PARASSITI E MALATTIE PARASSITARIE
Il parassita più diffuso degli
uccelli da gabbia è l'acaro rosso che assale i volatili di notte, procurando loro, con i
suoi morsi pungenti e dolorosi, un irrefrenabile prurito. I canarini, infestati da questi
parassiti, non possono più dormire, di conseguenza il loro ritmo vitale viene
profondamente alterato, dimagriscono, si nutrono poco e cadono in un profondo stato di
prostrazione che spesso li porta alla morte. Un altro parassita è il cosiddetto acaro
pollino, che si nutre di penne e di detriti dell'epidermide. La sua presenza è rivelata
dall'irrequietezza dei canarini che si frugano continuamente con il becco tra le
piume. L'acaro della penna è un parassita microscopico che penetra nel calamo della penna
distruggendola, vive indisturbato addosso al volatile, durante tutto l'anno, deponendo le
uova sulle piume e sulle penne. I
più efficaci rimedi sono gli antiparassitari sotto forma di polvere o di liquido da
cospargere o spruzzare sugli animali, avendo poi cura di trasferirli in una gabbia
assolutamente pulita. La gabbia infestata deve essere sottoposta a scrupolosa pulizia
mediante lavaggio di tutte le sue parti con petrolio.
Acariasi
respiratoria
Malattia
parassitaria determinata da un minuscolo acaro che si annida nelle mucose della gola. I
soggetti colpiti denunciano respirazione faticosa e fischiante, scarsa vivacità e
deperimento. Trattandosi di affezione contagiosa, i malati vanno isolati e curati con
insetticidi specifici fumogeni ed aerosol combinati con somministrazione di antibiotici.
Acariasi
delle zampe
Malattia
che affligge spesso i volatili a causa della scarsa pulizia della gabbia; è originata da
un acaro parassita. La malattia si manifesta sulla pelle delle dita, con un indurimento
del tessuto epidermico e susseguente desquamazione. Viene curata con applicazioni di
apposita pomata acaricida; è inoltre necessario effettuare disinfestazioni di gabbie e
accessori.
Aspergillosi
Malattia
parassitaria dovuta ad un fungo saprofita che si annida nei semi e nelle granaglie
ammuffite, di cui possono essere diffusori anche tutti gli animali da cortile in genere.I
canarini colpiti hanno catarro ai bronchi e alla trachea, respiro affannoso, stato
febbrile, inappetenza, sete e infine defecazione diarroica di color giallo verdastro. I
soggetti colpiti sono quasi sempre destinati a morire.
Favo
o tigna favosa
Il
fungo parassita che provoca questa malattia si localizza solitamente attorno alle
orecchie, alle palpebre e al becco, formando tante placche biancastre. Il male si propaga
quindi alla pelle ricoperta di piume, che perdono la loro lucentezza, diventano secche e
friabili e infine si spezzano La pelle così denudata e coperta di croste emana un
caratteristico odore di muffa. Se curati tempestivamente i canarini guariscono in breve
tempo, ma data la notevole contagiosità del male i soggetti colpiti vanno isolati
provvedendo nel contempo ad una accuratissima disinfezione di locali, gabbie, accessori e
alla cremazione delle piume cadute.
Candidosi
Detta anche stomatite cremosa, è una malattia dovuta ad un fungo parassita che si rinviene nelle granaglie ammuffite. Si localizza sulle mucose della cavità orale e dell'esofago, che si ricoprono di placche bianco-giallastre. I soggetti colpiti perdono vivacità mangiano poco e hanno difficoltà di deglutizione, scuotono spesso disordinatamente il capo emettendo del muco vischioso. La malattia non è mortale se si interviene al suo insorgere; la cura si basa sull'asportazione delle placche.
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Stipsi
La
stipsi è solita mente causata da bruschi cambiamenti di alimentazione, di clima o da una
dieta troppo ricca di grassi .I canarini presentano difficoltà di evacuazione, escrementi
scarsi e vischiosi, hanno scarsa vivacità mangiano poco e tendono a dormire anche di
giorno. È bene sottoporre i soggetti per qualche giorno ad un trattamento dietetico a
base di verdure fresche, carote grattugiate e una fettina di mela ogni tre o
quattro giorni.
Raucedine
La raucedine può essere temporanea o cronica; quella cronica è difficilmente
curabile. I canarini affetti da raucedine vanno isolati in un ambiente a temperatura
uniforme e in penombra in modo che possano riposare e soprattutto non cantare. Giova far
bere camomilla dolcificata con miele.