Maggiociondolo - Laburnum.
Maggiociondolo (Laburnum) - Foto tratta da: www.comune.massello.to.it
L'estrema velenosità dei semi di queste piante ha fatto si che
la loro simbologia di identificasse con il "dubbio".
Non si conoscono particolari usanze legate al maggiociondolo che in qualche
regione è ritenuto pianta magica visto che li animali selvatici (soprattutto
lepri e conigli) amano cibarsi della corteccia senza risentire alcun danno, a
differenza di quanto succede agli uomini se incautamente ne ingoiano i semi.
Le foglie sono pericolosissime per cavalli e capre, mentre i cervi le possono mangiare tranquillamente.
Storia.
Il nome scientifico Laburnum ricorda l'antico nome latino attribuito a queste
piante. Comunemente il maggiociondolo è noto anche come "falso
ebano", "avorno", "avorniello", "pioggia
d'oro".
Il legno degli esemplari più vecchi à molto pregiato e viene usato in
sostituzione del'ebano.
Descrizione.
La famiglia: Leguminose.
Il genere comprende soltanto 3 specie.
L'origine: Europa.
L'aspetto: piccoli alberi e arbusti.
Le foglie: caduche, piccole, trifogliate, eleganti, di colore verde scuro.
I fiori sono quelli tipici delle Leguminose riuniti in grappoli penduli oppure
eretti, di colore giallo-oro o giallo e porpora.
La fioritura dura da maggio a luglio.
L'utilizzazione: per gruppi, come esemplare isolato, per la decorazione di stagni
e vasche, boschetti o viali; è possibile anche la coltura in vaso, in grandi
cassette profonde 80 cm e larghe 70 cm.
Esigenze e cure.
L'esposizione: al sole o a mezz'ombra.
Il terreno deve essere piuttosto umido, fresco, soffice, meglio se mescolato a
1/3 di torba.
Le potature non sono necessarie e, in genere, basta concimare in autunno e in primavera con un buon fertilizzante organico per ottenere in maggio una ricca pioggia di grappoli dorati che acquistano straordinario rilevo sullo sfondo verde cupo delle conifere, delle siepi di lauro o ligustro, oppure contro il fogliame lucente delle magnolie.
Per evitare che alla caduta dei fiori la pianta si copra di baccelli contenenti velenosissimi semi, è consigliabile recidere i grappoli sfioriti non appena hanno perso la loro iniziale freschezza.
In tal modo si otterrà anche il risultato di non indebolire gli
esemplari e di facilitare la emissione di altro fogliame e di nuovi rami.
I fiorai usano forzare in serra piccoli alberetti di maggiociondolo facendoli
fiorire durante l'inverno e vendendoli come pianta da appartamento.
Piantagione.
La piantagione si esegue in autunno o alla fine dell'inverno.
Moltiplicazione.
La moltiplicazione avviene per seme, ma è possibile anche per
talea o per margotta
Il maggiociondolo vegeta e fiorisce, con estrema facilità, purchè il terreno
sia costantemente umido e la temperatura non sia troppo elevata.
Nelle regioni a clima caldo è consigliabile sistemare la pianta in ombra per
evitare i danni dell'eccessiva evaporazione.
Le tre specie.
L. anagyroides: può raggiungere i 3-4 m di altezza e fiorisce in
maggio-giugno, con grappoli lunghi anche 25 cm; presenta numerose varietà e
ibridi di notevole bellezza fra cui le varietà: autumnale che rifiorisce in
ottobre, la pyramidalis con portamento eretto e la pendulum dai rami molto
ricadenti;
L. alpinum: può raggiungere i 77 m di altezza e le sue infiorescenze sono
lunghe anche 40 cm; i fiori giallo vivo e profumatissimi; molto bello è
l'ibrido Vossii che presenta grappoli lunghissimi;
L. Adami: questa specie presenta portamento arboreo, e ha la particolarità di
fiorire contemporaneamente con corolle gialle, porpora e bicolori, sempre
riuniti in eleganti grappoli penduli.
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Scheda realizzata da Marco Finco