Fabry
01-12-04, 07:50 AM
«Nuova denuncia per maltrattamento e uccisione di animale presentata in questi giorni da una volontaria degli Animalisti Italiani al Comando dei Carabinieri di Monte Romano (Viterbo)». A darne notizia è un comunicato dell'associazione. «Durante una passeggiata in località 'Rotondà la volontaria degli Animalisti italiani è stata spettatrice di un spettacolo raccapricciante - continua la nota - da un albero di un terreno privato penzolava la carcassa ormai inerme di un cane di razza pastore maremmano, legato con un filo di ferro. Il cane era stato torturato con una ferocia inaudita e poi impiccato senza pietà: le colate di sangue dagli occhi, dalle zampe e dalla gola rivelano la sofferenza che il povero animale ha dovuto patire prima della morte». «Dopo la prima reazione di terrore - si legge nel comunicato - la ragazza ha chiamato i Carabinieri del luogo e, successivamente, sono arrivati sul posto anche i Vigili Urbani con un dipendente comunale che, su indicazione della Asl di Tarquinia, hanno rimosso l'animale adagiandolo in terra per la rimozione ed il seppellimento. Al momento non si hanno ancora notizie del colpevole ma i carabinieri stanno cercando il proprietario del terreno per proseguire le indagini». «Ci auguriamo che le indagini conducano al mostro responsabile di questo delitto - afferma Walter Caporale, presidente dell'associazione Animalisti Italiani - per fargli scontare almeno quel minimo di pena che la legge stabilisce in questi casi: l'articolo 544 bis del codice penale titolo IX Bis del libro II 'Dei delitti contro il sentimento per gli animalì (Legge 20 luglio 2004 n.189) prevede la reclusione da tre a diciotto mesi per l'uccisione di animali. Una crudeltà simile non ha giustificazioni, non ha nessuna logica e nulla e niente potrà risarcire il cane maltrattato, seviziato, torturato da un essere che non possiamo definire umano. Ovidio scriveva che 'La crudeltà sugli animali è il tirocinio della crudeltà sugli uominì: ebbene, dopo avere visto le immagini delle torture subite dal cane, non oso immaginare di cosa sarebbe capace quella stessa persona contro un bambino o un altro debole della società».
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