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Visualizza Versione Completa : DA PORCO CANILE A..... PARCO CANILE!



Koa
20-01-06, 11:49 AM
dal “porco canile” al “parco canile”

Fino ad oggi il canile, data l’inadeguatezza delle strutture, la mancanza di fondi e, perché no, la scarsa motivazione e preparazione del personale qui impiegato, si riduce ad un carcere, spesso un lager.

Il porco canile

Possiamo suddividere i canili esistenti in tre grosse categorie: canili pubblici, canili privati convenzionati, canili privati.

I canili pubblici sono destinati ad ospitare i cani ritrovati vaganti sul territorio del comune. Sono gestiti direttamente: dal comune, dalla Asl, o da entrambi.

I canili privati convenzionati, anch’essi destinati ad ospitare i cani randagi, rinvenuti sul territorio dei comuni convenzionati, sono gestiti da privati (per lo più allevatori) che si aggiudicano la convenzione con apposite gare d’appalto.

I canili privati, non autorizzati a ritirare i randagi, si occupano di dare asilo ai cani di proprietà che i proprietari non vogliono o non possono più tenere con sé. Spesso però questi canili, pur piangendo miseria e non essendo autorizzati a farlo, catturano direttamente i randagi e li ricoverano.

Tratti comuni dei canili pubblici, privati e convenzionati (fatte salve rarissimi casi) sono: la facilità delle soppressioni, spessissimo non motivate o meglio, motivate con false argomentazioni; la facilità nella cessione degli animali che vengono dati in adozione a chiunque, senza le minime garanzie di buon trattamento e possibilità di controllo; l’inadeguatezza delle strutture, che se non sono completamente fatiscenti, comunque possono ospitare solo un numero esiguo di animali e sono dotate di box piccolissimi, senza possibilità di movimento per gli animali; l’indifferenza alla sofferenza e ai bisogni degli animali, nonché l’assenza di rapporto uomo-cane. E’ frequente poi il caso di maltrattamenti ancor più gravi di canili in cui i cani: vivono in condizioni assurde e intollerabili di sovraffollamento e promiscuità per cui sono frequentissimi sbranamenti e gravidanze, non sono mai curati e, non nutriti adeguatamente, muoiono d’inedia.

E’ una sorta di circolo vizioso.

Il canile, data: la fatiscenza delle strutture, le condizioni igienico-sanitarie quanto meno discutibili, il sovraffollamento, la puzza, l’angoscia che un luogo del genere trasmette, il decentramento rispetto al centro abitato, è, ed è destinato a restare, un luogo indesiderato, che non si vuole vedere, un luogo ai margini della società.

Un posto del genere non è certo adatto ad attirare persone, potenziali nuovi padroni per i cani.

Così: i cani continuano a restare in canile e non vengono adottati; più cani ci sono, peggiori sono le condizioni di vita e salute; peggiori sono le condizioni di salute, minori sono le possibilità di adozione, e via così..

In una situazione del genere in cui il canile, da luogo di passaggio per cani in cerca di padrone, si è trasformato in luogo di detenzione “a perdere” per cani malandati e sempre più disadattati, nessun ente locale si sognerebbe di fare un investimento consistente per un reale risanamento di tali strutture (risanamento che dovrebbe comprendere anche le modalità di gestione), viste comunque come una falla da cui i soldi escono, escono, …senza nessun ritorno, neppure d’immagine.

Il parco canile

Il canile, come noi lo intendiamo, è un posto completamente immerso nel verde, dove ogni cane ha la possibilità di correre felice e di giocare con gli altri ospiti quadrupedi e non.

Ampi ricoveri con giardinetto attiguo, possibilità di corse tutti i giorni in ulteriori ampi spazi verdi, box riscaldati per tutti, una zona “lazzaretto” più calda e attrezzata per l’assistenza ai malati terminali e ai soggetti bisognosi di particolari terapie. Tutto sempre ben pulito, asciutto e curato.

Un posto piacevole, con l’odore dei prati che invogli tutta la cittadinanza a visitarlo come un parco.

Quello che vogliamo è realizzare un parco-canile.

Ecco il perché di una Struttura Multifunzionale in cui le attività “in perdita” come il canile, siano affiancate ad attività redditizie come: la pensione per animali di proprietà, un ambulatorio veterinario, un negozio per animali e uno per animalisti e vegetariani, un punto ristoro.

La filosofia che anima il centro è che “i cani ricchi pagano per quelli poveri”.

Dato che i fondi stanziati dalle amministrazioni comunali per la gestione dei randagi sono insufficienti a garantire condizioni di vita dignitose, allora gli utili derivanti dalle attività commerciali della struttura saranno reinvestiti: per far fronte a quelle spese per cui i fondi pubblici non sono sufficienti, per la realizzazione di campagne di sterilizzazione e di sensibilizzazione (su tutti i problemi inerenti i diritti animali).

Accanto a tutte queste attività, che non solo si compensano economicamente, ma hanno lo scopo di attrarre nella struttura il maggior numero di persone (potenziali adottanti e comunque compagni di gioco dei cani in loco) si collocano le attività più culturali: spazio conferenze, biblioteca, spazio consulenze (mediche, legali, ..), corsi di educazione e formazione (cane-padrone, riabilitazione comportamentale, pet-therapy.

Qui confluiranno: gli utenti dei servizi offerti dalla struttura (commerciali e/o culturali), i volontari, i bambini e le persone delle cosiddette “categorie svantaggiate” (anziani, portatori di handicap, ..).

Oltre alla possibilità di adottare un animale portandoselo a casa sarà infatti possibile adottare “a distanza” e “in loco”. L’adozione a distanza, come ormai molti sanno consiste nel versamento periodico di un contributo per il mantenimento di un animale, che poi si può andare a visitare.

L’adozione in loco prescinde dal contributo economico. Si tratta di occuparsi direttamente di uno o più animali direttamente nella struttura, portandoli a spasso, facendoli giocare, coccolandoli, spazzolandoli, insegnando loro le “buone maniere”, facendo insomma di tutto per rendere più piacevole la loro permanenza, per farli sentire amati da un “quasi padrone” e per permettergli, ad esempio, di imparare come andare al guinzaglio e di superare tutte quelle paure e manie tipiche dei cani dei canili.

I programmi di adozione in loco si combinano benissimo con quelli di pet-therapy. Le coccole e le cure sono utili agli animali, ma anche ai bambini (magari con problemi di socializzazione) agli anziani (anche loro troppo spesso abbandonati). Possiamo certamente dire che si tratta di uno scambio alla pari, un rapporto da cui tutte la parti in causa traggono beneficio.

La struttura Multifunzionale si propone come vero e proprio centro culturale, promotore di un modello etico, di consumo e comportamento, vegetariano e animalista.

Da qui partiranno campagne di informazione e sensibilizzazione sui diversi temi dell’animalismo.

Sempre qui sarà possibile attenersi ad un tipo di consumo coerente con il messaggio di rispetto della vita di tutti gli esseri viventi, al centro di ogni campagna promossa.

Nel negozio per vegetariani e animalisti si potranno trovare articoli (scarpe, borse, portafogli, cinture, agende, giacche, ..) non in pelle, cosmetici e prodotti per l’igiene della casa non testati su animali, alimenti “non violenti” sostitutivi della carne e dei derivati di origine animale (specialità di soia, tofu, seitan, ..).

Dato che, a nostro parere, la conoscenza, l’informazione completa e esaustiva su tutti i temi dell’animalismo è l’unica vera arma per una rivoluzione culturale nella direzione del rispetto di tutti i viventi, nella biblioteca sarà possibile consultare testi scientifici, di divulgazione, pubblicazioni delle diverse associazioni (libri, riviste, opuscoli su singoli temi,..) e vedere videocassette.

http://www.vitadacani.org/parcocanile.html