Noce - Juglans.
Noce (Junglans regia) - Foto tratta da: www.floracyberia.net
Il noce è da secoli considerato albero di buon augurio, simbolo
di "fortuna" e di "prosperità", forse perchè anticamente
si riteneva che il fulmine non potesse colpirlo.
Per questa ragione un tempo si era soliti piantare un noce vicino ai casolari
affinché tenesse lontano le calamità I
Storia.
ll nome scientifico Juglans deriva dai vocaboli latini "Jovis = Giove"
e "glans = ghianda" e significa esattamente "ghianda di
Giove".
Questa denominazione era originariamente riservata alla specie
oggi nota come J. Regia e solo in seguito fu estesa a tutto il genere.
Dai frutti del noce, colto prima che giungano a maturazione, si ricava un noto
liquore, il "nocino", e dal mallo che li ricopre, ricco di tannino, si
estrae una sostanza altamente benefica per il bulbo capillifero.
Il legno di queste piante è poi particolarmente apprezzato perché bello e
molto resistente.
Descrizione.
La famiglia: Juglandacee.
Il genere comprende circa 16 specie.
L'origine: Europa, Asia, America.
L'aspetto: alberi di grande altezza o, raramente, arbusti.
Le foglie caduche, grandi, alterne, sono formate da numerose (da 4 a 9)
foglioline ovali, di un bel vivo verde.
I fiori sono riuniti in infiorescenze (o "amenti") pendule, di colore
verdastro.
La fioritura si verifica in primavera.
I frutti sono ovali, globosi, composti da una parte esterna (il
mallo) che a maturità si stacca e cade, e da un involucro legnoso che
all'interno contiene il gheriglio o seme; giungono a completa maturazione in
settembre-ottobre.
L'utilizzazione: per la raccolta dei frutti e anche a scopo ornamentale, purché
in giardini di grandi dimensioni.
Esigenze e cure.
L'esposizione in pieno sole o a mezz'ombra Il terreno di medio impasto, non deve
essere nè troppo compatto, nè eccessivamente soffice, giustamente fresco ma
non umido.
Ogni anno, in autunno avanzato, è bene addossare al piede
dell'albero letame misto a foglie secche e torba, mentre in primavera, in giugno
e in agosto, è necessario intervenire con annaffiature nutritive a base di
perfosfato e potassio.
Piantagione.
La piantagione si esegue in autunno o a fine inverno.
Moltiplicazione.
La moltiplicazione si effettua in primavera per innesto "a
flauto" su soggetti ottenuti da seme; la semina deve essere eseguita
possibilmente nel luogo stesso dove la pianta deve vivere e svilupparsi,
evitando così ulteriori trapianti, operazione poco gradita al noce.
Per ben svilupparsi e fruttificare, il noce ha bisogno di molto spazio: circa 10-12 metri fra un albero e l'altro; è evidente, quindi, che queste piante sono destinate soprattutto ai grandi giardini o alle radure presso le case di campagna, mentre non sono consigliabili per le aree limitate o per i piccoli giardini.
Dopo un primo taglio, eseguito quando l'esemplare è ancora
molto piccolo, e che serve a dare una forma armonica alla chioma, il noce non
necessita di vere e proprie potature; basta un taglio annuale di riordino che
segue da presso l'operazione dell'abbacchiatura delle noci. Durante questa
raccolta infatti è facile spezzare qualche ramo e quindi si impone la necessità
di "regolare" la chioma per conservarle il caratteristico portamento
composto e maestoso.
Concimazione.
La dose dei concimi dipende dalla statura della pianta e dal
terreno e può essere indicata, di volta in volta, da qualsiasi rivenditore di
prodotti per l'agricoltura.
Parassiti.
Tra i maggiori nemici del noce, che è del resto una pianta resistentissima e
poco attaccata da malattie e parassiti, vi è il perdilegno e una forma di
seccume che colpisce il fogliame e che si guarisce con irrorazioni a base di
captano da eseguire al primo accenno dell'infezione.
Le specie più interessanti.
- J. Regia o "noce comune": raggiunge l'altezza di 30 m e produce i
notissimi frutti che tutto conosciamo e consumiamo; molto bella è la varietà
pendula dai rami pendenti e sottili, e di particolare interesse ornamentale è
la laciniata con foglie suddivise in lobi sottili
- J. Cinerea o "noce burro": alta sino a 30 m, è diffusissima come
specie ornamentale per grandi viali di città; produce noci in grappoli, con
polpa oleosa dal sapore burroso
- J. Cordiformis: alta circa 15 m, fiorisce in modo molto decorativo e anche il
suo fogliame è particolarmente ornamentale
- J. Nigra: alta anche 40 m, viene impiegata per la decorazione dei grandi
parchi pubblici e dei viali cittadini; i suoi frutti, solitari, sono rotondi,
profumati, ma di scarso valore commestibile
- J. rupestris: bell'albero o arbusto che ha frutti globosi e foglie appuntite e
sottili.
Scheda realizzata da Marco Finco