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Fabry
19-11-04, 01:31 PM
Ligabue è il primo lupo italiano seguito in «dispersione»

«Io e il lupo, insieme per mille chilometri»

Da Parma alla Francia nel Parco del Mercantour, seguito grazie a un collare satellitare: «È come se mi telefonasse ogni giorno»

ROMA - Alla fine ce l’ha fatta, ha varcato la frontiera, è arrivato in Francia, nel Parco di Mencantour. E quel giorno, erano passati ormai più di sei mesi e quasi mille chilometri, Paolo Ciucci ha sorriso davanti al suo monitor: Ligabue aveva battuto il suo record, in solitario. Il loro record: perché Ligabue è il primo lupo italiano che se ne va in giro da solo, in dispersione, controllato per una distanza così grande grazie a un collare radiosatellitare che manda messaggini del tutto simili agli sms. «È come se ci telefonasse tutti i giorni per dire dov’è» spiega Paolo Ciucci che è un docente dell’università di Roma «La Sapienza» e che da febbraio insieme con il servizio risorse naturali della provincia di Parma sta seguendo passo passo il lungo viaggio del lupo. Che è solitario soltanto per necessità.

LIGABUE - Tenera storia quella del lupo Ligabue, investito cucciolo di un dieci o undici mesi sulla tangenziale ovest di Parma una sera piovosa dello scorso 24 febbraio. Sarebbe morto il piccolo se non ci fosse stato il pronto intervento di Gianmaria Pisani, veterinario della provincia di Parma. E non sarebbe diventato un eroe se non ci avessero pensato i responsabili del progetto «Life» dell’Emilia Romagna a chiamare il dipartimento di Luigi Boitani dell’università di Roma per avere quel radiocollare di ultimissima generazione e cominciare un esperimento mai fatto prima in Europa: seguire le mosse di un lupo in dispersione. Ovvero: scoprire cosa fa e come si muove un lupo lasciato solo e libero di fare quello che vuole. Paolo Ciucci è diventato il suo tutore, da quel momento. Da quell’11 marzo, per l’esattezza.
C’era la neve, tanta, quella mattina e il piccolo Ligabue aveva finalmente ripreso le forze, accudito e nutrito con carcasse di cinghiale e di capriolo. Era tornato in forze Ligabue, lo sguardo da belva che non perdona. Gli studiosi lo lasciano lì quella mattina, in mezzo alla neve del parco dei Cento Laghi. E per i primi quattro giorni Paolo Ciucci ordina al collare di mandare sms ogni venti minuti: Ligabue non si muove, ancora impaurito dal suo trauma. Poi i segnali rallentano: ogni quattro ore, prima, poi ogni sei, ogni dieci, ogni dodici, ogni ventiquattro. E il cucciolo di lupo comincia a muoversi: il crinale dell’Appennino tosco-emiliano, i primi passi.
Dall’altra parte del monitor Paolo Ciucci comincia a segnare i punti su un grafico. E a volare con la fantasia, immaginando di essere in viaggio con il lupo. Non ha mai smesso. Non ha ancora smesso. Perché il giovane Ligabue è ancora a spasso da solo. Da marzo ad oggi ha varcato passi e attraversato autostrade. Ha lambito il mare delle Cinque Terre, di Camogli, di Rapallo. Si è fermato a lungo nelle riserve del Monte Antola (al confine tra la Liguria e la Lombardia) e delle Capanne di Marcarolo (tra la Liguria e il Piemonte), ma anche nel parco delle Alpi Marittime e nella riserva della valle di Pesio, lì dove gli scienziati che studiano i lupi sono riusciti a stabilire che vivono ormai branchi davvero stabili.

OLTRE MILLE CHILOMETRI - Liguabue si è fermato a lungo in queste riserve, ma non per sempre. E Paolo Ciucci non ha potuto fare a meno di immaginare il suo cucciolo allegro e divertito nella ricerca della sua nuova casa. Della sua nuova vita. Perché è certo che il giovane Ligabue sta cercando un assestamento sociale per la sua vita da disperso. Cerca un branco, sì, ma in fondo è ancora giovane e si può permettere di girare il mondo. E poi, chissà, forse il piccolo lupo vuole mettere su famiglia, ma è ben raro che prima dei due anni i lupi sentano l’istinto della riproduzione. Ha varcato passi (della Cisa e di Lagostello) il giovane lupo che si chiama Ligabue solo per la tenerezza di Paolo Ciucci che lo ha chiamato così in onore del pittore. Il suo vero nome è una sigla alfa-numerica: LM-15 che sta per il quindicesimo lupo maschio seguito a distanza da un radiocollare in Italia. La differenza è che gli altri quattordici erano stati seguiti per un tragitto di quaranta-cinquanta chilometri al massimo, mentre Ligabue di chilometri ne ha fatti ormai più di mille, anche se in linea d’aria ne ha percorsi 350. Ha varcato la frontiera con la Francia alla fine del settembre scorso ed è da allora che sta facendo avanti e indietro sul confine con l’Italia, per la gioia del suo tutore che sta sperimentando dal vero come i lupi italiani e quelli francesi abbiano le stesse origini e abitudini, unica la razza, il Canis lupus. Chissà quando troverà una famiglia. Chissà se avrà voglia di trovare anche una moglie. Le informazioni del collare hanno il limite dettato da una batteria: si scaricherà nel luglio del 2005. A voler risparmiare energia al massimo si potrà arrivare all’autunno. Poi Ligabue rimarrà solo anche con il suo destino.
Alessandra Arachi
Corriere della sera

isetta
19-11-04, 02:20 PM
sarà che sono di parte ma ho la pelledoca..

Fabry
19-11-04, 03:22 PM
anch'io isetta

isetta
19-11-04, 03:38 PM
i lupi sono meravigliosi :-)

Alexiuccio
19-11-04, 06:05 PM
come non darti ragione,altro che favole.

Silvia
19-11-04, 09:15 PM
L'ho visto oggi alla televisione...speriamo che si integri bene questo bel lupo

Fabry
19-11-04, 09:59 PM
Speriamo riesca a costruirsi una famiglia,chissà magari diventerà italo/francese:)