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Fabry
07-12-04, 07:56 AM
Tre spiaggiamenti in una settimana tra Nuova Zelanda e Tasmania

Sonar sotto accusa per la morte dei cetacei

Inchiesta rivela che nella zona dove c'è stata la moria di oltre 160 animali erano in corso esercitazioni della marina militare.

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SYDNEY - Sonar sotto accusa dopo i tre spiaggiamenti di cetacei che si sono susseguiti in 24 ore in Tasmania e in Nuova Zelanda la settimana scorsa, ed in cui sono morti 169 cetacei. Molti studiosi ambientalisti sono convinti che la causa di questa moria dipenda proprio dai rumori sottomarini ad alta intensità: principalmente quelli prodotti dalle sonde sonar delle marine militari e delle rilevazioni sismiche in cerca di petrolio e gas naturale.

NO DEL GOVERNO ALLO STOP - Il senato australiano ha approvato una mozione che chiede al governo di sospendere ogni rumore intenso in acque australiane, che ha il potenziale di danneggiare gli animali marini. La leader dei democratici australiani, che ha presentato la mozione, ha detto che la morte di tanti cetacei in così breve tempo dovrebbe aver creato abbastanza preoccupazione da mettere al bando l'uso di sonar navali ad alta intensità almeno finchè non saranno completate ricerche adeguate. Il governo federale ha però subito respinto l'appello del Senato. Il ministro della Difesa, Robert Hill, ha dichiarato che l'uso di sonar attivi è un requisito operativo importante che dà alle navi da guerra la capacità di individuare sottomarini potenzialmente ostili. Ha aggiunto che il suo ministero ha in atto un piano di gestione delle esercitazioni marine, che eviterà le aree in cui si conosce la presenza di mammiferi marini.

ESERCITAZIONI NELLA ZONA DELLA STRAGE - Intanto il Sydney Morning Herald rivela che, nei giorni precedenti il ritrovamento delle prime balene intrappolate nell' acqua bassa, erano in corso esercitazioni militari congiunte di sei navi australiane e neozelandesi che includevano un test di 15 minuti di sonar attivo. Nello stesso periodo avevano salpato dal porto di Sydney due navi americane dotate di sistemi sonar. Nella ricerca di risposte agli spiaggiamenti della settimana scorsa una cosa sembra sicura: man mano che l'uomo preme per sfruttare le risorse dell'oceano, le balene ne pagano il prezzo.
Corriere della sera