papa
01-05-09, 12:29 AM
Giovedì 30 Aprile 2009,
(g.b.) Uno scorpione del deserto a Cavallino-Treporti.
A scoprirlo lunedì scorso è stato un turista tedesco arrivato nel litorale nord passando dalla Tunisia. Pulendo la propria auto ha trovato lo scorpione appartenente alla famiglia dei “Buthidi”.
Si tratta di uno degli animali più pericolosi esistenti al mondo: il suo veleno è infatti letale e a iniettato nell’uomo provoca una paralisi con successivo arresto cardiocircolatorio.
Lungo 5 centimetri, inizialmente il turista tedesco pensava fosse morto. Invece ha poi notato che si muoveva e ha contattato i responsabili di un negozio di animali.
Da qui sono nati tutta una serie di passaggi a catena che in piena collaborazione hanno attivato il museo di storia naturale di Jesolo, i biologi dello “Shark Expo” e quindi il Corpo Forestale regionale.
Inserito dal 2006 tra gli animali più pericolosi del pianeta la sua detenzione è vietata: vista la particolarità del caso, il corpo forestale ha autorizzato la custodia temporanea allo “Shark Expo” dove da ieri si trova in piena salute.
Il suo arrivo in Italia rappresenta un fatto doppiamente eccezionale: questo animale è diffuso solo nel deserto del Sahara ed è sopravvissuto ad un lungo viaggio in condizioni tutt’altro che agevoli.
IL GAZZETTINO.it
Venezia
Le specie aggressive - dice il segretario dell' Unep, l' agenzia ambientale dell' Onu, Hamdallah Zedan - in conseguenza dell' enorme crescita del turismo e del commercio, sempre più spesso raggiungono ambienti lontanissimi dal loro habitat naturale. Persino trasportare un po' di frutta e verdura può comportare un' invasione di microrganismi e insetti dannosi.
(g.b.) Uno scorpione del deserto a Cavallino-Treporti.
A scoprirlo lunedì scorso è stato un turista tedesco arrivato nel litorale nord passando dalla Tunisia. Pulendo la propria auto ha trovato lo scorpione appartenente alla famiglia dei “Buthidi”.
Si tratta di uno degli animali più pericolosi esistenti al mondo: il suo veleno è infatti letale e a iniettato nell’uomo provoca una paralisi con successivo arresto cardiocircolatorio.
Lungo 5 centimetri, inizialmente il turista tedesco pensava fosse morto. Invece ha poi notato che si muoveva e ha contattato i responsabili di un negozio di animali.
Da qui sono nati tutta una serie di passaggi a catena che in piena collaborazione hanno attivato il museo di storia naturale di Jesolo, i biologi dello “Shark Expo” e quindi il Corpo Forestale regionale.
Inserito dal 2006 tra gli animali più pericolosi del pianeta la sua detenzione è vietata: vista la particolarità del caso, il corpo forestale ha autorizzato la custodia temporanea allo “Shark Expo” dove da ieri si trova in piena salute.
Il suo arrivo in Italia rappresenta un fatto doppiamente eccezionale: questo animale è diffuso solo nel deserto del Sahara ed è sopravvissuto ad un lungo viaggio in condizioni tutt’altro che agevoli.
IL GAZZETTINO.it
Venezia
Le specie aggressive - dice il segretario dell' Unep, l' agenzia ambientale dell' Onu, Hamdallah Zedan - in conseguenza dell' enorme crescita del turismo e del commercio, sempre più spesso raggiungono ambienti lontanissimi dal loro habitat naturale. Persino trasportare un po' di frutta e verdura può comportare un' invasione di microrganismi e insetti dannosi.