Fabry
06-08-04, 07:42 PM
Un uomo tenta di impedire le violenze sull’animale e poi sfida le acque inquinate. Il seviziatore rischia il carcere
Si lancia nel Lambro per salvare un gattino torturato
Alcuni insetti nascono già adulti, ma è l’unica eccezione nel mondo animale. I piccoli di tutte le specie hanno bisogno di un certo tempo per crescere e diventare autonomi. In sostanza, per aver diritto alla vita. Nel frattempo sono inermi, non sanno nutrirsi da soli e non sanno nemmeno fuggire e nascondersi. Il caso più critico è quello del piccolo della specie umana, che ha bisogno di essere accudito per molti anni. Affinché la scintilla di vita continui, occorre una madre, e occorre che non sorgano aggressori. Perciò la Natura ha previsto per quasi tutti i piccoli una specie di salvacondotto, che nei mammiferi è la «faccia da cucciolo»: testa tonda, orecchi piccoli, grandi occhi innocenti. Dovrebbe bastare (e in genere basta) per lanciare un segnale che spegne l’aggressività degli adulti della stessa specie, e anche di specie diverse, a meno che non si tratti di predatori.
Ma non è andata così per un misero gattino di tre mesi. Quella morbidezza indifesa, tre etti scarsi di zampine, musetto e pelo, non ha fermato un uomo di 45 anni, forse un taxista, di cui si conosce solo il nome, Corrado. L’uomo (quale sarà la sua storia, da dove viene la sua violenza?) ha visto il micio entrare nel suo giardino. In un attimo l’ha afferrato e ha infierito su di lui sbattendogli ripetutamente la testa contro un muro. Poi ha scagliato il corpicino inerte nel Lambro.
Come in una favola buona e triste, si trovava a passare di lì Claudio M., di 35 anni. Con coraggiosa pietà, si è gettato nel fiume, ha salvato il gattino e poi si è rivolto alla polizia municipale. L’autore del gesto, denunciato per maltrattamenti, per la nuova legge a difesa degli animali rischia una condanna da tre mesi a un anno o la multa da 3 mila a 15 mila euro, con l’aumento della metà della pena se il gattino dovesse morire. La scintilla di vita del micio è vacillante, ma forse vivrà. E la Lav (Lega antivivisezione) ne ha chiesto l’affidamento.
Corriere della sera
Si lancia nel Lambro per salvare un gattino torturato
Alcuni insetti nascono già adulti, ma è l’unica eccezione nel mondo animale. I piccoli di tutte le specie hanno bisogno di un certo tempo per crescere e diventare autonomi. In sostanza, per aver diritto alla vita. Nel frattempo sono inermi, non sanno nutrirsi da soli e non sanno nemmeno fuggire e nascondersi. Il caso più critico è quello del piccolo della specie umana, che ha bisogno di essere accudito per molti anni. Affinché la scintilla di vita continui, occorre una madre, e occorre che non sorgano aggressori. Perciò la Natura ha previsto per quasi tutti i piccoli una specie di salvacondotto, che nei mammiferi è la «faccia da cucciolo»: testa tonda, orecchi piccoli, grandi occhi innocenti. Dovrebbe bastare (e in genere basta) per lanciare un segnale che spegne l’aggressività degli adulti della stessa specie, e anche di specie diverse, a meno che non si tratti di predatori.
Ma non è andata così per un misero gattino di tre mesi. Quella morbidezza indifesa, tre etti scarsi di zampine, musetto e pelo, non ha fermato un uomo di 45 anni, forse un taxista, di cui si conosce solo il nome, Corrado. L’uomo (quale sarà la sua storia, da dove viene la sua violenza?) ha visto il micio entrare nel suo giardino. In un attimo l’ha afferrato e ha infierito su di lui sbattendogli ripetutamente la testa contro un muro. Poi ha scagliato il corpicino inerte nel Lambro.
Come in una favola buona e triste, si trovava a passare di lì Claudio M., di 35 anni. Con coraggiosa pietà, si è gettato nel fiume, ha salvato il gattino e poi si è rivolto alla polizia municipale. L’autore del gesto, denunciato per maltrattamenti, per la nuova legge a difesa degli animali rischia una condanna da tre mesi a un anno o la multa da 3 mila a 15 mila euro, con l’aumento della metà della pena se il gattino dovesse morire. La scintilla di vita del micio è vacillante, ma forse vivrà. E la Lav (Lega antivivisezione) ne ha chiesto l’affidamento.
Corriere della sera