Solnyshko
12-09-06, 11:18 PM
NEW DELHI, 5 SET - Da millenni i Parsi, gli ex zoroastriani, lasciano che siano gli avvoltoi a consumare le carni dei loro defunti. Ma da qualche anno, la carenza dei volatili, molti dei quali morti per malattie, sta rendendo difficile questo processo, tanto che si pensa alla possibilita' di ricorrere a cremazioni. E scoppiano le polemiche.
In India la comunita' Parsi piu' numerosa e' a Mumbai, l'ex Bombay. Pur rappresentando una minoranza percentualmente molto piccola, i Parsi a Mumbai e in tutta l'India sono molto potenti economicamente, vantando nella comunita' esponenti del mondo imprenditoriale come Birla e Tata, e del mondo della cultura come il direttore d'orchestra Zuhbin Metha.
Arrivati dalla Persia, gli adoratori del fuoco perenne e seguaci di Zoroastro hanno realizzato in passato due strutture molto alte, le ''torri del silenzio'', una sorta di silos a piani dove lasciano i
cadaveri che vengono poi mangiati dagli avvoltoi.
A nessuno, neanche agli stessi Parsi, e' permesso l'accesso alle torri. Solo poche persone dedite ai riti funebri, i Khandiyas che portano le bare, possono accedervi.
Ma qualcuno e' riuscito ad entrare nelle scorse settimane e ha fotografato migliaia di cadaveri che si stanno decomponendo, ma non vengono mangiati dagli avvoltoi.
Oltre alla polemica scoppiata per l'intrusione non autorizzata, le foto hanno mostrato l'assenza degli avvoltoi e quindi l'impossibilita' di adempiere il tradizionale 'pasto',con conseguenti non pochi problemi di igiene nelle torri.
Dhan Baria, una donna Parsi che ha celebrato il funerale della madre nel novembre scorso, e' riuscita ad entrare nelle torri del silenzio. ''Quello che ho visto e' stato impressionante - ha detto - migliaiai di morti lasciati a decomporsi. Non c'era nessun uccello. Come possiamo permettere che i nostri cari finiscano in questo modo? Meglio la cremazione. Dopo un anno anche il corpo di mia madre era ancora
li. Non lo posso accettare''.
Per le sue parole e le sue foto, a Baria sono arrivate minacce di morte. La comunita' Parsi ha fatto quadrato contro la donna, accusata di aver urtato la suscettibilita' religiosa della comunita' e di voler stravolgere regole che risalgono ad oltre 3500 anni fa.
''Ma se a causa dell'inquinamento - si giustifica la donna - non ci sono piu' avvoltoi, come possiamo andare avanti? Dobbiamo ricorrere alla cremazione. Non e' una questione religiosa, ma igienica. La situazione sta diventando insostenibile e senza avvoltoi, c'e' la possibilita' di diffondere piu' rapidamente malattie''.
Minoo Shroff, capo della comunita' Parsi di Mumbai, e'categorico: ''Il nostro sistema non cambia, non e' antigienico ne' inquinante.
Non siamo certo noi che abbiamo cacciato gli avvoltoi. Certo si sta ponendo un problema, ma lo risolveremo presto''.
Gia' nel 1998 si era cercato di trovare una soluzione alla questione poiche' era stata notata una diminuzione drastica degli avvoltoi. Ma la stessa comunita' Parsi che aveva dato incarico ad un gruppo di ambientalisti e ornitologi di verificare le condizioni degli avvoltoi e di tentare di venire a capo del problema, vieto' agli scienziati di entrare nelle torri del silenzio, impedendo di fatto le ricerche. (ANSA).
In India la comunita' Parsi piu' numerosa e' a Mumbai, l'ex Bombay. Pur rappresentando una minoranza percentualmente molto piccola, i Parsi a Mumbai e in tutta l'India sono molto potenti economicamente, vantando nella comunita' esponenti del mondo imprenditoriale come Birla e Tata, e del mondo della cultura come il direttore d'orchestra Zuhbin Metha.
Arrivati dalla Persia, gli adoratori del fuoco perenne e seguaci di Zoroastro hanno realizzato in passato due strutture molto alte, le ''torri del silenzio'', una sorta di silos a piani dove lasciano i
cadaveri che vengono poi mangiati dagli avvoltoi.
A nessuno, neanche agli stessi Parsi, e' permesso l'accesso alle torri. Solo poche persone dedite ai riti funebri, i Khandiyas che portano le bare, possono accedervi.
Ma qualcuno e' riuscito ad entrare nelle scorse settimane e ha fotografato migliaia di cadaveri che si stanno decomponendo, ma non vengono mangiati dagli avvoltoi.
Oltre alla polemica scoppiata per l'intrusione non autorizzata, le foto hanno mostrato l'assenza degli avvoltoi e quindi l'impossibilita' di adempiere il tradizionale 'pasto',con conseguenti non pochi problemi di igiene nelle torri.
Dhan Baria, una donna Parsi che ha celebrato il funerale della madre nel novembre scorso, e' riuscita ad entrare nelle torri del silenzio. ''Quello che ho visto e' stato impressionante - ha detto - migliaiai di morti lasciati a decomporsi. Non c'era nessun uccello. Come possiamo permettere che i nostri cari finiscano in questo modo? Meglio la cremazione. Dopo un anno anche il corpo di mia madre era ancora
li. Non lo posso accettare''.
Per le sue parole e le sue foto, a Baria sono arrivate minacce di morte. La comunita' Parsi ha fatto quadrato contro la donna, accusata di aver urtato la suscettibilita' religiosa della comunita' e di voler stravolgere regole che risalgono ad oltre 3500 anni fa.
''Ma se a causa dell'inquinamento - si giustifica la donna - non ci sono piu' avvoltoi, come possiamo andare avanti? Dobbiamo ricorrere alla cremazione. Non e' una questione religiosa, ma igienica. La situazione sta diventando insostenibile e senza avvoltoi, c'e' la possibilita' di diffondere piu' rapidamente malattie''.
Minoo Shroff, capo della comunita' Parsi di Mumbai, e'categorico: ''Il nostro sistema non cambia, non e' antigienico ne' inquinante.
Non siamo certo noi che abbiamo cacciato gli avvoltoi. Certo si sta ponendo un problema, ma lo risolveremo presto''.
Gia' nel 1998 si era cercato di trovare una soluzione alla questione poiche' era stata notata una diminuzione drastica degli avvoltoi. Ma la stessa comunita' Parsi che aveva dato incarico ad un gruppo di ambientalisti e ornitologi di verificare le condizioni degli avvoltoi e di tentare di venire a capo del problema, vieto' agli scienziati di entrare nelle torri del silenzio, impedendo di fatto le ricerche. (ANSA).