Lo so, questa storia susciterà rabbia in alcuni di voi... ma forse qualcuno mi capirà... forse...
Dunque, come ho già scritto in altri post, ho Molly dal 15 di gennaio. Cockerina splendida e affettuosissima. Attaccata morbosamente a me ma quale cane non sceglie la persona da coccolare di più?..
Per motivi vari, Molly ha saltato le vaccinazioni quindi è stata in casa per moltissimo tempo. Io in quel periodo l'ho curata (tosse/tracheite molto difficile da debellare), l'ho nutrita, coccolata... insomma tutto quello che si fa con un cagnolotto.
Il cane l'abbiamo voluto mia figlia grande ed io. Mia figlia piccola ha accettato la scelta ma mio marito no. Non è mai stato d'accordo.
Quasi contemporaneamente all'arrivo della cucciola a casa, ho cominciato a lavorare tutto il giorno per sostituire una collega (e lo sto ancora facendo) e mi sono ritrovata stressata, stanca e irascibile..
Io non avevo tempo (e forza) di portarla fuori tre o quattro volte al giorno. Non avevo un orario fisso di uscita e quindi la poveretta non imparava a fare i bisogni fuori perchè ovviamente non aveva un riferimento preciso...
Mia figlia si è trovata a un tour de force per lo studio (ha gli esami di maturità) e anche lei niente orario fisso..
Si, Molly è sempre uscita e sempre al parco, ma mai agli stessi orari quindi la piccola non aveva altro che i suoi giornali sul balcone..
Quindi io mi facevo mille sensi di colpa pensando di far stare male il cane. Pensavo di non essere in grado di gestirla. Di non esserne capace. E di farla soffrire.
E mio marito che ogni volta... e dico OGNI VOLTA, si lamentava del fatto che "questo cane sporca... ma povero cane qui, ma povero cane di là..." una vera ossessione.
e aumentavano i miei sensi di colpa...
Ho anche trovato un dog-sitter. Una persona ECCEZIONALE. E dico sul serio... (poi vi parlerò di questo angelo dei cani...)
Quindi le sue passeggiate al parco se le faceva quotidianamente. Oltre alle uscite che le facevo fare io e mia figlia, nonostante mai ad un orario preciso.
Cibo di prima qualità, coccole a non finire...
ma i sensi di colpa c'erano sempre.
Un bel giorno è arrivato il periodo delle allergie...
Mio marito è un soggetto allergico. E' iniziato che, quando rientrava e stava a contatto con il cane, gli si scatenava una tosse violenta. Fino ad arrivare una sera che ha dovuto fare una forte dose di cortisone per superare l'attacco.
Io ammetto di essermi spaventata e quando mi ha chiesto di dare il cane a qualcuno, non ho avuto il coraggio di dire di no.
Mia figlia ha reagito ma non ha avuto neanche lei il coraggio.
Mi avevano chiesto Molly in tanti. Lo so, è una cagnolina stupenda e dolcissima. Ho fatto una selezione e ho scelto una signora che conosco. La signora in questione (ha anche un bambino di 8 anni) adora i cani. Ha un bellissimo giardino e si sarebbe occupata di Molly in maniera ottimale. Con amore e affetto.
Insomma quella domenica ci incontriamo al parco e decidiamo che l'avrebbe tenuta. Le porto il cane con tutto il suo bagaglio di accessori. Molly è un po' spaesata ma tranquilla, dato che conosceva già la mia amica. Gioca e al momento di andare via, il bambino la porta con se in camera quindi evitiamo che mi veda...
Torno a casa e il dramma fino a qui contenuto a forza, sfocia completamente.
Mia figlia grande colpevolizza me di non aver avuto polso con il padre. La piccola mi accusa di non aver portato a termine un impegno che avevamo preso (insomma predico bene e razzolo male). IO mi sento di aver "abbandonato" un componente della famiglia.
Ma il problema dell'allergia rimane.
Mie figlie si rinchiudono in camera e io passo la notte seduta sul letto a fumare e piangere. E non mi vergogno di dirlo.
Mio marito non dice nulla. Si vede chiaramente che anche a lui dispiace ma si è sentito troppo male.
Mi passano davanti mille pensieri:
Le faranno le vaccinazioni? Le controlleranno i forasacchi? Mangerà sufficientemente e in maniera giusta? Le controlleranno i nodi dietro le orecchie (è un cocker e va spazzolata...)? E se mi cerca??
Non avevo dubbi sul portarla al parco e comunque a fare i bisogni ad orari fissi, non avevo dubbi sul giocare, non avevo dubbi sullo spazio a disposizione, non avevo dubbi sull'amore che provano per i cani... insomma non avevo dubbi sulle persone con cui stava...
Ma mi mancava Molly. Ed ero sicura che noi mancavamo a lei. E questo mi procurava un dolore quasi fisico...
E avevano ragione le mie figlie, non avevo avuto polso con mio marito e non ero stata in grado di superare la stanchezza e lo stress dovuto ai mesi di superlavoro alle spalle. Invece di combattere per Molly mi ero arresa.
La mia stanchezza (e anche l'incazzatura sul lavoro) mi facevano vedere tutto nero.
CREDEVO che il cane soffrisse a non uscire a orari fissi,
CREDEVO che soffrisse correndo sul marmo di casa.
CREDEVO che soffrisse se non mi vedeva per molto tempo (ma non stava MAI da sola, c'era sempre qualcuno con lei)
e infine, CREDEVO che non ce l'avrei fatta perchè CREDEVO di non essere in grado di gestire un cane.
Alle 5 di mattina, con un posacenere colmo e migliaia di fazzoletti smoccicati, prendo una decisione:
MOLLY TORNA A CASA.
Beh, sembrerà patetico, ma dal momento che ho avuto quel pensiero, tutti i problemi non dico che sono scomparsi, ma mi si sono notevolmente ridimensionati.
Sono riuscita anche a dormire un paio d'ore. Il lunedì mattina avverto le mie figlie della mia decisione coinvolgendole sulla pulizia giornaliera (e più volte al giorno) del pelo di Molly in maniera tale da non portare polline in casa... o quantomeno il meno possibile. Questo per l'allergia di mio marito (che non è allergico al pelo in se stesso ma al polline che raccoglie)
Telefono alla mia amica che si dispiace (Molly è veramente una cagnolotta tutta da coccolare) ma da una parte la sento contenta... perchè dice "Molly e tua... e tua e basta..."
Mio marito mi telefona a metà giornata e mi chiede: "allora, Molly?" io rispondo molto ferma "Molly torna." e lui non dice nulla.
Aspetto che la mia amica torni dal lavoro e alle 6 del pomeriggio me la vado a riprendere.
Appena mi vede non fa granchè, allora mi allontano per entrare in casa a riprendere i suoi "bagagli".
E lei comincia a guaire per seguirmi... piagnucola... torno indietro e la prendo in braccio. Mi mette le zampette sulle spalle, la testina appoggiata al collo e si tranquillizza...
Non dico altro. Però credo che immaginiate benissimo la sensazione che ho provato.
Non credo che Molly abbia capito tutto il caos... almeno lo spero. Voglio credere che l'abbia presa come un trasferimento temporaneo (si fa, no? quando si deve lasciare il cane a qualcuno per motivi vari...)
Sono passate varie settimane da allora. Molly è qui con noi. Pulitissima (polline) e amatissima. Anche da mio marito!
Confesso che quando mia figlia mi ha fatto notare che predicavo bene e razzolavo male, mi sono fatta un esame di coscienza e, in quella occasione ne sono uscita perdente.
Ma poi mi ha detto "ora sono orgogliosa di te" ...
Concludo dicendo che ho capito delle cose...
Il cane NON SOFFRE... se ha le persone amate vicino!
Il cane se ne frega se si trova a fare i bisogni sul giornale perchè l'abbiamo portata fuori in orari non giusti.
Al cane non importa se per terrà c'è il marmo o il parquet...
e soprattutto non soffre se la pulisco per togliere il polline... l'ha capito anche lei!!!
Sto scrivendo e siamo appena tornate dal parco... dove ha corso, giocato, e ha fatto TUTTI i bisogni.
Se posso, dopo questa esperienza, dare un consiglio:
non vi spaventate dall'impegno che danno i cani... si, è inutile negarlo, l'impegno c'è.
Ma organizzandosi si fa tutto.
Due figlie, un gatto, un marito, Molly, il lavoro e l'allergia... beh, non posso lamentarmi certo! Ma tornare a casa e "subire" le feste che mi fa Molly mi ripaga totalmente...
Purtroppo non riesco a scrivere frasi d'effetto. Vi dico solo questo: Molly fa parte di noi e questo è il suo posto.