Io non mi fermerei alle foto ad effetto. Bisognerebbe andare ogni giorno un pochino più a fondo, anche senza simili immagini. Il dramma non sta nelle manifestazioni, finite con vari feriti e magari anche uno o due morti.. purtroppo queste cose succedono anche da noi, e magari da noi per una partira di calcio.
Il problema non è nell'imperialismo cinese sul Tibet (e non solo), che c'è sempre storicamente stato, come non è in manifestazioni spesso create ad arte perchè la Cina risulta econimicamente *scomoda* all'occidente.
Il vero problema è nell'atteggiamento del governo di Pechino, nell'ideologia comunista del voler cancellare le differenze e quindi distruggere alla base, senza violenza apparente ma con l'imposizione coatta, l'intera cultura tibetana.
E questo è molto più grave di un tizio in tunica rossa preso a manganellate dopo essere magari stato appositamemnte fomentato casualemente SOLO a due giorni esatti dalla cancellazione (assurda ed impropria) della Cina dai paesi che violano i diritti umani.
La realtà è più grave e più sistematica, molto di più di quello che ci dicono agenzie di stampa pilotate, che si svegliano ogni tanto giusto in tempo per quando serve. E' più grave perchè alla fine l'Occidente usa il Tibet contro la Cina, almeno quanto la Cina usa il Tibet contro se stesso: in sostanza, a nessuno del Tibet interessa nulla, e la distruzione atta dal comunismo cinese sul Tibet, fa comodo per parlarne non certo per risolverla... anzi, fa comodo che non venga risolta, ma che se ne parli solo, in modo tale che la Cina, per risolverla a sua volta, sia *costretta* a cancellare la polazione tibetana, in una spirale che fa il gioco di entrambi. E però a noi (e non parlo dei presenti ma in generale), mediamente, ci tocca solo il necrofilo gusto di qualche immagine ad effetto e diffusa quando serve. E che più viene meramente diffusa con il cronometro svizzero, più fomenta la distruzione interna della cultura tibetana.