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Visualizza Versione Completa : i pesci muoiono...



Stefania
14-04-05, 12:46 AM
ciao a tutti,
come già scritto in un altra discussione, sto assistendo ad una vera e propria ecatombe dei miei pesci...
ho letto la discussione relativa a dei puntini bianchi che erano comparsi sui pesci e, guardando i miei, ho visto che anche alcuni di loro li hanno.
Phodopus, tu che già sai che pesci ho, cosa devo fare?
Ho perso anche 5 neon :(
in tutto dieci morti :(:(:(
scusate se vi chiedo cose che forse avete ripetuto 10000 volte, ma in tema di acquari sono davvero inesperta e....i miei poveri pesci ne pagano le conseguenze...mi sento così impotente e in parte responsabile. se non li avessi comprati molto probabilmente ora sarebbero tutti vivi...
grazie a tutti.

Dragon991
17-04-05, 04:21 PM
nn devi sentirti colpevole,nn lo hai voluto tu,ma purtroppo è successo e cerca dui sdebitarti salvandogli la vita!
La mallattia dei puntini bianchi è dovuta al protozoo microscopico Ichthyophtirius multifiliis, e' una delle infezioni più note tra quelle causate da protozoi. Questi protozoi traggono nutrimento dai più minuti vasi sanguigni dell'epidermide e quando sono maturi forano la pelle e cadono sul fondo della vasca. Qui si riproducono in una spora, dividendosi centinaia di volte, e dopo 36 ore sono in grado di infettare i pesci. L'animale ammalato appare cosparso di puntini bianchi, che si trasformano ben presto in aree più estese, danneggiando la cute. Il prurito è molto evidente e la pelle si stacca a vasti lembi. I danni provocati al rivestimento cutaneo dei pesci consentono anche l'ingresso di altri agenti patogeni.Malattia contagiosissima. L'infezione viene sempre trasmessa da pesci appena introdotti che non hanno ancora manifestato i sintomi di ictioftiriasi.La cura dell'ictio si effettua con blu di metilene, diluendo 3 ml di soluzione 1:100 ogni 10 litri di acqua dell'acquario. Il trattamento va protratto per almeno tre giorni per distruggere anche i cosiddetti tomiti ancora natanti nell'acqua in cerca dell'ospite. I tomiti sono uno stadio appena schiuso dalle cisti dell'ictio, queste ultime sono resistenti ai medicinali.
Il trattamento termico con temperatura superiore a 30°C può essere efficace solo agli stadi iniziali della malattia e deve durare per almeno tre settimane. I pesci, ovviamente, devono essere resistenti alle alte temperature.

Alcuni ricercatori consigliano l’uso di acriflavina alla dose di un grammo per 100 litri d’acqua per la durata di tre settimane. La durata relativamente lunga del trattamento deriva dal fatto che occorre colpire i tomiti che vagano nell’acqua in cerca dei pesci. È anche possibile, se si preferisce, ricorrere all’uso della formalina che, negli ambienti adatti va utilizzata alla dose di 170-250 mg per litro per la durata di un’ora; in questo caso è necessario cambiare l’acqua dopo il trattamento in quanto la formalina, fungendo da riduttrice, abbassa i livelli d’ossigeno nell’acqua.
Ad ogni modo questi scomodi trattamenti possono essere evitati in quanto esisto in commercio curativi commerciali disponibili in tutti i negozi di acquari altamente efficienti (ad esempio Costawert della Sera).
penso ke le informazioni ke ti ho dato ti bastino,ora pensaci tu!

Dragon991
17-04-05, 04:21 PM
nn devi sentirti colpevole,nn lo hai voluto tu,ma purtroppo è successo e cerca dui sdebitarti salvandogli la vita!
La mallattia dei puntini bianchi è dovuta al protozoo microscopico Ichthyophtirius multifiliis, e' una delle infezioni più note tra quelle causate da protozoi. Questi protozoi traggono nutrimento dai più minuti vasi sanguigni dell'epidermide e quando sono maturi forano la pelle e cadono sul fondo della vasca. Qui si riproducono in una spora, dividendosi centinaia di volte, e dopo 36 ore sono in grado di infettare i pesci. L'animale ammalato appare cosparso di puntini bianchi, che si trasformano ben presto in aree più estese, danneggiando la cute. Il prurito è molto evidente e la pelle si stacca a vasti lembi. I danni provocati al rivestimento cutaneo dei pesci consentono anche l'ingresso di altri agenti patogeni.Malattia contagiosissima. L'infezione viene sempre trasmessa da pesci appena introdotti che non hanno ancora manifestato i sintomi di ictioftiriasi.La cura dell'ictio si effettua con blu di metilene, diluendo 3 ml di soluzione 1:100 ogni 10 litri di acqua dell'acquario. Il trattamento va protratto per almeno tre giorni per distruggere anche i cosiddetti tomiti ancora natanti nell'acqua in cerca dell'ospite. I tomiti sono uno stadio appena schiuso dalle cisti dell'ictio, queste ultime sono resistenti ai medicinali.
Il trattamento termico con temperatura superiore a 30°C può essere efficace solo agli stadi iniziali della malattia e deve durare per almeno tre settimane. I pesci, ovviamente, devono essere resistenti alle alte temperature.

Alcuni ricercatori consigliano l’uso di acriflavina alla dose di un grammo per 100 litri d’acqua per la durata di tre settimane. La durata relativamente lunga del trattamento deriva dal fatto che occorre colpire i tomiti che vagano nell’acqua in cerca dei pesci. È anche possibile, se si preferisce, ricorrere all’uso della formalina che, negli ambienti adatti va utilizzata alla dose di 170-250 mg per litro per la durata di un’ora; in questo caso è necessario cambiare l’acqua dopo il trattamento in quanto la formalina, fungendo da riduttrice, abbassa i livelli d’ossigeno nell’acqua.
Ad ogni modo questi scomodi trattamenti possono essere evitati in quanto esisto in commercio curativi commerciali disponibili in tutti i negozi di acquari altamente efficienti (ad esempio Costawert della Sera).
penso ke le informazioni ke ti ho dato ti bastino,ora pensaci tu!