Pungitopo - Ruscus.
Pungitopo (Ruscus) - Foto tratta da: www.plantagogo.com
Il pungitopo simboleggia la "indipendenza", forse perché la spinosità delle foglie rende difficile cogliere i rami di queste piante. In molte zone d'Europa il pungitopo è considerato una pianta portafortuna e viene utilizzato come decorazione della casa in occasione del Capodanno.
Storia.
Il nome scientifico Ruscus riprende esattamente l'antica
denominazione attribuita dai Romani a una specie di questo genere.
La radice di pungitopo viene utilizzata, assieme a quella dell'asparago, del finocchio, del prezzemolo e del sedano, nella medicina popolare per la preparazione dello sciroppo delle "cinque radici", con azione diuretica e aperitiva.
I giovani germogli del pungitopo, raccolti quando sono ancora
molto teneri, si possono anche consumare come asparagi ed hanno un sapore
delicato, un po' amarognolo ma gradevole
Descrizione.
La famiglia: Liliacee.
Il genere comprende 4 specie.
L'origine: Europa, Madera, Caucaso, Persia.
L'aspetto: piccoli arbusti e piante suffruticose.
Le foglie sono ridotte a piccole squame; quelle comunemente definite
"foglie" sono in realtà i rami ridotti a false foglie o cladodi,
pungenti e di color verde scuro.
I fiori sono verdastri e insignificanti.
La fioritura avviene in primavera.
I frutti sono a forma di baca e di color rosso; diventano molto decorativi nella
tarda estate o in autunno, quando acquistano la colorazione più intensa.
L'utilizzazione: per piccole siepi, sottobosco o roccaglia.
Esigenze e cure.
L'esposizione a mezz'ombra.
Il terreno preferisce terra di bosco, un po' sabbiosa.
Il pungitopo, anche se è pianta che vegeta spontaneamente in
molte zone del nostro Paese, quando viene coltivato in giardino si dimostra
abbastanza esigente in fatto di clima e di terreno. In genere, queste piante non
sopportano all'aperto gli inverni troppo freddi e quindi debbono essere protetti
da una copertura di foglie secche o di torba prima che sopraggiunge la cattiva
stagione.
Altrettanto si può dire per l'umidità, che è necessaria durante il periodo vegetativo, ossia da aprile a ottobre, ma che può risultare molto dannosa durante la cattiva stagione tanto da pregiudicare la futura ripresa dell'esemplare.
Per quanto riguarda le normali pratiche colturali, ossia la
concimazione e le annaffiature, il pungitopo richiede le stesse cure del mirto.
A proposito della fioritura, è opportuno sottolineare una singolare
caratteristica di queste piante: quando entrano in fioritura conservano anche le
rosse bacche prodotte nell'anno precedente.
La piantagione si esegue alla fine dell'inverno
Moltiplicazione.
La moltiplicazione si effettua alla fine dell'inverno per
divisione dei cespi o per distacco dei polloni che nascono al piede delle piante.
Le quattro specie.
- R. Aculeatus: alta da 40 cm a 60 cm, produce bacche globose di colore rosso
vivo;
- R. Hypoglossum: alta circa 40 cm, forma cespugli molto compatti; produce fiori
gialli e frutti rosso -arancio;
- R. Hypophyllum: alta solo 20 cm, ha portamento raccolto; i frutti sono roso
scuro, i fiori bianchi;
- R. Hyrcanus: assai simile alla R. Aculeatus, presenta steli coperti da
vegetazione a ciuffi, di aspetto abbastanza curioso.
Scheda realizzata da Marco Finco