GRANATINO VIOLACEO
Nome scientifico: Uraeginthus ianthinogaster
Nome inglese: Purple Grenadier
E' il più comune e facilmente riscontrabile granatino presente negli allevamenti italiani. Insieme al cugino Granatino rappresenta uno degli astrildidi di maggiore bellezza ed eleganza e il maschio di questa specie non passa certamente inosservato in un aviario.
DISTRIBUZIONE
Kenya centromeridionale e
centro nord della Tanzania. La sottospecie "ugandae" proviene dalla
parte estrema sud orientale del Sudan e dalla parte meridionale dell'Etiopia. E'
presente in modo discontinuo in Somalia e nel nord del Kenya e dell'Uganda.
E' un uccello abbastanza timido che raramente si avvicina ad insediamenti umani
preferendo le dense macchie di acacia.
DESCRIZIONE
E' un uccello lungo intorno ai
14 cm. La livrea del maschio adulto è di grande effetto Guance, petto, parti
inferiori e codione blu intenso o viola purpureo. Testa e ali bruno ruggine e
coda nera. Becco e nello perioculare rossi.
La femmina ha una livrea più modesta e presenta una livrea quasi totalmente
bruno-ruggine ad esclusione della zona oculare azzurro chiaro e del codione
viola.
Il sesso dei giovani è determinabile molto precocemente in quanto la zona
intorno all'occhio nel maschio si colora, già a 40 giorni di vita, di viola
mentre le femmine assumono il colore azzurro tenue delle adulte.
MANTENIMENTO E ALIMENTAZIONE
Appena importato necessita di caldo e di cure in quanto piuttosto delicato ma, una volta acclimatato risulta piuttosto rustico e ben si adatta alla vita in gabbia. E' un uccellino molto forastico che però, se ben accudito, si addomestica molto rapidamente arrivando a riprodursi anche in gabbie da cova schermate. Necessita di una miscela di semi di tipo A, verdura. Il mangime vivo è essenziale per mantenerlo in buona salute. Può essere alloggiato in gabbie di 45 cm di lunghezza, ma per mantenere integro il piumaggio, peraltro molto delicato, occorre alloggiarlo in una gabbia di almeno 100 cm o in gabbione.
COMPATIBILITÀ
E' un uccello molto aggressivo
che conviene alloggiare isolato da altre specie in quanto in grado di uccidere i
compagni di prigionia. Il maschio raggiunge molto velocemente la forma amorosa e
se non contraccambiato dalla femmina la maltratta fino a provocarne la morte.
Nella malaugurata evenienza che quest'ultima muoia bisogna assolutamente evitare
di inserire una nuova femmina nella gabbia del maschio. Il maschio, estremamente
territoriale, potrebbe inseguirla ed ucciderla in pochi minuti. Occorre mettere
la femmina a contatto visivo del maschio, ma separata da una griglia per qualche
settimana e comunque fino a che quest'ultimo non mostri più segni di nervosismo
e sosti tranquillo nelle vicinanze della femmina.
Una volta messi a contatto diretto occorre comunque osservare con discrezione il
comportamento del maschio per ridividere la coppia al minimo accenno di
aggressività del maschio.
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RIPRODUZIONE
Una coppia ben alloggiata si
riprodurrà abbastanza prontamente Il maschio costruirà un nido all'interno di
una cassetta nido semi aperta o, se presenti arbusti nella parte alta della
gabbia costruirà il nido globulare caratteristico della specie ancorandolo
direttamente ai rami. Il maschio in amore emette continuamente trilli acuti e
prolungati molto simili a quelli emessi dai rappresentanti del genere Erythrura.
La covata comprende di solito 4-6 uova bianche che la femmina cova per circa 12
giorni. Alla schiusa i genitori necessitano di una grande quantità di prede
vive per allevare i piccoli. In caso di assenza di mangiare vivo la femmina
espelle i piccoli fuori dal nido. Conviene, perciò, affidare le uova ad
un'affidabile coppia di passere del Giappone preventivamente abituate a cibarsi
di un pastoncino altamente proteico. Da notare è che i nidiacei del genere
uraeginthus chiedono il cibo senza alzare la testa, ma dondolandola di traverso,
per cui soltanto poche coppie di passere del Giappone sono in grado di nutrirli
fin dai primi giorni.
E' necessario pertanto selezionare queste coppie di passeri e riservarli
esclusivamente all'allevamento dei piccoli dei componenti del genere uraeginthus.
I piccoli escono dal nido intorno ai 14 giorni di vita e non sono ancora in
grado di volare. Sono indipendenti dopo almeno altre tre settimane.
Ringraziamo l'allevamento Agata per averci fornito questa scheda