Fabry
14-04-05, 10:06 AM
ABBANDONO’, DURANTE IL TRASLOCO, MAMMA GATTA E CINQUE MICI. CONDANNATA DAL TRIBUNALE DI GROSSETO
Nel 2003 traslocò dall’appartamento nel centro di Grosseto, dove viveva, lasciando però nel cortile interno dell’abitazione una gatta con i suoi cinque mici appena nati. La donna, Manuela L., che oggi ha 38 anni e vive nel Veneto, è stata condannata dal giudice Enzo La Gamba al pagamento di 900 euro di ammenda, al pagamento di 500 euro all’Enpa (costituitasi parte civile) e al pagamento delle spese processuali. Poteva però andarle peggio: la donna è stata giudicata con la vecchia normativa sul maltrattamento e sull’abbandono degli animali (visto che il fatto è avvenuto nel 2003); con la nuova legge avrebbe rischiato il carcere.
Manuela L., nell’agosto 2003, durante il trasloco si preoccupò di svuotare armadi e cassetti ma dimenticò i cinque gatti. I felini si trovavano nella corte interna dell’abitazione, accessibile solo dall’appartamento. Furono i vicini che, nei primi giorni, sfamarono e dissetarono mamma gatta e i suoi piccoli utilizzando, per dare loro cibo e acqua, una carrucola. Poi arrivarono i volontari dell’Enpa i quali, con i carabinieri e i veterinari della Asl, salvarono finalmente i gatti. L’Enpa li ha tenuti per cinque mesi, accudendoli, vaccinandoli e sterilizzandoli; poi la Protezione Animali è riuscita a darli in adozione ad alcune famiglie grossetane.
Denunciata per abbandono di animali, la donna è poi diventata irreperibile. L’altro giorno si è svolto il processo, al termine del quale Manuela L. è stata condannata.
L’Enpa si è costituita parte civile con l’avvocato Alessandro Biagiarelli. Soddisfatta Marlena Greco Giacolini, presidente dell’Enpa di Grosseto. “I diritti degli animali – ha dichiarato – si risolvono anche in tribunale, non solo accudendoli, curandoli e sfamandoli. Questa non è stata e non sarà l’unica volta in cui difenderemo gli animali davanti ai giudici”.
ENPA
Nel 2003 traslocò dall’appartamento nel centro di Grosseto, dove viveva, lasciando però nel cortile interno dell’abitazione una gatta con i suoi cinque mici appena nati. La donna, Manuela L., che oggi ha 38 anni e vive nel Veneto, è stata condannata dal giudice Enzo La Gamba al pagamento di 900 euro di ammenda, al pagamento di 500 euro all’Enpa (costituitasi parte civile) e al pagamento delle spese processuali. Poteva però andarle peggio: la donna è stata giudicata con la vecchia normativa sul maltrattamento e sull’abbandono degli animali (visto che il fatto è avvenuto nel 2003); con la nuova legge avrebbe rischiato il carcere.
Manuela L., nell’agosto 2003, durante il trasloco si preoccupò di svuotare armadi e cassetti ma dimenticò i cinque gatti. I felini si trovavano nella corte interna dell’abitazione, accessibile solo dall’appartamento. Furono i vicini che, nei primi giorni, sfamarono e dissetarono mamma gatta e i suoi piccoli utilizzando, per dare loro cibo e acqua, una carrucola. Poi arrivarono i volontari dell’Enpa i quali, con i carabinieri e i veterinari della Asl, salvarono finalmente i gatti. L’Enpa li ha tenuti per cinque mesi, accudendoli, vaccinandoli e sterilizzandoli; poi la Protezione Animali è riuscita a darli in adozione ad alcune famiglie grossetane.
Denunciata per abbandono di animali, la donna è poi diventata irreperibile. L’altro giorno si è svolto il processo, al termine del quale Manuela L. è stata condannata.
L’Enpa si è costituita parte civile con l’avvocato Alessandro Biagiarelli. Soddisfatta Marlena Greco Giacolini, presidente dell’Enpa di Grosseto. “I diritti degli animali – ha dichiarato – si risolvono anche in tribunale, non solo accudendoli, curandoli e sfamandoli. Questa non è stata e non sarà l’unica volta in cui difenderemo gli animali davanti ai giudici”.
ENPA