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Visualizza Versione Completa : Balena nel tamigi



Gio
21-01-06, 03:10 PM
Gli esperti non escludono che possa essere abbattuta
(ANSA) - LONDRA, 21 GEN - Si e' arenata la balena che sta risalendo il corso del Tamigi e sono cominciate le operazioni per soccorrerela. Nei pressi del ponte di Battersea i soccorritori, con l'acqua alle ginocchia, hanno infilato con estrema cautela dei rotoli gonfiabili sotto l'animale per cercare di tirarlo su e caricarlo successivamente su una chiatta. La balena appare indebolita e stamattina gli esperti non hanno escluso che possa rendersi necessario il suo abbattimento.

http://notizie.msn.it/msn/notizie/med/epa20xzkX_20060120.jpg

ANSA

framac
21-01-06, 04:03 PM
ho sentito dire che non è una balena ma un tipo di delfino in via d'estinzione o che adirittura si credeva estinto...sperem che si salvi va;)

framac
21-01-06, 04:03 PM
ho sentito dire che non è una balena ma un tipo di delfino in via d'estinzione o che adirittura si credeva estinto...sperem che si salvi va;)

ale71
21-01-06, 05:59 PM
si una cosa tipo delfino boreale

ale71
21-01-06, 05:59 PM
si una cosa tipo delfino boreale

dania3
21-01-06, 09:18 PM
Mi dispiace dovervi dare questa brutta notizia.. ma la balena in questione è morta!:(
Io comunque ho sempre sentito parlare di balena.. non di delfino, ed oggi a pranzo, mi sembra di aver sentito che la balena aveva una ferita alla testa..
povera.. chissa' come mai è andata a finire nel tamigi!:(

dania3
21-01-06, 09:18 PM
Mi dispiace dovervi dare questa brutta notizia.. ma la balena in questione è morta!:(
Io comunque ho sempre sentito parlare di balena.. non di delfino, ed oggi a pranzo, mi sembra di aver sentito che la balena aveva una ferita alla testa..
povera.. chissa' come mai è andata a finire nel tamigi!:(

Eden
21-01-06, 10:18 PM
Che peccato :(:(:( Ero sicura di essermi sbagliata quando l'ho sentito al tg [:0] invece.. Ma non erano due per caso? Forse ricordo o ho sentito male..

Eden
21-01-06, 10:18 PM
Che peccato :(:(:( Ero sicura di essermi sbagliata quando l'ho sentito al tg [:0] invece.. Ma non erano due per caso? Forse ricordo o ho sentito male..

ale89
21-01-06, 10:33 PM
da quel che ho capito era la piccola li nel tamigi, e all'inizio della foce del fiume c'era la madre (credo [:o)]) che continuava a fare versi acutissimi per cercarla:(

mamma dipiace tantissimo anche a me :(:(

ale89
21-01-06, 10:33 PM
da quel che ho capito era la piccola li nel tamigi, e all'inizio della foce del fiume c'era la madre (credo [:o)]) che continuava a fare versi acutissimi per cercarla:(

mamma dipiace tantissimo anche a me :(:(

dania3
22-01-06, 02:06 AM
Io non ho sentito che erano due..
:(
Certo pero' che storia davvero tristissima!
la mamma che chiama la figlia disperatamente..
oddio tremendo!:(:(

dania3
22-01-06, 02:06 AM
Io non ho sentito che erano due..
:(
Certo pero' che storia davvero tristissima!
la mamma che chiama la figlia disperatamente..
oddio tremendo!:(:(

si
22-01-06, 10:57 AM
E' una storia tristissima comunque, ma alcuni esperti hanno dichiarato che quando questi animali si perdono e finiscono in situazioni del genere, è perchè sono già gravemente malati.
Sembra che la mortalità in questi casi si aggiri addirittura intorno al 99%...
So che non serve a consolare, ma almeno, per una volta, sembra che non sia totalmete colpa dell'uomo...

si
22-01-06, 10:57 AM
E' una storia tristissima comunque, ma alcuni esperti hanno dichiarato che quando questi animali si perdono e finiscono in situazioni del genere, è perchè sono già gravemente malati.
Sembra che la mortalità in questi casi si aggiri addirittura intorno al 99%...
So che non serve a consolare, ma almeno, per una volta, sembra che non sia totalmete colpa dell'uomo...

ale71
22-01-06, 01:50 PM
vi confermo che è un delfino

ale71
22-01-06, 01:50 PM
vi confermo che è un delfino

Fabry
23-01-06, 10:33 AM
Morta la balena del Tamigi
Inutile la corsa verso il mare
Caricata su una chiatta, polemiche per i ritardi nei soccorsi

LONDRA - Poche ore prima di raggiungere il mare la balena del Tamigi è morta. A bordo della chiatta che la stava trasportando, forse uccisa dalla fatica e dallo stress. Se ne è andata, lontana dalle profondità dell’oceano dove era cresciuta, immersa non nell’acqua salata ma in cuscini gonfiabili di plastica gialla, circondata non da pesci ma da uomini. Chissà cosa l’aveva spinta a infilarsi nella foce del fiume di Londra, a oltrepassare le dighe che regolano il flusso fluviale, a risalire la corrente sino al centro della capitale britannica: se il desiderio di morire in pace, in silenzio, o uno sprazzo irresistibile di curiosità. Certo ha trovato una realtà alla quale non era preparata. Il rumore, la confusione, i fondali bassi, l’assenza di cibo, le barche, i ponti, ma anche tanto, tanto affetto. Per due giorni, Londra ha seguito l’operazione di salvataggio minuto per minuto, in diretta. Ieri il suo ultimo viaggio è stato accompagnato da migliaia di persone, la folla delle grandi occasioni, quasi si trattasse del Giubileo della regina Elisabetta, della vittoria contro l’Australia a cricket, dell’annuncio delle Olimpiadi del 2012.
Già all’alba, quando televisioni e radio avevano annunciato che a differenza di quanto speravano gli esperti, l’iperodonte non aveva nuotato verso il mare ma era tornato in centro città, sul ponte di Battersea erano arrivati i primi curiosi. A mezzogiorno, quando la polizia ha chiuso l’accesso, sul ponte c’erano tremila persone. Lungo le due rive, un muro di gente di ogni età e colore, anziani, bambini, famiglie intere con dietro anche il cane, tutti con telefonino o macchina fotografica, tutti con un’opinione su come salvare la balena, tra le polemiche per il ritardo con cui è stata messa a punto una strategia. Solo alle 13 di ieri è scattata l’operazione che per qualche ora ha fatto sperare di salvarla. Quando l’eroe di Londra – un maschio adolescente, secondo i veterinari – si è arenato, gli sono stati infilati sotto il corpo dei galleggianti gonfiabili, una specie di culla attaccata a una gru. È stato issato su una chiatta del Comune ed è uscito dall’acqua per forse la prima, sicuramente l’ultima volta. La folla ha seguito in silenzio per esplodere in un applauso liberatorio quando l’imbarcazione ha cominciato a muoversi in direzione mare.
Non stava già bene allora, nonostante le iniezioni di antibiotici somministrate dai veterinari, che per tutto il tragitto l’hanno accarezzata, bagnata, rassicurata come fosse un figlio. I bollettini medici, diffusi con grande regolarità, nel pomeriggio sono peggiorati e la balena, all’improvviso, è sembrata spacciata. «I veterinari non sono ottimisti», ha annunciato attorno alle 17 Tony Woodley, del British Divers Marine Life Rescue, l’organizzazione che ha coordinato i tentativi di salvataggio. «Abbiamo abbandonato l’ipotesi di riportarla in mare aperto e anche di raggiungere la Manica. L’obiettivo ora è liberarla in acque profonde, il più lontano possibile dalla città, in prossimità dell’estuario». Non lo ha raggiunto. Due ore dopo, attorno alle 19, le convulsioni, poi la morte.
«E’ l’epilogo triste di una storia alla quale ci siano appassionati», ha detto Woodley, scosso e addolorato come tutti coloro che sino all’ultimo hanno lottato. «E’ stata una giornata di alti e bassi, di speranza e disperazione. Temevamo di non riuscire a liberarla. Forse è stato meglio così. Ci ha evitato una decisione molto difficile». Nell’impossibilità di restituirla al suo mondo, i veterinari avrebbero scelto di abbatterla piuttosto che prolungare la sua sofferenza. Spetterà all’autopsia fare luce su un’avventura forse nata per sbaglio, e diventata poi sinonimo di qualcosa di molto più grande, lontana da quel lieto fine che tutti speravano.
Corriere della sera

sandy
25-01-06, 12:44 PM
Il cetaceo nel centro di Londra dopo l'autopsia i biologoi accusano i militari: con le loro apparecchi disorientano gli animali
Colpa del sonar la morte della balena del Tamigi
Maria Chiara Bonazzi
Fonte: www.lastampa.it
24.01.06
24 gennaio 2006
Il gigante buono potrebbe essersi fatalmente avventurato nel Tamigi dopo aver perduto il senso dell'orientamento per effetto delle violente onde acustiche emesse sott'acqua dal sonar di una nave militare. E' una delle ipotesi su cui lavorano gli scienziati che ieri hanno effettuato l'autopsia sulla balena di Londra, il cui corpo è stato rimorchiato fino a Gravesend, nel Kent. Il cetaceo era morto sabato sera, dopo essere caduto in preda a convulsioni, a bordo della chiatta gonfiabile con la quale i soccorritori intendevano condurlo verso la libertà.

I risultati dell'autopsia saranno resi noti soltanto mercoledì o giovedì, ma il salvataggio tanto drammatico quanto vano ha richiamato comunque l'attenzione su un fenomeno che fa sempre più arrabbiare gli ambientalisti di tutto il mondo. Proprio in queste ore un'indagine dell'Independent on Sunday incolpa i sonar militari della morte di migliaia di balene in tutto il mondo, mentre in America il Natural Resources Defense Council (NRDC) ha recentemente portato in tribunale la Marina statunitense affinché limiti l'uso durante le esercitazioni del sonar a media frequenza, che genera onde acustiche fortissime allo scopo di localizzare i sottomarini nemici. «I mammiferi marini possiedono un udito straordinariamente sensibile, e gli scienziati concordano sul fatto che le intense esplosioni sonore possono disturbarli, ferirli e addirittura ucciderli - dice il NRDC -.


Si è scoperto che le balene esposte al sonar ad alta intensità sanguinavano dagli occhi e dalle orecchie, con lesioni grandi come una palla da golf nel tessuto dei loro organi. I biologi temono che le balene che vediamo morire arenate sulle spiagge siano soltanto la punta dell'iceberg, e che molte di più muoiano in mare». Negli ultimi anni ci sono stati numerosi «spiaggiamenti» (comunemente conosciuti come «beachings») di balene che vanno ad arenarsi e a morire in massa. Molti di questi casi sono stati ricondotti all'uso dei sonar. Per esempio, nel marzo 2000 le balene di quattro specie andarono ad arenarsi alle Bahamas dopo che un'unità della Marina Usa, stazionata poco lontano, aveva usato il sonar. Frattanto, come rivela l'Independent on Sunday, la Commissione Europea ha avviato un'azione legale contro il governo britannico, accusato di non aver monitorato le condizioni di salute delle balene e del delfini nei propri mari. Il numero di balene arenatesi sulle coste del Regno Unito è più che raddoppiato nell'ultimo decennio: dalle 360 del 1994 si è passati alle 782 del 2004, e gli scienziati ritengono che il loro numero corrisponda grosso modo a un decimo di quelle che muoiono in mare aperto. Commenta il professor Hal Whitehead, della Dalhousie University in Canada: «E' inconsueto e preoccupante trovare una di queste balene nel mare del Nord o nella Manica, per non parlare di un fiume poco profondo (come il Tamigi, ndr).


Sappiamo che la specie a cui apparteneva questa balena è particolarmente sensibile ai rumori subacquei». Secondo la NRDC, «le navi da guerra munite di sonar emettono rumori di intensità fino a 245 decibel, paragonabile alla partenza di un razzo Saturn V. Il sonar può interferire con la capacità dei mammiferi marini di orientarsi, evitare i predatori, trovare cibo, accudire la prole e, in ultima analisi, sopravvivere». Ora gli ambientalisti americani protestano contro il progetto di un nuovo poligono di addestramento sottomarino che trasformerebbe le acque al largo di capo Hatteras, nella Carolina del Nord, in un «epicentro di attività sonar ad alta intensità» e obiettano che «la Marina dice di avere bisogno del sonar per addestrarsi, ma non è necessario che le balene e altre specie di vita sottomarina muoiano a causa di queste esercitazioni». Un paio di anni fa, uno studio pubblicato sulla rivista Nature ipotizzava che le balene, investite dall'onda acustica del sonar militare e in preda al panico, risalgano troppo in fretta verso la superficie, al punto da sviluppare un embolo che spesso risulta fatale.


Qualcuno crede che i sensi della balena del Tamigi possano essere stati danneggiati dal sonar. Gli scienziati per ora non si pronunciano, ma Paul Jepson, della Zoological Society of London, spera di riuscire a capire perché la balena si fosse perduta nel centro di Londra venerdì scorso. Il servizio di salvataggio della fauna marina, che ha speso intorno alle 100 mila sterline (150 mila euro) per cercare di rimorchiarla verso la libertà, è comunque convinto di avere preso la decisione giusta.

sandy
25-01-06, 12:44 PM
Il cetaceo nel centro di Londra dopo l'autopsia i biologoi accusano i militari: con le loro apparecchi disorientano gli animali
Colpa del sonar la morte della balena del Tamigi
Maria Chiara Bonazzi
Fonte: www.lastampa.it
24.01.06
24 gennaio 2006
Il gigante buono potrebbe essersi fatalmente avventurato nel Tamigi dopo aver perduto il senso dell'orientamento per effetto delle violente onde acustiche emesse sott'acqua dal sonar di una nave militare. E' una delle ipotesi su cui lavorano gli scienziati che ieri hanno effettuato l'autopsia sulla balena di Londra, il cui corpo è stato rimorchiato fino a Gravesend, nel Kent. Il cetaceo era morto sabato sera, dopo essere caduto in preda a convulsioni, a bordo della chiatta gonfiabile con la quale i soccorritori intendevano condurlo verso la libertà.

I risultati dell'autopsia saranno resi noti soltanto mercoledì o giovedì, ma il salvataggio tanto drammatico quanto vano ha richiamato comunque l'attenzione su un fenomeno che fa sempre più arrabbiare gli ambientalisti di tutto il mondo. Proprio in queste ore un'indagine dell'Independent on Sunday incolpa i sonar militari della morte di migliaia di balene in tutto il mondo, mentre in America il Natural Resources Defense Council (NRDC) ha recentemente portato in tribunale la Marina statunitense affinché limiti l'uso durante le esercitazioni del sonar a media frequenza, che genera onde acustiche fortissime allo scopo di localizzare i sottomarini nemici. «I mammiferi marini possiedono un udito straordinariamente sensibile, e gli scienziati concordano sul fatto che le intense esplosioni sonore possono disturbarli, ferirli e addirittura ucciderli - dice il NRDC -.


Si è scoperto che le balene esposte al sonar ad alta intensità sanguinavano dagli occhi e dalle orecchie, con lesioni grandi come una palla da golf nel tessuto dei loro organi. I biologi temono che le balene che vediamo morire arenate sulle spiagge siano soltanto la punta dell'iceberg, e che molte di più muoiano in mare». Negli ultimi anni ci sono stati numerosi «spiaggiamenti» (comunemente conosciuti come «beachings») di balene che vanno ad arenarsi e a morire in massa. Molti di questi casi sono stati ricondotti all'uso dei sonar. Per esempio, nel marzo 2000 le balene di quattro specie andarono ad arenarsi alle Bahamas dopo che un'unità della Marina Usa, stazionata poco lontano, aveva usato il sonar. Frattanto, come rivela l'Independent on Sunday, la Commissione Europea ha avviato un'azione legale contro il governo britannico, accusato di non aver monitorato le condizioni di salute delle balene e del delfini nei propri mari. Il numero di balene arenatesi sulle coste del Regno Unito è più che raddoppiato nell'ultimo decennio: dalle 360 del 1994 si è passati alle 782 del 2004, e gli scienziati ritengono che il loro numero corrisponda grosso modo a un decimo di quelle che muoiono in mare aperto. Commenta il professor Hal Whitehead, della Dalhousie University in Canada: «E' inconsueto e preoccupante trovare una di queste balene nel mare del Nord o nella Manica, per non parlare di un fiume poco profondo (come il Tamigi, ndr).


Sappiamo che la specie a cui apparteneva questa balena è particolarmente sensibile ai rumori subacquei». Secondo la NRDC, «le navi da guerra munite di sonar emettono rumori di intensità fino a 245 decibel, paragonabile alla partenza di un razzo Saturn V. Il sonar può interferire con la capacità dei mammiferi marini di orientarsi, evitare i predatori, trovare cibo, accudire la prole e, in ultima analisi, sopravvivere». Ora gli ambientalisti americani protestano contro il progetto di un nuovo poligono di addestramento sottomarino che trasformerebbe le acque al largo di capo Hatteras, nella Carolina del Nord, in un «epicentro di attività sonar ad alta intensità» e obiettano che «la Marina dice di avere bisogno del sonar per addestrarsi, ma non è necessario che le balene e altre specie di vita sottomarina muoiano a causa di queste esercitazioni». Un paio di anni fa, uno studio pubblicato sulla rivista Nature ipotizzava che le balene, investite dall'onda acustica del sonar militare e in preda al panico, risalgano troppo in fretta verso la superficie, al punto da sviluppare un embolo che spesso risulta fatale.


Qualcuno crede che i sensi della balena del Tamigi possano essere stati danneggiati dal sonar. Gli scienziati per ora non si pronunciano, ma Paul Jepson, della Zoological Society of London, spera di riuscire a capire perché la balena si fosse perduta nel centro di Londra venerdì scorso. Il servizio di salvataggio della fauna marina, che ha speso intorno alle 100 mila sterline (150 mila euro) per cercare di rimorchiarla verso la libertà, è comunque convinto di avere preso la decisione giusta.