STOP AL MASSACRO DEI DELFINI
04/10/2005
STOP AL MASSACRO DEI DELFINI NELLA BAIA DI TAIJI IN GIAPPONE. L'ENPA PROTESTA CON L'AMBASCIATORE NIPPONICO
- - L'Enpa ha inviato una lettera all'Ambasciatore del Giappone in Italia, Nobuko Matsubara, chiedendo che intervenga presso il suo Governo per impedire l'imminente massacro di delfini che sta per verificarsi, puntuale alla stagione delle migrazioni, nella baia di Taiji. Sono in pericolo centinaia di questi mammiferi, votati a morire per una cattura indiscriminata condotta per motivi esclusivamente economici. L'Enpa ha pertanto chiesto formalmente al Giappone di interrompere tale decimazione. Davide Erbì, vicepresidente dell'associazione, si è detto convinto che "una nazione con una cultura antica come quella nipponica possa facilmente comprendere la necessità di mettere un freno alla pesca di un mammifero noto per la sua intelligenza". Sembra infatti che la pesca nella baia di Taiji sia attuata con modalità decisamente cruente, chiudendo con le reti i branchi di delfini in trappola e uccidendoli senza attuare discriminazioni di sorta.
Ma anche per i sopravvissuti alla mattanza il futuro non promette altro che le pareti di una piscina e una folla di visitatori rumorosi; gli esemplari più giovani sono infatti riservati al mercato dei delfinari. Per questo motivo l''Enpa ha chiesto anche che venga posto un limite anche alla cattura di tali animali al fine di commercializzarli per i circhi acquatici, dove, ha ricordato Erbì, "i delfini vengono tenuti in vasche troppo piccole perché siano rispettate anche le più elementari condizioni di benessere per gli animali". La maggior parte dei mammiferi che si trovano nei delfinari hanno un passato da animali liberi e possono quindi percepire con maggiore gravità il limite loro imposto dalla cattività. Una lettera simile, con richiesta di intervento presso il Governo nipponico, è stata inviata anche al Ministro degli Esteri Gianfranco Fini. (4 ottobre)
enpa