PDA

Visualizza Versione Completa : ...Storie di pesci e di bambini...



alberto60
31-03-05, 09:15 AM
Qualche volta mia mamma mi ha raccontato di quando da piccolo, ma molto piccolo, camminando per strada, stavo attento a dove mettevo i piedi per non schiacciare le formiche, o urlavo a mia nonna di non uccidere le mosche perche': "che male ti hanno fatto? anche loro sono utili...".

Questo mio amore per la Natura, che conservo tuttora anche se non spinto a quei livelli, mi ha spesso causato dei malesseri interiori, da una parte il desiderio di vedere da vicino, di toccare, di sperimentare, anche cose atroci di cui adesso mi vergogno, dall'altra la consapevolezza che gli animali stanno bene dove stanno, e che meno noi Uomini interferiamo con la loro vita, meglio stanno loro e meglio stiamo noi.

Dunque l'argomento sono gli acquari ed accessori, i pesci e le piante acquatiche.

Ero alle elementari, ed il bidello aveva appena piazzato nell'atrio dell'ingresso della scuola, dietro la sua scrivania, su una mensola, un piccolo acquario con due pesci rossi.

Se mi concentro un attimo, ho ancora davanti a me l'immagine del bidello, alto magro con gli occhiali spessi tondi il naso grande stretto con la gobba i capelli scuri ispidi dritti arruffati, e dei suoi pesci rossi, una razza che allora non era molto comune, avevano la coda lunga, nuotavavo piano, pigri e impacciati.

Dopo qualche giorno ne muore uno, ed il bidello e' tutto dispiaciuto.
Dice a noi bambini riferendosi al sopravvissuto: vedete? E' triste adesso che e' rimasto solo...
Per consolarlo gli dico: "Mario, perche' non proviamo a metterci dentro un pesce del lago?"

Il pesce del lago, in pavese, altro non e' che il Persico Sole, un leggiadro pescetto di forma discoidale, di colore azzurro punteggiato di bruno, una macchia rossa sulle branchie, la pancia giallina, una fila di spine sulla pinna dorsale, perfetto per l'acquario della scuola, dunque.

Ottenuto il consenso di Mario, mi misi subito all'opera.

Abitavo vicino al Ticino e ad alcune lanche, mio padre mi aveva gia' fatto la licenza di pesca da qualche tempo, ed il pescare un pesce del lago per me era veramente una bazzeccola.

Volli strafare, e con un retino catturai anche una decina di gambusie (allora non lo sapevo che pesci erano, pensavo fossero avannotti), microscopici pesciolini della stessa famiglia dei "Pesci Milione", utilissimi perche' grandi divoratori di larve di zanzara.

L'indomani, tutto felice ed orgoglioso, portai a scuola le mie prede, non mi ricordo piu' come, comunque in breve furono li' a fare compagnia al pesce rosso.

Inutile dire che i miei pesci erano molto piu' belli, vispi ed interessanti da osservare.

Senonche' il Persico Sole, specie originaria degli Stati Uniti ed introdotta sconsideratamente nelle nostre acque, dove ha prodotto e produce danni alle specie nostrane, prima si pappo' tutte le gambusie, dopodiche' comincio' ad attaccare il povero pesce rosso, non c'era proprio storia e cosi' Mario il bidello una mattina mi riconsegno' il mio pesce del lago, scuotendo la testa e guardando con aria desolata il suo pesce rosso senza coda, che quasi non riusciva piu' a nuotare.

Nascondendo a fatica una certa ammirazione per quello che era riuscito a fare, decisi di tenerlo io, e comprata una vaschetta rettangolare trasparente (chiamarla acquario mi sembra esagerato) ne feci la dimora del mio guerriero.

Ma il vederlo li', in quelle condizioni, mi veniva la tristezza, capivo che non era a suo agio, e decisi di riprodurre le condizioni ambientali dalle quali l'avevo sottratto.

Fu cosi' che misi sul fondo uno strato di ghiaietta, prelevai dalla lanca alcune alghe galleggianti, che noi pavesi chiamiamo "mugna", e gli procurai un po' di compagnia, anche se non penso che l'abbia gradita molto, quattro minuscoli pesci gatto.

Pensai anche che quelli erano pesci abituati all'acqua aperta, per cui scelsi un angolo del balcone dove al mattino batteva il sole per qualche ora.

Penso di avere preso gli spunti da "L'anello di re Salomone" di Konrad Lorenz, ma non ne sono sicuro...

Era autunno, mi ricordo bene, l'acquario aveva raggiunto l'equilibrio giusto, non cambiavo mai l'acqua, rimpiazzavo solo con piccole aggiunte quella evaporata, le alghe crescevano e producevano ossigeno, ogni tanto dovevo toglierne un po'.

Nutrivo i miei pescetti con lombrichi che prendevo io nei campi e che gli spezzettavo amorevolmente...

Venne l'inverno, e con mia grande sorpresa i pesci non morirono nemmeno quando l'acqua gelo' parzialmente.

La soddisfazione piu' grande fu quando, prima della partenza per la montagna per le vacanze estive, li liberai nella loro lanca, in perfette condizioni fisiche (su quelle psichiche non ci giurerei).

Non ho mai piu' tenuto nessun altro pesce.

phodopus
31-03-05, 02:33 PM
Alberto, conoscendoti un po’, ti assicuro che con un acquario tecnico, un biotopo, magari una vasca da riproduzione per qualche ciclide non facilissimo, ti ci divertiresti da morire… Ti convertirò?

alberto60
31-03-05, 03:55 PM
chi lo sa, eheheh per ora mi bastano i criceti!

phodopus
31-03-05, 05:25 PM
Beh.. vorrei vedere. Quelli non si toccano.. Ma non sai che significa i "maestri dell'evoluzione".. le cure partentali di alcuni ciclidi fanno paura come la loro intelligenza.. davvero uno spettacolo.. sì.. ti ci vedo davvero. Sei tecnico, lo aprezzeresti tantissimo.

Questo ciclide giaguaro aggreddirebbe anche uno squalo in questo momento... ma la dolcezza con la quale sa prendere tutti i singoli piccoli in bocca è commovente.

https://www.inseparabile.it/public/forum/phodopus/200533117242_jag1.jpg

alberto60
31-03-05, 06:30 PM
forteeee!!!

ma se in mezzo a quei piccoli ci fosse un estraneo, sarebbe in grado di riconoscerlo?

come fanno genitore e figli a riconoscersi?