dal greco: zoon = animale; logos = discorso) è la disciplina biologica che si occupa dello studio degli Animali"

    Clizia
    http://www.associazioneitalianarecuperoanialiselvatici.or g

    \"Bisogna rispettare il dolore di chi non ha parole, il diritto di chi non ha difese\" ( Virgilio )

  9. #9
    Senior Member

    User Info Menu

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Quindi si può sostenere, magari in senso lato, che Lorenz era anche un biologo</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    lorenz conseguì due lauree, una in medicina e poi l'altra in biologia. Evidentemente questa SMT neppure ha mai letto il suo testo più famoso (l'anello di re salomone), perchè senza cercare biografie lo dice lui stesso.

    D'altronde..

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Si laureò in medicina per volere della famiglia, ma studiò zoologia per tutta la vita</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">,

    .. dobbiamo presumere simpatica antonella, che familiarità ce l'hai giusto con i corsi di 4 giorni , ma evidentemnte non con l'università ed i titoli accademici... quindi in effetti sei portata a fare confusione dato che ancora oggi *zoologia* è un indirizzo di scienze biologiche. Va bene.. forse è meglio se ti limiti a parlare dei corsi di 4 gionri a 150 euro, aperti anche a gente con la 3° elementare, che ci hai perfino voluto far sapere ti hanno qualificata..

    Il livello diventa sempre più demenziale.

  10. #10
    Member

    User Info Menu

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">lebolleblue ha scritto:

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">S.M.T. ha scritto:

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">nadiaghibaudo ha scritto:

    [quote]
    Per arrivare a Lorenz, medico e biologo.


    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    Non ci ho capito un assoluto accidenti.
    Essì che sono allenata a leggere e capire Marchesini!
    La sua esposizione confusa e frammentaria non mi dice niente tranne che dalle numerose e notevoli inesattezze riportate, Lei è di sicuro male informata.
    La più eclatante delle inesattezze da Lei scritta è quella che ho quotato.
    Lorenz NON è mai stato un biologo.
    Si laureò in medicina per volere della famiglia, ma studiò zoologia per tutta la vita, fondando la disciplina scientifica ETOLOGIA.
    Premio Nobel nel 1973 insieme a Tinbergen e Frisch per le ricerche sul comportamento animale. Dal 1937 insegnò psicologia animale e anatomia comparativa all'Università di Vienna; dal 1940 insegnò psicologia all'Università di Konigsberg, in Germania.

    Perchè disinforma?????
    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    "Dopo la laurea in medicina (conseguita più per volere del padre che per suo reale desiderio), nel 1929 Lorenz si iscrisse alla facoltà di biologia dell'Università di Vienna, ed ottenne il titolo di Dottore in Scienze Biologiche nel 1934 con una tesi in zoologia. Come scriverà lui stesso:

    « Avevo deciso che la mia professione sarebbe stata quella del biologo zoologo, sin da piccolo, ma con la sola laurea in medicina, non sarei mai stato preso in considerazione seriamente dai biologi, quindi reputai giusto e necessario laurearmi in questa dura disciplina.[6] » "

    Vi sono tanti settori o specializzazioni della biologia, tra questi la zoologia

    "La zoologia (dal greco: zoon = animale; logos = discorso) è la disciplina biologica che si occupa dello studio degli Animali"


    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
    scorretto:
    Biologia= biòs = vita + logos = discorso
    Solo pochi biologi studiano gli animali, la maggior parte studia cellule in laboratorio.
    Per il resto grazie per le info, stasera ho imparato cose nuove che ignoravo.
    Resta il fatto che Lorenz non fu mai un medico nè un biologo, ma un docente universitario di psicologia animale (etologia)
    Antonella Canè

Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Approccio maschio femmina
    Di roberto.f nel forum I CANI
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 22-12-12, 08:15 PM
  2. primo approccio all'acqua con pianto ????
    Di ika nel forum EDUCAZIONE ADDESTRAMENTO & COMPORTAMENTO
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 08-08-10, 09:24 PM
  3. Presentazione dell'approccio pedagogico col cane
    Di Sonia nel forum EVENTI & AGILITY
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 14-06-10, 10:15 AM
  4. Primo approccio con il mio tamia
    Di Ginus82 nel forum SCOIATTOLI E TAMIA
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 04-07-09, 06:52 PM
  5. X SABI ...approccio
    Di yack670 nel forum SCOIATTOLI E TAMIA
    Risposte: 6
    Ultimo Messaggio: 12-04-07, 12:33 PM

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •