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sandy
26-10-05, 12:13 PM
UN CENTINAIO DI BALENE SPIAGGIATE IN TASMANIA
26 ott 05
Cause: trappola geografica o effetto sonar militari.

26 ottobre 2005 - Anche questa volta e' stato un pescatore a notarli: ottanta cetacei si erano spiaggiati, alcuni ancora vivi, ma non in grado di riguadagnare il largo con la marea che scendeva. I soccorsi per Marion Bay, una lunga baia 60 chilometri a est dalla capitale della Tasmania, Hobart, sono partiti subito.
Una squadra di guardiaparchi marini e una cinquantina di volontari si sono aperti un varco tra la vegetazione della scoscesa che porta alla spiaggia. Sulla sabbia hanno trovato una settantina di balene pilota e una ventina di delfini. Le operazioni di soccorso, andate avanti fino a tarda sera, hanno salvato la vita solo a una piccola percentuale di animali. Sessanta balene erano gia' morte quando sono arrivati i ranger. L'ultimo comunicato del Park and Wildife service, diramato nel tardo pomeriggio di oggi, parla di tre soli animali liberati.
Quello di oggi e' l'ultimo di una lunga serie di spiaggiamenti avvenuti lungo le coste della Tasmania. Nel 2003 un branco di 110 balene pilota si era arenato nel sud est dell'isola, insieme a 20 delfini. Ogni anno piccoli gruppi si spiaggiano lungo le coste dell'isola.
Per Ray Nias, a capo del dipartimento di Conservazione del WWF australiano, la colpa potrebbe essere geografica. ''Da centinaia di anni si registrano spiaggiamenti nello stesso punto, in Tasmania. Marion Bay potrebbe essere una trappola geografica, per le balene. Probabilmente non si rendono conto dei bassifondi perche' il fondale sale molto dolcemente, e restano imprigionate quando l'acqua si ritira, con la bassa marea'', dice Nias dal suo ufficio di Sydney.
La spiegazione, benche' plausibile, non tiene pero' conto della presenza di delfini nel branco, cetacei avvezzi a nuotare sotto costa. Era successa la stessa cosa nel 2003. Tra le ipotesi avanzate allora c'era anche quella di uno spiaggiamento di massa balene e delfini insieme - per sfuggire agli agguati di un gruppo di orche.
Oggi pero' un'altra ipotesi si sempre piu' fa strada, quella dell'inquinamento acustico del Pacifico. Un crescente numero di ambientalisti sta considerando la possibilita' che gli spiaggiamenti siano dovuti in particolare all'utilizzo di potenti sonar da parte dei sottomarini.
Uno di questi e' Jean- Michel Cousteau, figlio di Jacques, che vive parte dell'anno alle Figi e che ha recentemente portato in tribunale la Marina americana, accusandola di inquinare il Pacifico con sonar e con rifiuti tossici. Secondo Cousteau, il sistema di navigazione dei cetacei subirebbe danni irreparabili quando entra a contatto con sonar troppo vicini o troppo forti. Il dipartimento della Pesca ha detto oggi che fara' analizzare le carcasse delle balene per cercare la soluzione del giallo.
(ANSA)