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Risultati da 21 a 30 di 85

Discussione: Tarantola...la prendo??

  1. #21
    Senior Member

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    Come per molte delle speci di animali che si possono allevare qui accennate, anche i ragni oramai, diffcilmente sono di cattura. Personalmente non scoraggio l'allevamento di questa o quest'altra specie, ma più propriamente ne consiglio l'acquisto di quelle nate in cattività: più prestanti nell'allevamento e d'aiuto alla non-cattura nel futuro prossimo. Quindi la cattura agli esperti (nel rispetto delle leggi) che poi proporranno la prole nata in allevamento, al pubblico. Semplice, efficace, non dannoso e nemmeno limitativo.

    Tarantola.
    La particolarietà di questi esseri viventi, rendono l'allevamento del ragno indicato a soli veri appassionati. La passione porta all'allevamento. Altre cause potranno soddisfare altre volontà, ma potranno non coincidere con lo scopo sopra esposto. Nello specifico, l'allevamento quale terapia ad una fobia, potrà essere o non essere risolutivo alla terapia e conseguentemente essere o non essere scopo di allevamento.

    Questo comunque solo a coscienza di chi si appresta ad una simile esperienza, dopo tutto qui proposta (per questo riaspondo accennando all'allevamento/terapia).

    In breve.
    In genere è consigliabile allevare i ragni in terrari di vetro, in quanto sono più resistenti e mantengono meglio l’umidità.

    Il terrario non deve essere troppo ampio rispetto alle dimensioni della tarantola, in quanto essa deve essere sempre in controllo del proprio territorio, e avendo una superficie troppo ampia da controllare può soffrire di stress e quindi debilitarsi.

    Il riscaldamento deve essere sempre presente. Ottimi i tappetini riscaldanti, in quanto raggiungono comodamente le temperature richieste, e piazzandoli a metà della superficie del terrario si ottiene anche una buon gradiente di temperatura al suo interno.

    Non deve essere in nessun caso presente l’illuminazione, in quanto i ragni sono animali notturni e molto sensibili alla luce del sole.

    Il substrato è una cosa molto importante all’interno del terrario, e da questo dipenderà la possibile presenza di muffe od acari al suo interno. E’ consigliato uno strato di vermiculite, in quanto assicura una ottima tenuta di umidità associata ad una pressoché nulla tendenza a formare muffe o altri pericoli per la salute della tarantola. Anche la torba sterile può essere un buon sostituto, ma a causa della sua natura organica è possibile che possa portare muffe od acari, e andrebbe sostituita abbastanza spesso.

    Un consiglio per mantenere alta l’umidità del terrario è quello di porre il contenitore dell’acqua nella zona più calda di esso, in modo da farla evaporare in parte. Inoltre è consigliato porre dei sassolini all’interno del contenitore stesso, per evitare di fare annegare le eventuali prede presenti o addirittura il nostro animale.

    E’ consigliato alimentare le tarantole con gli insetti, in quanto facili da allevare nelle nostre case, evitando cosi il pericolo di contaminare il nostro ragno; la dieta può essere molto varia, svariando dai grilli (che comunque ne comporranno la maggior parte) e camole a blatte o addirittura i piccoli dei topi, detti pinky dagli Americani. In alternativa ai topolini è possibile alimentare i ragni con carne cruda, per esempio il cuore di bovino.

    Riguardo alle possibili prede, se il ragno dimostra indifferenza - specie per gli esemplari "non di cattura" - fornire a questo prede inanimate.

    In italia sono vietate speci pericolose, quindi normalmente nel peggiore dei casi il morso potrebbe essere paragonato a quello di una vespa. La pericolosità dipende ulteriormente da possibili allergie (choc anafilattico). Quindi è buona norma informarsi in precedenza e predisporre nell'immediato di possibili interventi farmacologici a discerzione del medico.

    A proposito di fobia, la teca dove vive la tarantola richiede manutenzione e pulizia. Quindi la necessità di trasferire momentaneamente e periodicamente il ragno in altro spazio per gli accorgimenti del caso. In oltre è convenevole usare strumenti appositi e necessari per eventuali interventi interni, senza causare fughe o incidenti sgradevoli. La tarantola tesse una specie di tela fuori della tana in linea col terreno e non in sospensione.

    Infine, (ricordo che le tarantole sono ottimi ragni saltatori), bisogna necessariamente prendere in considerazione la possibiltà che riesca a fuggire, quindi tutte le eventualità per la cattura: inutile dire che in tale eventualità la cosa peggiore sarebbe quella di incominciare ad urlare istericamente dimenandosi come impegnati in una specie di "tarantella"

    Concludo che prima dell'acquisto è consigliata la lettura di testi inerenti l'allevamento di questi ragni, perché vi sono alcuni tipi consigliati maggiormente di altri soprattutto se indirizzati a neofiti.

    <hr noshade size=\"1\">

    Saluti. papa

  2. #22
    Senior Member

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    OOOOOOo....ecco!
    Questo è stato un intervento APPREZZATISSIMO!
    GRAZIE!
    Bèh,i topi non glie li do manco morta...il resto si "però i grilli mi fanno pena"..
    Ah...saltano?
    Mmmmm..questa non è una gran bella notizia...
    Comunque io son una persona che nonostante la fobia,fa presto a prender confidenza..è solo il primo impatto che mi scombussola.
    Non sono allergica a nulla,quindi questo sarebbe a mio favore.
    Per la manutenzione non avrei assolutamente problemi..come ho gia detto..è solo il primo impatto.
    Non è che voglio prender la tarantola solo come "terapia d'urto" in realtà mi hanno sempre affascinata molto..ma solo ora sto seriamente prendendo in considerazione di tenerne una in casa con me.
    Ma sono aggressive?
    Ovviamente mi riferisco soltanto agli esemplari d'allevamento sia chiaro,perchè un mio amico ne aveva qualcuna,ed erano tutte docilissime.
    Le teneva tra le mani e loro non erano affatto impaurite o stressate..
    "certo che se al tempo avessi saputo che potevano saltare,col cavolo che l'avrei tenuta in mano"!!!!!

  3. #23
    Senior Member

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    hemmm io so che in italia teoricamente non si possono tenere animali velenosi in casa... ho sentito parlare di doppia teca obbligatoria e altre precauzioni simili, ma non ho mai verificato... nel mio appartamentino in svizzera ne ho 2, vero son molto belle, vero son molto facili da gestire, ma un graffio solo con quei dentini affilati è qualcosa che non auguro a nessuno...

    Papa le tarantole sono di diverso tipo, ci sono quelle che vivono nei buchi sotto terra, ma anche quelle che vivono sugli alberi ed ovviamente teca e necessità cambiano in base anche a queste caratteristiche. Io ho le grammostole perchè mi avevano detto che in prima esperinza erano le meno aggressive e le + facili da gestire...

    Un consiglio che hanno dato a me quando ho preso le mie, evitare di acquistare tarantole con peli urticanti perchè volano in giro e sono tremendamente fastidiosi...
    Qualche foto dei miei animalini:
    http://www.mayam.altervista.org/animals.html

    MayaM.

  4. #24
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    Ma Maya..che tipo di dolore da il morso della tua tarantola?

  5. #25
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    Mi ha beccato solo 1 volta per fortuna, ma mi ha lasciato 2 strisce parallele di pelle mancante. Brucia da paura, e l'istinto è quella di mollarla al volo. A distanza di 3 giorni ancora sentivo dolore quando piegavo la mano e ci ha messo un po a guarire... Non è proprio una bella cosa, ma se devo essere sincera la moffetta mi ha fatto quasi lo stesso dolore quando mi ha morso...
    Qualche foto dei miei animalini:
    http://www.mayam.altervista.org/animals.html

    MayaM.

  6. #26
    Senior Member

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    Sarà sempre meglio del cane della prateria che mi ha strappato 3 cm di carne dalla gamba e che successivamente mi ha pure beccato la vena del polso!
    Carino..
    Ma come mai ti ha morso?
    Cioò,ci son delle cose da non fare per non esser morsi?

  7. #27
    Senior Member

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    Ohh guarda, io mi son fatta mordere da un citello 10 volte in 3 secondi perchè gli stavo facendo un iniezione e ti assicuro che la tarantola è molto + dolorosa...
    Appartamento nuovo: stavo preparando il terrario, faccio per tirarla fuori dalla scatola spingendola con le pinze e quella stronzina scatta e si lancia giu dal tavolo. A quel punto prenderla non è stato molto facile e nei 2 metri da terra alla teca ho sofferto come se mi stessero bruciando la mano con un accendino rovente... Poi bhe, le tocco cosi di rado che alla fine il rischio è poco, però poi la voglia di toccarla un po ti passa...
    Qualche foto dei miei animalini:
    http://www.mayam.altervista.org/animals.html

    MayaM.

  8. #28
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    Mmmmm...ma cosa non si deve fare per farle incazzare?

  9. #29
    Senior Member

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    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">MaYaM79 ha scritto:

    hemmm io so che in italia teoricamente non si possono tenere animali velenosi in casa... ho sentito parlare di doppia teca obbligatoria e altre precauzioni simili, ma non ho mai verificato... nel mio appartamentino in svizzera ne ho 2, vero son molto belle, vero son molto facili da gestire, ma un graffio solo con quei dentini affilati è qualcosa che non auguro a nessuno...
    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    MaYaM79, la Legge in Italia non è uno schianto in materia! Certo che tutti siamo d'accordo che serve una regolamentazione CITES.
    Leggiamo quindi cosa dice in fatto di Legge chi di ragni se ne intende:

    &lt;La legge 213/2003 e il relativo decreto collegato, benché attualmente inapplicabili, esprimono in maniera chiara e precisa che sono vietati gli aracnidi: “ che possono arrecare, con la loro azione diretta, effetti mortali o invalidanti per l'uomo o che comunque possono costituire pericolo per l'incolumità pubblica.”

    La legge non vieta tutti gli aracnidi, pertanto al "Reptilia e Amphibia Day " sono stati permessi solo ed esclusivamente gli aracnidi che una commissione ministeriale di esperti (di cui faccio parte) ha riconosciuto non avere una importanza medica tale da farli ricadere nei dettami dell'art. 1 comma 1 della L. 213/2003.

    Preciso che la Legge 213/2003 ai sensi dell’art. 6 comma 2 e 3 della L. 150/1992 è attualmente INAPPLICABILE infatti:

    commette un abuso il controllore che in mancanza di elenco sostiene che in tal caso tutti gli aracnidi sono vietati, questa e' una interpretazione che non ricade assolutamente nello spirito e nel dettato della L.213/2003.

    Per quanto sopra al "Reptilia e Amphibia Day" di cui sono stato organizzatore e responsabile:
    - sono stati vietati gli aracnidi in CITES sprovvisti di idonea documentazione.
    - stante la attuale inapplicabilità della Legge 213/2003, in attesa di un decreto attuativo specificante le specie vietate ai sensi della Legge 213/2003 e ai sensi della Legge 150/1992, sono stati vietati gli aracnidi la cui importanza medica sia stata dimostrata o accertata.

    Tutti gli altri aracnidi sono stati regolarmente e legalmente permessi.

    Inoltre in caso di accertamenti da parte delle autorita' (solitamente CFS o ASL), in assenza di elenco, non e' compito del cittadino dimostrare la non pericolosita' degli aracnidi posseduti, bensi' e' compito del magistrato individurare un CTU (consulente tecnico d'ufficio) che possa identificare gli animali.

    Le spese relative al procedimento, in caso di aracnidi non pericolosi ricadono sulla Pubblica Amministrazione, in caso di effettiva detenzione di animali pericolosi non denunciati, potrebbe inizialmente ricadere sul cittadino inadempiente fatto salvo poi il diritto di contestare l'inapplicabilita' della legge in quanto sprovvista di elenco idoneo.

    In buona sostanza i propri diritti bisogna farli valere."&gt;

    Tratto da uno scritto di
    Dino Schiff
    membro della Commissione Ministeriale per la determinazione degli Aracnidi Pericolosi
    Incaricato CTU per la Procura della Repubblica di Tolmezzo
    Organizzatore e responsabile "Reptilia e Amphibia Day"

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">MaYaM79 ha scritto:

    Papa le tarantole sono di diverso tipo, ci sono quelle che vivono nei buchi sotto terra, ma anche quelle che vivono sugli alberi ed ovviamente teca e necessità cambiano in base anche a queste caratteristiche. Io ho le grammostole perchè mi avevano detto che in prima esperinza erano le meno aggressive e le + facili da gestire...

    Un consiglio che hanno dato a me quando ho preso le mie, evitare di acquistare tarantole con peli urticanti perchè volano in giro e sono tremendamente fastidiosi...
    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    Come ho già detto, le tarantole non si cimentano in tele sospese. Le specie terricole usano spesso scavarsela nella terra, utilizzare un rifugio abbandonato da qualche altro piccolo animale oppure qualche cavità sotto rocce o alberi caduti. Il buco ed il suo ingresso vengono poi ricoperte dalla tela, sia per protezione che per la caccia.
    Ovvio che le specie arboricole, disponendo di un'agilità maggiore, abitano invece in ragnatele generalmente di forma tubolare costruite su alberi o piante.
    La risposta ho sottolineato "in breve" faceva riferimento in generale, lasciando cure e particolari allestimenti alla specifica specie allevata, per questo ho concluso il precedente mio post consigliando lettura alternativa e particolareggiata in materia, "perché vi sono alcuni tipi consigliati maggiormente di altri soprattutto se indirizzati a neofiti".
    Riguardo ai peli, oltre ai normali peli sul corpo alcune tarantole di origine americana hanno anche dei peli urticanti che possono utilizzare come difesa in caso non riescano a fuggire dal pericolo. Oltre ad essere lanciati contro possibili aggressori i peli urticanti vengono usati per marcare il territorio oppure messi ai bordi della tana aiutano a scoraggiare eventuali predatori, specie durante la muta.
    Nelle persone gli effetti si limitano ad un prurito nella zona colpita, ma maggiori problemi si hanno nel caso in cui vengano a contatto con gli occhi, vengano inalati oppure vi sia un'allergia a questi. Risultano invece ben più pericolosi per i piccoli predatori che infastidiscono il ragno. (Attenzione altri animali domestici!)
    Curiosità: Alcune specie, posseggono peli stridulanti che se strofinati gli permettono di creare un forte rumore in modo da scoraggiare eventuali assalitori.

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">salvadorjump ha scritto:

    Ma Maya..che tipo di dolore da il morso della tua tarantola?
    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    Come per il morso o la puntura di altri insetti, anche con il morso di una tarantola, dolore a parte (ben descritto da MaYaM79), insorge il pericolo d'infezione e di veicolare batteri infettivi che all'atto della puntura si trovavano sugli aculei.

    Assolutamente da non sottovalutare la possibilità di choc anafilattico per alcuni individui, come per le punture di vespa. Per affermare con sicurezza di non essere allergici ad una sostanza, bisogna che il medico "sperimenti" in pratica con le dovute accortezze mediche del caso per verificare eventuali reazioni allergiche o reazioni da shock quella precisa sostanza.

    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">salvadorjump ha scritto:

    Ma come mai ti ha morso?
    Cioò,ci son delle cose da non fare per non esser morsi?
    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

    Prima di mordere il ragno assume la tipica posizione di attacco (zampe anteriori alzate e i cheliceri eretti), di fronte alla quale si è ancora in tempo ad arretrare, e morde solo come ultima risorsa se non ha altra scelta. Certo che per quello che il ragno percepisce come un imminente possibile pericolo, nulla diviene scontato (MaYaM79 lo sà )

    Il ragno sa controllare la quantità di veleno iniettata nella vittima durante il morso e regola la dose in base alle circostanze. Produrre veleno ha un costo in termini energetici e conviene dunque non sprecarlo. Il morso può avvenire per attacco o per difesa a seconda che esso stia aggredendo una preda per cibarsene oppure si stia difendendo da una situazione percepita come pericolosa. Mentre cattura la preda, il ragno in genere regola il quantitativo di veleno in base alle dimensioni della vittima; quando invece morde per difesa il suo unico scopo è riuscire a costringere l'attaccante a rilasciare la presa per evitare di essere maltrattato o ferito. Talvolta il ragno non inocula veleno e in tal caso si parla di dry bite (letteralmente morso a secco). I morsi delle migali all'uomo sono spesso dry bite.
    Poiché l'uomo e in generale i grandi mammiferi non sono considerati prede dai ragni, ne segue che i ragni non attaccano l'uomo. La quasi totalità dei loro morsi ricevuti dalle persone sono di tipo difensivo e spesso dry bite, o talvolta a piccola dose di veleno, perché hanno come unico scopo allontanare la persona. Alcuni, possono diventare aggressivi verso i grandi animali, uomo incluso, quando percepiscono una minaccia.
    <hr noshade size=\"1\">

    Saluti. papa

  10. #30
    Senior Member

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    <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">salvadorjump ha scritto:

    Mmmmm...ma cosa non si deve fare per farle incazzare?
    </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
    Il ragno nel suo mondo di ombre e vibrazioni, non percepisce le cure di chi lo alleva come potrebbe fare un cane. Il suo universo è la soppravvivenza, guidata dall'istinto. Anche l'allevatore potrebbe quindi essere inteso come un possibile pericolo o fastidio.

    Il metro di misura è la tranquillità: lasciarlo nel suo habitat riprodotto e maneggiarlo o intervenire solo nei casi necessari (e con le dovute precauzioni).

    Nel migliore dei casi, inutili interventi equivalgono ad inutili stress per l'animale.
    <hr noshade size=\"1\">

    Saluti. papa

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