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Papavero -  Papaver. 

Papavero - Papaver rhoeas

Papavero (Papaver rhoeas) - Foto tratta da: www.missouriplants.com

 

"Incostanza" o "tradimento", questi sono i significati simbolici attribuiti ai fiori del papavero.

Storia.

Il primo simbolo è dovuto forse all'estrema fragilità di questi fiori; il secondo si riferisce molto probabilmente alle proprietà ipnotiche del succo del papavero, dovute a molte sostanze, che si possono definire "pericolose": la morfina, la codeina, la papaverina e la narcotina, per non parlare dell'oppio che si estrae dal P. somniferum Il nome scientifico Papaver riprende esattamente la denominazione latina, la cui origine non è stata ancora determinata con esattezza.

Questa pianta era già nota e diffusa assai prima dell'era cristiana.
Dai semi dei papaveri, che non contengono alcuna sostanza tossica, si estrae un olio commestibile, molto usato nei Paesi nordici per la preparazione di particolari dolci.


Descrizione.

La famiglia: Papaveracee.
Il genere comprende circa 100 specie.
L'origine: Europa, Africa e Asia.
L'aspetto: erbacee annuali, biennali o perenni.
Le foglie sono quasi sempre pelose e pungenti, profondamente incise e lobate, di color verde vivo o verde-glauco.
I fiori portati da lunghi ed esili peduncoli, sono sempre piuttosto grandi, penduli quando sono ancora in boccio e a coppa ed eretti quando si aprono; i petali sono leggeri e fragili, setosi, di vario colore: rosso, bianco, giallo, viola; spesso i petali (che possono essere 4 o 6) recano una macchia scura alla base; le corolle del P. alpinum sono gradevolmente odorose di muschio; assai ricco e decorativo il ciuffo degli stami, nerastri o blu, che formano il cuore dei fiori.

La fioritura può essere primaverile o estiva.
L'utilizzazione: per bordure, bordo misto, ciuffi isolati, roccaglie.


Esigenze e cure.

L'esposizione: in pieno sole o a mezz'ombra.
Il terreno deve essere piuttosto asciutto e povero di sostanze organiche.
I papaveri non hanno necessità particolari; basta annaffiarli moderatamente una o due volte alla settimana, secondo l'andamento stagionale.


Piantagione.

La piantagione delle specie perenni si esegue in primavera; è bene tener presente che i papaveri non sopportano i trapianti.


Moltiplicazione.

La moltiplicazione si esegue per seme direttamente a dimora, oppure ponendo il seme nei vasetti di torba che, a loro volta, possono esser interrati (quando le pianticelle sono abbastanza sviluppate) senza bisogno di togliere i papaveri dal vaso; la semina si può eseguire in settembre-ottobre oppure in marzo, rinnovando l'operazione per due o tre volte ogni 1 5 giorni allo scopo di ottenere fioriture più prolungate e scalari; anche le specie perenni vengono abitualmente coltivate come annuali.

Per poter fiorire bene ed emettere fogliame bello e abbondante, i papaveri hanno bisogno di un certo spazio: non è quindi consigliabile coltivarli negli angoli del giardino, troppo a ridosso delle siepi o dei muretti di recinzione.

È indispensabile invece lasciare fra pianta e pianta un certo intervallo, che varia secondo le specie: 25 cm per il P. Rhoeas, 50 cm per il P. orientale e P. bracteatum e 25 cm per tutte le altre. Q

Queste distanze si ottengono diradando le piantine nate a dimora da seme; quando gli esemplari avranno raggiunto l'altezza di circa 15 cm è possibile eliminare i soggetti deboli o mal formati.


Concimazione.

È opportuno somministrare ogni mese fertilizzante chimico completo di sostanze coloranti, come il "fitocromos".


I papaveri più diffusi.

- P. Rhoeas o "papavero comune", "rosolaccio": alto 50-70 cm, fiorisce nella tarda primavera; è comunissimo nei prati, ma ne esistono alcune varietà, molto belle, da coltivare in giardino, come la japonicum a fiori doppi, la ranuncoliflorum dalle corolle doppie, variegate e la Hookeri, con fiori molto grandi nei colori che vanno dal rosa al cremisi con macchie nere o bianche alla base dei petali;
- P. bracteatum o "papavero incorniciato": alto 1 m, fiorisce verso la fine di maggio e vuole molto sole; ha foglie pelose e fiori larghi, di colore rosso scuro, macchiati di nero, sostenuti da due grandi brattee che li incorniciano in modo caratteristico;
- P. alpinum: alto 20 cm, fiorisce in estate e vive bene anche a mezz'ombra; vegeta fino a 2500 m e i suoi fiori, profumati, sono gialli o bianchi, è adatto per decorare roccaglie, ma è di coltura piuttosto difficile;
- P. orientale o 2papavero del Levante", "papavero di Tournefort": alto anche 1 m, fiorisce in estate; ha foglie pelose, fiori grandissimi (15 cm di diametro), di colore rosso-mattone, a petali singoli o doppi; presenta alcune varietà molto decorative con fiori arancio, salmone o rosa;
- P. nudicaule o "papavero di Islanda": alto anche 30 cm, fiorisce da giugno a settembre in pieno sole; è forse la specie più bella e più adatta alla raccolta dei fiori, che sono gialli, in varie sfumature; questa specie presenta numerose varietà;
- P. glaucum o "papavero tulipano": alto circa 50 cm, fiorisce in maggio e vuole molto sole; le sue corolle di colore rosso vivo, con macchie nere al centro, sono simili a quelli dei tulipani;
- P. somniferum o "papavero dei giardini", "papavero dell'oppio": alto 50 cm, vive bene al sole e fiorisce da aprile all'autunno; le corolle presentano petali frastagliati o arricciati, bianchi, rosa, rossi, porpora, violetti; molto belle le varietà a "fiori di peonia" e "fior di garofano".

Scheda realizzata da Marco Finco