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Visualizza Versione Completa : Tibet : intorno ai cani...



etabeta
04-10-07, 10:57 AM
apro questa discussione, solo apparentemente OT, perchè per comprendere alcune questioni apparentemente inspiegabili legate all'allevamento dei mastini tibetani è bene conoscere alcune realtà di quella terra.
ancora negli ultimi giorni (in occasione del raduno) mi sono sentito chiedere "perchè gli allevatori occidentali non si recano in Tibet a cercare soggetti originali".
è bene ricordare ai pochi che non ne fossero a conoscenza che, a seguito della occupazione da parte del governo cinese, il Tibet da quasi mezzo secolo oltre alla perdita della propria autonomia politica subisce un sistematico, violento e pesantissimo attacco alla propria cultura e tradizioni.
molto è andato irrimediabilmente perso, ma non ancora tutto...anche se la distruzione continua, come segnalato nell'articolo che riporto, tratto dal sito della Associazione Italia-Tibet www.italiatibet.org



Per quanto ancora potranno scegliere il loro modo di vivere?
https://www.inseparabile.it/public/forum/etabeta/2007104115552_attorno.jpg
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Washington, 11 giugno 2007.
In un documento di 79 pagine intitolato “Nessuno si può opporre: trasferiti i pastori del Gansu, Quinghai, Sichuan e della Regione Autonoma Tibetana”, l’organizzazione Human Rights Watch denuncia il forzato trasferimento di settecentomila tra pastori e nomadi dai pascoli dell’altopiano tibetano e delle aree adiacenti in case coloniche situate nelle vicinanze dei centri abitati. [u]I pastori sono stati obbligati ad uccidere il bestiame</u> ( yak, pecore e capre), in cambio di rimborsi minimi o inesistenti. Le persone trasferite nelle aree urbane incontrano inoltre enormi difficoltà a trovare un lavoro dignitoso in grado di garantirne la sopravvivenza, in parte perché non conoscono la lingua cinese e in parte perché non possiedono il denaro necessario all’avvio di una qualsiasi attività.
Secondo il governo cinese, il processo di urbanizzazione, iniziato nel 2000 e proseguito a ritmi serrati a partire dal 2003, è necessario per la protezione dell’ambiente e per “sviluppare”, “civilizzare” e “modernizzare” sia le aree interessate sia la popolazione. Human Rights Watch, che ha chiesto a Pechino di sospendere i trasferimenti e di consentire ai pastori e ai nomadi di tornare alle proprie terre, ritiene invece che dietro questa politica si nasconda il desiderio di cancellare la cultura tibetana e di assimilare i tibetani alla popolazione han.

milus
04-10-07, 11:17 AM
drammatico...

i molossi del tibet
05-10-07, 10:20 AM
Bravo Etabeta! Questa è una cosa utile; la gente è purtoppo poco e male informata: io stesso, parecchi anni fa, ho incominciato ad interessarmi del problema solo a seguito delle ricerche sul mastino tibetano.
Lo spostamento forzato dei pastori era pure avvenuto, mi pare, in Mongolia ai tempi dell'URSS.
E' vergognoso che oggidì la Cina comunista possa condurre ogni genere di scempio in quelle sfortunate terre, e lo fa sotto gli occhi
dei governi occidentali (Noi tutti, con la nostra indifferenza, siamo
corresponsabili), grazie al potenziale mercato ed agli enormi interessi che mette sull'altro piatto della bilancia.
E' VERGOGNOSO disputare un'olimpiade in queste condizioni immorali, vorrei veramente essere un olimpionico di alto livello per poter
manifestare, a mio modo ed al momento opportuno....
Ognuno di noi deve fare ciò che può, anche in piccolo, cominciando a boicottare ogni prodotto cinese (cani compresi!!) e divulgando il più possibile ogni informazione.
Rivoira Maurizio

i molossi del tibet
10-10-07, 09:50 AM
Nel 1959 le forze cinesi di occupazione volevano imprigionare il Dalai Lama; decine di migliaia di tibetani circondarono il Norbulinka, a difesa del proprio "sovrano" che all'insaputa dei cinesi e del suo stesso popolo (Pare con l'aiuto della CIA) riusci a fuggire in India, in un viaggio di quattordici giorni, a piedi, attraversando l'Himalaia. La popolazione fu bombardata, come la "città santa" ed i tibetani morti di quei giorni furono quindicimila (Si stima un milione e mezzo di morti nell'intero periodo di occupazione cinese); furono distrutti alcuni monasteri ed iniziò il calvario per i tibetani, soprattutto per i monaci e coloro che appartenevano alle classi abbienti; tra le mille torture applicate, voglio ricordare l'instaurazione di combattimenti e lotte, fino alla morte, tra tibetani su veri e propri ring e l'obbligo di sposarsi ai monaci: seguiranno torture, carcere duro ed uccisioni di monaci e suore, massacri immani e distruzioni di interi villaggi, sterilizzazione delle donne, ecc.,ecc...

i molossi del tibet
14-10-07, 02:11 PM
Intorno al 1969 dilagò la "rivoluzione culturale",ovvero distruzione
materiale e morale di religioni e filosofie non coincidenti con il peggior comunismo reale: in Tibet 6000 monasteri distrutti, roghi di libri e manufatti buddisti, prigionia e morte per migliaia di monaci.
Per ordini "superiori" fu salvato, dall'esercito regolare cinese, il Potala a Lhasa......
Parecchi anni dopo, morto Mao, la colpa fu data alla "banda dei quattro", qualcosa migliorò ed iniziò la ricostruzione di alcuni monasteri, i cinesi avevano fiutato la possibilità di guadagni con i turisti occidentali....
Il più era distrutto, il tentativo di annichilimento di un'intera cultura era in atto, enormi distese di foreste rase al suolo e code interminabili di autocarri che trasportavano legname in Cina; la sinizzazione del Tibet era incominciata ed a migliaia di cinesi han venivano dati contributi per trasferirsi in Tibet, ove stava avvenendo un folle sfruttamento del territorio. In quegli anni si verificarono anche le prime carestie mai avvenute in Tibet, per il folle obbligo cinese di convertire le originarie coltivazioni di orzo in frumento, conversione ovviamente fallimentare per le condizioni climatiche non adatte.

byron
17-10-07, 05:35 PM
Mi chiedo se questo sarà utile per i tibetani....


Bush Dismisses Chinese Concerns Over Lama Visit

By Debbi Wilgoren, Jacqueline L. Salmon and Edward Cody
Washington Post Staff Writers
Wednesday, October 17, 2007; 11:41 AM

President Bush said this morning that he does not expect his open embrace of the Dalai Lama to imperil relations between the United States and China, despite strong protests from Chinese leaders of the honors being bestowed upon the exiled Tibetan Buddhist leader.

"I admire the Dalai Lama a lot," Bush said in a morning news conference. "I support religious freedom, he supports religious freedom . . . I've consistently told the Chinese that religious freedom is in their interest."

The 72-year-old monk, who holds rock-star status in the United States, arrived in Washington yesterday and held a private meeting with the president and first lady, which he described to reporters afterward as "warm" and like a "reunion."

Today he will receive the Congressional Gold Medal, Congress's top honor. Bush will attend the ceremony and offer remarks, marking the first time a sitting president has appeared in public with the man who has become a cultural icon and a global symbol of peace.

The Dalai Lama is being honored for his years of struggle against Chinese rule over Tibet, a mountainous region China has controlled for more than half a century. He is considered the spiritual leader of 6 million Tibetans.

In addition to visiting the White House and Congress, he will give a speech this afternoon on the West Lawn of the Capitol, attend State Department briefings and a gala hosted by actor Richard Gere and tour a homeless shelter in Northwest Washington.

Bush said he has told Chinese President Hu Jintao he planned to attend the medal ceremony "because I want to honor this man . . . If they were to sit down with the Dalai Lama, they would find him to be a man of peace and reconciliation."

In addition, Bush said, "I like going to the gold medal ceremonies. I think it's a good thing for the president to do, to recognize those who Congress has honored."

But China has warned that the five-day visit could chill U.S.-Chinese relations.

"We are furious," Zhang Qingli, the Communist Party secretary for Tibet, told reporters yesterday in Beijing, where he was attending the party's 17th National Congress.

China's strong protest underlined its determination to prevent the Dalai Lama from winning international support for autonomy for Tibet. Beijing has ruled Tibet since 1951, when troops from the newly formed Communist government moved in and ended a period of self-rule that had flourished while the rest of China was in turmoil. The Dalai Lama, a temporal as well as spiritual leader, led resistance to the imposition of Chinese authority, with assistance from the CIA, until he was forced to flee over the Himalayas to India in 1959.

Foreign Minister Yang Jiechi said China had "solemnly demanded" that the Bush administration cancel the honors being arranged in Washington.

But yesterday, the Dalai Lama dismissed the Chinese government's anger with a laugh and a wave of his hand outside the Park Hyatt hotel in the Foggy Bottom section of Washington. "That always happens," he said.

The Bushes talked with him for about 40 minutes in the Yellow Oval Room yesterday, the fourth time the president and the Dalai Lama have met privately. But they did not appear before cameras, and the White House decided against releasing a photo of the session in deference to Chinese sensibilities.

In addition to briefing the president on the situation in Tibet, the Dalai Lama said he expressed his appreciation to Laura Bush, who has launched a campaign to rally world pressure against the military government of Burma. It is engaged in a violent crackdown against dissidents, including thousands of barefoot Buddhist monks.

Expressing his solidarity with the monks, the Dalai Lama tugged at his maroon robes and ran his hand across his shaved head, noting that Burmese monks appear quite similar to Tibetan ones.

The images of Burmese troops beating monks, he said, reflect a "very similar" situation in Tibet, where monks have suffered at the hands of Chinese troops.
Bush's statement that the recognition accorded the Dalai Lama will not affect relations with China in the long term seems to reflect the priority China has placed on maintaining good ties in recent years. Hu, who is about to be acclaimed for a second five-year term at the party congress, has made strong U.S.-China relations the mainstay of his foreign policy.

At the same time, though, China pulled out of a six-nation meeting scheduled for today to plot strategy for dealing with Iran's nuclear program. Liu Jianchao, a Foreign Ministry spokesman, said that China's decision was for "technical reasons" and that its stand on Iran remained the same, but the message seemed clear.

Similarly, Chinese envoys declined to attend a human rights dialogue sponsored by Germany after the German chancellor, Angela Merkel, met with the touring Dalai Lama.

i molossi del tibet
17-10-07, 07:12 PM
Il Congresso degli Stati uniti ha conferito a Tenzin Gyatso, il 14°
Dalai Lama, la medaglia d'oro, che è la più alta onorificenza che può dare questo importante organo; in più, il Dalai Lama è stato ricevuto dal Presidente Bush quale amico di famiglia.
Queste cose, che irritano notevolmente l'irragionevole e tirannico governo cinese, servono sicuramente a tenere "alta la guardia", in modo che l'opinione pubblica mondiale non si dimentichi della sciagura tibetana, ed alimentano le pur esili speranze di un futuro migliore per i tibetani, anzi, di un futuro.....
Maurizio Rivoira

i molossi del tibet
18-10-07, 07:15 PM
Anch'io ritengo impossibile una reale indipendenza del Tibet. Lo stesso Dalai Lama auspica e chiede "solo" una reale ed autentica
autonomia, soprattutto religiosa oltrechè nell'ordine sociale.
Vero è che bisogna continuare a parlarne ed a fare ogni genere di pressione sui cinesi perchè il genocidio non passi inossevato e, soprattutto, abbia termine.
Del resto, fatti come quelli di Mandela e del Sudafrica (Sembrava
impossibile ogni cambiamento)ci insegnano che la speranza deve essere l'ultima a morire.
Certamente qui i giochi sono diversi e la posta molto più grande.....
Maurizio Rivoira

mendi
19-10-07, 03:09 PM
Durante gli anni che ho passato in Cina, ho potuto constatare come il cinese medio, probabilmente indottrinato dalla propaganda del regime comunista, ma anche per varie ragioni storiche, religiose e etniche, non abbia grande simpatia per la causa del Dalai Lama, anzi. Va bene fare pressione sulle autorità cinesi, ma fino a quando la popolazione cinese stessa non prenderà coscienza delle atrocità commesse in Tibet, la vedo molto dura. E' probabilmente troppo tardi, non per l'autonomia, ma per la cultura tibetana, irrimediabilmente compromessa dagli Han.

i molossi del tibet
19-10-07, 07:14 PM
Gli Han ritengono che il Tibet appartenga alla Cina, anche i taiwanesi della Cina nazionalista lo pensano.
La Cina è sempre stato un paese fortemente imperialista e tale è rimasta con il comunismo: da questo punto di vista Mao ha semplicemente sostituito l'imperatore............
M.R.

i molossi del tibet
26-11-07, 06:03 PM
Lodi al sindaco Chiamparino che vuole dare la cittadinanza al Dalai Lama Tenzin Gyatso!!
Mai si smentiscono invece i comunisti italiani che, Bertinotti in testa, rifiutano ogni sorta di ufficialità con questa importante ed unica personalità, quasi a voler confermare che in Italia non abbiamo le palle..........
Ma si, non dobbiamo urtare la sensibilità del governo cinese, altrimenti le più potenti famiglie italiane non potranno fare affari in Cina.
MI VERGOGNO ENORMEMENTE DI ESSERE ITALIANO PER COLPA LORO!!!!
Maurizio Rivoira

phodopus
10-01-08, 02:32 PM
https://www.inseparabile.it/public/forum/phodopus/2008110134917_Mani_mantra.jpg

Per gli appassionati di cultura tibetana, e per non dimenticare MAI la disastrosa tragedia di un popolo annichilito e violentato, stuprato nell'anima, qualche immagine di Dharini del Dharmapuri attraverso il grande Lingkor di Huttemberg, una via sacra di pellegrinaggio inerpicata nella montagna. I tibetani percorrono varie volte i Lingkor, il più famoso è il giro ripetuto della città sacra di Lasha, per fare il quale carovane di pellegrini percorreveno migliaia di chilometri a piedi e un seguito di yak, attraversando Himalaya ed il Transhimalaya, anche a 40 gradi sotto lo zero.

L'ingresso del Lingkor, un Chorten sovrastato da infinite Chattar, le banderuole sacre colorate, con scritti a ripetizione mantra di amore universale, pace interiore e con la natura, in modo che il vento li *porti lontano*.

https://www.inseparabile.it/public/forum/phodopus/2008110125542_rid12.jpg

I Mani Korlo, i mulini di preghiera usati per recitare soprattutto il mantra universale "Om mani padme hum" (sentiero dell'universalità, sentiero della unificazione e della pace interiore, sentiero della visione creativa, sentiero dell'integrazione), gli stessi che la leggenda vuole, fossero continuamente fatti girare, nei grandi monasteri di Lasha, dai piccoli Tibetan Spaniel).

https://www.inseparabile.it/public/forum/phodopus/2008110125613_rid11.jpg

Nel punto più alto del Lingkor.

https://www.inseparabile.it/public/forum/phodopus/2008110125814_rid14.jpg

Di nuovo il mantra Om mani padme hum:

"dipendendo dalla pratica di un cammino che sia l'unione indivisibile di metodo e saggezza, si puó trasformare un corpo, una parola, ed una mente impure nel corpo, parola, e mente nobili di un Buddha"

Tenzin Gyatso, 14esimo Dalai Lama.


Un tipico Chorten fatto con sassi votivi lasciati dai pellegrini, un monumento spirituale che identifica il cammino del'illuminazione. Nelle strade carovaniere di pellegrinaggio se ne trovano migliaia avvolti da Chattar.

https://www.inseparabile.it/public/forum/phodopus/200811014332_rid15.jpg

Due Khorlo, le ruote del Dharma, con i loro 8 raggi alla base dell'ottuplice cammino buddhista, a simboleggiare il sentiero infinito della nascita e della morte.

https://www.inseparabile.it/public/forum/phodopus/2008110141442_rid8.jpg

Statute del Buddha avvolte in veli monastici bianchi, colore della saggezza infinita.

https://www.inseparabile.it/public/forum/phodopus/2008110143433_rid9.jpg

Una grande Stupa, o Chorten, e i suoi 5 elementi cosmici: Terra (base quadrata), Acqua (cupola), Fuoco (cono), Aria (mezzaluna) e Spazio (disco).

https://www.inseparabile.it/public/forum/phodopus/200811014507_rid30.jpg

Una grande raffigurazione del Buddha in posizione del loto, tra due fiori di loto (il risveglio) con la tipica Ushnîsha, la protuberanza sul capo (saggezza infinita).

https://www.inseparabile.it/public/forum/phodopus/200811015436_rid29.jpg

https://www.inseparabile.it/public/forum/phodopus/2008110151855_rid31.jpg


Un popolo semplice ed ingenuo, profondamente spirtuale, figlio di una cultura di amore antica migliaia di anni, che vive nel rispetto della natura incontaminata che lo circonda e di tutte le sue creature. Un popolo che chiede solo di essere libero.


<center>https://www.inseparabile.it/public/forum/phodopus/2008110151541_Free_Tibet.jpg</center>

i molossi del tibet
10-01-08, 06:10 PM
Anche se talune usanze, alcuni rituali e vari pellegrinaggi possono apparire all'occhio disinibito di noi occidentali come stupidi e superflui, tuttavia esce in grande evidenza da essi la totale NON BELLIGERANZA ed l'autentica energia pacifista.........

milus
10-01-08, 06:45 PM
Citazione:Messaggio inserito da i molossi del tibet

Ma si, non dobbiamo urtare la sensibilità del governo cinese, altrimenti le più potenti famiglie italiane non potranno fare affari in Cina.
MI VERGOGNO ENORMEMENTE DI ESSERE ITALIANO PER COLPA LORO!!!!
Maurizio Rivoira

purtroppo non si vive di sola aria,e la cina è una potenza economica in espansione notevole,anche io provo pena per la situazione tibetana,ma allo stesso tempo capisco il discorso del governo.
L'italia da sola avrebbe solo da perderci tantissimo,sarebbe l'onu forse a dover fare qualcosa di concreto,seguito quindi a ruota dai vari stati

phodopus
11-01-08, 12:50 AM
Citazione:purtroppo non si vive di sola aria,e la cina è una potenza economica in espansione notevole.
Una potenza economica verso la quale si pensa ad un embargo delle importazioni dei loro prodotti a costo ZERO per sfruttamento della manodopera, che hanno decretato la fine di una lunga serie di piccole-medio imprese italiane, senza per altro quasi alcuna possibilità di esportazione dato il reddito medio di un operaio cinese.


Citazione:anche io provo pena per la situazione tibetana,ma allo stesso tempo capisco il discorso del governo.
L'italia da sola avrebbe solo da perderci tantissimo,sarebbe l'onu forse a dover fare qualcosa di concreto,seguito quindi a ruota dai vari stati
Gli altri stati si sono già mossi: dagli Stati Uniti alla Germania, passando per il Canada, il Dalai Lama è stato ufficialmente ricevuto per quello che è, nonostante la Cina lo consideri un terrorista alla Bin Laden.

Il nostro governo invece, fatto anche di anarchici che scendono in piazza per Iracheni, Afgani, Serbi, Flippini, balene, pinguini, contro la pena di morte in California (non a Pechino, percarità... lì non c'è Hollywood, quindi non c'è gusto), che se potesse stenderebbe un velo rosso al subcomandante Marcos come è stato fatto per Fidel Castro, poi con il Dalai Lama si sente *in imbarazzo*. Mentre cerca di arginare l'invasione cinese che distrugge la nostra economia, poi vive situazioni di *imbarazzo*... Imbarazzo a riconoscere quello che il mondo intero sa essere: il capo spirituale di un povero ed inerme popolo di monaci e nomadi pastori, annichilito, che per altro chiede solo autonomia spirituale e culturale, neppure politica. Gente che si riempie la bocca di *imperialismo americano*, e lascia distruggere una delle più antiche e preziose culture del mondo.

i molossi del tibet
11-01-08, 11:20 AM
In effetti il "pacifismo" che ho conosciuto e conosco qui da noi si è rivelato essere solamente un mero "antiamericanismo", alcune volte addirittura snob.
Ho sempre visto cartelli e manifestazioni rivolte verso i comportamenti -spesso da censura- di una parte, mai dell'altra!
E ritengo ABERRANTE vedere manifestazioni pacifiste con striscioni e bandiere raffiguranti falce e martello, sinonimo, per chi vuole vedere a 360°, di morti e distruzione.
Devo dire che, anche in tempi remoti, i radicali si sono sempre occupati della questione tibetana.
Facile, per i nostri pacifisti, riempirsi la bocca di parole e slogan, sempre con la pancia piena e da sempre abituati ad avere tutto......

milus
11-01-08, 11:27 AM
Citazione:Messaggio inserito da phodopus
Una potenza economica verso la quale si pensa ad un embargo delle importazioni dei loro prodotti a costo ZERO per sfruttamento della manodopera, che hanno decretato la fine di una lunga serie di piccole-medio imprese italiane, senza per altro quasi alcuna possibilità di esportazione dato il reddito medio di un operaio cinese.

me lo auguro,ma potrebbe farlo solo l'italia?non so se le altre nazioni europee già lo fanno,nel caso vi do pienamente ragione,ma fin quando non ci si muove uniti,c'è troppa disparità tra potere economico cinese e italiano


Citazione:Messaggio inserito da phodopus
Gli altri stati si sono già mossi: dagli Stati Uniti alla Germania, passando per il Canada, il Dalai Lama è stato ufficialmente ricevuto per quello che è, nonostante la Cina lo consideri un terrorista alla Bin Laden.
Il nostro governo invece, fatto anche di anarchici che scendono in piazza per Iracheni, Afgani, Serbi, Flippini, balene, pinguini, contro la pena di morte in California (non a Pechino, percarità... lì non c'è Hollywood, quindi non c'è gusto), che se potesse stenderebbe un velo rosso al subcomandante Marcos come è stato fatto per Fidel Castro, poi con il Dalai Lama si sente *in imbarazzo*. Mentre cerca di arginare l'invasione cinese che distrugge la nostra economia, poi vive situazioni di *imbarazzo*... Imbarazzo a riconoscere quello che il mondo intero sa essere: il capo spirituale di un povero ed inerme popolo di monaci e nomadi pastori, annichilito, che per altro chiede solo autonomia spirituale e culturale, neppure politica. Gente che si riempie la bocca di *imperialismo americano*, e lascia distruggere una delle più antiche e preziose culture del mondo.

In effetti un semplice atto di coraggio in più ci sarebbe potuto stare,e capisco il vostro risentimento,condivido anche l'analisi su marcos o fidel,ma l'accoglienza ufficiale di alcuni paesi al dalai lama, cosa porta di concreto alla causa tibetana?forse potrebbe essere solo un inizio a livello morale,però se lo si accoglie e non si fa nulla,allora per certi versi lo vedo un gesto ancora più falso.

Ps:comunque complimenti per il viaggio e le foto,deve essere stato davvero emozionante,hai incontrato appassionati di tibetano?cosa ti han detto del tuo cane?e della situazione in generale?
(spero di non essermi sbagliato a considerare dharini il tuo cane,ma in tute le pagine del tred mi sono un po' perso!)

byron
14-03-08, 01:53 PM
Seconda appare,oggi, c'è un durisima repressione in tibet da parte delle forze di occupazione cinesi...
Costi sfuggire che i cinesi che sono i principali promotori del mastino tibetano sono oppressori della gente in tibet!!




Immagine:
https://www.inseparabile.it/public/forum/byron/200831414532_2008110151541_Free_Tibet.jpg
21,64*KB

byron
14-03-08, 01:53 PM
Seconda appare,oggi, c'è un durisima repressione in tibet da parte delle forze di occupazione cinesi...
Costi sfuggire che i cinesi che sono i principali promotori del mastino tibetano sono oppressori della gente in tibet!!




Immagine:
https://www.inseparabile.it/public/forum/byron/200831414532_2008110151541_Free_Tibet.jpg
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etabeta
14-03-08, 04:08 PM
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_20725109.html

https://www.inseparabile.it/public/forum/etabeta/200831417958_epa10x7vX_20080310.jpg

https://www.inseparabile.it/public/forum/etabeta/2008314171014_epa10x7wX_20080310.jpg

etabeta
14-03-08, 04:08 PM
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_20725109.html

https://www.inseparabile.it/public/forum/etabeta/200831417958_epa10x7vX_20080310.jpg

https://www.inseparabile.it/public/forum/etabeta/2008314171014_epa10x7wX_20080310.jpg

phodopus
14-03-08, 06:02 PM
Io non mi fermerei alle foto ad effetto. Bisognerebbe andare ogni giorno un pochino più a fondo, anche senza simili immagini. Il dramma non sta nelle manifestazioni, finite con vari feriti e magari anche uno o due morti.. purtroppo queste cose succedono anche da noi, e magari da noi per una partira di calcio.

Il problema non è nell'imperialismo cinese sul Tibet (e non solo), che c'è sempre storicamente stato, come non è in manifestazioni spesso create ad arte perchè la Cina risulta econimicamente *scomoda* all'occidente.

Il vero problema è nell'atteggiamento del governo di Pechino, nell'ideologia comunista del voler cancellare le differenze e quindi distruggere alla base, senza violenza apparente ma con l'imposizione coatta, l'intera cultura tibetana.

E questo è molto più grave di un tizio in tunica rossa preso a manganellate dopo essere magari stato appositamemnte fomentato casualemente SOLO a due giorni esatti dalla cancellazione (assurda ed impropria) della Cina dai paesi che violano i diritti umani.

La realtà è più grave e più sistematica, molto di più di quello che ci dicono agenzie di stampa pilotate, che si svegliano ogni tanto giusto in tempo per quando serve. E' più grave perchè alla fine l'Occidente usa il Tibet contro la Cina, almeno quanto la Cina usa il Tibet contro se stesso: in sostanza, a nessuno del Tibet interessa nulla, e la distruzione atta dal comunismo cinese sul Tibet, fa comodo per parlarne non certo per risolverla... anzi, fa comodo che non venga risolta, ma che se ne parli solo, in modo tale che la Cina, per risolverla a sua volta, sia *costretta* a cancellare la polazione tibetana, in una spirale che fa il gioco di entrambi. E però a noi (e non parlo dei presenti ma in generale), mediamente, ci tocca solo il necrofilo gusto di qualche immagine ad effetto e diffusa quando serve. E che più viene meramente diffusa con il cronometro svizzero, più fomenta la distruzione interna della cultura tibetana.

phodopus
14-03-08, 06:02 PM
Io non mi fermerei alle foto ad effetto. Bisognerebbe andare ogni giorno un pochino più a fondo, anche senza simili immagini. Il dramma non sta nelle manifestazioni, finite con vari feriti e magari anche uno o due morti.. purtroppo queste cose succedono anche da noi, e magari da noi per una partira di calcio.

Il problema non è nell'imperialismo cinese sul Tibet (e non solo), che c'è sempre storicamente stato, come non è in manifestazioni spesso create ad arte perchè la Cina risulta econimicamente *scomoda* all'occidente.

Il vero problema è nell'atteggiamento del governo di Pechino, nell'ideologia comunista del voler cancellare le differenze e quindi distruggere alla base, senza violenza apparente ma con l'imposizione coatta, l'intera cultura tibetana.

E questo è molto più grave di un tizio in tunica rossa preso a manganellate dopo essere magari stato appositamemnte fomentato casualemente SOLO a due giorni esatti dalla cancellazione (assurda ed impropria) della Cina dai paesi che violano i diritti umani.

La realtà è più grave e più sistematica, molto di più di quello che ci dicono agenzie di stampa pilotate, che si svegliano ogni tanto giusto in tempo per quando serve. E' più grave perchè alla fine l'Occidente usa il Tibet contro la Cina, almeno quanto la Cina usa il Tibet contro se stesso: in sostanza, a nessuno del Tibet interessa nulla, e la distruzione atta dal comunismo cinese sul Tibet, fa comodo per parlarne non certo per risolverla... anzi, fa comodo che non venga risolta, ma che se ne parli solo, in modo tale che la Cina, per risolverla a sua volta, sia *costretta* a cancellare la polazione tibetana, in una spirale che fa il gioco di entrambi. E però a noi (e non parlo dei presenti ma in generale), mediamente, ci tocca solo il necrofilo gusto di qualche immagine ad effetto e diffusa quando serve. E che più viene meramente diffusa con il cronometro svizzero, più fomenta la distruzione interna della cultura tibetana.

etabeta
14-03-08, 06:29 PM
Ok...andiamo oltre alle immagini ad effetto.
In realtà, lo ammetto, di solito quando vedo altre foto di manifestanti manganellati (magari dopo aver tirato bottiglie incendiarie addosso ai poliziotti) non provo una particolare simpatia per loro...ma queste immagini particolari mi hanno colpito soprattutto perchè sappiamo bene che il tizio in tunica rossa ha scelto di scendere in piazza a manifestare ben conscio del fatto che alle manganellate non seguirà una notte in infermeria, un giorno in questura e poi magari un risarcimento: il tizio in tunica rossa sa che le manganellate precedono anni, forse decenni di galera, con torture e lavori forzati...

Non sottoscrivo l'affermazione che l'Occidente userebbe il Tibet contro la Cina...perchè di fatto l'Occidente usa il Tibet solo per compiacere i pochi "esaltati" che ne hanno a cuore la causa...manifestazioni, la bandiera tibetana esposta sui palazzi del potere, qualche riconoscimento al Dalai Lama...una serie di contentini...e poi si comincia con la sarabanda delle visite ufficiali delle delegazioni governative, che hanno ben altri problemi da discutere con le autorità della Repubblica Popolare...mica possono perdere il loro prezioso tempo su bazzecole come la violazione dei diritti di un popolo.
Non ritengo nemmeno di poter pensare che la rivolta sia stata fomentata ad arte, anche se certamente è da ritenersi legata all'assurda decisione di cancellare la Cina dalla lista dei paesi che violano i diritti umani.

La tremenda operazione di appiattimento culturale, anzi di totale cancellazione della cultura e del sentimento nazionale del popolo tibetano ad opera del governo centrale, che procede inesorabile ormai da mezzo secolo, pare tuttavia non aver ancora del tutto raggiunto i suoi obiettivi, se esistono ancora Tibetani orgogliosi e coraggiosi al punto da esprimere il loro dissenso e la loro esasperazione, nonostante i rischi cui sanno bene di andare incontro, che vanno ben oltre ciò che può essere rappresentato in una foto cruenta...

etabeta
14-03-08, 06:29 PM
Ok...andiamo oltre alle immagini ad effetto.
In realtà, lo ammetto, di solito quando vedo altre foto di manifestanti manganellati (magari dopo aver tirato bottiglie incendiarie addosso ai poliziotti) non provo una particolare simpatia per loro...ma queste immagini particolari mi hanno colpito soprattutto perchè sappiamo bene che il tizio in tunica rossa ha scelto di scendere in piazza a manifestare ben conscio del fatto che alle manganellate non seguirà una notte in infermeria, un giorno in questura e poi magari un risarcimento: il tizio in tunica rossa sa che le manganellate precedono anni, forse decenni di galera, con torture e lavori forzati...

Non sottoscrivo l'affermazione che l'Occidente userebbe il Tibet contro la Cina...perchè di fatto l'Occidente usa il Tibet solo per compiacere i pochi "esaltati" che ne hanno a cuore la causa...manifestazioni, la bandiera tibetana esposta sui palazzi del potere, qualche riconoscimento al Dalai Lama...una serie di contentini...e poi si comincia con la sarabanda delle visite ufficiali delle delegazioni governative, che hanno ben altri problemi da discutere con le autorità della Repubblica Popolare...mica possono perdere il loro prezioso tempo su bazzecole come la violazione dei diritti di un popolo.
Non ritengo nemmeno di poter pensare che la rivolta sia stata fomentata ad arte, anche se certamente è da ritenersi legata all'assurda decisione di cancellare la Cina dalla lista dei paesi che violano i diritti umani.

La tremenda operazione di appiattimento culturale, anzi di totale cancellazione della cultura e del sentimento nazionale del popolo tibetano ad opera del governo centrale, che procede inesorabile ormai da mezzo secolo, pare tuttavia non aver ancora del tutto raggiunto i suoi obiettivi, se esistono ancora Tibetani orgogliosi e coraggiosi al punto da esprimere il loro dissenso e la loro esasperazione, nonostante i rischi cui sanno bene di andare incontro, che vanno ben oltre ciò che può essere rappresentato in una foto cruenta...

phodopus
14-03-08, 06:45 PM
Forse. allora, è il caso di ricordare anche una realtà storica, che non può non tornare alla memoria adesso, con questa sincronia eccessiva di eventi. Ovvero l'ammissione della CIA di aver armato e montato la rivolta tibetana degli anni '5O (quando ancora il Tibet era autonomo anche se non indipendente), conclusasi drammaticamente nel sangue e da cui è partita l'abnegzione culturale.

Il problema è e rimane l'ideologia comunista e sicuramente l'assurda *rivoluzione culturale* di Mao avrebbe comunque riguardato anche il Tibet. Ma, di fatto, l'occidente l'ha fomentata usando sempre e comunque il Tibet come una bandiera anti-cinese, senza poi dare seguito ad alcuna azione concreta in difesa di questo popolo annichilito.

phodopus
14-03-08, 06:45 PM
Forse. allora, è il caso di ricordare anche una realtà storica, che non può non tornare alla memoria adesso, con questa sincronia eccessiva di eventi. Ovvero l'ammissione della CIA di aver armato e montato la rivolta tibetana degli anni '5O (quando ancora il Tibet era autonomo anche se non indipendente), conclusasi drammaticamente nel sangue e da cui è partita l'abnegzione culturale.

Il problema è e rimane l'ideologia comunista e sicuramente l'assurda *rivoluzione culturale* di Mao avrebbe comunque riguardato anche il Tibet. Ma, di fatto, l'occidente l'ha fomentata usando sempre e comunque il Tibet come una bandiera anti-cinese, senza poi dare seguito ad alcuna azione concreta in difesa di questo popolo annichilito.

etabeta
14-03-08, 06:52 PM
questo è stato vero in passato...come quando gli USA hanno armato l'Afghanistan contro l'URSS.
ma i tempi cambiano, e così la direzione del vento...nuovi venti "commerciali" soffiano sul continente asiatico, nessuno dei "potenti" desidera esporsi contro la Cina...chi si sognerebbe oggi di boicottare le Olimpiadi di Pechino ? quale occasione migliore per diffondere un messaggio forte? in passato è stata una forma di protesta utilizzata...ad esempio contro l'apartheid sudafricano...

etabeta
14-03-08, 06:52 PM
questo è stato vero in passato...come quando gli USA hanno armato l'Afghanistan contro l'URSS.
ma i tempi cambiano, e così la direzione del vento...nuovi venti "commerciali" soffiano sul continente asiatico, nessuno dei "potenti" desidera esporsi contro la Cina...chi si sognerebbe oggi di boicottare le Olimpiadi di Pechino ? quale occasione migliore per diffondere un messaggio forte? in passato è stata una forma di protesta utilizzata...ad esempio contro l'apartheid sudafricano...

phodopus
14-03-08, 07:06 PM
Gli Stati Uniti, tra svalutazione del dollaro con l'euro e antangonismo economico cinese, si stanno dirigendo galoppanti verso una politica protezionista più che comprensibile e legittima. Direi inevitabile.

Le Olimpiadi interessano solo Pechino, e tutto avrebbe voluto Pechino (che sta perfino stravolgendo le città, distruggedo la sua stessa cultura convinta che l'immagine utopica dei grattacieli convinca di più gli occidentali di trovarsi in un paese falsamente *democratico* e di successo) tranne che adesso immagini di una rivolta piegata con i manganelli in Tibet.

phodopus
14-03-08, 07:06 PM
Gli Stati Uniti, tra svalutazione del dollaro con l'euro e antangonismo economico cinese, si stanno dirigendo galoppanti verso una politica protezionista più che comprensibile e legittima. Direi inevitabile.

Le Olimpiadi interessano solo Pechino, e tutto avrebbe voluto Pechino (che sta perfino stravolgendo le città, distruggedo la sua stessa cultura convinta che l'immagine utopica dei grattacieli convinca di più gli occidentali di trovarsi in un paese falsamente *democratico* e di successo) tranne che adesso immagini di una rivolta piegata con i manganelli in Tibet.

etabeta
14-03-08, 07:12 PM
Citazione:Messaggio inserito da phodopus

e tutto avrebbe voluto Pechino... tranne che adesso immagini di una rivolta piegata con i manganelli in Tibet.


beh...non sto certamente dicendo che la protesta in atto sia inutile, ma solo che non penso che dietro alla protesta ci siano spinte provenienti da altri paesi.
tutto questo fa ulteriore onore del coraggioso popolo Tibetano.

etabeta
14-03-08, 07:12 PM
Citazione:Messaggio inserito da phodopus

e tutto avrebbe voluto Pechino... tranne che adesso immagini di una rivolta piegata con i manganelli in Tibet.


beh...non sto certamente dicendo che la protesta in atto sia inutile, ma solo che non penso che dietro alla protesta ci siano spinte provenienti da altri paesi.
tutto questo fa ulteriore onore del coraggioso popolo Tibetano.

phodopus
14-03-08, 07:21 PM
L'onore del popolo tibetano non è in discussione, come anche e soprattutto la sua dignità e valenza storica.

Personalmente questa *rivolta* sincronizzata mi lascia molto perplesso e mi fa riflettere sui danni prodotti in passato, come anche ora, dall'occidente sulla condizione tibetana. Sul modo di usare questo paese, sempre e solo quando fa comodo, alla fine peggiorando la sua condizione senza nulla di concreto a livello politico e diplomatico.

Il Tibet dovrebbe essere libero, questi eventi servono solo a distruggerlo ancora di più, ma non prima di aver mostrato al mondo quanto è ancora *indietro* la Cina, megapotenza economica.

phodopus
14-03-08, 07:21 PM
L'onore del popolo tibetano non è in discussione, come anche e soprattutto la sua dignità e valenza storica.

Personalmente questa *rivolta* sincronizzata mi lascia molto perplesso e mi fa riflettere sui danni prodotti in passato, come anche ora, dall'occidente sulla condizione tibetana. Sul modo di usare questo paese, sempre e solo quando fa comodo, alla fine peggiorando la sua condizione senza nulla di concreto a livello politico e diplomatico.

Il Tibet dovrebbe essere libero, questi eventi servono solo a distruggerlo ancora di più, ma non prima di aver mostrato al mondo quanto è ancora *indietro* la Cina, megapotenza economica.

i molossi del tibet
14-03-08, 09:35 PM
Ogni ragionamento fatto può avere la sua logiga, si può dire tutto ed il contrario di tutto...
Fare dei tibetani fantocci pilotati da qualcuno mi pare svilire ulteriormente un intero popolo. Le grandi potenze hanno sempre foraggiato popolazioni in rivolta per gestire lo scacchiere internazionale, ma la rivolta medesima è generalmente spontanea e motivata.
Gli americani hanno "sponsorizzato" anche le partigianerie di mezz'Europa, tra il '40 ed il '45,e mi pare che non ci sia da recriminare su questo...
Poi non oserei paragonare sommosse o disordini italiani attuali (alcuni si programmati ad arte) con manifestazioni pacifiche laddove da una parte abbiamo manifestanti armati di spranghe, pietre, bombe ed altro(Ricordo anche un estintore, tra l'altro)che si battono contro forze di polizia, magari in occasione di un evento sportivo e dall'altra abbiamo pacifisti INERMI che si battono contro un ESERCITO armato fino ai denti per motivi di indipendenza.
Tra l'altro, abbiamo sempre polemizzato perchè l'occidente ha fatto di tutto per tacere durante tutti questi anni ed ora accusiamo i giornalisti di essere manovrati: può essere, però magari muove qualcosa.
Mi viene in mente Mandela ed il Sudafrica: sembrava utopistico pensare un cambiamento, eppure non è stato così, mi pare.

i molossi del tibet
14-03-08, 09:59 PM
Costi sfuggire che i cinesi che sono i principali promotori del mastino tibetano sono oppressori della gente in tibet!!

Personalmente penso che i cinesi siano i principali promotori del mastino tibetano esclusivamente per fini commerciali e business.
L'oppressione del popolo tibetano può invece essere definita "annichilimento" ed ha una raggelante e penosa somiglianza con quella attuata nei secoli scorsi negli Stati Uniti, nei confronti di popolazioni che pare appartengano, incredibilmente, alla medesima etnia.....

phodopus
15-03-08, 09:33 AM
Il paragone con le manifestazioni di casa nostra era sulla forma non sul movente. Una manifetsazione di protesta dei tibetani è per la libertà delle persone e la sopravvivenza della cultura, quindi, di fatto, ben diversa. E ben più sensata ed ammirevole oltre che drammatica e sicuramente più che motivata. Pacifica fino ad un certo punto, ma sicuramente giusta. Ciò non toglie che non bisognerebbe basarsi solo su eventi *poco casuali* e su conseguenti foto ad effetto, ripeto diffuse sempre e solo quando serve. Foto perfino tarocche, dato che non si riferiscono agli scontri di Lasha, ma a profughi tibetani che protestavano davanti all'ambasciata cinese a Kathmandu, in Nepal.

Tra parentesi, i tibetani non chiedono l'indipendenza ma l'autonomia: il Tibet non è indipendente dalla Cina da molto prima dell'invasione cinese dei Cinquanta. C'era autonomia culturale, spirituale ed in parte anche politica; c'era tolleranza dell'etnia, venuta a mancare dopo la rivolta *sponsorizzata* dalla CIA, che ha solo favorito la Cina a *risolvere a modo suo*, ossia a CANCELLARE la cultura tibetana perchè in quella regione non fosse più messa in discussione l'autorità di Pechino.

Io mi limito ad una riflessione: l'imperialismo cinese ora è sui mercati economici esteri, non più sui confini terrioriali (soprattutto di terre che non danno niente, come il TIBET). Si parla di un demenziale *boicotaggio* delle Olimpiadi per protesta, quando basterebbe minacciare di chiudere i mercati alla Cina perchè nel giro di un non nulla i diritti dei tibetani venissero rispettati. Ma questo nessuno lo fa.

In questa drammatica protesta (più che giusta e motivata) del Tibet, personalmente leggo anche un parallelo messaggio dell'Occidente alla Cina: ti possiamo togliere dai paesi che violano i diritti umani e dare una immagine come tu la vuoi, ma ti ci possiamo anche rimettere nel giro di due giorni: quindi rivaluta lo Yuan e fallo in fretta!

In sostanza dico: non facciamoci prendere in giro oltremisura. Purtroppo la situazione dei tibetani è più grave di qualche foto sfocata che arrivada Lhasa, più grave dei 10 morti ammessi da Pechino e dei 100 denunciati dal governo in esilio in India. Molto più grave perchè il Tibet è uno strumento che tale deve rimanere, e tranne che in qualche *esaltato* come noi, non c'è seria volontà di risolvere la sua situazione né in Oriente né in Occidente. Per ora c'è solo la volontà di non soccombere nella guerra sui mercati economici, costringendo la Cina a combattere ad armi pari, prima di tutto rivalutando la sua moneta al cambio. E intanto il Tibet lentamente muore, violato nell'anima, distrutto alla base della sua stessa cultura sotto il giogo dell'assurda e vergognosa ideologia e violenza comunista, ma anche sotto la strumentalizzazione delle politiche economiche dei paesi così detti *civilizzati*.

Mao e la sua FOLLIA hanno violato il Tibet, ma questo ha fatto anche comodo.

E' un bene che se ne parli, è un bene che arrivino le foto e le notizie in prima pagina, ma è un disastro il sistema, a mio giudizio. Non si parla delle stragi in vari paesi africani, davvero fini a se stesse e con migliaia di morti, mentre si *sponsorizzano* stragi nel Tibet per pilotare la Cina ad una più adeguata politica economica internazionale. Questo non giustifica la Cina ed il suo scandaloso sistema di governo anacronistico da paese sottosviluppato, censore e repressivo, e neppure toglie valenza ai giusti e drammatici motivi di protesta per la sopravvivenza dei tibetani, ma non aiuta neppure il Tibet, perchè le stanze dove l'aiuto ci potrebbe concretamente essere lo stanno, a mio avviso, usando.

Una frontiera è fatta di due righe.

i molossi del tibet
15-03-08, 11:36 PM
Praticamente tutto da sottoscrivere, ma non è vero che in Tibet non c'è niente. In Tibet, peraltro vastissimo e assai vario, ci sono minerali rari ed importanti,petrolio, foreste ,in parte già degradate (ricordiamo le code ininterrotte di camion rimorchio carichi di tronchi in viaggio dal Tibet verso la Cina) e, soprattutto, un bene primario per una Cina superinquinata: l'acqua.
L'Africa ha un mare di problemi e se ne parla poco, più o meno per gli stessi motivi, ma non vige il detto "mal comune mezzo gaudio".....
Quindi ognuno di noi faccia quel poco che può fare, ma non diamo per scontato l'annichilimento di quella cultura.
Certamente gli interessi sono enormi, ma boicottare l'olimpiade avrebbe un senso.
Mi viene in mente che gli USA boicottarono l'olimpiade in URSS, perchè non lo fanno ora? Altri interessi, alti interessi.....

i molossi del tibet
16-03-08, 12:03 AM
E ancora chiedo: perchè i pacifisti, i giovani liberali, le sinistre si sono battute e si sono mosse, anche bene, così tanto per il Sudafrica e non lo fanno per il Tibet? Altri pesi, altre misure, altre situazioni? Forse che diritti civili, autodeterminazione, libertà non hanno la stessa valenza ovunque?
Mi pare che nel "povero" panorama politico italiano i radicali siano gli unici ad essere coerenti ed equidistanti e presenti in ogni situazione ove vacillano libertà e diritto .

i molossi del tibet
19-03-08, 05:41 PM
vi invio una lettera che ho ricevuto alcuni giorni fa da un Giovane ma
importante poeta Tibetano esule in India, Tenzin Tsundue. Il 10 Marzo
partirà la lunga marcia dei Tibetani per tornare nel loro paese. Per
favore potreste leggere queste righe e diffonderle?

Lucia Gazzino

P.S. Se voleste sapere di più su Tsundue il sito è
http://www.friendsoftibet.org/tenzin/



Caro Amico/ Cara Amica



E' arrivato il tempo per me di tornare in Tibet. L'ultima volta che ci
andai nel 1997 – dopo la mia laurea – fui arrestato dalle autorità
cinesi; sono stato picchiato interrogato e mi hanno lasciato senza
cibo,
quindi venni espulso dal Tibet dopo che mi avevano tenuto rinchiuso in
prigione per tre mesi a Lhasa e Ngari. Avevo raggiunto il Tibet a
piedi
da solo attraversando le montagne Hymalaiane partendo dal Ladakh.



Undici anni dopo ritornerò in Tibet a piedi anche questa volta . Senza
chiedere il permesso ritornerò a casa mia. Perchè dovrei preoccuparmi
dei documenti emessi dal regime coloniale cinese, che non solo ha
occupato il Tibet, ma anche ha messo il Tibet sotto un regime
militare e
fa vivere il nostro popolo in tirannia e sotto una brutale repressione
giorno dopo giorno da cinquant'anni?



Il 2008 è una grande opportunità che il movimento tibetano ha di
mostrare le ingiustizie che i tibetani stanno subendo proprio mentre
la
Cina sta per attrarre l'attenzione dei media internazionali.

Prenderò parte alla marcia "del ritorno" che partirà da Dharamsala
verso
il Tibet, e viene organizzata dal "Movimento d'Insurrezione del
Popolo
Tibetano" uno sforzo comune messo assieme da cinque grandi
Organizzazioni non governative tibetane: Il congresso dei giovani
tibetani, L'associazione Donne Tibetane, Il Movimento Tibetano
Gu-Chu_Sum (un associazione di ex-prigionieri tibetani), Il Partito
Democratico tibeano, e gli Studenti per la libertà del Tibet, India.



La marcia inizierà il 10 Marzo 2008, da Dharamasala, la capitale dei
Tibetani in esilio, attraverserà Delhi e poi si dirigerà verso il
Tibet.
Camminando per sei mesi, raggiungeremo il confine con il Tibet proprio
nel momento in cui ci sarà l'apertura dei giochi olimpici di Pechino
2008 (14-25 Agosto). Ora è troppo presto per poter dire in quale punto
attraverseremo il confine: L'India e il Tibet confinano per un tratto
di
4.075 chilometri lungo tutto la catena Hymalaiana. Sceglieremo un
punto
preciso o più punti , a seconda delle situazioni.



So che ci sono stati parecchi tentativi in passato, ma questo è il
2008
e ho visto gli organizzatori lavorare ancora con maggior impegno con
piani strategici , curando ogni singolo dettaglio. La cosa migliore è
che tutte queste Organizzazioni non governative stanno lavorando
insieme, unite da uno scopo comune. Questa unità è la nostra forza!
Non
lo so dove finiremo, ecco perchè sto regalando la mia piccola
collezione
di libri (l'unica mia ricchezza nella vita) ad una biblioteca che si
trova in McLeod Ganj, Dharamsala. I miei amici : Lobsang e Nyingje
(che
servono l'esercito Indiano sono parte del battaglione dei Tibetani)
hanno anch'essi donato i loro averi per impegnarsi nella marcia.



Naturalmente la polizia indiana farà il suo dovere, l'esercito cinese
sul confine Tibetano non sarà chiaramente entusiasta. Dal momento
che
guidiamo una marcia di pace, con un impegno assoluto di non-violenza,
non penso che alcuno, nè le autorità Indiane nè quelle cinesi, userà
la
forza contro di noi. Ispirati dalla Marcia del Sale di Gandhi, anche
se
cercassero di fermarci , noi non ci fermeremo. Per quanti giorni
potrebbero tenerci in prigione e soltanto perchè stiamo camminando
pacificamente? E perchè il governo Indiano dovrebbe fermare i
rifugiati
Tibetani che stanno tornando a casa, a piedi , volontariamente?



In passato sono salito in cima ad edifici per chiedere libertà, mi
sono
gettato davanti all'ambasciata cinese a Nuova Delhi, ho trascorso mesi
in prigione, sono stato picchiato, ho combattuto in tribunale ma non
ho
mai perso la dignità della lotta: il mio credo è la NON VIOLENZA. La
marcia per il Tibet sarà non violenta; è un sadhana, un tributo
spirituale alla verità e alla giustizia per le quali noi stiamo
combattendo. Questa è la nostra Lunga Marcia per la libertà.

E lungo il nostro viaggio verso casa, cucineremo e ci accamperemo in
tende ai bordi delle strade, ci saranno persone che marceranno e
coloro
che li sosterranno. Ci saranno i cuochi, la logistica, la stampa e la
televisione e uno staff medico. Si danzerà e si canterà e si
rappresenteranno pezzi di teatro e di cinema sulla strada mentre
percorreremo questo lungo viaggio verso casa.



Caro Amico/Cara Amica,

Se desideri avere l'opportunità di unirti ad una battaglia
non-violenta per la libertà, se voi unirti allo sforzo della gente che
vuole guadagnare la libertà di un paese che rimane soggiogato anche
nel
2008, ti chiedo di unirti a noi, di sostenerci in qualsiasi modo
possibile. Abbiamo bisogno che la gente sappia , quindi per favore
diffondi questa lettera. Puoi camminare con noi, mentre noi
cammineremo
in questi sei mesi. Forse puoi unirti a noi per un giorno lungo il
nostro sentiero, o anche solo un'ora, o una settimana, mesi come
sostenitore. Le scuole, le università e anche intere città
cammineranno
con noi. Abbiamo bisogno di volontari, giornalisti,
scrittori,fotografi,
bloggers che ci aiutino. Noi abbiamo bisogno di infermieri, cuochi,
tecnici e abbiamo bisogno delle tue preghiere.



La Marcia è stata annunciata il 4 gennaio 2008, e da allora i tibetani
ne stanno parlando; è il primo argomento di discussione nei campi
profughi. Recentemente gli organizzatori hanno stampato un modulo di
adesione. E ho sentito che la gente si sta lentamente registrando. Poi
registrarti anche tu, online, come volontario. Per maggiori
informazioni visita : http://www.TibetanUprising.org . Per richieste
inviate
le vostre e-mail ai coordinatori: Lobsang Yeshi :
lobsangyeshi2006@hotmail.com; o sherab woser: sherabwoser@yahoo.com



Unitevi a noi



Tenzin Tsundue

Dharamasala

i molossi del tibet
01-04-08, 12:45 PM
Adesso pare (Telegiornale Mediaset) che i cinesi stiano massacrando anche i gatti, facendoli oltretutto morire di fame ingabbiati....!!!

byron
01-04-08, 12:51 PM
<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da i molossi del tibet

Adesso pare (Telegiornale Mediaset) che i cinesi stiano massacrando anche i gatti, facendoli oltretutto morire di fame ingabbiati....!!!
</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">



Ma che è il senso che esso ha.. ??!!!

etabeta
01-04-08, 12:55 PM
Ripulire la città di Pechino, perchè gli atleti e i tifosi non vengano turbati dalla vista dei gatti randagi!

i molossi del tibet
01-04-08, 12:58 PM
Non c'e senso. E' una cultura retrograda che non ha il minimo rispetto per gli animali e le altre forme di vita che non siano quella umana (Ma neppure!!).
Una non cultura che è presente anche in occidente, quando il fine è solo il lucro, ma il problema grande è che lì è una noncultura dello stato(Governo).....

etabeta
03-04-08, 10:22 AM
io ve la giro così come l'ho ricevuta...

SE VI DOMANDATE PERCHE' I MONACI CHE AVETE VISTO IN TV ERANO COSI' VIOLENTI, E' PERCHE' NON ERANO VERI MONACI MA ELEMENTI DELL' ESERCITO CINESE INFILTRATI PER SCREDITARLI



Immagine:
https://www.inseparabile.it/public/forum/etabeta/200843112232_noname.jpg
55,33 KB

Koa
03-04-08, 10:49 AM
Che meschini! [}:)]

Bhumetta
03-04-08, 01:46 PM
Senza parole.

Bhumetta
07-04-08, 09:45 PM
Un'amica che cerca di aiutare il popolo tibetano mi ha inviato questa mail.

Chers amis,
Comme vous le savez, toutes les attentions sont actuellement tournées vers le Tibet et le symbole sévèrement chahuté qu'est celui de la flamme olympique.
Ceci ne doit cependant pas nous faire oublier que là-bas, de l'autre côté de l'Himalaya, la répression s'abat sur les tibétains qui, eux, n'ont pas droit à la parole.
Apportez-leur votre soutien, et signez la pétition à l'attention de Hu Jintao, pour la fin de la violence au Tibet. Plus d'un million et demi de personnes se sont jointes à cet appel, faites comme eux!

http://www.avaaz.org/fr/tibet_end_the_violence/

En leur nom à tous, merci.
Anne Chotsang, medicinetibet.org




Basta cliccare sul link per firmare la petizione diretta a Hu Jintao per porre fine alle violenze in Tibet.

i molossi del tibet
09-04-08, 09:57 PM
Si dice che il mercato cinese possa offrire all'occidente ampissimi margini di sviluppo.
Io penso che in realtà la Cina, per ottenere lo sviluppo che cerca, ha estremo bisogno del mercato occidentale: possiamo, nel nostro piccolo, boicottare questa tendenza, cercando, nel limite del possibile, di evitare l'acquisto di ogni prodotto cinese, cani compresi.
Non è un discorso semplice, ma da qualche parte bisogna pur cominciare.
Il sistema cinese di sviluppo, al di là della questione tibetana, è un macigno enorme che grava sulla nostra stessa sopravvivenza.....

i molossi del tibet
10-04-08, 09:00 AM
Condivido pienamente.......
Il popolo cinese si può comunque definire "imperialista geneticamente"; sappiamo anche bene che a NESSUN cinese interessa minimamente la questione dei diritti del popolo tibetano, che il Tibet è loro, che siano cinesi di Taiwan o della Cina comunista.
La differenza sta comunque nel sistema politico, ove Taiwan è più vicina al nostro occidentale: l'attaccamento morboso alla ricchezza e l'assenza di valori morali che tu descrivi, sono, secondo me, dovuti non tanto ad un retaggio culturale, bensì sono da ritenere il risultato evidente di 60 anni di comunismo dittatoriale....

etabeta
10-04-08, 10:06 AM
ringrazio molto SONG per questa testimonianza, ma mi permetto di fare qualche piccola considerazione.
pur avendo una esperienza diretta limitatissima con i popoli asiatici e cinesi in particolare -esperienza breve ma peraltro non fitrata da asettici hotel per turisti- posso al contrario affermare di avere avuto l'opportunità (per ragioni sia famigliari che di lavoro) di conoscere piuttosto a fondo diversi popoli di altri continenti (sudamerica e africa), rendendomi dunque ben conto di come al di la' di ogni stupida teoria razzista, esistono DI FATTO differenze culturali radicate che [u]senza implicare alcun concetto di superiorità o inferiorità</u> rendono più complesse di quanto possa sembrare le relazioni.
Il caso particolare della Cina, si sa, è emblematico; io stesso sono partito in qualche modo "prevenuto", con in mente molti dei concetti espressi da SONG. Tali aspettative sono state in parte confermate, ma in parte anche smentite. Penso di essere tornato con un'idea ancora piu' chiara del fatto che non si debba mai generalizzare...
Un esempio ben chiaro sull'importanza data al denaro lo abbiamo avuto, e devo dire che anche questo in parte conferma ma in parte smentisce l'opinione di SONG. Per ragioni di "privacy" non scenderò nei dettagli.
Mi limito a qualche considerazione su questo punto
<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da SONG I cani sono soldi o cibo.</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
Sul fatto del cibo, posso confermare che molti ristoranti hanno la carne di cane in menu, ma posso anche affermare che TUTTI coloro cui ho fatto la domanda specifica si sono detti inorriditi all'idea di mangiare il cane...
Per le strade in un paio di occasioni ho visto bancarelle PER TURISTI dove si vendevano pelli di san bernardo, husky, pastore tedesco (addirittura spacciate per "pelli di lupo"), ma al contrario ho anche visto molti cinesi -anche di modestissime condizioni economiche- accompagnati da cagnolini che francamente non penso fossero destinati alla pentola: curatissimi, bene educati...

https://www.inseparabile.it/public/forum/etabeta/2008410104445_terr.jpg

https://www.inseparabile.it/public/forum/etabeta/200841010455_ht.jpg

https://www.inseparabile.it/public/forum/etabeta/200841010481_ht2.jpg

anche per quanto riguarda nello specifico lo Zangao, sono rimasto sorpreso (Phod lo puo' confermare) nel vedere il tipo di rapporto evidentemente esistente tra molti allevatori amche dei più grandi e i loro cani, che passavano da atteggiamenti aggressivi verso il visitatore ad una tranquillita' quasi indifferente ad un semplice cenno del padrone, queste immagini non mi pare rappresentino esempi di cani considerati semplici oggetti con cui abbindolare i compratori stranieri.
a questo proposito, tra l'altro, posso affermare che tra 700 zangao e
migliaia di visitatori cinesi nei due giorni di esposizione, gli unici "nasoni" o "vecchi fantasmi" presenti erano due utenti di questo forum.

https://www.inseparabile.it/public/forum/etabeta/2008410105521_gioco2.jpg

https://www.inseparabile.it/public/forum/etabeta/2008410105544_gioco3.jpg

Che i cani siano SEMPRE allevati in modo corretto, non lo so, anzi ne dubito fortemente. Quello che so è che ciò che ho visto nei diversi allevamenti visitati (peraltro già selezionati in qualche modo tra i moltissimi esistenti) è un modo di allevare senz'altro responsabile e con un certo rispetto del benessere animale che NON ho sempre visto in allevamenti italiani.

<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Poi lo fanno un po' incattivire e non lo spazzolano mai cosi' sembra primitivo.</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
Questa frase non meriterebbe un commento. Mi limito a definirla stupida e offensiva nei confronti di chi ha constatato di persona la differenza tra i cani selezionati dai cinesi e quelli dell'altopiano tibetano. Tra l'altro la maggior parte degli appassionati cinesi non sono affatto interessati alla "rusticità" dei cani. Non nascondono il fatto di aver selezionato e "migliorato" i loro zangao.

Il discorso di boicottarli evitando l'acquisto di cani, è molto più interessante e complesso.
Sarei sostanzialmente daccordo, se ci fossero alternative. Ma occorre fare una scelta, perchè al momento alternative non ce ne sono molte. Per arrivare al Tibetano puro bisogna passare da loro, e bisogna fare in fretta, perchè i cani sull'altopiano stanno scomparendo. O si sceglie di fare un tentativo di salvare la razza "turandosi il naso", o si rinuncia del tutto e per sempre...

etabeta
10-04-08, 11:53 AM
<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da SONG

I cani piccoli sono in genere ben accetti in quanto possono vivere in casa ma ti assicuro che non sono trattati bene. Tutte le volte che escono devono poi SUBIRE un bagno e quindi spesso escono una volta a settimana. I bisogni li fanni in lettiere per gatti o nelle gabbiette in cui vivono 24 ore su 24.</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
neanchio ho ragione di dubitare della tua esperienza, ci mancherebbe.
ma quello che ho visto erano cani portati fuori (a volte con tanto di guinzaglio e pettorina) nei parchi esattamente come si vede in qualsiasi città italiana, oltre a quelli (numerosi) che davano tutta l'impressione di vivere nelle botteghe girando liberamente dentro e fuori il negozio...
"secondo me il punto è che non bisognerebbe mai generalizzare troppo, in un senso e nell'altro.

<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Non ho sufficienti conoscenze sul mastino tibetano e quindi non osero' commentare il fatto che i cinesi migliorano la razza ma, in linea generale, questo loro slogan sta diventando proprio insopportabile.</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

avrai notato che migliorato l'ho scritto tra virgolette. non voglio commentare neanch'io ADESSO questo loro miglioramento. volevo con questo mettere in evidenza che a molti di loro non interessa il cane così come si trova all'origine. di conseguenza non ha alcun senso ipotizzare che usino trucchetti per far sembrare "primitivo" -l'hai definito tu cosi- un loro cane.
in questo senso la tua frase <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Poi lo fanno un po' incattivire e non lo spazzolano mai cosi' sembra primitivo.</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">l'ho trovata stupida...perche' mi sembra basata su di una semplice ipotesi priva di fondamento.
offensiva perche' dopo aver scritto su questo forum di aver visto ANCHE dei cani rustici, mi sembra di essere stato bollato di una ingenuita' e superficialita' che non credo di avere.

mendi
10-04-08, 12:24 PM
Sono anch'io un ingegnere civile ed ho vissuto e lavorato nei cantieri in Cina per quattro anni di seguito, a parte qualche breve vacanza in Italia. Molto di quello che dice Song è vero, si vede che ci ha vissuto e non è stato in Cina per un breve soggiorno. Non intendo scrivere le mie opinioni sui cinesi e le mie esperienze in Cina. Dico solo che vivere, lavorare, mangiare per quattro anni con i cinesi ti porta a conoscerli, perché anche loro dopo almeno un anno si aprono e scopri cose che in superficie non appaiono. Cose anche incredibili, se non si toccassero con mano.
Il fatto è che sono diversi, fuori ma soprattutto dentro e non ci si può fare niente.
Sui cani, dico solo che un cinese di Beijing inorridisce all'idea della carne di cane, che è invece considerata una squisitezza nel Guandong. La Cina è immensa.
Quanto al mastino tibetano, voi sapete che nella miotologia taoista compaiono il leone e la tigre, presenti come statue di pietra un po' dappertutto. Il mastino tibetano assomiglia molto a queste raffigurazioni e chi se lo può permettere lo tiene come segno di prestigno, buona fortuna, favore degli spiriti. E' vero, non c'è alcun amore per il cane in sé, ritenuto ancora dai più un mangiapane a tradimento.

etabeta
10-04-08, 12:52 PM
aggiungo solo, qualora ce ne fosse la necessità, la precisazione che quanto da me detto non ha in alcun modo la pretesa di contraddire chi ha avuto esperienze ben più ampie delle mie, ma solo la volontà di non generalizzare. in tutti i sensi.
giustamente come dice Mendi un cinese di Beijing inorridisce all'idea della carne di cane, che è invece considerata una squisitezza nel Guandong (come anche nella provincia di Heilongjiang, mi risulta). ma siccome è altrattanto vero che la Cina è immensa, affermare i cinesi si mangiano i cani è una superficiale approssimazione.
è anche vero che nel nostro breve soggiorno abbiamo avuto contatti fortemente orientati, avendo incontrato soprattutto appassionati ed allevatori di cani. la percezione generale è un'altra cosa.
anche qui in Italia si ricava un'impressione diversa (nel bene e nel male) parlando di cani con gente incontrata a caso, piuttosto che con un gruppo di cinofili.

la questione delle raffigurazioni scultoree del leone ispirate al mastino tibetano è nota e interessante. ne riparleremo. la stessa volontà di cercare di aumentare alcune somiglianze è alla base di certi miglioramenti cinesi.

<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">messaggio inserito da SONG
ai cinesi (anche di taiwan) non importa niente del Tibet, ho affrontato l'argomento piu' volte ma hanno sempre deviato il discorso.</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
anch'io ho cercato di affrontare l'argomento. uno dei nostri interpreti, giovane, laureato, che frequenta stranieri e naviga in internet, è assolutamente convinto che l'occupazione militare cinese in Tibet sia stato in realtà un generoso atto di liberazione dei fratelli tibetani dalla schiavitu' cui erano sottoposti dal regime dittatoriale del clero lamaista.
quel che e' certo e' che nell'educazione dei giovani le linee guida del governo comunista continuano ad essere efficaci...

phodopus
10-04-08, 01:40 PM
Poco da aggiungere a quanto detto da Eta..

Mi limito, per ora, a sottolineare questa frase che strettamente ci riguarda. Parteciperò poi anche all'analisi più generale sulla questione Cina ed Asia.

<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Deve solo andare alle mostre per attirare ingenui compratori stranieri o bivaccare all'ingresso delle abitazioni di qualche strapotente.</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

Come già evidenziato, nessuno straniero occidentale a parte me ed Eta, era presente alla mostra perchè nessun occidentale ne sapeva nulla, non essendo stata, la mostra stessa, pubblicizzata in alcun modo al di fuori della Repubblica Popolare (solo contatti interni me ne hanno messo al corrente).

Lo Zangao è razza protetta dal governo centrale di Beijing, il che comporta, tra le altre cose, un divieto delle esportazioni per legge (comprese quelle verso Taiwan, Hong Kong e Macao). Non esiste un mercato al di fuori della Cina.

I prezzi degli Zangao non sono comunque, a prescindere, compatibili con mercato occidentale. Quindi il mercato estero non esiste nè di fatto e nè per legge.

Poco da aggiungere a quanto scritto da Eta sul trattamento dei cani e sul rapporto con loro, evidenzio però una straordinaria competenza e conoscenza della razza da parte di alcuni allevatori, persone da cui abbiamo avuto solo da imparare e che felicemente si sono prestati a rispondere alle nostre molte domande tecniche fini a se stesse, oltre ad un'attenzione al benessere dell'animale che (come già detto) difficilmente ho mai riscontrato in Europa.

L'ambiente poi medio della cinofilia *professionale* europea, dovrebbe davvero farci stare zitti. In particoare, in alcune razze molto diffuse da noi, si va dalla tariffa prefissata (di alcune decine di migliaia di euro) per vincere un sociale, alla corruzione generalizzata, ai cani dopati fino alla morte, per arrivare poi all'avvelenamento di soggetti *troppo promettenti*. Con un giro di affari nel sottobosco insospettabile, ed allucinante.

Non abbiamo assolutamente NIENTE da insegnare a nessuno in questo settore. Le bestie da terzo mondo, senza alcun rispetto per la vita del cane e con in testa solo il lucro, sono qui, NON IN CINA! Sono qui, e spesso hanno anche *un buon nome*.

phodopus
10-04-08, 02:11 PM
In Cina non si muove una foglia che dio (denaro) non voglia. Questo non è in discussione. Ma che l'allevamento dello Zanago sia molto spesso fatto eregiamente, in purezza, con estrema competenza oltre che con eccezionali risorse e con rispetto per i cani .. neppure questo è in discussione. La passione per lo Zangao, e la sua *mitologia*, sono alla base del business. Non viceversa. I più grandi allevatori sono già enormemente ricchi di loro.

Il mercato in Cina c'è, perchè i ricchi in Cina sono tanti e molto più ricchi dei nostri ricchi. Ma il lavoro svolto a tutti i livelli è esemplare.

E ripeto che lo scempio che accade nella nostra *cinofilia*, per alcune razze, è davvero peggio perfino di un cinese che mangia un cane. Trovo semplicemente ridicolo un pregiudizio formale verso un paese preventivamente *bollato*, senza rendersi conto che sotto il nostro naso accade MOLTO di peggio. Peggio perchè non giustificato da una cultura collettiva ed alla luce del sole, come può essere l'uso (proprio di alcune zone regresse della Cina) di mangiare carne di cane. Un cane che collassa su un tappeto rotante con il sangue denso che lo tagli con un coltello per quanto era dopato, non ha neppure una giustificazione culturale alla base.

Puntiamo il dito su cosa?? Su chi?

Ci fa impressione che uno Zangao possa costare anche 300mila euro... Ma avete idea di quanto può valere un semplice Boxer, Rottweiler che passano un sociale?? E cosa si fa per farglielo passare?? E quanti ci rimangono per questo?

Avete idea di quanto possa valere un Mastino Napoletano esente da displasia, dato che quasi tutti NON CAMMINANO ma il mercato non si interrompe certo per questo *piccolo* dettaglio???

etabeta
10-04-08, 03:41 PM
<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da SONG

Il problema e' che nel 2008 ancora i rappresentanti dei paesi "evoluti" siano indecisi se partecipare o meno alle olimpiadi. E' UNA VERGOGNA, ECCO COS'E'.</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

questo è il senso della discussione. in molti ne siamo consapevoli, e siamo tutti daccordo sulla necessità di dare la massima visibilita' a questo problema.

ripeto per l'ultima volta che l'importante e' non generalizzare.
sparare a zero su un popolo perche' si ritrova "vittima" di una ideologia e di un governo criminale è sbagliato.
non dimentichiamo che la repressione in Tibet ha la risonanza dovuta al fatto di essere figlia dell' occupazione di una nazione straniera, ma i crimini contro i diritti umani vengono perpetrati anche contro gli stessi cinesi: dalle esecuzioni capitali per delitti d'opinione, fino all'uccisione dei figli indesiderati. per mano dello Stato o comunque con la sua complicità.

byron
10-04-08, 04:55 PM
A mio parere, boicottare le Olimpiadi come azione di protesta è ingiusto se allo stesso tempo si mantengono, come se nulla fosse, le relazioni commerciali con la Cina.
È molto ipocrita il boicottaggio delle Olimpiadi per simulare una protesta e continuare al contempo l'attività commerciale.
A rimetterci in tal caso sarebbero soprattutto gli atleti, che si sono allenati per anni per questo evento e che, in molti casi, non avranno occasione di partecipare ad un'altra Olimpiade.
In alcuni sport, le Olimpiadi sono l'obiettivo di tutta la vita !!!


modificato su richiesta di Byron per esprimere meglio i concetti in italiano

phodopus
10-04-08, 05:44 PM
Le contingenze sono molte, a cominciare dal Tibet (ma ce ne sono altre.. non ultimo il Darfur), senza dimenticare quelle dei cinesi stessi, ricordate da Eta. Queste sono emergenze, che dovrebbero imporre alla coscienza occidentale un *aut aut* alla Cina. Cosa che non avverrà perchè la famosa *priorità del denaro* a cui si riferiva Song, non vale solo per i cinesi.

E condivido con Byron, che far ruotare tutto attono alle *olimpiadi* è riduttivo e perfino offensivo. Fossero davvero quelli i *magici* tasti da toccare... La Cina resta se stessa senza le Olimpiadi, perde identità solo con un embargo economico.

La Cina è un paese in via di sviluppo. Con una economia distorta, in qualche modo distruttiva eppure anche comoda. Distruttiva per il piccolo imprenditore ed artigiano occidentale, ma assai comoda per il grande industriale europeo o americano. Per questo non se ne viene fuori. Ma è vero anche che la Cina sta mutando. In quanto paese in via di sviluppo è un cuore pulsante, energia, differenza sociale, futuro e passato, ricchezza e povertà, cultura ed ignoranza: la Cina di Beijing, Shangai, Hong Kong o Canton, è l'avanguardia della rapidissima ed inevitabile trasformazione ed *occidentalizzazione* (perchè siamo noi che dettiamo comunque legge) del paese, come sempre accade ed è accaduto nei Developing Country.

Lo scandaloso sistema repressivo cinese (che comunque non si respira nelle grandi città), a mio giudizio lo finanziamo noi. E muterà per forza di cose, ma non certo per la nostra indignazione superficiale.. superficiale non individualmente ma perchè non corrisposta da alcuna azione concreta a livello politico.

Jimbo
11-04-08, 04:29 PM
[u]<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da phodopus

La Cina resta se stessa senza le Olimpiadi, perde identità solo con un embargo economico.
La Cina è un paese in via di sviluppo. Con una economia distorta, in qualche modo distruttiva eppure anche comoda. Distruttiva per il piccolo imprenditore ed artigiano occidentale, ma assai comoda per il grande industriale europeo o americano. Per questo non se ne viene fuori. Ma è vero anche che la Cina sta mutando. In quanto paese in via di sviluppo è un cuore pulsante, energia, differenza sociale, futuro e passato, ricchezza e povertà, cultura ed ignoranza: la Cina di Beijing, Shangai, Hong Kong o Canton, è l'avanguardia della rapidissima ed inevitabile trasformazione ed *occidentalizzazione* (perchè siamo noi che dettiamo comunque legge) del paese, come sempre accade ed è accaduto nei Developing Country.
</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2"></u>

Non so se ho "quotato" bene le frasi di Phodopus.
Ad ogni modo condivido sia il concetto di efficacia di un provvidenziale embargo economico, sia che l'economia cinese è distorta e comoda (troppo comoda, purtroppo) per il grande industriale occidentale.
Quello che vorrei condividere ma su cui nutro moltissimi dubbi è il messaggio speranzoso di Phodo, riguardo alla inevitabile "trasformazione ed occidentalizzazione" della Cina (dovuta al fatto che siamo noi che dettiamo comunque legge).
Vorrei tanto che fosse così, Phodo, ma non ne vedo i pressuposti a nessun livello, e mi piange il cuore averlo constatato fino a questo momento.
Al contrario, mi pare che tutti gli economisti lamentino uno sconvolgimento delle economie occidentali dovuto proprio al fatto che sono i Cinesi a dettar legge e non si sa come venirne fuori.
Per esempio, non vedo come potrebbero i cinesi occidentalizzarsi, importando le nostre leggi previdenziali ed assistenziali, nonchè quelle sulla tutela dei lavoratori sui posti di lavoro; leggi per noi perfino insufficienti, che ci collocano comunque in una società tutto sommato civile, ma che inevitabilmente producono un costo del lavoro troppo elevato.
Ho paura, invece , che il problema sia a dir poco drammatico e da affrontare immediatamente con fermezza e coraggio!
Cosa di cui dubito fortemente!
Imprenditori italiani mi hanno riferito di aver visto con i propri occhi operai cinesi che addirittura si licenziano dal posto di lavoro se non sono trattati male e tormentati dai loro datori di lavoro, perchè richiedono loro stessi simili trattamenti, perchè solo così si sentono protetti e solo così riescono a giudicare "serio" ed "affidabile" il proprio Capo!
Figuriamoci quanti anni luce sono distanti dal nostro mondo....e dalla occidentalizzazione!
Certo, questi episodi potrebbero essere solo delle coincidenze e non si deve generalizzare, ma la Cina, fino ad ora ha dimostrato solo scorrettezza, a tutti i livelli: i prodotti "taroccati" di ogni genere ne sono una prova.
La mia speranza è che con i cani, e con i mastini in particolare, non usino la stessa spregiudicatezza e spietatezza che hanno dimostrato con ogni prodotto (le prove sono costantemente sotto i nostri occhi).
La mia speranza risiede nel fatto che l'allevamento dello zangao (a proposito, il termine mastino tibetano che fine ha fatto?) non interessa, nonostante tutto il business che si sta creando intorno ad esso, le grandi potenze industriali, sia occidentali, sia orientali. Guai se lo diventasse!
Inoltre, il genere umano non credo sia tutto malvagio, cinesi compresi. Da ultimo, la circostanza che i già ricchi allevatori conosciuti da Phodo possano avvertire la responsabilità di essere, probabilmente, depositari di un patrimonio genetico raro ed in via di estinzione, potrebbe farli operare nell'interesse esclusivo della razza, piuttosto che a soli fini di lucro.
Scusate il pessimismo ma la realtà mi pare sia questa, pur volendo sperare in altre interpretazioni più ottimistiche ed esatte.

phodopus
12-04-08, 12:12 AM
I cinesi dettano legge... hai ragione Jimbo ma fino ad un certo punto, a mio giudizio. La Cina è un cantiere, il cantiere del mondo: lì si fanno le cose ma non si inventano. Le multinazionali sono in Giappone, in America e in Europa, non sono in Cina. In Cina producono. Quindi la Cina è attualmente uno strumento, manodopera a basso costo. E' davvero la Cina che detta legge?? O magari il sistema cinese fa comodo così com'è a chi lo mantiene in piedi continuando ad aprire mega fabbriche lì? Da dove nasce questa megapotenza economica mondiale? Da una economia interna o da quando il regime ha deciso di aprire agli investimenti esteri (e quindi di *occidentalizzarsi*)?

L'economia cinese è in crescita veriginosa, ma la sua crescita è esponenziale alla crescita economica mondiale. Perchè a produrre in Cina sono il 90% delle multinazionali del mondo, che poi vendono e tengono in piedi i nostri mercati e le nostre borse.. ed i nostri risparmi. Non solo: tutta questa importazione dell'economia in Cina ha creato e sta creando anche un nuovo immenso mercato.

Un embargo economico sarebbe la soluzione.. interrompere le relazioni commerciali... ma certo! Il piccolo dettaglio è che alla froniera poi resta bloccato il 90% della produzione mondiale! Quindi non accadrà. MAI.

Gli economisti si proccupano.. E FANNO BENE! Perchè in pochi anni, la Cina che faceva le cose per terzi a costo ZERO sta cominciando anche a fare le cose da sola! E quindi che si fa? Si blocca alla frontiera?? Chi glielo racconta ad un Benetton qualsiasi?

Attualmente in Cina vige un clima quasi ridicolo. Ufficialmente è l'ultima potenza comunista (speriamo davvero ultima) del mondo, ma di fatto ruota intorno al capitalismo privato. E sempre di più il capitalismo influenza la politica ed il costume. Un clima simile, a pensarci bene, a quello dell'ex URSS prima della caduta del muro.. decapitalizzazioni statali al favore del privato, un prodotto intreno lordo sblianciato.. E 5 nuovi grattacieli a settimana a Beijing (mentre Shangai ne ha fin troppi.. ed ad Hong Kong ormai costruiscono sull'acqua).

<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Per esempio, non vedo come potrebbero i cinesi occidentalizzarsi, importando le nostre leggi previdenziali ed assistenziali, nonchè quelle sulla tutela dei lavoratori sui posti di lavoro; leggi per noi perfino insufficienti, che ci collocano comunque in una società tutto sommato civile, ma che inevitabilmente producono un costo del lavoro troppo elevato.</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

Accadrà. Accadrà per via della inevitabile globalizzazione che si accompagna alla crescita economica del paese. E sarà un disastro per l'economia mondiale. Per questo nessuno lo vuole. Ma accadrà. Accadrà quando la Cina divverà autosufficiente, non più dipendente dalle multinazionali straniere.. e ci sta arrivando VELOCEMENTE. Nelle grandi metropoli ci è già arrivata. Perchè vuole *imparare a fare da sola* non solo *a fare per altri*.. E la testimonianza di Song è importante. La Cina fa comodo e fa paura proprio per questo motivo.

Il presente dell'economia mondiale è in Cina, anche se pochi se ne sono resi conto... quasi tutti i nostri soldi sono lì!! E il futuro?? Il futuro è sempre lì! Perchè, da officina, la Cina (e tutta l'Asia) diverrà mercato.

La Cina resterà in piedi, mutata e democratizzata ma in piedi, l'economia mondiale anche... il Tibet NO! Finchè ci sarà gente che si permette di sfottere l'intelligenza di chiunque parlando di non presenziare le Olimpiadi come massimo segno di protesta, il Tibet è destinato ad essere cancellato nei prossimi anni.

<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">La mia speranza risiede nel fatto che l'allevamento dello zangao (a proposito, il termine mastino tibetano che fine ha fatto?) non interessa, nonostante tutto il business che si sta creando intorno ad esso, le grandi potenze industriali, sia occidentali, sia orientali. Guai se lo diventasse!
Inoltre, il genere umano non credo sia tutto malvagio, cinesi compresi. Da ultimo, la circostanza che i già ricchi allevatori conosciuti da Phodo possano avvertire la responsabilità di essere, probabilmente, depositari di un patrimonio genetico raro ed in via di estinzione, potrebbe farli operare nell'interesse esclusivo della razza, piuttosto che a soli fini di lucro</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
Sì.. più o meno ritengo sia così. E comunque penso che vada anche sfatata questa leggenda del *grande business dello Zangao*.

L'esposizione rappresentava la quasi totalità dell'allevamento cinese, per un totale di circa un centinaio massimo allevatori ammessi (in un paese da un miliardo e mezzo di persone). Tra gli allevatori conosciuti, si andava da chi aveva un grande industria framaceutica, a chi un impresa di import-export internazionale.. ed anche a chi, dopo essere diventato miliardario, aveva deciso di investire in una *passione*, magari in età pensionabile.

I prezzi degli Zangao ritentuti PURI sono altissimi, ma non se ne vendono poi così tanti e, da quello che ho percepito, non ci si *arricchisce* sul serio nessuno... hanno tutti già una grande ricchezza alle spalle. Naturale che anche solo con 4 cani l'anno dai 10 mila al mezzo milione di euro l'uno, hai fatto EGREGIAMENTE quadrare il bilancio di una piccola *industria*. Eppure ho notato che l'attaccamento al denaro non è poi così forte.. non tra i grandi ricchi di Cina. Il denaro è spesso più un principio che un valore.

Aggiungo che in Cina esistono libri e riviste dedicate solo allo Zangao, dove si parla del Molosso del Tibet come deve essere, non come un simbolo, come una macchina per fare soldi. Ribadisco che la purezza è centrale in Cina, se manca quella non c'è mercato: un cane puro dell'altopiano puo costare anche 400 mila euro, un cane magari pure più bello ma di incerte origini te lo puoi portare via, fuori dalla mostra, da chi non è stato ammesso, da chi non ha passato il *test*, anche a 500 euro... ma vale quello che costa, evidentemente.

phodopus
12-04-08, 12:25 AM
<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">La mia speranza risiede nel fatto che l'allevamento dello zangao (a proposito, il termine mastino tibetano che fine ha fatto?) </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

Tu hai perfettamente ragione, ma chiamare il cane con il nome cinese (ZANG=TIBET AO=CANE), un nome, al contrario di quello tibetano, non correntemente usato qui, mi aiuta ad evidenziare che NON si tratta esattamente dello stesso cane. ;)

Jimbo
12-04-08, 04:43 PM
Eh si, Phodo, forse avevo interpretato la tua previsione di occidentalizzazione della Cina come messaggio positivo eo di speranza. Ma credo di capire che sul futuro il pessimismo ci accomuna, a prescindere dalla occidentalizzazione o meno.
Ed in effetti, a prescindere se la Cina adottasse o meno regole o metodi o processi industriali occidentali, lo farebbe "col pallino in mano"...e se tanto mi da' tanto.......saranno c...zi amari!
Comunque tentiamo di immaginare come potrebbe influire la mentalità cinese, la loro "scorrettezza organica" e la loro predisposizione al business a tutti i costi (di cui parlano in molti, compresi i nostri amici del forum) sulla selezione e sullo sviluppo del mastino tibetano, o di quella tipologia che loro hanno deciso di allevare e che tu ed Eta giustamente distinguete dal "mastino tibetano" (correggetemi se non ho interpretato bene...).
Mi chiedo tante cose, ma un dubbio mi frulla ogni tanto per la testa: come facciamo noi miseri occidentali...(e ancor più miseri italiani):), ad essere sicuri che i più ricchi ed i più onesti allevatori cinesi (notare che non ho citato TUTTI gli allevatori cinesi) stiano facendo la selezione più giusta?
Ed inoltre, come possiamo noi stessi "partecipare" fattivamente e concretamente ad una simile chimera?
Ho un certo pessimismo anche a questo proposito (tenendo conto delle predette difficoltà logistiche e culturali ma anche di come siamo messi a livello di FCI, di "tipologie" DIVERSE oramai piuttosto diffuse e considerando pure lo standard attualmente in vigore), ma vorrei tanto vedere uno spiraglio.

Jimbo
12-04-08, 04:43 PM
Eh si, Phodo, forse avevo interpretato la tua previsione di occidentalizzazione della Cina come messaggio positivo eo di speranza. Ma credo di capire che sul futuro il pessimismo ci accomuna, a prescindere dalla occidentalizzazione o meno.
Ed in effetti, a prescindere se la Cina adottasse o meno regole o metodi o processi industriali occidentali, lo farebbe "col pallino in mano"...e se tanto mi da' tanto.......saranno c...zi amari!
Comunque tentiamo di immaginare come potrebbe influire la mentalità cinese, la loro "scorrettezza organica" e la loro predisposizione al business a tutti i costi (di cui parlano in molti, compresi i nostri amici del forum) sulla selezione e sullo sviluppo del mastino tibetano, o di quella tipologia che loro hanno deciso di allevare e che tu ed Eta giustamente distinguete dal "mastino tibetano" (correggetemi se non ho interpretato bene...).
Mi chiedo tante cose, ma un dubbio mi frulla ogni tanto per la testa: come facciamo noi miseri occidentali...(e ancor più miseri italiani):), ad essere sicuri che i più ricchi ed i più onesti allevatori cinesi (notare che non ho citato TUTTI gli allevatori cinesi) stiano facendo la selezione più giusta?
Ed inoltre, come possiamo noi stessi "partecipare" fattivamente e concretamente ad una simile chimera?
Ho un certo pessimismo anche a questo proposito (tenendo conto delle predette difficoltà logistiche e culturali ma anche di come siamo messi a livello di FCI, di "tipologie" DIVERSE oramai piuttosto diffuse e considerando pure lo standard attualmente in vigore), ma vorrei tanto vedere uno spiraglio.

Elisabeth
12-04-08, 05:03 PM
Io posso solo dire che non sono giuste tutte quelle ingiustizie che i cinesi hanno fatto a questo poveri monaci è una vergogna anche il povero Dalai Lama che ho conosciuto di persona che è una dolcezza e un'amore infinito dovremmo veramente tutti fare qalche cosa perchè il Tibet sia libero !!!!!!!!!!
Firmate la petizione si trova in internet almeno è un piccolo passo in avanti baci a tutti Ely

Elisabeth
12-04-08, 05:03 PM
Io posso solo dire che non sono giuste tutte quelle ingiustizie che i cinesi hanno fatto a questo poveri monaci è una vergogna anche il povero Dalai Lama che ho conosciuto di persona che è una dolcezza e un'amore infinito dovremmo veramente tutti fare qalche cosa perchè il Tibet sia libero !!!!!!!!!!
Firmate la petizione si trova in internet almeno è un piccolo passo in avanti baci a tutti Ely

phodopus
12-04-08, 05:16 PM
Eta mi risulta contrario al tremine Zangao per principio (condivisibile).. ma non parlo in sua vece.

Io lo uso e lo userò qui sul forum, per distinguerlo non dal *Mastino Tibetano* ma dal Tibetan Mastiff made FCI (o made in Holland... che in questo caso equivale al Made in China dei prodotti tarocchi...)

Forse stiamo andando un pochino OT rispetto al tema della discussione.. io per primo, me ne rendo conto. Credo sia il caso di proseguire il discorso in una sede più appropiata, per non togliere troppo spazio all'argomento centrale, ossia il Tibet e la sua drammatica condizione (al di là dei cani, anche se alla fine la grande passione ci porta a parlare sempre di loro).

Ti risponderò quindi nella sezione giusta.. ;)

phodopus
12-04-08, 05:16 PM
Eta mi risulta contrario al tremine Zangao per principio (condivisibile).. ma non parlo in sua vece.

Io lo uso e lo userò qui sul forum, per distinguerlo non dal *Mastino Tibetano* ma dal Tibetan Mastiff made FCI (o made in Holland... che in questo caso equivale al Made in China dei prodotti tarocchi...)

Forse stiamo andando un pochino OT rispetto al tema della discussione.. io per primo, me ne rendo conto. Credo sia il caso di proseguire il discorso in una sede più appropiata, per non togliere troppo spazio all'argomento centrale, ossia il Tibet e la sua drammatica condizione (al di là dei cani, anche se alla fine la grande passione ci porta a parlare sempre di loro).

Ti risponderò quindi nella sezione giusta.. ;)