Susino Prunus.
Susino (Prunus domestica) - Foto tratta da: www.parlonsbonsai.com
I delicati fiori del susino simboleggiano la "promessa
d'amore" e per questo in varie regioni dell'Austria e della Germania,
almeno nei secoli passati, le spose di primavera recavano in capo, in luogo dei
fiori d0arancio o insieme a quelle corolle, anche qualche bocciolo di susino.
Storia.
Il nome comune "susino" deriva probabilmente da Susa,
nome di un'antica città persiana, in riferimento alla zona d'origine di questa
pianta.
I susini sono piante antichissime e il ritrovamento di semi di
P. domestica nelle palafitte preistoriche ha fatto pensare che gli uomini di
quel tempo si cibassero abitualmente di prugne e già usassero farle essiccare
per poterle conservare a lungo.
Descrizione.
La famiglia: Rosacee.
Il genere comprende circa 200 specie.
L'origine: Asia Minore.
L'aspetto: alberi alti da 7 a 10 metri.
Le foglie sono caduche, ovali, con margini dentati, il colore è verde scuro.
I fiori tipici delle rosacee, a cinque petali, sono di color bianco.
La fioritura è primaverile.
I frutti sono drupe carnose con seme contenuto in un nocciolo ovale, piuttosto
grosso e duro; possono essere più o meno dolci, ovali o arrotondati, di color
verde, giallo, viola o porpora; la fruttificazione si compie dalla piena estate
all'autunno.
L'utilizzazione: per la raccolta dei frutti.
L'esposizione: in pieno sole.
Il terreno deve essere fresco ma non umido, di media compattezza; i susini europei resistono meglio dei giapponesi ai terreni compatti, umidi e argillosi.
La coltivazione del susino segue esattamente le norme indicate per il pesco, potatura compresa, ma è bene ricordare ce i susini di origine europea esigono una potatura leggera, mentre quelli di origine giapponese devono essere potati in modo più energico.
La raccolta dei frutti, detti prugne o susine, è piuttosto
delicata perchè è opportuno non far cadere lo strato biancastro e polveroso
che ricopre la buccia e che serve a preservarla.
I susini entrano in produzione quando hanno raggiunto il quinto anno di età e continuano a produrre per circa 15 anni con una media di 20-25 chili per pianta e anche più.
Piantagione.
La piantagione si esegue in autunno o alla fine dell'inverno.
Moltiplicazione.
La moltiplicazione si effettua per innesto su susini selvatici, ma è pratica da
lasciare ai vivaisti.
Parassiti e malattie.
L'opera di difesa e prevenzione del susino deve essere
sistematica e costante per salvare le piante dagli attacchi di numerosi insetti
dannosi, tra i quali i più pericolosi e comuni sono: afidi, acari o ragni
rossi, psilla, cocciniglia e coleotteri.
Fra le malattie, le più comuni sono: marciume, ruggine, macchie
rosse.
Assai temibili sono anche le malattie da virus, difficilmente curabili ma oggi
piuttosto rare in quanto i vivaisti mettono in commercio esemplari resi immuni
agli attacchi di "virosi" grazie a particolari trattamenti eseguiti
quando le piante sono ancora molto piccole.
Gruppi di appartenenza.
Secondo la zona di origine i susini sono divisi in vari gruppi:
susino europeo, susino giapponese, susino americano, ecc.
In Italia i susini più coltivati appartengono a questi due
gruppi:
- susino europeo (Regina Claudia, San Pietro, Zucchella, Agostana. Pruneau)
- susino giapponese (Florentia, Methley, Burbank, Santa Rosa, Botan, Formosa,
Sangue di Drago, Morettini 355)
Scheda realizzata da Marco Finco