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Risultati da 1 a 10 di 22

Discussione: Tristezza...

  1. #1
    Senior Member

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    Tristezza...

    Stamattina mi trovavo nelle campagne lucchesi e mentre salivo in macchina incrocio per caso lo sguardo di uno storno (dal manto strano, molto screziato di bianco, dalle mie parti sono praticamente tutti scuri) a terra...
    Mi avvicino e lui non si muove.
    Riesco a prenderlo, mentre lui si scarica per la paura, sembrava debole, senza forza, ma apparentemente sano.
    Mi scappa dalle mani e vedo che cerca di correre aprendo e sbattendo le ali, ma inciampa e riesco a riprenderlo.
    Niente sangue, niente posture strane (da possibili traumi) e ali sane, non riesco a capire cosa possa avere.
    Non conoscendo a chi rivolgermi in zona salgo in macchina e mi fermo al primo ambulatorio veterinario che trovo, dove mi forniscono di piccola scatola di cartone e di numero della più vicina oasi Lipu.
    Chiamo e mi dicono che ci aspettano.
    15 minuti di viaggio in totale, lo sento muovere per i primi 10, poi più nulla. Arrivo a destinazione, ma ormai non c'era più niente da fare...
    E' la prima volta che mi capita di non riuscire a portare vivo in Oasi un soggetto, mai successo che morisse per stress in così breve tempo, mi sono sentita atterrita e inutile...
    Avrei potuto fare di più? Che so, fornirgli acqua o cibo prima di fargli affrontare un viaggio anche se breve?
    So che questa esperienza non servirà molto al forum, ma volevo raccontarlo a chi può capirmi...
    \"Chiunque salvi una vita salva il mondo intero...\"

  2. #2
    Senior Member

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    Gia sei stata fortunata che il centro lipu, era abbastanza vicino, uno storno che si fa prendere in mano, era alal fine, doveva avere qualche malattia.
    Allevare è quasi proteggere . Giampiero

  3. #3
    Senior Member

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    mi disp per lo storno...tu hai fatto il possibile...probabilmente come dice freegiampi era malato...sarebbe morto comunque lasciandolo la...

  4. #4
    Senior Member

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    ...non mi prendete per cinica...ma secondo me se non era incidentato per causa d'uomo era meglio lasciarlo a terra...in natura esiste la selezione naturale e magari uno storno malato poteva rappresentare il pasto per qualche predatore..!

    ..adesso non mi tirate i pomodori addosso....

  5. #5
    Senior Member

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    ...non mi prendete per cinica...ma secondo me se non era incidentato per causa d'uomo era meglio lasciarlo a terra...in natura esiste la selezione naturale e magari uno storno malato poteva rappresentare il pasto per qualche predatore..!

    ..adesso non mi tirate i pomodori addosso....

  6. #6
    Senior Member

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    Mi riallaccio a questo post per raccontarvi cosa mi è successo la settimana passata e per ricollegarmi a una cosa abbastanza preoccupante. Tutto comincia con una passeggiata con Ira in campagna a pochi km da casa. Ira torna dai suoi giri con un grosso colombaccio agonizzante in bocca. Ovviamente lo aveva trovato ferito e me lo aveva portato tutta contenta come un tesoro. Il poveretto mi è morto praticamente tra le mani appena liberato dalle fauci di Ira. Aveva un'ala rotta impallinata ma le zampette a posto, probabilmente aveva camminato dopo esser caduto ed era scappato. Ciò mi ha fatto molto riflettere sulla sofferenza che imponiamo agli animali, ma non voglio dilungarmi perchè faremmo notte. L'argomento a cui volevo collegarmi è che quest'anno il passo degli uccelli migratori è stato irrisorio e ciò è mooolto preoccupante. Essendo mio malgrado moglie di un cacciatore sono molto preparata e aggiornata in merito, perchè purtroppo i primi ad accorgersi che qualcosa non va sono proprio i cacciatori. L'anno passato c'era la scusa del gran caldo: gli animali non avevano migrato perchè non avevano freddo da cui fuggire. Quest'anno non passano. Mio marito ed altri suoi amici hanno attaccato il fucile al chiodo perchè ci soffrono troppo avedere i branchetti di 15 colombacci quando erano abituati a stormi di centinaia. A me questa cosa fa anche piacere ma forse sarebbero stati meglio centinaia di colombacci e qualche cacciatore. I tordi non si sono visti se non pochissimi (la nostra è zona di grande passaggio della migrazione, dal mare arrivavano nuvole di migratori, col vento di tramontana e il freddo); le allodole quest'anno NEMMENO UNA!!! Siccome le rotte migratorie sono sempre in evoluzione ci siamo informati sulla situazione in altre zone e quello che so è questo: Umbria e Marche meno di qui (anche queste sulle rotte di migrazione); Puglia, patria dei tordi con le sue olivete niente. Io sono molto preoccupata, anche perchè quando ci si accorge che il migratore manca in genere è sempre troppo tardi. Mi rifiuto di credere che siano stati solo i cacciatori, insommma su numeri tanto grandi di migratori non credo che siano i 10 uccelli l'anno èresi da mio marito a rovinare la media, ma qualcosa c'è. Forse la caccia all'estero non regolamentata e intensiva, che porta a inseguire a pagamento (che squallore, tutto si può comprare oggi)gli animali ovunque, compresi i luoghi di nidifica? O la scomparsa degli habitat? Che ne pensate?

  7. #7
    Senior Member

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    Mi riallaccio a questo post per raccontarvi cosa mi è successo la settimana passata e per ricollegarmi a una cosa abbastanza preoccupante. Tutto comincia con una passeggiata con Ira in campagna a pochi km da casa. Ira torna dai suoi giri con un grosso colombaccio agonizzante in bocca. Ovviamente lo aveva trovato ferito e me lo aveva portato tutta contenta come un tesoro. Il poveretto mi è morto praticamente tra le mani appena liberato dalle fauci di Ira. Aveva un'ala rotta impallinata ma le zampette a posto, probabilmente aveva camminato dopo esser caduto ed era scappato. Ciò mi ha fatto molto riflettere sulla sofferenza che imponiamo agli animali, ma non voglio dilungarmi perchè faremmo notte. L'argomento a cui volevo collegarmi è che quest'anno il passo degli uccelli migratori è stato irrisorio e ciò è mooolto preoccupante. Essendo mio malgrado moglie di un cacciatore sono molto preparata e aggiornata in merito, perchè purtroppo i primi ad accorgersi che qualcosa non va sono proprio i cacciatori. L'anno passato c'era la scusa del gran caldo: gli animali non avevano migrato perchè non avevano freddo da cui fuggire. Quest'anno non passano. Mio marito ed altri suoi amici hanno attaccato il fucile al chiodo perchè ci soffrono troppo avedere i branchetti di 15 colombacci quando erano abituati a stormi di centinaia. A me questa cosa fa anche piacere ma forse sarebbero stati meglio centinaia di colombacci e qualche cacciatore. I tordi non si sono visti se non pochissimi (la nostra è zona di grande passaggio della migrazione, dal mare arrivavano nuvole di migratori, col vento di tramontana e il freddo); le allodole quest'anno NEMMENO UNA!!! Siccome le rotte migratorie sono sempre in evoluzione ci siamo informati sulla situazione in altre zone e quello che so è questo: Umbria e Marche meno di qui (anche queste sulle rotte di migrazione); Puglia, patria dei tordi con le sue olivete niente. Io sono molto preoccupata, anche perchè quando ci si accorge che il migratore manca in genere è sempre troppo tardi. Mi rifiuto di credere che siano stati solo i cacciatori, insommma su numeri tanto grandi di migratori non credo che siano i 10 uccelli l'anno èresi da mio marito a rovinare la media, ma qualcosa c'è. Forse la caccia all'estero non regolamentata e intensiva, che porta a inseguire a pagamento (che squallore, tutto si può comprare oggi)gli animali ovunque, compresi i luoghi di nidifica? O la scomparsa degli habitat? Che ne pensate?

  8. #8
    Senior Member

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    Citazione:Messaggio inserito da antea

    ...non mi prendete per cinica...ma secondo me se non era incidentato per causa d'uomo era meglio lasciarlo a terra...in natura esiste la selezione naturale e magari uno storno malato poteva rappresentare il pasto per qualche predatore..!

    ..adesso non mi tirate i pomodori addosso....

    Antea, cosa dire... non mi è più possibile lasciare un animale a morire da solo, magari affrontando fino alla fine sofferenza dolore e paura nell'essere predato.

    Piuttosto lo riporto li dopo morto ma lo faccio morire in pace.

  9. #9
    Senior Member

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    E' proprio quello che mi sto chiedendo...
    Premettendo che questo era un caso che ai miei occhi sembrava recuperabile (animale magari debilitato, ma con cibo e integratore poteva farcela), vale sempre la pena tentare?
    La maggior parte dei volatili raccolti muore o non può essere recuperato. E' giusto provare comunque a salvarlo (su 10 se ne salva 1) oppure era meglio lasciare fare alla natura?
    Come si può sapere in anticipo come va a finire?
    Dove arriva il limite dell'intervento?
    Io ho pensato che non potevo lasciarlo lì senza concedergli una possibilità, ma lo stress lo ha ucciso...

    Free, non sembrava malato, certo non sono un vet e non me ne intendo, ma un uccello ammalato spesso ha un brutto piumaggio, è piuttosto magro e poco reattivo. Questo era bello e luccicante...

    Antea, potresti avere ragione, ma ti faccio una domanda: se, come capita spesso d'inverno dalle mie parti per carenza di cibo, ritrovassi una poiana palesemente debilitata, denutrita e piena di parassiti, non la soccorreresti?
    Ti dico anche che normalmente riusciamo a salvarle con una settimana di buon cibo, ma secondo quello che hai scritto sopra dovremmo lasciare fare alla selezione naturale...
    \"Chiunque salvi una vita salva il mondo intero...\"

  10. #10
    Senior Member

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    Citazione:Messaggio inserito da si

    E' proprio quello che mi sto chiedendo...
    Premettendo che questo era un caso che ai miei occhi sembrava recuperabile (animale magari debilitato, ma con cibo e integratore poteva farcela), vale sempre la pena tentare?
    La maggior parte dei volatili raccolti muore o non può essere recuperato. E' giusto provare comunque a salvarlo (su 10 se ne salva 1) oppure era meglio lasciare fare alla natura?
    Come si può sapere in anticipo come va a finire?
    Dove arriva il limite dell'intervento?
    Io ho pensato che non potevo lasciarlo lì senza concedergli una possibilità, ma lo stress lo ha ucciso...

    Free, non sembrava malato, certo non sono un vet e non me ne intendo, ma un uccello ammalato spesso ha un brutto piumaggio, è piuttosto magro e poco reattivo. Questo era bello e luccicante...

    Antea, potresti avere ragione, ma ti faccio una domanda: se, come capita spesso d'inverno dalle mie parti per carenza di cibo, ritrovassi una poiana palesemente debilitata, denutrita e piena di parassiti, non la soccorreresti?
    Ti dico anche che normalmente riusciamo a salvarle con una settimana di buon cibo, ma secondo quello che hai scritto sopra dovremmo lasciare fare alla selezione naturale...


    ....bella domanda Si...e' difficile darti una risposta!
    Parli di carenza di cibo per la poiana giusto? perche' carenza di cibo? una poiana troppo antropizzata? vive in citta'? La poiana e' un importante predatore, e come tutti i predatori ha un ruolo di "spazzino". Agiscono attraverso l'uccisione di animali deboli, con condizioni quindi sfavorevoli all'evoluzione della proria specie di appartenza, al rafforzamento e alla consevarzione futura del gruppo di specie predate. I predatori sono importantissimi. Pertanto la poiana la salverei. Ed ora non tacciatemi per simpatizzante, razzista, o quant'altro..e' solo un discorso naturalista! Va sempre guardata la specie prima di tutto. Se e' specie rara, minacciata di estinzione, in difficile ripresa demografica, autoctona (fattore importantissimo) oppure se e' invasiva, alloctona o quant'altro. Insomma per quanto mi riguarda dipende dalla specie di appartenenza. Per farti capire, un piccione non lo salverei. Ma un upupa si. Spero di essermi spiegata bene.

    E' un po' lo stesso discorso sul bird gardening..preferisco nutrire gli uccelli in difficolta' e non invasivi nonche' autoctoni (molto importante). Le tortore e i piccioni non li nutro.

    Stessa cosa e' rivolta ai mammiferi. Un cinghiale o un daino non lo salverei, ma un camoscio d'abruzzo probabilmente si in quanto popolazione esigua e in difficolta' demografica nonche' autoctono.
    Sicuramente un ratto no, ma una donnola si!
    E cosi' via..

    ..adesso immagino che qualcuno mi tirera' i sassi....

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