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MELBA DEL SUDAN

MELBA DEL SUDAN

Nome scientifico: Pytilia melba
Nome inglese: Green-winged Pytilia

E' il più comune e facilmente riscontrabile rappresentante del genere pytilia presente negli allevamenti italiani. Purtroppo i tentativi di allevamento non sempre vanno a buon fine e questa ragione insieme alla sua delicatezza scoraggia molti dal perseverare nel suo allevamento.

DISTRIBUZIONE

Cabinda, Congo, Zaire e Malawi, parte sud orientale della Tanzania, Namibia e Transvaal e Sud Africa.
Esistono diverse sottospecie di cui la più importata in Italia è la P.M. Belli (caratterizzata dal petto aranciato) che è distribuita nel sudest del Sudan, nell'Uganda occidentale, nello Zaire Orientale, nella parte sud occidentale del Kenya, nel Rwanda, Burundi, Tanzania e Malawi.
E' un uccello largamente diffuso in tutta la fascia arida dell'Africa al di sotto dei 1500 mt di altezza dove è ben avvistabile mentre si ciba nella savana aperta.

DESCRIZIONE

E' un uccello lungo intorno ai 12-13 cm. La livrea del maschio adulto è inconfondibile Becco, fronte, redini, guance mento, gola e coda rosso intenso, nuca e lati del collo grigio chiaro, ali verdi e petto bianco attraversato da barrature più scure. La sottospecie "Belli" presenta la parte superiore del petto giallo arancio. Ancora più spettacolare è la sottospecie Citerior, che presenta il rosso delle guance esteso oltre la zona oculare e il petto di uno splendido giallo dorato, ma che non viene mai importata in Italia. La femmina è simile al maschio ma non ha il rosso facciale, le barrature del petto sono meno nitide e nel complesso tutti i colori sono più smorti.
I giovani sono molto simili alle femmine ma non hanno barrature sul petto e si presentano di una tinta verdastra uniforme.

MANTENIMENTO E ALIMENTAZIONE

Appena importato necessita di caldo e di cure in quanto piuttosto delicato ma, una volta acclimatato risulta piuttosto rustico e ben si adatta alla vita in gabbia. E' un uccellino molto forastico che però, se ben accudito, si addomestica molto rapidamente arrivando a riprodursi anche in gabbie da cova schermate. Necessita di una miscela di semi di tipo A, verdura. Il mangime vivo è essenziale per mantenerlo in buona salute.

COMPATIBILITÀ

In questo uccello si presenta un fenomeno che peraltro è presente anche se in misura minore negli altri astrildidi. I maschi di cattura non mostrano particolare aggressività nei confronti dei propri simili e dei compagni di prigionia. Possono essere accoppiati ad una femmina estranea senza alcun inconveniente. I maschi nati in cattività, invece mostrano una spiccata aggressività sia verso gli altri maschi della propria specie che verso le femmine Il maschio, infatti, raggiunge molto velocemente la forma amorosa e se non contraccambiato dalla femmina la maltratta fino a provocarne la morte. Nella malaugurata evenienza che quest'ultima muoia bisogna assolutamente evitare di inserire una nuova femmina nella gabbia del maschio. Il maschio, estremamente territoriale, potrebbe inseguirla ed ucciderla in pochi minuti. Occorre mettere la femmina a contatto visivo del maschio, ma separata da una griglia per qualche settimana e comunque fino a che quest'ultimo non mostri più segni di nervosismo e sosti tranquillo nelle vicinanze della femmina.
Una volta messi a contatto diretto occorre comunque osservare con discrezione il comportamento del maschio per ridividere la coppia al minimo accenno di aggressività del maschio.

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RIPRODUZIONE

Una coppia ben alloggiata si riprodurrà abbastanza prontamente Preferisce i cestini di vimini chiusi, ma in mancanza d'altro si adatta a costruire il proprio nido all'interno di cassette nido semi aperte; se presenti arbusti nella parte alta della gabbia costruirà il nido globulare caratteristico della specie ancorandolo direttamente ai rami. Il maschio in amore emette continuamente un canto molto bello e flautato tenendo nel becco una pagliuzza pronto ad inseguire la prima femmina che gli si avvicina per tentare di accoppiarsi.
La covata comprende di solito 3-4 uova bianche che la femmina cova per circa 12 giorni. Alla schiusa i genitori necessitano di una grande quantità di prede vive per allevare i piccoli. In caso di assenza di mangiare vivo la femmina espelle i piccoli fuori dal nido. Conviene, perciò, affidare le uova ad un'affidabile coppia di passere del Giappone preventivamente abituate a cibarsi di un pastoncino altamente proteico.
Come per i piccoli del genere Uraeginthus, i piccoli Melba hanno un modo caratteristico di chiedere il cibo senza alzare la testa, ma dondolandola lateralmente in modo da mettere in mostra le papille fluorescenti violacee presenti ai lati della bocca, per cui soltanto poche coppie di passere del Giappone sono in grado di nutrirli fin dai primi giorni.
E' necessario pertanto selezionare queste coppie di passeri e riservarli esclusivamente all'allevamento dei piccoli dei componenti del genere pytilia.
I piccoli escono dal nido intorno ai 18 giorni di vita e sono indipendenti dopo almeno altre tre settimane.

Altri Uccelli dalla D alla P
DIAMANTE CODA ROSSA DIAMANTE CODALUNGA DIAMANTE DI GOULD
DIAMANTE MANDARINO ESTRILDA CAERULESCENS ESTRILDA MELPODA
ESTRILDA TROGLODYTES EUPLECTES HORDEATUS FAGIANO
FALCO NANO INDIANO FRINGUELLO DELLE RISAIE. FRINGUELLO NANO DI CUBA
GAZZA GHIANDAIA GAZZA LADRA GENDARME
GHIANDAIA DEGLI ABETI GOLA TAGLIATA GRANATINO COMUNE
GRANATINO VIOLACEO GUANCE ARANCIO IGNICOLORE
INSEPARABILE IRENA PUELLA KAKARIKI
LONCHURA PUNCTULATA LORICOLO DALLA CORONA BLU LUCHERINO
LUCHERINO DAL PETTO NERO MEGALAIMA DALLA FRONTE ROSSA MELBA DEL SUDAN
MERLO INDIANO MINISTRO OCA
PADDA PAPA DELLA LUISIANA PAPA LECLANCHER
PASSERO PAPPAGALLO AUSTRALIANO PAPPAGALLO CENERINO
PAPPAGALLO DEL SENEGAL PAPPAGALLO REALE PAPPAGALLETTO DI LESSON
PAPPAGALLINO ONDULATO PARROCCHETTO MONACO PARROCCHETTO BARRATO
PARROCCHETTO DAL COLLARE PARROCCHETTO DAL GROPPONE ROSSO PARROCCHETTO DELLE MONTAGNE

Ringraziamo l'allevamento Agata per averci fornito questa scheda