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Visualizza Versione Completa : anche a Parma, mattanza caprioli!



antea
27-08-06, 08:45 PM
:: AGGIORNAMENTO DELLE ORE 12,54. ANCHE A PARMA LA MATTANZA DI CAPRIOLI. AL VIA PETIZIONE ENPA
Anche a Parma è in corso l’uccisione di caprioli da parte dei cacciatori. Il prelievo è stato autorizzato dalla Provincia e prevede l’uccisione di 1.579 esemplari. L’Enpa, che ha immediatamente contestato la scelta di affidare agli stessi cacciatori la determinazione del numero di animali da abbattere, ha organizzato una petizione indirizzata alla Provincia di Parma. A differenza del Piemonte, purtroppo in Emilia l’Istituto Nazionale di Fauna Selvatica ha autorizzato il prelievo. Sulla decisione, ha protestato la presidente della Sezione parmense dell’Enpa, Lella Gialdi, che ha ribadito: “Bisogna smettere di fare immissioni di fauna selvatica nel nostro territorio, l’unico risultato è riempire i carnieri dei cacciatori e le tasche di chi lucra sul business dell’attività venatoria. E gli animali pagano il conto, con il loro sangue”.

:(:(:(

Solnyshko
27-08-06, 11:58 PM
Anche in Toscana sembra...

Fa discutere la dichiarazione del presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi, che parla di «specie pericolese» in relazione a uccelli, acquatici e migratori
FIRENZE. La caccia riaprirà, anticipatamente, il 2 settembre per 6 specie di uccelli: alzavola, marzaiola, germano reale, tortora, colombaccio e merlo, e naturalmente si ricominci tra le tra le polemiche. Il Wwf parla di «danni gravissimi alle specie oggetto di prelievo ed anche alle altre presenti sul territorio. Il periodo tardo estivo - spiega il Panda - è infatti un momento di particolare delicatezza nel ciclo biologico di molte specie come affermato dal mondo scientifico: vi sono ancora giovani dipendenti dai genitori; mancano ancora i contingenti migratori provenidenti dal Nord e quindi il prelievo si concentra sulle coppie nidificanti nel nostro paese; parte delle femmine delle anatre non hanno ancora compiuto la muta ed hanno difficoltà di volo».

Ma quelle che rischiano d accendere di più gli animi sono le dichiarazioni del presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi, che spiega così alla nazione la decisione di anticipare l´apertura della stagione venatoria per i 25.000 cacciatori la caccia: «La caccia è importante per abbattere specie pericolose» ha detto Renzi ed ha aggiunto: «Sappiamo che alcune specie di animali, purtroppo, danneggiano le colture - È il caso dei caprioli che, nonostante la simpatia che ispirano, sono pericolosi perché ghiotti di gemme. Non me ne vogliano gli ambientalisti piemontesi, ma qui ne abbatteremo 4mila. Pochi, a mio avviso, rispetto ai necessari».

Parlare di specie pericolose in relazione a uccelli, acquatici o migratori come i colombacci, o addirittura frequentatori delle nostre città come merli e tortore ci sembra un grave infortunio linguistico ed anche per i caprioli non stiamo certamente parlando di mamba neri, cobra o coccodrilli. Nel passato, per indicare le specie che avevano un impatto sulle colture agricole si utilizzava almeno il termine di «nocivi», che poi serviva a coprire anche stragi di volpi, corvidi, cormorani, ecc.

Introdurre per specie animali che proliferano grazie ad una cattiva gestione faunistica la nozione di «pericoloso» è davvero un pericolo per le convivenza tra l´animale uomo e le altre specie. Una concenzione antropocentrica che, evidentemente, non si trova solo a destra. L´assessore alla caccia della provincia di Firenze ha invece esaltato la grande biodiversità del territorio e assicurato l´impegno a preservarla «anche dicendo no alla produzione di allevamento intensivo», peccato che poco lontano, a Quarrata, in provincia di Pistoia, la regione Toscana abbia finanziato con 1.800 euro il rilascio di 300 fagiani di allevamento acquistati a fine luglio da un´azienda faunistica.

Si tratta della cosiddetta «pronta-caccia» con la quale i cacciatori si divertono a sterminare selvaggina allevata di appena 3/4 mesi che non ha nessuna possibilità (ed esperienza) di scampare alle battute. Come spiega al Tirreno l´assessore all´ambiente di Quarrata, Marco Meoni «è selvaggina di 3-4 mesi, non abituata a vivere fuori dalla voliera. Se non sfugge ai cacciatori viene mangiata dalle volpi», più che di attività venatoria si tratta di tiro a bersagli viventi e di pura commercializzazione degli animali a scopo di sterminio, forse questa davvero un´attività pericolosa per l´ambiente, la biodiversità e la gestione faunistica del territorio. E´ strano che ci si preoccupi tanto della caccia di selezione e si ignori la mattanza annuale della «pronta-caccia».

Solnyshko
27-08-06, 11:58 PM
Anche in Toscana sembra...

Fa discutere la dichiarazione del presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi, che parla di «specie pericolese» in relazione a uccelli, acquatici e migratori
FIRENZE. La caccia riaprirà, anticipatamente, il 2 settembre per 6 specie di uccelli: alzavola, marzaiola, germano reale, tortora, colombaccio e merlo, e naturalmente si ricominci tra le tra le polemiche. Il Wwf parla di «danni gravissimi alle specie oggetto di prelievo ed anche alle altre presenti sul territorio. Il periodo tardo estivo - spiega il Panda - è infatti un momento di particolare delicatezza nel ciclo biologico di molte specie come affermato dal mondo scientifico: vi sono ancora giovani dipendenti dai genitori; mancano ancora i contingenti migratori provenidenti dal Nord e quindi il prelievo si concentra sulle coppie nidificanti nel nostro paese; parte delle femmine delle anatre non hanno ancora compiuto la muta ed hanno difficoltà di volo».

Ma quelle che rischiano d accendere di più gli animi sono le dichiarazioni del presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi, che spiega così alla nazione la decisione di anticipare l´apertura della stagione venatoria per i 25.000 cacciatori la caccia: «La caccia è importante per abbattere specie pericolose» ha detto Renzi ed ha aggiunto: «Sappiamo che alcune specie di animali, purtroppo, danneggiano le colture - È il caso dei caprioli che, nonostante la simpatia che ispirano, sono pericolosi perché ghiotti di gemme. Non me ne vogliano gli ambientalisti piemontesi, ma qui ne abbatteremo 4mila. Pochi, a mio avviso, rispetto ai necessari».

Parlare di specie pericolose in relazione a uccelli, acquatici o migratori come i colombacci, o addirittura frequentatori delle nostre città come merli e tortore ci sembra un grave infortunio linguistico ed anche per i caprioli non stiamo certamente parlando di mamba neri, cobra o coccodrilli. Nel passato, per indicare le specie che avevano un impatto sulle colture agricole si utilizzava almeno il termine di «nocivi», che poi serviva a coprire anche stragi di volpi, corvidi, cormorani, ecc.

Introdurre per specie animali che proliferano grazie ad una cattiva gestione faunistica la nozione di «pericoloso» è davvero un pericolo per le convivenza tra l´animale uomo e le altre specie. Una concenzione antropocentrica che, evidentemente, non si trova solo a destra. L´assessore alla caccia della provincia di Firenze ha invece esaltato la grande biodiversità del territorio e assicurato l´impegno a preservarla «anche dicendo no alla produzione di allevamento intensivo», peccato che poco lontano, a Quarrata, in provincia di Pistoia, la regione Toscana abbia finanziato con 1.800 euro il rilascio di 300 fagiani di allevamento acquistati a fine luglio da un´azienda faunistica.

Si tratta della cosiddetta «pronta-caccia» con la quale i cacciatori si divertono a sterminare selvaggina allevata di appena 3/4 mesi che non ha nessuna possibilità (ed esperienza) di scampare alle battute. Come spiega al Tirreno l´assessore all´ambiente di Quarrata, Marco Meoni «è selvaggina di 3-4 mesi, non abituata a vivere fuori dalla voliera. Se non sfugge ai cacciatori viene mangiata dalle volpi», più che di attività venatoria si tratta di tiro a bersagli viventi e di pura commercializzazione degli animali a scopo di sterminio, forse questa davvero un´attività pericolosa per l´ambiente, la biodiversità e la gestione faunistica del territorio. E´ strano che ci si preoccupi tanto della caccia di selezione e si ignori la mattanza annuale della «pronta-caccia».

antea
28-08-06, 09:41 AM
Mi sento male......[V]

antea
28-08-06, 09:41 AM
Mi sento male......[V]

Solnyshko
28-08-06, 08:10 PM
TASSI: "NON ESISTE ALCUNA EMERGENZA CAPRIOLO!"
22 ago 06
Abbiamo ricevuto dal coordinamento "Maremma Viva" di Grosseto l'intervento del professor Franco Tassi, direttore storico del Parco Nazionale d'Abruzzo e docente di ecologia all'Università di Napoli sulla questione relativa all'abbattimento selettivo che partirà il prossimo 24 agosto in Piemonte.


22 agosto 2006 - La cosiddetta " guerra ai caprioli" comincia il 24 Novembre 2005, quando la camera ha definitivamente approvato una norma che non ha riscontri in nessun'altra parte del mondo.
Questa norma (proposta di legge n.3617 al comma quinto dell'art. 11) consente alle Regioni di aprire la caccia di selezione agli ungulati (cervi, daini, camosci e caprioli) anche al di fuori dei periodi e degli orari giornalieri previsti dalla legislazione venatoria.
Per questo il coordinamento "Maremma Viva" di Grosseto ha interpellato il professor Franco Tassi, direttore storico del Parco Nazionale d'Abruzzo e docente di ecologia all'Università di Napoli, il cui pensiero è illuminante: non esiste nessuna emergenza capriolo dice il docente, ma solo uno squallido letargo della sensibilità e dell'intelligenza umana. Mi pare ovvio che il capriolo non rappresenta una emergenza e chi afferma che bisogna sparare per evitargli lo stress di un trasferimento ricorda "la dottrina Bush" che per
evitare incendi ha fatto radere al suolo le magnifiche foreste di conifere
del Pacific Northwest. Il professor Tassi continua dicendo che catturare
ungulati è possibile ed è stato fatto con grande successo già una trentina
di anni fa nel Parco d'Abruzzo, impiegando come volontari un gruppo di
studenti, neolaureati veterinari e utilizzando anche gli elicotteri
dell'esercito, che ha collaborato con gioia e orgoglio a queste insolite
operazioni.
Per quanto riguarda la purezza della razza, il professore ci informa che comunque il capriolo dell'Appennino centrale giungerà nei luoghi più remoti del sud Italia, dove vive quello italico, anche a dispetto delle legioni di fucilieri in agguato.
Grazie alla diffusione degli ungulati, i predatori come il lupo potrebbero inseguire i caprioli, secondo le dure ma ineluttabili leggi della natura, evitando così di sbranare pecore, spinti dalla fame.
Il coordinamento "Maremma Viva" aggiunge, in merito alla sicurezza stradale, che tutti noi siamo a conoscenze delle vere cause che provocano incidenti primo fra tutti gli eccessi di velocità, poi i sorpassi azzardati, l'abuso di droghe o alcool, la cattiva manutenzione della segnaletica verticale e orizzontale e per finire gli animali domestici abbandonati lungo le strade
(che naturalmente non hanno nessuna colpa). La storia "dei caprioli che
investono le auto" ricorda un pò quella dei viali storici "pericolosi" in
forza della quale è stata fatta piazza pulita di grandi alberi secolari.
Il Prof. Tassi conclude affermando che un mondo migliore, non turbato da
troppi spari e inquinamenti, è possibile e questo capriolo tanto innocente e
perseguitato può essserne il miglior ambasciatore.

Professor Franco Tassi. Leuci Mauro. Merla Emilio. Frattini Alberto. Guglielmi Vittoria. Silveri Raimondo. Bonvicini Antonella. Bragagni Anna.

Fonte : animalieanimali

antea
29-08-06, 10:28 AM
Condivido perfettamente!!! ho una rabbia dentro che mi fa star male..!
Ma tanto in Italia come ho gia' detto in un altro topic conta il giro di affari che la caccia produce...non il patrimonio naturalistico ne' tantomeno le tante voci a sua difesa!
E a me mi si gira il fegato!

:( scusate lo sfogo.