Ciao Tony, apri un'altra discussione per parlare del tuo problema, qui si parla di un altro argomento. Grazie.
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Se fossi piu\' simpatico sarei meno antipatico.
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Ciao a tutti, non me la sento di allevare a mano dei piccoli di calopsitte, però mi piacerebbe comunque istaurare un buon rapporto con loro, in modo che non abbiano paura di me. Come posso fare? Penso sia importante che questo avvenga fin da quando sono piccoli, però non vorrei che toccandoli poi i genitori li rifiutino...
Forse dovresti aprire un altro post....
Non sono pienamente d'accordo su quello che dice solnyshko, un pappagallo allevato a mano (da qualcuno che ci sappia fare) considera chi lo ha allevato un genitore che si è preso cura da subito di lui e quindi non soffre la mancanza di un allevamento "naturale" da parte dei veri genitori.
Ciao.
Senza dubbio allevare a mano è un lavoro per esperti e Solny non ha solo ragione, ma addirittura oggi si stanno controvertendo le tendenze: infatti noi esseri umani non siamo in grado di offrire le informazioni specie-specifiche che solo i cospecifici sanno fare, così da produrre pappagalli che presentano molto frequentemente stati di squilibrio molto importanti. Queste però sono valutazioni non immediatametne percepibili nel tempo, così che difficilmente si è in grado di risalire, su base prettamente empiriche e personali, alle reali ragioni del malessere.
Sarebbe importante che si seguissero coloro i quali, abbassando con umiltà la testa e nnostante la loro grande esperienza nell'allevamento, si sono resi conto che qualcosa che non andava c'era.
Per abbassare dire la testa, intendo essere in grado di ammettere le differenze etotologiche e di lavorare in funzione di questa informazione.
Ti consiglio la lettura di questo articolo, nel quale potrai apprezzare quanto sia non solo importante, ma indispensabile, che un pappagallo abbia chiara l'appartenza di specie, oltre che sia stato educato da cospecifici:
http://www.inseparabileforum.com/for...C_ID_44517.htm
Questo è un aspetto che viaggia parallelo a ciò che ha così correttamente espresso Solny.
Ciao.
Nadia
\"IL POTERE LOGORA CHI NON CE L\'HA\"
G. Andreotti
La gelosia è il più grande di tutti i mali e quello che ispira meno pietà alle persone che la provocano.
François de La Rochefoucauld
\"Yes, we can\" O.
Chiaramente allevare a mano è la strada più "corta e comoda" per avvicinare un animale di questo tipo a noi stessi.
Io non sono per nulla concorde difatti, facendo anche un esempio stupido, è risaputo che anche per i cani e i gatti vale la stessa "regola": devono passare il periodo giusto con i propri genitori e i propri "fratelli" per capire chi sono e come rapportarsi.
O
<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Koa ha scritto:
Chiaramente allevare a mano è la strada più "corta e comoda" per avvicinare un animale di questo tipo a noi stessi.
Io non sono per nulla concorde difatti, facendo anche un esempio stupido, è risaputo che anche per i cani e i gatti vale la stessa "regola": devono passare il periodo giusto con i propri genitori e i propri "fratelli" per capire chi sono e come rapportarsi.
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Infatti, Koa, è cosa nota, ma coi pappagalli che sono animali selvatici anche quando allevati in cattività, si crede indispensabile allevarli a mano per potervi convivere, secondo i nostri canoni di gradimento e di un sentimento che chiamiamo "amore". Io caldeggio un altro sentimento che si chiama rispetto, il termine amore è decisamente troppo ricco di valori tutti umani, di possesso ed egoismo che, quando applicato tra umani è assolutamente fisiologico, ma quando riversato sugli animali, rischia di diventare solo egoismo.
Peccato che l'allevamento appaia come una scorciatoia, così da portare a problemi non indifferenti per i pappagalli che, quando siano malauguratamente allevati in solitudine, abbiano anche gravi problemi di identità, problemi di appartenza di specie.
Ecco perchè i pappagalli parzialmente allevati a mano necessitano di tutori cospecifici per imparare innanzittutto a sentirsi pappagalli e a fare i pappagalli.
La pretesa, che del resto è ciò che ci garba maggiormente, di avere pappagalli che fanno i bambini, ci porta ad avere disattese molte aspettative e soprattutto porta i pappagalli ad essere degli autentici disadattati.
In ogni caso, arriva un momento in cui l'animale diventa adulto o anche solo sub-adulto e qui inziano a manifestarsi fortemente le contraddizioni tra ciò che l'animale ha ricevuto come informazione irreversibile, e i comportamenti innati di specie.
Un esempio: la necessità di riprodursi si scontra con le errate (dal punto di vista biologico) informazioni ricevute quando allevato a mano e isolato da cospecifici, cosicchè il pappagallo cercherà anche il compagno sessuale nell'essere umano.
Questo è solo un caso, manifesto, a cui non vengono condannati solo i pappagalli.
Certo, possono apprendere comportamenti differenti in seguito, possono conoscere altri pappagalli, ed anche riprodursi quando l'istinto alla riproduzione ha il sopravvento, ma si tratterà purtroppo di animali svaforiti.
Sembra un'ovvietà dire che un pappagallo dovrebbe apprendere la sua identità di specie, insomma che impari a fare il pappagallo, ma se ci riflettiamo non lo è poi tanto, considerando come vengono allevati questi animali.
E, nonostante tutte le nuove conoscenze, le nuove (e meno male!) prese di coscienza, avrei qualcosa dire...ma mi fermo qua
Ciao.
Nadia
\"IL POTERE LOGORA CHI NON CE L\'HA\"
G. Andreotti
La gelosia è il più grande di tutti i mali e quello che ispira meno pietà alle persone che la provocano.
François de La Rochefoucauld
\"Yes, we can\" O.
Alla mia little calopsita non è successo niente... non succede niente, basta stare attenti a ciò che si fa... io0 non sono un' allevatrice eppure non è successo niente
basta avere pazienza