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Fabry
26-10-05, 12:49 PM
immagino le risposte framac

Fabry
26-10-05, 12:49 PM
immagino le risposte framac

sandy
26-10-05, 01:03 PM
come scritto da te è una domanda stupida, molto provocatoria dal mio punto di vista!

sandy
26-10-05, 01:03 PM
come scritto da te è una domanda stupida, molto provocatoria dal mio punto di vista!

sandy
26-10-05, 01:05 PM
Citazione:Messaggio inserito da Fabry

immagino le risposte framac


pure gli animalisti vedi male?

sandy
26-10-05, 01:05 PM
Citazione:Messaggio inserito da Fabry

immagino le risposte framac


pure gli animalisti vedi male?

framac
26-10-05, 01:13 PM
Citazione:Messaggio inserito da sandy

come scritto da te è una domanda stupida, molto provocatoria dal mio punto di vista!




è rpovocatoria si,alcuni mi hanno detto che preferirebbero la mucca perchè di mucche a causa dell'uomo me sono morte fin troppe...gli estremisti,di tutti i tipi,non li posso soffrire

se una vita è una vita andresti in crisi come se chiedessi a me tra un bambino bianco o nero

framac
26-10-05, 01:13 PM
Citazione:Messaggio inserito da sandy

come scritto da te è una domanda stupida, molto provocatoria dal mio punto di vista!




è rpovocatoria si,alcuni mi hanno detto che preferirebbero la mucca perchè di mucche a causa dell'uomo me sono morte fin troppe...gli estremisti,di tutti i tipi,non li posso soffrire

se una vita è una vita andresti in crisi come se chiedessi a me tra un bambino bianco o nero

CUOREDALIANTE
26-10-05, 01:17 PM
Citazione:Messaggio inserito da Koa

Mannaggia!!!! Mi state tentando di dire ancora la mia!!!! Tengo duro??? [8)][8)][8)]



Mannaggia lo dico io!!!!
qui ci stava una bella battuta ma http://www.simonerossi.it/faccine/censurato.gif


Citazione:Messaggio inserito da sandy

come scritto da te è una domanda stupida, molto provocatoria dal mio punto di vista!

sentiamo la tua opinione

sandy
26-10-05, 01:24 PM
Citazione:Messaggio inserito da framac


Citazione:Messaggio inserito da sandy

come scritto da te è una domanda stupida, molto provocatoria dal mio punto di vista!




è rpovocatoria si,alcuni mi hanno detto che preferirebbero la mucca perchè di mucche a causa dell'uomo me sono morte fin troppe...gli estremisti,di tutti i tipi,non li posso soffrire

se una vita è una vita andresti in crisi come se chiedessi a me tra un bambino bianco o nero



la mia ipotetica risposta non rientra comunque tra quella da te citata, x quanto riguarda la tua crisi io x esempio non mi verrebbe in base ad un colore ma solo al fatto che è sempre una vita di cui io sarei responsabile, tutti i bambino sono uguali!
evitiamo che determinate personalità possano tornate al potere, è già qualcosa xchè questo e altro non si possa più verificare!

framac
26-10-05, 01:31 PM
ho scritto bianco o nero come potevo scrivere maschio o femmina o basso o alto
era solo per differenziarli,parlavo di crisi perchè non saprei chi scegliere

Fabry
26-10-05, 02:25 PM
Citazione:Messaggio inserito da sandy


Citazione:Messaggio inserito da Fabry

immagino le risposte framac


pure gli animalisti vedi male?


quelli che vanno da un'estremo all'altro si,perchè più che altro parlano molto ma di fatti abbastanza pochi

framac
26-10-05, 07:47 PM
Citazione:Messaggio inserito da sandy




pure gli animalisti vedi male?


tutti quelli che non hanno una mente elastica...tutti gli estremismi sono sbagliati

sandy
27-10-05, 12:35 PM
Citazione:Messaggio inserito da framac


Citazione:Messaggio inserito da sandy




pure gli animalisti vedi male?


tutti quelli che non hanno una mente elastica...tutti gli estremismi sono sbagliati


come definiresti una mente elastica?
x te i vegetariani hanno una mente rigida?

sandy
27-10-05, 12:36 PM
27 ottobre - Ascoli Piceno
Polli trovati in cassonetto, morti per soffocamento.

Sono morti per soffocamento, forse uccisi da un avicoltore spaventato dopo il decesso di un paio di capi per una semplice parassitosi, i polli in avanzato stato di decomposizione trovati in un cassonetto della spazzatura di Appignano del Tronto.
Lo ha confermato il dirigente del Servizio veterinario della Zona 13 dell' Asur Filippo Tempera, anche se per una conferma definitiva che escluda la presenza del virus dell' influenza aviaria si dovranno attendere gli esiti dei test biologici condotti dall' Istituto zooprofilattico sperimentale a Fermo.
Come era stato ipotizzato fin dalle prime ore dopo il ritrovamento dei 30 polli pero', il caso e' uno dei tanti creati dalla psicosi del virus H5N1, che sta mietendo vittime inutili in tanti piccoli allevamenti, i cui titolari preferiscono sopprimere gli animali pur di non correre rischi, per quanto remoti. (ANSA)

Fabry
27-10-05, 12:39 PM
Citazione:Messaggio inserito da sandy
come definiresti una mente elastica?
x te i vegetariani hanno una mente rigida?



http://www.simonerossi.it/faccine/dimentica.gif http://www.simonerossi.it/faccine/inchino.gif

sandy
27-10-05, 12:46 PM
Citazione:Messaggio inserito da Fabry


Citazione:Messaggio inserito da sandy
come definiresti una mente elastica?
x te i vegetariani hanno una mente rigida?



http://www.simonerossi.it/faccine/dimentica.gif http://www.simonerossi.it/faccine/inchino.gif


[:39][:7]

framac
27-10-05, 12:48 PM
Citazione:Messaggio inserito da sandy


Citazione:Messaggio inserito da framac


Citazione:Messaggio inserito da sandy




pure gli animalisti vedi male?


tutti quelli che non hanno una mente elastica...tutti gli estremismi sono sbagliati


come definiresti una mente elastica?
x te i vegetariani hanno una mente rigida?




uno che non accetta le idee degli altri,che mi chiama assassino perchè magio bistecche e metto la giacca di pelle,o gettano vernice su una peliccia o picchiano una signora che ha il montone oppure quelli che non provano a pensare che gli esperimenti su gli aminali per salvare la vita ad un uomo...forse non hanno un malato in casa

io ero MOLTO contrario agli esperimenti sulle cellole staminali e quelle robe là
parlando con mio grande amico,è malato da un piao d'anni ma la malattia è stabilizzata e fa una vita normale e non soffre prende solo un botto di farmaci,parlando ho spiegato i motivi...lui mi ha risposto...quel tipo di esperimenti potrebbero salvarmi la vita un giorno...e io non ci avevo MAI pensato....mi sono sentito una vera me..a

Fabry
27-10-05, 12:54 PM
Citazione:Messaggio inserito da framac

uno che non accetta le idee degli altri,che mi chiama assassino perchè magio bistecche e metto la giacca di pelle,o gettano vernice su una peliccia o picchiano una signora che ha il montone oppure quelli che non provano a pensare che gli esperimenti su gli aminali per salvare la vita ad un uomo...forse non hanno un malato in casa


D'accordo con te su questo punto


Citazione:
io ero MOLTO contrario agli esperimenti sulle cellole staminali e quelle robe là
parlando con mio grande amico,è malato da un piao d'anni ma la malattia è stabilizzata e fa una vita normale e non soffre prende solo un botto di farmaci,parlando ho spiegato i motivi...lui mi ha risposto...quel tipo di esperimenti potrebbero salvarmi la vita un giorno...e io non ci avevo MAI pensato....mi sono sentito una vera me..a


ma non su questo,perchè è stato ripetuto milioni di volte da luminari della scienza,che quegli esperimenti fatti sugli animali non hanno fondamento alcuno.
Gli animali sono molto diversi da noi,e le cure che a loro faranno bene a noi possono anche farci morire.

sandy
27-10-05, 01:00 PM
la parte prima concordo ma non del tutto, chi ammazza è un'assasino mi sembra, non è un'opinione, è una realta mi pare!

la seconda x niente, la penso come fabry
è brutto pensare che la propria vita dipenda da quella di un'altro essere vivente, e poi è dimostrato che quegli esperimenti non portano a nulla, solo una cosa portano: SOFFERENZA, DOLORE, SOLITUDINE e MORTE
a coloro che sono obbligati a subire sempre!

framac
27-10-05, 01:02 PM
se solo ci fosse una possibilità sarebbe giusto provare,secondo me


il fegato dei maiali non è similissimo a quello degli uomini?non lo so non ne sono sicuro...cose che mi ha detto il mio amico...lui ha una sottospecie di sclerosi multipla che è stata bloccata in partenza,era un mio compagno di classe e ha 26 anni...le medicine che prende come sono state provate?

sandy
27-10-05, 01:04 PM
Citazione:Messaggio inserito da framac

se solo ci fosse una possibilità sarebbe giusto provare,secondo me


il fegato dei maiali non è similissimo a quello degli uomini?non lo so non ne sono sicuro...cose che mi ha detto il mio amico...lui ha una sottospecie di sclerosi multipla che è stata bloccata in partenza,era un mio compagno di classe e ha 26 anni...le medicine che prende come sono state provate?


framac io non condivido bisogna guardare verso altri orizzonti, basta sperimentare sugli animali!

framac
27-10-05, 01:11 PM
Citazione:Messaggio inserito da sandy


Citazione:Messaggio inserito da framac

se solo ci fosse una possibilità sarebbe giusto provare,secondo me


il fegato dei maiali non è similissimo a quello degli uomini?non lo so non ne sono sicuro...cose che mi ha detto il mio amico...lui ha una sottospecie di sclerosi multipla che è stata bloccata in partenza,era un mio compagno di classe e ha 26 anni...le medicine che prende come sono state provate?


framac io non condivido bisogna guardare verso altri orizzonti, basta sperimentare sugli animali!



non mi ritengo un'assassino ma nemmeno un pò e non ho una bella opinione di chi mi dice il contrario


per il resto hai ragione...lasciamo morire tutti finchè non si trova una soluzione alternativa

caterina
27-10-05, 01:16 PM
Citazione:Messaggio inserito da framac


Citazione:Messaggio inserito da sandy


Citazione:Messaggio inserito da framac

se solo ci fosse una possibilità sarebbe giusto provare,secondo me


il fegato dei maiali non è similissimo a quello degli uomini?non lo so non ne sono sicuro...cose che mi ha detto il mio amico...lui ha una sottospecie di sclerosi multipla che è stata bloccata in partenza,era un mio compagno di classe e ha 26 anni...le medicine che prende come sono state provate?

:)
framac io non condivido bisogna guardare verso altri orizzonti, basta sperimentare sugli animali!



non mi ritengo un'assassino ma nemmeno un pò e non ho una bella opinione di chi mi dice il contrario


per il resto hai ragione...lasciamo morire tutti finchè non si trova una soluzione alternativa

caterina
27-10-05, 01:17 PM
Citazione:Messaggio inserito da framac


Citazione:Messaggio inserito da sandy


Citazione:Messaggio inserito da framac

se solo ci fosse una possibilità sarebbe giusto provare,secondo me


il fegato dei maiali non è similissimo a quello degli uomini?non lo so non ne sono sicuro...cose che mi ha detto il mio amico...lui ha una sottospecie di sclerosi multipla che è stata bloccata in partenza,era un mio compagno di classe e ha 26 anni...le medicine che prende come sono state provate?


framac io non condivido bisogna guardare verso altri orizzonti, basta sperimentare sugli animali!



non mi ritengo un'assassino ma nemmeno un pò e non ho una bella opinione di chi mi dice il contrario


per il resto hai ragione...lasciamo morire tutti finchè non si trova una soluzione alternativa

:) .... e aspettare la morte di un bambino per salvarne un'altro......?:(

framac
27-10-05, 01:20 PM
considero tutti gli uomini uguali e penso che la vita di un aminale venga dopo quela deel'uomo

framac
27-10-05, 01:24 PM
[?][?][?]

Fabry
27-10-05, 01:27 PM
Citazione:Messaggio inserito da caterina
:) .... e aspettare la morte di un bambino per salvarne un'altro......?:(


che vuoi dire con questa frase?

caterina
27-10-05, 01:30 PM
Citazione:Messaggio inserito da framac

considero tutti gli uomini uguali e penso che la vita di un aminale venga dopo quela deel'uomo
[:262][:32][:36]
pensa positivo................[:2][:16][:51][:245][:250][:263][:248][:81][:39][:7]

framac
27-10-05, 01:35 PM
[?][?][?][?]

Fabry
27-10-05, 01:38 PM
caterina se devi dire qualche cosa dilla e basta,non aprire mille post senza senso solo per le faccine

sandy
28-10-05, 11:42 AM
28/10/2005
ENPA DI LODI: I BOVINI AL MACELLO, PRIMA DI ESSERE UCCISI, SONO TRASPORTATI COME FOSSERO OGGETTI

Dopo un lungo viaggio, tutta la notte stipate in un camion senza cibo né acqua; centinaia di mucche sono state lasciate chiuse nei veicoli che le avevano trasportate a destinazione, per aspettare l'apertura del macello il giorno successivo. Due giorni fa, Aldo Curatolo, presidente della Sezione Enpa di Lodi e Guardia Zoofila, si trovava sulla statale 234, quando, trovandosi nei pressi del macello Inalca del Comune di Ospedaletto Lodigiano (Lodi), è andato a verificare che ci facessero dei camion pieni di bovini al di fuori dell'orario di scarico degli animali. Ha scoperto in breve che gli autisti di due veicoli, partiti da Bolzano nel pomeriggio, erano parcheggiati nel cortile per trascorrere la notte lì in modo da arrivare primi all'apertura della struttura; certo così gli autisti si sarebbero riposati all'interno della cabina, ma gli animali, non potendo scendere, sono stati costretti a rimanere pressati fino al mattino successivo senza neppure poter bere.
Chiamati i Carabinieri, è giunta un'altra sorpresa: un veicolo è infatti arrivato a mezzanotte da Roma, confermando che questa situazione non è stata contingente, ma si tratta di un'abitudine dei trasportatori, che si organizzano così per risparmiare tempo all'apertura, al punto da stilare un vero e proprio ordine di arrivo; il veicolo arrivato da Roma, inoltre, aveva un'autorizzazione sanitaria per il trasporto non oltre le otto ore, che dovevano scattare tra carico e scarico. Ma se gli animali restano tutta la notte nel camion, questo tempo limite è ampiamente superato.
L'Enpa sporgerà denuncia contro i trasportatori, mentre si attende il risultato delle indagini che andranno anche a verificare se l'orario di carico effettivo sia coincidente con quello dichiarato, o se la situazione reale sia ancora peggiore di quanto sembri a una prima analisi. Nonostante esista una normativa in materia, gli animali continuano spesso a essere trasportati come fossero oggetti, tanto più quando sono destinati alla macellazione, come se il fatto di essere in procinto di morire annullasse il loro diritto a un trattamento decente, che garantisca almeno il rispetto di basilari condizioni di benessere; l'Enpa chiede alle istituzioni da tempo una maggiore attenzione al problema del trasporto di animali, proprio per evitare che episodi come questo continuino a essere una consuetudine. (28 ottobre)
enpa

sandy
28-10-05, 11:42 AM
28/10/2005
ENPA DI LODI: I BOVINI AL MACELLO, PRIMA DI ESSERE UCCISI, SONO TRASPORTATI COME FOSSERO OGGETTI

Dopo un lungo viaggio, tutta la notte stipate in un camion senza cibo né acqua; centinaia di mucche sono state lasciate chiuse nei veicoli che le avevano trasportate a destinazione, per aspettare l'apertura del macello il giorno successivo. Due giorni fa, Aldo Curatolo, presidente della Sezione Enpa di Lodi e Guardia Zoofila, si trovava sulla statale 234, quando, trovandosi nei pressi del macello Inalca del Comune di Ospedaletto Lodigiano (Lodi), è andato a verificare che ci facessero dei camion pieni di bovini al di fuori dell'orario di scarico degli animali. Ha scoperto in breve che gli autisti di due veicoli, partiti da Bolzano nel pomeriggio, erano parcheggiati nel cortile per trascorrere la notte lì in modo da arrivare primi all'apertura della struttura; certo così gli autisti si sarebbero riposati all'interno della cabina, ma gli animali, non potendo scendere, sono stati costretti a rimanere pressati fino al mattino successivo senza neppure poter bere.
Chiamati i Carabinieri, è giunta un'altra sorpresa: un veicolo è infatti arrivato a mezzanotte da Roma, confermando che questa situazione non è stata contingente, ma si tratta di un'abitudine dei trasportatori, che si organizzano così per risparmiare tempo all'apertura, al punto da stilare un vero e proprio ordine di arrivo; il veicolo arrivato da Roma, inoltre, aveva un'autorizzazione sanitaria per il trasporto non oltre le otto ore, che dovevano scattare tra carico e scarico. Ma se gli animali restano tutta la notte nel camion, questo tempo limite è ampiamente superato.
L'Enpa sporgerà denuncia contro i trasportatori, mentre si attende il risultato delle indagini che andranno anche a verificare se l'orario di carico effettivo sia coincidente con quello dichiarato, o se la situazione reale sia ancora peggiore di quanto sembri a una prima analisi. Nonostante esista una normativa in materia, gli animali continuano spesso a essere trasportati come fossero oggetti, tanto più quando sono destinati alla macellazione, come se il fatto di essere in procinto di morire annullasse il loro diritto a un trattamento decente, che garantisca almeno il rispetto di basilari condizioni di benessere; l'Enpa chiede alle istituzioni da tempo una maggiore attenzione al problema del trasporto di animali, proprio per evitare che episodi come questo continuino a essere una consuetudine. (28 ottobre)
enpa

sandy
28-10-05, 11:46 AM
ALTERNATIVE A TEST ANIMALI, METODI A CONFRONTO A BRUXELLES
28 ott 05
Conferenza promossa dall'Unione Europea.

28 ottobre 2005 - In Europa, ogni anno, nei laboratori di ricerca vengono usati 11 milioni di animali. E secondo la Ue sarebbe il momento di cambiare registro. Innanzittutto, promuovendo metodi alternativi di ricerca, come sollecita il vice presidente Gunter Verheugen che proporra' questa linea d'approccio il 7 novembre prossimo alla conferenza europea sulla "Promozione di metodi alternativi ai test su animali".
Obiettivi della conferenza- che vede la partecipazione di aziende del settore: dimostrare che la Ue si schiera per il benessere animale e che proprio questo rappresenta uno dei punti dell'agenda politica; illustrare alle industria l'efficacia dei metodi alternativi ai test sugli animali; mostrare i progressi fatti in questo campo in Europa e negli altri paesi; delineare una strategie d'azione per promuovere ed implementare i metodi alternativi.
La conferenza, che si terra' a Bruxelles il 7 novembre, e' il naturale corollario del V congresso mondiale sulle alternative all'uso di animali in laboratorio, iniziativa che si e' tenuta a fine agosto a Berlino e a cui hanno partecipato scienziati e politici. L'appuntamento di novembre viene organizzato in collaborazione con le commissioni Industria e Ricerca della Ue.
(Com/Val/ Dire)

sandy
28-10-05, 11:46 AM
ALTERNATIVE A TEST ANIMALI, METODI A CONFRONTO A BRUXELLES
28 ott 05
Conferenza promossa dall'Unione Europea.

28 ottobre 2005 - In Europa, ogni anno, nei laboratori di ricerca vengono usati 11 milioni di animali. E secondo la Ue sarebbe il momento di cambiare registro. Innanzittutto, promuovendo metodi alternativi di ricerca, come sollecita il vice presidente Gunter Verheugen che proporra' questa linea d'approccio il 7 novembre prossimo alla conferenza europea sulla "Promozione di metodi alternativi ai test su animali".
Obiettivi della conferenza- che vede la partecipazione di aziende del settore: dimostrare che la Ue si schiera per il benessere animale e che proprio questo rappresenta uno dei punti dell'agenda politica; illustrare alle industria l'efficacia dei metodi alternativi ai test sugli animali; mostrare i progressi fatti in questo campo in Europa e negli altri paesi; delineare una strategie d'azione per promuovere ed implementare i metodi alternativi.
La conferenza, che si terra' a Bruxelles il 7 novembre, e' il naturale corollario del V congresso mondiale sulle alternative all'uso di animali in laboratorio, iniziativa che si e' tenuta a fine agosto a Berlino e a cui hanno partecipato scienziati e politici. L'appuntamento di novembre viene organizzato in collaborazione con le commissioni Industria e Ricerca della Ue.
(Com/Val/ Dire)

sandy
28-10-05, 12:38 PM
Citazione:Messaggio inserito da framac

considero tutti gli uomini uguali e penso che la vita di un aminale venga dopo quela deel'uomo


ora è chiaro framac!

sandy
28-10-05, 12:38 PM
Citazione:Messaggio inserito da framac

considero tutti gli uomini uguali e penso che la vita di un aminale venga dopo quela deel'uomo


ora è chiaro framac!

sandy
28-10-05, 12:42 PM
Citazione:
framac io non condivido bisogna guardare verso altri orizzonti, basta sperimentare sugli animali!


non mi ritengo un'assassino ma nemmeno un pò e non ho una bella opinione di chi mi dice il contrario

per il resto hai ragione...lasciamo morire tutti finchè non si trova una soluzione alternativa
[/quote]

ritieniti quello che vuoi!ma ammazzare è ammazzare sempre..

sai da quanto si sperimenta sugli animali...
risultato: la gente muore framac comunque, forse è meglio cercare altre alternative io credo!

sandy
28-10-05, 12:42 PM
Citazione:
framac io non condivido bisogna guardare verso altri orizzonti, basta sperimentare sugli animali!


non mi ritengo un'assassino ma nemmeno un pò e non ho una bella opinione di chi mi dice il contrario

per il resto hai ragione...lasciamo morire tutti finchè non si trova una soluzione alternativa
[/quote]

ritieniti quello che vuoi!ma ammazzare è ammazzare sempre..

sai da quanto si sperimenta sugli animali...
risultato: la gente muore framac comunque, forse è meglio cercare altre alternative io credo!

sandy
28-10-05, 01:19 PM
Il paradiso delle galline



In un rifugio nel Maryland i pennuti hanno anche un nome

In questi tempi di peste aviaria il soggetto di cui ci si occupa di meno sono proprio i polli: macchine da carne, già da vivi chiamati broiler, cioè «da fare alla piastra». Se è la rarità che fa il valore, polli e galline sono certo troppi nel mondo: decine di miliardi di individui allevati e dopo due mesi macellati, per la carne o per scongiurare rischi epidemici (le guardie di confine albanesi nei giorni scorsi hanno sepolto vivi 3.600 polli greci per timore del contagio; più in piccolo, succede ed è successo anche in Italia, sotto gli occhi tranquilli delle tivù). Ma all'Eastern Shore, un rifugio per oltre cento polli e ovaiole nello stato americano del Maryland, polli, galli e galline si rivelano per quel che sono: animali. Con comportamenti diversi dall'uno all'altro e bisogni etologici: come formare amicizie, svolazzare sugli alberi, fare bagni di sabbia e sole e perfino calmarsi sentendo il battito del cuore di un amico umano. A poca distanza dai capannoni degli allevamenti intensivi - il Maryland produce annualmente 500 milioni degli otto miliardi di polli allevati e macellati negli Usa - ex galli da combattimento confiscati dalla polizia convivono pacificamente fra di loro e con polli broiler e ovaiole cadute dai camion. Non è un allevamento biologico da uova o da carne, è un rifugio: gli animali ci stanno finché non muoiono di morte naturale. E se ci sono arrivati da piccoli campano per anni e anni; la maggior parte invece sono provati fisicamente e psicologicamente dal tipo diverso di sfruttamento che hanno dietro le spalle, pardon, le ali. Tutto comincia qualche anno fa: trasferitasi in campagna Pattrice Jones trova un pollo in un fossato. «Fin da piccola ho amato gli uccelli; ma ritenevo insuperabile la distanza fra il nostro mondo dei mammiferi e quello dei volatili, impossibile costruire un rapporto. Invece è successo: sono animali con emozioni, cercano il contatto». Via via sono arrivati altri polli, galline e galli, tutti quelli che Pattrice, saggista, e Miriam, insegnante, riescono a mantenere e che il loro poco spazio all'aperto riesce a ospitare (lo spazio è di circa mezzo ettaro; in un allevamento intensivo ci starebbero decine di migliaia di animali). C'è Chili, pollo «da carne» che viveva in un parco cittadino insieme a un amico umano senzatetto; il suo arrivo è stata la fortuna di Fauna, vecchio pennuto a cui la «vedovanza» faceva male e che grazie al nuovo amico ha ripreso a uscire dal nido.

L'Eastern Shore ha spesso contraddetto il luogo comune per cui due galli non possono stare nello stesso pollaio. Là di galli ne sono arrivati anche trenta in una volta; contente le galline ovaiole, indifferenti i deboli polli ex prigionieri degli allevamenti lager. Si ambientano tutti: «In qualche settimana tutti diventano dolci e tranquilli. Il combattimento è naturale per i galli, ma con poche eccezioni è a scopo di difesa; allo stato libero, poi, un gallo non ne ferisce mai un altro gravemente. Sono i «domatori» a stravolgere l'istinto di questi animali, facendone una parodia della mascolinità umana».

MA. CO.

Il Manifesto
23/10/2005

sandy
28-10-05, 01:19 PM
Il paradiso delle galline



In un rifugio nel Maryland i pennuti hanno anche un nome

In questi tempi di peste aviaria il soggetto di cui ci si occupa di meno sono proprio i polli: macchine da carne, già da vivi chiamati broiler, cioè «da fare alla piastra». Se è la rarità che fa il valore, polli e galline sono certo troppi nel mondo: decine di miliardi di individui allevati e dopo due mesi macellati, per la carne o per scongiurare rischi epidemici (le guardie di confine albanesi nei giorni scorsi hanno sepolto vivi 3.600 polli greci per timore del contagio; più in piccolo, succede ed è successo anche in Italia, sotto gli occhi tranquilli delle tivù). Ma all'Eastern Shore, un rifugio per oltre cento polli e ovaiole nello stato americano del Maryland, polli, galli e galline si rivelano per quel che sono: animali. Con comportamenti diversi dall'uno all'altro e bisogni etologici: come formare amicizie, svolazzare sugli alberi, fare bagni di sabbia e sole e perfino calmarsi sentendo il battito del cuore di un amico umano. A poca distanza dai capannoni degli allevamenti intensivi - il Maryland produce annualmente 500 milioni degli otto miliardi di polli allevati e macellati negli Usa - ex galli da combattimento confiscati dalla polizia convivono pacificamente fra di loro e con polli broiler e ovaiole cadute dai camion. Non è un allevamento biologico da uova o da carne, è un rifugio: gli animali ci stanno finché non muoiono di morte naturale. E se ci sono arrivati da piccoli campano per anni e anni; la maggior parte invece sono provati fisicamente e psicologicamente dal tipo diverso di sfruttamento che hanno dietro le spalle, pardon, le ali. Tutto comincia qualche anno fa: trasferitasi in campagna Pattrice Jones trova un pollo in un fossato. «Fin da piccola ho amato gli uccelli; ma ritenevo insuperabile la distanza fra il nostro mondo dei mammiferi e quello dei volatili, impossibile costruire un rapporto. Invece è successo: sono animali con emozioni, cercano il contatto». Via via sono arrivati altri polli, galline e galli, tutti quelli che Pattrice, saggista, e Miriam, insegnante, riescono a mantenere e che il loro poco spazio all'aperto riesce a ospitare (lo spazio è di circa mezzo ettaro; in un allevamento intensivo ci starebbero decine di migliaia di animali). C'è Chili, pollo «da carne» che viveva in un parco cittadino insieme a un amico umano senzatetto; il suo arrivo è stata la fortuna di Fauna, vecchio pennuto a cui la «vedovanza» faceva male e che grazie al nuovo amico ha ripreso a uscire dal nido.

L'Eastern Shore ha spesso contraddetto il luogo comune per cui due galli non possono stare nello stesso pollaio. Là di galli ne sono arrivati anche trenta in una volta; contente le galline ovaiole, indifferenti i deboli polli ex prigionieri degli allevamenti lager. Si ambientano tutti: «In qualche settimana tutti diventano dolci e tranquilli. Il combattimento è naturale per i galli, ma con poche eccezioni è a scopo di difesa; allo stato libero, poi, un gallo non ne ferisce mai un altro gravemente. Sono i «domatori» a stravolgere l'istinto di questi animali, facendone una parodia della mascolinità umana».

MA. CO.

Il Manifesto
23/10/2005

framac
28-10-05, 04:40 PM
io se ci fosse un'alternativa su come fare ricerche sarei il primo a promuoverle,spererei tanto si trovassero..ma per ora non sembrano essserci
è vero che la gente muore ma tanti si salvano...e finchè non ci sarà un alternetiva sarò nfavorevole alle ricerche sugli animali)parlo di robe serie non cosmetici o altre cagatine)

framac
28-10-05, 04:40 PM
io se ci fosse un'alternativa su come fare ricerche sarei il primo a promuoverle,spererei tanto si trovassero..ma per ora non sembrano essserci
è vero che la gente muore ma tanti si salvano...e finchè non ci sarà un alternetiva sarò nfavorevole alle ricerche sugli animali)parlo di robe serie non cosmetici o altre cagatine)

lupetta
29-10-05, 10:14 PM
framac...la pensiamo in modo del tutto diverso..io reputo l'uomo la peggiore di tutte le specie animali sulla terra...sta distruggendo il pianeta...

sandy
02-11-05, 11:34 AM
28/10/2005-

Quattordici maiali sono i nuovi cloni della “fattoria” del Prof. Galli, dopo cavalli e tori; mai conosceremo invece il numero di maiali morti o sofferenti di malattie e malformazioni che possono aver pagato il prezzo degli esperimenti del Prof. Galli, come nulla si è saputo sulle cause esatte della morte della capostipite della fattoria dei clonati, la pecora Dolly. Infatti, come già denunciato più volte dalla LAV, la tecnica della clonazione è altamente inefficiente a giudicare dal basso numero di animali clonati nati sani: uno studio - basato su dati INFIGEN, una delle multinazionali clonatrici, e su studi di Atsuo Ogura del National Institute of Infectious Diseases di Tokyo - pubblicato anche dalla testata inglese New Scientist, rivela infatti che il 75% degli embrioni animali clonati muore entro i primi due mesi di gravidanza e che comunque il 25% nasce morto o con deformità incompatibili con la vita. Da 100 cellule di partenza mediamente una sola diverrà un animale “adulto e sano”.

Il Prof. Galli dichiara che il progetto di ricerca sui maiali-fotocopia servirà “indirettamente alla ricerca sugli xenotrapianti”, ovvero a creare maiali serbatoio di organi malati per umani, tuttavia “quello della ricerca sugli xenotrapianti è un gioco sporco e pericoloso – dichiara Roberta Bartocci, biologa e responsabile LAV del settore vivisezione - E’ innanzitutto un gioco perché le prove effettuate, da oltre dieci anni a questa parte, nel tentativo di ottenere organi dagli animali da trapiantare nell’uomo, non ha mai dato alcun risultato incoraggiante, anzi, è stato un esercizio di tecnica chirurgica sulla pelle degli animali. E’ pericoloso, dal momento che l’inserimento di un organo di una specie differente in un organismo estraneo è in grado di scatenare l’attività di virus silenti e innocui nell’ospite originario ma che potrebbero scatenare epidemie nell’uomo, come è accaduto, ad esempio, negli anni ‘60 a causa dell’impiego di vaccini antipoliomelite contaminati da virus in grado di provocare il cancro, perché ottenuti coltivando il vaccino su reni di scimmia in cui il virus era silente. La ricerca sugli xenotrapianti è anche un gioco sporco, perché sembra essere una scusa per ottenere finanziamenti e consenso facendo leva sulle speranze dei malati e le paure della società, visto che non esiste alcuna evidenza in grado di dimostrare che possa dare buoni risultati.”
LAV

sandy
02-11-05, 11:34 AM
BIOCHIP, IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO…?
Stop alla sperimentazione sugli animali. A Bruxelles, dal 7 novembre, si discuterà anche di nuovi, rivoluzionari metodi.

2 novembre 2005 - Alessio Guerrini
E’ molto recente la notizia di un biochip messo a punto dagli scienziati americani della società Hurel, in grado di riprodurre fedelmente l’azione e il comportamento degli organi interni del corpo umano: fegato, cuore, reni, stomaco.
Vorrebbe dire, insomma, che le sperimentazioni di nuovi farmaci in grado di risolvere patologie più o meno complesse che ci riguardano, potrebbero essere sperimentati sul biochip invece che sui circa undici milioni di animali che ogni anno muoiono - solo in Europa - in omaggio alla nostra salute.
Abbiamo così ascoltato Flavia Zucco, ricercatrice del CNR e propugnatrice da sempre dei metodi alternativi di sperimentazione, la quale ha confermato dell’esistenza di questo biochip: “Ne ho sentito parlare in campo biomedico. – afferma la Zucco – Siamo ad un livello di sperimentazione ancora molto preliminare”.
Il prossimo 7 novembre a Bruxelles, nella conferenza sulla Promozione di metodi alternativi ai test su animali, si parlerà anche del biochip.
Se il lavoro su questo nuovo strumento dovesse confermare i buoni propositi di oggi sarebbe un bel passo avanti per la scienza e milioni di vite in più per gli animali.
ANIMALI&ANIMALI

framac
02-11-05, 11:39 AM
fimalmente una buona notizia
speriamo di poter risolvere così tutti i problemi senza che nessuno soffra

sandy
02-11-05, 11:43 AM
speriamo!!!!!!!!!

Fabry
02-11-05, 11:43 AM
sono ancora molto lontani da un qualsiasi fine,speriamo bene

sandy
04-11-05, 11:54 AM
VEGETARIANI, CONTRO OSTEOPOROSI NON SERVE PIÙ LATTE
4 nov 05
Presa di posizione degli esperti dell'Avi.

4 novembre 2005 - In riferimento ai numerosi articoli comparsi in occasione della giornata mondiale contro l'osteoporosi, in cui si invitavano le donne a consumare più latte e formaggi per combattere questa malattia, la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana ha risposto con alcune precisazioni. Secondo l'istituto, in particolare, non servirebbe assumere grandi quantità di calcio con la dieta e comunque non sarebbero il latte e i suoi derivati la fonte primaria di questo minerale. Secondo i vegetariani, è meglio assumere il calcio dalle fonti di origine vegetale: basta pensare che alcuni studi, basati sull'incidenza delle fratture di femore, indicano che l'osteoporosi sarebbe una malattia meno diffusa nei Paesi emergenti, dove la dieta è prevalentemente basata su cibi vegetali. L'istituto ricorda che un certo numero di studi ha dimostrato che elevate assunzioni di proteine, in particolare se ottenute da cibi animali (quindi anche da latte e formaggio), sono responsabili di un'aumentata escrezione di calcio, elevandone il fabbisogno: questo effetto è ritenuto riconducibile all'aumentato carico acido derivante dal metabolismo degli aminoacidi solforati; vi sono prove che le donne in post-menopausa, che seguono diete ricche di proteine animali e povere di proteine vegetali, presentano un elevato ritmo di perdita dell'osso ed un rischio molto aumentato di frattura del femore. D'altra parte vi sono verdure a basso contenuto di ossalati (broccoli, verze, cime di rapa) che forniscono calcio ad elevata biodisponibilità (dal 49 al 61%); in confronto, il latte vaccino contiene calcio con una biodisponibilità compresa fra il 31 e il 32%, pari a quella del tofu ottenuto con il solfato di calcio e dei succhi di frutta fortificati. Il latte di soia fortificato, i semi di sesamo, le mandorle e i fagioli rossi e bianchi contengono calcio con una biodisponibilità compresa tra il 21 e il 24 %. I fichi e i cibi a base di soia, come i fagioli di soia cotti e il tempeh forniscono calcio supplementare.
(Astro9colonne)

sandy
04-11-05, 11:54 AM
VEGETARIANI, CONTRO OSTEOPOROSI NON SERVE PIÙ LATTE
4 nov 05
Presa di posizione degli esperti dell'Avi.

4 novembre 2005 - In riferimento ai numerosi articoli comparsi in occasione della giornata mondiale contro l'osteoporosi, in cui si invitavano le donne a consumare più latte e formaggi per combattere questa malattia, la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana ha risposto con alcune precisazioni. Secondo l'istituto, in particolare, non servirebbe assumere grandi quantità di calcio con la dieta e comunque non sarebbero il latte e i suoi derivati la fonte primaria di questo minerale. Secondo i vegetariani, è meglio assumere il calcio dalle fonti di origine vegetale: basta pensare che alcuni studi, basati sull'incidenza delle fratture di femore, indicano che l'osteoporosi sarebbe una malattia meno diffusa nei Paesi emergenti, dove la dieta è prevalentemente basata su cibi vegetali. L'istituto ricorda che un certo numero di studi ha dimostrato che elevate assunzioni di proteine, in particolare se ottenute da cibi animali (quindi anche da latte e formaggio), sono responsabili di un'aumentata escrezione di calcio, elevandone il fabbisogno: questo effetto è ritenuto riconducibile all'aumentato carico acido derivante dal metabolismo degli aminoacidi solforati; vi sono prove che le donne in post-menopausa, che seguono diete ricche di proteine animali e povere di proteine vegetali, presentano un elevato ritmo di perdita dell'osso ed un rischio molto aumentato di frattura del femore. D'altra parte vi sono verdure a basso contenuto di ossalati (broccoli, verze, cime di rapa) che forniscono calcio ad elevata biodisponibilità (dal 49 al 61%); in confronto, il latte vaccino contiene calcio con una biodisponibilità compresa fra il 31 e il 32%, pari a quella del tofu ottenuto con il solfato di calcio e dei succhi di frutta fortificati. Il latte di soia fortificato, i semi di sesamo, le mandorle e i fagioli rossi e bianchi contengono calcio con una biodisponibilità compresa tra il 21 e il 24 %. I fichi e i cibi a base di soia, come i fagioli di soia cotti e il tempeh forniscono calcio supplementare.
(Astro9colonne)

sandy
08-11-05, 11:54 AM
07/11/2005-

La LAV commenta con parziale soddisfazione l’accordo firmato oggi dalla Commissione Europea con un gruppo di associazioni che rappresentano aziende farmaceutiche, chimiche, biotecnologiche e cosmetiche, al fine di "ridurre" l’uso di animali a fini sperimentali: l’accordo, denominato "Dichiarazione delle 3 R", prevede un partenariato europeo con l'obbiettivo di "rivedere, ridurre e rimpiazzare l'uso di animali utilizzati quali cavie nel settore industriale".

“Ci auguriamo che l’impegno sia rigorosamente rispettato in favore della completa sostituzione degli animali negli esperimenti, quindi non solo in favore di una loro riduzione, e che non sia un accordo di facciata - dichiara Roberta Bartocci, responsabile LAV settore vivisezione - Riteniamo importante che si cominci dal rispettare i termini previsti dalla Direttiva UE per il bando dei test cosmetici sugli animali”.

“Sul tema dei metodi alternativi alla sperimentazione animale la LAV chiede all’Unione Europea e alle aziende coinvolte, più informazione; inoltre riteniamo necessario un impegno in favore dei metodi alternativi anche da parte del mondo accademico italiano, spesso poco presente in questo scenario che rappresenta il futuro di una ricerca scientifica, sicura ed etica”, conclude Roberta Bartocci.
lav

sandy
08-11-05, 11:54 AM
07/11/2005-

La LAV commenta con parziale soddisfazione l’accordo firmato oggi dalla Commissione Europea con un gruppo di associazioni che rappresentano aziende farmaceutiche, chimiche, biotecnologiche e cosmetiche, al fine di "ridurre" l’uso di animali a fini sperimentali: l’accordo, denominato "Dichiarazione delle 3 R", prevede un partenariato europeo con l'obbiettivo di "rivedere, ridurre e rimpiazzare l'uso di animali utilizzati quali cavie nel settore industriale".

“Ci auguriamo che l’impegno sia rigorosamente rispettato in favore della completa sostituzione degli animali negli esperimenti, quindi non solo in favore di una loro riduzione, e che non sia un accordo di facciata - dichiara Roberta Bartocci, responsabile LAV settore vivisezione - Riteniamo importante che si cominci dal rispettare i termini previsti dalla Direttiva UE per il bando dei test cosmetici sugli animali”.

“Sul tema dei metodi alternativi alla sperimentazione animale la LAV chiede all’Unione Europea e alle aziende coinvolte, più informazione; inoltre riteniamo necessario un impegno in favore dei metodi alternativi anche da parte del mondo accademico italiano, spesso poco presente in questo scenario che rappresenta il futuro di una ricerca scientifica, sicura ed etica”, conclude Roberta Bartocci.
lav

sandy
08-11-05, 12:01 PM
50 CONIGLI SELVATICI UCCISI A FUCILATE
8 nov 05
Abano Terme, (Padova): la ditta farmaceutica Fidia ha chiamato la Polizia provinciale perché eliminasse gli animali. Gli agenti intervenuti hanno sparato dal tetto dell'edificio, anziché catturare i conigli con delle reti per sterilizzarli e successivamente liberarli dove non potessero fare danni.

8 novembre 2005 – L'Ente Nazionale Protezione Animali Onlus ha presentato una denuncia per uccisione di animali chiedendo al magistrato di individuare i responsabili dell'abbattimento di circa cinquanta esemplari di conigli selvatici. Il fatto è avvenuto lo scorso agosto nei giardini dell'industria farmaceutica Fidia, di Abano Terme (Padova).
Gli animali hanno avuto l'unica colpa di scegliere come territorio il giardino dell'azienda. La Polizia provinciale, anziché intervenire catturando i conigli con metodi incruenti per poi liberarli in un luogo adeguato, ha deciso di intervenire sparando dal tetto dell'edificio fino alla totale eliminazione della colonia di roditori.
L'azienda non si è nemmeno interessata di quale sistema sarebbe stato utilizzato dalla Polizia provinciale, purché li liberasse dai conigli, ribadendo la propria posizione: “Non abbiamo agito di nascosto, ma ci rivolti, come la legge impone, all'Ente pubblico provinciale preposto a questo tipo di interventi”, ha dichiarato un portavoce della Fidia. Il dottor Scapolo, della Polizia provinciale ha commentato che “La carabina ad aria compressa rappresenta una soluzione estrema, quando gli altri metodi per catturare animali non hanno prodotto risultati”; il funzionario giustifica comunque l'operato dei suoi uomini, adducendo come ragione la velocità dei conigli e la conseguente difficoltà nella cattura, che a suo parere spiegherebbero la necessità di sparare a degli animali indifesi.
La Polizia provinciale era stata contattata tempo prima dalle Guardie Zoofile di Padova, alle quali aveva suggerito l'utilizzo di reti e aveva addirittura promesso di coadiuvare i volontari Enpa nell'operazione. Ma quando la Fidia li ha contattati direttamente, la strategia è stata differente.
L'Enpa chiede una spiegazione per l'utilizzo della forza in un frangente non necessario, considerato che gli animali in questione non sono assolutamente aggressivi. “Sarebbero state sufficienti alcune gabbiette e un po' di strategia per venire a capo di una situazione che non presentava alcun tipo di pericolo immediato, ma solo il bisogno di un'azione preventiva”, ha dichiarato il coordinatore regionale dell'Enpa, Sergio Martinelli.
“La Protezione Animali contesta l'uccisione di animali inermi e questo caso è esemplare di una strategia che non condividiamo. Ora attendiamo i risultati dell'inchiesta, ma resta comunque un episodio di violenza inaccettabile” ha concluso Martinelli.
animali&animali

sandy
08-11-05, 12:01 PM
50 CONIGLI SELVATICI UCCISI A FUCILATE
8 nov 05
Abano Terme, (Padova): la ditta farmaceutica Fidia ha chiamato la Polizia provinciale perché eliminasse gli animali. Gli agenti intervenuti hanno sparato dal tetto dell'edificio, anziché catturare i conigli con delle reti per sterilizzarli e successivamente liberarli dove non potessero fare danni.

8 novembre 2005 – L'Ente Nazionale Protezione Animali Onlus ha presentato una denuncia per uccisione di animali chiedendo al magistrato di individuare i responsabili dell'abbattimento di circa cinquanta esemplari di conigli selvatici. Il fatto è avvenuto lo scorso agosto nei giardini dell'industria farmaceutica Fidia, di Abano Terme (Padova).
Gli animali hanno avuto l'unica colpa di scegliere come territorio il giardino dell'azienda. La Polizia provinciale, anziché intervenire catturando i conigli con metodi incruenti per poi liberarli in un luogo adeguato, ha deciso di intervenire sparando dal tetto dell'edificio fino alla totale eliminazione della colonia di roditori.
L'azienda non si è nemmeno interessata di quale sistema sarebbe stato utilizzato dalla Polizia provinciale, purché li liberasse dai conigli, ribadendo la propria posizione: “Non abbiamo agito di nascosto, ma ci rivolti, come la legge impone, all'Ente pubblico provinciale preposto a questo tipo di interventi”, ha dichiarato un portavoce della Fidia. Il dottor Scapolo, della Polizia provinciale ha commentato che “La carabina ad aria compressa rappresenta una soluzione estrema, quando gli altri metodi per catturare animali non hanno prodotto risultati”; il funzionario giustifica comunque l'operato dei suoi uomini, adducendo come ragione la velocità dei conigli e la conseguente difficoltà nella cattura, che a suo parere spiegherebbero la necessità di sparare a degli animali indifesi.
La Polizia provinciale era stata contattata tempo prima dalle Guardie Zoofile di Padova, alle quali aveva suggerito l'utilizzo di reti e aveva addirittura promesso di coadiuvare i volontari Enpa nell'operazione. Ma quando la Fidia li ha contattati direttamente, la strategia è stata differente.
L'Enpa chiede una spiegazione per l'utilizzo della forza in un frangente non necessario, considerato che gli animali in questione non sono assolutamente aggressivi. “Sarebbero state sufficienti alcune gabbiette e un po' di strategia per venire a capo di una situazione che non presentava alcun tipo di pericolo immediato, ma solo il bisogno di un'azione preventiva”, ha dichiarato il coordinatore regionale dell'Enpa, Sergio Martinelli.
“La Protezione Animali contesta l'uccisione di animali inermi e questo caso è esemplare di una strategia che non condividiamo. Ora attendiamo i risultati dell'inchiesta, ma resta comunque un episodio di violenza inaccettabile” ha concluso Martinelli.
animali&animali

sandy
09-11-05, 12:26 PM
chi di voi ieri ha visto il programma la talpa?

Koa
09-11-05, 12:35 PM
Citazione:Messaggio inserito da sandy

VEGETARIANI, CONTRO OSTEOPOROSI NON SERVE PIÙ LATTE
4 nov 05
Presa di posizione degli esperti dell'Avi.

4 novembre 2005 - In riferimento ai numerosi articoli comparsi in occasione della giornata mondiale contro l'osteoporosi, in cui si invitavano le donne a consumare più latte e formaggi per combattere questa malattia, la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana ha risposto con alcune precisazioni. Secondo l'istituto, in particolare, non servirebbe assumere grandi quantità di calcio con la dieta e comunque non sarebbero il latte e i suoi derivati la fonte primaria di questo minerale. Secondo i vegetariani, è meglio assumere il calcio dalle fonti di origine vegetale: basta pensare che alcuni studi, basati sull'incidenza delle fratture di femore, indicano che l'osteoporosi sarebbe una malattia meno diffusa nei Paesi emergenti, dove la dieta è prevalentemente basata su cibi vegetali. L'istituto ricorda che un certo numero di studi ha dimostrato che elevate assunzioni di proteine, in particolare se ottenute da cibi animali (quindi anche da latte e formaggio), sono responsabili di un'aumentata escrezione di calcio, elevandone il fabbisogno: questo effetto è ritenuto riconducibile all'aumentato carico acido derivante dal metabolismo degli aminoacidi solforati; vi sono prove che le donne in post-menopausa, che seguono diete ricche di proteine animali e povere di proteine vegetali, presentano un elevato ritmo di perdita dell'osso ed un rischio molto aumentato di frattura del femore. D'altra parte vi sono verdure a basso contenuto di ossalati (broccoli, verze, cime di rapa) che forniscono calcio ad elevata biodisponibilità (dal 49 al 61%); in confronto, il latte vaccino contiene calcio con una biodisponibilità compresa fra il 31 e il 32%, pari a quella del tofu ottenuto con il solfato di calcio e dei succhi di frutta fortificati. Il latte di soia fortificato, i semi di sesamo, le mandorle e i fagioli rossi e bianchi contengono calcio con una biodisponibilità compresa tra il 21 e il 24 %. I fichi e i cibi a base di soia, come i fagioli di soia cotti e il tempeh forniscono calcio supplementare.
(Astro9colonne)




Sì certo!!!!
Mangiamo tanta soja e tanti fagioli....così poi per le coliche ci dobbiamo imbottire di farmaci!!
[xx(]

sandy
09-11-05, 12:51 PM
coliche?????????

koa parla x quello che sai ti prego!

Koa
09-11-05, 12:59 PM
Citazione:Messaggio inserito da sandy

coliche?????????

koa parla x quello che sai ti prego!


Guarda che so più di quanto immagini...cara!
Non siamo tutti ignoranti su questo pianeta!
Purtroppo troppi legumi a parecchie persone causano aerofagia....hai presente quando ti senti la pancia gonfia? Bhè quella è aria...e cusa alle volte coliche terribili perchè alle volte si ferma nelle anse intestinali e non sempre è così facile disperderla...

sandy
09-11-05, 01:04 PM
Citazione:Messaggio inserito da Koa


Citazione:Messaggio inserito da sandy

coliche?????????

koa parla x quello che sai ti prego!


Guarda che so più di quanto immagini...cara!
Non siamo tutti ignoranti su questo pianeta!
Purtroppo troppi legumi a parecchie persone causano aerofagia....hai presente quando ti senti la pancia gonfia? Bhè quella è aria...e cusa alle volte coliche terribili perchè alle volte si ferma nelle anse intestinali e non sempre è così facile disperderla...




la tua risposta cara è ignorante xchè associ ai legumi e alla soia le coliche, ma non è cosi, a meno che uno sia proprio intollerante ma quello è un'altro discorso!
certo se uno mangia un kilo di legumi posso capire che questo accada, bisogna saper mangiare koa, le coliche sono causate anche da altri alimenti o no?

Koa
09-11-05, 01:07 PM
Infatti....ma visto che se, secondo i tuoi pareri supremi, uno non mangia latte, uova, carne, pesce....cosa dovrebbe mangiare un etto di legumi al giorno, cereali (che alla maggior parte della gente causa intolleranze) e frutta e verdura?
Mah....tutte scemenze di chi non sa come passare il tempo. (non tu, gli studiosi)

sandy
09-11-05, 01:11 PM
Citazione:Messaggio inserito da Koa

Infatti....ma visto che se, secondo i tuoi pareri supremi, uno non mangia latte, uova, carne, pesce....cosa dovrebbe mangiare un etto di legumi al giorno, cereali (che alla maggior parte della gente causa intolleranze) e frutta e verdura?
Mah....tutte scemenze di chi non sa come passare il tempo. (non tu, gli studiosi)


scusa ma stai bene?

la carne non è da mangiare quotidianamente koa lo sai? così pure i legumi etc etc

framac
09-11-05, 01:16 PM
ma che ve state a incazzà[V]
io se mi imbottisco di fagioli...cò ca22i vostri:D:D:D:D:D:D:D

Koa
09-11-05, 01:16 PM
Citazione:Messaggio inserito da sandy


Citazione:Messaggio inserito da Koa

Infatti....ma visto che se, secondo i tuoi pareri supremi, uno non mangia latte, uova, carne, pesce....cosa dovrebbe mangiare un etto di legumi al giorno, cereali (che alla maggior parte della gente causa intolleranze) e frutta e verdura?
Mah....tutte scemenze di chi non sa come passare il tempo. (non tu, gli studiosi)


scusa ma stai bene?
[B)]

la carne non è da mangiare quotidianamente koa lo sai? così pure i legumi etc etc

MA NON SI PARLAVA DI PRIVAZIONI? BHO...

sandy
09-11-05, 01:18 PM
ma tu passi da un discorso ad un'altro non è semplice!

sandy
09-11-05, 01:18 PM
Citazione:Messaggio inserito da framac

ma che ve state a incazzà[V]
io se mi imbottisco di fagioli...cò ca22i vostri:D:D:D:D:D:D:D


[:81]

sandy
10-11-05, 11:58 AM
NEL NOME DELLA TRADIZIONE... ORA BASTA!
Ovunque nel mondo feste e sagre maltrattano o uccidono animali, il tutto in ossequio a vecchi riti e usanze. Che cambino, diciamo noi. E' ora di smetterla.

10 novembre 2005 - Alessio Guerrini
Eccoci qui. Di nuovo a mettere in conto un maltrattamento. Di nuovo a sfidare “la tradizione”, come se questa fosse qualcosa di inviolabile nel tempo.

A Serramonacesca, non più tardi di qualche giorno fa, una capra è il “premio” di un concorso, che il sindaco si è affrettato a definire “festa tradizionale”. L’animale viene consegnato a chi costruisce la migliore zucca del paese. Nulla di strano se non fosse che secondo la testimonianza di alcuni presenti la piccola capra “è stata scaricata a terra, legata come un sacco di patate, impietrita per la paura, sembrava imbalsamata”.
Serramonacesca non è che l’ultimo e forse nemmeno il più terribile degli episodi che vedono gli animali inconsapevoli protagonisti di feste e sagre nel nostro Paese e nel Mondo.
E ogni volta c’è chi protesta contro le accuse degli animalisti invocando la santa, beata tradizione.
In nome di questa - e solo per fare alcuni esempi - oggi è ancora possibile guardare ogni fine estate nelle isole Far Oer (Danimarca), i pescherecci che spingono a riva i globicefali, per poi essere massacrati a bastonate e scuoiati con i coltelli da tutti gli abitanti dell'isola. Un vero e proprio evento. Una volta questo tipo di azione, se pur cruenta, serviva ad approvvigionare le riserve alimentari degli isolani. Oggi non è così perché la carne di globicefalo è quasi del tutto immangiabile.
Senza andare così lontano, poi a Orvieto, durante la Pentecoste, si svolge la Festa della Palombella, ovvero del rito che prevede la discesa di un volatile bianco lungo una fune dalla Chiesa di San Francesco (ironia della sorte…) verso il Duomo, a simboleggiare la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli. Lì giunto, l’animale fa partire dei fuochi artificiali dove fra fumi e folla viene donato ad una giovane coppia di sposi come segno di buon augurio.
E ancora in Spagna, non dimenticando chiaramente l’orrore delle corride, ogni anno l'ultimo giorno di carnevale, a Villanueva, si ripete la tragica festa del pero- palo: un povero asinello viene prima ubriacato (per evitare che scalci) e poi trascinato a forza con una corda fuori dal municipio, cavalcato per ore dalla persona più pesante del paese, tra la folla delirante, calpestato, picchiato e trascinato a peso.
La tradizione, già.
Quale sarà il giorno in cui, per tradizione, potremmo dire che in nessun posto del mondo si uccide o si maltratta un animale per emulare vecchi riti?? Forse troppo in là, forse mai.
http://www.animalieanimali.it/ln_window.asp?serie=220&novita=30679

ANIMALI&ANIMALI

sandy
10-11-05, 11:58 AM
NEL NOME DELLA TRADIZIONE... ORA BASTA!
Ovunque nel mondo feste e sagre maltrattano o uccidono animali, il tutto in ossequio a vecchi riti e usanze. Che cambino, diciamo noi. E' ora di smetterla.

10 novembre 2005 - Alessio Guerrini
Eccoci qui. Di nuovo a mettere in conto un maltrattamento. Di nuovo a sfidare “la tradizione”, come se questa fosse qualcosa di inviolabile nel tempo.

A Serramonacesca, non più tardi di qualche giorno fa, una capra è il “premio” di un concorso, che il sindaco si è affrettato a definire “festa tradizionale”. L’animale viene consegnato a chi costruisce la migliore zucca del paese. Nulla di strano se non fosse che secondo la testimonianza di alcuni presenti la piccola capra “è stata scaricata a terra, legata come un sacco di patate, impietrita per la paura, sembrava imbalsamata”.
Serramonacesca non è che l’ultimo e forse nemmeno il più terribile degli episodi che vedono gli animali inconsapevoli protagonisti di feste e sagre nel nostro Paese e nel Mondo.
E ogni volta c’è chi protesta contro le accuse degli animalisti invocando la santa, beata tradizione.
In nome di questa - e solo per fare alcuni esempi - oggi è ancora possibile guardare ogni fine estate nelle isole Far Oer (Danimarca), i pescherecci che spingono a riva i globicefali, per poi essere massacrati a bastonate e scuoiati con i coltelli da tutti gli abitanti dell'isola. Un vero e proprio evento. Una volta questo tipo di azione, se pur cruenta, serviva ad approvvigionare le riserve alimentari degli isolani. Oggi non è così perché la carne di globicefalo è quasi del tutto immangiabile.
Senza andare così lontano, poi a Orvieto, durante la Pentecoste, si svolge la Festa della Palombella, ovvero del rito che prevede la discesa di un volatile bianco lungo una fune dalla Chiesa di San Francesco (ironia della sorte…) verso il Duomo, a simboleggiare la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli. Lì giunto, l’animale fa partire dei fuochi artificiali dove fra fumi e folla viene donato ad una giovane coppia di sposi come segno di buon augurio.
E ancora in Spagna, non dimenticando chiaramente l’orrore delle corride, ogni anno l'ultimo giorno di carnevale, a Villanueva, si ripete la tragica festa del pero- palo: un povero asinello viene prima ubriacato (per evitare che scalci) e poi trascinato a forza con una corda fuori dal municipio, cavalcato per ore dalla persona più pesante del paese, tra la folla delirante, calpestato, picchiato e trascinato a peso.
La tradizione, già.
Quale sarà il giorno in cui, per tradizione, potremmo dire che in nessun posto del mondo si uccide o si maltratta un animale per emulare vecchi riti?? Forse troppo in là, forse mai.
http://www.animalieanimali.it/ln_window.asp?serie=220&novita=30679

ANIMALI&ANIMALI

sandy
10-11-05, 12:12 PM
ALLEVAMENTI: IL BENESSERE ANIMALE VA MIGLIORATO? SONDAGGIO ONLINE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

La Commissione Europea ha avviato la procedura di consultazione pubblica sul benessere degli animali negli allevamenti dell'Unione Europea. Tutti i cittadini dei Paesi Ue possono partecipare compilando entro l’11 dicembre un modulo disponibile sul sito internet. Si cerca in questo modo di indagare la capacità di informazione dei cittadini europei e capire quali sono gli orientamenti sul tema del “welfare animale”.
Il sondaggio non porterà certo alla Commissione nuove informazioni sullo stato degli allevamenti, ma potrebbe comunque costituire un mezzo per far arrivare ai vertici dell'Ue il messaggio che sono numerose le persone interessate ai diritti degli animali e che qualcosa deve cambiare nelle modalità di allevamento. Le domande del sondaggio possono apparire a tratti superflue o ingenue: chiedere “per quale dei seguenti animali di fattoria sarebbe necessario migliorare il livello di tutela e le condizioni di vita” può sembrare quasi una domanda retorica; si può immaginare che siano in pochi a rispondere che preferiscono tenere male gli animali piuttosto che allevarli con cura.
Ma in alcuni punti emergono problematiche da approfondire, come sulle domande incentrate sulle fonti di informazione e la fiducia che il cittadino può riporre nelle notizie ricevute in modo filtrato, sul tema animalista. O soprattutto quando si pongono domande sul fatto che gli animali debbano o meno avere accesso alla luce del sole, avere spazio per muoversi, essere costretti a catena o meno, essere trasportati in modo decente, avere contatti con altri animali, essere soggetti a mutilazioni. L'interesse relativo al benessere animale tocca anche direttamente l'uomo, cui viene chiesto se pensa che le carni macellate sarebbero migliori se gli animali fossero allevati con più cura; certo è che se si potesse fare a meno di antibiotici, ormoni e allevamenti intensivi, gli animali vivrebbero meglio il tempo che hanno da vivere. L'Enpa invita tutti gli amici degli animali a compilare online il modulo per la Commissione Europea, così da far sentire forte anche a livello sovranazionale la voce di chi non può portare le proprie ragioni a Bruxelles. Nel mese di dicembre saranno pubblicati i risultati della consultazione pubblica. L'indirizzo internet per compilare il modulo è: http://europa.eu.int/yourvoice/ipm/forms/dispatch?form=animalwelfareactplan&userstate=mainForm&lang=it. (9 novembre)
enpa

compilate please!

sandy
10-11-05, 12:12 PM
ALLEVAMENTI: IL BENESSERE ANIMALE VA MIGLIORATO? SONDAGGIO ONLINE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

La Commissione Europea ha avviato la procedura di consultazione pubblica sul benessere degli animali negli allevamenti dell'Unione Europea. Tutti i cittadini dei Paesi Ue possono partecipare compilando entro l’11 dicembre un modulo disponibile sul sito internet. Si cerca in questo modo di indagare la capacità di informazione dei cittadini europei e capire quali sono gli orientamenti sul tema del “welfare animale”.
Il sondaggio non porterà certo alla Commissione nuove informazioni sullo stato degli allevamenti, ma potrebbe comunque costituire un mezzo per far arrivare ai vertici dell'Ue il messaggio che sono numerose le persone interessate ai diritti degli animali e che qualcosa deve cambiare nelle modalità di allevamento. Le domande del sondaggio possono apparire a tratti superflue o ingenue: chiedere “per quale dei seguenti animali di fattoria sarebbe necessario migliorare il livello di tutela e le condizioni di vita” può sembrare quasi una domanda retorica; si può immaginare che siano in pochi a rispondere che preferiscono tenere male gli animali piuttosto che allevarli con cura.
Ma in alcuni punti emergono problematiche da approfondire, come sulle domande incentrate sulle fonti di informazione e la fiducia che il cittadino può riporre nelle notizie ricevute in modo filtrato, sul tema animalista. O soprattutto quando si pongono domande sul fatto che gli animali debbano o meno avere accesso alla luce del sole, avere spazio per muoversi, essere costretti a catena o meno, essere trasportati in modo decente, avere contatti con altri animali, essere soggetti a mutilazioni. L'interesse relativo al benessere animale tocca anche direttamente l'uomo, cui viene chiesto se pensa che le carni macellate sarebbero migliori se gli animali fossero allevati con più cura; certo è che se si potesse fare a meno di antibiotici, ormoni e allevamenti intensivi, gli animali vivrebbero meglio il tempo che hanno da vivere. L'Enpa invita tutti gli amici degli animali a compilare online il modulo per la Commissione Europea, così da far sentire forte anche a livello sovranazionale la voce di chi non può portare le proprie ragioni a Bruxelles. Nel mese di dicembre saranno pubblicati i risultati della consultazione pubblica. L'indirizzo internet per compilare il modulo è: http://europa.eu.int/yourvoice/ipm/forms/dispatch?form=animalwelfareactplan&userstate=mainForm&lang=it. (9 novembre)
enpa

compilate please!

sandy
14-11-05, 01:04 PM
POLEMICHE SU CUOCO OLIVER, SGOZZA AGNELLO IN TV
12 nov 05 - P. Nissirio
In onda in Gran Bretagna ma le riprese sono state effettuate in Italia.

12 novembre 2005 - I programmi di cucina in tv non sono soliti creare polemiche: c'e' riuscito Jamie Oliver, il piu' celebre cuoco televisivo britannico che ieri, in prima serata, ha sgozzato un agnello sotto l'occhio della telecamera, in una sequenza parte del suo viaggio culinario in Italia.
Nella scena trasmessa da Channel, 4 Jamie, celebre per la sua campagna per migliorare i pasti serviti nelle mense, taglia la gola dell'agnello immobilizzato dall'allevatore in un paese delle Marche. Immediata la reazione dei gruppi per la tutela dei minori e quelli per la protezione degli animali: per i primi, il programma con quella sequenza particolarmente crudele doveva essere mandato in onda dopo le 21, ora fino alla quale c'e' la fascia protetta per i bambini; per gli altri, l'agnello e' stato ucciso senza essere stordito (in Gran Bretagna questa tecnica e' obbligatoria per legge), e questo costituisce un atto ''inumano''.
Proteste sono giunte in particolare dalle organizzazioni Compassion in world Farming e da Advocates for Animals, che hanno denunciato la brutalita' dell'esecuzione.
A Channel 4 sono arrivate anche numerose telefonate di lamentela dei cittadini dopo la messa in onda di ''Jamie's Great Escape''. Il cuoco trentenne ha ripreso il suo viaggio in Italia per pubblicizzare il suo ultimo libro, ''Jamie's Italy'', dedicato alla cucina italiana e accolto da recensioni alquanto tiepide.
Nell' episodio di ieri, lo chef era ospite di una famiglia marchigiana, che decide di uccidere l'agnello per organizzare una festa in onore dell'ospite britannico. Al quale viene chiesto di ammazzare l'ovino.
Parlando alla telecamera (con commenti sempre conditi con un pizzico di arroganza e non troppo garbata ironia nei confronti degli ospiti italiani), Jamie dice: ''Non e' come al supermercato Sainsbury (del quale e' testimonial). Non so che fare. Vogliono che ammazzi l'agnello, non l'ho mai fatto prima''. Quindi procede.
A fronte delle proteste, un portavoce di Oliver ha dichiarato: ''Messo alle strette, Jamie ha pensato che uccidere un agnello dopo averne cucinati a migliaia era una cosa onesta da fare. Non era la cosa piu' facile da fare, come si vede dalla sua faccia. Il metodo di uccisione non e' straordinario nell' Italia rurale e non e' stato considerato disumano dai presenti.
Jamie pensa che sia un racconto giusto e forte che descrive il rapporto rispettoso che c'e' con la carne in Italia. Gli italiani considerano il benessere degli animali della massima importanza. Una vasta percentuale di animali e' allevata biologicamente, invece che in batteria. I cacciatori delle Marche hanno una nozione molto piu' chiara del rapporto tra animali e carne di una persona che si compra l'hamburger al supermercato, che non pensa a come l'animale e' stato allevato o come viene ucciso''.
Tuttavia, quello sullo sgozzamento dell' agnello non e' l' unica controversia suscitata da 'Jamie's Great Escape': lo spot che pubblicizzava la trasmissione faceva vedere il cuoco appeso a un anello da macellaio, in una citazione dai film hollywoodiani sulla mafia, tanto per riproporre il trito stereotipo sugli italiani mafiosi. Una presentazione che ha fatto osservare in ambienti diplomatici italiani, poco interessati a far pubblicita' a Oliver con una polemica, come lo spot desse piu' che altro prova di una certa mancanza di gusto.
Patrizio Nissirio (ANSA)

Fabry
14-11-05, 03:11 PM
[:137]

Adel
15-11-05, 03:45 PM
Citazione:Messaggio inserito da sandy

Grazie a Fabry ho riscoperto questo sito, questo filmato è da vedere è forte come video

http://www.bairo.info/fabbriche_infernali.wmv

Plutarco:
Vi state chiedendo perché Pitagora si astenesse dal mangiare carne? Io, da parte mia, mi domando piuttosto per quale ragione e con quale animo un uomo, per primo, abbia potuto avvicinare la sua bocca al sangue coagulato e le sue labbra alla carne di una creatura morta; come abbia potuto mettere sulla propria mensa dei cadaveri di animali e definire cibo e nutrimento quegli esseri che fino a poco prima muggivano o belavano, si muovevano, vivi. Come abbia potuto sopportare la vista del massacro, la gola squarciata, la pelle scuoiata, gli arti staccati; sopportare il cattivo odore... come abbia fatto a non provare ribrezzo a contatto delle piaghe degli altri esseri succhiandone addirittura succhi e siero dalle ferite...! L'uomo non si nutre certo di leoni e di lupi per autodifesa... ma, al contrario, uccide creature innocue, mansuete, prive di pungiglioni o di zanne. Per un pezzo di carne, l'uomo le priva del sole, della luce, della durata naturale della vita alla quale hanno diritto per il fatto di essere nate. Se sostenete che la natura vi ha destinato questo tipo di nutrimento, ebbene, allora uccidete voi stessi, da soli, quel che volete mangiare, ma fatelo con le vostre sole forze, senza clava, senza mazza, né altre armi.
Scusate il video è realizzato molto bene ma è troppo crudo come voleva far intendere, però non condivido la morale..... in quando la legge della natura si sà che il più forte sovrasta sul più debole, e anche dio ha detto che l'uomo per nutrirsi deve sovrastare sugli animali e sulle piante.... e quindi il comandamento riferito nel video non ha nessun nesso......con l'uomo verso gli animali!![V]

sandy
16-11-05, 12:02 PM
15/11/2005-

“Una nuova legge per la tutela degli animali da laboratorio” è il tema della conferenza stampa organizzata questa mattina a Monte Citorio dall’on. Giulio Schmidt (FI), proponente della PdL “Norme per la protezione degli animali utilizzati a fini scientifici o tecnologici”, presente Gianluca Felicetti, responsabile Rapporti Istituzionali della LAV-Lega Anti Vivisezione e Sergio Dompé, presidente di Farmindustria.

L’on. Minoli Rota (FI), relatore della PdL 5442 in Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, ha dichiarato di auspicare che il provvedimento possa essere licenziato in sede legislativa entro il mese di dicembre, per poi passare in Senato ed essere approvato entro questa legislatura.

L’on. Giulio Schmidt (FI), proponente della PdL, ha dichiarato: “Questa riforma parla chiaro. Più tutela, più dignità e più benessere per questi animali. Ci fa eco l’Europa. Ci fa eco la maggioranza dell’opinione pubblica. Siamo qui per comunicare proprio questo messaggio. Si può cambiare. Vogliamo cambiare. C’è bisogno di cambiamento per tutti. In primis per gli animali. Vogliamo convincere l’opinione pubblica che non è solo possibile ma anche giusto. Il comitato di revisione ha dimostrato all’Italia che quando si lavora per un valore che si ritiene giusto con coraggio e saggezza si ottiene sempre un grande risultato. Il Parlamento non può ignorare che questa riforma arriva dal basso, da chi si occupa su posizioni diverse degli animali da laboratorio. Non seguire questo appello oggi significherebbe alimentare quelle scelte di arretramento che spesso sembrano le più facili. Ci sono i tempi per approvare facilmente questa riforma entro la fine della legislatura. Serve soltanto la volontà di farlo e subito,senza tentennamenti e senza perdite di tempo. Mi auguro che la Commissione Affari sociali si faccia carico di questo appello e licenzi entro la fine dell’anno la proposta per non penalizzare il Senato nell’esame della proposta. Con questa riforma oggi vogliamo proprio mettere un punto e andare a capo. Vi diremo dove vogliamo andare. In fondo lo pensiamo tutti. Se potessimo da subito realizzare una ricerca senza animali saremo tutti più contenti”.

Il presidente di Farmindustria, Sergio Dompé, si è detto: “Personalmente convinto che il confronto e l’apertura al dialogo aiutino sempre a risolvere i problemi, anche quelli più complessi e delicati. Ne è un esempio evidente la proposta di legge dell’Onorevole Giulio Schmidt, che ha trovato il consenso di: Associazioni per la protezione degli animali, imprese del farmaco, Università, Società scientifiche, Istituti di ricerca e medici veterinari.
Il lavoro è stato duro e molto lungo, ma proprio grazie alla serenità del confronto si è pervenuti ad un testo ampiamente condiviso che riesce a coniugare tutela degli animali e necessità della ricerca scientifica. Le regole previste sono chiare, certe e di grande profilo etico. E’ per queste ragioni che in qualità di Presidente di Farmindustria plaudo al lavoro svolto con competenza da tutti gli attori coinvolti a cominciare naturalmente dal promotore della proposta di legge, l’Onorevole Schimdt.
Se approvata questa proposta avrebbe, tra l’altro, il merito di anticipare il processo di revisione della normativa europea. Un primato che farebbe certamente onore all’Italia indicandola come modello da seguire. Speriamo ora che tutto lo sforzo e l’impegno finora profuso sia riconosciuto attraverso l’adozione in tempi brevi del testo nelle competenti sedi Istituzionali”.

Dichiarazione di Gianluca Felicetti, responsabile LAV Rapporti Istituzionali: “La LAV ha partecipato e contribuito alla stesura della Proposta di Legge 5442 sulla sperimentazione animale e metodi alternativi di ricerca, per superare l’attuale insufficiente Decreto Legislativo n.116 del 1992 e ringrazia l’on.Giulio Schmidt per aver proposto e coordinato il tavolo di lavoro per la redazione del testo dove, per la prima volta, si sono confrontate, a viso aperto e proficuamente, le istanze più diverse. Dalle società scientifiche all’Ordine dei Biologi, dai veterinari alla LAV, dalla Farmindustria ai medici antivivisezionisti, al Progetto nazionale per la riabilitazione degli animali usati nei laboratori.
In questo tavolo tra posizioni demagogiche, “mal di pancia” ed aspri confronti si sono spazzati via una serie di “luoghi comuni” sul confronto vivisezionisti-antivivisezionisti. Il rimanere sulle proprie idee di fondo, e le nostre erano, sono e continuano ad essere per l’abolizione della sperimentazione sugli animali, e la constatazione che a differenza di altri settori di utilizzo di animali, in questo non si sono registrati significativi passi in avanti negli ultimi dodici anni, non hanno impedito di trovare una strada che – se seguita fino in fondo senza modifiche – porterebbe all’approvazione della legge più avanzata in Europa e quindi nel mondo. Una nuova legge che anticiperebbe di anni ed influenzerebbe positivamente la più volte annunciata ma mai presentata proposta di modifica a Bruxelles della direttiva europea n.609 vigente dal 1986, una nuova legge nazionale che permetterebbe un concreto confronto sul piano scientifico ed etico che intendiamo, comunque, vincere.
Appena dieci giorni fa il Vicepresidente della Commissione Europea Gunter Verheugen ha annunciato un accordo con le industrie per la promozione delle alternative ai test su animali indicando come esempio le prove dei pirogeni sui conigli. Risultato: 200.000 animali salvati, sicurezza per i consumatori ed un indotto di mercato creato di 200 milioni di euro.
Questa è una via tracciata, l’Italia con la proposta di legge 5442 ha la possibilità di fare da battistrada”.

Ecco, secondo la LAV, alcuni dei punti più qualificanti, i passi in avanti, chiari e senza possibilità di deroghe, della Proposta di Legge n.5442 che ci auguriamo, con il sostegno del maggior numero possibile di deputati, venga approvata in sede legislativa in Commissione Affari Sociali:

-La legge si applicherebbe, a differenza della direttiva europea 86/609 ed in parte anche dell’attuale Decreto Legislativo 116/92, a tutti gli usi degli animali per fini scientifici o tecnologici. Quindi si estende la sfera di protezione degli animali impiegati
-Vengono inclusi nella sfera d’applicazione anche gli animali modificati geneticamente, non considerati da direttiva ed attuale Decreto Legislativo
-Nella lista degli animali oggetto della legge vengono inclusi i cefalopodi, prima esclusi
-Divieto di test su animali in via d’estinzione
-Divieto di test su scimpanzè, bonobi, gorilla ed oranghi
-Divieto d’uso di primati non umani catturati in natura
-Divieto di test cosmetici su animali anche per ingredienti, prima del 2013, attuale termine europeo
-Divieto di uso animali per didattica
-Divieto di uso animali per prodotti di uso domestico
-Divieto di uso animali per produzione e controllo di materiale bellico
-Divieto di test LD50 e LC50 a meno che imposti da farmacopee
-Divieto produzione anticorpi monoclonali tramite induzione ascite
-Possibilità esplicita di salvare gli animali presso centri e privati disponibili
-I metodi alternativi hanno per la prima volta uno specifico articolo di legge, vengono ufficialmente incentivati ed entrano in uso obbligatoriamente dopo il loro riconoscimento che può essere anche solo di un ente come Ecvam od Ocse laddove non cozzi con obbligo uso animali in base a Farmacopea o simili;
-A livello nazionale vi sarà un Osservatorio nazionale (non “Comitato Etico”) con presenza di almeno una associazione pro diritti animali ed un rappresentante dei metodi alternativi, per proporre modifiche e integrazioni alla legge, studi ed analisi su andamento legge, promuovere metodi alternativi
-Le violazioni alle condizioni di stabulazione degli animali negli stabulari entrano nelle sanzioni, cosa che non è attualmente con la norma in vigore
-Nelle sanzioni sono praticamente sempre previste la sospensione ed il ritiro dell’autorizzazione allo stabulario ed allo sperimentatore.
lav

sandy
16-11-05, 12:04 PM
Citazione:Messaggio inserito da Adel


Citazione:Messaggio inserito da sandy

Grazie a Fabry ho riscoperto questo sito, questo filmato è da vedere è forte come video

http://www.bairo.info/fabbriche_infernali.wmv

Plutarco:
Vi state chiedendo perché Pitagora si astenesse dal mangiare carne? Io, da parte mia, mi domando piuttosto per quale ragione e con quale animo un uomo, per primo, abbia potuto avvicinare la sua bocca al sangue coagulato e le sue labbra alla carne di una creatura morta; come abbia potuto mettere sulla propria mensa dei cadaveri di animali e definire cibo e nutrimento quegli esseri che fino a poco prima muggivano o belavano, si muovevano, vivi. Come abbia potuto sopportare la vista del massacro, la gola squarciata, la pelle scuoiata, gli arti staccati; sopportare il cattivo odore... come abbia fatto a non provare ribrezzo a contatto delle piaghe degli altri esseri succhiandone addirittura succhi e siero dalle ferite...! L'uomo non si nutre certo di leoni e di lupi per autodifesa... ma, al contrario, uccide creature innocue, mansuete, prive di pungiglioni o di zanne. Per un pezzo di carne, l'uomo le priva del sole, della luce, della durata naturale della vita alla quale hanno diritto per il fatto di essere nate. Se sostenete che la natura vi ha destinato questo tipo di nutrimento, ebbene, allora uccidete voi stessi, da soli, quel che volete mangiare, ma fatelo con le vostre sole forze, senza clava, senza mazza, né altre armi.
Scusate il video è realizzato molto bene ma è troppo crudo come voleva far intendere, però non condivido la morale..... in quando la legge della natura si sà che il più forte sovrasta sul più debole, e anche dio ha detto che l'uomo per nutrirsi deve sovrastare sugli animali e sulle piante.... e quindi il comandamento riferito nel video non ha nessun nesso......con l'uomo verso gli animali!![V]


certo che è crudo ma è vero!
ma noi siamo + forti? forse con una pistola in mano si!
dio ha detto che x nutrirci dobbiamo ammazzare? non credo

Defe Guido
16-11-05, 01:49 PM
la pistola in mano se ce l'abbiamo l'abbiamo perchè l'abbiamo inventata .. perchè l'uomo cmq è più sviluppato. E questo è un punto di forza ovviamente.
Questo solo x dire che non è che le armi sono piovute dal cielo e noi ce ne serviamo a discapito di altre specie, facendo un discorso diciamo fra tutti gli animali noi comprese, siamo più sviluppati e le abbiamo inventate noi probabilmente se altre specie si fossero evolute come noi le avrebbero usate volentieri per ammazzare qualcosa da mangiare con meno fatica! Se Guido avesse inventato un arma da fuoco scommetto che sarebbe andato subito a cercare un bel pezzo di ciccia per usarla ;):D:D

Koa
16-11-05, 01:58 PM
C'è chi ha sviluppato artigli,zanne, velocità, veleno,aculei, gigantismo, e noi che dovevamo fare? Farci fare la pelle?
Noi abbiamo l'astuzia e l'intelligenza e tutto questo giorno per giorno ci ha portato a quello che siamo adesso.
Probabilmente un giorno saremo così intelligenti che inventeremo qualcosa che ci distruggerà....meno male che io non ci sarò più....[:p]

sandy
17-11-05, 08:54 AM
Citazione:Messaggio inserito da Defe Guido

la pistola in mano se ce l'abbiamo l'abbiamo perchè l'abbiamo inventata .. perchè l'uomo cmq è più sviluppato. E questo è un punto di forza ovviamente.
Questo solo x dire che non è che le armi sono piovute dal cielo e noi ce ne serviamo a discapito di altre specie, facendo un discorso diciamo fra tutti gli animali noi comprese, siamo più sviluppati e le abbiamo inventate noi probabilmente se altre specie si fossero evolute come noi le avrebbero usate volentieri per ammazzare qualcosa da mangiare con meno fatica! Se Guido avesse inventato un arma da fuoco scommetto che sarebbe andato subito a cercare un bel pezzo di ciccia per usarla ;):D:D



questo lo si può solo supporre!
peccato che l'uomo non abbia sviluppato la pietà verso i meno sviluppati come li ritieni tu!

sandy
17-11-05, 09:04 AM
Citazione:Messaggio inserito da Koa

C'è chi ha sviluppato artigli,zanne, velocità, veleno,aculei, gigantismo, e noi che dovevamo fare? Farci fare la pelle?
Noi abbiamo l'astuzia e l'intelligenza e tutto questo giorno per giorno ci ha portato a quello che siamo adesso.
Probabilmente un giorno saremo così intelligenti che inventeremo qualcosa che ci distruggerà....meno male che io non ci sarò più....[:p]


personalmente x il momento nessun animali ha cercato di farmi la pelle!
ho più paura dell'uomo che di un animale in questo periodo!
l'arma che può distruggere già esiste ma forse vedremo pure di peggio...
Noi abbiamo l'astuzia, si, l'intelligenza, si, però il cuore non è andato a pari passo con il resto!

sandy
18-11-05, 11:50 AM
TEST CHIMICI SU ANIMALI, BUON VOTO DELL'EUROPARLAMENTO
18 nov 05
Soddisfazione della Lav per il primo pronunciamento di Strasburgo.

SOSTANZE CHIMICHE, PRIMA VOTAZIONE DEL PARLAMENTO UE.
18 novembre 2005 - Ieri si è conclusa favorevolmente la votazione del Parlamento UE in plenaria sulla proposta di regolamentazione REACH, che regolerà il settore chimico europeo semplificando l’attuale normative. La proposta si prefiggeva l’obiettivo di salvaguardare la salute dei consumatori attraverso informazioni più chiare; tuttavia la proposta prevedeva che i test per lo studio degli effetti delle sostanze chimiche, propedeutici alla loro immissione sul mercato, fossero eseguiti per la maggior parte impiegando animali.
La LAV, in collaborazione con le maggiori associazioni animaliste europee riunite nella ECEAE (European Coalition to End Animal Experiments), ha sollecitato i parlamentari europei a inserire emendamenti finalizzati ad escludere l’uso di animali nei test sulle sostanze chimiche previste dalla proposta Reach.
Roberto Bennati, coordinatore delle campagne europee della LAV, dichiara:
“Grazie alla collaborazione con le maggiori associazioni animaliste europee, i risultati del primo voto al Parlamento Europeo rivelano la necessità di una maggiore trasparenza per i consumatori sulle caratteristiche dei prodotti chimici e meno affidamento sui costosi e inaffidabili test animali, preferendo invece alternative non animali. Il voto di oggi è stato positivo, non solo per milioni di vite animali, ma anche per la salute umana e l’ambiente.
E’ un sollievo che le sostanze ad uso cosmetico non rientrino negli scopi della regolamentazione REACH, venendo incontro alla volontà dell’opinione pubblica contraria all’uso di animali per testare saponi, creme e rossetti. Ciò significa che la Direttiva sui prodotti cosmetici, di recente recepita in Italia e che proibisce I test su animali per le sostanze ad uso cosmetico entro il 2013, rimarrà intatta.
Un altro importante emendamento accettato è stato quello sulla condivisione dei dati disponibili da parte dell’industria sugli effetti delle sostanze chimiche, con una scadenza di 18 mesi per la comunicazione dei dati; sebbene siano state inserite delle clausole che rendono meno efficace questo provvedimento, la condivisione obbligatoria dei dati rimarrà ancora un punto qualificante per salvare un grande numero di animali.
Per quanto riguarda i metodi alternativi all’uso di animali nei test chimici, è stato concordato che una parte della quota di registrazione sarà destinata al loro sviluppo, con un Comitato consultivo apposito all’interno dell’Agenzia che recepirà i dati per la registrazione delle sostanze. E’ stato anche concordato che le richieste di test, che implicano l’impiego di animali, di sostanze, prodotte in tonnellaggi da 1 a 100 l'anno, devono essere sottoposte all’attenzione di esperti in metodi alternativi all’uso di animali. Questi due emendamenti rivelano che gli esperimenti su animali sono inaffidabili e che i test che non prevedono l’uso di animali sono all’avanguardia.
Infine, desideriamo ringraziare tutti gli europarlamentari che hanno supportato i nostri emendamenti e il relatore Guido Sacconi per il suo sostegno. Auspichiamo che la presidenza austriaca, che inizierà il prossimo gennaio, assicuri questi risultati anche per le prossime votazioni, in particolare per rafforzare l’obbligo di condivisione dei dati, essenziale affinché non ci sia duplicazione di test su animali”
ANIMALI&ANIMALI

sandy
21-11-05, 11:58 AM
Caro direttore...
Perché devono soffrire per mano dell'uomo ?
Renato Pierri (scrittore ed ex docente di religione)
Fonte: www.liberazione.it
16.11.05
21 novembre 2005
Caro direttore, un'errata interpretazione del vangelo, ha fatto diffondere l'aberrante credenza che il dolore degli uomini sia quasi una grazia di Dio (cf Lettera Apostolica Salvifici doloris, di Giovanni Paolo II); ma gli animali, che non sembra abbiano peccati originali da scontare, perché devono soffrire, per di più per mano dell'uomo? Il limite della sofferenza inflitta agli animali da allevamento, non è posto da un briciolo di rispetto verso di essi, ma dalla convenienza economica: le malattie, lo stress, i disagi, i maltrattamenti, possono arrivare sino al punto da non influire sul massimo rendimento; la morte non programmata degli animali, infatti, farebbe arrivare meno carne, meno latte, e meno uova sulla tavola dei consumatori. Ma i consumatori non avrebbero il diritto di sapere che carne mangiano, e che latte bevono? E' solo l'aviaria che devono temere? I polli che mangiamo, potrebbero vivere, da liberi, fino a 7 anni, ma sono macellati a 45 giorni, perché così conviene. Il sovraffollamento - fino a 10, 15 polli al metro quadrato - provoca scoppi di violenza che porta al cannibalismo. Decine di migliaia di oche, immobilizzate, vengono ingozzate con un imbuto fino a che il loro fegato si spappola, e potrà diventare paté de foie gras. Milioni di conigli sono costretti a vivere in gabbie di ferro, nutriti illegalmente con farine di carne e legalmente con farine di pesce, con conseguenti ulcere, malformazioni, e malattie "curate" con diversi medicinali. Non sarebbe giusto indicare sull'etichetta (è una provocazione, ovviamente) il grado di maltrattamento subito dall'animale? Se è morto pazzo di terrore e quale quantitativo (questa non è una provocazione) di medicinali, pesticidi, fertilizzanti, contiene la sua carne? Le mucche inserite nel ciclo industriale del latte, vengono collegate alle mungitrici meccaniche automatiche, in maniera intensiva per ottenere il massimo sfruttamento possibile. Questo causa l'insorgenza della mastite e l'infiammazione purulenta da stafilococchi che viene "curata" con antibiotici. Il pus passa nel latte assieme alle altre sostanze (antibiotici, ormoni, medicinali vari) e quindi le autorità sanitarie hanno stabilito quanto pus può essere ammesso nel latte che beviamo, e quale quantitativo di residuo dei medicinali veterinari può contenere... Dagli Stati europei dovrebbero venire leggi a favore degli animali da allevamento, e di conseguenza a favore degli uomini; al Papa vorrei permettermi di suggerire una bella enciclica intitolata, magari, in ricordo del predecessore, Evangelium vitae bestiarum.

sandy
23-11-05, 11:43 AM
23 novembre - Washington
Un tacchino graziato, altri 45milioni al forno. E' il giorno del "ringraziamento" negli Usa.

Quest'anno e' toccato a 'Marshmallow', un tacchino bianco del Minnesota: e' stato, com'e' tradizione, "graziato" dal presidente George W. Bush.
Cosi' non finira' in tavola per il pranzo del Ringraziamento e passera' il resto dei suoi giorni a sgambettare nel parco di Disneyland. Bush ha celebrato ieri il tradizionale rito di "grazia" del tacchino che da piu' di 50 anni si tiene alla Casa Bianca alla vigilia della festa del Ringraziamento (il quarto giovedi' di novembre). Sono circa 45 milioni i tacchini macellati ogni anno negli Stati Uniti in occasione del "Thanksgiving" che ricorda la leggendaria festa tra Indiani e pionieri nel 1621. Fino ad ora i tacchini "graziati" finivano in un anonimo zoo per animali domestici: Marshmallow, il cui nome e' preso a prestito dalle caramelle gommose di zucchero che nella traduzione italiana di 'Snoopy' si chiamavano "toffolette", sara' il primo tacchino a finire in California nel parco dei divertimenti piu' famoso al mondo. (AGI)

sandy
23-11-05, 11:43 AM
23 novembre - Washington
Un tacchino graziato, altri 45milioni al forno. E' il giorno del "ringraziamento" negli Usa.

Quest'anno e' toccato a 'Marshmallow', un tacchino bianco del Minnesota: e' stato, com'e' tradizione, "graziato" dal presidente George W. Bush.
Cosi' non finira' in tavola per il pranzo del Ringraziamento e passera' il resto dei suoi giorni a sgambettare nel parco di Disneyland. Bush ha celebrato ieri il tradizionale rito di "grazia" del tacchino che da piu' di 50 anni si tiene alla Casa Bianca alla vigilia della festa del Ringraziamento (il quarto giovedi' di novembre). Sono circa 45 milioni i tacchini macellati ogni anno negli Stati Uniti in occasione del "Thanksgiving" che ricorda la leggendaria festa tra Indiani e pionieri nel 1621. Fino ad ora i tacchini "graziati" finivano in un anonimo zoo per animali domestici: Marshmallow, il cui nome e' preso a prestito dalle caramelle gommose di zucchero che nella traduzione italiana di 'Snoopy' si chiamavano "toffolette", sara' il primo tacchino a finire in California nel parco dei divertimenti piu' famoso al mondo. (AGI)

sandy
25-11-05, 12:11 PM
A 95 ANNI MORTO WATSON, FONDATORE DELLA SCELTA VEGAN
24 nov 05
Annuncio della "Vegan Society" inglese da lui fondata nel 1944.

24 novembre 2005 - Donald Watson, fondatore della Vegan Society e del veganismo, e' morto nella sua casa di Keswick, in Inghilterra, all'eta' di 95 anni. Lo ha annunciato la Vegan Society, come riferisce il quotidiano londinese ''The Independent''. La parola ''vegan'', che ha assunto anche il significato di vegetariani radicali, fu coniata da Donald Watson e da Elsie Shrigley nel novembre 1944, quando a Londra fondarono l'associazione Vegan Society.
Inizialmente gli iscritti alla Vegan Society furono 25, mentre oggi sono circa 5.000. Si stima che solo in Gran Bretagna i vegani siano 300mila. In 60 anni di storia, il veganismo, secondo fonti dell'associazione, avrebbe fatto almeno 4 milioni di proseliti nel mondo.
Il veganismo fu presentato da Watson come uno stile di vita non violento, che elimina lo sfruttamento, la sofferenza e l'uccisione degli animali. I vegan mangiano infatti vegetali e non carne, uova o latte; indossano indumenti di cotone e sintetici e non pelle, seta, lana o pellicce; usano prodotti vegetali e sintetici ma non di origine animale ne' testati su di loro. Spetto proprio a Donald Watson scrivere a macchina il programma della nascende associazione in quel novembre del 1944, in una piccola stanza di Evesham Road. Quel programma venne poi stampato e diffuso come il primo numero di ''Vegan News''.
Nei suoi scritti teorici, Donald Watson spiegava che si diventa vegan per risparmiare la vita agli animali ed eliminare la loro sofferenza; per proteggere e conservare l'ambiente; per nutrire un numero molto maggiore di persone in tutto il mondo; per migliorare la propria salute.
Fra i vegani famosi figurano ilmusicista Bryan Adams, l'atleta Carl Lewis, il cantante Paul McCartney, la stilista Stella McCartney, il filosofo Peter Singer, il cantante Prince.
La Vegan Society - che ha affiliazioni in numerose nazioni - sostiene la scelta di migliaia di vegan in tutto il mondo con libri, giornali (il trimestrale ''The Vegan''), video ed organizzando un ricco sito web; promuove inoltre un marchio commerciale, utile ad identificare i prodotti coerenti con la scelta vegana ed una rete di associazioni locali e punti di contatto in vari paesi.
(Sin-Pam/Zn/Adnkronos)

sandy
25-11-05, 12:11 PM
A 95 ANNI MORTO WATSON, FONDATORE DELLA SCELTA VEGAN
24 nov 05
Annuncio della "Vegan Society" inglese da lui fondata nel 1944.

24 novembre 2005 - Donald Watson, fondatore della Vegan Society e del veganismo, e' morto nella sua casa di Keswick, in Inghilterra, all'eta' di 95 anni. Lo ha annunciato la Vegan Society, come riferisce il quotidiano londinese ''The Independent''. La parola ''vegan'', che ha assunto anche il significato di vegetariani radicali, fu coniata da Donald Watson e da Elsie Shrigley nel novembre 1944, quando a Londra fondarono l'associazione Vegan Society.
Inizialmente gli iscritti alla Vegan Society furono 25, mentre oggi sono circa 5.000. Si stima che solo in Gran Bretagna i vegani siano 300mila. In 60 anni di storia, il veganismo, secondo fonti dell'associazione, avrebbe fatto almeno 4 milioni di proseliti nel mondo.
Il veganismo fu presentato da Watson come uno stile di vita non violento, che elimina lo sfruttamento, la sofferenza e l'uccisione degli animali. I vegan mangiano infatti vegetali e non carne, uova o latte; indossano indumenti di cotone e sintetici e non pelle, seta, lana o pellicce; usano prodotti vegetali e sintetici ma non di origine animale ne' testati su di loro. Spetto proprio a Donald Watson scrivere a macchina il programma della nascende associazione in quel novembre del 1944, in una piccola stanza di Evesham Road. Quel programma venne poi stampato e diffuso come il primo numero di ''Vegan News''.
Nei suoi scritti teorici, Donald Watson spiegava che si diventa vegan per risparmiare la vita agli animali ed eliminare la loro sofferenza; per proteggere e conservare l'ambiente; per nutrire un numero molto maggiore di persone in tutto il mondo; per migliorare la propria salute.
Fra i vegani famosi figurano ilmusicista Bryan Adams, l'atleta Carl Lewis, il cantante Paul McCartney, la stilista Stella McCartney, il filosofo Peter Singer, il cantante Prince.
La Vegan Society - che ha affiliazioni in numerose nazioni - sostiene la scelta di migliaia di vegan in tutto il mondo con libri, giornali (il trimestrale ''The Vegan''), video ed organizzando un ricco sito web; promuove inoltre un marchio commerciale, utile ad identificare i prodotti coerenti con la scelta vegana ed una rete di associazioni locali e punti di contatto in vari paesi.
(Sin-Pam/Zn/Adnkronos)

kikka11
27-11-05, 07:58 AM
Cosa vuol dire vivisezione o sperimentazione animale?

Per vivisezione o "sperimentazione in vivo" si intende qualsiasi esperimento eseguito su animali o umani. Ogni anno solo in Italia un milione di animali, quasi 3000 al giorno tutti i giorni, vengono utilizzati per prove inutili e ripetitive, inapplicabili per la salute umana, ancora richieste da leggi antiquate e superate. Gli stessi test sono ripetuti successivamente, con altre forme e tempi, sui destinatari ultimi del prodotto in sperimentazione: noi umani. E questo, senza alcuna garanzia di legge e, spesso, senza consenso informato.

Chi conduce questi esperimenti e con quali regole?

Industrie chimiche, farmaceutiche, cosmetiche, belliche, istituti pubblici ed università. Anche grazie a generosi contributi dello Stato che permette l'immissione in commercio di migliaia di sostanze che si rivelano poi tossiche e nocive, riconosciute tali solo dopo mesi o anni a seguito dei danni provocati alla salute umana. Eppure, con la sperimentazione sugli animali, erano state garantite come innocue. L'attuale legge in vigore, la n. 116 del 1992, ha rivelato l'esistenza solo in Italia di più di 500 laboratori di sperimentazione animale, la gran parte dei quali addirittura sprovvisti di autorizzazione, in cui avviene di tutto con scarse possibilità di controllo.

Quali animali sono utilizzati negli esperimenti?

Soprattutto topi e ratti, ma anche gatti, cani, primati non umani,porcellini d'India, mucche, suini, cavalli, pecore, capre, piccioni,furetti, rettili, pesci, uccelli... Ma nessuna specie può essere modello sperimentale di un'altra specie. Gli animali sono simili a noi nel percepire il dolore, l'apprensione, la paura; ma sono diversi per i meccanismi di assimilazione, per struttura fisica e biochimica. Ed in seguito vengono utilizzati anche umani: in genere anziani abbandonati nelle corsie ospedaliere, malati terminali, carcerati, bambini orfani, immigrati.

Quali esperimenti vengono effettuati?

Tutti, anche quelli che non puoi immaginare. Tra i più comuni: test di tossicità acuta e cronica, irritazione della pelle ed inalazione,avvelenamento, induzione di cancro in varie parti del corpo. Gli animali sono obbligati ad ingerire sostanze di ogni genere dalle creme ai pesticidi;vengono privati dei genitori per esperimenti psicologici; vengono irradiati con raggi di ogni tipo; vengono torturati con elettrodi nel cervello; vengono modificati geneticamente per creare dei "mostri-animali".

L'uso di animali serve alla salute umana?

No. La medicina che ne è derivata è cresciuta senza rispetto neanche per il paziente, per l'uomo malato che è considerato come un numero, utilizzato solamente come consumatore di veleni ed utente di un Servizio Sanitario Nazionale in cui può scegliere fra più di 13.000 specialità farmaceutiche (nonostante la "nuova" Commissione Unica del Farmaco) con migliaia ritirate ogni anno, ma di cui solo 400 sono considerate indispensabili dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Il cancro, per esempio, avanza inesorabilmente a causa dell'inquinamento di ogni genere - anche farmaceutico - che non si vuol fermare. I fondi raccolti servono solo ad arricchire sperimentatori senza scrupoli e non aggiornati, servono a far dimenticare uno dei capisaldi della salute e del suo mantenimento: la prevenzione. Ma l'industria della "salute" si fonda sul nostro stato di malattia; altrimenti non aumenterebbe i suoi profitti.

Perché allora continuano?

Per interessi commerciali (con un esperimento su animali si può dimostrare qualunque cosa, dalla tossicità all'innocuità di una sostanza, basta trovare la specie adatta a quanto si vuole dimostrare) e di carriera (gli esperimenti su animali portano a veloci pubblicazioni su riviste scientifiche), e per inerzia, "perché così si è sempre fatto". I ricercatori sembrano non voler prendere in considerazione altre strade, diverse dal dogma della vivisezione instillatogli all'Università.

Nel passato, gli esperimenti su animali non ci hanno fornito delle cure per le malattie umane?

Per decenni, il pubblico è stato portato erroneamente a credere che gli esperimenti sugli animali avessero portato a "cure miracolose" e "conquiste mediche". Ma la verità è che gli esperimenti sugli animali non hanno contribuito a curare una sola malattia umana. La ragione è semplice: la sperimentazione animale non può produrre alcuna cura semplicemente perché è basata su una premessa che è scientificamente falsa. Di conseguenza, il tasso di incidenza delle malattie sta crescendo,così come stanno crescendo le percentuali di morte per malattia.
L'unico progresso significativo contro le malattie nel 20esimo secolo è stato il controllo delle malattie infettive all'inizio del secolo, che è stato ottenuto grazie a migliori condizioni di nutrizione e di igiene, e non grazie agli esperimenti su animali.
La domanda principale è: se la metodologia usata nella ricerca biomedica - esperimenti su animali - è valida, allora perché non si materializzano le cure per tutte le malattie vecchie e nuove che affliggono l'umanità?

Quali prove preliminari alla "fase clinica" potrebbero essere praticate allora?

Lo sviluppo di colture in vitro di cellule e tessuti, di rilevazioni microscopiche, di sistemi molecolari, di simulazioni e di manichini computerizzati sta facendo capire che test scientifici ed incruenti sono già praticati e praticabili. Non si utilizzano già più animali per test di impatto automobilistico e gravidanza; molte aziende di cosmetici hanno indirizzato le loro ricerche in altre direzioni.
Senza animali quindi si può. Anche l'Unione Europea è impegnata in questa direzione: ha finanziato la creazione di un apposito istituto, l'"ECVAM - Centro Europeo per la Validazione dei Metodi Alternativi" di Ispra (Varese).

Per saperne di più visita il sito www.novivisezione.org

kikka11
27-11-05, 07:58 AM
Cosa vuol dire vivisezione o sperimentazione animale?

Per vivisezione o "sperimentazione in vivo" si intende qualsiasi esperimento eseguito su animali o umani. Ogni anno solo in Italia un milione di animali, quasi 3000 al giorno tutti i giorni, vengono utilizzati per prove inutili e ripetitive, inapplicabili per la salute umana, ancora richieste da leggi antiquate e superate. Gli stessi test sono ripetuti successivamente, con altre forme e tempi, sui destinatari ultimi del prodotto in sperimentazione: noi umani. E questo, senza alcuna garanzia di legge e, spesso, senza consenso informato.

Chi conduce questi esperimenti e con quali regole?

Industrie chimiche, farmaceutiche, cosmetiche, belliche, istituti pubblici ed università. Anche grazie a generosi contributi dello Stato che permette l'immissione in commercio di migliaia di sostanze che si rivelano poi tossiche e nocive, riconosciute tali solo dopo mesi o anni a seguito dei danni provocati alla salute umana. Eppure, con la sperimentazione sugli animali, erano state garantite come innocue. L'attuale legge in vigore, la n. 116 del 1992, ha rivelato l'esistenza solo in Italia di più di 500 laboratori di sperimentazione animale, la gran parte dei quali addirittura sprovvisti di autorizzazione, in cui avviene di tutto con scarse possibilità di controllo.

Quali animali sono utilizzati negli esperimenti?

Soprattutto topi e ratti, ma anche gatti, cani, primati non umani,porcellini d'India, mucche, suini, cavalli, pecore, capre, piccioni,furetti, rettili, pesci, uccelli... Ma nessuna specie può essere modello sperimentale di un'altra specie. Gli animali sono simili a noi nel percepire il dolore, l'apprensione, la paura; ma sono diversi per i meccanismi di assimilazione, per struttura fisica e biochimica. Ed in seguito vengono utilizzati anche umani: in genere anziani abbandonati nelle corsie ospedaliere, malati terminali, carcerati, bambini orfani, immigrati.

Quali esperimenti vengono effettuati?

Tutti, anche quelli che non puoi immaginare. Tra i più comuni: test di tossicità acuta e cronica, irritazione della pelle ed inalazione,avvelenamento, induzione di cancro in varie parti del corpo. Gli animali sono obbligati ad ingerire sostanze di ogni genere dalle creme ai pesticidi;vengono privati dei genitori per esperimenti psicologici; vengono irradiati con raggi di ogni tipo; vengono torturati con elettrodi nel cervello; vengono modificati geneticamente per creare dei "mostri-animali".

L'uso di animali serve alla salute umana?

No. La medicina che ne è derivata è cresciuta senza rispetto neanche per il paziente, per l'uomo malato che è considerato come un numero, utilizzato solamente come consumatore di veleni ed utente di un Servizio Sanitario Nazionale in cui può scegliere fra più di 13.000 specialità farmaceutiche (nonostante la "nuova" Commissione Unica del Farmaco) con migliaia ritirate ogni anno, ma di cui solo 400 sono considerate indispensabili dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Il cancro, per esempio, avanza inesorabilmente a causa dell'inquinamento di ogni genere - anche farmaceutico - che non si vuol fermare. I fondi raccolti servono solo ad arricchire sperimentatori senza scrupoli e non aggiornati, servono a far dimenticare uno dei capisaldi della salute e del suo mantenimento: la prevenzione. Ma l'industria della "salute" si fonda sul nostro stato di malattia; altrimenti non aumenterebbe i suoi profitti.

Perché allora continuano?

Per interessi commerciali (con un esperimento su animali si può dimostrare qualunque cosa, dalla tossicità all'innocuità di una sostanza, basta trovare la specie adatta a quanto si vuole dimostrare) e di carriera (gli esperimenti su animali portano a veloci pubblicazioni su riviste scientifiche), e per inerzia, "perché così si è sempre fatto". I ricercatori sembrano non voler prendere in considerazione altre strade, diverse dal dogma della vivisezione instillatogli all'Università.

Nel passato, gli esperimenti su animali non ci hanno fornito delle cure per le malattie umane?

Per decenni, il pubblico è stato portato erroneamente a credere che gli esperimenti sugli animali avessero portato a "cure miracolose" e "conquiste mediche". Ma la verità è che gli esperimenti sugli animali non hanno contribuito a curare una sola malattia umana. La ragione è semplice: la sperimentazione animale non può produrre alcuna cura semplicemente perché è basata su una premessa che è scientificamente falsa. Di conseguenza, il tasso di incidenza delle malattie sta crescendo,così come stanno crescendo le percentuali di morte per malattia.
L'unico progresso significativo contro le malattie nel 20esimo secolo è stato il controllo delle malattie infettive all'inizio del secolo, che è stato ottenuto grazie a migliori condizioni di nutrizione e di igiene, e non grazie agli esperimenti su animali.
La domanda principale è: se la metodologia usata nella ricerca biomedica - esperimenti su animali - è valida, allora perché non si materializzano le cure per tutte le malattie vecchie e nuove che affliggono l'umanità?

Quali prove preliminari alla "fase clinica" potrebbero essere praticate allora?

Lo sviluppo di colture in vitro di cellule e tessuti, di rilevazioni microscopiche, di sistemi molecolari, di simulazioni e di manichini computerizzati sta facendo capire che test scientifici ed incruenti sono già praticati e praticabili. Non si utilizzano già più animali per test di impatto automobilistico e gravidanza; molte aziende di cosmetici hanno indirizzato le loro ricerche in altre direzioni.
Senza animali quindi si può. Anche l'Unione Europea è impegnata in questa direzione: ha finanziato la creazione di un apposito istituto, l'"ECVAM - Centro Europeo per la Validazione dei Metodi Alternativi" di Ispra (Varese).

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kikka11
27-11-05, 07:58 AM
Cosa vuol dire vivisezione o sperimentazione animale?

Per vivisezione o "sperimentazione in vivo" si intende qualsiasi esperimento eseguito su animali o umani. Ogni anno solo in Italia un milione di animali, quasi 3000 al giorno tutti i giorni, vengono utilizzati per prove inutili e ripetitive, inapplicabili per la salute umana, ancora richieste da leggi antiquate e superate. Gli stessi test sono ripetuti successivamente, con altre forme e tempi, sui destinatari ultimi del prodotto in sperimentazione: noi umani. E questo, senza alcuna garanzia di legge e, spesso, senza consenso informato.

Chi conduce questi esperimenti e con quali regole?

Industrie chimiche, farmaceutiche, cosmetiche, belliche, istituti pubblici ed università. Anche grazie a generosi contributi dello Stato che permette l'immissione in commercio di migliaia di sostanze che si rivelano poi tossiche e nocive, riconosciute tali solo dopo mesi o anni a seguito dei danni provocati alla salute umana. Eppure, con la sperimentazione sugli animali, erano state garantite come innocue. L'attuale legge in vigore, la n. 116 del 1992, ha rivelato l'esistenza solo in Italia di più di 500 laboratori di sperimentazione animale, la gran parte dei quali addirittura sprovvisti di autorizzazione, in cui avviene di tutto con scarse possibilità di controllo.

Quali animali sono utilizzati negli esperimenti?

Soprattutto topi e ratti, ma anche gatti, cani, primati non umani,porcellini d'India, mucche, suini, cavalli, pecore, capre, piccioni,furetti, rettili, pesci, uccelli... Ma nessuna specie può essere modello sperimentale di un'altra specie. Gli animali sono simili a noi nel percepire il dolore, l'apprensione, la paura; ma sono diversi per i meccanismi di assimilazione, per struttura fisica e biochimica. Ed in seguito vengono utilizzati anche umani: in genere anziani abbandonati nelle corsie ospedaliere, malati terminali, carcerati, bambini orfani, immigrati.

Quali esperimenti vengono effettuati?

Tutti, anche quelli che non puoi immaginare. Tra i più comuni: test di tossicità acuta e cronica, irritazione della pelle ed inalazione,avvelenamento, induzione di cancro in varie parti del corpo. Gli animali sono obbligati ad ingerire sostanze di ogni genere dalle creme ai pesticidi;vengono privati dei genitori per esperimenti psicologici; vengono irradiati con raggi di ogni tipo; vengono torturati con elettrodi nel cervello; vengono modificati geneticamente per creare dei "mostri-animali".

L'uso di animali serve alla salute umana?

No. La medicina che ne è derivata è cresciuta senza rispetto neanche per il paziente, per l'uomo malato che è considerato come un numero, utilizzato solamente come consumatore di veleni ed utente di un Servizio Sanitario Nazionale in cui può scegliere fra più di 13.000 specialità farmaceutiche (nonostante la "nuova" Commissione Unica del Farmaco) con migliaia ritirate ogni anno, ma di cui solo 400 sono considerate indispensabili dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Il cancro, per esempio, avanza inesorabilmente a causa dell'inquinamento di ogni genere - anche farmaceutico - che non si vuol fermare. I fondi raccolti servono solo ad arricchire sperimentatori senza scrupoli e non aggiornati, servono a far dimenticare uno dei capisaldi della salute e del suo mantenimento: la prevenzione. Ma l'industria della "salute" si fonda sul nostro stato di malattia; altrimenti non aumenterebbe i suoi profitti.

Perché allora continuano?

Per interessi commerciali (con un esperimento su animali si può dimostrare qualunque cosa, dalla tossicità all'innocuità di una sostanza, basta trovare la specie adatta a quanto si vuole dimostrare) e di carriera (gli esperimenti su animali portano a veloci pubblicazioni su riviste scientifiche), e per inerzia, "perché così si è sempre fatto". I ricercatori sembrano non voler prendere in considerazione altre strade, diverse dal dogma della vivisezione instillatogli all'Università.

Nel passato, gli esperimenti su animali non ci hanno fornito delle cure per le malattie umane?

Per decenni, il pubblico è stato portato erroneamente a credere che gli esperimenti sugli animali avessero portato a "cure miracolose" e "conquiste mediche". Ma la verità è che gli esperimenti sugli animali non hanno contribuito a curare una sola malattia umana. La ragione è semplice: la sperimentazione animale non può produrre alcuna cura semplicemente perché è basata su una premessa che è scientificamente falsa. Di conseguenza, il tasso di incidenza delle malattie sta crescendo,così come stanno crescendo le percentuali di morte per malattia.
L'unico progresso significativo contro le malattie nel 20esimo secolo è stato il controllo delle malattie infettive all'inizio del secolo, che è stato ottenuto grazie a migliori condizioni di nutrizione e di igiene, e non grazie agli esperimenti su animali.
La domanda principale è: se la metodologia usata nella ricerca biomedica - esperimenti su animali - è valida, allora perché non si materializzano le cure per tutte le malattie vecchie e nuove che affliggono l'umanità?

Quali prove preliminari alla "fase clinica" potrebbero essere praticate allora?

Lo sviluppo di colture in vitro di cellule e tessuti, di rilevazioni microscopiche, di sistemi molecolari, di simulazioni e di manichini computerizzati sta facendo capire che test scientifici ed incruenti sono già praticati e praticabili. Non si utilizzano già più animali per test di impatto automobilistico e gravidanza; molte aziende di cosmetici hanno indirizzato le loro ricerche in altre direzioni.
Senza animali quindi si può. Anche l'Unione Europea è impegnata in questa direzione: ha finanziato la creazione di un apposito istituto, l'"ECVAM - Centro Europeo per la Validazione dei Metodi Alternativi" di Ispra (Varese).

Per saperne di più visita il sito www.novivisezione.org

sandy
05-12-05, 05:08 PM
5 dicembre - Napoli
Farmaci pericolosi in allevamenti conigli, intervengono Carabinieri Nas.

Tredicimila conigli ai quali era stato somministrato un farmaco potenzialmente cancerogeno sono stati sequestrati dai carabinieri del Nas a Torre del Greco, nel napoletano, in collaborazione con i veterinari dell'Asl NA 5.
Nell'acqua da bere degli animali era stato messo l'antibiotico 'olaquindo X', utilizzato per accelerare la crescita ma il cui uso e' vietato, perche' potenzialmente cancerogeno, dall'Unione Europea.
E' stato l'istituto zooprofilattico sperimentale per il Mezzogiorno di Portici ad accertare la presenza del farmaco nell'acqua da bere dei conigli.
Il titolare della struttura di allevamento e' stato denunciato in stato di liberta' per esercizio abusivo della professione medica, adulterazione di sostanze alimentari e ricettazione.
(ANSA)

sandy
05-12-05, 05:08 PM
5 dicembre - Napoli
Farmaci pericolosi in allevamenti conigli, intervengono Carabinieri Nas.

Tredicimila conigli ai quali era stato somministrato un farmaco potenzialmente cancerogeno sono stati sequestrati dai carabinieri del Nas a Torre del Greco, nel napoletano, in collaborazione con i veterinari dell'Asl NA 5.
Nell'acqua da bere degli animali era stato messo l'antibiotico 'olaquindo X', utilizzato per accelerare la crescita ma il cui uso e' vietato, perche' potenzialmente cancerogeno, dall'Unione Europea.
E' stato l'istituto zooprofilattico sperimentale per il Mezzogiorno di Portici ad accertare la presenza del farmaco nell'acqua da bere dei conigli.
Il titolare della struttura di allevamento e' stato denunciato in stato di liberta' per esercizio abusivo della professione medica, adulterazione di sostanze alimentari e ricettazione.
(ANSA)

sandy
06-12-05, 09:13 AM
BRACCONAGGIO. MIGLIAIA DI UCCELLI VITTIME DI POLENTA E OSEI
6 dic 05
Chiusa campagna Lipu in Valli bresciane, aumentate le micro-tagliole.

6 dicembre 2005 - Migliaia di uccelliin migrazione autunnale sulla provincia di Brescia hanno trovato la morte "dopo indicibili agonie, dilaniati dalle famigerate trappole ad archetto, tagliole a scatto o catturati con reti illegali". Dalle alture del Lago d'Idro fino alla periferia di Brescia, numerose specie di uccelli protetti come scriccioli, cince e, appunto, pettirossi, "sono stati uccisi e destinati alla preparazione della 'polenta e osei' oppure catturati vivi per essere avviati al mercato clandestino dei richiami". A denunciarlo e' la lega italiana protezione uccelli (Lipu), che ha concluso in questi giorni la campagna autunnale 2005 per combattere il bracconaggio nelle valli del bresciano, la ventesima consecutiva che l'associazione organizza dal 1985.
In due mesi di vigilanza sul vasto territorio bresciano, gli agenti del nucleo Lipu coordinati dall'ispettore Piergiorgio Candela, hanno sequestrato 5 mila trappole tra archetti e tagliole a scatto, 163 reti (la maggior parte delle reti e' stata sequestrata in giardini privati nei quali i bracconieri avevano realizzato dei roccoli), numerose gabbie-trappola e 39 lacci a cappio in metallo per l'uccisione di caprioli e mustelidi (piccoli mammiferi carnivori). Oltre mille tra pettirossi, scriccioli e altre specie di piccoli uccelli protetti sono stati trovati dalla Lipu agonizzanti appesi con le zampe spezzate negli archetti sistemati tra gli alberi. Sequestrati inoltre 435 uccelli adibiti a richiamo vivo, che sono stati in seguito liberati in zone lontane da quelle di ritrovamento oppure ricoverati per la riabilitazione presso alcuni centri di recupero.
Nel complesso sono stati 60 i verbali penali inoltrati dal nucleo Lipu all'autorita' giudiziaria per uccellagione e detenzione di avifauna protetta. Alcuni bracconieri sono stati denunciati per maltrattamento e sevizie su animali: costringevano gli uccelli utilizzati come richiami vivi a stare in gabbiette colme di escrementi e prive di acqua con cui dissetarsi.
"Abbiamo riscontrato un aumento nell'uso di reti e micro-tagliole a scatto, che causano la morte degli uccelli per strozzamento– denuncia Candela- inoltre e' emerso che a persistere nella brutale pratica sono anche irriducibili bracconieri gia' denunciati in passato, incuranti delle sanzioni penali che in precedenza sono state loro inflitte".
L'attivita' svolta "e' anche servita per scoraggiare l'attivazione di migliaia di altri strumenti per la cattura e l'uccisione di avifauna– conclude l'ispettore Lipu– salvando da un'orrenda fine innumerevoli altri uccelli che potranno continuare a volare e a svolgere le funzioni loro assegnate da madre natura".
(Com/Ran/ Dire)

sandy
06-12-05, 09:13 AM
BRACCONAGGIO. MIGLIAIA DI UCCELLI VITTIME DI POLENTA E OSEI
6 dic 05
Chiusa campagna Lipu in Valli bresciane, aumentate le micro-tagliole.

6 dicembre 2005 - Migliaia di uccelliin migrazione autunnale sulla provincia di Brescia hanno trovato la morte "dopo indicibili agonie, dilaniati dalle famigerate trappole ad archetto, tagliole a scatto o catturati con reti illegali". Dalle alture del Lago d'Idro fino alla periferia di Brescia, numerose specie di uccelli protetti come scriccioli, cince e, appunto, pettirossi, "sono stati uccisi e destinati alla preparazione della 'polenta e osei' oppure catturati vivi per essere avviati al mercato clandestino dei richiami". A denunciarlo e' la lega italiana protezione uccelli (Lipu), che ha concluso in questi giorni la campagna autunnale 2005 per combattere il bracconaggio nelle valli del bresciano, la ventesima consecutiva che l'associazione organizza dal 1985.
In due mesi di vigilanza sul vasto territorio bresciano, gli agenti del nucleo Lipu coordinati dall'ispettore Piergiorgio Candela, hanno sequestrato 5 mila trappole tra archetti e tagliole a scatto, 163 reti (la maggior parte delle reti e' stata sequestrata in giardini privati nei quali i bracconieri avevano realizzato dei roccoli), numerose gabbie-trappola e 39 lacci a cappio in metallo per l'uccisione di caprioli e mustelidi (piccoli mammiferi carnivori). Oltre mille tra pettirossi, scriccioli e altre specie di piccoli uccelli protetti sono stati trovati dalla Lipu agonizzanti appesi con le zampe spezzate negli archetti sistemati tra gli alberi. Sequestrati inoltre 435 uccelli adibiti a richiamo vivo, che sono stati in seguito liberati in zone lontane da quelle di ritrovamento oppure ricoverati per la riabilitazione presso alcuni centri di recupero.
Nel complesso sono stati 60 i verbali penali inoltrati dal nucleo Lipu all'autorita' giudiziaria per uccellagione e detenzione di avifauna protetta. Alcuni bracconieri sono stati denunciati per maltrattamento e sevizie su animali: costringevano gli uccelli utilizzati come richiami vivi a stare in gabbiette colme di escrementi e prive di acqua con cui dissetarsi.
"Abbiamo riscontrato un aumento nell'uso di reti e micro-tagliole a scatto, che causano la morte degli uccelli per strozzamento– denuncia Candela- inoltre e' emerso che a persistere nella brutale pratica sono anche irriducibili bracconieri gia' denunciati in passato, incuranti delle sanzioni penali che in precedenza sono state loro inflitte".
L'attivita' svolta "e' anche servita per scoraggiare l'attivazione di migliaia di altri strumenti per la cattura e l'uccisione di avifauna– conclude l'ispettore Lipu– salvando da un'orrenda fine innumerevoli altri uccelli che potranno continuare a volare e a svolgere le funzioni loro assegnate da madre natura".
(Com/Ran/ Dire)

sandy
13-12-05, 11:04 AM
Usa:topo con cellule cervello umano
Scienziati: per curare morbo Parkinson
Passo in avanti della scienza o semplice bizzarria dei cervelloni Usa? E' il classico quesito davanti a una nuova creatura, nata nei laboratori di San Diego e destinata a creare polemiche: un topo con cellule di cervello umano che potrebbe essere usato per la cura di malattie neurologiche come il morbo di Parkinson. La scoperta è stata annunciata da Fred Gage del Salk Institute.


Il topo è stato creato iniettando circa centomila cellule staminali embrionali per esemplare nel cervello di embrioni di topi di 14 giorni. E' stato spiegato che ciascun roditore è nato con circa lo 0,1% di cellule umane nel cranio, una percentuale che non si avvicina neppure lontanamente a umanizzare i roditori.

"Questa e' la prova che l'iniezione di cellule umane nel cervello del topo non ristruttura il cervello", ha detto Gage pubblicando il lavoro sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Inutile dire che il progetto del Salk Institute ha sollevato preoccupazioni etiche di non poco conto: "Se umanizzi troppo le cavie, attraversi certi confini", ha detto David Magnus, direttore dello Stanford Medical Center for Biomedical Ethics.

tgcom

[:150]

sandy
13-12-05, 11:04 AM
Usa:topo con cellule cervello umano
Scienziati: per curare morbo Parkinson
Passo in avanti della scienza o semplice bizzarria dei cervelloni Usa? E' il classico quesito davanti a una nuova creatura, nata nei laboratori di San Diego e destinata a creare polemiche: un topo con cellule di cervello umano che potrebbe essere usato per la cura di malattie neurologiche come il morbo di Parkinson. La scoperta è stata annunciata da Fred Gage del Salk Institute.


Il topo è stato creato iniettando circa centomila cellule staminali embrionali per esemplare nel cervello di embrioni di topi di 14 giorni. E' stato spiegato che ciascun roditore è nato con circa lo 0,1% di cellule umane nel cranio, una percentuale che non si avvicina neppure lontanamente a umanizzare i roditori.

"Questa e' la prova che l'iniezione di cellule umane nel cervello del topo non ristruttura il cervello", ha detto Gage pubblicando il lavoro sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Inutile dire che il progetto del Salk Institute ha sollevato preoccupazioni etiche di non poco conto: "Se umanizzi troppo le cavie, attraversi certi confini", ha detto David Magnus, direttore dello Stanford Medical Center for Biomedical Ethics.

tgcom

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sandy
13-12-05, 11:04 AM
Usa:topo con cellule cervello umano
Scienziati: per curare morbo Parkinson
Passo in avanti della scienza o semplice bizzarria dei cervelloni Usa? E' il classico quesito davanti a una nuova creatura, nata nei laboratori di San Diego e destinata a creare polemiche: un topo con cellule di cervello umano che potrebbe essere usato per la cura di malattie neurologiche come il morbo di Parkinson. La scoperta è stata annunciata da Fred Gage del Salk Institute.


Il topo è stato creato iniettando circa centomila cellule staminali embrionali per esemplare nel cervello di embrioni di topi di 14 giorni. E' stato spiegato che ciascun roditore è nato con circa lo 0,1% di cellule umane nel cranio, una percentuale che non si avvicina neppure lontanamente a umanizzare i roditori.

"Questa e' la prova che l'iniezione di cellule umane nel cervello del topo non ristruttura il cervello", ha detto Gage pubblicando il lavoro sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Inutile dire che il progetto del Salk Institute ha sollevato preoccupazioni etiche di non poco conto: "Se umanizzi troppo le cavie, attraversi certi confini", ha detto David Magnus, direttore dello Stanford Medical Center for Biomedical Ethics.

tgcom

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sandy
14-12-05, 12:18 PM
FARMACI CANCEROGENI USATI IN ALLEVAMENTI DI CONIGLI
14 dic 05
Carabinieri Sanità in azione in provincia di Napoli.

14 dicembre 2005 - Utilizzavano un antibiotico che serviva ad accelerare la crescita dei capi ospitati nell'allevamento.
L'antibiotico, 'Olaquindox' era importato ed acquistato clandestinamente dai paesi dell'est europeo e l'impiego e' vietato dalla Commissione europea. Il farmaco infatti puo' avere effetti cancerogeni o mutageni (aumenta l'insorgere di mutazioni genertiche).
Il fatto e' stato scoperto in un allevamento di conigli a Torre del Greco, nel napoletano, dai carabinieri del Nas.
L'allevamento e' di proprieta' di B.G., 42 anni che e' stato deferito in stato di liberta' alla Procura della Repubblica per esercizio abusivo della professione di medico veterinario, adulterazione di sostanze alimentari e ricettazione. I carabinieri hanno anche sequestrato 7.500 conigli presenti nell'allevamento. Per scoprire la presenza dell'antibiotico illecito i Nas hanno fatto analizzare campioni di mangine e di acqua destinata all'abbeveraggio dei capi. I rilievi compiuti dall'Istituto zooprofilattico di Portici hanno evidenziato la presenza dell'Olaquindox.
(Sia/Gs/Adnkronos)

sandy
14-12-05, 12:18 PM
FARMACI CANCEROGENI USATI IN ALLEVAMENTI DI CONIGLI
14 dic 05
Carabinieri Sanità in azione in provincia di Napoli.

14 dicembre 2005 - Utilizzavano un antibiotico che serviva ad accelerare la crescita dei capi ospitati nell'allevamento.
L'antibiotico, 'Olaquindox' era importato ed acquistato clandestinamente dai paesi dell'est europeo e l'impiego e' vietato dalla Commissione europea. Il farmaco infatti puo' avere effetti cancerogeni o mutageni (aumenta l'insorgere di mutazioni genertiche).
Il fatto e' stato scoperto in un allevamento di conigli a Torre del Greco, nel napoletano, dai carabinieri del Nas.
L'allevamento e' di proprieta' di B.G., 42 anni che e' stato deferito in stato di liberta' alla Procura della Repubblica per esercizio abusivo della professione di medico veterinario, adulterazione di sostanze alimentari e ricettazione. I carabinieri hanno anche sequestrato 7.500 conigli presenti nell'allevamento. Per scoprire la presenza dell'antibiotico illecito i Nas hanno fatto analizzare campioni di mangine e di acqua destinata all'abbeveraggio dei capi. I rilievi compiuti dall'Istituto zooprofilattico di Portici hanno evidenziato la presenza dell'Olaquindox.
(Sia/Gs/Adnkronos)

sandy
14-12-05, 12:18 PM
FARMACI CANCEROGENI USATI IN ALLEVAMENTI DI CONIGLI
14 dic 05
Carabinieri Sanità in azione in provincia di Napoli.

14 dicembre 2005 - Utilizzavano un antibiotico che serviva ad accelerare la crescita dei capi ospitati nell'allevamento.
L'antibiotico, 'Olaquindox' era importato ed acquistato clandestinamente dai paesi dell'est europeo e l'impiego e' vietato dalla Commissione europea. Il farmaco infatti puo' avere effetti cancerogeni o mutageni (aumenta l'insorgere di mutazioni genertiche).
Il fatto e' stato scoperto in un allevamento di conigli a Torre del Greco, nel napoletano, dai carabinieri del Nas.
L'allevamento e' di proprieta' di B.G., 42 anni che e' stato deferito in stato di liberta' alla Procura della Repubblica per esercizio abusivo della professione di medico veterinario, adulterazione di sostanze alimentari e ricettazione. I carabinieri hanno anche sequestrato 7.500 conigli presenti nell'allevamento. Per scoprire la presenza dell'antibiotico illecito i Nas hanno fatto analizzare campioni di mangine e di acqua destinata all'abbeveraggio dei capi. I rilievi compiuti dall'Istituto zooprofilattico di Portici hanno evidenziato la presenza dell'Olaquindox.
(Sia/Gs/Adnkronos)

sandy
14-12-05, 12:18 PM
FARMACI CANCEROGENI USATI IN ALLEVAMENTI DI CONIGLI
14 dic 05
Carabinieri Sanità in azione in provincia di Napoli.

14 dicembre 2005 - Utilizzavano un antibiotico che serviva ad accelerare la crescita dei capi ospitati nell'allevamento.
L'antibiotico, 'Olaquindox' era importato ed acquistato clandestinamente dai paesi dell'est europeo e l'impiego e' vietato dalla Commissione europea. Il farmaco infatti puo' avere effetti cancerogeni o mutageni (aumenta l'insorgere di mutazioni genertiche).
Il fatto e' stato scoperto in un allevamento di conigli a Torre del Greco, nel napoletano, dai carabinieri del Nas.
L'allevamento e' di proprieta' di B.G., 42 anni che e' stato deferito in stato di liberta' alla Procura della Repubblica per esercizio abusivo della professione di medico veterinario, adulterazione di sostanze alimentari e ricettazione. I carabinieri hanno anche sequestrato 7.500 conigli presenti nell'allevamento. Per scoprire la presenza dell'antibiotico illecito i Nas hanno fatto analizzare campioni di mangine e di acqua destinata all'abbeveraggio dei capi. I rilievi compiuti dall'Istituto zooprofilattico di Portici hanno evidenziato la presenza dell'Olaquindox.
(Sia/Gs/Adnkronos)

sandy
19-12-05, 12:12 PM
News - 19/12/2005
Caserta: sequestrati dai Carabinieri 750 ovini il cui latte conterrebbe quantitativi di diossina oltre i limiti consentiti. Il proprietario del gregge è stato denunciato per l'ipotesi di reato di ''commercio di sostanze alimentari nocive''.

lav

sandy
19-12-05, 12:12 PM
News - 19/12/2005
Caserta: sequestrati dai Carabinieri 750 ovini il cui latte conterrebbe quantitativi di diossina oltre i limiti consentiti. Il proprietario del gregge è stato denunciato per l'ipotesi di reato di ''commercio di sostanze alimentari nocive''.

lav

sandy
19-12-05, 12:22 PM
MANIFESTO PER L’ABOLIZIONE DEL FOIE GRAS, UNA PRATICA CRUENTA PER ALIMENTARE UN BUSINESS

Anche l’Enpa ha aderito al “Manifesto per l’abolizione del foie gras”. L’iniziativa, condotta a livello internazionale, è stata promossa da un gruppo di animalisti francesi che combatte da anni l’alimentazione forzata delle oche per ottenere il “paté de fois gras”. Gli animali vengono obbligati a nutrirsi con un tubo metallico di venti centimetri che viene loro conficcato in gola diverse volte al giorno perché ingeriscano più cibo di quello necessario per crescere normalmente; l’ingestione forzata provoca un innaturale ingrossamento del fegato, fino a dieci volte la misura di quello di un animale sano. L’inserimento del tubo causa lesioni potenzialmente letali e infiammazioni al sistema digerente del volatile.
Non paghi di questo sistema estremamente cruento, gli allevamenti tengono poi questi animali in gabbiette dove non possono muovere un passo per evitare dimagrimenti indesiderati. L’unica cosa che impedisce ai volatili così allevati di morire per questo trattamento è che non vengono tenuti in vita abbastanza a lungo, ma raggiunta la taglia desiderata vengono macellati per estrarre l’organo che fornisce la cosiddetta “prelibatezza”. La mortalità degli animali resta comunque un segnale allarmante; durante l’alimentazione forzata moltiplica fino a venti volte il normale tasso di mortalità delle anatre, dimostrando la crudeltà di un simile trattamento.
Anche quelli che sopravvivono fino al macello, comunque non se la passano bene: dopo ogni sessione di ingozzamento, infatti, hanno serie difficoltà a respirare, nel migliore dei casi. Non è pensabile che in Paesi che sono dotati di regolamenti di tutela animale, questi siano ignorati per il commercio del paté. Trenta milioni di animali vengono ogni anno torturati senza che la Francia muova un solo passo in direzione di una qualche forma di limite nei confronti dei produttori.
Per maggiori informazioni, visitare il sito http://stopgavage.com/signor.php dove è pubblicato, in francese, inglese e spagnolo il manifesto di questo gruppo contro l’alimentazione forzata e http://www.stopforcefeeding.com/news_media.html, che rimanda anche a un contributo video interessante, realizzato dalla Peta. (16 dicembre)
A cura dell’Ufficio relazioni internazionali dell’Enpa
enpa

sandy
19-12-05, 12:22 PM
MANIFESTO PER L’ABOLIZIONE DEL FOIE GRAS, UNA PRATICA CRUENTA PER ALIMENTARE UN BUSINESS

Anche l’Enpa ha aderito al “Manifesto per l’abolizione del foie gras”. L’iniziativa, condotta a livello internazionale, è stata promossa da un gruppo di animalisti francesi che combatte da anni l’alimentazione forzata delle oche per ottenere il “paté de fois gras”. Gli animali vengono obbligati a nutrirsi con un tubo metallico di venti centimetri che viene loro conficcato in gola diverse volte al giorno perché ingeriscano più cibo di quello necessario per crescere normalmente; l’ingestione forzata provoca un innaturale ingrossamento del fegato, fino a dieci volte la misura di quello di un animale sano. L’inserimento del tubo causa lesioni potenzialmente letali e infiammazioni al sistema digerente del volatile.
Non paghi di questo sistema estremamente cruento, gli allevamenti tengono poi questi animali in gabbiette dove non possono muovere un passo per evitare dimagrimenti indesiderati. L’unica cosa che impedisce ai volatili così allevati di morire per questo trattamento è che non vengono tenuti in vita abbastanza a lungo, ma raggiunta la taglia desiderata vengono macellati per estrarre l’organo che fornisce la cosiddetta “prelibatezza”. La mortalità degli animali resta comunque un segnale allarmante; durante l’alimentazione forzata moltiplica fino a venti volte il normale tasso di mortalità delle anatre, dimostrando la crudeltà di un simile trattamento.
Anche quelli che sopravvivono fino al macello, comunque non se la passano bene: dopo ogni sessione di ingozzamento, infatti, hanno serie difficoltà a respirare, nel migliore dei casi. Non è pensabile che in Paesi che sono dotati di regolamenti di tutela animale, questi siano ignorati per il commercio del paté. Trenta milioni di animali vengono ogni anno torturati senza che la Francia muova un solo passo in direzione di una qualche forma di limite nei confronti dei produttori.
Per maggiori informazioni, visitare il sito http://stopgavage.com/signor.php dove è pubblicato, in francese, inglese e spagnolo il manifesto di questo gruppo contro l’alimentazione forzata e http://www.stopforcefeeding.com/news_media.html, che rimanda anche a un contributo video interessante, realizzato dalla Peta. (16 dicembre)
A cura dell’Ufficio relazioni internazionali dell’Enpa
enpa

sandy
22-12-05, 09:31 AM
La rivoluzione non è un pranzo di carne
Diritti umani e diritto (alla vita) degli animali possono essere disgiunti?
L'amore per gli animali al tempo della peste (aviaria). Intervista a Tom Regan, filosofo del North Carolina, uno dei riferimenti teorici del movimento animalista, autore del recente «Gabbie vuote. La sfida dei diritti animali», analisi dei diritti di chi è soggetto-di-una-vita e cronaca puntuale degli orrori da cui liberare gli esseri viventi
Marinella Correggia
Fonte: www.ilmanifesto.it
21.12.05
22 dicembre 2005
L'obiettivo di eliminare dal mondo le sbarre e le catene è evidentemente rivoluzionario, tanto più se si riferisce a quell'ulteriore frontiera che è la liberazione degli animali; di terra, aria e acqua. Per essi la vita (in questo mondo che per gli stessi umani e per la natura è spesso un mare di pece) è un eterno olocausto, secondo l'espressione dello scrittore Isaac B. Singer. La necessità di allargare la sfera degli esseri viventi i cui interessi sono presi in considerazione è al centro di diversi studi, etologici, filosofici e psicologici. Ad esempio, lo psicanalista statunitense Jeffrey Moussaieff Masson, autore de Il maiale che cantava alla luna, ha studiato gli animali «da reddito», galline e vitelli, maiali e capre, pecore e oche ecc., verificando che il loro essere senzienti indica non solo la dimensione di base della sensibilità, cioè aver paura, aver dolore, sentire, vedere, ma hanno emozioni molto sottili: amicizia, nostalgia, voglia di libertà. Il cammino verso la fine delle gabbie non è un'utopia ed è per molti tratti sovrapponibile a quello verso la liberazione umana (un sito di riflessione dedicato a questo nesso è Liberazioni). Questa è la linea del filosofo statunitense Tom Regan, attivista per i diritti degli animali (Animal Rights Advocates, in sigla Ara), mentre esce l'edizione italiana del suo ultimo libro, Gabbie vuote (Sonda, settembre 2005). Come scrivono i curatori dell'edizione italiana Massimo Filippi e Alessandra Galbiati, Gabbie vuote funziona come un paio di occhiali che «portano in primo piano quel è che nascosto ai più; una volta indossati sarà difficile pensare che possa esistere qualcosa come i diritti umani senza quelli animali, e si capirà perché le violazioni degli uni e degli altri sono spesso inestricabili e contemporanee».

Lei scrive che per cambiare le leggi, l'educazione e l'economia rendendole congrue ai diritti animali - e ovviamente a quelli umani - occorre attivare le masse. Ma la sensibilità verso i non umani non è forse un'inclinazione quasi congenita, che si ha o non si ha?


Dico sempre che se Tom Regan è diventato Ara, ormai trent'anni fa, lo può diventare chiunque. Prima, semplicemente non mi ponevo il problema dei non umani; mangiavo ogni tipo di carne, andavo a pesca. Al liceo avevo dissezionato animaletti senza problemi e in seguito avevo lavorato come garzone in una macelleria maneggiando la carne morta con fredda determinazione. Penso che i «davinciani» (da Leonardo da Vinci, vegetariano che comprava volatili in gabbia per liberarli, ndr) cioè quelli che sin da bambini hanno una naturale empatia verso gli animali, siano una minoranza fra gli Ara. Un'altra minoranza sono i damasceni, folgorati sulla via di Damasco e per sempre da un evento traumatico (magari aver incrociato per strada gli occhi di maiali portati al macello). I più sono «temporeggiatori»: procedono per tentativi, un passo dopo l'altro, una ragione per volta. Io sono indubbiamente uno di loro; per questo penso di riuscire a capirli meglio di altri, e credo che fra le mie missioni ci sia quella di aiutarli a vedere gli animali in modo diverso.


Per mettere gli occhiali ai lettori, il suo libro ha un'importante sessione di cronaca che pare una discesa agli inferi. Eppure, non ci sono leggi per il benessere animale?


Sono le grandi industrie di sfruttamento animale, che di esseri ne usano miliardi togliendo loro libertà e vita, a parlare di benessere animale! Non ho fatto che descrivere la realtà degli animali trasformati in cibo: la crudezza degli allevamenti intensivi di bovini da carne, maiali, polli, galline ovaiole e relativi pulcini maschi rottamati, vacche da latte e relativi vitelli maschi da carne; la macellazione nient'affatto indolore e purtroppo molto cosciente, e del tutto priva di regole quanto ai pesci. Ho descritto le allucinanti condizioni degli animali trasformati in abbigliamento: non solo le violenze per le pellicce, ma anche quelle per ottenere lana (pecore australiane come macchine) e il cuoio (in India molte vacche, anziane, sono trasportate e macellate con strazio solo per ricavarne la pelle). E poi gli animali trasformati in spettacolo, sport e strumenti di ricerca. No, le leggi non garantiscono i diritti animali. Gli animali sono titolari di diritti in quanto soggetti-di-una-vita, consapevoli del mondo; malgrado le molte differenze, condividono con noi somiglianze di linguaggio, anatomia e fisiologia (il sistema nervoso) e una comune origine. L'obiezione classica è: in questo mondo sono gli stessi diritti umani e dell'ambiente a essere violati, e bisogna cominciare da quelli. Ecco un buon modo per rimandare all'infinito qualunque impegno in materia di diritti animali: poiché qualche problema umano ci sarà sempre! E poi, sono due facce di una stessa medaglia.


Il diritto degli animali è principalmente il diritto a non soffrire, fisicamente e psichicamente, come chiesero Gandhi e il filosofo utilitarista Jeremy Bentham («non importa che gli animali pensino, non importa che parlino; importa il fatto che soffrono»)?


E' proprio perché i diritti degli animali sono violati che si provocano o permettono tante sofferenze. Alleviarle è ovviamente centrale nel pensiero e nella pratica degli Ara, ma c'è dell'altro. Il diritto degli animali è anche quello a rimanere in vita, a non essere soppressi; altrimenti potremmo ritenere legittimo far nascere delle creature con l'obiettivo di usarle e ucciderle, purché senza farle soffrire, con spazi a disposizione e anestesia finale. C'è chi nel movimento dei diritti animali parla di «sostituzione»: potrebbe essere lecito uccidere animali purché li si faccia felici e li si rimpiazzi con altri. Ma se il diritto è anche quello alla vita, ciò non è accettabile.


In molti casi è evidente che lo sfruttamento degli animali non giova agli umani né all'ambiente; ma in altri, quando sembrerebbe che gli umani ne traggano benefici, è possibile arrivare a un compromesso fra diritti animali ed esigenze umane?


Prendiamo il caso della sperimentazione animale. In molti chiedono un percorso del tipo «3R» ovvero raffinare i metodi, ridurre il numero di cavie, rimpiazzare gli animali con altri metodi di ricerca. Ma l'unica R accettabile è la terza. Se anche la vivisezione servisse, e non lo credo, sarebbe sbagliata lo stesso: i diritti degli altri soggetti-di-una-vita sono inviolabili, oggettivi. Se come Ara accettiamo le altre due R, ciò significa dire che è possibile continuare a vivisezionare. Capisco le difficoltà, e allora dico: cominciate a eliminare totalmente gli animali dalle forme di ricerca più inaccettabili, ad esempio quella sulle armi; e a escludere del tutto i primati dalla sperimentazione. Quanto agli animali da cibo, certo, una gabbia un po' più grande per i polli è meglio per loro di una piccola. Ma chi può decidere quanto più grande deve essere perché sia «sufficiente»? Insomma, non vogliamo gabbie più grandi: non vogliamo più gabbie.


Peter Singer, autore di Liberazione animale, cerca un confine fra gli esseri che possono provare sofferenza e gli altri; lo colloca a livello dei cefalopodi. Ma i vegetali, la cui sensibilità fu studiata dallo studioso indiano Jagadish Chandra Bose, autore di Response in the Living and Non-living? E gli insetti?


Nel mio libro mi focalizzo sui mammiferi, sui vertebrati e sui pesci. Di essi si sa che sono consapevoli del mondo e in grado di sentire il dolore. Se si scoprisse che anche insetti e piante sono coscienti e sofferenti, certo la nostra esistenza diventerebbe complicatissima; ai limiti dell'impossibile. Ma penso che dobbiamo agire allo stato attuale delle conoscenze e del buon senso, rispettare i diritti di chi è già riconosciuto cosciente. Aspettare immobili nuove acquisizioni, nuove verità, è una scusa per non fare. Ed è ovvio che quando cerchiamo di minimizzare il danno arrecato a tutti gli esseri viventi ci sono altri valori che rispettiamo: camminiamo più leggeri possibile sulla Terra.


Poiché tutti i prodotti animali sono sostituibilissimi (e sul lato alimentare il recente successo del nutriente, gustoso, versatile e italianissimo «muscolo di grano» ne è una prova), in un mondo senza sfruttamenti sparirebbero del tutto vacche, pecore, galline, conigli, maiali e altri «domestici»?


Certo, gli allevamenti da reddito si ridurrebbero di numero e poi sparirebbero. Dunque ci sarebbero molti ma molti meno animali domestici: adesso sono tanti perché destinati al macello e al successivo utilizzo. Nella situazione rivoluzionaria per la quale lavoriamo, saranno pochi ma avranno una vita ricca, avviata verso una morte naturale, saranno alloggiati in quelli che negli Usa chiamiamo santuari o diventeranno animali d'affezione.


Come scrisse quasi un secolo fa Upton Sinclair in The Jungle, indagine sociologica sui macelli di Chicago, nella catena zootecnica - allevamenti, macelli, pesca, lavorazione della carne, concerie - i lavori ingrati sono forse la maggioranza; in India sono spesso destinati agli intoccabili...


Negli Stati uniti queste sono occupazioni da minoranze sfavorite, da clandestini. Da poveri. Da paria, in un certo senso. Vi si registrano percentuali elevate di malattie professionali, incidenti sul lavoro, patologie infettive. E' come se la società concentrasse su certe classi umane più deboli il lavoro «sporco» di uccidere e trasformare gli animali.








Note:

Diritti animali, bibliografia

Fra i saggi di impronta animalista, alcuni offrono un approccio più direttamente legato ai viventi non umani come soggetti di diritti; diritti che corrispondono ad altrettanti doveri da parte degli umani, oppure che sono oggetto di violazioni, spesso in drammatica analogia con il mondo in cui sono o sono stati calpestati gli stessi diritti umani. - Tom Regan, Gabbie vuote. La sfida dei diritti animali, Sonda, Casale M., 2005 - Peter Singer, Liberazione animale, Net, Milano 2003 - Gianluca Felicetti, Animali, non bestie. Difendere i diritti, denunciare i maltrattamenti, Ed. Ambiente, Milano 2004 - Alex Arrigoni, I diritti animali. Verso una civiltà senza sangue, Cosmopolis, Torino 2004 - Charles Patterson, Un'eterna Treblinka. Il massacro degli animali e l'olocausto, Ed. Riuniti, Roma 2003 - Tom Regan, Peter Singer, Diritti animali, obblighi umani, EGA, Torino 1987

sandy
22-12-05, 09:31 AM
La rivoluzione non è un pranzo di carne
Diritti umani e diritto (alla vita) degli animali possono essere disgiunti?
L'amore per gli animali al tempo della peste (aviaria). Intervista a Tom Regan, filosofo del North Carolina, uno dei riferimenti teorici del movimento animalista, autore del recente «Gabbie vuote. La sfida dei diritti animali», analisi dei diritti di chi è soggetto-di-una-vita e cronaca puntuale degli orrori da cui liberare gli esseri viventi
Marinella Correggia
Fonte: www.ilmanifesto.it
21.12.05
22 dicembre 2005
L'obiettivo di eliminare dal mondo le sbarre e le catene è evidentemente rivoluzionario, tanto più se si riferisce a quell'ulteriore frontiera che è la liberazione degli animali; di terra, aria e acqua. Per essi la vita (in questo mondo che per gli stessi umani e per la natura è spesso un mare di pece) è un eterno olocausto, secondo l'espressione dello scrittore Isaac B. Singer. La necessità di allargare la sfera degli esseri viventi i cui interessi sono presi in considerazione è al centro di diversi studi, etologici, filosofici e psicologici. Ad esempio, lo psicanalista statunitense Jeffrey Moussaieff Masson, autore de Il maiale che cantava alla luna, ha studiato gli animali «da reddito», galline e vitelli, maiali e capre, pecore e oche ecc., verificando che il loro essere senzienti indica non solo la dimensione di base della sensibilità, cioè aver paura, aver dolore, sentire, vedere, ma hanno emozioni molto sottili: amicizia, nostalgia, voglia di libertà. Il cammino verso la fine delle gabbie non è un'utopia ed è per molti tratti sovrapponibile a quello verso la liberazione umana (un sito di riflessione dedicato a questo nesso è Liberazioni). Questa è la linea del filosofo statunitense Tom Regan, attivista per i diritti degli animali (Animal Rights Advocates, in sigla Ara), mentre esce l'edizione italiana del suo ultimo libro, Gabbie vuote (Sonda, settembre 2005). Come scrivono i curatori dell'edizione italiana Massimo Filippi e Alessandra Galbiati, Gabbie vuote funziona come un paio di occhiali che «portano in primo piano quel è che nascosto ai più; una volta indossati sarà difficile pensare che possa esistere qualcosa come i diritti umani senza quelli animali, e si capirà perché le violazioni degli uni e degli altri sono spesso inestricabili e contemporanee».

Lei scrive che per cambiare le leggi, l'educazione e l'economia rendendole congrue ai diritti animali - e ovviamente a quelli umani - occorre attivare le masse. Ma la sensibilità verso i non umani non è forse un'inclinazione quasi congenita, che si ha o non si ha?


Dico sempre che se Tom Regan è diventato Ara, ormai trent'anni fa, lo può diventare chiunque. Prima, semplicemente non mi ponevo il problema dei non umani; mangiavo ogni tipo di carne, andavo a pesca. Al liceo avevo dissezionato animaletti senza problemi e in seguito avevo lavorato come garzone in una macelleria maneggiando la carne morta con fredda determinazione. Penso che i «davinciani» (da Leonardo da Vinci, vegetariano che comprava volatili in gabbia per liberarli, ndr) cioè quelli che sin da bambini hanno una naturale empatia verso gli animali, siano una minoranza fra gli Ara. Un'altra minoranza sono i damasceni, folgorati sulla via di Damasco e per sempre da un evento traumatico (magari aver incrociato per strada gli occhi di maiali portati al macello). I più sono «temporeggiatori»: procedono per tentativi, un passo dopo l'altro, una ragione per volta. Io sono indubbiamente uno di loro; per questo penso di riuscire a capirli meglio di altri, e credo che fra le mie missioni ci sia quella di aiutarli a vedere gli animali in modo diverso.


Per mettere gli occhiali ai lettori, il suo libro ha un'importante sessione di cronaca che pare una discesa agli inferi. Eppure, non ci sono leggi per il benessere animale?


Sono le grandi industrie di sfruttamento animale, che di esseri ne usano miliardi togliendo loro libertà e vita, a parlare di benessere animale! Non ho fatto che descrivere la realtà degli animali trasformati in cibo: la crudezza degli allevamenti intensivi di bovini da carne, maiali, polli, galline ovaiole e relativi pulcini maschi rottamati, vacche da latte e relativi vitelli maschi da carne; la macellazione nient'affatto indolore e purtroppo molto cosciente, e del tutto priva di regole quanto ai pesci. Ho descritto le allucinanti condizioni degli animali trasformati in abbigliamento: non solo le violenze per le pellicce, ma anche quelle per ottenere lana (pecore australiane come macchine) e il cuoio (in India molte vacche, anziane, sono trasportate e macellate con strazio solo per ricavarne la pelle). E poi gli animali trasformati in spettacolo, sport e strumenti di ricerca. No, le leggi non garantiscono i diritti animali. Gli animali sono titolari di diritti in quanto soggetti-di-una-vita, consapevoli del mondo; malgrado le molte differenze, condividono con noi somiglianze di linguaggio, anatomia e fisiologia (il sistema nervoso) e una comune origine. L'obiezione classica è: in questo mondo sono gli stessi diritti umani e dell'ambiente a essere violati, e bisogna cominciare da quelli. Ecco un buon modo per rimandare all'infinito qualunque impegno in materia di diritti animali: poiché qualche problema umano ci sarà sempre! E poi, sono due facce di una stessa medaglia.


Il diritto degli animali è principalmente il diritto a non soffrire, fisicamente e psichicamente, come chiesero Gandhi e il filosofo utilitarista Jeremy Bentham («non importa che gli animali pensino, non importa che parlino; importa il fatto che soffrono»)?


E' proprio perché i diritti degli animali sono violati che si provocano o permettono tante sofferenze. Alleviarle è ovviamente centrale nel pensiero e nella pratica degli Ara, ma c'è dell'altro. Il diritto degli animali è anche quello a rimanere in vita, a non essere soppressi; altrimenti potremmo ritenere legittimo far nascere delle creature con l'obiettivo di usarle e ucciderle, purché senza farle soffrire, con spazi a disposizione e anestesia finale. C'è chi nel movimento dei diritti animali parla di «sostituzione»: potrebbe essere lecito uccidere animali purché li si faccia felici e li si rimpiazzi con altri. Ma se il diritto è anche quello alla vita, ciò non è accettabile.


In molti casi è evidente che lo sfruttamento degli animali non giova agli umani né all'ambiente; ma in altri, quando sembrerebbe che gli umani ne traggano benefici, è possibile arrivare a un compromesso fra diritti animali ed esigenze umane?


Prendiamo il caso della sperimentazione animale. In molti chiedono un percorso del tipo «3R» ovvero raffinare i metodi, ridurre il numero di cavie, rimpiazzare gli animali con altri metodi di ricerca. Ma l'unica R accettabile è la terza. Se anche la vivisezione servisse, e non lo credo, sarebbe sbagliata lo stesso: i diritti degli altri soggetti-di-una-vita sono inviolabili, oggettivi. Se come Ara accettiamo le altre due R, ciò significa dire che è possibile continuare a vivisezionare. Capisco le difficoltà, e allora dico: cominciate a eliminare totalmente gli animali dalle forme di ricerca più inaccettabili, ad esempio quella sulle armi; e a escludere del tutto i primati dalla sperimentazione. Quanto agli animali da cibo, certo, una gabbia un po' più grande per i polli è meglio per loro di una piccola. Ma chi può decidere quanto più grande deve essere perché sia «sufficiente»? Insomma, non vogliamo gabbie più grandi: non vogliamo più gabbie.


Peter Singer, autore di Liberazione animale, cerca un confine fra gli esseri che possono provare sofferenza e gli altri; lo colloca a livello dei cefalopodi. Ma i vegetali, la cui sensibilità fu studiata dallo studioso indiano Jagadish Chandra Bose, autore di Response in the Living and Non-living? E gli insetti?


Nel mio libro mi focalizzo sui mammiferi, sui vertebrati e sui pesci. Di essi si sa che sono consapevoli del mondo e in grado di sentire il dolore. Se si scoprisse che anche insetti e piante sono coscienti e sofferenti, certo la nostra esistenza diventerebbe complicatissima; ai limiti dell'impossibile. Ma penso che dobbiamo agire allo stato attuale delle conoscenze e del buon senso, rispettare i diritti di chi è già riconosciuto cosciente. Aspettare immobili nuove acquisizioni, nuove verità, è una scusa per non fare. Ed è ovvio che quando cerchiamo di minimizzare il danno arrecato a tutti gli esseri viventi ci sono altri valori che rispettiamo: camminiamo più leggeri possibile sulla Terra.


Poiché tutti i prodotti animali sono sostituibilissimi (e sul lato alimentare il recente successo del nutriente, gustoso, versatile e italianissimo «muscolo di grano» ne è una prova), in un mondo senza sfruttamenti sparirebbero del tutto vacche, pecore, galline, conigli, maiali e altri «domestici»?


Certo, gli allevamenti da reddito si ridurrebbero di numero e poi sparirebbero. Dunque ci sarebbero molti ma molti meno animali domestici: adesso sono tanti perché destinati al macello e al successivo utilizzo. Nella situazione rivoluzionaria per la quale lavoriamo, saranno pochi ma avranno una vita ricca, avviata verso una morte naturale, saranno alloggiati in quelli che negli Usa chiamiamo santuari o diventeranno animali d'affezione.


Come scrisse quasi un secolo fa Upton Sinclair in The Jungle, indagine sociologica sui macelli di Chicago, nella catena zootecnica - allevamenti, macelli, pesca, lavorazione della carne, concerie - i lavori ingrati sono forse la maggioranza; in India sono spesso destinati agli intoccabili...


Negli Stati uniti queste sono occupazioni da minoranze sfavorite, da clandestini. Da poveri. Da paria, in un certo senso. Vi si registrano percentuali elevate di malattie professionali, incidenti sul lavoro, patologie infettive. E' come se la società concentrasse su certe classi umane più deboli il lavoro «sporco» di uccidere e trasformare gli animali.








Note:

Diritti animali, bibliografia

Fra i saggi di impronta animalista, alcuni offrono un approccio più direttamente legato ai viventi non umani come soggetti di diritti; diritti che corrispondono ad altrettanti doveri da parte degli umani, oppure che sono oggetto di violazioni, spesso in drammatica analogia con il mondo in cui sono o sono stati calpestati gli stessi diritti umani. - Tom Regan, Gabbie vuote. La sfida dei diritti animali, Sonda, Casale M., 2005 - Peter Singer, Liberazione animale, Net, Milano 2003 - Gianluca Felicetti, Animali, non bestie. Difendere i diritti, denunciare i maltrattamenti, Ed. Ambiente, Milano 2004 - Alex Arrigoni, I diritti animali. Verso una civiltà senza sangue, Cosmopolis, Torino 2004 - Charles Patterson, Un'eterna Treblinka. Il massacro degli animali e l'olocausto, Ed. Riuniti, Roma 2003 - Tom Regan, Peter Singer, Diritti animali, obblighi umani, EGA, Torino 1987

sandy
05-01-06, 01:44 PM
Topo, non mi fido di te
"La vivisezione è cruenta, antieconomica e inaffidabile": intervista a Claude Reiss sul progetto REACH
Letizia Gabaglio
Fonte: www.galileonet.it
http://www.galileonet.it/Magazine/mag0546/0546_1.html
23.12.05
30 dicembre 2005
La vicenda dell'Itx, il fissatore dell'inchiostro usato sui cartoni del latte artificiale per bambini che ne ha contaminato il contenuto, l'ha mostrato una volta di più: c'è bisogno di avere dati certi sulla tossicità dei composti chimici presenti sul mercato. Al momento sono infatti 30.000 i prodotti per cui non esiste alcuna documentazione, Itx compreso. L'Unione europea ha per questo dato vita a Reach (Registration, Evaluation and Autyhorization of Chemical), una legge che obbliga le aziende a fornire dati sui loro prodotti. Un provvedimento molto contestato che, se sarà approvato il prossimo anno entrerà in vigore nel 2007.
E che obbligherà l'industria a eseguire milioni di test di tossicità su animali. Alla vigilia di questa "mattanza", però, non sono solo gli animalisti a gridare allo scandalo: un recente articolo su Nature ha proposto le ragioni di chi crede nell'efficacia dei test alternativi e alla scarsa efficienza di quelli animali. Per esempio Thomas Hartung, direttore dello European Centre for the Validation of Alternative Methods (Ecvam) del centro europeo di ricerche di Ispra, incaricato di sviluppare insieme alle industrie nuove strategie di sperimentazione in vista dell'approvazione di Reach.

Gli esperimenti su animale sono "cruenti, antieconomici e poco precisi, anzi poco affidabili", dichiara Claude Reiss, tossicologo molecolare che ha lavorato per anni al Consiglio nazionale per la ricerca francese (Cnrs) dove è stato direttore di ricerca. Gli abbiamo chiesto di spiegarci la sua posizione.


Professor Reiss, perché secondo lei i test sugli animali non sarebbero predittivi?


"La prova è molto semplice e può essere capita anche da persone non esperte. Ogni specie è definita dalla sua capacità riproduttiva particolare che consente agli individui di una specie di riprodursi solo a seguito di un accoppiamento con un esemplare della stessa specie: cane con cane, pollo con pollo e non cane con gatto. Questo perché il corredo cromosomico è unico per ogni specie e determina la riposta di un organismo all'ambiente, il suo comportamento biologico, che è quindi anch'esso unico. Quando una specie è esposta a un agente chimico reagisce in un modo specifico che è frutto del suo patrimonio genetico. Ecco perché nessuna specie può essere considerata un modello affidabile di un'altra specie. È una prova logica".


Cosa succederà con l'entrata in vigore di Reach?


"L'Unione Europea ha oggi una grande occasione. Se i test verranno eseguiti su animali si stima che ne verranno sacrificati 100 milioni, al prezzo di 100 euro l'uno, per un totale di 11 miliardi di euro (altre stime parlano di 5 miliardi di euro, NdR). Tra l'altro con questi test per valutare una sola sostanza si impiegano mesi e mesi per cui si finirebbe forse nel 2100. Per avere cosa? Dei risultati che non sono attendibili. Con i metodi di tossicogenomica invece si potrebbero diminuire i costi di centinaia di volte e si potrebbe finire il lavoro in 2-3 anni".


Quali sono questi metodi?


"Per esempio con il Dna array possiamo capire cosa succede dentro una cellula quando la esponiamo a un agente tossico. In questo modo possiamo valutare la citossicità acuta: se un elemento chimico è tossico per la cellula allora lo è anche per tutto il corpo. Il contrario però non è vero. Per valutare la tossicità sistemica dobbiamo quindi aggiungere a questi metodi di "fast screening" altri test che guardano a tessuti - per esempio la perfusione di fette di organi, anche se questo è molto costoso. Secondo me il migliore test è quello che usa volontari, pagati, sotto il controllo di medici, seguiti attraverso esami, come la Tomografia a emissione di positroni (Pet), che monitorino tutti gli organi. Introducendo nell'organismo un farmaco "marcato" con degli isotopi possiamo seguirne il cammino all'interno del corpo e vedere dove esplica la sua azione, per quanto rimane in circolo, quando e quante ne viene eliminato. Insomma possiamo ottenere informazione di farmacocinetica e farmacordinamica che di solito vengono mutuate dai risultati ottenuti sugli animali. Peraltro questa tecnica viene spesso usata per capire se e dove ci sono delle metastasi perché si sa che le metastasi sono molto attive e consumano energia sotto forma di acido adenosintrifosforico (Atp): se si somministra Atp marcato con isotopi si è poi in grado di 'vedere' dove questa fonte di energia viene usata in eccesso, scoprendo così dove probabilmente si nascondono delle metastasi".


I test alternativi hanno suscitato già l'interesse delle aziende farmaceutiche?

"La Food and Drug Administration statunitense ha dichiarato di recente che se le case farmaceutiche forniranno dati di farmacogenomica per i loro medicinali allora le procedure di approvazione delle loro specialità saranno accelerate in maniera significativa. Questo incoraggiamento farà si che molte industrie investano in questo campo. I metodi della nuova tossicologia sono molto meno onerosi per le industrie: i test possono essere condotti in parallelo con diverse linee cellulari, e sono più economici di quelli tradizionali. Inoltre testare direttamente su cellule umane permetterà alle industrie di diminuire gli effetti collaterali dei loro prodotti. I test infine sono facilmente standardizzabili e quindi i loro risultati possono essere riconosciuti da un paese all'altro. Per tutti questi motivi sono molto fiducioso".

sandy
05-01-06, 01:44 PM
Topo, non mi fido di te
"La vivisezione è cruenta, antieconomica e inaffidabile": intervista a Claude Reiss sul progetto REACH
Letizia Gabaglio
Fonte: www.galileonet.it
http://www.galileonet.it/Magazine/mag0546/0546_1.html
23.12.05
30 dicembre 2005
La vicenda dell'Itx, il fissatore dell'inchiostro usato sui cartoni del latte artificiale per bambini che ne ha contaminato il contenuto, l'ha mostrato una volta di più: c'è bisogno di avere dati certi sulla tossicità dei composti chimici presenti sul mercato. Al momento sono infatti 30.000 i prodotti per cui non esiste alcuna documentazione, Itx compreso. L'Unione europea ha per questo dato vita a Reach (Registration, Evaluation and Autyhorization of Chemical), una legge che obbliga le aziende a fornire dati sui loro prodotti. Un provvedimento molto contestato che, se sarà approvato il prossimo anno entrerà in vigore nel 2007.
E che obbligherà l'industria a eseguire milioni di test di tossicità su animali. Alla vigilia di questa "mattanza", però, non sono solo gli animalisti a gridare allo scandalo: un recente articolo su Nature ha proposto le ragioni di chi crede nell'efficacia dei test alternativi e alla scarsa efficienza di quelli animali. Per esempio Thomas Hartung, direttore dello European Centre for the Validation of Alternative Methods (Ecvam) del centro europeo di ricerche di Ispra, incaricato di sviluppare insieme alle industrie nuove strategie di sperimentazione in vista dell'approvazione di Reach.

Gli esperimenti su animale sono "cruenti, antieconomici e poco precisi, anzi poco affidabili", dichiara Claude Reiss, tossicologo molecolare che ha lavorato per anni al Consiglio nazionale per la ricerca francese (Cnrs) dove è stato direttore di ricerca. Gli abbiamo chiesto di spiegarci la sua posizione.


Professor Reiss, perché secondo lei i test sugli animali non sarebbero predittivi?


"La prova è molto semplice e può essere capita anche da persone non esperte. Ogni specie è definita dalla sua capacità riproduttiva particolare che consente agli individui di una specie di riprodursi solo a seguito di un accoppiamento con un esemplare della stessa specie: cane con cane, pollo con pollo e non cane con gatto. Questo perché il corredo cromosomico è unico per ogni specie e determina la riposta di un organismo all'ambiente, il suo comportamento biologico, che è quindi anch'esso unico. Quando una specie è esposta a un agente chimico reagisce in un modo specifico che è frutto del suo patrimonio genetico. Ecco perché nessuna specie può essere considerata un modello affidabile di un'altra specie. È una prova logica".


Cosa succederà con l'entrata in vigore di Reach?


"L'Unione Europea ha oggi una grande occasione. Se i test verranno eseguiti su animali si stima che ne verranno sacrificati 100 milioni, al prezzo di 100 euro l'uno, per un totale di 11 miliardi di euro (altre stime parlano di 5 miliardi di euro, NdR). Tra l'altro con questi test per valutare una sola sostanza si impiegano mesi e mesi per cui si finirebbe forse nel 2100. Per avere cosa? Dei risultati che non sono attendibili. Con i metodi di tossicogenomica invece si potrebbero diminuire i costi di centinaia di volte e si potrebbe finire il lavoro in 2-3 anni".


Quali sono questi metodi?


"Per esempio con il Dna array possiamo capire cosa succede dentro una cellula quando la esponiamo a un agente tossico. In questo modo possiamo valutare la citossicità acuta: se un elemento chimico è tossico per la cellula allora lo è anche per tutto il corpo. Il contrario però non è vero. Per valutare la tossicità sistemica dobbiamo quindi aggiungere a questi metodi di "fast screening" altri test che guardano a tessuti - per esempio la perfusione di fette di organi, anche se questo è molto costoso. Secondo me il migliore test è quello che usa volontari, pagati, sotto il controllo di medici, seguiti attraverso esami, come la Tomografia a emissione di positroni (Pet), che monitorino tutti gli organi. Introducendo nell'organismo un farmaco "marcato" con degli isotopi possiamo seguirne il cammino all'interno del corpo e vedere dove esplica la sua azione, per quanto rimane in circolo, quando e quante ne viene eliminato. Insomma possiamo ottenere informazione di farmacocinetica e farmacordinamica che di solito vengono mutuate dai risultati ottenuti sugli animali. Peraltro questa tecnica viene spesso usata per capire se e dove ci sono delle metastasi perché si sa che le metastasi sono molto attive e consumano energia sotto forma di acido adenosintrifosforico (Atp): se si somministra Atp marcato con isotopi si è poi in grado di 'vedere' dove questa fonte di energia viene usata in eccesso, scoprendo così dove probabilmente si nascondono delle metastasi".


I test alternativi hanno suscitato già l'interesse delle aziende farmaceutiche?

"La Food and Drug Administration statunitense ha dichiarato di recente che se le case farmaceutiche forniranno dati di farmacogenomica per i loro medicinali allora le procedure di approvazione delle loro specialità saranno accelerate in maniera significativa. Questo incoraggiamento farà si che molte industrie investano in questo campo. I metodi della nuova tossicologia sono molto meno onerosi per le industrie: i test possono essere condotti in parallelo con diverse linee cellulari, e sono più economici di quelli tradizionali. Inoltre testare direttamente su cellule umane permetterà alle industrie di diminuire gli effetti collaterali dei loro prodotti. I test infine sono facilmente standardizzabili e quindi i loro risultati possono essere riconosciuti da un paese all'altro. Per tutti questi motivi sono molto fiducioso".

sandy
09-01-06, 12:08 PM
PARCO ASINARA VUOLE MACELLARE ANIMALI, LA REGIONE FRENA
9 gen 06
L'Ente gestore annuncia querela contro la Lida. Sabato prossimo i sopralluoghi.

9 gennaio 2006 - Entro la fine del mese oltre 300 cinghiali e maiali presenti sull'isola dell'Asinara verranno abbattuti. Entro la primavera invece verranno eliminate circa 3 mila capre. A deciderlo e' stato il presidente dell'Ente che gestisce il Parco nazionale dell'Asinara, Vincenzo Satta. Il motivo: ''Difendere la biodiversita' del Parco - spiega il presidente - che in questo momento e' minacciata dall'eccesso di popolazione di capre e maiali''.
''Tale popolazione -afferma Satta- verra' ridotta in una quantita' non inferiore al 50%. Si parla di 300 maiali e cinghiali sui 600 presenti e di circa 3 mila capre su 5.200''.
Contro la decisione dell'Ente parco, pero', insorgono le associazioni animaliste, con in testa la Lega italiana dei diritti dell'animale (Lida), pronte a scendere in campo per ''evitare l'inutile carneficina''. L'assessore regionale all'Ambiente, Tonino Dessi', dal canto suo assicura che l'abbattimento non e' previsto ma che e' in corso l'elaborazione di un piano di evacuazione verso alcuni allevamenti privati. Satta non e' dello stesso avviso e annuncia all'ADNKRONOS che gia' da sabato prossimo inizieranno, con la collaborazione del personale dell'Ente Foreste e del Corpo Forestale della Regione Sardegna, i sopralluoghi che precederanno cattura e macello. Ma non solo. Alle lettere e ai comunicati stampa di protesta degli animalisti Antonio Satta risponde con una querela per diffamazione alla responsabile sarda della Lida, Maria Carboni.
A complicare notevolmente le cose c'e' poi la proprieta' degli animali. O meglio, la proprieta' dell'Asinara.
Tecnicamente infatti la Regione e' solo l'assegnataria dei fabbricati e dei terreni che nel giugno del 2000 sono stati consegnati in via provvisoria dall'amministrazione finanziaria dello Stato.
Un'assegnazione temporanea che sarebbe dovuta diventare definitiva. La ratifica del documento attraverso la Direzione centrale del Demanio pero' non c'e' mai stata. Pertanto non e' nemmeno chiaro di chi siano i maiali, i cinghiali e le capre in questione.
''Di certo l'Ente Parco non e' il proprietario -sottolinea Vincenzo Satta- ha solo in concessione alcuni edifici, nemmeno i terreni, e nemmeno gli animali, ma solo alcuni animali. Qualche cavallo, qualche asino e qualche vacca''. ''E' la Regione - continua - che ha le carte. Noi gia' da ottobre avevamo chiesto la documentazione per saperne di piu'. Ma non ci e' arrivato nulla. Ogni ritardo nel diminuire il numero di questi animali portera' danni di tipo ambientale al parco dell'Asinara. Chi portera' tali ritardi verra' accusato di procurare dei danni ulteriori''. Insomma, il direttore ad interim (dallo scorso luglio) del Parco dell'Asinara e gia' direttore del Parco della Maddalena vuole portare a compimento il prima possibile la sua decisione. E illustrando il metodo con il quale gli animali verranno eliminatati Vincenzo Satta precisa: ''Non ci sara' la caccia, non ci sara' il prelievo selettivo. Gli animali verranno abbattuti come avviene in una normale attivita' agricola per la produzione di carne''.
''Le capre - spiega Satta - stanno mangiando completamente erbe, arbusti, le foglie degli alberi. Vanno a devastare la flora dell'isola, oltre che al calpestamento, che e' poca cosa a confronto.
Mentre i maiali oltre a rivoltare il terreno, in maniera continua, mangiano i bulbi. Aggrediscono anche altri animali. Fanno razzia dei nidi di pernice ma anche di piccoli mammiferi compresi gatti e cani.
E' successo anche che abbiano aggredito gli asini bianchi. Il nostro intervento si pone cosi' anche a tutela di questi ultimi''. Ma come e' stato possibile il formarsi di un tale esubero di quadrupedi? ''Quando l'Ente Parco ha preso in gestione l'Asinara - racconta il presidente del Parco - e' stata censita la fauna presente ed e' stata fortemente sottostimata. Si sono contate solo 3 mila capre e 300 cinghiali''. Ritornando sulla descrizione del metodo di abbattimento, Satta spiega che ''i maiali e i cinghiali verranno presi dal personale dell'Ente Parco o dell'Ente Foreste con delle reti e rinchiusi in delle gabbie costruite ad hoc sull'isola.
La' rimarranno per un breve periodo di ambientamento. Dovranno abituarsi allo stare in gruppo''.
''Il loro odore, la loro presenza - racconta - li rende estremamente nervosi''. ''Verranno alimentati e curati a nostre spese - aggiunge - e resteranno nelle gabbie a seconda della loro vivacita', da una settimana a quindici giorni al massimo''. Successivamente verranno caricati su un camion e trasportati al macello per animali domestici. Per questa fase sono in corso delle trattative private con delle ditte che avranno come utile la carne e in particolare potranno utilizzare il marchio del Parco come indicazione di provenienza. Il macello deve essere ancora indicato. Alle capre tocchera' simile sorte. ''Piuttosto - dice Satta - aumenta la difficolta' per chi le dovra' catturare. Chi conosce le capre sa cosa intendo''.
''La nostra volonta' iniziale comunque - precisa il presidente del Parco - non era quella di macellare gli animali, ma di portarli all'esterno vivi. Solo che per poter vivere all'esterno devono superare dei periodi di quarantena, lunghi e dispendiosi. E questo per delle capre non ha nessun senso dato che da un punto di vista produttivo non hanno valore. Alimentarle per 6 mesi fare dei vaccini costosi e poi portarle all'esterno non conviene. Non producono latte.
Sono biologicamente indietro rispetto a quelle d'allevamento''.
''Per i maiali - aggiunge - la cosa si fa ancora piu' complicata dato che in base alle leggi sulla peste suina africana e' impedito il trasferimento dall'Asinara alla Sardegna e c'e' l'abbattimento obbligato entro le 24 ore. Quindi non c'e' la volonta' dell'Ente Parco ma il rispetto di un obbligo di legge''.
Il programma illustrato da Satta non piace per niente agli animalisti. ''Le varie amministrazioni - dichiara all'ADNKRONOS Maria Carboni della Lida - sono andate avanti per anni a litigare, senza mai trovare soluzioni su questi animali, e ora c'e' questa drastica decisione dell'abbattimento. Siamo convinti che si potrebbero trovare soluzioni alternative. Prima fra tutte la collocazione in altri luoghi, come nelle comunita' di recupero per i tossicodipendenti o negli ovili dei pastori''.
Anche il coordinatore nazionale della Lida, Giovanni Porta, e' dello stesso avviso. ''La soppressione degli animali cosi' come e' stata ventilata - ammonisce - non ha nessun senso. Noi abbiamo proposto il trasferimento e ci rendiamo disponibili a trovare la collocazione nel territorio. Non sempre l'abbattimento e' una soluzione ideale ma e' una soluzione conveniente per le tasche e le pance di chi macella. Se non ci sono patologie in corso gli animali si possono benissimo spostare''. ''Importiamo animali dalla Francia, dall'Inghilterra - conclude - e non possiamo spostare 4 pecore dalla Sardegna?''.
''Sono persone poco informate o per niente informate -tuona Vincenzo Satta - che vivono troppo spesso in un salotto e lontano dall'Asinara o dalla Sardegna. Non sanno distinguere una capra da un cane''. ''Annunciamo la nostra presenza all'Asinara per i sopralluoghi - conclude Maria Carboni - per decreto dell'allora ministero della Sanita' siamo membri di controllo di allevamenti e macelli''.
(Rag/Gs/Adnkronos)

sandy
09-01-06, 12:08 PM
PARCO ASINARA VUOLE MACELLARE ANIMALI, LA REGIONE FRENA
9 gen 06
L'Ente gestore annuncia querela contro la Lida. Sabato prossimo i sopralluoghi.

9 gennaio 2006 - Entro la fine del mese oltre 300 cinghiali e maiali presenti sull'isola dell'Asinara verranno abbattuti. Entro la primavera invece verranno eliminate circa 3 mila capre. A deciderlo e' stato il presidente dell'Ente che gestisce il Parco nazionale dell'Asinara, Vincenzo Satta. Il motivo: ''Difendere la biodiversita' del Parco - spiega il presidente - che in questo momento e' minacciata dall'eccesso di popolazione di capre e maiali''.
''Tale popolazione -afferma Satta- verra' ridotta in una quantita' non inferiore al 50%. Si parla di 300 maiali e cinghiali sui 600 presenti e di circa 3 mila capre su 5.200''.
Contro la decisione dell'Ente parco, pero', insorgono le associazioni animaliste, con in testa la Lega italiana dei diritti dell'animale (Lida), pronte a scendere in campo per ''evitare l'inutile carneficina''. L'assessore regionale all'Ambiente, Tonino Dessi', dal canto suo assicura che l'abbattimento non e' previsto ma che e' in corso l'elaborazione di un piano di evacuazione verso alcuni allevamenti privati. Satta non e' dello stesso avviso e annuncia all'ADNKRONOS che gia' da sabato prossimo inizieranno, con la collaborazione del personale dell'Ente Foreste e del Corpo Forestale della Regione Sardegna, i sopralluoghi che precederanno cattura e macello. Ma non solo. Alle lettere e ai comunicati stampa di protesta degli animalisti Antonio Satta risponde con una querela per diffamazione alla responsabile sarda della Lida, Maria Carboni.
A complicare notevolmente le cose c'e' poi la proprieta' degli animali. O meglio, la proprieta' dell'Asinara.
Tecnicamente infatti la Regione e' solo l'assegnataria dei fabbricati e dei terreni che nel giugno del 2000 sono stati consegnati in via provvisoria dall'amministrazione finanziaria dello Stato.
Un'assegnazione temporanea che sarebbe dovuta diventare definitiva. La ratifica del documento attraverso la Direzione centrale del Demanio pero' non c'e' mai stata. Pertanto non e' nemmeno chiaro di chi siano i maiali, i cinghiali e le capre in questione.
''Di certo l'Ente Parco non e' il proprietario -sottolinea Vincenzo Satta- ha solo in concessione alcuni edifici, nemmeno i terreni, e nemmeno gli animali, ma solo alcuni animali. Qualche cavallo, qualche asino e qualche vacca''. ''E' la Regione - continua - che ha le carte. Noi gia' da ottobre avevamo chiesto la documentazione per saperne di piu'. Ma non ci e' arrivato nulla. Ogni ritardo nel diminuire il numero di questi animali portera' danni di tipo ambientale al parco dell'Asinara. Chi portera' tali ritardi verra' accusato di procurare dei danni ulteriori''. Insomma, il direttore ad interim (dallo scorso luglio) del Parco dell'Asinara e gia' direttore del Parco della Maddalena vuole portare a compimento il prima possibile la sua decisione. E illustrando il metodo con il quale gli animali verranno eliminatati Vincenzo Satta precisa: ''Non ci sara' la caccia, non ci sara' il prelievo selettivo. Gli animali verranno abbattuti come avviene in una normale attivita' agricola per la produzione di carne''.
''Le capre - spiega Satta - stanno mangiando completamente erbe, arbusti, le foglie degli alberi. Vanno a devastare la flora dell'isola, oltre che al calpestamento, che e' poca cosa a confronto.
Mentre i maiali oltre a rivoltare il terreno, in maniera continua, mangiano i bulbi. Aggrediscono anche altri animali. Fanno razzia dei nidi di pernice ma anche di piccoli mammiferi compresi gatti e cani.
E' successo anche che abbiano aggredito gli asini bianchi. Il nostro intervento si pone cosi' anche a tutela di questi ultimi''. Ma come e' stato possibile il formarsi di un tale esubero di quadrupedi? ''Quando l'Ente Parco ha preso in gestione l'Asinara - racconta il presidente del Parco - e' stata censita la fauna presente ed e' stata fortemente sottostimata. Si sono contate solo 3 mila capre e 300 cinghiali''. Ritornando sulla descrizione del metodo di abbattimento, Satta spiega che ''i maiali e i cinghiali verranno presi dal personale dell'Ente Parco o dell'Ente Foreste con delle reti e rinchiusi in delle gabbie costruite ad hoc sull'isola.
La' rimarranno per un breve periodo di ambientamento. Dovranno abituarsi allo stare in gruppo''.
''Il loro odore, la loro presenza - racconta - li rende estremamente nervosi''. ''Verranno alimentati e curati a nostre spese - aggiunge - e resteranno nelle gabbie a seconda della loro vivacita', da una settimana a quindici giorni al massimo''. Successivamente verranno caricati su un camion e trasportati al macello per animali domestici. Per questa fase sono in corso delle trattative private con delle ditte che avranno come utile la carne e in particolare potranno utilizzare il marchio del Parco come indicazione di provenienza. Il macello deve essere ancora indicato. Alle capre tocchera' simile sorte. ''Piuttosto - dice Satta - aumenta la difficolta' per chi le dovra' catturare. Chi conosce le capre sa cosa intendo''.
''La nostra volonta' iniziale comunque - precisa il presidente del Parco - non era quella di macellare gli animali, ma di portarli all'esterno vivi. Solo che per poter vivere all'esterno devono superare dei periodi di quarantena, lunghi e dispendiosi. E questo per delle capre non ha nessun senso dato che da un punto di vista produttivo non hanno valore. Alimentarle per 6 mesi fare dei vaccini costosi e poi portarle all'esterno non conviene. Non producono latte.
Sono biologicamente indietro rispetto a quelle d'allevamento''.
''Per i maiali - aggiunge - la cosa si fa ancora piu' complicata dato che in base alle leggi sulla peste suina africana e' impedito il trasferimento dall'Asinara alla Sardegna e c'e' l'abbattimento obbligato entro le 24 ore. Quindi non c'e' la volonta' dell'Ente Parco ma il rispetto di un obbligo di legge''.
Il programma illustrato da Satta non piace per niente agli animalisti. ''Le varie amministrazioni - dichiara all'ADNKRONOS Maria Carboni della Lida - sono andate avanti per anni a litigare, senza mai trovare soluzioni su questi animali, e ora c'e' questa drastica decisione dell'abbattimento. Siamo convinti che si potrebbero trovare soluzioni alternative. Prima fra tutte la collocazione in altri luoghi, come nelle comunita' di recupero per i tossicodipendenti o negli ovili dei pastori''.
Anche il coordinatore nazionale della Lida, Giovanni Porta, e' dello stesso avviso. ''La soppressione degli animali cosi' come e' stata ventilata - ammonisce - non ha nessun senso. Noi abbiamo proposto il trasferimento e ci rendiamo disponibili a trovare la collocazione nel territorio. Non sempre l'abbattimento e' una soluzione ideale ma e' una soluzione conveniente per le tasche e le pance di chi macella. Se non ci sono patologie in corso gli animali si possono benissimo spostare''. ''Importiamo animali dalla Francia, dall'Inghilterra - conclude - e non possiamo spostare 4 pecore dalla Sardegna?''.
''Sono persone poco informate o per niente informate -tuona Vincenzo Satta - che vivono troppo spesso in un salotto e lontano dall'Asinara o dalla Sardegna. Non sanno distinguere una capra da un cane''. ''Annunciamo la nostra presenza all'Asinara per i sopralluoghi - conclude Maria Carboni - per decreto dell'allora ministero della Sanita' siamo membri di controllo di allevamenti e macelli''.
(Rag/Gs/Adnkronos)

sandy
10-01-06, 11:29 AM
La guerra delle balene
Da quasi un mese eco-guerrieri ambientalisti di Greenpeace e balenieri giapponesi si fronteggiano nei gelidi mari tra l'Australia e il Polo sud. Una vera e propria battaglia con gommoni da una parte, arpioni e cannoni ad acqua dall'altra
Cinzia Gubbini
Fonte: www.ilmanifesto.it
8.01.06
10 gennaio 2006
E' successo di nuovo ieri mattina: i balenieri giapponesi hanno puntato minacciosamente il loro arpione (trattasi di un fucile a granata di pentrite che pesa 45 chili) contro uno dei gommoni degli attivisti di Greenpeace, che dal 21 dicembre stanno cercando in tutti i modi di impedire l'ennesima campagna di caccia alle balene nel Pacifico meridionale, condotta formalmente per «fini scientifici». Lo racconta Andrew - uno dei membri dell'equipaggio internazionale, composto da 70 persone provenienti da 19 paesi, compresa una skipper italiana - nel blog aggiornato quotidianamente: «L'episodio è stato confermato da tutte le persone che erano presenti sul gommone - puntualizza Andrew - Mi sembra un atteggiamento ben strano visto che tutti i balenieri sono sempre così accorti quando si tratta della loro sicurezza personale. Sono sicuro che non si sognerebbero mai di puntare un arpione contro un membro del loro equipaggio». E' una vera guerra quella che si sta consumando nelle acque gelate dei mari del sud, dal `94 dichiarati ufficialmente dalla Commissione baleniera internazionale «Santuario delle balene», ma da sempre nel mirino delle nazioni interessate a questa lucrosa caccia. Una guerra che si alimenta di atteggiamenti aggressivi in acqua, di corse inaspettate - la settimana scorsa la flotta giapponese ha cercato di seminare le due imbarcazioni ambientaliste, la Esperanza e la Arctic Sunrise, azionando i motori a tutta velocità e navigando per due giorni senza sosta - ma anche di dichiarazioni minacciose. In una lettera aperta a Greenpeace il direttore generale dell'Istituto di ricerca sui cetacei, Hiroshi Hatanka, ha accusato gli ambientalisti di assumere comportamenti pericolosi: «Chiedo con forza che Greenpeace smetta immediatamente di inseguire le nostre navi di ricerca e si astenga dall'avvicinarsi ancora in futuro - si legge nella lettera pubblicata sul sito dell'istituto - Le vostre azioni costituiscono pirateria». Ancora peggiori le accuse contro l'imbarcazione della Sea Shepherd conservation society partita insieme a Greenpeace. Per Hatanaka sono «ecoterroristi». Come se non bastasse in un bollettino dell'Istituto si afferma che è stata addirittura chiesta la sorveglianza della marina Usa, proprio in virtù dei presunti atti di pirateria in corso. Lo ha denunciato il leader dei verdi australiani Bob Brown, che in questi giorni si sta battendo perché il suo paese obblighi il Giappone a rispettare i confini del Santuario.

Eppure le tecniche di interposizione sperimentate in questi giorni dagli attivisti sono sempre le stesse: sgommare con il gommone per agitare il mare oppure spruzzare acqua salata con le pompe intorno alla balena, così da confondere la mira dell'arpione. Solo una volta c'è stato un piccolo scontro tra uno dei gommoni e una nave giapponese, senza particolari conseguenze e con accuse da una e dall'altra parte su chi avrebbe tentato di speronare l'altro. Le attività di disturbo messe in campo dall'associazione ambientalista qualche volta funzionano, e l'arpione manca il bersaglio. Ma la caccia giapponese va avanti senza particolari problemi: da due giorni - dopo uno stop di dieci giorni dovuta al maltempo e al tentativo di seminare l'Esperanza e la Arctic Sunrise - sono state uccise una quindicina di cetacei. Non è un bello spettacolo vedere morire una balena cacciata dall'uomo. Il metodo è impressionante: dalla nave parte l'arpione che penetra il dorso dell'animale per 30 centimetri e poi scoppia al suo interno. L'agonia può durare anche mezz'ora.


Il Giappone aderisce, ovviamente, alla moratoria alla caccia a fini commerciali sancita nel 1986 dalla Commissione internazionale. Ma si appella - come anche la Norvegia e ultimamente l'Islanda - alla necessità di cacciare le balene per condurre ricerche scientifiche. Le tre navi in azione in questi giorni portano sulle fiancate delle grandi scritte: «Ricerca». «Lo fanno da vent'anni e vorrei proprio sapere cosa hanno scoperto: che la carne di balena sta molto bene con la salsa di soia?», ha dichiarato ironico Bob Brown, alludendo al vero scopo di queste battute scientifiche secondo gli ambientalisti: «Come documentano le immagini di Greenpeace le balene a bordo vengono pesate, sezionate e impacchettate per raggiungere i mercati del pesce», denuncia l'associazione sul suo sito. Il Giappone sostiene di dover cacciare le balene per «studiare come l'ecosistema marino venga condizionato dalle abitudini di procacciamento del cibo dei cetacei». La nazione del Sol Levante vuole dimostrare che le balene mangiano i pesci e che questo sta distruggendo l'ecosistema marittimo. In realtà, spiegano gli ambientalisti, il Giappone caccia soprattutto le balene minori, quelle che si cibano di krill. Per quanto riguarda le altre specie, si cibano perlopiù di pesce non commercializzabile. Intanto quest'anno il Giappone ha più che raddoppiato il suo universo di studio: ad essere cacciate saranno 935 balenottere minori, 50 megattere e 50 esemplari di balena comune.

sandy
10-01-06, 11:29 AM
La guerra delle balene
Da quasi un mese eco-guerrieri ambientalisti di Greenpeace e balenieri giapponesi si fronteggiano nei gelidi mari tra l'Australia e il Polo sud. Una vera e propria battaglia con gommoni da una parte, arpioni e cannoni ad acqua dall'altra
Cinzia Gubbini
Fonte: www.ilmanifesto.it
8.01.06
10 gennaio 2006
E' successo di nuovo ieri mattina: i balenieri giapponesi hanno puntato minacciosamente il loro arpione (trattasi di un fucile a granata di pentrite che pesa 45 chili) contro uno dei gommoni degli attivisti di Greenpeace, che dal 21 dicembre stanno cercando in tutti i modi di impedire l'ennesima campagna di caccia alle balene nel Pacifico meridionale, condotta formalmente per «fini scientifici». Lo racconta Andrew - uno dei membri dell'equipaggio internazionale, composto da 70 persone provenienti da 19 paesi, compresa una skipper italiana - nel blog aggiornato quotidianamente: «L'episodio è stato confermato da tutte le persone che erano presenti sul gommone - puntualizza Andrew - Mi sembra un atteggiamento ben strano visto che tutti i balenieri sono sempre così accorti quando si tratta della loro sicurezza personale. Sono sicuro che non si sognerebbero mai di puntare un arpione contro un membro del loro equipaggio». E' una vera guerra quella che si sta consumando nelle acque gelate dei mari del sud, dal `94 dichiarati ufficialmente dalla Commissione baleniera internazionale «Santuario delle balene», ma da sempre nel mirino delle nazioni interessate a questa lucrosa caccia. Una guerra che si alimenta di atteggiamenti aggressivi in acqua, di corse inaspettate - la settimana scorsa la flotta giapponese ha cercato di seminare le due imbarcazioni ambientaliste, la Esperanza e la Arctic Sunrise, azionando i motori a tutta velocità e navigando per due giorni senza sosta - ma anche di dichiarazioni minacciose. In una lettera aperta a Greenpeace il direttore generale dell'Istituto di ricerca sui cetacei, Hiroshi Hatanka, ha accusato gli ambientalisti di assumere comportamenti pericolosi: «Chiedo con forza che Greenpeace smetta immediatamente di inseguire le nostre navi di ricerca e si astenga dall'avvicinarsi ancora in futuro - si legge nella lettera pubblicata sul sito dell'istituto - Le vostre azioni costituiscono pirateria». Ancora peggiori le accuse contro l'imbarcazione della Sea Shepherd conservation society partita insieme a Greenpeace. Per Hatanaka sono «ecoterroristi». Come se non bastasse in un bollettino dell'Istituto si afferma che è stata addirittura chiesta la sorveglianza della marina Usa, proprio in virtù dei presunti atti di pirateria in corso. Lo ha denunciato il leader dei verdi australiani Bob Brown, che in questi giorni si sta battendo perché il suo paese obblighi il Giappone a rispettare i confini del Santuario.

Eppure le tecniche di interposizione sperimentate in questi giorni dagli attivisti sono sempre le stesse: sgommare con il gommone per agitare il mare oppure spruzzare acqua salata con le pompe intorno alla balena, così da confondere la mira dell'arpione. Solo una volta c'è stato un piccolo scontro tra uno dei gommoni e una nave giapponese, senza particolari conseguenze e con accuse da una e dall'altra parte su chi avrebbe tentato di speronare l'altro. Le attività di disturbo messe in campo dall'associazione ambientalista qualche volta funzionano, e l'arpione manca il bersaglio. Ma la caccia giapponese va avanti senza particolari problemi: da due giorni - dopo uno stop di dieci giorni dovuta al maltempo e al tentativo di seminare l'Esperanza e la Arctic Sunrise - sono state uccise una quindicina di cetacei. Non è un bello spettacolo vedere morire una balena cacciata dall'uomo. Il metodo è impressionante: dalla nave parte l'arpione che penetra il dorso dell'animale per 30 centimetri e poi scoppia al suo interno. L'agonia può durare anche mezz'ora.


Il Giappone aderisce, ovviamente, alla moratoria alla caccia a fini commerciali sancita nel 1986 dalla Commissione internazionale. Ma si appella - come anche la Norvegia e ultimamente l'Islanda - alla necessità di cacciare le balene per condurre ricerche scientifiche. Le tre navi in azione in questi giorni portano sulle fiancate delle grandi scritte: «Ricerca». «Lo fanno da vent'anni e vorrei proprio sapere cosa hanno scoperto: che la carne di balena sta molto bene con la salsa di soia?», ha dichiarato ironico Bob Brown, alludendo al vero scopo di queste battute scientifiche secondo gli ambientalisti: «Come documentano le immagini di Greenpeace le balene a bordo vengono pesate, sezionate e impacchettate per raggiungere i mercati del pesce», denuncia l'associazione sul suo sito. Il Giappone sostiene di dover cacciare le balene per «studiare come l'ecosistema marino venga condizionato dalle abitudini di procacciamento del cibo dei cetacei». La nazione del Sol Levante vuole dimostrare che le balene mangiano i pesci e che questo sta distruggendo l'ecosistema marittimo. In realtà, spiegano gli ambientalisti, il Giappone caccia soprattutto le balene minori, quelle che si cibano di krill. Per quanto riguarda le altre specie, si cibano perlopiù di pesce non commercializzabile. Intanto quest'anno il Giappone ha più che raddoppiato il suo universo di studio: ad essere cacciate saranno 935 balenottere minori, 50 megattere e 50 esemplari di balena comune.

sandy
10-01-06, 11:29 AM
La guerra delle balene
Da quasi un mese eco-guerrieri ambientalisti di Greenpeace e balenieri giapponesi si fronteggiano nei gelidi mari tra l'Australia e il Polo sud. Una vera e propria battaglia con gommoni da una parte, arpioni e cannoni ad acqua dall'altra
Cinzia Gubbini
Fonte: www.ilmanifesto.it
8.01.06
10 gennaio 2006
E' successo di nuovo ieri mattina: i balenieri giapponesi hanno puntato minacciosamente il loro arpione (trattasi di un fucile a granata di pentrite che pesa 45 chili) contro uno dei gommoni degli attivisti di Greenpeace, che dal 21 dicembre stanno cercando in tutti i modi di impedire l'ennesima campagna di caccia alle balene nel Pacifico meridionale, condotta formalmente per «fini scientifici». Lo racconta Andrew - uno dei membri dell'equipaggio internazionale, composto da 70 persone provenienti da 19 paesi, compresa una skipper italiana - nel blog aggiornato quotidianamente: «L'episodio è stato confermato da tutte le persone che erano presenti sul gommone - puntualizza Andrew - Mi sembra un atteggiamento ben strano visto che tutti i balenieri sono sempre così accorti quando si tratta della loro sicurezza personale. Sono sicuro che non si sognerebbero mai di puntare un arpione contro un membro del loro equipaggio». E' una vera guerra quella che si sta consumando nelle acque gelate dei mari del sud, dal `94 dichiarati ufficialmente dalla Commissione baleniera internazionale «Santuario delle balene», ma da sempre nel mirino delle nazioni interessate a questa lucrosa caccia. Una guerra che si alimenta di atteggiamenti aggressivi in acqua, di corse inaspettate - la settimana scorsa la flotta giapponese ha cercato di seminare le due imbarcazioni ambientaliste, la Esperanza e la Arctic Sunrise, azionando i motori a tutta velocità e navigando per due giorni senza sosta - ma anche di dichiarazioni minacciose. In una lettera aperta a Greenpeace il direttore generale dell'Istituto di ricerca sui cetacei, Hiroshi Hatanka, ha accusato gli ambientalisti di assumere comportamenti pericolosi: «Chiedo con forza che Greenpeace smetta immediatamente di inseguire le nostre navi di ricerca e si astenga dall'avvicinarsi ancora in futuro - si legge nella lettera pubblicata sul sito dell'istituto - Le vostre azioni costituiscono pirateria». Ancora peggiori le accuse contro l'imbarcazione della Sea Shepherd conservation society partita insieme a Greenpeace. Per Hatanaka sono «ecoterroristi». Come se non bastasse in un bollettino dell'Istituto si afferma che è stata addirittura chiesta la sorveglianza della marina Usa, proprio in virtù dei presunti atti di pirateria in corso. Lo ha denunciato il leader dei verdi australiani Bob Brown, che in questi giorni si sta battendo perché il suo paese obblighi il Giappone a rispettare i confini del Santuario.

Eppure le tecniche di interposizione sperimentate in questi giorni dagli attivisti sono sempre le stesse: sgommare con il gommone per agitare il mare oppure spruzzare acqua salata con le pompe intorno alla balena, così da confondere la mira dell'arpione. Solo una volta c'è stato un piccolo scontro tra uno dei gommoni e una nave giapponese, senza particolari conseguenze e con accuse da una e dall'altra parte su chi avrebbe tentato di speronare l'altro. Le attività di disturbo messe in campo dall'associazione ambientalista qualche volta funzionano, e l'arpione manca il bersaglio. Ma la caccia giapponese va avanti senza particolari problemi: da due giorni - dopo uno stop di dieci giorni dovuta al maltempo e al tentativo di seminare l'Esperanza e la Arctic Sunrise - sono state uccise una quindicina di cetacei. Non è un bello spettacolo vedere morire una balena cacciata dall'uomo. Il metodo è impressionante: dalla nave parte l'arpione che penetra il dorso dell'animale per 30 centimetri e poi scoppia al suo interno. L'agonia può durare anche mezz'ora.


Il Giappone aderisce, ovviamente, alla moratoria alla caccia a fini commerciali sancita nel 1986 dalla Commissione internazionale. Ma si appella - come anche la Norvegia e ultimamente l'Islanda - alla necessità di cacciare le balene per condurre ricerche scientifiche. Le tre navi in azione in questi giorni portano sulle fiancate delle grandi scritte: «Ricerca». «Lo fanno da vent'anni e vorrei proprio sapere cosa hanno scoperto: che la carne di balena sta molto bene con la salsa di soia?», ha dichiarato ironico Bob Brown, alludendo al vero scopo di queste battute scientifiche secondo gli ambientalisti: «Come documentano le immagini di Greenpeace le balene a bordo vengono pesate, sezionate e impacchettate per raggiungere i mercati del pesce», denuncia l'associazione sul suo sito. Il Giappone sostiene di dover cacciare le balene per «studiare come l'ecosistema marino venga condizionato dalle abitudini di procacciamento del cibo dei cetacei». La nazione del Sol Levante vuole dimostrare che le balene mangiano i pesci e che questo sta distruggendo l'ecosistema marittimo. In realtà, spiegano gli ambientalisti, il Giappone caccia soprattutto le balene minori, quelle che si cibano di krill. Per quanto riguarda le altre specie, si cibano perlopiù di pesce non commercializzabile. Intanto quest'anno il Giappone ha più che raddoppiato il suo universo di studio: ad essere cacciate saranno 935 balenottere minori, 50 megattere e 50 esemplari di balena comune.

sandy
11-01-06, 12:32 PM
11 gennaio - Udine
Scoperta macellazione islamica clandestina, sequestrate 400 pecore.

Circa 400 pecore che stavano per essere sottoposte ad una macellazione non autorizzata con il metodo islamico, sono state poste sotto sequestro nel pomeriggio di ieri dai Carabinieri del Nucleo antisofisticazioni in un' azienda agricola di Bagnaria Arsa (Udine).
Il sequestro cautelativo - a quanto si e' appreso - si e' reso necessario dopo che, durante una perquisizione, e' stato accertato che gli animali erano sprovvisti della documentazione comprovante la loro origine e di qualsiasi tipo di segno identificativo. I militari hanno trovato carcasse di animali gia' macellati o comunque gia' uccisi e pronti per essere portati via. Questi resti sono stati inviati ad una ditta per il loro smaltimento. Le pecore che stavano per essere macellate, erano state prenotate da un gruppo di arabi. Sotto indagine e' quindi finito il titolare dell' azienda. (ANSA)

sandy
11-01-06, 12:32 PM
11 gennaio - Udine
Scoperta macellazione islamica clandestina, sequestrate 400 pecore.

Circa 400 pecore che stavano per essere sottoposte ad una macellazione non autorizzata con il metodo islamico, sono state poste sotto sequestro nel pomeriggio di ieri dai Carabinieri del Nucleo antisofisticazioni in un' azienda agricola di Bagnaria Arsa (Udine).
Il sequestro cautelativo - a quanto si e' appreso - si e' reso necessario dopo che, durante una perquisizione, e' stato accertato che gli animali erano sprovvisti della documentazione comprovante la loro origine e di qualsiasi tipo di segno identificativo. I militari hanno trovato carcasse di animali gia' macellati o comunque gia' uccisi e pronti per essere portati via. Questi resti sono stati inviati ad una ditta per il loro smaltimento. Le pecore che stavano per essere macellate, erano state prenotate da un gruppo di arabi. Sotto indagine e' quindi finito il titolare dell' azienda. (ANSA)

sandy
12-01-06, 12:09 PM
LEGGE COMUNITARIA, PASSA EMENDAMENTO. L’ENPA: “FINISCE UN’EPOCA DI CRUDELTÀ NEI CONFRONTI DEGLI ANIMALI”

Ha effetto immediato (e non a partire dal 2013) la direttiva comunitaria che impone agli allevatori il rispetto delle principali esigenze fisiologiche ed etologiche degli animali. Soddisfazione dell’Enpa per l’approvazione, avvenuta oggi, dell’emendamento che anticipa di sette anni e rende immediata l’applicazione di una direttiva che apporterà un miglioramento nella vita degli animali da allevamento e da pelliccia; nella previsione originaria doveva entrare in vigore solo nel 2013. La Protezione Animali plaude all’operato di Carla Rocchi, parlamentare della Margherita e presidente della Sezione di Roma dell’Enpa.
Le disposizioni che, grazie all’emendamento passato oggi alla Camera diventano operative, impongono che tutti gli allevamenti garantiscano il rispetto delle principali esigenze fisiologiche ed etologiche degli animali e vietano o limitano inoltre alcune pratiche particolari di allevamento. Il provvedimento include tutti i vertebrati nonché pesci, anfibi, rettili allevati o custoditi per la produzione di derrate alimentari, lana, pelli o per scopi agricoli.
Per l’Enpa “si tratta di un importante passo in avanti che cancella il tentativo di applicare solo fra sette anni misure fondamentali di tutela degli animali; tocca ora agli allevatori adeguarsi mentre alle Asl è affidato l’importante incarico di vigilare sulla corretta osservanza delle norme. Grazie all’emendamento approvato questa mattina finisce un’epoca di crudeltà nei confronti degli animali allevati”.
Un ringraziamento dall’Enpa va al costante impegno di Carla Rocchi, Presidente della sezione romana dell’Enpa, di Ermete Realacci e di Luana Zanella, che hanno collaborato per ottenere oggi questo risultato concreto; un passo avanti di fondamentale importanza è stato compiuto per la tutela del benessere animale e di questo bisogna ringraziare tutte le persone che ogni giorno si confrontano con i problemi del mondo animale per trovare il modo di affrontarli. (11 gennaio)enpa

sandy
12-01-06, 12:09 PM
LEGGE COMUNITARIA, PASSA EMENDAMENTO. L’ENPA: “FINISCE UN’EPOCA DI CRUDELTÀ NEI CONFRONTI DEGLI ANIMALI”

Ha effetto immediato (e non a partire dal 2013) la direttiva comunitaria che impone agli allevatori il rispetto delle principali esigenze fisiologiche ed etologiche degli animali. Soddisfazione dell’Enpa per l’approvazione, avvenuta oggi, dell’emendamento che anticipa di sette anni e rende immediata l’applicazione di una direttiva che apporterà un miglioramento nella vita degli animali da allevamento e da pelliccia; nella previsione originaria doveva entrare in vigore solo nel 2013. La Protezione Animali plaude all’operato di Carla Rocchi, parlamentare della Margherita e presidente della Sezione di Roma dell’Enpa.
Le disposizioni che, grazie all’emendamento passato oggi alla Camera diventano operative, impongono che tutti gli allevamenti garantiscano il rispetto delle principali esigenze fisiologiche ed etologiche degli animali e vietano o limitano inoltre alcune pratiche particolari di allevamento. Il provvedimento include tutti i vertebrati nonché pesci, anfibi, rettili allevati o custoditi per la produzione di derrate alimentari, lana, pelli o per scopi agricoli.
Per l’Enpa “si tratta di un importante passo in avanti che cancella il tentativo di applicare solo fra sette anni misure fondamentali di tutela degli animali; tocca ora agli allevatori adeguarsi mentre alle Asl è affidato l’importante incarico di vigilare sulla corretta osservanza delle norme. Grazie all’emendamento approvato questa mattina finisce un’epoca di crudeltà nei confronti degli animali allevati”.
Un ringraziamento dall’Enpa va al costante impegno di Carla Rocchi, Presidente della sezione romana dell’Enpa, di Ermete Realacci e di Luana Zanella, che hanno collaborato per ottenere oggi questo risultato concreto; un passo avanti di fondamentale importanza è stato compiuto per la tutela del benessere animale e di questo bisogna ringraziare tutte le persone che ogni giorno si confrontano con i problemi del mondo animale per trovare il modo di affrontarli. (11 gennaio)enpa

sandy
12-01-06, 12:09 PM
LEGGE COMUNITARIA, PASSA EMENDAMENTO. L’ENPA: “FINISCE UN’EPOCA DI CRUDELTÀ NEI CONFRONTI DEGLI ANIMALI”

Ha effetto immediato (e non a partire dal 2013) la direttiva comunitaria che impone agli allevatori il rispetto delle principali esigenze fisiologiche ed etologiche degli animali. Soddisfazione dell’Enpa per l’approvazione, avvenuta oggi, dell’emendamento che anticipa di sette anni e rende immediata l’applicazione di una direttiva che apporterà un miglioramento nella vita degli animali da allevamento e da pelliccia; nella previsione originaria doveva entrare in vigore solo nel 2013. La Protezione Animali plaude all’operato di Carla Rocchi, parlamentare della Margherita e presidente della Sezione di Roma dell’Enpa.
Le disposizioni che, grazie all’emendamento passato oggi alla Camera diventano operative, impongono che tutti gli allevamenti garantiscano il rispetto delle principali esigenze fisiologiche ed etologiche degli animali e vietano o limitano inoltre alcune pratiche particolari di allevamento. Il provvedimento include tutti i vertebrati nonché pesci, anfibi, rettili allevati o custoditi per la produzione di derrate alimentari, lana, pelli o per scopi agricoli.
Per l’Enpa “si tratta di un importante passo in avanti che cancella il tentativo di applicare solo fra sette anni misure fondamentali di tutela degli animali; tocca ora agli allevatori adeguarsi mentre alle Asl è affidato l’importante incarico di vigilare sulla corretta osservanza delle norme. Grazie all’emendamento approvato questa mattina finisce un’epoca di crudeltà nei confronti degli animali allevati”.
Un ringraziamento dall’Enpa va al costante impegno di Carla Rocchi, Presidente della sezione romana dell’Enpa, di Ermete Realacci e di Luana Zanella, che hanno collaborato per ottenere oggi questo risultato concreto; un passo avanti di fondamentale importanza è stato compiuto per la tutela del benessere animale e di questo bisogna ringraziare tutte le persone che ogni giorno si confrontano con i problemi del mondo animale per trovare il modo di affrontarli. (11 gennaio)enpa

sandy
12-01-06, 12:10 PM
11/01/2006
MACELLAVA UN ANIMALE NEL CORTILE DI CASA. GUARDIE ZOOFILE ENPA E POLIZIA LO SCOPRONO

Due Guardie zoofile di recente nomina dell’Enpa di Torino sono intervenute in seguito a una segnalazione che avvertiva di una macellazione clandestina in atto in un cortile cittadino; i responsabili all’arrivo dell’Enpa e della Polizia hanno tentato la fuga.
Arrivati sul posto, i volontari della Protezione Animali hanno immediatamente riscontrato abbondanti tracce di sangue e hanno individuato come l’autore del reato un macellaio di origini nordafricane, ma di cittadinanza italiana. La Polizia ha collaborato con i volontari dell’Enpa, trovando nel corso di una perquisizione un notevole quantitativo di carne già preparata in tranci nel frigorifero del sospetto.
L’uomo e sua moglie, che avrebbero addirittura cercato di sottrarsi al controllo da parte delle Forze dell’Ordine scappando all’arrivo della Polizia, sembrano aver macellato l’animale non per un sacrificio rituale, ma per la vendita al dettaglio presso il loro esercizio commerciale. Se questa intenzione fosse provata, si aggraverebbe la posizione dei due, che non avrebbero agito per consumo personale, ma per un guadagno economico; la Asl di zona dovrà accertare la provenienza della carne, per poter provare il reato commesso. È scattata comunque nel frattempo la denuncia per maltrattamento nei confronti dell’autore del fatto; l’Enpa ha già annunciato che intende costituirsi parte civile nella vicenda. (11 gennaio)enpa

sandy
12-01-06, 12:10 PM
11/01/2006
MACELLAVA UN ANIMALE NEL CORTILE DI CASA. GUARDIE ZOOFILE ENPA E POLIZIA LO SCOPRONO

Due Guardie zoofile di recente nomina dell’Enpa di Torino sono intervenute in seguito a una segnalazione che avvertiva di una macellazione clandestina in atto in un cortile cittadino; i responsabili all’arrivo dell’Enpa e della Polizia hanno tentato la fuga.
Arrivati sul posto, i volontari della Protezione Animali hanno immediatamente riscontrato abbondanti tracce di sangue e hanno individuato come l’autore del reato un macellaio di origini nordafricane, ma di cittadinanza italiana. La Polizia ha collaborato con i volontari dell’Enpa, trovando nel corso di una perquisizione un notevole quantitativo di carne già preparata in tranci nel frigorifero del sospetto.
L’uomo e sua moglie, che avrebbero addirittura cercato di sottrarsi al controllo da parte delle Forze dell’Ordine scappando all’arrivo della Polizia, sembrano aver macellato l’animale non per un sacrificio rituale, ma per la vendita al dettaglio presso il loro esercizio commerciale. Se questa intenzione fosse provata, si aggraverebbe la posizione dei due, che non avrebbero agito per consumo personale, ma per un guadagno economico; la Asl di zona dovrà accertare la provenienza della carne, per poter provare il reato commesso. È scattata comunque nel frattempo la denuncia per maltrattamento nei confronti dell’autore del fatto; l’Enpa ha già annunciato che intende costituirsi parte civile nella vicenda. (11 gennaio)enpa

sandy
12-01-06, 12:10 PM
11/01/2006
MACELLAVA UN ANIMALE NEL CORTILE DI CASA. GUARDIE ZOOFILE ENPA E POLIZIA LO SCOPRONO

Due Guardie zoofile di recente nomina dell’Enpa di Torino sono intervenute in seguito a una segnalazione che avvertiva di una macellazione clandestina in atto in un cortile cittadino; i responsabili all’arrivo dell’Enpa e della Polizia hanno tentato la fuga.
Arrivati sul posto, i volontari della Protezione Animali hanno immediatamente riscontrato abbondanti tracce di sangue e hanno individuato come l’autore del reato un macellaio di origini nordafricane, ma di cittadinanza italiana. La Polizia ha collaborato con i volontari dell’Enpa, trovando nel corso di una perquisizione un notevole quantitativo di carne già preparata in tranci nel frigorifero del sospetto.
L’uomo e sua moglie, che avrebbero addirittura cercato di sottrarsi al controllo da parte delle Forze dell’Ordine scappando all’arrivo della Polizia, sembrano aver macellato l’animale non per un sacrificio rituale, ma per la vendita al dettaglio presso il loro esercizio commerciale. Se questa intenzione fosse provata, si aggraverebbe la posizione dei due, che non avrebbero agito per consumo personale, ma per un guadagno economico; la Asl di zona dovrà accertare la provenienza della carne, per poter provare il reato commesso. È scattata comunque nel frattempo la denuncia per maltrattamento nei confronti dell’autore del fatto; l’Enpa ha già annunciato che intende costituirsi parte civile nella vicenda. (11 gennaio)enpa

sandy
12-01-06, 12:12 PM
12 gennaio - Savona
Aviaria, Enpa chiede uccisione senza sofferenze per polli infetti.

Non far soffrire inutilmente i polli che vengono soppressi per l'influenza aviaria in Turchia: e' l'invito rivolto dall' Ente nazionale protezione animali di Savona in un appello ai cittadini a scrivere lettere di protesta all'ambasciata turca in Italia.
''Nella civilta' del terzo millennio - scrive l'Enpa - l'uomo non ha alcun riguardo per la morte di esseri viventi che provano dolore ed hanno vita sociale ed affettiva (la scienza lo ha dimostrato anche per le galline); e non fa nessuno sforzo per garantirgli un trapasso meno traumatico cercando - basta un minimo di buona volonta' - altri sistemi di soppressione, tutti molto meno dolorosi della lenta asfissia sotto terra''. (ANSA)

sandy
12-01-06, 12:12 PM
12 gennaio - Savona
Aviaria, Enpa chiede uccisione senza sofferenze per polli infetti.

Non far soffrire inutilmente i polli che vengono soppressi per l'influenza aviaria in Turchia: e' l'invito rivolto dall' Ente nazionale protezione animali di Savona in un appello ai cittadini a scrivere lettere di protesta all'ambasciata turca in Italia.
''Nella civilta' del terzo millennio - scrive l'Enpa - l'uomo non ha alcun riguardo per la morte di esseri viventi che provano dolore ed hanno vita sociale ed affettiva (la scienza lo ha dimostrato anche per le galline); e non fa nessuno sforzo per garantirgli un trapasso meno traumatico cercando - basta un minimo di buona volonta' - altri sistemi di soppressione, tutti molto meno dolorosi della lenta asfissia sotto terra''. (ANSA)

sandy
12-01-06, 12:12 PM
12 gennaio - Savona
Aviaria, Enpa chiede uccisione senza sofferenze per polli infetti.

Non far soffrire inutilmente i polli che vengono soppressi per l'influenza aviaria in Turchia: e' l'invito rivolto dall' Ente nazionale protezione animali di Savona in un appello ai cittadini a scrivere lettere di protesta all'ambasciata turca in Italia.
''Nella civilta' del terzo millennio - scrive l'Enpa - l'uomo non ha alcun riguardo per la morte di esseri viventi che provano dolore ed hanno vita sociale ed affettiva (la scienza lo ha dimostrato anche per le galline); e non fa nessuno sforzo per garantirgli un trapasso meno traumatico cercando - basta un minimo di buona volonta' - altri sistemi di soppressione, tutti molto meno dolorosi della lenta asfissia sotto terra''. (ANSA)

sandy
13-01-06, 12:32 PM
MAIALI FLUORESCENTI, RICERCA IMPAZZITA
Invenzione dell'Università di Taiwan. Protesta della Lav.

13 gennaio 2006 - Ricercatori dell'Università di Taiwan hanno annunciato di aver fatto nascere tre maiali fluorescenti, che dal nero tendono al verde scuro, e che la loro scoperta promette di essere ''molto importante'' nella ricerca sulle cellule staminali.
''Potrebbe essere utile per accelerare la ricerca clinica sulle cellule staminali umane perche' i maiali sono considerati tra le specie animali quella piu' vicina agli esseri umani'', ha detto responsabile della ricerca, Wu Shinn-Chih, membro della facolta' di scienza animale dell'Universita' nazionale di Taiwan.
Una proteina fluorescente estratta dalle meduse e' stata introdotta per ''microiniezione'' nel nucleo delle cellule di un embrione di maiale, ha spiegato il ricercatore. Wu spera che la tecnologia messa a punto possa essere in particolare usata per seguire lo sviluppo dei tessuti nel caso in cui cellule staminali siano utilizzate per generare nuovi organi umani destinati a sostituirne altri insufficienti.
''Non c'e' alcun motivo di preoccuparsi - ha assicurato - perche' i maiali verdi non possono essere incrociati'', ne' dare vita a dei Frankenstein in versione suina''.
Di tutt'altro parere la LAV. ''Nonostante la moratoria del 1999 dell'Oms prosegue la ricerca sugli xenotrapianti ovvero gli studi cha hanno l'obiettivo di costruire animali geneticamente modificati che possano fare da serbatoi di organi per l'uomo''. E' la constatazione di Roberta Bartocci, responsabile Lav settore vivisezione. "E' l'ennesimo tassello nel filone di ricerca sugli xenotrapianti. Dopo il cane Snuppy della scorsa estate ed ora i maiali fluorescenti, e' preoccupante pensare che i Paesi asiatici possano diventare la frontiera della ricerca senza limiti etici.''.
''Attualmente - afferma Bartocci - esistono ancora rischi di rigetto nei trapianti tra individui della stessa specie e, inoltre, la recente emergenza di influenza aviaria ammonisce sui rischi di passaggio di virus tra animali e uomo che con uno xenotrapianto sarebbero del tutto incontrollabili. Gli studi sugli xeotrapianti - prosegue Bartocci - non giovano quindi agli animali ma neanche ai malati e alle loro famiglie; gli unici cui sembra che giovino sono coloro che ricevono finanziamenti. Di recente anche il nostro Ismett in Sicilia ha annunciato prossimi esperimenti su maiali per xenotrapianti; la LAV - conclude Bartocci - auspica che la ricerca sia rivolta viceversa a migliorare gli aspetti clinici nei trapianti umani e che il Ministero della Salute promuova misure di prevenzione per le malattie piu' gravi piuttosto che il trapianto di organi''.
(ANSA)

sandy
13-01-06, 12:32 PM
MAIALI FLUORESCENTI, RICERCA IMPAZZITA
Invenzione dell'Università di Taiwan. Protesta della Lav.

13 gennaio 2006 - Ricercatori dell'Università di Taiwan hanno annunciato di aver fatto nascere tre maiali fluorescenti, che dal nero tendono al verde scuro, e che la loro scoperta promette di essere ''molto importante'' nella ricerca sulle cellule staminali.
''Potrebbe essere utile per accelerare la ricerca clinica sulle cellule staminali umane perche' i maiali sono considerati tra le specie animali quella piu' vicina agli esseri umani'', ha detto responsabile della ricerca, Wu Shinn-Chih, membro della facolta' di scienza animale dell'Universita' nazionale di Taiwan.
Una proteina fluorescente estratta dalle meduse e' stata introdotta per ''microiniezione'' nel nucleo delle cellule di un embrione di maiale, ha spiegato il ricercatore. Wu spera che la tecnologia messa a punto possa essere in particolare usata per seguire lo sviluppo dei tessuti nel caso in cui cellule staminali siano utilizzate per generare nuovi organi umani destinati a sostituirne altri insufficienti.
''Non c'e' alcun motivo di preoccuparsi - ha assicurato - perche' i maiali verdi non possono essere incrociati'', ne' dare vita a dei Frankenstein in versione suina''.
Di tutt'altro parere la LAV. ''Nonostante la moratoria del 1999 dell'Oms prosegue la ricerca sugli xenotrapianti ovvero gli studi cha hanno l'obiettivo di costruire animali geneticamente modificati che possano fare da serbatoi di organi per l'uomo''. E' la constatazione di Roberta Bartocci, responsabile Lav settore vivisezione. "E' l'ennesimo tassello nel filone di ricerca sugli xenotrapianti. Dopo il cane Snuppy della scorsa estate ed ora i maiali fluorescenti, e' preoccupante pensare che i Paesi asiatici possano diventare la frontiera della ricerca senza limiti etici.''.
''Attualmente - afferma Bartocci - esistono ancora rischi di rigetto nei trapianti tra individui della stessa specie e, inoltre, la recente emergenza di influenza aviaria ammonisce sui rischi di passaggio di virus tra animali e uomo che con uno xenotrapianto sarebbero del tutto incontrollabili. Gli studi sugli xeotrapianti - prosegue Bartocci - non giovano quindi agli animali ma neanche ai malati e alle loro famiglie; gli unici cui sembra che giovino sono coloro che ricevono finanziamenti. Di recente anche il nostro Ismett in Sicilia ha annunciato prossimi esperimenti su maiali per xenotrapianti; la LAV - conclude Bartocci - auspica che la ricerca sia rivolta viceversa a migliorare gli aspetti clinici nei trapianti umani e che il Ministero della Salute promuova misure di prevenzione per le malattie piu' gravi piuttosto che il trapianto di organi''.
(ANSA)

sandy
13-01-06, 12:33 PM
CLONAZIONE: RICERCATORI INGLESI PUNTANO A "IBRIDI" UOMO-CONIGLIO!13 gen 06
Manca a tal riguardo una legislazione.

13 gennaio 2006 - Ricercatori dell'università londinese di King's College hanno annunciato l'intenzione di clonare embrioni a partire da ovuli di conigli e nuclei di cellule umane.
Gli embrioni sarebbero certamente formati in maggior parte da materia derivata dal coniglio, ma la suddivisione sarebbe pilotata da Dna umano: lo ha precisato il professor Chris Shaw, responsabile di questo gruppo di scienziati. Questi embrioni sarebbero utilizzati esclusivamente nel quadro della ricerca sullo sviluppo delle cellule staminali e sulle malattie genetiche.
In base alle leggi britanniche attuali, lo sviluppo degli embrioni clonati non deve essere superiore ai quattordici giorni e non possono mai essere impiantati nell'utero di una donna.
Riconoscendo di aver bisogno di un'autorizzazione formale dell'autorità britannica per la fertilità umana e l'embriologia (Hfea), il professor Shaw ha spiegato di "volere trovare risorse alternative per procurarsi ovuli".
"La fertilità dei conigli è leggendaria e potrebbe essere possibile utilizzare cellule umane e trasferirne il nucleo in ovuli di conigli", ha spiegato il ricercatore. "Legalmente, la situazione non è chiara, ma è qualcosa di cui vorremmo discutere con l'Hfea". Il professor Shaw e i suoi colleghi del King's College hanno una autorizzazione comune con il gruppo del professor Ian Wilmut al Roslin Institute di Edimburgo, in Scozia, per clonare embrioni umani a fini terapeutici. Il professor Wilmut è il creatore della pecora Dolly, nel 1996. Ma l'assenza di ovuli umani disponibili per queste ricerche è la grande difficoltà che incontrano i ricercatori britannici. Attualmente, la loro unica risorsa risiede negli ovuli abbandonati a seguito di procedure di fecondazione in-vitro.
Il professor Shaw ha precisato che casi di combinazione tra Dna umano e ovuli di conigli sono stati già realizzati in Cina, dal gruppo del professore Sheng Huizhen all'Università di medicina due di Shanghai. Questo gruppo afferma di avere in questo modo creato già piú di cento embrioni e che questi sarebbero sopravvissuti fino ad acquisire lo status di blastociti, che corrisponde alla fase dello sviluppo embrionale precoce (da cinque a sette giorni nell'uomo).
Al momento della pubblicazione dell'articolo sulle ricerche del professore Sheng, nel 2004, sulla rivista Cell Research, numerosi esperti avevano sottolineato l'assenza di dettagli forniti dal gruppo cinese. Pur apparentemente favorevole al via libera alla richiesta del professor Shaw, il dottor Chris O'Toole, membro dell'Hfea, ha riconosciuto che la questione è complessa: "Combinare materiale umano e animale è una questione complessa, che non è citata direttamente e implicitamente dalla legislazione attuale. Ma attendiamo con impazienza un quadro di lavoro piú chiaro e piú flessibile, a seguito della revisione dell'attuale legislazione sulla fertilità per cui si è impegnato il governo".
L'esecutivo laburista di Tony Blair ha lanciato una vasta consultazione sulla necessità di rivedere la legge del 1990 sulla procreazione assistita, per tenere conto dei progressi della scienza e dell'evoluzione dei costumi, con in particolare la questione delle coppie omosessuali. In alcuni ambienti, la richiesta del professore Shaw ha causato dure rimostranze. Fino a oggi, in Gran Bretagna, soltanto il gruppo del professore Miodrag Stojkovic, dell'Istituto di genetica umana dell'università di Newcastle (nord dell'Inghilterra), è riuscito a produrre embrioni clonati, nel maggio 2005. (Apcom)(fonte Afp)

sandy
13-01-06, 12:33 PM
CLONAZIONE: RICERCATORI INGLESI PUNTANO A "IBRIDI" UOMO-CONIGLIO!13 gen 06
Manca a tal riguardo una legislazione.

13 gennaio 2006 - Ricercatori dell'università londinese di King's College hanno annunciato l'intenzione di clonare embrioni a partire da ovuli di conigli e nuclei di cellule umane.
Gli embrioni sarebbero certamente formati in maggior parte da materia derivata dal coniglio, ma la suddivisione sarebbe pilotata da Dna umano: lo ha precisato il professor Chris Shaw, responsabile di questo gruppo di scienziati. Questi embrioni sarebbero utilizzati esclusivamente nel quadro della ricerca sullo sviluppo delle cellule staminali e sulle malattie genetiche.
In base alle leggi britanniche attuali, lo sviluppo degli embrioni clonati non deve essere superiore ai quattordici giorni e non possono mai essere impiantati nell'utero di una donna.
Riconoscendo di aver bisogno di un'autorizzazione formale dell'autorità britannica per la fertilità umana e l'embriologia (Hfea), il professor Shaw ha spiegato di "volere trovare risorse alternative per procurarsi ovuli".
"La fertilità dei conigli è leggendaria e potrebbe essere possibile utilizzare cellule umane e trasferirne il nucleo in ovuli di conigli", ha spiegato il ricercatore. "Legalmente, la situazione non è chiara, ma è qualcosa di cui vorremmo discutere con l'Hfea". Il professor Shaw e i suoi colleghi del King's College hanno una autorizzazione comune con il gruppo del professor Ian Wilmut al Roslin Institute di Edimburgo, in Scozia, per clonare embrioni umani a fini terapeutici. Il professor Wilmut è il creatore della pecora Dolly, nel 1996. Ma l'assenza di ovuli umani disponibili per queste ricerche è la grande difficoltà che incontrano i ricercatori britannici. Attualmente, la loro unica risorsa risiede negli ovuli abbandonati a seguito di procedure di fecondazione in-vitro.
Il professor Shaw ha precisato che casi di combinazione tra Dna umano e ovuli di conigli sono stati già realizzati in Cina, dal gruppo del professore Sheng Huizhen all'Università di medicina due di Shanghai. Questo gruppo afferma di avere in questo modo creato già piú di cento embrioni e che questi sarebbero sopravvissuti fino ad acquisire lo status di blastociti, che corrisponde alla fase dello sviluppo embrionale precoce (da cinque a sette giorni nell'uomo).
Al momento della pubblicazione dell'articolo sulle ricerche del professore Sheng, nel 2004, sulla rivista Cell Research, numerosi esperti avevano sottolineato l'assenza di dettagli forniti dal gruppo cinese. Pur apparentemente favorevole al via libera alla richiesta del professor Shaw, il dottor Chris O'Toole, membro dell'Hfea, ha riconosciuto che la questione è complessa: "Combinare materiale umano e animale è una questione complessa, che non è citata direttamente e implicitamente dalla legislazione attuale. Ma attendiamo con impazienza un quadro di lavoro piú chiaro e piú flessibile, a seguito della revisione dell'attuale legislazione sulla fertilità per cui si è impegnato il governo".
L'esecutivo laburista di Tony Blair ha lanciato una vasta consultazione sulla necessità di rivedere la legge del 1990 sulla procreazione assistita, per tenere conto dei progressi della scienza e dell'evoluzione dei costumi, con in particolare la questione delle coppie omosessuali. In alcuni ambienti, la richiesta del professore Shaw ha causato dure rimostranze. Fino a oggi, in Gran Bretagna, soltanto il gruppo del professore Miodrag Stojkovic, dell'Istituto di genetica umana dell'università di Newcastle (nord dell'Inghilterra), è riuscito a produrre embrioni clonati, nel maggio 2005. (Apcom)(fonte Afp)

sandy
13-01-06, 12:35 PM
News - 13/01/2006

Harvard University (USA): studiate le basi biologiche della formazione dei ricordi nel moscerino della frutta, sottoponendolo ad elettroshock contemporaneamente all'emanazione di un aroma. Sentendo un determinato odore che gli ricorda il dolore, il moscerino si mette al riparo.
lav

sandy
13-01-06, 12:35 PM
News - 13/01/2006

Harvard University (USA): studiate le basi biologiche della formazione dei ricordi nel moscerino della frutta, sottoponendolo ad elettroshock contemporaneamente all'emanazione di un aroma. Sentendo un determinato odore che gli ricorda il dolore, il moscerino si mette al riparo.
lav

sandy
17-01-06, 11:23 AM
GLI ORSI IN CINA, FERMIAMO LE TORTURE INSOPPORTABILI!
Domani con Licia Colò in “Cominciamo bene animalieanimali... e” in onda alle 9 e 15 su Rai Tre.

17 gennaio 2006 - Domani su Cominciamo bene animalieanimali... e
Gli Orsi dal Collare in Cina sono da anni maltrattati e torturati. A loro viene estratta la bile tramite un catetere direttamente infilato nella cistifellea. La sofferenza per questi animali è tale che molti tentano il suicidio sventrandosi lo stomaco o prendendo a testate la gabbia in cui sono costretti. Licia Colò intervista oggi Jil Robinson, oresidente dell’Animal Asia Foundation e da sempre impegnata a salvare gli orsi cinesi.
Quindi animalieanimali darà spazio, come di consueto agli appelli e agli esiti delle adozioni.
animali&animali

sandy
17-01-06, 11:23 AM
GLI ORSI IN CINA, FERMIAMO LE TORTURE INSOPPORTABILI!
Domani con Licia Colò in “Cominciamo bene animalieanimali... e” in onda alle 9 e 15 su Rai Tre.

17 gennaio 2006 - Domani su Cominciamo bene animalieanimali... e
Gli Orsi dal Collare in Cina sono da anni maltrattati e torturati. A loro viene estratta la bile tramite un catetere direttamente infilato nella cistifellea. La sofferenza per questi animali è tale che molti tentano il suicidio sventrandosi lo stomaco o prendendo a testate la gabbia in cui sono costretti. Licia Colò intervista oggi Jil Robinson, oresidente dell’Animal Asia Foundation e da sempre impegnata a salvare gli orsi cinesi.
Quindi animalieanimali darà spazio, come di consueto agli appelli e agli esiti delle adozioni.
animali&animali

vina
18-01-06, 10:22 AM
ho visto,come sempre,il programma di licia,è terrificante vedere gli orsi in quelle condizioni,soffro un pò di claustrofobia e non riesco ad immaginare cosa può patire un animale rinchiuso con un catetere in una gabbia per tutta la vita,alla fine per riconciliarmi un pò(ma solo un pò) col genere umano ho messo national geografic su sky, a miami un signore cura pellicani feriti cercando di farli ritornare al mare una volta guariti...!!sandy ti ho mandato una mail spero che ti sia arrivata,ciao vina!

vina
18-01-06, 10:22 AM
ho visto,come sempre,il programma di licia,è terrificante vedere gli orsi in quelle condizioni,soffro un pò di claustrofobia e non riesco ad immaginare cosa può patire un animale rinchiuso con un catetere in una gabbia per tutta la vita,alla fine per riconciliarmi un pò(ma solo un pò) col genere umano ho messo national geografic su sky, a miami un signore cura pellicani feriti cercando di farli ritornare al mare una volta guariti...!!sandy ti ho mandato una mail spero che ti sia arrivata,ciao vina!

sandy
23-01-06, 12:15 PM
Noi e gli animali
Un'ipocrisia di due giorni (dimenticando le stragi)
Fonte: www.corriere.it
22.01.06
22 gennaio 2006
Quale umanità è affacciata con compassione sugli argini del Tamigi, e quale altra assiste impassibile all'agonia di centinaia di migliaia di polli sepolti o bruciati vivi? L'ipotesi che si tratti più o meno della stessa, non poggia sulla diversa considerazione che riserviamo a ciascun essere vivente in base a quanto valutiamo il suo aspetto o la sua utilità. Si fonda invece sulla diversa capacità di partecipare alla sofferenza di un individuo, piuttosto che a quella di un popolo o di una specie. Tanti esempi la storia fornisce; che non sembri un accostamento inopportuno quello con le vicende animali, se non per il principio che muove certe nostre emozioni. Fra il 1925 (anno in cui fu varata la prima nave a bordo della quale i cetacei potevano essere fatti a pezzi e le carni lavorate, mentre nel '70 compaiono gli arpioni esplosivi) e il 1975, si stima che siano state uccise oltre 1,5 milioni di balene. Su tale caccia a fini commerciali, nel 1986 l'Iwc, International Whailing Commission, approvò una moratoria per consentire la ripresa ai giganti mammiferi marini, lenti nella riproduzione e già minacciati dall'inquinamento chimico e acustico, dai cambiamenti climatici, dalle catture accidentali e dal depauperamento del mare. Morta la balena del Tamigi Inutile la corsa verso il mare




Dopo una pausa a seguito di incoraggiamenti ricevuti per promuovere il turistico e innocuo whale-whatching , qualche anno fa la Norvegia ha ripreso a cacciare, come pure l'Islanda, mentre l'inesausto Giappone sostiene di spedire in mare le proprie baleniere a scopi scientifici, sorvolando sul successivo commercio degli esemplari catturati. Sono fatti che avvengono ogni giorno, eppure non ci facciamo caso. Il destino degli animali si mescola nella nostra coscienza in una confusione di specie che soccombono o si tramutano, una ridda di allevamenti intensivi, zoo, stagioni venatorie, pesci e uccelli avvolti dal petrolio, cani e gatti scuoiati, orsi rinchiusi nelle fattorie della bile o abbattuti a fucilate alle porte di New York, cuccioli di foca finiti a bastonate. Ogni tanto qualcosa scuote la nostra attenzione, ma sono ancora numeri: in India gli elefanti non hanno più spazio e cibo a sufficienza, così invadono con esiti catastrofici i villaggi; in Occidente le volpi si spingono a frugare nell'immondizia delle periferie urbane, gufi e gabbiani si trasferiscono in città. Poi una balena, una sola, dall'oceano risale un grande fiume e va a morire di fronte agli uomini.


Noi allora la vediamo e forse nemmeno siamo consapevoli fino in fondo di cosa essa porti con sé, del fatto che la commozione che ci suscita è quella d'abitudine non riconosciuta a tutte le balene del mondo messe insieme. Tale processo non sfugge invece alle industrie alimentari e dell'abbigliamento, che lavorano affinché il sistema mediatico non proponga mai gli animali da macello come individui, bensì, ancor prima di essere sacrificati, come prodotto: se la gente s'innamorasse delle gesta di una mucca, se questa s'imponesse ai nostri cuori come un soggetto, quanti continuerebbero a mangiarne la carne o a indossarne la pelle? In fondo è quasi sempre dall'individuo, slancio, cruccio e limite della natura umana, che si ricavano i messaggi più universali. Qualcosa dunque significherà pure, una balena a Londra.

sandy
23-01-06, 12:15 PM
Noi e gli animali
Un'ipocrisia di due giorni (dimenticando le stragi)
Fonte: www.corriere.it
22.01.06
22 gennaio 2006
Quale umanità è affacciata con compassione sugli argini del Tamigi, e quale altra assiste impassibile all'agonia di centinaia di migliaia di polli sepolti o bruciati vivi? L'ipotesi che si tratti più o meno della stessa, non poggia sulla diversa considerazione che riserviamo a ciascun essere vivente in base a quanto valutiamo il suo aspetto o la sua utilità. Si fonda invece sulla diversa capacità di partecipare alla sofferenza di un individuo, piuttosto che a quella di un popolo o di una specie. Tanti esempi la storia fornisce; che non sembri un accostamento inopportuno quello con le vicende animali, se non per il principio che muove certe nostre emozioni. Fra il 1925 (anno in cui fu varata la prima nave a bordo della quale i cetacei potevano essere fatti a pezzi e le carni lavorate, mentre nel '70 compaiono gli arpioni esplosivi) e il 1975, si stima che siano state uccise oltre 1,5 milioni di balene. Su tale caccia a fini commerciali, nel 1986 l'Iwc, International Whailing Commission, approvò una moratoria per consentire la ripresa ai giganti mammiferi marini, lenti nella riproduzione e già minacciati dall'inquinamento chimico e acustico, dai cambiamenti climatici, dalle catture accidentali e dal depauperamento del mare. Morta la balena del Tamigi Inutile la corsa verso il mare




Dopo una pausa a seguito di incoraggiamenti ricevuti per promuovere il turistico e innocuo whale-whatching , qualche anno fa la Norvegia ha ripreso a cacciare, come pure l'Islanda, mentre l'inesausto Giappone sostiene di spedire in mare le proprie baleniere a scopi scientifici, sorvolando sul successivo commercio degli esemplari catturati. Sono fatti che avvengono ogni giorno, eppure non ci facciamo caso. Il destino degli animali si mescola nella nostra coscienza in una confusione di specie che soccombono o si tramutano, una ridda di allevamenti intensivi, zoo, stagioni venatorie, pesci e uccelli avvolti dal petrolio, cani e gatti scuoiati, orsi rinchiusi nelle fattorie della bile o abbattuti a fucilate alle porte di New York, cuccioli di foca finiti a bastonate. Ogni tanto qualcosa scuote la nostra attenzione, ma sono ancora numeri: in India gli elefanti non hanno più spazio e cibo a sufficienza, così invadono con esiti catastrofici i villaggi; in Occidente le volpi si spingono a frugare nell'immondizia delle periferie urbane, gufi e gabbiani si trasferiscono in città. Poi una balena, una sola, dall'oceano risale un grande fiume e va a morire di fronte agli uomini.


Noi allora la vediamo e forse nemmeno siamo consapevoli fino in fondo di cosa essa porti con sé, del fatto che la commozione che ci suscita è quella d'abitudine non riconosciuta a tutte le balene del mondo messe insieme. Tale processo non sfugge invece alle industrie alimentari e dell'abbigliamento, che lavorano affinché il sistema mediatico non proponga mai gli animali da macello come individui, bensì, ancor prima di essere sacrificati, come prodotto: se la gente s'innamorasse delle gesta di una mucca, se questa s'imponesse ai nostri cuori come un soggetto, quanti continuerebbero a mangiarne la carne o a indossarne la pelle? In fondo è quasi sempre dall'individuo, slancio, cruccio e limite della natura umana, che si ricavano i messaggi più universali. Qualcosa dunque significherà pure, una balena a Londra.

sandy
24-01-06, 01:20 PM
CAPRETTE VORACI, PROVINCIA LE ABBATTE!
E' successo nel piacentino tra le proteste di una vallata.
24 gennaio 2006 - Un'intera vallata si ribella all'abbattimento di dieci piccole caprette selvatiche che da oltre trent'anni presidiavano una vetta panoramica della provincia di Piacenza, la Pietra Parcellara, meta domenicale di centinaia di escursionisti. La ''strage'' e' datata settembre 2005, ma la notizia e' diventata di pubblico dominio solo la settimana scorsa. Gli animali sono caduti sotto i colpi degli ''operatori di selezione'' messi in campo dal Servizio di tutela faunistica della Provincia, perche' mangiavano e dunque rovinavano la flora protetta (come le genzianelle) che ricoprono la montagna.
Celestino Poggioli, comandante della polizia provinciale e responsabile del Servizio di tutela faunistica della Provincia, nonche' ''regista'' del contestato intervento osserva che ''esiste una precisa disposizione che impedisce il pascolo libero caprino, in quanto le capre, a differenza degli ovini, si cibano anche di specie arboree, piantine cioe' gia' dotate di tronco, e creano quindi problemi''. Ma intanto, sull'uccisione delle caprette si e' scatenato il finimondo.
Il titolare di un agriturismo che si affaccia proprio sulla Pietra Parcellara - testimone dell'episodio - riferisce di una ''assurda battuta di caccia''. ''Ho udito delle voci e poi degli spari, almeno un'ora e mezzo di spari. Centinaia di colpi. Ho capito subito che sparavano alle caprette perche' nelle settimane precedenti si era sparsa la voce che le avrebbero uccise. Ma io non ci potevo credere, mi sembrava assurdo. Ma come? - mi dicevo - la Provincia non e' venuta a sparare ai cani selvatici che qualche anno fa ci hanno massacrato quasi cinquanta pecore e adesso ammazza le caprette che non hanno mai fatto del male a nessuno. Quando i 'cacciatori' sono scesi, passando davanti alla nostra proprieta', ho chiesto spiegazioni alle guardie - prosegue Alfredo Cozza - mi hanno detto che avevano ricevuto l'ordine dalla Provincia perche' quegli animali davano fastidio e danneggiavano il parco floristico''.
Il sindaco di Travo (comune in cui si staglia la Pietra Parcellara), Albino Cassinari, accusa la Provincia di non averlo nemmeno avvisato e si dice amareggiato per il metodo adottato: ''Non discuto sulla legalita' dell'intervento - spiega - ma prima di abbattere animali che vivevano sul territorio da piu' di trent'anni si dovevano quanto meno interpellare le amministrazioni comunali competenti, cioe' Travo e Bobbio. E poi, se era veramente necessario spostarle per salvaguardare la flora protetta della zona, credo lo si potesse fare in modo meno cruento. Se sulle Alpi si catturano stambecchi e camosci, credo che si sarebbero potute comodamente catturare anche le caprette della Pietra Parcellara''.
La gente del luogo sta raccogliendo firme per ripopolare la montagna con gli stessi animali (si rincorrono anche voci secondo le quali almeno una capra sarebbe scampata all'esecuzione), la redazione del quotidiano ''Liberta''' e' tempestata di lettere di protesta, c'e' chi scrive poesie sulle povere caprette e chi (un gruppo di abitanti della zona) si e' rivolto a ''Striscia la Notizia''. Gli ambientalisti minacciano denunce ed oggi la questione approda tra non poche polemiche in consiglio provinciale. Il silenzio delle caprette innocenti in Valtrebbia e' sempre piu' rumoroso.
(ANSA)

sandy
24-01-06, 01:20 PM
CAPRETTE VORACI, PROVINCIA LE ABBATTE!
E' successo nel piacentino tra le proteste di una vallata.
24 gennaio 2006 - Un'intera vallata si ribella all'abbattimento di dieci piccole caprette selvatiche che da oltre trent'anni presidiavano una vetta panoramica della provincia di Piacenza, la Pietra Parcellara, meta domenicale di centinaia di escursionisti. La ''strage'' e' datata settembre 2005, ma la notizia e' diventata di pubblico dominio solo la settimana scorsa. Gli animali sono caduti sotto i colpi degli ''operatori di selezione'' messi in campo dal Servizio di tutela faunistica della Provincia, perche' mangiavano e dunque rovinavano la flora protetta (come le genzianelle) che ricoprono la montagna.
Celestino Poggioli, comandante della polizia provinciale e responsabile del Servizio di tutela faunistica della Provincia, nonche' ''regista'' del contestato intervento osserva che ''esiste una precisa disposizione che impedisce il pascolo libero caprino, in quanto le capre, a differenza degli ovini, si cibano anche di specie arboree, piantine cioe' gia' dotate di tronco, e creano quindi problemi''. Ma intanto, sull'uccisione delle caprette si e' scatenato il finimondo.
Il titolare di un agriturismo che si affaccia proprio sulla Pietra Parcellara - testimone dell'episodio - riferisce di una ''assurda battuta di caccia''. ''Ho udito delle voci e poi degli spari, almeno un'ora e mezzo di spari. Centinaia di colpi. Ho capito subito che sparavano alle caprette perche' nelle settimane precedenti si era sparsa la voce che le avrebbero uccise. Ma io non ci potevo credere, mi sembrava assurdo. Ma come? - mi dicevo - la Provincia non e' venuta a sparare ai cani selvatici che qualche anno fa ci hanno massacrato quasi cinquanta pecore e adesso ammazza le caprette che non hanno mai fatto del male a nessuno. Quando i 'cacciatori' sono scesi, passando davanti alla nostra proprieta', ho chiesto spiegazioni alle guardie - prosegue Alfredo Cozza - mi hanno detto che avevano ricevuto l'ordine dalla Provincia perche' quegli animali davano fastidio e danneggiavano il parco floristico''.
Il sindaco di Travo (comune in cui si staglia la Pietra Parcellara), Albino Cassinari, accusa la Provincia di non averlo nemmeno avvisato e si dice amareggiato per il metodo adottato: ''Non discuto sulla legalita' dell'intervento - spiega - ma prima di abbattere animali che vivevano sul territorio da piu' di trent'anni si dovevano quanto meno interpellare le amministrazioni comunali competenti, cioe' Travo e Bobbio. E poi, se era veramente necessario spostarle per salvaguardare la flora protetta della zona, credo lo si potesse fare in modo meno cruento. Se sulle Alpi si catturano stambecchi e camosci, credo che si sarebbero potute comodamente catturare anche le caprette della Pietra Parcellara''.
La gente del luogo sta raccogliendo firme per ripopolare la montagna con gli stessi animali (si rincorrono anche voci secondo le quali almeno una capra sarebbe scampata all'esecuzione), la redazione del quotidiano ''Liberta''' e' tempestata di lettere di protesta, c'e' chi scrive poesie sulle povere caprette e chi (un gruppo di abitanti della zona) si e' rivolto a ''Striscia la Notizia''. Gli ambientalisti minacciano denunce ed oggi la questione approda tra non poche polemiche in consiglio provinciale. Il silenzio delle caprette innocenti in Valtrebbia e' sempre piu' rumoroso.
(ANSA)

sandy
26-01-06, 08:32 AM
Sta per passare la legge del governo sulla sperimentazione animale. La Lav dice sì
Vivisezione, animalisti divisi
Le altre associazioni sono sul piede di guerra. «La scienza sostiene che la sperimentazione sugli animali non serve ed è dannosa», dice Fabrizia Pratesi di EquivitaLuca Fazio
Fonte: www.ilmanifesto.it
24.01.06
25 gennaio 2006
Gli animalisti ormai si guardano in cagnesco. L'oggetto del contendere, o spaccatura insanabile, è la sperimentazione sugli animali. Ci sono associazioni, che solo per necessità di sintesi definiamo «massimaliste», secondo cui bisogna abolirla tout-court, oggi a maggior ragione nel momento in cui una rivista come Nature arriva a definirla «cattiva scienza». Altre invece, con approccio più «riduzionista», pensano che una mediazione con le istituzioni sia l'unica strada percorribile per arrivare a una buona legge che tuteli gli animali da laboratorio. Il fatto, la pietra dello scandalo, è che la Lega anti vivisezione (Lav), la più celebre delle associazioni animaliste, ha lavorato alla stesura di un nuovo testo di legge che prende il nome dall'onorevole Giulio Schmidt (Forza Italia); la legge potrebbe essere approvata in prima lettura senza bisogno di passare dall'aula qualora entro giovedì la Commissione affari sociali raccolga una maggioranza di almeno 4/5.

La spaccatura tra gli animalisti non è solo per una questione ideologica. Gianluca Felicetti, presidente della Lav, è convinto di aver fatto un ottimo lavoro e respinge le critiche e le insinuazioni di chi si è sentito tradito dalla Lav che andrebbe «d'amore e d'accordo con Farmindustria e con Forza Italia». Felicetti non ha dubbi. «Questa è la miglior legge possibile oggi, la più avanzata in Europa e quindi anche nel mondo. La normativa del 1992 ha fatto il suo tempo, per esempio oggi la metà degli oltre 900 mila animali che ogni anno vengono utilizzati nei laboratori è geneticamente modificata, e con questa legge ci sono strumenti che vanno in loro difesa». Dall'altra parte, però, ci sono associazioni secondo cui questo significa implicitamente autorizzare l'utilizzo di animali gm. Secondo Felicetti, inoltre, se questa legge passasse da subito ci sarebbe uno stop per i test che riguardano i cosmetici (la Ue imporrà lo stop a partire dal 2009), e per i test a scopo bellico, didattico e domestico.


L'associazione animalista Equivita, che aveva accettato con scetticismo il tavolo di lavoro proposto dall'onorevole Schmidt, ha resistito poche settimane. Fabrizia Pratesi, coordinatrice di Equivita, ci tiene a sottolineare che la posizione della sua associazione ha fondamenti scientifici e non etici. «Ormai è la scienza - spiega - che richiede energicamente un superamento della sperimentazione sugli animali, e non regole per far soffrire un po' meno gli animali». Per questo avete abbandonato i lavori? «Abbiamo chiesto a Schmidt - dice Pratesi - di inserire nella legge un cenno su un punto che per noi è inderogabile: ormai ci sono scienziati che sostengono che questo tipo di ricerca scientifica è dannosa e soprattutto deviante. Abbiamo chiesto solo che si inserisse la necessità di una verifica dei metodi alternativi, ci sono riviste prestigiose come Nature che chiedono la validazione di parametri che si sono rivelati fallaci. Le nostre proposte sono state disattese, ma non è stato così per quelle di confindustria».


Le associazioni che hanno abbandonato la Lav al suo destino (Equivita, Animalisti Italiani, Movimento Una e Movimento Antispecista) hanno trovato una sponda politica nella senatrice verde Luana Zanella. «Il testo che stanno cercando di approvare in tutta fretta - spiega - rischia di essere un cavallo di Troia: il tentativo di ridurre i danni della sperimentazione sugli animali può soffocare la grande battaglia culturale che punta al divieto della sperimentazione». Per questo Luana Zanella, la scorsa settimana, ha presentato una proposta di legge per chiedere lo stop alla sperimentazione a partire dal 2007.

sandy
26-01-06, 08:32 AM
Sta per passare la legge del governo sulla sperimentazione animale. La Lav dice sì
Vivisezione, animalisti divisi
Le altre associazioni sono sul piede di guerra. «La scienza sostiene che la sperimentazione sugli animali non serve ed è dannosa», dice Fabrizia Pratesi di EquivitaLuca Fazio
Fonte: www.ilmanifesto.it
24.01.06
25 gennaio 2006
Gli animalisti ormai si guardano in cagnesco. L'oggetto del contendere, o spaccatura insanabile, è la sperimentazione sugli animali. Ci sono associazioni, che solo per necessità di sintesi definiamo «massimaliste», secondo cui bisogna abolirla tout-court, oggi a maggior ragione nel momento in cui una rivista come Nature arriva a definirla «cattiva scienza». Altre invece, con approccio più «riduzionista», pensano che una mediazione con le istituzioni sia l'unica strada percorribile per arrivare a una buona legge che tuteli gli animali da laboratorio. Il fatto, la pietra dello scandalo, è che la Lega anti vivisezione (Lav), la più celebre delle associazioni animaliste, ha lavorato alla stesura di un nuovo testo di legge che prende il nome dall'onorevole Giulio Schmidt (Forza Italia); la legge potrebbe essere approvata in prima lettura senza bisogno di passare dall'aula qualora entro giovedì la Commissione affari sociali raccolga una maggioranza di almeno 4/5.

La spaccatura tra gli animalisti non è solo per una questione ideologica. Gianluca Felicetti, presidente della Lav, è convinto di aver fatto un ottimo lavoro e respinge le critiche e le insinuazioni di chi si è sentito tradito dalla Lav che andrebbe «d'amore e d'accordo con Farmindustria e con Forza Italia». Felicetti non ha dubbi. «Questa è la miglior legge possibile oggi, la più avanzata in Europa e quindi anche nel mondo. La normativa del 1992 ha fatto il suo tempo, per esempio oggi la metà degli oltre 900 mila animali che ogni anno vengono utilizzati nei laboratori è geneticamente modificata, e con questa legge ci sono strumenti che vanno in loro difesa». Dall'altra parte, però, ci sono associazioni secondo cui questo significa implicitamente autorizzare l'utilizzo di animali gm. Secondo Felicetti, inoltre, se questa legge passasse da subito ci sarebbe uno stop per i test che riguardano i cosmetici (la Ue imporrà lo stop a partire dal 2009), e per i test a scopo bellico, didattico e domestico.


L'associazione animalista Equivita, che aveva accettato con scetticismo il tavolo di lavoro proposto dall'onorevole Schmidt, ha resistito poche settimane. Fabrizia Pratesi, coordinatrice di Equivita, ci tiene a sottolineare che la posizione della sua associazione ha fondamenti scientifici e non etici. «Ormai è la scienza - spiega - che richiede energicamente un superamento della sperimentazione sugli animali, e non regole per far soffrire un po' meno gli animali». Per questo avete abbandonato i lavori? «Abbiamo chiesto a Schmidt - dice Pratesi - di inserire nella legge un cenno su un punto che per noi è inderogabile: ormai ci sono scienziati che sostengono che questo tipo di ricerca scientifica è dannosa e soprattutto deviante. Abbiamo chiesto solo che si inserisse la necessità di una verifica dei metodi alternativi, ci sono riviste prestigiose come Nature che chiedono la validazione di parametri che si sono rivelati fallaci. Le nostre proposte sono state disattese, ma non è stato così per quelle di confindustria».


Le associazioni che hanno abbandonato la Lav al suo destino (Equivita, Animalisti Italiani, Movimento Una e Movimento Antispecista) hanno trovato una sponda politica nella senatrice verde Luana Zanella. «Il testo che stanno cercando di approvare in tutta fretta - spiega - rischia di essere un cavallo di Troia: il tentativo di ridurre i danni della sperimentazione sugli animali può soffocare la grande battaglia culturale che punta al divieto della sperimentazione». Per questo Luana Zanella, la scorsa settimana, ha presentato una proposta di legge per chiedere lo stop alla sperimentazione a partire dal 2007.

sandy
30-01-06, 11:49 AM
Forse un giorno, vicino o lontano dipenderà da noi, un bambino leggerà sul libro di storia che una volta gli esseri umani mangiavano cadaveri.
Mangiamo cadaveri ?Luciano Gianazza
Fonte: www-medicinenon.it
http://www.medicinenon.it/modules.php?name=News&file=article&sid=42
21.01.06
27 gennaio 2006
La consuetudine è così affermata che l'uomo non si rende più nemmeno conto che ormai da millenni si nutre di cadaveri.

Olocausto
Le parole hanno il potere di dare un differente valore alle cose e ci distaccano dalla realtà. Usando parole come salumi, prosciutto, fesa, braciola, fiorentina, speck, salsiccia, bresaola, trippa, bottarca e tutte quell'altre parole tanto care ai buongustai, l'uomo si dimentica che sta mangiando cadaveri.


E' stato difficile per me arrivare alla comprensione della verità a causa delle idee preconcette che ci vengono propinate fin dall'infanzia.


Nessuno deve sentirsi personalmente accusato di azioni deprecabili, l'articolo è la proposta di una presa di coscienza di consuetudini alimentari ereditate fin dalla nascita che meritano di essere analizzate. Il fatto che la maggioranza di una comunità faccia determinate azioni le rende "normali". Ad esempio in una comunità di cannibali è normale mangiare altri esseri umani, ma nella società occidentale se un cannibale volesse mantenere le sue usanze farebbe insorgere qualche protesta. In Cina i cani vengono allevati e macellati al pari di polli, mucche, pecore, maiali, struzzi, conigli, fagiani, ecc. ma se il nostro vicino allevasse cani per poi mangiarseli, una volta venuto a conoscenza delle autorità verrebbe arrestato e i media ne parlerebbero, e qualche direttore di TG, direbbe: "Pensate, allevava cani e poi se li mangiava! Il cane, il miglior amico dell'uomo...!" In una civiltà più cosciente, in un futuro più o meno prossimo, se il "lato oscuro della forza" (scusa Lucas se ti cito) non prevalerà, un giorno potremmo vedere un documentario sul passato dell'uomo, quando si nutriva di animali.


Quando si è bambini e si va a scuola, si dà la fiducia all'insegnante e si pensa che quello che esce dalla sua bocca o che leggiamo sui testi scolastici sia oro colato e accettiamo tutto così com'è senza verificare personalmente se corrisponde a verità. Queste "verità" diventano punti di riferimento con cui nel corso della nostra vita confrontiamo le informazioni che ci arrivano, solidi come le pietre miliari impiantate dai romani che possiamo vedere ancora lungo alcune strade statali. Quando poi incontriamo concetti contrastanti, la nostra "verità" ci induce a fare opposizione e occorre un notevole sforzo per decidere di dare una chance alle nuove idee. In una certa misura ci sentiamo in torto, abbiamo vissuto con concetti errati credendo che fossero veri e non tutti sono disposti ad ammetterlo immediatamente, e persistono vivendo in base a tali concetti errati a loro discapito. Il bisogno di aver ragione spesso ci fa persistere nel continuare azioni irrazionali per non dover ammettere che eravamo in errore.


Gli scienziati dicono che l'uomo è onnivoro e le persone credono alle varie teorie che sostengono tale caratteristica, anche se priva di fondamento e resistono a chi afferma il contrario per le ragioni sopraddette.


L'uomo odierno della civiltà occidentale è onnivoro, ma questa non è una sua peculiarità, semmai un'aberrazione. E' diventato onnivoro, ed è una degenerazione.


Intorno a discariche maleodoranti, distanti centinaia di chilometri dal mare, vivono a volte comunità di gabbiani che si nutrono dei rifiuti, ma non sono "rifiutivori", semmai si sono aberrati alterando le loro abitudini a discapito della loro salute e primordiale bellezza.


L'uomo è fondamentalmente frugivoro, la frutta e i vegetali a foglia verde sono il suo alimento. La frutta matura fornisce i carboidrati complessi essenziali per il sangue e l'energia, mentre i vegetali a foglia verde forniscono i minerali essenziali. I vegetali amidacei invece non sono adatti perchè sviluppano acido carbonico e successivamente muco.
Nel corso dei secoli l'uomo ha modificato le sue abitudini alimentari, le sue aberrazioni si sono diffuse fino a diventare usanze.


Quello che una volta era per lui ripugnante è diventato alla fine gustoso.


Adesso, chi sostiene che l'uomo è frugivoro e che la frutta dolce e succosa è il suo alimento perfetto, diventa oggetto di scherno e derisione, essendo agli antipodi della condizione attuale.


Quando ero bambino avevo un cane, Ras, un pastore tedesco che mangiava gli avanzi di noi onnivori. A lui andavano gli avanzi dei polli e dei conigli che allevava mia madre. Poi arrivarono dei vicini e dal muro di cinta adiacente passavano i loro avanzi a Ras, principalmente pasta e riso, e Ras mangiava tutto. Era diventato onnivoro, si prese il cimurro e un giorno il giardiniere su ordine dei miei, nonostante il mio pianto disperato e le proteste, pose fine alla sua agonia con un colpo di fucile.


Quando gli scienziati affermano che l'uomo è onnivoro esprimono semplicemente un'evidenza della condizione attuale, che di fatto è un'aberrazione. Ma questo non significa che faccia parte del suo modo di vivere naturale, come non era certo naturale per Ras mangiare pastasciutta.


Insistere sul fatto che l'uomo sia onnivoro darà forse ragione alla scienza, all'antropologia e tutte le altre -logie, ma si continuerà a mantenerlo nella condizione patologica in cui si trova.


La malattia non è un'eccezione nella vita quotidiana attuale, ma una costante. Anzi, l'eccezione è essere sani, e non dovrebbe essere cosi, possibile che la Natura abbia sbagliato in maniera così grossolana? Infatti, l'errore è solo nostro.


Molte cose entrano in gioco quando ci nutriamo di "carne". Ogni tanto non posso trattenermi dal ridere, anche se so che la situazione è tragica piuttosto che comica, quando sento qualcuno alla TV che dà consigli sull'alimentazione e parla di selvaggina, di carni bianche, di carni nobili, carne tenera, carne frollata, sono tutte fantasie, in realtà stanno parlando di cadaveri che hanno iniziato il processo di decomposizione dal momento in cui sono stati uccisi.


Nel caso della carne, oltre al ben conosciuto fatto che il consumo determina depositi di acidi urici nei tessuti provocando le varie artrosi ed artriti, c'è un fattore sconosciuto ai più.


Le cellule hanno una memoria e oscillando trasmettono vibrazioni ad altre cellule. Nella memoria delle cellule degli animali uccisi al macello troviamo dolore, terrore, disperazione, odio e risentimento, emozioni negative che vengono esasperate nel momento dell'uccisione. Le cellule dei cadaveri mantengono tali vibrazioni di emozioni negative per un certo periodo anche dopo la morte dell'organismo e trasmettono tali emozioni a chi se ne nutre.


I cereali in grani e i legumi sono abbastanza tollerati in piccole quantità, ma gli amidi della pasta e dei farinacei vengono accumulati negli spazi interstiziali e i latticini ostruiscono vene arterie e capillari o ogni "tubicino" del corpo. Dopo anni di alimentazione onnivora il corpo è ostruito pesantemente da grasso, muco, tossine, farmaci, parassiti. La disintossicazione consiste nel liberare il corpo da tali ostruzioni.


Nessuna meraviglia che sia più facile vincere al superenalotto che essere in buona salute.


Non mi stancherò mai di ripetere che per ottenere la buona salute dobbiamo togliere materia estranea al corpo, non aggiungerne altra. Aggiungere farmaci significa introdurre altre sostanze tossiche che aggravano la situazione anche se apparentemente la scomparsa di sintomi fa credere che si è guariti. E' solo apparenza di buona salute, non buona salute.


La verdura e la frutta contenevano tutti gli elementi necessari per il nutrimento del corpo e avevano qualità solventi e disintossicanti. Oggi i terreni, depauperati degli elementi nutritivi per le piante in seguito al loro intensivo sfruttamento, danno ortaggi e frutta scadenti e occorre ricorrere all'agricoltura biologica per avere qualcosa di meglio, ma occorrono ulteriori sforzi per ottenere prodotti di alta qualità, ovvero com'erano prima che l'avidità dell'uomo rovinasse tutto.


Ed è possibile che occorrano degli integratori a base di minerali e vitamine.


Questo è un breve articolo ma in sintesi descrive la corretta alimentazione e quella deleteria per la salute. La materia è approfondita in ogni dettaglio nel libro di Arnold Ehret "Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco", un libro che consiglio ad ognuno di procurarsi la sua propria copia. Ci sono voluti più di 80 anni per avere l'edizione tradotta in italiano. E' stato un impegno che ho fatto mio a beneficio di tutti coloro che vogliono avvalersi della conoscenza in esso contenuta.

sandy
31-01-06, 09:14 AM
Gli Achab giapponesi
Macellai crudeli, non certo scienziati
Oscar Grazioli
Fonte: www.libero.it
http://www.anmvi.it/anmvioggi/scheletro_articolo_liberoscar.php?codarticololiber oscar=158
24.01.06
27 gennaio 2006
Mentre Greenpeace deposita una balena morta davanti all'ambasciata nipponica a Berlino e decine di governi, milioni di persone nel mondo protestano contro il governo di Tokyo, reo di massacrare le balene per scopi alimentari e non scientifici, una balena, quasi a volere richiamare l'attenzione del mondo su quanto accade alle sue sorelle, si è fatta una passeggiata nel Tamigi fino a mostrarsi davanti al palazzo di Westminster.

Ho passato otto ore nel gelo del mar di Norvegia, una giornata che gli giravano un po' le palle, a seguire Pablo il veterinario spagnolo che ci faceva da guida e ci somministrava zuppa calda e pillole antinausea. Ne è valsa la pena e lo rifarei domattina, per vedere il capodoglio inarcare la gigantesca schiena e immergere la pinna a coda di rondine, facendoti riflettere su quanto sei piccolo e fragile su quel legno che, se volesse, farebbe scricchiolare con un piccolo buffetto, forte delle sue 50 tonnellate di peso.


Ma c'è chi se ne frega di questi miracoli della natura e, coperto dalla truffa delle ricerche scientifiche, compie veri e propri massacri. Sono i cacciatori giapponesi, impegnati quest'anno nella caccia "a fini scientifici" di 950 balene le cui carni, impacchettate a bordo, finiscono nei mercati del Sol Levante e sulle tavole dei gourmet. Per fortuna a contrastare gli "scienziati" ci sono le imbarcazioni dei volontari di Greenpeace che, calando gommoni tra le baleniere e le prede, hanno finora ridotto notevolmente il bottino sperato. Si è mosso perfino il governo della Nuova Zelanda che ha chiesto all'Australia e agli europei un'azione concertata contro il Giappone, reo di questa barbarie. Sull'Esperanza (una delle navi di Greenpeace) è imbarcata da due mesi Caterina Nitto, la 32enne milanese diventa un po' la Giovanna D'Arco dei giganti del mare.
Caterina ha raccontato all'Ansa: "Qualche giorno fa una nave cargo si è affiancata alla nave officina, dove viene trattata la carne, per il trasferimento di non so quante tonnellate di carne già impacchettata e pronta per essere trasferita sul mercato giapponese. Se questa è ricerca scientifica!".


Tokyo aveva abbandonato la caccia commerciale alle balene nel 1986 in ottemperanza ad una moratoria internazionale, ma dall'anno dopo ha dato inizio ad un programma di ricerca, che secondo gli oppositori non è altro che una caccia commerciale mascherata, per rifornire i mercati del pesce e i ristoranti del paese, dove la carne di balena è molto ricercata. "La caccia è rimasta quella di un tempo - racconta ancora Caterina - ed è drammatica perché la balena non muore subito, può restare in agonia anche un'ora. Ne abbiamo vista una che ha sofferto anche per un'ora e venti minuti con le carni aperte".


Il fatto è ancora più vergognoso perché i cacciatori nipponici infieriscono contro animali facilmente avvicinabili e totalmente inoffensivi. Oltre tutto i giapponesi non hanno neanche compiuto gli sforzi dei norvegesi, loro colpevoli compagni nel cacciare le balene. Se non altro, questi ultimi, hanno studiato sistemi sempre più raffinati e potenti per far sì che il cetaceo muoia sul colpo, appena colpito (e questo succede in oltre il 70% dei casi). Nelle baleniere nipponiche i giganteschi mammiferi del mare vengono issati sul ponte ancora vivi, i loro corpi squarciati mentre i polmoni esalano lentamente, in una lunga agonia, l'ossigeno immagazzinato e il cuore batte per decine di minuti mentre i coltelli squarciano, tagliano, rifilano le carni. "A scopo scientifico".

sandy
31-01-06, 09:14 AM
Gli Achab giapponesi
Macellai crudeli, non certo scienziati
Oscar Grazioli
Fonte: www.libero.it
http://www.anmvi.it/anmvioggi/scheletro_articolo_liberoscar.php?codarticololiber oscar=158
24.01.06
27 gennaio 2006
Mentre Greenpeace deposita una balena morta davanti all'ambasciata nipponica a Berlino e decine di governi, milioni di persone nel mondo protestano contro il governo di Tokyo, reo di massacrare le balene per scopi alimentari e non scientifici, una balena, quasi a volere richiamare l'attenzione del mondo su quanto accade alle sue sorelle, si è fatta una passeggiata nel Tamigi fino a mostrarsi davanti al palazzo di Westminster.

Ho passato otto ore nel gelo del mar di Norvegia, una giornata che gli giravano un po' le palle, a seguire Pablo il veterinario spagnolo che ci faceva da guida e ci somministrava zuppa calda e pillole antinausea. Ne è valsa la pena e lo rifarei domattina, per vedere il capodoglio inarcare la gigantesca schiena e immergere la pinna a coda di rondine, facendoti riflettere su quanto sei piccolo e fragile su quel legno che, se volesse, farebbe scricchiolare con un piccolo buffetto, forte delle sue 50 tonnellate di peso.


Ma c'è chi se ne frega di questi miracoli della natura e, coperto dalla truffa delle ricerche scientifiche, compie veri e propri massacri. Sono i cacciatori giapponesi, impegnati quest'anno nella caccia "a fini scientifici" di 950 balene le cui carni, impacchettate a bordo, finiscono nei mercati del Sol Levante e sulle tavole dei gourmet. Per fortuna a contrastare gli "scienziati" ci sono le imbarcazioni dei volontari di Greenpeace che, calando gommoni tra le baleniere e le prede, hanno finora ridotto notevolmente il bottino sperato. Si è mosso perfino il governo della Nuova Zelanda che ha chiesto all'Australia e agli europei un'azione concertata contro il Giappone, reo di questa barbarie. Sull'Esperanza (una delle navi di Greenpeace) è imbarcata da due mesi Caterina Nitto, la 32enne milanese diventa un po' la Giovanna D'Arco dei giganti del mare.
Caterina ha raccontato all'Ansa: "Qualche giorno fa una nave cargo si è affiancata alla nave officina, dove viene trattata la carne, per il trasferimento di non so quante tonnellate di carne già impacchettata e pronta per essere trasferita sul mercato giapponese. Se questa è ricerca scientifica!".


Tokyo aveva abbandonato la caccia commerciale alle balene nel 1986 in ottemperanza ad una moratoria internazionale, ma dall'anno dopo ha dato inizio ad un programma di ricerca, che secondo gli oppositori non è altro che una caccia commerciale mascherata, per rifornire i mercati del pesce e i ristoranti del paese, dove la carne di balena è molto ricercata. "La caccia è rimasta quella di un tempo - racconta ancora Caterina - ed è drammatica perché la balena non muore subito, può restare in agonia anche un'ora. Ne abbiamo vista una che ha sofferto anche per un'ora e venti minuti con le carni aperte".


Il fatto è ancora più vergognoso perché i cacciatori nipponici infieriscono contro animali facilmente avvicinabili e totalmente inoffensivi. Oltre tutto i giapponesi non hanno neanche compiuto gli sforzi dei norvegesi, loro colpevoli compagni nel cacciare le balene. Se non altro, questi ultimi, hanno studiato sistemi sempre più raffinati e potenti per far sì che il cetaceo muoia sul colpo, appena colpito (e questo succede in oltre il 70% dei casi). Nelle baleniere nipponiche i giganteschi mammiferi del mare vengono issati sul ponte ancora vivi, i loro corpi squarciati mentre i polmoni esalano lentamente, in una lunga agonia, l'ossigeno immagazzinato e il cuore batte per decine di minuti mentre i coltelli squarciano, tagliano, rifilano le carni. "A scopo scientifico".

sandy
31-01-06, 11:57 AM
CAPRE UCCISE, OPPOSIZIONE PIACENTINA ANNUNCIA ESPOSTO
31 gen 06
Dopo le denunce arrivate sui quotidiani e rilanciate dal nostro sito.

31 gennaio 2006 - La "mattanza delle caprette" arriva in tribunale. I consiglieri della Provincia di Piacenza Tommaso Foti (An) e Patrizia Barbieri (Oltre i partiti) annunciano infatti l'intenzione di presentare un esposto in Procura. "Relegati in questi giorni in casa dalla congiunta incapacita' di Boiardi e di Reggi di fronteggiare l'emergenza neve- spiegano in un comunicato i due consiglieri d'opposizione- abbiamo esaminato la scarna documentazione che ci e' stata consegnata sull'uccisione delle caprette e abbiamo convenuto che vi sia materia d'interesse del giudice penale".
"Avevamo detto da subito- affermano Foti e Barbieri- che sulla mattanza delle caprette non avremmo fatto sconti a nessuno e manterremo la parola: nelle prossime ore presenteremo al giudice penale un dettagliato e approfondito esposto sulla vicenda, essendo state a nostro avviso violate in piu' occasioni norme di legge in se' chiare e a tutti comprensibili". I due consiglieri sottolineano "come negli atti che abbiamo consultato non vi sia traccia delle presunte giustificazioni di cui i responsabili della mattanza sono stati invece prodighi sulla stampa: e' pertanto doveroso che chi ne ha il potere accerti i fatti per come si sono svolti e non per come si vuole far credere che sia stato". Infine, Foti e Barbieri rimarcano che "le poche voci elevatesi a difesa dell'operato della amministrazione provinciale promanano da chi nella mattanza, direttamente o per interposta persona, ci ha messo il fucile per uccidere le caprette, quando non la pala per sotterrarle o la forchetta per mangiarle". (Com/Red/ Dire)

sandy
31-01-06, 11:57 AM
CAPRE UCCISE, OPPOSIZIONE PIACENTINA ANNUNCIA ESPOSTO
31 gen 06
Dopo le denunce arrivate sui quotidiani e rilanciate dal nostro sito.

31 gennaio 2006 - La "mattanza delle caprette" arriva in tribunale. I consiglieri della Provincia di Piacenza Tommaso Foti (An) e Patrizia Barbieri (Oltre i partiti) annunciano infatti l'intenzione di presentare un esposto in Procura. "Relegati in questi giorni in casa dalla congiunta incapacita' di Boiardi e di Reggi di fronteggiare l'emergenza neve- spiegano in un comunicato i due consiglieri d'opposizione- abbiamo esaminato la scarna documentazione che ci e' stata consegnata sull'uccisione delle caprette e abbiamo convenuto che vi sia materia d'interesse del giudice penale".
"Avevamo detto da subito- affermano Foti e Barbieri- che sulla mattanza delle caprette non avremmo fatto sconti a nessuno e manterremo la parola: nelle prossime ore presenteremo al giudice penale un dettagliato e approfondito esposto sulla vicenda, essendo state a nostro avviso violate in piu' occasioni norme di legge in se' chiare e a tutti comprensibili". I due consiglieri sottolineano "come negli atti che abbiamo consultato non vi sia traccia delle presunte giustificazioni di cui i responsabili della mattanza sono stati invece prodighi sulla stampa: e' pertanto doveroso che chi ne ha il potere accerti i fatti per come si sono svolti e non per come si vuole far credere che sia stato". Infine, Foti e Barbieri rimarcano che "le poche voci elevatesi a difesa dell'operato della amministrazione provinciale promanano da chi nella mattanza, direttamente o per interposta persona, ci ha messo il fucile per uccidere le caprette, quando non la pala per sotterrarle o la forchetta per mangiarle". (Com/Red/ Dire)

sandy
01-02-06, 11:38 AM
http://italy.peacelink.org/animali/images/7023_14718.jpg

"Vivisezione. Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni".
La vivisezione è inutile
Beppe Grillo Fonte: http://www.beppegrillo.it/
31.01.06
1 febbraio 2006
Ammetto che quando penso alla vivisezione animale mi vergogno della specie umana e mi sento solidale con l'agente Smith di Matrix quando dice che gli uomini non sono mammiferi, ma virus.
Io vorrei abolire la vivisezione animale per legge.
L'obiezione che viene fatta è: "la vivisezione è utile, meglio loro di noi".
Vorrei vedere se qualcuno vivisezionasse il vostro gatto o il vostro cane come reagireste a queste parole.

Comunque, la vivisezione è inutile e non lo dice un comico, ma la rivista Nature, uno dei punti di riferimento della scienza mondiale, che ha pubblicato il 10/11/2005 un articolo con le dichiarazioni di alcuni scienziati:


" - I test di tossicità che abbiamo utilizzato per decenni sono semplicemente cattiva scienza. Oggi abbiamo l'opportunità di incominciare da zero e di sviluppare dei test basati su prove evidenti, che forniscono una reale opportunità per la tossicologia di diventare infine una scienza rispettabile.


- E' stata riconosciuta la cattiva qualità della maggior parte dei test su animali, che non sono mai stati sottoposti ai rigori della validazione oggi imposta ai metodi alternativi in vitro. La maggior parte dei test su animali sovrastimano o sottostimano la tossicità, o semplicemente non sono in grado di fornire dati precisi sulla tossicità riferita all'uomo (il 75% dei test su animali vengono fatti per prove di tossicologia, ndr)


- I test di tossicologia embrionale fatti su animali non sono affidabili per la previsione nell'uomo: quando scopriamo che il cortisone è tossico per gli embrioni di tutte le specie testate, eccetto quella umana, cosa dobbiamo fare?"


E' in discussione a Bruxelles la proposta REACH per la valutazione e regolamentazione delle sostanze chimiche immesse nell'ambiente, che sono causa, è stato stabilito, di circa un milione di morti premature nella UE (cancro, malattie degenerative come Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla).


Ho deciso di sostenere il Comitato Scientifico Equivita (già Comitato Scientifico Antivivisezionista), che chiede di inserire nella bozza REACH il divieto di usare sperimentazione animale per valutare la tossicità delle sostanze.


La sperimentazione su animali consente alle industrie di ottenere qualsiasi risposta desiderino (cambiando la specie animale usata) e di evitare la responsabilità civile sostenendo che il modello animale non consente "la certezza della prova".


Esistono metodi di indagine predittivi per l'uomo come la tossicogenomica, già inserita nel testo di REACH come scelta possibile. La tossicogenomica studia la reazione del genoma della cellula umana con risultati 100 volte più veloci e più economici.


Chiudo questo lungo post con una frase di Albert Einstein:
"Vivisezione. Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni".


Ps: Ho incontrato a Lugano Hans Ruesch, un novantenne giovanissimo, fondatore del movimento antivivisezionista e autore del libro: "Imperatrice Nuda". Lo saluto con affetto dal blog.

Selene
01-02-06, 11:43 AM
Era già stata aperta una discussione apposta https://www.inseparabile.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=15771

sandy
03-02-06, 12:01 PM
3 febbraio - Frosinone
Allevatore lima i denti a vacca per ringiovanirla. Denunciato da veterinario.

Aveva limato i denti alla sua vacca con una raspa per ringiovanirla ma e' stato scoperto dal veterinario, che lo ha denunciato facendolo cosi' finire sotto processo con l'accusa di maltrattamento di animali.
L'allevatore-dentista, di Cassino, nel sud del Frusinate, non lo aveva fatto per abbellire il suo animale ma per far credere agli ispettori dell'Asl ed ai veterinari che non allevava mucche vecchie ma vitelli da latte. Pertanto il rischio contagio mucca pazza nella sua fattoria era pari a zero. Quasi tutte le mattine l'allevatore cassinate prendeva una raspa e si improvvisava cosi' dentista.
Oggi l'ultima fase dibattimentale. Il giudice del tribunale di Cassino, Perna, tra due mesi pronuncera' la sentenza.(ANSA)

[:247]

sandy
03-02-06, 12:03 PM
3 febbraio - Brescia
Impresa italiana acquista la più grande nave del mondo per trasporto animali destinati alla macellazione.

Sara' acquistata dalla societa' armatrice Siba Ships, del gruppo bresciano Balzarini, la piu' grande nave portabestiame del mondo, la Rodolfo Mata, attualmente di proprieta' della societa' Pan United di Singapore. La consegna della nave e' prevista nel prossimo marzo.
La nave Rodolfo Mata, in origine una portacontainer, era stata trasformata in nave portabestiame nel 2002, adottando le piu' avanzate soluzioni per il trasporto di animali vivi in condizioni ottimali per quanto riguarda il benessere degli animali nel corso del viaggio. La capacita' di trasporto della nave Rodolfo Mata e' la maggiore al mondo, potendo imbarcare fino a 120.000 ovini o 25.000 bovini, con la possibilita' anche di configurare la nave per il trasporto combinato di entrambi i tipi di animali.
Siba ships, che ha in corso la costruzione di due nuove navi, di dimensioni medie, la cui consegna e' prevista nel 2007, e' la compagnia armatrice del gruppo Balzarini specializzata nel commercio e nel trasporto di bestiame vivo. Da oltre 40 anni la societa' trasporta animali con partenze principalmente dall'Australia e con destinazioni Medio Oriente, Sud Est Asiatico, del Sud America e dell'Europa. (ANSA)

sandy
06-02-06, 12:44 PM
FARMACI-KILLER A BOVINI. CARABINIERI NAS: FERMI E SEQUESTRI
6 feb 06
Inchiesta fra allevatori e farmacisti nel Nord Italia.

6 febbraio 2006 - Micidiali cocktail di medicinali, anche guasti, venduti in nero e somministrati senza nessun controllo o cautela ai bovini poi mandati alla macellazione. Un vasto traffico, assai pericoloso per la salute dei consumatori, e' stato scoperto dai carabinieri del Nas: coinvolge allevamenti e farmacie del pinerolese, in provincia di Torino, aziende farmaceutiche e depositi di medicinali di Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, rappresentanti di commercio e veterinari.
''Solo per le farmacie coinvolte - hanno detto gli inquirenti nel corso di una conferenza stampa che si e' tenuta al comando provinciale dei carabinieri di Torino - il giro d' affari in nero era di 65 mila euro al mese. Abbiamo sequestrato 20 mila confezioni di farmaci veterinari e un ingente quantitativo di sostanze che riteniamo anabolizzanti, ma di cui dobbiamo ancora effettuare le analisi, per un valore totale di 800 mila euro''.
Il blitz, coordinato dai sostituti procuratori di Pinerolo Ciro Santoriello e Sandro Destito, e' scattato ieri, ma le indagini sono iniziate sei mesi fa sulla scorta di sospetti nati dopo controlli in allevamenti e macelli da parte del Nas di Torino. ''Dopo dieci giorni - ha detto il tenente Alessio Bombara - ci siamo resi conto che eravamo di fronte a una vasta e ramificata associazione illecita''. Attraverso il comando del Nas di Milano sono coinvolti i nuclei di Alessandria, Aosta, Brescia, Cremona, Genova, Milano, Padova, Treviso, Udine e Parma. Scattano 90 perquisizioni in otto province (Torino, Cuneo, Alessandria, Asti, Milano, Mantova, Parma e Reggio Emilia). Un mediatore di bestiame di Volpiano (Torino), Costantino Protto, 49 anni, viene trovato in possesso di scatole di farmaci anche scaduti, contenenti sostanze anabolizzanti, e viene arrestato per ricettazione, commercio farmaci guasti e associazione per delinquere. Una farmacia di None (Torino), e' posta sotto sequestro e i due titolari, Silvia Negri e Pier Luigi Mondino, sono denunciati, cosi' come quelli di un' altra farmacia della zona, mentre per un' altra decina gli accertamenti sono ancora in corso.
Ma non e' tutto. Come ha spiegato il comandante del Nas di Milano, colonnello Leopoldo Maria De' Filippi, i carabinieri sono riusciti a ricostruire l' intero traffico dei medicinali dalle aziende agli allevatori attraverso telecamere digitali, visori notturni, localizzazioni con il Gps, microfoni direzionali e travestimenti per confondersi fra i commercianti dei fori boari di Carmagnola (Torino), di Fossano, Saluzzo, Vicoforte di Mondovi' e Mondovi' (Cuneo) e Cuneo. ''Abbiamo filmato - ha detto De' Filippi - le consegne dei farmaci''.
Il quadro che emerge dall' inchiesta e' assai allarmante per i consumatori: ''I rappresentanti dei medicinali - hanno raccontato i pm - senza nemmeno il consiglio di un veterinario davano cortisonici, antibiotici e anabolizzanti, spesso mischiandoli fra loro, agli allevatori che li somministravano agli animali. Le bestie da latte venivano munte e le altre erano macellate senza neanche rispettare i tempi di sospensione per permettere ai bovini di smaltire i principi attivi dei farmaci.
In caso di bisogno i veterinari facevano ricette per mascherare le somministrazioni come trattamenti terapeutici''.
Il flusso dei medicinali era garantito: all' apice dell' organizzazione vi era una ditta farmaceutica di Milano (i due responsabili sono stati denunciati) che si avvaleva, oltre che di Protto, anche di due informatori farmaceutici, padre e figlio, C.V, 51 anni, e C.F., di 27. I medicinali arrivavano anche da altre due aziende e ne sono stati trovati stoccati in sei depositi all' ingrosso. I titolari di due, B.A:, 55 anni, e A.D., di 58, sono risultati gia' coinvolti in precedenti analoghe inchieste.
I prodotti erano dati sia direttamente agli allevatori sia attraverso farmacie e veterinari. Per stimolare il traffico veniva utilizzato anche il cosiddetto ''comparaggio'': regali natalizi, cene, pernottamenti in localita' di lusso, fine settimana sulle piste di sci delle localita' olimpiche.
Il rappresentante C.V. cercava di proteggere i trasporti dei medicinali anche con un singolare sistema: essendo titolare di un negozio di animali esotici a Carmagnola (Torino),portava in auto alcuni serpenti che metteva tra gli scatoloni per dissuadere eventuali controlli troppo meticolosi.
(ANSA)

sandy
06-02-06, 12:44 PM
FARMACI-KILLER A BOVINI. CARABINIERI NAS: FERMI E SEQUESTRI
6 feb 06
Inchiesta fra allevatori e farmacisti nel Nord Italia.

6 febbraio 2006 - Micidiali cocktail di medicinali, anche guasti, venduti in nero e somministrati senza nessun controllo o cautela ai bovini poi mandati alla macellazione. Un vasto traffico, assai pericoloso per la salute dei consumatori, e' stato scoperto dai carabinieri del Nas: coinvolge allevamenti e farmacie del pinerolese, in provincia di Torino, aziende farmaceutiche e depositi di medicinali di Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, rappresentanti di commercio e veterinari.
''Solo per le farmacie coinvolte - hanno detto gli inquirenti nel corso di una conferenza stampa che si e' tenuta al comando provinciale dei carabinieri di Torino - il giro d' affari in nero era di 65 mila euro al mese. Abbiamo sequestrato 20 mila confezioni di farmaci veterinari e un ingente quantitativo di sostanze che riteniamo anabolizzanti, ma di cui dobbiamo ancora effettuare le analisi, per un valore totale di 800 mila euro''.
Il blitz, coordinato dai sostituti procuratori di Pinerolo Ciro Santoriello e Sandro Destito, e' scattato ieri, ma le indagini sono iniziate sei mesi fa sulla scorta di sospetti nati dopo controlli in allevamenti e macelli da parte del Nas di Torino. ''Dopo dieci giorni - ha detto il tenente Alessio Bombara - ci siamo resi conto che eravamo di fronte a una vasta e ramificata associazione illecita''. Attraverso il comando del Nas di Milano sono coinvolti i nuclei di Alessandria, Aosta, Brescia, Cremona, Genova, Milano, Padova, Treviso, Udine e Parma. Scattano 90 perquisizioni in otto province (Torino, Cuneo, Alessandria, Asti, Milano, Mantova, Parma e Reggio Emilia). Un mediatore di bestiame di Volpiano (Torino), Costantino Protto, 49 anni, viene trovato in possesso di scatole di farmaci anche scaduti, contenenti sostanze anabolizzanti, e viene arrestato per ricettazione, commercio farmaci guasti e associazione per delinquere. Una farmacia di None (Torino), e' posta sotto sequestro e i due titolari, Silvia Negri e Pier Luigi Mondino, sono denunciati, cosi' come quelli di un' altra farmacia della zona, mentre per un' altra decina gli accertamenti sono ancora in corso.
Ma non e' tutto. Come ha spiegato il comandante del Nas di Milano, colonnello Leopoldo Maria De' Filippi, i carabinieri sono riusciti a ricostruire l' intero traffico dei medicinali dalle aziende agli allevatori attraverso telecamere digitali, visori notturni, localizzazioni con il Gps, microfoni direzionali e travestimenti per confondersi fra i commercianti dei fori boari di Carmagnola (Torino), di Fossano, Saluzzo, Vicoforte di Mondovi' e Mondovi' (Cuneo) e Cuneo. ''Abbiamo filmato - ha detto De' Filippi - le consegne dei farmaci''.
Il quadro che emerge dall' inchiesta e' assai allarmante per i consumatori: ''I rappresentanti dei medicinali - hanno raccontato i pm - senza nemmeno il consiglio di un veterinario davano cortisonici, antibiotici e anabolizzanti, spesso mischiandoli fra loro, agli allevatori che li somministravano agli animali. Le bestie da latte venivano munte e le altre erano macellate senza neanche rispettare i tempi di sospensione per permettere ai bovini di smaltire i principi attivi dei farmaci.
In caso di bisogno i veterinari facevano ricette per mascherare le somministrazioni come trattamenti terapeutici''.
Il flusso dei medicinali era garantito: all' apice dell' organizzazione vi era una ditta farmaceutica di Milano (i due responsabili sono stati denunciati) che si avvaleva, oltre che di Protto, anche di due informatori farmaceutici, padre e figlio, C.V, 51 anni, e C.F., di 27. I medicinali arrivavano anche da altre due aziende e ne sono stati trovati stoccati in sei depositi all' ingrosso. I titolari di due, B.A:, 55 anni, e A.D., di 58, sono risultati gia' coinvolti in precedenti analoghe inchieste.
I prodotti erano dati sia direttamente agli allevatori sia attraverso farmacie e veterinari. Per stimolare il traffico veniva utilizzato anche il cosiddetto ''comparaggio'': regali natalizi, cene, pernottamenti in localita' di lusso, fine settimana sulle piste di sci delle localita' olimpiche.
Il rappresentante C.V. cercava di proteggere i trasporti dei medicinali anche con un singolare sistema: essendo titolare di un negozio di animali esotici a Carmagnola (Torino),portava in auto alcuni serpenti che metteva tra gli scatoloni per dissuadere eventuali controlli troppo meticolosi.
(ANSA)

sandy
08-02-06, 12:22 PM
8 febbraio - Milano
Protesta contro sistema di tosature delle pecore in Australia.

''Preferiamo morire piuttosto che indossare lana australiana'' e' lo slogan che ha accompagnato la silenziosa manifestazione messa in atto dalla Peta (People fot Ehical Teatment of Animals), di fronte al consolato australiano di Via Borgogna a Milano, con una vera e propria scena funebre allestita all'ingresso della sede diplomatica.
Due ragazze, che indossavano solo biancheria intima, e con il corpo reso livido da un accurato make up, si sono sdraiate in bare di cartone nero, ricoperte di tulipani rossi e bianchi.
Dietro le bare erano poste immagini cruente che mostravano pecore semi scuoiate e recanti la scritta ''Australia Tortures Sheep''. Le torture si riferiscono in particolare alla pratica del 'mulesing' e al commercio degli animali con i paesi mediorientali.
''Il mulesing - spiega Eva Carpinelli, membro Peta e organizzatrice della protesta a Milano - consiste nello scuoiare le pecore nella zona perianale con cesoie da giardiniere e senza alcuna anestesia, per evitare che il vello si sporchi con gli escrementi e che le mosche depositino uova fra la lana. Esistono altri metodi di controllo, ma il mulesing continua ad essere usato perche' piu' comodo ed economico''.
Inoltre, come sottolineano i membri della Peta, ''quando le pecore non producono piu' lana di qualita', vengono stipate a bordo di navi per un viaggio di diverse settimane verso i paesi del medio oriente, dove poi vengono macellate. Durante il trasporto, a migliaia muoiono di fame e di sete e gli animali che si ammalano vengono gettati in mare ancora vivi oppure macellati a bordo della nave stessa quando ancora sono coscienti''.
In passato la Peta ha svolto intense campagne di sensibilizzazione a livello internazionale per convincere le grandi industrie tessili a boicottare la lana australiana.
Dallo scorso ottobre la protesta e' rivolta direttamente al governo del Paese, ritenuto colpevole di non fare nulla per porre fine alle pratiche degli allevatori. La campagna di fronte ai consolati e' gia' stata attuata in diverse citta' europee tra cui Vienna, Berlino, Istambul, Praga ed Atene. '' Continueremo fino a quando non avremo delle risposte concrete dal governo australiano - annuncia Juergen Faulmann, coordinatore della protesta in Europa - in passato abbiamo avuto degli incontri, ma alle parole non sono mai seguiti i fatti''. (ANSA)

sandy
08-02-06, 12:22 PM
8 febbraio - Milano
Protesta contro sistema di tosature delle pecore in Australia.

''Preferiamo morire piuttosto che indossare lana australiana'' e' lo slogan che ha accompagnato la silenziosa manifestazione messa in atto dalla Peta (People fot Ehical Teatment of Animals), di fronte al consolato australiano di Via Borgogna a Milano, con una vera e propria scena funebre allestita all'ingresso della sede diplomatica.
Due ragazze, che indossavano solo biancheria intima, e con il corpo reso livido da un accurato make up, si sono sdraiate in bare di cartone nero, ricoperte di tulipani rossi e bianchi.
Dietro le bare erano poste immagini cruente che mostravano pecore semi scuoiate e recanti la scritta ''Australia Tortures Sheep''. Le torture si riferiscono in particolare alla pratica del 'mulesing' e al commercio degli animali con i paesi mediorientali.
''Il mulesing - spiega Eva Carpinelli, membro Peta e organizzatrice della protesta a Milano - consiste nello scuoiare le pecore nella zona perianale con cesoie da giardiniere e senza alcuna anestesia, per evitare che il vello si sporchi con gli escrementi e che le mosche depositino uova fra la lana. Esistono altri metodi di controllo, ma il mulesing continua ad essere usato perche' piu' comodo ed economico''.
Inoltre, come sottolineano i membri della Peta, ''quando le pecore non producono piu' lana di qualita', vengono stipate a bordo di navi per un viaggio di diverse settimane verso i paesi del medio oriente, dove poi vengono macellate. Durante il trasporto, a migliaia muoiono di fame e di sete e gli animali che si ammalano vengono gettati in mare ancora vivi oppure macellati a bordo della nave stessa quando ancora sono coscienti''.
In passato la Peta ha svolto intense campagne di sensibilizzazione a livello internazionale per convincere le grandi industrie tessili a boicottare la lana australiana.
Dallo scorso ottobre la protesta e' rivolta direttamente al governo del Paese, ritenuto colpevole di non fare nulla per porre fine alle pratiche degli allevatori. La campagna di fronte ai consolati e' gia' stata attuata in diverse citta' europee tra cui Vienna, Berlino, Istambul, Praga ed Atene. '' Continueremo fino a quando non avremo delle risposte concrete dal governo australiano - annuncia Juergen Faulmann, coordinatore della protesta in Europa - in passato abbiamo avuto degli incontri, ma alle parole non sono mai seguiti i fatti''. (ANSA)

sandy
09-02-06, 12:06 PM
08/02/2006
IL LANCIO DELLO STOCCAFISSO, PER LA SEZIONE ENPA DI SAVONA SI TRATTA DI UNA GARA DI PESSIMO GUSTO

A Cantalupo, una frazione del Savonese, sta per svolgersi una gara di discutibile buongusto, nota nella zona come una “tradizione”, il lancio dello stoccafisso. La sezione Enpa di Savona, pur cosciente del fatto che l’animale in questione è già stato ucciso da tempo, ha commentato duramente l’accaduto, facendo riferimento agli antichi rituali dei popoli cosiddetti “selvaggi, che si scusavano, nel corso delle cerimonie, con lo spirito dell’animale ucciso”, che pure era stato colpito per fame. Noi, cosiddetti civili invece, “uccidiamo animali solo per divertimento e poi esponiamo i trofei nel salotto buono, o scorrazziamo per le vie del paese esibendo il cinghiale sanguinante sul tetto dell'auto, o ci facciamo fotografare con l'esemplare da record appena pescato”. Una riflessione anche per l’amministrazione locale, cui l’Enpa suggerisce di trovare oggetti in alternativa al corpo essiccato di un pesce, per stimolare il senso ludico degli abitanti. (8 febbraio)
enpa

sandy
09-02-06, 12:33 PM
Iraq, truppe Usa uccidono tre asini
Militari credevano portassero esplosivo
Asino chi muore. Non è uno sberleffo indirizzato alle forze della coalizione e lasciato dai ribelli sui muri di qualche città irachena, ma la dura realtà di un Paese dove anche i somari rischiano di restare crivellati di colpi se si avvicinano troppo ai checkpoint. Come successo a tre asini freddati e poi bruciati a Khaldiah, ad ovest di Falluja, dalle truppe Usa nel timore che gli animali fossero imbottiti di esplosivo.

La curiosa notizia è stata resa pubblica dall'agenzia di stampa nazionale irachena NINA citando testimoni oculari che aggiungono: "Gli asini si stavano avvicinando ad una sede delle forze americane sulla superstrada nei pressi di Khaldiah". Ad un certo punto, raccontano sempre i testimoni, "soldati Usa hanno tagliato la strada circondando gli asini. Un cecchino ha aperto il fuoco uccidendone subito due, mentre il terzo era riuscito ad allontanarsi quando, a distanza di due chilometri dal luogo dove sono caduti gli altri due, è stato raggiunto da un colpo che lo ha ucciso".

L'agenzia stampa, aggiunge che "forse i soldati temevano che gli animali potevano essere stati imbottiti di esplosivi". Eventualità che sarebbe poi stata confutata dai fatti. E in questo caso gli asini, per una volta, non sarebbero state le bestie.
tgcom

sandy
14-02-06, 12:25 PM
Iniziativa con la Lav. Obiettivo: salvare dal massacro 3 milioni di animali.
Foche uccise a bastonate, l'Italia dice basta
Da oggi divieto di importazione per le pelli di cuccioli; in arrivo
un decreto anche per gli esemplari adulti e un'etichetta anti-
barbarie
A.Sa.
Fonte: www.corriere.it
13.02.06
13 febbraio 2006
Adriano Celentano aveva lanciato il sasso già alla fine degli
anni Ottanta, alla vigilia del referendum contro la caccia. Mostrando durante «Fantastico» un video di Greenpeace sulla caccia alle foche aveva scosso l'opinione pubblica violando la tranquillità del sabato sera di Raiuno. In tanti avevano preso posizione contro la pratica cruenta dei cuccioli uccisi sul pack a colpi di bastone e non con armi da fuoco, così da mantenere integro il pellame. Da allora le cose non sono molto cambiate: i cacciatori canadesi continuano a decimare le colonie del circolo polare artico, come documentato anche da un video dell'Ifaw, International Fund for Animal Welfare A quasi vent'anni di distanza l'Italia prende una posizione ufficiale contro le pelli di foca.

IMPORTAZIONI VIETATE - Lo fa con un decreto interministeriale che sarà presentato nei prossimi giorni e che è stato annunciato oggi
dal viceministro al commercio estero, Adolfo Urso. In una conferenza
stampa promossa congiuntamente alla Lav, la Lega antivivisezione,
Urso ha spiegato che l'Italia adotterà misure restrittive non solo
per l'importazione dei mantelli dei cuccioli, un divieto già previsto da una direttiva Ue, ma anche per quelli di foca adulta. Si tratta di fatto di uno stop quasi totale alle pelli di foca, atteso da tempo dalle associazioni ambientaliste e animaliste. Per i cuccioli non sarà necessario aspettare il decreto: già da oggi è in in vigore «l'indirizzo politico vincolante per il divieto di importazione» delle loro pelli. A fare rispettare il divieto penseranno i funzionari delle dogane e gli agenti della Guardia di
finanza.


ETICHETTA ANTI-BARBARIE - Urso ha riferito inoltre che in Parlamento è stata inoltre depositata una proposta di legge firmata da 20 parlamentari della Casa delle Libertà (primo firmatario Maurizio Saia, di An) «per introdurre il divieto per legge dell'importazione e della commercializzazione di tutte le pelli di foca, cuccioli e adulte». Si pensa poi all'introduzione di un'etichetta «anti- barbarie, una sorta di marchio etico per consapevolizzare all'acquisto».


IL MASSACRO IN CANADA - Un piano che in sostanza ha l'obiettivo di salvare dal massacro 3 milioni di esemplari di foche, la quota di caccia prevista dal Canada per i prossimi 5 anni, secondo dati non ufficiali, come ha precisato Edoardo Bennati, responsabile Lav campagne europee. Nell'ultimo triennio gli animali uccisi sono stati, secondo stime degli scienziati, almeno un milione e mezzo. «In alcuni Paesi- ha sottolineato Bennati - la caccia alle foche è particolarmente crudele, come in Canada, dove è autorizzata l'uccisione di foche di appena 12 giorni di vita e dove è stato documentato lo scuoiamento di animali ancora in vivi! Ma le iniziative annunciate oggi determinano un primo stop all'importazione di prodotti di foca da Canada, Norvegia, Russia e
all'attività di trasformazione dell'Italia, oggi economicamente meno rilevante di 10 anni fa quando il valore delle importazioni di pelli di foca era superiore ai 10 miliardi di lire all'anno, un valore sceso oggi a circa 60.000 euro».


STOP ALLE UCCISIONI VIOLENTE- «L'Italia è in prima linea nell'impegno civile e morale per far capire a tutti - dice il viceministro Urso - che l'uccisione barbara di animali lede i valori fondamentali della nostra civiltà». Un lavoro «che vuole essere la base di partenza per arrivare- al divieto di qualsiasi commercio di pelli di animali uccisi in modo barbaro». Nei mesi scorsi, ad esempio, aveva fatto scalpore un video che mostrava visoni e volpi scuoiati vivi in Cina (? Guarda il video). E per questo la proposta di legge «fa da rompighiaccio in questo tema fondamentale per i diritti degli esseri viventi». Una protezione a più livelli, quindi per le foche, a partire dai cuccioli. Per piccoli si intende l'esemplare di foca fino a 13 giorni. «Ma è difficile dire quando è 13 giorni più uno ha detto Bennati - da qui l'importanza di prevedere la tutela anche per gli adulti».


IL MERCATO IN ITALIA - Il mercato di pelli di foca in Italia e Europa ha avuto un crollo negli ultimi 20 anni. Il nostro Paese nella seconda metà degli anni '90 era il secondo al mondo per importazione e meno di 10 anni fa il valore del business si aggirava su cifre spaventose come 16 miliardi di vecchie lire. «Ora l' importazione è irrisoria, per un valore intorno ai 60mila euro», hanno riferito Urso e Bennati. In Europa, Belgio e Olanda stanno per introdurre lo stop alle licenze. Su questa strada Messico e Groenlandia mentre in Usa lo stop risale al '72. Ma la
preoccupazione è rivolta ai mercati emergenti come Giappone, India e
Indonesia.

sandy
14-02-06, 12:25 PM
Iniziativa con la Lav. Obiettivo: salvare dal massacro 3 milioni di animali.
Foche uccise a bastonate, l'Italia dice basta
Da oggi divieto di importazione per le pelli di cuccioli; in arrivo
un decreto anche per gli esemplari adulti e un'etichetta anti-
barbarie
A.Sa.
Fonte: www.corriere.it
13.02.06
13 febbraio 2006
Adriano Celentano aveva lanciato il sasso già alla fine degli
anni Ottanta, alla vigilia del referendum contro la caccia. Mostrando durante «Fantastico» un video di Greenpeace sulla caccia alle foche aveva scosso l'opinione pubblica violando la tranquillità del sabato sera di Raiuno. In tanti avevano preso posizione contro la pratica cruenta dei cuccioli uccisi sul pack a colpi di bastone e non con armi da fuoco, così da mantenere integro il pellame. Da allora le cose non sono molto cambiate: i cacciatori canadesi continuano a decimare le colonie del circolo polare artico, come documentato anche da un video dell'Ifaw, International Fund for Animal Welfare A quasi vent'anni di distanza l'Italia prende una posizione ufficiale contro le pelli di foca.

IMPORTAZIONI VIETATE - Lo fa con un decreto interministeriale che sarà presentato nei prossimi giorni e che è stato annunciato oggi
dal viceministro al commercio estero, Adolfo Urso. In una conferenza
stampa promossa congiuntamente alla Lav, la Lega antivivisezione,
Urso ha spiegato che l'Italia adotterà misure restrittive non solo
per l'importazione dei mantelli dei cuccioli, un divieto già previsto da una direttiva Ue, ma anche per quelli di foca adulta. Si tratta di fatto di uno stop quasi totale alle pelli di foca, atteso da tempo dalle associazioni ambientaliste e animaliste. Per i cuccioli non sarà necessario aspettare il decreto: già da oggi è in in vigore «l'indirizzo politico vincolante per il divieto di importazione» delle loro pelli. A fare rispettare il divieto penseranno i funzionari delle dogane e gli agenti della Guardia di
finanza.


ETICHETTA ANTI-BARBARIE - Urso ha riferito inoltre che in Parlamento è stata inoltre depositata una proposta di legge firmata da 20 parlamentari della Casa delle Libertà (primo firmatario Maurizio Saia, di An) «per introdurre il divieto per legge dell'importazione e della commercializzazione di tutte le pelli di foca, cuccioli e adulte». Si pensa poi all'introduzione di un'etichetta «anti- barbarie, una sorta di marchio etico per consapevolizzare all'acquisto».


IL MASSACRO IN CANADA - Un piano che in sostanza ha l'obiettivo di salvare dal massacro 3 milioni di esemplari di foche, la quota di caccia prevista dal Canada per i prossimi 5 anni, secondo dati non ufficiali, come ha precisato Edoardo Bennati, responsabile Lav campagne europee. Nell'ultimo triennio gli animali uccisi sono stati, secondo stime degli scienziati, almeno un milione e mezzo. «In alcuni Paesi- ha sottolineato Bennati - la caccia alle foche è particolarmente crudele, come in Canada, dove è autorizzata l'uccisione di foche di appena 12 giorni di vita e dove è stato documentato lo scuoiamento di animali ancora in vivi! Ma le iniziative annunciate oggi determinano un primo stop all'importazione di prodotti di foca da Canada, Norvegia, Russia e
all'attività di trasformazione dell'Italia, oggi economicamente meno rilevante di 10 anni fa quando il valore delle importazioni di pelli di foca era superiore ai 10 miliardi di lire all'anno, un valore sceso oggi a circa 60.000 euro».


STOP ALLE UCCISIONI VIOLENTE- «L'Italia è in prima linea nell'impegno civile e morale per far capire a tutti - dice il viceministro Urso - che l'uccisione barbara di animali lede i valori fondamentali della nostra civiltà». Un lavoro «che vuole essere la base di partenza per arrivare- al divieto di qualsiasi commercio di pelli di animali uccisi in modo barbaro». Nei mesi scorsi, ad esempio, aveva fatto scalpore un video che mostrava visoni e volpi scuoiati vivi in Cina (? Guarda il video). E per questo la proposta di legge «fa da rompighiaccio in questo tema fondamentale per i diritti degli esseri viventi». Una protezione a più livelli, quindi per le foche, a partire dai cuccioli. Per piccoli si intende l'esemplare di foca fino a 13 giorni. «Ma è difficile dire quando è 13 giorni più uno ha detto Bennati - da qui l'importanza di prevedere la tutela anche per gli adulti».


IL MERCATO IN ITALIA - Il mercato di pelli di foca in Italia e Europa ha avuto un crollo negli ultimi 20 anni. Il nostro Paese nella seconda metà degli anni '90 era il secondo al mondo per importazione e meno di 10 anni fa il valore del business si aggirava su cifre spaventose come 16 miliardi di vecchie lire. «Ora l' importazione è irrisoria, per un valore intorno ai 60mila euro», hanno riferito Urso e Bennati. In Europa, Belgio e Olanda stanno per introdurre lo stop alle licenze. Su questa strada Messico e Groenlandia mentre in Usa lo stop risale al '72. Ma la
preoccupazione è rivolta ai mercati emergenti come Giappone, India e
Indonesia.

sandy
01-03-06, 12:14 PM
Spagna, Liberati 28 beagle in ricordo di William Rodgers

I nostri festeggiamenti per l'anno nuovo sono stati diversi dal solito. Poco ore dopo il primo dell'anno ci siamo trovati nella facoltà di veterinaria della Universidad Autónoma de Madrid, a circa 400 metri dalla Moncloa, dove i principali politici spagnoli stavano festeggiando nel palazzo. Ma noi avevamo altro di meglio da fare. Nello stabulario della facoltà erano rinchiusi 28 cani beagle di diverse taglie pronti per essere assassinati dai vivisettori dell'università. Abbiamo rotto il lucchetto, aperto la porta e uno ad uno li abbiamo liberati tutti. Quattro minuti dopo ce ne stavamo già andando.

Tra i cani liberati c'erano anche cuccioli di poco più di un mese ed un'altra figliata nata quella stessa notte. Questi ultimi cuccioli non hanno avuto fortuna perché la notte era molto fredda ed erano tenuti all'esterno, inoltre le condizioni igieniche erano penose. I cuccioli erano nati su uno strato di escrementi ed urine sul suolo di cemento e con una temperatura
esterna di circa 2ºC. Quando siamo arrivati lì, uno dei cuccioli era già morto, gli altri sono stati portati dal veterinaio. Purtroppo né gli sforzi del veterinaio né quelli della loro madre sono stati sufficienti ed altri tre se ne sono andati.

Ma abbiamo un'altra storia da raccontare. Tra i 28 beagle che abbiamo liberato, abbiamo scoperto che una delle femmine è incinta. Il veterinaio le ha fatto un'ecografia e ha visto tra i 5 e i 6 cuccioli in gestazione.
Questi nasceranno e vivranno in un ambiente di affetto e di felicità, non sapranno mai cos'è un laboratorio né ciò che alcuni folli possono riuscire a fare ai nostri fratelli animali.

Vogliamo decidare quest'azione a William C. Rodgers, "Avalon". Un compagno che è stato da poco "trovato" morto nella sua cella con una borsa di plastica in testa.

F.L.A.

Tutte le foto della liberazione su www.accionvegana.org

http://www.accionvegana.org/activos/fotos/perr28/fgrandes/14.jpg
http://www.accionvegana.org/activos/fotos/perr28/fgrandes/22.jpg

sandy
06-03-06, 11:47 AM
L'aviaria nasce e si diffonde nei grandi pollai industriali, frutto collaterale delle pratiche industriali degli allevamenti intensivi.
Aviaria: Storia di un virus figlio illegittimo degli allevamenti industrialiAndrea Franzoni
Fonte: www.canisciolti.info
http://www.canisciolti.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=537
5 marzo 2006
L'aviaria nasce e si diffonde nei grandi pollai industriali, frutto collaterale delle pratiche industriali degli allevamenti intensivi. Questa la tesi dell'ONG "GRAIN", attiva nella tutela della biodiversità, secondo la quale le misure prese dai governi per "combatterne" la diffusione non farebbero altro che negare il problema favorendo, per il futuro, la nascita di nuove pandemie.

Un polletto scappa arzillo zampettando qua e là sul terreno fangoso. Dietro, un paio di bambini inzaccherati lo rincorrono ridendo e lanciando urletti sotto gli occhi velati di tristezza dei genitori. Finalmente la femminuccia riesce ad afferrare il pennuto. Lo solleva, lo stringe forte per evitare che le sfugga di mano, pare che lo abbracci per un'ultima volta ma sempre ridendo, come per un gioco. Poi le si avvicina un uomo che indossa una tuta integrale bianca, stivali bianchi, maschera bianca: la ragazzina gli allunga il pollo con un sorriso. L'uomo lo afferra maldestramente con gli spessi guanti bianchi. Quello comincia a dimenarsi seriamente, ma non c'è nulla da fare. L'uomo bianco apre con una mano un grande sacco, anch'esso bianco, e ci caccia dentro con forza il pennuto. Poi, forse come ringraziamento per l'aiuto, lancia un ultimo sguardo asettico alla bambina, rimasta interdetta, e se ne va in una nuvola di disinfettante.



Storie di aviaria in una qualsiasi campagna del sud est asiatico. L'epidemia che sta terrorizzando il mondo è nata qui e qui ha fatto le prime vittime (pochissime umane, parecche -come da sempre- fra i pennuti) negli scorsi anni prima di diffondersi nell'etere fino a invadere i televisori e i discorsi degli italiani.



Sono quelle campagne e quei piccoli pollai famigliari dove i bambini giocano nel fango insieme agli animali, secondo l'immaginario comune e secondo l'iconografia televisiva, l'incubatrice e la fucina del tremendo virus H5N1. E' qui, dove le condizioni igieniche sono scarse e il pollame vive all'aperto, a contatto con i volatili selvatici e senza antibiotici e controlli certosini, che sarebbe nato il flagello dell'aviaria con la sua ipotetica minaccia di pandemia umana.



Ciò, però, è tutto da dimostrare. L'unica certezza, pare, è quella che i piccoli allevatori del sud est asiatico sono stati, fino ad ora, quelli che hanno subito le conseguenze economiche dell'aspirante pandemia. Riguardo all'origine, e anche agli stessi vettori di diffusione del virus, sta crescendo al contrario la voce di chi, dati alla mano, colloca la fucina dell'H5N1 lontana da quel sistema romantico di piccoli produttori e di galline arzille che giocano con i bambini accusando direttamente gli allevamenti intensivi e i loro metodi fordisti di creazione a tavolino e di produzione del pollo industriale.


Questa teoria, riportata fra l'altro dall'ONG "Grain" (1) che si occupa principalmente di tutela della biodiversità, fino ad oggi è rimasta racchiusa nella ristretta cerchia degli ultras dell'agricoltura biologica e dell'ambientalismo. Una cerchia non imparziale, in linea di principio, ma che merita assolutamente voce e attenzione, se non altro per bilanciare la propaganda della lobby degli allevatori industriali. Certo, di aviaria sarebbe meglio non parlare, visto che già se ne è parlato troppo e i risultati di questo blaterare in maniera semplicistica e scandalistica sono sotto gli occhi di tutti: psicosi e cali vertiginosi nei consumi, piccoli allevatori sul lastrico, posti di lavoro persi e grandi rimborsi, a carico dei contribuenti, diretti soprattutto alle grandi aziende, in Italia come in Tailandia come nel mondo. Tuttavia, pur con tutta la calma e con tutta la fiducia possibile negli allevamenti italiani, sicuramente più controllati degli allevamenti intensivi Tailandesi, e nella speranza di non alimentare ulteriori psicosi, è doverosa un'analisi delle tesi di GRAIN che ci pone problemi seri, che vanno al di là dell'epidemia contingente fin troppo enfatizzata, mettendo in discussione un intero sistema di industria e di caccia alla produttività applicata ad un settore delicato come quello dell'alimentazione.


ìL'Asia esporta milioni di polli, e solo la Tailandia è tra primi cinque esportatori mondiali del settore. Il grosso dell'export, rivolto principalmente a UE e Giappone, coinvolge il gigante Charoen Pokphand (Cp) (2), una conglomerata multinazionale presente in più di 20 paesi, che ha impiantato i primi allevamenti industriali negli anni '70. Sarebbero questi pollai industriali, dove decine di migliaia di polli selezionati geneticamente consumano i loro 35 giorni di vita ammassati l'uno sull'altro in batterie sempre sottoposte alla luce artificiale, secondo il rapporto di "GRAIN", le vere incubatrici del virus H5N1. Ed è su queste industrie transnazionali dei polli, sempre secondo GRAIN, che andrebbero indirizzati gli sforzi per controllare il virus.


Gli allevamenti industriali presentano le condizioni ideali per la diffusione del virus. Sono due i fattori principali, particolarmente evidenti nel contesto del sud est asiatico, che determinano questa presunta predisposizione, e cioè la debolezza dei polli e le condizioni di allevamento.


La debolezza dei polli è determinata da una molteplicità di fattori collegati alla necessità di ottenere, in tempi record, polli grassi e carnosi (3). I polli presenti negli allevamenti industriali presentano numerose disfunzioni metaboliche legate al nutrimento intensivo, come fegati ingrossati e masse grasse straordinariamente sviluppate in opposizione a scheletri ossei non ancora formati. Gravi sono le implicazioni che hanno sulla resistenza dei polli anche l'assenza di movimento e di aria fresca a cui gli allevamenti li costringono, l'esposizione a luci artificiali continue (per accelerare il metabolismo) che, tra l'altro, creano ambienti caldi e malsani -anche a causa delle grandi quantità di deiezioni che si depositano sul terreno. Il pollo da allevamento è una macchina biologica ad elevatissimo "indice di conversione": un pollo mangia un chilo e mezzo di mangime e ne "produce" uno di carne. La durata media della sua vita in allevamento è di 35 giorni, durante i quali vive con altri polli ad una densità di 10-15 polli al metro quadrato. I mangimi, ad alto contenuto di antibiotici (unico modo per contrastare le infezioni vista l'estrema debolezza dei polli ad ogni tipo di agente patogeno), possono contenere proteine animali derivate dalle interiora, dalle teste, dalle zampe, dalle piume derivate dai loro fratelli morti in precedenza, oltre alle proteine animali acquistate dove costano meno (farine di sangue e di pesce) e sono prodotti da poche grandi aziende secondo formule in buona parte top secret. Unico risultato ufficiale l'effetto Carmen Di Pietro: nel 1976 il petto di un pollo pesava circa 252 grammi, oggi miracolosamente ne pesa 382.


Il contagio è favorito, naturalmente, dall'altissima densità e dal fatto che i polli sono deboli, nonché appartenenti tutti alla stessa specie (fattore che favorisce la diffusione delle patologie). Tutti i polli che compriamo e mangiamo, in tutto il mondo, sono oramai infatti solo di un paio di razze ibride (denominate COBB 500, i cui brevetti sono in mano alla The Cobb Breeding Company LTD), nate nei laboratori di genetica applicata, selezionate esclusivamente per l'ingrassaggio. Favoriscono la diffusione del virus anche le condizioni igieniche e il calore e il fetore inimmaginabile, provocato dall'illuminazione artificiale costante e sicuramente incentivato dal clima umido del sud est asiatico.


Sarebbero quindi questi pollai industriali sarebbero le bombe batteriologiche dalle quali il virus si sarebbe poi diffuso agli animali selvatici tramite gli escrementi (usati anche come fertilizzante), tramite l'aria malsana prodotta dai pollai, tramite le piume e i resti di animali, tramite i pulcini scartati (usati anch'essi come fertilizzante) e anche tramite le uova fecondate esportate in altri allevamenti (è il caso dell'India e, pare, della Nigeria).



«Tutti si ostinano a vedere gli uccelli migratori e i piccoli allevamenti come il vero problema» dice Devlin Kuyek di GRAIN. «Ma non è così che si diffonde la variante altamente patogena del virus. Il virus uccide uccelli selvatici e distrugge i piccoli allevamenti, ma è impossibile che sia diffuso da questi». «Ad esempio -scrive Green Planet, la rete italiana del biologico- in Malaysia il tasso di mortalità causato dall'H5N1 fra i piccoli allevamenti nei villaggi è solo del 5%, indicativo del fatto che il virus fatica molto a diffondersi nei piccoli assembramenti di polli. Il contagio da parte dell'H5N1 nel Laos, che è circondato da nazioni infette, è avvenuto solo nei pochi allevamenti industriali del paese, riforniti con pulcini provenienti dalla Tailandia. Gli unici casi di contagio in piccoli pollai, che supportano il 90% della produzione di polli del Laos, sono avvenuti nei pressi degli allevamenti industriali. "Le prove che troviamo sempre più, dall'Olanda nel 2003 al Giappone nel 2004 all'Egitto nel 2006, è che il contagio della variante letale dell'Influenza Aviaria si presenti in allevamenti industriali di larga scala e poi si diffonda da lì." spiega Kuyek. Il contagio in Nigeria all'inizio del 2006 iniziò in un singolo allevamento industriale, di proprietà di un Ministro, distante dai luoghi dove si concentrano gli uccelli migratori, ma noto per l'importazione clandestina dall'estero di uova fecondate. In India, le autorità locali dicono che il virus H5N1 emerse e si diffuse da un allevamento industriale di proprietà della più grande compagnia di pollame, la Venkateshwara Hatcheries». (4)


Concentrando l'attenzione e le accuse sugli allevamenti famigliari e sugli animali selvatici (che possono comunque essere vettori), denuncia GRAIN, si vuole sfruttare un'emergenza causata dall'industria del pollame e dalle sue pratiche per avvantaggiare le stesse grandi industrie. Per affrontare il pericolo della diffusione del virus e della trasmissione all'uomo, che necessiterebbe del contatto diretto romantico ma mortale con gli animali infetti, molti governi del sud est asiatico -che hanno negato l'emergenza per mesi- hanno promulgato leggi che rendono obbligatorio l'allevamento al chiuso del pollame costringendo molti piccoli produttori, impossibilitati a costruire le strutture necessarie e già in difficoltà economiche per l'abbattimento dei polli e per il crollo della domanda, ad abbandonare l'attività favorendo i grandi colossi e i loro polli (pardon i loro COBB 500) geneticamente modificati da ingrasso. Secondo Grain questa tendenza avrebbe gravi implicazioni a livello di biodiversità, oltre che a livello sociale, favorendo, nel futuro, la nascita e la diffusione di nuovi virus e di nuove pandemia a discapito dell'uomo e degli animali.








Note:

(1) Grain è una ONG con base a Barcellona che si occupa della tutela della biodiversità e che pubblica numerosi rapporti in inglese pubblicati all'indirizzo
http://www.grain.org/briefings
(2) La vicenda dell'aviaria in Tailandia, con le coperture politiche a favore delle grandi industrie e la distruzione dei piccoli allevamenti a favore dei colossi nell'articolo "Thailandia, i disastri dell'influenza aviaria" (Le Monde Diplomatique. luglio 2004).
http://www.ilmanifesto.it/MondeDiplo/LeMonde-archivio/Luglio-2004/0407lm09.01.html#1
(3) Polli messi al forno, prima di "impazzire", di Guglielmo Donadello, consulente aziendale settore zootecnico e agroalimentare (Liberazione, 19 novembre 2000).
http://www.disinformazione.it/pollipazzi.htm
(4) "Aviaria, la radice del problema è l'allevamento industriale" (Green Planet, 02/03/2006).
http://www.greenplanet.net/Articolo14109.html

sandy
06-03-06, 12:27 PM
6 marzo - Berlino
Allarme per peste suina, abbattuti migliaia di animali.

Nella Germania, gia' alle prese con l'incubo dell'influenza aviaria, le autorita' rispondono con misure drastiche alla ricomparsa, dopo tre anni, della peste suina. Oltre 1.300 maiali, distribuiti in quattro fattorie nella regione del Nord Reno-Westphalia, sono stati abbattuti e lo stesso destino e' stato deciso per altri mille animali. Giovedi' scorso erano stati eliminati 300 suini ad Haltern, nella Ruhr.
La peste suina attacca i maiali e i cinghiali attraverso la saliva o gli escrementi. Altamente contagiosa per questi animali, non e' trasmissibile agli uomini. (AGI)

sandy
06-03-06, 12:28 PM
6 marzo - Lisbona
Aviaria, trovati morti in un burrone 400 polli.

Circa quattrocento polli sono stati trovati morti ieri notte in uno strapiombo a Sever do Vouga, nella zona centrale del Portogallo. Lo hanno riferito le autorità locali.
Gli animali erano stati abbandonati all'interno di sacchi per il foraggio nel burrone, che si trova fra una strada e il fiume Vouga, che si trova a cinque chilometri di distanza e fornisce l'acqua a diverse città.
Sul posto è stato inviato un veterinario e al momento non ci sono riscontri che la morte degli animali sia stata provocata dall'influenza aviaria. Edgar Jorge Silva, il presidente del governo regionale, ha riferito che visto l'avanzato stato di decomposizione i polli potrebbero essere morti da due o tre settimane.
Finora in Portogallo non sono stati registrati contagi da influenza aviaria sull'uomo o sugli animali.(Ap)

sandy
08-03-06, 12:11 PM
AUSTRALIA: TORTURO' CONIGLI, A PROCESSO SENZA ATTENUANTI
8 mar 06
Commercialista rischia, respinte le attenuanti su salute mentale.

8 mar 2006 - Un commercialista di Sydney accusato di aver mutilato e ucciso 17 conigli e un porcellino d'India, non e' riuscito a convincere il magistrato a trattare il suo caso sotto le leggi sulla salute mentale e di farsi quindi passare per incapace di intendere e di volere quando commise i reati di cui e' imputato. Brendan Francis McMahon di 37 anni, nativo della Nuova Zelanda, deve ora quindi rispondere di 18 accuse di crudelta' aggravata contro animali, dopo che le bestiole furono trovate morte o morenti nel suo ufficio nel centro di Sydney e in un vicolo vicino, fra luglio e agosto dello scorso anno.
Davanti al tribunale locale di Sydney, il legale di McMahon ha detto al magistrato che il suo cliente soffriva chiaramente di psicosi, parzialmente indotta dalla dipendenza dalla droga metanfetamina, detta ''ice'', che fumava quotidianamente e che gli causava allucinazioni e fissazioni, inducendolo a credere di comunicare con i conigli.
Il magistrato Ian Barnett ha respinto l'istanza, affermando che i reati sono di natura molto grave. L'udienza e' stata aggiornata al 23 maggio, quando sara' udita la deposizione di uno psichiatra forense. McMahon e' anche imputato di possesso di marijuana, ma e' stato scagionato dall'imputazione di rapporto sessuale con un coniglio femmina, un reato passibile di condanna fino a 14 anni di carcere.
(ANSA)

sandy
08-03-06, 12:12 PM
ENPA: "CHI AMA DAVVERO IL MARE NON COMPRI I BIANCHETTI"
8 mar 06
Appello dell'associazione animalista.

8 marzo 2006 - ''Chi ama davvero il mare non compri i bianchetti''. E' l'appello lanciato oggi ai consumatori dall'Ente Nazionale Protezione Animali di Savona rispondendo ai pescatori albenganesi che si lamentano della scarsita' della pesca di bianchetti: ''Siamo davvero sicuri che dipenda soltanto da fattori meteorologici?'', chiede l'associazione.
''I massimi organismi scientifici internazionali (FAO, Worldwatch Institute e Commissione Tecnica UE) - ricorda l'ENPA - da anni avvertono che il pescato continua a diminuire, con animali catturati sempre piu' giovani e la progressiva scomparsa di specie un tempo abbondanti, come il salmone, il tonno rosso mediterraneo, l'acciuga dell'Atlantico e quella peruviana, tutti gli squali, l'anguilla, lo storione e la cieca catturata per l'acquacoltura; eppure si continuano a 'sprecare' 3 animali ogni 10, non utilizzati commercialmente e ributtati in mare ormai morti (by-catch), le reti da pesca perdute o abbandonate uccidono per anni ma tutte le marinerie del mondo si oppongono a qualsiasi ipotesi di restrizione della loro attivita'. L'ultimo studio di valutazione della FAO sugli stock ittici di mare aperto ha evidenziato che su circa 600 gruppi di specie commerciali monitorati dall'Organizzazione, il 52 per cento sono interamente sfruttati, il 25 per cento e' o sfruttato in eccesso (17 per cento) o esaurito (7 per cento).
Il mare si sta quindi sempre piu' spopolando ed in questo contesto tragico il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali continua imperterrito ad autorizzare la pesca di animaletti di pochi grammi, che non diverranno mai adulti e non parteciperanno alla catena biologica marina. E c'e' da scommettere che, puntuale come ogni anno, prolunghera' la stagione (dal 13 Febbraio al 13 Aprile nello Ionio e dal 6 Febbraio al 6 Aprile negli gli altri mari) di un altro mese''. Di qui, l'appello ai consumatori.
(ASCA)

sandy
08-03-06, 01:59 PM
Siamo così sicuri che gli uccelli selvatici e migratori spargano, untori pennuti, il virus H5N1 nel mondo?
Migratori, o capri espiatori?
Karima Isd
Fonte: www.ilmanifesto.it
7.03.06
8 marzo 2006
Siamo così sicuri che gli uccelli selvatici e migratori spargano, untori pennuti, il virus H5N1 nel mondo?
Nient'affatto, sostengono gli esperti e gli attivisti delle organizzazioni protezioniste, i quali temono esecuzioni di massa della fauna aviaria selvatica, già decimata dall'inquinamento, dalla distruzione o degrado degli habitat, da una caccia forsennata. Sul pianeta uccelli è a rischio una specie su otto: 1,213 sulle 9.917 esistenti; ne ha riferito qualche settimana fa un articolo dell'Earth Policy, l'istituto di Washington diretto da Lester Brown. Come denuncia una recentissima dichiarazione di Birdlife International, in alcuni paesi i politici hanno chiesto ai cacciatori di far fuori i migratori in arrivo; alcuni governi hanno rispolverato progetti di prosciugamento delle terre umide per impedire la nidificazione; altrove sono stati distrutti i nidi delle rondini costruiti in prossimità di case. Misure inutili contro l'influenza aviaria e gravissime per la fauna libera e la biodiversità (non per niente il tema dell'influenza aviaria e del suo rapporto con gli uccelli selvatici sarà discusso all'ottavo incontro delle parti della Convenzione Onu sulla biodiversità, fra pochi giorni a Curitiba in Brasile).

Il New Scientist ospita, in un botta e risposta, un intervento di Alex Kaat del Wetlands International, il quale denuncia l'intenzione di distrarre l'attenzione dal «ruolo di attività collegate agli allevamenti intensivi e al trasporto di animali e loro prodotti»: «L'elevata densità di polli, tacchini e via dicendo e la costante esposizione a feci, saliva e altre secrezioni forniscono le condizioni ideali per la riproduzione, la mutazione, la ricombinazione e la selezione dei virus che così evolvono verso le forme più letali». Da notare anche il fatto che i focolai sono localizzati non tanto lungo le rotte migratorie, lassù in cielo, quanto lungo le vie di comunicazione, quaggiù in terra: insomma, il trasporto di animali allevati e non le migrazioni di quelli selvatici sarebbero la causa principale della pandemia.


Anche per Birdlife International - la quale non nega che i migratori possano portare con sé il virus su lunghe distanze - la «teoria uccelli selvatici» per spiegare la diffusione dell'H5N1 presenta diverse incongruenze: dovrebbero esserci scie di animali morti lungo le vie migratorie, il che non è. Inoltre, dei tantissimi test effettuati su uccelli migratori, in tanti paesi non c'è nemmeno un caso positivo, pur sulle rotte migratorie. Non solo: le modalità e i tempi della diffusione del virus differiscono fra uccelli selvatici e domestici.


In India, un recente focolaio presso pollai da cortile è probabilmente dovuto all'arrivo di pulcini infetti da un vivaio commerciale. Quanto ai focolai africani, il primo, in Nigeria, è molto probabilmente imputabile all'importazione di pollame da Cina o Turchia. Il secondo, in Egitto, ha avuto origine ed è rimasto confinato negli allevamenti chiusi. Il primo caso di H5N1 in un allevamento europeo (di tacchini al chiuso) si è verificato a Ain, in Francia; là non si sa come il virus sia entrato.
Ma in generale Birdlife suggerisce di guardare oltre i selvatici; il cui commercio va comunque assolutamente bloccato. E cita un rapporto della statunitense National Academy of Sciences del 21 febbraio scorso, il quale conferma che le molteplici reintroduzioni dell'H5N1 nel Sud Est asiatico sono dovute allo spostamento di animali vivi. Ma è rischiosa anche la «pollina», il fertilizzante prodotto dagli escrementi dei volatili domestici e poi sparso sui campi - ad esempio nell'autunno 2006 della pollina cinese è stata usata sui campi in Serbia - e perfino negli stagni dell'acuacoltura. Anche la Fao raccomanda di non usare la pollina nelle aree a rischio, e di fare attenzione perfino al fango sugli stivali o sulle gomme. Problematico anche lo spostamento degli scarti della macellazione, usati per fare mangimi per pesci e maiali.
Già: ma dove mettere questa grande quantità di «sottoprodotti obbligati» dell'allevamento? In fondo, la pollina sta alla pollicoltura come le scorie stanno all'energia nucleare.

sandy
10-03-06, 11:59 AM
10 marzo - New York
Paul McCartney chiede a Governatore Arizona no a nuovo laboratorio test su animali.

L'ex Beatle Paul McCartney, da sempre un animalista convinto, ha scritto una lettera al governatore dell'Arizona, Janet Napolitano, chiedendo che si impedisca alla societa' farmaceutica Covance di installare nello Stato un laboratorio per la sperimentazione di nuovi medicinali sugli animali.
Mc Cartney - che nei giorni scorsi si era recato in Canada per protestare contro la caccia ai cuccioli di foca - si basa sulle affermazioni della Peta (People for the Ethical Treatment of Animals), secondo cui la Covance ha torturato scimmie in un suo laboratorio della Virginia.
In Arizona l'ex Beatle possiede un ranch e come ha scritto nella lettera ''l'Arizona ha un posto speciale nel mio cuore'', perche' e' proprio nel ranch che sua moglie Linda trascorse gli ultimi giorni prima di morire per un cancro al seno nel 1998.
La Covance - che respinge le accuse e ricorda che parte delle sue ricerche riguardano proprio il cancro al seno - ha in progetto la costruzione di un mega-laboratorio di quasi 40mila metri quadrati nei pressi di Chandler. (ANSA)

sandy
10-03-06, 11:59 AM
10 marzo - New York
Paul McCartney chiede a Governatore Arizona no a nuovo laboratorio test su animali.

L'ex Beatle Paul McCartney, da sempre un animalista convinto, ha scritto una lettera al governatore dell'Arizona, Janet Napolitano, chiedendo che si impedisca alla societa' farmaceutica Covance di installare nello Stato un laboratorio per la sperimentazione di nuovi medicinali sugli animali.
Mc Cartney - che nei giorni scorsi si era recato in Canada per protestare contro la caccia ai cuccioli di foca - si basa sulle affermazioni della Peta (People for the Ethical Treatment of Animals), secondo cui la Covance ha torturato scimmie in un suo laboratorio della Virginia.
In Arizona l'ex Beatle possiede un ranch e come ha scritto nella lettera ''l'Arizona ha un posto speciale nel mio cuore'', perche' e' proprio nel ranch che sua moglie Linda trascorse gli ultimi giorni prima di morire per un cancro al seno nel 1998.
La Covance - che respinge le accuse e ricorda che parte delle sue ricerche riguardano proprio il cancro al seno - ha in progetto la costruzione di un mega-laboratorio di quasi 40mila metri quadrati nei pressi di Chandler. (ANSA)

sandy
10-03-06, 12:02 PM
10 marzo - Reggio Calabria
Dieci lepri decapitate, protesta di Legambiente.

Dieci lepri decapitate sono state ritrovate nei pressi della sede del Comitato di gestione dell'Ambito Territoriale di Caccia RC1 a Reggio Calabria. Ne da' notizia Legambiente con un comunicato. "E' un gesto grave sotto ogni profilo, segno di una cultura di violenza e di illegalita'" scrive Legambiente. "Questo spregevole episodio, indifferente alla crescente sensibilita' e attenzione verso gli animali, rappresenta - secondo gli ambientalisti - la subcultura della mercificazione degli animali ed avviene in concomitanza con le attivita' di ripopolamento portate avanti dall'ATC RC1, che hanno comportato la spesa di diverse centinaia di migliaia di euro. Non riteniamo si tratti del gesto di uno "sconsiderato" - dichiara Legambiente - quanto piuttosto di un preoccupante segnale circa gli interessi che si muovono intorno alla compravendita di animali a scopo di ripopolamento venatorio. In generale e piu' volte Legambiente ha messo in evidenza quanto le pratiche del ripopolamento siano inutili venatoriamente e creino solo un danno all'ambiente, questi episodi dovrebbero indurre a riflettere chi si attarda nel non vederne tutti gli aspetti negativi". (AGI)

sandy
10-03-06, 12:02 PM
10 marzo - Reggio Calabria
Dieci lepri decapitate, protesta di Legambiente.

Dieci lepri decapitate sono state ritrovate nei pressi della sede del Comitato di gestione dell'Ambito Territoriale di Caccia RC1 a Reggio Calabria. Ne da' notizia Legambiente con un comunicato. "E' un gesto grave sotto ogni profilo, segno di una cultura di violenza e di illegalita'" scrive Legambiente. "Questo spregevole episodio, indifferente alla crescente sensibilita' e attenzione verso gli animali, rappresenta - secondo gli ambientalisti - la subcultura della mercificazione degli animali ed avviene in concomitanza con le attivita' di ripopolamento portate avanti dall'ATC RC1, che hanno comportato la spesa di diverse centinaia di migliaia di euro. Non riteniamo si tratti del gesto di uno "sconsiderato" - dichiara Legambiente - quanto piuttosto di un preoccupante segnale circa gli interessi che si muovono intorno alla compravendita di animali a scopo di ripopolamento venatorio. In generale e piu' volte Legambiente ha messo in evidenza quanto le pratiche del ripopolamento siano inutili venatoriamente e creino solo un danno all'ambiente, questi episodi dovrebbero indurre a riflettere chi si attarda nel non vederne tutti gli aspetti negativi". (AGI)

sandy
14-03-06, 09:30 AM
Il bestiario del Pentagono
Bianca Cerri
Fonte: www.altrenotizie.org
http://www.altrenotizie.org/modules.php?op=modload&name=
News&file=article&sid=408&mode=thread&order=0&thold=0
13.03.06
13 marzo 2006
Ogni anno centinaia di squali blu restano impigliati nelle reti dei pescatori e si teme che la specie possa estinguersi. Nel 2006 le cose andranno ancora peggio perché il Pentagono ha deciso di servirsi di questi maestosi animali in grado di captare anche gli ultrasuoni inserendo un chip sotto la loro pelle e mettendoli a pattugliare i mari. L'esperimento verrà condotto dal DARPA, l'Agenzia per la Ricerca Tecnologica Avanzata del Dipartimento della Difesa Usa, dove vengono elaborati i progetti più vari per conto del Pentagono. Il direttore del DARPA, Charles Herzfeld,. ammette che anche il DARPA fallisce ogni tanto, ma le invenzioni dei suoi scienziati sono "le più rivoluzionarie che l'umanità abbia mai conosciuto".

Grazie ai 400 milioni di dollari stanziati dall'amministrazione Bush, verranno portati avanti svariati nuovi progetti, ma chissà se la natura ne uscirà indenne. Per conto del Pentagono, il DARPA ha vivisezionato specie animali di tutti i tipi. Fra delfini, squali, insetti rari, pipistrelli, topi, scimmie, non esiste razza che non si sia ritrovata a fare da cavia per qualche diavoleria bellica. Le api furono selezionate come informatori ambientali, le scimmie per gli esperimenti di manipolazione mentale telecomandata attraverso i quali il Pentagono spera di ottenere soldati invincibili. Nelle zone di guerra, dove ogni tanto le truppe battono la fiacca, i militari stimolati a distanza sarebbero in grado di resistere fino ad una settimana senza dormire o mangiare senza risentirne e senza l'assunzione di costose pillole di amfetamina. Un bel risparmio per le casse pubbliche, ma il progetto è ancora più ambizioso. Da oltre un anno, gli scienziati del DARPA stanno cercando di mettere a punto un soldato d'acciaio che potrebbe un giorno sostituire quelli veri, con la capacità di muoversi a balzi grazie a delle apposite molle collegate agli arti inferiori e di sparare in modo più mirato di quanto sappiano fare i militari in carne in ossa. Le tecniche visive sono state elaborate studiando le capacità visive che consentono alle mosche di individuare un oggetto da molti metri di distanza. Qualche inconveniente sul piano della propaganda a favore dei bravi ragazzi a stelle e strisce tuttavia c'è: un soldato-robot centrato dal nemico e con le molle che fuoriescono dagli ingranaggi non avrà mai sul pubblico lo stesso impatto emotivo di un ragazzo di 19-20 anni con il torace squarciato e per trovare una soluzione si stanno studiando le abitudini del polpo e del geco, dotati di straordinare capacità trasformiste.


Ma il vero sogno del DARPA rimane il super-soldato, una specie di eroe in grado di sopraffare il nemico come quelli dei fumetti, uccidendo ad una ratio sei volte maggiore di quella dei robot telecomandato e con un risparmio di proiettili, fosforo, gas ed altro pari al 68% rispetto ai militari in carne ed ossa e con risultati decisamente migliori. Ancora una volta, i 101 ingegneri del DARPA avranno carta bianca per quanto riguarda i metodi di fabbricazione e saranno liberi di scegliere quali animali selezionare per la sperimentazione. Per ora si sa che se il super-eroe verrà realizzato, si chiamerà Capitan America e porterà una tuta stretch negli identici colori della bandiera USA: che non é detto sia un deterrente alla voracità degli squali

sandy
14-03-06, 09:30 AM
Il bestiario del Pentagono
Bianca Cerri
Fonte: www.altrenotizie.org
http://www.altrenotizie.org/modules.php?op=modload&name=
News&file=article&sid=408&mode=thread&order=0&thold=0
13.03.06
13 marzo 2006
Ogni anno centinaia di squali blu restano impigliati nelle reti dei pescatori e si teme che la specie possa estinguersi. Nel 2006 le cose andranno ancora peggio perché il Pentagono ha deciso di servirsi di questi maestosi animali in grado di captare anche gli ultrasuoni inserendo un chip sotto la loro pelle e mettendoli a pattugliare i mari. L'esperimento verrà condotto dal DARPA, l'Agenzia per la Ricerca Tecnologica Avanzata del Dipartimento della Difesa Usa, dove vengono elaborati i progetti più vari per conto del Pentagono. Il direttore del DARPA, Charles Herzfeld,. ammette che anche il DARPA fallisce ogni tanto, ma le invenzioni dei suoi scienziati sono "le più rivoluzionarie che l'umanità abbia mai conosciuto".

Grazie ai 400 milioni di dollari stanziati dall'amministrazione Bush, verranno portati avanti svariati nuovi progetti, ma chissà se la natura ne uscirà indenne. Per conto del Pentagono, il DARPA ha vivisezionato specie animali di tutti i tipi. Fra delfini, squali, insetti rari, pipistrelli, topi, scimmie, non esiste razza che non si sia ritrovata a fare da cavia per qualche diavoleria bellica. Le api furono selezionate come informatori ambientali, le scimmie per gli esperimenti di manipolazione mentale telecomandata attraverso i quali il Pentagono spera di ottenere soldati invincibili. Nelle zone di guerra, dove ogni tanto le truppe battono la fiacca, i militari stimolati a distanza sarebbero in grado di resistere fino ad una settimana senza dormire o mangiare senza risentirne e senza l'assunzione di costose pillole di amfetamina. Un bel risparmio per le casse pubbliche, ma il progetto è ancora più ambizioso. Da oltre un anno, gli scienziati del DARPA stanno cercando di mettere a punto un soldato d'acciaio che potrebbe un giorno sostituire quelli veri, con la capacità di muoversi a balzi grazie a delle apposite molle collegate agli arti inferiori e di sparare in modo più mirato di quanto sappiano fare i militari in carne in ossa. Le tecniche visive sono state elaborate studiando le capacità visive che consentono alle mosche di individuare un oggetto da molti metri di distanza. Qualche inconveniente sul piano della propaganda a favore dei bravi ragazzi a stelle e strisce tuttavia c'è: un soldato-robot centrato dal nemico e con le molle che fuoriescono dagli ingranaggi non avrà mai sul pubblico lo stesso impatto emotivo di un ragazzo di 19-20 anni con il torace squarciato e per trovare una soluzione si stanno studiando le abitudini del polpo e del geco, dotati di straordinare capacità trasformiste.


Ma il vero sogno del DARPA rimane il super-soldato, una specie di eroe in grado di sopraffare il nemico come quelli dei fumetti, uccidendo ad una ratio sei volte maggiore di quella dei robot telecomandato e con un risparmio di proiettili, fosforo, gas ed altro pari al 68% rispetto ai militari in carne ed ossa e con risultati decisamente migliori. Ancora una volta, i 101 ingegneri del DARPA avranno carta bianca per quanto riguarda i metodi di fabbricazione e saranno liberi di scegliere quali animali selezionare per la sperimentazione. Per ora si sa che se il super-eroe verrà realizzato, si chiamerà Capitan America e porterà una tuta stretch negli identici colori della bandiera USA: che non é detto sia un deterrente alla voracità degli squali

sandy
17-03-06, 11:58 AM
BIODIVERSITA', GREENPEACE ISSA STRISCIONE SUL CRISTO DI RIO
17 mar 06
"Il futuro del pianeta è nelle vostre mani".

17 marzo 2006 - Attivisti di Greenpeace hanno appeso un enorme striscione alle mani della famosa statua di Cristo Redentore, a Rio de Janeiro, con scritto "Il futuro del pianeta è nelle vostre mani". Il messaggio è rivolto ai rappresentanti dei 188 governi che si incontreranno a Curitiba, in Brasile, a partire da lunedì prossimo, per l'ottava riunione delle parti della Convenzione sulla Biodiversità. Nel frattempo, i rappresentanti degli Stati che hanno firmato il Protocollo di Cartagena sulla Biosicurezza stanno cercando un accordo sull'identificazione e la tracciabilità degli Ogm nei trasporti internazionali. Questi standard, fondamentali per proteggere la salute e la biodiversità, erano stati bloccati in precedenza da Brasile e Nuova Zelanda. Per ironia della sorte, proprio vicino a Curitiba, nel parco nazionale di Iguazù, è stato scoperto un campo sperimentale della Syngenta di soia Ogm, illegale, che ieri oltre un migliaio di contadini di "Via Campesina" della zona, hanno occupato per protesta. Nel 2006 ricorre il quattordicesimo anniversario della Convenzione sulla Biodiversità e la posta in gioco è la salvaguardia delle specie vegetali e animali che si estinguono ad un ritmo senza precedenti. "Il tasso attuale di estinzione è di mille volte superiore rispetto a prima della comparsa dell'uomo sulla Terra e si prevede che sarà diecimila volte superiore per il 2050" ricorda Sergio Baffoni, responsabile campagna foreste di Greenpeace. "Mentre i governi discutono, i nostri attivisti cercando di impedire la distruzione dell'Amazzonia e delle Foreste del Paradiso in Nuova Guinea, assalite dal taglio illegale e dalle coltivazioni di soia. Serve una rete globale di aree protette per salvare gli ultimi scrigni di biodiversità".
(Astro9colonne)

sandy
17-03-06, 11:58 AM
BIODIVERSITA', GREENPEACE ISSA STRISCIONE SUL CRISTO DI RIO
17 mar 06
"Il futuro del pianeta è nelle vostre mani".

17 marzo 2006 - Attivisti di Greenpeace hanno appeso un enorme striscione alle mani della famosa statua di Cristo Redentore, a Rio de Janeiro, con scritto "Il futuro del pianeta è nelle vostre mani". Il messaggio è rivolto ai rappresentanti dei 188 governi che si incontreranno a Curitiba, in Brasile, a partire da lunedì prossimo, per l'ottava riunione delle parti della Convenzione sulla Biodiversità. Nel frattempo, i rappresentanti degli Stati che hanno firmato il Protocollo di Cartagena sulla Biosicurezza stanno cercando un accordo sull'identificazione e la tracciabilità degli Ogm nei trasporti internazionali. Questi standard, fondamentali per proteggere la salute e la biodiversità, erano stati bloccati in precedenza da Brasile e Nuova Zelanda. Per ironia della sorte, proprio vicino a Curitiba, nel parco nazionale di Iguazù, è stato scoperto un campo sperimentale della Syngenta di soia Ogm, illegale, che ieri oltre un migliaio di contadini di "Via Campesina" della zona, hanno occupato per protesta. Nel 2006 ricorre il quattordicesimo anniversario della Convenzione sulla Biodiversità e la posta in gioco è la salvaguardia delle specie vegetali e animali che si estinguono ad un ritmo senza precedenti. "Il tasso attuale di estinzione è di mille volte superiore rispetto a prima della comparsa dell'uomo sulla Terra e si prevede che sarà diecimila volte superiore per il 2050" ricorda Sergio Baffoni, responsabile campagna foreste di Greenpeace. "Mentre i governi discutono, i nostri attivisti cercando di impedire la distruzione dell'Amazzonia e delle Foreste del Paradiso in Nuova Guinea, assalite dal taglio illegale e dalle coltivazioni di soia. Serve una rete globale di aree protette per salvare gli ultimi scrigni di biodiversità".
(Astro9colonne)

sandy
22-03-06, 11:55 AM
Pesce elefante nell'antiterrorismo
Israele, deve controllare le acque
Per anni le sue attività erano rimaste top secret. Ora il pezzo forte della squadra antiterrorismo israeliana è uscito allo scoperto E' il "pesce elefante" che, grazie a una piccola proboscide, registra tutti i tentativi di avvelenamento dell'acqua potabile. In caso di allarme lancia deboli scariche captate da elettrodi. I giornali locali lo hanno soprannominato "Pesce della Difesa d'Israele".

A Mekorot, principale installazione della società israeliana per la distribuzione dell'acqua, sono disposti due acquari separati, in ciascuno dei quali si trova un pesce elefante. Il lavoro di queste "sentinelle dell'acqua" è estenuante: i turni durano 24 ore e non c'è tempo neanche per una "pausa pranzo". Durante la guardia, infatti, i pesci vengono tenuti a digiuno. Solo alla fine vengono riportati in una vasca più grande, dove si trovano i loro compagni, e sfamati. Finora, i pesci sono deceduti solo per ragioni naturali.

TGCOM

sandy
23-03-06, 12:16 PM
PASQUA, AGNELLI E DINTORNI. A COMO UNA INIZIATIVA
22 mar 06
Convegno e dibattito organizzato dalle Associazioni Riunite Diritti Animali.
22 marzo 2006 - Vegetariani fa bene: - a noi - agli animali - all’ambiente
venerdì 31 marzo ore 21,00 Circoscriz. 6 - Via Grandi 21 sala superiore
Convegno e dibattito con relazioni di:
Massimo Tettamanti
chimico, esperto di valutazione di impatto ambientale, con master in nutrizione e benessere
Luciana Baroni
neurologa, geriatra, presidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana-SSNV

Mucca pazza, influenza aviaria e sofisticazioni alimentari hanno convinto molti a scegliere l’alimentazione vegetariana.
Venite a conoscere anche voi i benefici dell’alimentazione vegetariana sulla salute, sull’ambiente e sulla vita degli animali.
al termine per i partecipanti:
- buffet senza crudeltà,
- una porzione di Seitan in omaggio (fino ad esaurimento)
- un menù di pace

Associazioni Riunite Diritti Animali – Como
via Anzani 27 e via Bianchi Giovini 37 Como
ANIMALI&ANIMALI

Wasim
23-03-06, 12:23 PM
Alla fine anzichè diventare vegtariani basta cuocere la carne e il pollo e il problema è risolto!!!![8D]

sandy
27-03-06, 12:18 PM
Oggi parte la caccia a 325 mila cuccioli. L' attrice: stop al massacro L' invettiva e le lacrime di B.B. In Canada per salvare le foche
Il primo ministro si rifiuta di riceverla dopo una lettera che gli dava dell' imbecille
Mario Porqueddu
Fonte: www.corriere.it
24.03.06
25 marzo 2006
Gli attivisti si sono rivolti alle catene di ristoranti Usa. «Non comprate cibo canadese finché la strage non finirà». Perché anche quest' anno, nel Golfo di St Lawrence, la caccia sta per cominciare. Gli animalisti la vedono così: uomini con fucili e grosse mazze massacrano le foche, in particolare i piccoli nati da un paio di settimane che non sanno ancora nuotare e hanno appena iniziato a cambiare pelliccia. Il governo di Ottawa la spiega in un altro modo: tra i ghiacci al largo del Canada orientale vivono 6 milioni di foche, il triplo rispetto agli anni ' 70. L' economia di quelle regioni è in crisi da quando, alla fine degli anni ' 90, gli stock di merluzzo sono diminuiti, gli abbattimenti servono a risollevarla e sono regolati. Nel 2006 si potranno colpire 325 mila esemplari, ma senza farli soffrire - dicono le autorità - «con un solo colpo al cervello o una pallottola».

IL PIANTO DI BRIGITTE BARDOT - Brigitte Bardot, che ha consacrato la vita alla protezione degli animali, ha supplicato le autorità del Canada: «Fermate il massacro». L' attrice francese ha 71 anni e da trenta lotta contro la caccia. È stata a Ottawa negli anni ' 70. Si fece fotografare sul ghiaccio assieme ai cuccioli e diede linfa a una grande campagna internazionale. Gli Usa misero al bando i prodotti di foca canadesi nel 1972. L' Europa smise di importare pelli di cucciolo nel ' 83. In Canada ci fu una moratoria. Fino al termine degli anni ' 90, poi la caccia riprese. Ora la Bardot è tornata: «Prima di morire - ha detto B.B. - voglio vedere finire questo genocidio di animali». Era seduta davanti a un poster dove una foca gigante prende a mazzate un bimbo appena nato e grondante sangue. Si è messa a piangere mentre i suoi assistenti mostravano un video con foche in agonia annegate nel loro sangue. «Il Canada è ricco, non ha bisogno di vendere pelle, olio, grasso e polvere dei peni delle foche, considerata un afrodisiaco in Asia». Prima, con una lettera, aveva chiesto un incontro al premier Stephen Harper. Gli ha scritto: «Solo gli imbecilli non cambiano idea». Harper non ha ricevuto l' attrice. Negli anni scorsi si sono schierati con le foche il Dalai Lama e Charles Aznavour, Kim Basinger e Juliette Binoche. E all' inizio di marzo Paul McCartney e la moglie Heather Mills hanno posato con i cuccioli per persuadere il premier a incentivare l' eco-turismo come risorsa per la regione. Invano.


LA POSIZIONE CANADESE - Ottawa spiega che è un provvedimento necessario per controllare il numero di foche, mantenere la loro popolazione in salute e dare una mano all' economia locale. La campagna potrebbe fruttare l' equivalente di circa 14 milioni di euro grazie al commercio di carne e pelli, destinate all' industria della moda e acquistate, di solito, da Norvegia, Cina e Russia. «Chi viene da fuori a spiegare alla gente del posto che non deve partecipare a un' attività che dà da mangiare ai loro figli non ha capito nulla» taglia corto Phil Jenkins, portavoce del ministero della Pesca di Ottawa. La caccia a St Lawrence dovrebbe partire domani. Poi continuerà al largo di Terranova ad aprile. Quest' anno i lastroni sono sottili e stanno andando alla deriva, lontano dal Golfo. Gli animalisti e BB sperano nelle correnti

sandy
29-03-06, 12:14 PM
Dal 1970 al 1990 la popolazione europea delle rondini è calata del 40%. In Olanda dell'80%.
Anche le rondini rischiano l'estinzione
Oscar Grazioli
Fonte: www.libero.it
http://www.anmvi.it/anmvioggi/scheletro_articolo_liberoscar.php?codarticololiber oscar=179
26.03.06
28 marzo 2006
Chi ha superato gli anta ricorderà che, da bambino, le lunghe serate estive, in campagna come in città, erano rallegrate dall'andirivieni spericolato di aggraziati uccelli che sfrecciavano fulminei tra le case per saettare verso l'alto e girare radenti ai campanili. Erano le rondini e poco importava che fossero in realtà il balestruccio dal niveo groppone o il rondone con i grandi occhi neri e le zampette da rapace o il più raro topino che nidifica nelle cave d'argilla e nelle ripe dei fiumi. Alla fine erano tutte rondini e si faceva a gara verso marzo o aprile per vedere la prima che segnava l'arrivo della primavera.

Quest'anno sono in forte ritardo per il clima freddo e le rondini, che tutti gli anni tornano al vecchio nido dopo migliaia di chilometri, rischiano di non trovarlo più. Sono anni che le più grandi organizzazioni naturalistiche lanciano disperati allarmi perché questi uccelli sono stati decimati dalle modificazioni ambientali seguite alla moderna agricoltura intensiva. Questi abilissimi predatori di insetti, quindi di straordinaria utilità per l'uomo, stanno rischiando di non solcare più i nostri cieli a causa della scomparsa dei territori di caccia (prati,fossi, siepi) e dell'uso massiccio di pesticidi che si accumulano in dosi tossiche nelle loro prede.


Dal 1970 al 1990 la popolazione europea delle rondini è calata del 40%. In Olanda dell'80%. Non bastassero le cause ambientali c'è un altro pericolo che incombe sulle loro ali. Il terrore dell'influenza. Se un tempo il contadino era orgoglioso di mostrare quanti nidi aveva sotto il portico della stalla o nel fienile, oggi lo spettro dell'influenza lo rende diffidente. Ho fatto un giro in campagna e i contadini più anziani, quelli che hanno visto la guerra, fatto la fame e sono tornati dal Don o da Treblinka, ti guardano quasi increduli. Uno si è aperto la camicia di flanella scozzese e mostrando orrende cicatrici mi ha detto "Quando le è scoppiata una bomba in trincea le passa qualsiasi paura giovanotto, se sopravvive.


L'influenza non mi fa paura. I nidi delle rondini non si sono mai toccati e non si toccano". I contadini e gli allevatori più giovani la vedono diversamente. Hai voglia dirgli che l'influenza non colpisce la rondine, né la vacca ma meno uccelli girano vicino alle bestie pregiate (e alle case) e meglio è. Così si ramazzano per terra i vecchi nidi sotto il portico. "Andranno a farne uno nuovo da un'altra parte". Già, ma dove se tutti faranno così? Vi prego, non fatevi prendere da paure inesistenti. La loro mancanza in lunghe file sui cavi della luce in attesa di partire, renderebbe l'autunno non triste, ma disperato.

sandy
29-03-06, 12:14 PM
Dal 1970 al 1990 la popolazione europea delle rondini è calata del 40%. In Olanda dell'80%.
Anche le rondini rischiano l'estinzione
Oscar Grazioli
Fonte: www.libero.it
http://www.anmvi.it/anmvioggi/scheletro_articolo_liberoscar.php?codarticololiber oscar=179
26.03.06
28 marzo 2006
Chi ha superato gli anta ricorderà che, da bambino, le lunghe serate estive, in campagna come in città, erano rallegrate dall'andirivieni spericolato di aggraziati uccelli che sfrecciavano fulminei tra le case per saettare verso l'alto e girare radenti ai campanili. Erano le rondini e poco importava che fossero in realtà il balestruccio dal niveo groppone o il rondone con i grandi occhi neri e le zampette da rapace o il più raro topino che nidifica nelle cave d'argilla e nelle ripe dei fiumi. Alla fine erano tutte rondini e si faceva a gara verso marzo o aprile per vedere la prima che segnava l'arrivo della primavera.

Quest'anno sono in forte ritardo per il clima freddo e le rondini, che tutti gli anni tornano al vecchio nido dopo migliaia di chilometri, rischiano di non trovarlo più. Sono anni che le più grandi organizzazioni naturalistiche lanciano disperati allarmi perché questi uccelli sono stati decimati dalle modificazioni ambientali seguite alla moderna agricoltura intensiva. Questi abilissimi predatori di insetti, quindi di straordinaria utilità per l'uomo, stanno rischiando di non solcare più i nostri cieli a causa della scomparsa dei territori di caccia (prati,fossi, siepi) e dell'uso massiccio di pesticidi che si accumulano in dosi tossiche nelle loro prede.


Dal 1970 al 1990 la popolazione europea delle rondini è calata del 40%. In Olanda dell'80%. Non bastassero le cause ambientali c'è un altro pericolo che incombe sulle loro ali. Il terrore dell'influenza. Se un tempo il contadino era orgoglioso di mostrare quanti nidi aveva sotto il portico della stalla o nel fienile, oggi lo spettro dell'influenza lo rende diffidente. Ho fatto un giro in campagna e i contadini più anziani, quelli che hanno visto la guerra, fatto la fame e sono tornati dal Don o da Treblinka, ti guardano quasi increduli. Uno si è aperto la camicia di flanella scozzese e mostrando orrende cicatrici mi ha detto "Quando le è scoppiata una bomba in trincea le passa qualsiasi paura giovanotto, se sopravvive.


L'influenza non mi fa paura. I nidi delle rondini non si sono mai toccati e non si toccano". I contadini e gli allevatori più giovani la vedono diversamente. Hai voglia dirgli che l'influenza non colpisce la rondine, né la vacca ma meno uccelli girano vicino alle bestie pregiate (e alle case) e meglio è. Così si ramazzano per terra i vecchi nidi sotto il portico. "Andranno a farne uno nuovo da un'altra parte". Già, ma dove se tutti faranno così? Vi prego, non fatevi prendere da paure inesistenti. La loro mancanza in lunghe file sui cavi della luce in attesa di partire, renderebbe l'autunno non triste, ma disperato.

sandy
30-03-06, 12:19 PM
La ricerca senza animali
Il Joint Research Centre della Commissione Europea ha comunicato che il Cecma (Centro europeo per la convalida dei metodi alternativi) ha approvato ben sei metodi di sperimentazione su cellule umane in laboratorio, per la ricerca medica e quella tossicologica.
Marinella Correggia
Fonte: www.ilmanifesto.it
28.03.06
29 marzo 2006
Sono passati pochi giorni dalla triste vicenda di alcuni giovani inglesi gravissimi per essersi prestati sotto pagamento alla sperimentazione clinica del farmaco TGN1412, ideato per trattare leucemia, sclerosi multipla e artrite. Il farmaco, come da prassi legislativa, era già stato testato sugli animali senza arrecare alcun danno. Ecco un'ulteriore prova, sostengono i movimenti contrari alla sperimentazione animale, che quest'ultima oltre a essere crudele non fornisce alcuna previsione dei rischi per gli umani (viste le enormi differenze fra le specie) e anzi è un alibi per poi provare sugli umani senza le dovute garanzie. La richiesta: sostituirla con metodi davvero scientifici.
Ma a dispetto di tutto, la sperimentazione con uso di animali, imposta per legge, continuerà finché per legge non saranno considerati validi i metodi alternativi. Ed ecco allora una buona, recentissima notizia: il Joint Research Centre della Commissione Europea con sede a Ispra, Varese, ha comunicato che il Cecma (Centro europeo per la convalida dei metodi alternativi) ha approvato ben sei metodi di sperimentazione su cellule umane in laboratorio, per la ricerca medica e quella tossicologica. Il Cecma ha riconosciuto ai nuovi metodi non solo una maggiore economicità (che non è poco) ma anche una capacità assai maggiore nella previsione per i rischi per gli umani. Il Comitato scientifico Equivita (www.equivita.it) ritiene che con questa decisione sia stato fatto un grande passo avanti per la salute dei cittadini europei.


L'antico dibattito sui metodi di sperimentazione delle sostanze chimiche si è riacceso nei mesi scorsi per via del progetto di direttiva europea Reach che mira alla regolamentazione di decine di migliaia di sostanze immesse in commercio, rispetto a molte delle quali verranno richieste alle aziende delle prove tossicologiche per tutelare la salute umana e l'ambiente. Se condotte sugli animali, le prove potrebbero richiedere l'uso di molte decine di milioni di animali da laboratorio. In effetti i metodi di sperimentazione proposti nella prima bozza di Reach si riferivano in grande parte al "modello animale". Equivita, con la francese Antidote e gruppi ambientalisti, ha lavorato per introdurre in Reach l'obbligo di una valutazione di tossicità condotta con metodi escludenti il modello animale. Alcuni parziali risultati sono stati raggiunti nella stesura della bozza approvata a Strasburgo dal Parlamento europeo in prima lettura: è stato riconosciuto come valido il metodo della tossicogenomica, introdotto negli anni 90, che ha tempi e costi assai ridotti e sta avendo una grande diffusione soprattutto negli Usa. Al tempo stesso, la direttiva 86/609/Cee dichiara che nessun esperimento con animali deve essere effettuato se può essere utilizzato per lo stesso scopo un metodo senza animali: a questo punto, visto il riconoscimento della tossicogeniomica, l'uso degli animali nel progetto Reach costituirebbe, dicono gli antivivisezionisti, un'infrazione alla direttiva 86.


Del resto, dopo quasi due secoli di censura, un lungo articolo di critica al metodo di sperimentazione animale pubblicato dalla rivista scientifica Nature in novembre ha dato il via a una specie di rivoluzione scientifica: mettendo in discussione il modo in cui, in tutto il mondo, vengono testati i farmaci e le altre sostanze e dando una spallata a un sistema di potere e di profitto. La vivisezione è considerata non predittiva per l'essere umano, riferendosi in particolare proprio alle prove di tossicologia che saranno richieste da Reach. L'articolo scientifico riportava le parole di Thomas Hartung, direttore dell'Istituto europeo Cecma e capo dell'Institute for Health and Consumer Protection del Centro di ricerche di Ispra. Egli definiva i test di tossicità su animali, compiuti per decenni, semplicemente "cattiva scienza" e ritiene che Reach, se verranno modificati i metodi di sperimentazione, sarà "un'opportunità per la tossicologia di diventare infine una scienza rispettabile".

sandy
03-04-06, 12:04 PM
"La facoltà a delegare altri a commettere ciò che in prima persona ci ripugna è la causa della maggior parte dei delitti".
L'assurda incoerenza di Beppe Grillo
Franco Libero Manco
Fonte: http://www.universalismo.it/ - http://www.vegetariani-roma.it/
31.03.06
31 marzo 2006

Caro Beppe Grillo, le sue affermazioni in difesa della sua dieta carnea lasciano esterrefatti. Mentre lotta contro l'ingiustizia, il sopruso, la violenza, in difesa dei diritti umani, dell'ambiente e degli animali candidamente dichiara:"Sono carnivoro, mi piace la carne, il prosciutto crudo, il salame, il lardo, la pancetta, l'osso buco, la carne cruda, lo zampone e il cotechino con le lenticchie. Mi piace la bistecca ala fiorentina, quella di sette etti più l'osso. Forse deluderò i vegetariani, ma non mi sento per niente in colpa. Mangiare carne fa parte della mia natura. Mi da però fastidio la crudeltà, l'insensibilità totale, la gratuita uccisione di esseri viventi al solo scopo di lucro...".

Caro Beppe Grillo, lei è consapevole che mangiando la carne delega qualcuno ad uccidere per lei degli esseri innocenti che come noi amano la vita e hanno terrore di essere uccisi? Lei è consapevole che ogni volta che consuma un solo chilo di carne sta distruggendo: 50 mila litri di acqua (in un mondo in cui un miliardo e mezzo di esseri umani non hanno accesso all'acqua potabile), sta distruggendo 6 mq di foresta, 15 kg di derrate alimentari (i cereali per un solo hamburger sfamerebbero 40 bambini per un giorno), sta consumando un litro e mezzo di petrolio, sta contribuendo all'inquinamento dell'aria, dell'acqua, della terra e soprattutto sta dando cattivo esempio? Lei è consapevole che l'alimentazione carnea è una delle cause più dirette della fame nel Terzo Mondo?


Se lei è consapevole di questo ma ritiene ugualmente legittimo mangiare la carne con la scusante che "gli piace" allora in lei c'è una grave e profonda contraddizione e dimostra di essere lontano da quella nuova dimensione civile, morale e spirituale che va emergendo negli ultimi decenni. Ma ciò che è più grave è che lei, persona di cultura e di vasti interessi sociali dimostra di essere totalmente indifferente verso il dolore, la schiavitù e l'agonia della morte di tanti animali che vengono sacrificati per il piacere del suo stomaco.


Siamo tutti bravi a parlare di giustizia sociale, diritti umani, ambiente fino a quando qualcuno non minaccia uno dei piaceri fondamentali della nostra vita. Che differenza c'è tra la disperazione di un animale recluso e la prigionia di un uomo innocente? Lei avrebbe il coraggio di uccidere con le sue mani l'animale di cui mangia il corpo massacrato? Diceva Seneca: "La facoltà a delegare altri a commettere ciò che in prima persona ci ripugna è la causa della maggior parte dei delitti".


Caro Beppe Grillo, lei ci ha molto deluso dimostrando che per lei è più importante il piacere del suo palato che la vita e il dolore degli animali. Il credere sia sufficiente che qualcosa ci piaccia per giustificare le nostre scelte non è forse la stessa giustificazione di chiunque commette un delitto?


I mattatoi, campi di concentramento e di sterminio (onta e vergogna del genere umano) esistono non a causa dei macellai ma di coloro che mangiano la carne. Se esiste l'inferno degli allevamenti intensivi, degli istituti di sperimentazione, del massacro degli animali da pelliccia, della caccia, della pesca, delle corride e di tutti gli altri orrori commessi dall'uomo a danno di miliardi di animali innocenti, questo non è dovuto a coloro che praticamente usano violenza agli animali ma a causa di quelli che, nonostante ritengono tutto questo ingiusto e crudele, tacitamente lo avallano pur di non rinunciare ai loro presunti quanto egoistici vantaggi personali.


Caro Beppe Grillo: in questo mondo o si è il problema o si è la soluzione del problema. Lei da che parte sta?




Note:

L'articolo di Beppe Grillo lo trovate su www.beppegrillo.it
("325.000 cuccioli scuoiati" - 27.03.06)

sandy
03-04-06, 12:04 PM
"La facoltà a delegare altri a commettere ciò che in prima persona ci ripugna è la causa della maggior parte dei delitti".
L'assurda incoerenza di Beppe Grillo
Franco Libero Manco
Fonte: http://www.universalismo.it/ - http://www.vegetariani-roma.it/
31.03.06
31 marzo 2006

Caro Beppe Grillo, le sue affermazioni in difesa della sua dieta carnea lasciano esterrefatti. Mentre lotta contro l'ingiustizia, il sopruso, la violenza, in difesa dei diritti umani, dell'ambiente e degli animali candidamente dichiara:"Sono carnivoro, mi piace la carne, il prosciutto crudo, il salame, il lardo, la pancetta, l'osso buco, la carne cruda, lo zampone e il cotechino con le lenticchie. Mi piace la bistecca ala fiorentina, quella di sette etti più l'osso. Forse deluderò i vegetariani, ma non mi sento per niente in colpa. Mangiare carne fa parte della mia natura. Mi da però fastidio la crudeltà, l'insensibilità totale, la gratuita uccisione di esseri viventi al solo scopo di lucro...".

Caro Beppe Grillo, lei è consapevole che mangiando la carne delega qualcuno ad uccidere per lei degli esseri innocenti che come noi amano la vita e hanno terrore di essere uccisi? Lei è consapevole che ogni volta che consuma un solo chilo di carne sta distruggendo: 50 mila litri di acqua (in un mondo in cui un miliardo e mezzo di esseri umani non hanno accesso all'acqua potabile), sta distruggendo 6 mq di foresta, 15 kg di derrate alimentari (i cereali per un solo hamburger sfamerebbero 40 bambini per un giorno), sta consumando un litro e mezzo di petrolio, sta contribuendo all'inquinamento dell'aria, dell'acqua, della terra e soprattutto sta dando cattivo esempio? Lei è consapevole che l'alimentazione carnea è una delle cause più dirette della fame nel Terzo Mondo?


Se lei è consapevole di questo ma ritiene ugualmente legittimo mangiare la carne con la scusante che "gli piace" allora in lei c'è una grave e profonda contraddizione e dimostra di essere lontano da quella nuova dimensione civile, morale e spirituale che va emergendo negli ultimi decenni. Ma ciò che è più grave è che lei, persona di cultura e di vasti interessi sociali dimostra di essere totalmente indifferente verso il dolore, la schiavitù e l'agonia della morte di tanti animali che vengono sacrificati per il piacere del suo stomaco.


Siamo tutti bravi a parlare di giustizia sociale, diritti umani, ambiente fino a quando qualcuno non minaccia uno dei piaceri fondamentali della nostra vita. Che differenza c'è tra la disperazione di un animale recluso e la prigionia di un uomo innocente? Lei avrebbe il coraggio di uccidere con le sue mani l'animale di cui mangia il corpo massacrato? Diceva Seneca: "La facoltà a delegare altri a commettere ciò che in prima persona ci ripugna è la causa della maggior parte dei delitti".


Caro Beppe Grillo, lei ci ha molto deluso dimostrando che per lei è più importante il piacere del suo palato che la vita e il dolore degli animali. Il credere sia sufficiente che qualcosa ci piaccia per giustificare le nostre scelte non è forse la stessa giustificazione di chiunque commette un delitto?


I mattatoi, campi di concentramento e di sterminio (onta e vergogna del genere umano) esistono non a causa dei macellai ma di coloro che mangiano la carne. Se esiste l'inferno degli allevamenti intensivi, degli istituti di sperimentazione, del massacro degli animali da pelliccia, della caccia, della pesca, delle corride e di tutti gli altri orrori commessi dall'uomo a danno di miliardi di animali innocenti, questo non è dovuto a coloro che praticamente usano violenza agli animali ma a causa di quelli che, nonostante ritengono tutto questo ingiusto e crudele, tacitamente lo avallano pur di non rinunciare ai loro presunti quanto egoistici vantaggi personali.


Caro Beppe Grillo: in questo mondo o si è il problema o si è la soluzione del problema. Lei da che parte sta?




Note:

L'articolo di Beppe Grillo lo trovate su www.beppegrillo.it
("325.000 cuccioli scuoiati" - 27.03.06)

Wasim
03-04-06, 12:14 PM
Citazione:Messaggio inserito da sandy

"[red]

Caro Beppe Grillo, lei è consapevole che mangiando la carne delega qualcuno ad uccidere per lei degli esseri innocenti che come noi amano la vita e hanno terrore di essere uccisi? Lei è consapevole che ogni volta che consuma un solo chilo di carne sta distruggendo: 50 mila litri di acqua (in un mondo in cui un miliardo e mezzo di esseri umani non hanno accesso all'acqua potabile), sta distruggendo 6 mq di foresta, 15 kg di derrate alimentari (i cereali per un solo hamburger sfamerebbero 40 bambini per un giorno), sta consumando un litro e mezzo di petrolio, sta contribuendo all'inquinamento dell'aria, dell'acqua, della terra e soprattutto sta dando cattivo esempio? Lei è consapevole che l'alimentazione carnea è una delle cause più dirette della fame nel Terzo Mondo?




Ma dal momento che gli animali d'allevamento continuano a vivere continueranno a consumare acqua e cibo,quindi ne deduco che per combattere la fame nel mondo sarebbe necessario uccidere tutti gli animali d'allevamento o lasciarli morire di fame e sete.

Wasim
03-04-06, 12:14 PM
Citazione:Messaggio inserito da sandy

"[red]

Caro Beppe Grillo, lei è consapevole che mangiando la carne delega qualcuno ad uccidere per lei degli esseri innocenti che come noi amano la vita e hanno terrore di essere uccisi? Lei è consapevole che ogni volta che consuma un solo chilo di carne sta distruggendo: 50 mila litri di acqua (in un mondo in cui un miliardo e mezzo di esseri umani non hanno accesso all'acqua potabile), sta distruggendo 6 mq di foresta, 15 kg di derrate alimentari (i cereali per un solo hamburger sfamerebbero 40 bambini per un giorno), sta consumando un litro e mezzo di petrolio, sta contribuendo all'inquinamento dell'aria, dell'acqua, della terra e soprattutto sta dando cattivo esempio? Lei è consapevole che l'alimentazione carnea è una delle cause più dirette della fame nel Terzo Mondo?




Ma dal momento che gli animali d'allevamento continuano a vivere continueranno a consumare acqua e cibo,quindi ne deduco che per combattere la fame nel mondo sarebbe necessario uccidere tutti gli animali d'allevamento o lasciarli morire di fame e sete.

sandy
03-04-06, 12:24 PM
sarebbe da non allevare più nessun animale x cibo

sandy
03-04-06, 12:24 PM
sarebbe da non allevare più nessun animale x cibo

Wasim
03-04-06, 12:34 PM
Quindi portare all'estinzione mucche,pecore e maiali?

Wasim
03-04-06, 12:34 PM
Quindi portare all'estinzione mucche,pecore e maiali?

sandy
03-04-06, 12:43 PM
ho parlato di animali che vengono allevati e considerati cibo, non di estinzione

sandy
03-04-06, 12:43 PM
ho parlato di animali che vengono allevati e considerati cibo, non di estinzione

Wasim
03-04-06, 12:48 PM
Ma se andiamo avanti ad allevarli continuerebbero a consumare acqua e cibo che salverebbero i bimbi africani........Non avrebbe senso!

Wasim
03-04-06, 12:48 PM
Ma se andiamo avanti ad allevarli continuerebbero a consumare acqua e cibo che salverebbero i bimbi africani........Non avrebbe senso!

sandy
03-04-06, 12:52 PM
allevati x amore, come si allevano cani e gatti

sandy
03-04-06, 12:52 PM
allevati x amore, come si allevano cani e gatti

Wasim
03-04-06, 01:26 PM
Ripeto:
Anche se non li mangiamo e li alleviamo x amore continuerebbero a consumare,per ogni kg del loro pese,50 litri di acqua,6mq di foresta e 15 kg di derrate alimentari,quindi,se il problema sono i bimbi africani non bisognerebbe più allevarli e basta non allevarli per amore....che senso ha?

Wasim
03-04-06, 01:26 PM
Ripeto:
Anche se non li mangiamo e li alleviamo x amore continuerebbero a consumare,per ogni kg del loro pese,50 litri di acqua,6mq di foresta e 15 kg di derrate alimentari,quindi,se il problema sono i bimbi africani non bisognerebbe più allevarli e basta non allevarli per amore....che senso ha?

sandy
03-04-06, 01:47 PM
penso che il numero di animali allevati x amore sarebbe molto diverso inconfrontabile dal numero di quelli che oggi vengono allevati x essere mangiati, o pensi il contrario?

sandy
03-04-06, 01:47 PM
penso che il numero di animali allevati x amore sarebbe molto diverso inconfrontabile dal numero di quelli che oggi vengono allevati x essere mangiati, o pensi il contrario?

Wasim
03-04-06, 02:03 PM
Assolutamente no ,ma mi dici quante persone al mondo alleverebbero delle mucche o dei maiali come animali da compagnia?100,200 e poi?molte razze se non tutte si estingueranno!!!

Wasim
03-04-06, 02:03 PM
Assolutamente no ,ma mi dici quante persone al mondo alleverebbero delle mucche o dei maiali come animali da compagnia?100,200 e poi?molte razze se non tutte si estingueranno!!!

sandy
03-04-06, 02:05 PM
meglio pochi ma amati e rispettati che molti estinti nel nostro stomaco, xchè questo non è amore verso l'animale è solo una questione alimentare

sandy
03-04-06, 02:05 PM
meglio pochi ma amati e rispettati che molti estinti nel nostro stomaco, xchè questo non è amore verso l'animale è solo una questione alimentare

Wasim
03-04-06, 02:10 PM
non so se rimarranno quei pochi che dici...mi sembra veramente improponibile dire alla gente di non mangiare più mucche e maiali ma tenerli come animali da compagnia.
Proviamo a mettere un sondaggio?:D[?]

Wasim
03-04-06, 02:10 PM
non so se rimarranno quei pochi che dici...mi sembra veramente improponibile dire alla gente di non mangiare più mucche e maiali ma tenerli come animali da compagnia.
Proviamo a mettere un sondaggio?:D[?]

sandy
03-04-06, 02:46 PM
il risultato è molto scontato anche se in crescita chi pensa che l'uomo non possa disporre a suo piacimento della vita altrui

sandy
03-04-06, 02:46 PM
il risultato è molto scontato anche se in crescita chi pensa che l'uomo non possa disporre a suo piacimento della vita altrui

sandy
04-04-06, 12:49 PM
GB: Medicina, sei gravi dopo sperimentazione nuovo farmaco

LONDRA - Sei uomini sono ricoverati in gravi condizioni in un ospedale di Londra dopo aver assunto un nuovo farmaco nell'ambito di una sperimentazione su base volontaria. I volontari si sono ammalati dopo che era stato somministrato loro un medicinale sviluppato per il trattamento della leucemia e di patologie infiammatorie croniche. Alla sperimentazione hanno preso parte otto volontari: a sei veniva somministrato il nuovo farmaco - e si sono tutti ammalati - a due un placebo.

"Una tale reazione negativa a un medicinale avviene estremamente di rado, è una situazione inusuale e sfortunata", ha detto in un comunicato il professor Hermann Scholtz, capo della compagnia statunitense che cura il processo di sperimentazione farmacologica per l'industria farmaceutica tedesca che ha sviluppato il prodotto. I sei volontari partecipavano alla prima sperimentazione sull'uomo di una medicina sperimentale chiamata TGN 1412, studiata per il trattamento, tra l'altro, della leucemia e dell'artrite reumatoide.

l'Agenzia di regolamentazione dei prodotti medicinali e per la salute (MHRA), un organismo di controllo dei medici britannici, ha annunciato che la sperimentazione è stata sospesa e che gli altri enti europei per il controllo dei farmaci sono stati avvisati dell'accaduto. "La nostra priorità immediata è stata di assicurarci che non venissero danneggiati altri pazienti", ha dichiarato il direttore dell'MHRA, Kent Woods. "Intraprenderemo ora un'indagine esauriente per accertare la causa e assicurarci che vengano fatte tutte le opportune azioni", ha aggiunto.

I sei, che si sottoponevano alla sperimentazione in un centro di ricerche, sono stati trasferiti nel reparto terapia intensiva del Northwick Park Hospital, nella zona nord di Londra.

SDA-ATS

sandy
05-04-06, 12:43 PM
L’ENPA: BUONA PASQUA A TUTTI, MAGARI SENZA UCCISIONI. UN AUGURIO DI SERENITÀ ANCHE PER GLI AGNELLI INNOCENTI

L’Enpa augura a tutti gli italiani di trascorrere una Pasqua felice, auspicando che si diffonda sempre maggiormente la cultura della festa senza uccisioni di animali. Sono milioni infatti ogni anno gli agnelli che vengono sacrificati per questo giorno, che dovrebbe essere per i fedeli un invito a rinascere e rinnovarsi e ripete, invece, anno dopo anno, lo stesso copione: animali trasportati per ore, a volte per giorni, su strade che spesso non vedono neppure, stipati senza cibo né acqua, per giungere ai macelli di destinazione, dove li attendono le ultime, atroci sofferenze. Nel 2005, per il solo mese di marzo sono stati macellati 928.261 animali, tra ovini e caprini (fonte Istat); una cifra che ammonta al doppio del “normale” ritmo di macellazione, come attestano i dati del febbraio 2005, che ne ha visti uccidere “soltanto” 451.450; il picco corrisponde ogni anno con il periodo immediatamente precedente la domenica di Pasqua.
Il Cristianesimo si è distinto, fin dalla sua prima diffusione, per la sua connotazione di amore nei confronti di ogni essere vivente e molti dei Santi raffigurati nell’iconografia sacra sono accompagnati da un animale che è stato loro amico in vita; il patrono italiano, l’Enpa ricorda, è San Francesco, che rispettava e amava gli animali in quanto creature di Dio.
Celebrare la Pasqua con un menu vegetariano è un modo per santificare la festa senza sporcare di sangue una ricorrenza che acquista un sapore molto più importante se arricchita da una ulteriore valenza etica che ben si accosta al messaggio cristiano di amore universale; non uccidere gli animali - in particolare gli agnelli, vittime predilette di questa ricorrenza - e nutrirsi con alimenti di origine vegetale fa inoltre bene alla salute, come dietologi esperti continuano a ribadire verificando come la scelta vegetariana previene alcune tra le più diffuse malattie nei Paesi occidentali.
“Che tenero! E se ci metti le patate è proprio la morte sua” si dice dell’agnello che fa da testimonial per la fortunata campagna Enpa contro la strage degli innocenti che avviene in questi giorni; la battuta è gradevole e leggera, ma la sofferenza provata dagli animali è reale e ogni persona è in grado di fare qualcosa per salvare un agnello dalle tavole imbandite, astenendosi dall’acquistarlo e dal mangiarlo. Non condannare un animale a diventare un arrosto, almeno per questa festa che simboleggia un sacrificio e un dono di amore, potrebbe essere l’occasione adatta per riscoprire il senso di una celebrazione che più che mangereccia dovrebbe essere spirituale. (4 aprile)
enpa

sandy
05-04-06, 12:43 PM
L’ENPA: BUONA PASQUA A TUTTI, MAGARI SENZA UCCISIONI. UN AUGURIO DI SERENITÀ ANCHE PER GLI AGNELLI INNOCENTI

L’Enpa augura a tutti gli italiani di trascorrere una Pasqua felice, auspicando che si diffonda sempre maggiormente la cultura della festa senza uccisioni di animali. Sono milioni infatti ogni anno gli agnelli che vengono sacrificati per questo giorno, che dovrebbe essere per i fedeli un invito a rinascere e rinnovarsi e ripete, invece, anno dopo anno, lo stesso copione: animali trasportati per ore, a volte per giorni, su strade che spesso non vedono neppure, stipati senza cibo né acqua, per giungere ai macelli di destinazione, dove li attendono le ultime, atroci sofferenze. Nel 2005, per il solo mese di marzo sono stati macellati 928.261 animali, tra ovini e caprini (fonte Istat); una cifra che ammonta al doppio del “normale” ritmo di macellazione, come attestano i dati del febbraio 2005, che ne ha visti uccidere “soltanto” 451.450; il picco corrisponde ogni anno con il periodo immediatamente precedente la domenica di Pasqua.
Il Cristianesimo si è distinto, fin dalla sua prima diffusione, per la sua connotazione di amore nei confronti di ogni essere vivente e molti dei Santi raffigurati nell’iconografia sacra sono accompagnati da un animale che è stato loro amico in vita; il patrono italiano, l’Enpa ricorda, è San Francesco, che rispettava e amava gli animali in quanto creature di Dio.
Celebrare la Pasqua con un menu vegetariano è un modo per santificare la festa senza sporcare di sangue una ricorrenza che acquista un sapore molto più importante se arricchita da una ulteriore valenza etica che ben si accosta al messaggio cristiano di amore universale; non uccidere gli animali - in particolare gli agnelli, vittime predilette di questa ricorrenza - e nutrirsi con alimenti di origine vegetale fa inoltre bene alla salute, come dietologi esperti continuano a ribadire verificando come la scelta vegetariana previene alcune tra le più diffuse malattie nei Paesi occidentali.
“Che tenero! E se ci metti le patate è proprio la morte sua” si dice dell’agnello che fa da testimonial per la fortunata campagna Enpa contro la strage degli innocenti che avviene in questi giorni; la battuta è gradevole e leggera, ma la sofferenza provata dagli animali è reale e ogni persona è in grado di fare qualcosa per salvare un agnello dalle tavole imbandite, astenendosi dall’acquistarlo e dal mangiarlo. Non condannare un animale a diventare un arrosto, almeno per questa festa che simboleggia un sacrificio e un dono di amore, potrebbe essere l’occasione adatta per riscoprire il senso di una celebrazione che più che mangereccia dovrebbe essere spirituale. (4 aprile)
enpa

lupetta
05-04-06, 03:28 PM
sandy, ho in mente un post x il mio blog x lo scempio degli agnellini durante il periodo pasquale che è la fine del mondo...;)[}:)]

lupetta
05-04-06, 03:28 PM
sandy, ho in mente un post x il mio blog x lo scempio degli agnellini durante il periodo pasquale che è la fine del mondo...;)[}:)]

CUOREDALIANTE
05-04-06, 03:30 PM
l'agnello non mi piace

CUOREDALIANTE
05-04-06, 03:30 PM
l'agnello non mi piace

sandy
06-04-06, 10:04 AM
Citazione:Messaggio inserito da lupetta

sandy, ho in mente un post x il mio blog x lo scempio degli agnellini durante il periodo pasquale che è la fine del mondo...;)[}:)]



tienimi informata sono molto interessata

sandy
06-04-06, 10:04 AM
Citazione:Messaggio inserito da lupetta

sandy, ho in mente un post x il mio blog x lo scempio degli agnellini durante il periodo pasquale che è la fine del mondo...;)[}:)]



tienimi informata sono molto interessata

sandy
07-04-06, 12:17 PM
FOCHE: LAV, IL MASSACRO CONTINUA, SUPERATE QUOTE UCCISIONI
7 apr 06
Uccisi mille animali in più in Canada.

7 aprile 2006 - I cacciatori del golfo di San Lorenzo hanno superato di 1000 animali la quota di piccoli da uccidere.
In soli cinque giorni, dal 25 al 30 marzo, i cacciatori del Golfo di San Lorenzo - rende noto un comunicato della Lav - hanno superato la quota di cuccioli di foca da uccidere di circa 1000 animali, costringendo il Dipartimento della Pesca canadese a chiudere la caccia in quell'area.
"Circa 5600 foche al giorno (per un totale di 28000 animali) sono state uccise a colpi di fucile, dal momento che le condizioni del ghiaccio non consentivano ai cacciatori, se non in casi eccezionali, di scendere sul pack per uccidere i piccoli con il tradizionale bastone (hakapik): 'molti piccoli, ormai morti, sono stati recuperati in acqua, dove avevano tentato invano di rifugiarsi", commenta Roberto Bennati, responsabile campagne europee della LAV, che prosegue sottolineando che il massacro continua, come testimoniano le immagini IFAW diffuse dalla LAV in esclusiva per l'Italia: le regioni di Terranova e Labrador, che detengono la maggior parte delle quote di animali per cui e' consentita la caccia, proseguono la loro mattanza.
"Sono 335.000 i cuccioli di appena due settimane di vita da sterminare quest'anno - prosegue Roberto Bennati - nei tre anni appena trascorsi in Canada sono state uccise ben 10.312 foche in piu' rispetto all'ampia quota ufficiale autorizzata di 975.000 animali. Il 98 per cento delle foche uccise in Canada nel 2005 aveva meno di 3 mesi di vita ed erano quindi tutti cuccioli, fatto che rende questa caccia ancora piu' raccapricciante. L'unica speranza per fermare il massacro e' la chiusura del mercato europeo ai prodotti di foca".
La LAV si dice impegnata anche a seguire e promuovere l'iter della risoluzione contro la caccia alle foche nel Consiglio d'Europa.
(AGI)

sandy
07-04-06, 12:17 PM
FOCHE: LAV, IL MASSACRO CONTINUA, SUPERATE QUOTE UCCISIONI
7 apr 06
Uccisi mille animali in più in Canada.

7 aprile 2006 - I cacciatori del golfo di San Lorenzo hanno superato di 1000 animali la quota di piccoli da uccidere.
In soli cinque giorni, dal 25 al 30 marzo, i cacciatori del Golfo di San Lorenzo - rende noto un comunicato della Lav - hanno superato la quota di cuccioli di foca da uccidere di circa 1000 animali, costringendo il Dipartimento della Pesca canadese a chiudere la caccia in quell'area.
"Circa 5600 foche al giorno (per un totale di 28000 animali) sono state uccise a colpi di fucile, dal momento che le condizioni del ghiaccio non consentivano ai cacciatori, se non in casi eccezionali, di scendere sul pack per uccidere i piccoli con il tradizionale bastone (hakapik): 'molti piccoli, ormai morti, sono stati recuperati in acqua, dove avevano tentato invano di rifugiarsi", commenta Roberto Bennati, responsabile campagne europee della LAV, che prosegue sottolineando che il massacro continua, come testimoniano le immagini IFAW diffuse dalla LAV in esclusiva per l'Italia: le regioni di Terranova e Labrador, che detengono la maggior parte delle quote di animali per cui e' consentita la caccia, proseguono la loro mattanza.
"Sono 335.000 i cuccioli di appena due settimane di vita da sterminare quest'anno - prosegue Roberto Bennati - nei tre anni appena trascorsi in Canada sono state uccise ben 10.312 foche in piu' rispetto all'ampia quota ufficiale autorizzata di 975.000 animali. Il 98 per cento delle foche uccise in Canada nel 2005 aveva meno di 3 mesi di vita ed erano quindi tutti cuccioli, fatto che rende questa caccia ancora piu' raccapricciante. L'unica speranza per fermare il massacro e' la chiusura del mercato europeo ai prodotti di foca".
La LAV si dice impegnata anche a seguire e promuovere l'iter della risoluzione contro la caccia alle foche nel Consiglio d'Europa.
(AGI)

sandy
11-04-06, 11:47 AM
11 aprile - Londra
Acquisto L'Oreal di Body Shop ne "appanna l'immagine".

L'acquisto di Body Shop da parte di L'Oreal sta rovinando la reputazione della societa' britannica della cosmesi, nota come marchio etico perche' utilizza solo prodotti naturali non "testati" sugli animali. Lo rivela un'indagine della YouGov che misura il gradimento dei brand in base alla "nomea", all'"impressione generale" e alla "soddisfazione" dei clienti. La "reputazione" ha perso 10 punti scendendo a "-4" dallo scorso 17 marzo quando e' stata annunciata l'operazione di acquisto da 652 milioni di sterline, pari a circa 940 milioni di euro. L'"impressione generale" e' peggiorata di 3 punti scendendo a 19 mentre la "soddisfazione" e' scesa di 11 punti a quota 14.
Body Shop e' stata fondata nel 1976 da Anita Roddick, che in pochi anni l'aveva trasformata in un'azienda leader nel settore. (AGI)

sandy
11-04-06, 11:47 AM
11 aprile - Londra
Acquisto L'Oreal di Body Shop ne "appanna l'immagine".

L'acquisto di Body Shop da parte di L'Oreal sta rovinando la reputazione della societa' britannica della cosmesi, nota come marchio etico perche' utilizza solo prodotti naturali non "testati" sugli animali. Lo rivela un'indagine della YouGov che misura il gradimento dei brand in base alla "nomea", all'"impressione generale" e alla "soddisfazione" dei clienti. La "reputazione" ha perso 10 punti scendendo a "-4" dallo scorso 17 marzo quando e' stata annunciata l'operazione di acquisto da 652 milioni di sterline, pari a circa 940 milioni di euro. L'"impressione generale" e' peggiorata di 3 punti scendendo a 19 mentre la "soddisfazione" e' scesa di 11 punti a quota 14.
Body Shop e' stata fondata nel 1976 da Anita Roddick, che in pochi anni l'aveva trasformata in un'azienda leader nel settore. (AGI)

sandy
11-04-06, 11:52 AM
SALUTE: UE, PER FARMACI ARRIVANO TEST SALVA-CONIGLI
11 apr 06
Approvati dal Centro Europo di Ispra.

11 aprile 2006 - L'Unione europea approva nuove alternative alla sperimentazione di farmaci e sostanze chimiche sugli animali. Il comitato scientifico consultivo del Centro europeo per la convalida dei metodi alternativi (CEVMA) ha approvato sei nuovi metodi di prova alternativi che consentiranno di ridurre il ricorso alla sperimentazione animale per alcuni farmaci e sostanze chimiche. I nuovi test, effettuati su colture cellulari anziche' su animali, permettono di determinare la tossicita' dei farmaci antitumorali e identificare i farmaci contaminati.
Oltre a ridurre il numero di animali necessari ai fini della sperimentazione, i metodi approvati oggi miglioreranno l' accuratezza dei test e contribuiranno cosi' a rendere i prodotti piu' sicuri. Il compito del CEVMA, che ha sede presso il Centro comune di ricerca della Commissione europea, e' quello di sostituire e perfezionare i metodi di sperimentazione animale per i prodotti cosmetici, chimici e farmaceutici e ridurne la frequenza di utilizzo. Ai fini della loro applicazione nei laboratori europei, i test convalidati dal CECMA devono essere approvati dal comitato scientifico consultivo del centro di convalida, composto da rappresentanti dei 25 Stati membri, del mondo accademico, dell'industria e delle organizzazioni per la protezione degli animali.
Uno dei test e' mirato ad agevolare la definizione del dosaggio di alcuni farmaci ad elevata tossicita' utilizzati nella chemioterapia per la cura del cancro, malattia che ogni anno provoca quasi un milione di decessi nell'Unione europea.
Impiegando colture di midollo osseo di topo e cellule ematiche del cordone ombelicale umano, e' stato messo a punto un test che permettera' di ridurre il rischio di sovradosaggio letale nel primo gruppo di pazienti cui sono stati somministrati i farmaci suddetti, rischio che i test preclinici attuali non permettono di identificare. Studi su scala internazionale hanno dimostrato che questo nuovo test offre un maggior grado di precisione rispetto alla sperimentazione animale, consentendo non solo di ridurre il numero di animali necessari, ma soprattutto di migliorare la sicurezza dei pazienti. Cinque dei nuovi test riguardano i batteri. Il nostro sistema immunitario assolve la funzione di proteggerci da tali organismi. Tuttavia esso non sa distinguere tra batteri vivi e morti e reagisce quindi anche nei confronti di questi ultimi o di parti di essi. Anche se sterilizzato, un farmaco non e' necessariamente esente da qualsiasi traccia di batteri e puo' quindi produrre effetti collaterali quali febbre, sintomatologia dolorosa e stato di choc.
Ogni anno vengono utilizzati 200.000 conigli per testare i farmaci prima della loro immissione sul mercato. Il nuovo metodo invece si avvale di cellule immunitarie umane coltivate in laboratorio, che sono in grado di riconoscere i batteri allo stesso modo del sistema immunitario. Oltre a ridurre il numero di animali utilizzati nei laboratori, esso consentira' di contenere i costi della sperimentazione. Inoltre, rispetto ai precedenti, i nuovi test offrono un grado di precisione nettamente superiore nell'individuazione dei farmaci contaminati.
(ANSA)

sandy
11-04-06, 11:52 AM
SALUTE: UE, PER FARMACI ARRIVANO TEST SALVA-CONIGLI
11 apr 06
Approvati dal Centro Europo di Ispra.

11 aprile 2006 - L'Unione europea approva nuove alternative alla sperimentazione di farmaci e sostanze chimiche sugli animali. Il comitato scientifico consultivo del Centro europeo per la convalida dei metodi alternativi (CEVMA) ha approvato sei nuovi metodi di prova alternativi che consentiranno di ridurre il ricorso alla sperimentazione animale per alcuni farmaci e sostanze chimiche. I nuovi test, effettuati su colture cellulari anziche' su animali, permettono di determinare la tossicita' dei farmaci antitumorali e identificare i farmaci contaminati.
Oltre a ridurre il numero di animali necessari ai fini della sperimentazione, i metodi approvati oggi miglioreranno l' accuratezza dei test e contribuiranno cosi' a rendere i prodotti piu' sicuri. Il compito del CEVMA, che ha sede presso il Centro comune di ricerca della Commissione europea, e' quello di sostituire e perfezionare i metodi di sperimentazione animale per i prodotti cosmetici, chimici e farmaceutici e ridurne la frequenza di utilizzo. Ai fini della loro applicazione nei laboratori europei, i test convalidati dal CECMA devono essere approvati dal comitato scientifico consultivo del centro di convalida, composto da rappresentanti dei 25 Stati membri, del mondo accademico, dell'industria e delle organizzazioni per la protezione degli animali.
Uno dei test e' mirato ad agevolare la definizione del dosaggio di alcuni farmaci ad elevata tossicita' utilizzati nella chemioterapia per la cura del cancro, malattia che ogni anno provoca quasi un milione di decessi nell'Unione europea.
Impiegando colture di midollo osseo di topo e cellule ematiche del cordone ombelicale umano, e' stato messo a punto un test che permettera' di ridurre il rischio di sovradosaggio letale nel primo gruppo di pazienti cui sono stati somministrati i farmaci suddetti, rischio che i test preclinici attuali non permettono di identificare. Studi su scala internazionale hanno dimostrato che questo nuovo test offre un maggior grado di precisione rispetto alla sperimentazione animale, consentendo non solo di ridurre il numero di animali necessari, ma soprattutto di migliorare la sicurezza dei pazienti. Cinque dei nuovi test riguardano i batteri. Il nostro sistema immunitario assolve la funzione di proteggerci da tali organismi. Tuttavia esso non sa distinguere tra batteri vivi e morti e reagisce quindi anche nei confronti di questi ultimi o di parti di essi. Anche se sterilizzato, un farmaco non e' necessariamente esente da qualsiasi traccia di batteri e puo' quindi produrre effetti collaterali quali febbre, sintomatologia dolorosa e stato di choc.
Ogni anno vengono utilizzati 200.000 conigli per testare i farmaci prima della loro immissione sul mercato. Il nuovo metodo invece si avvale di cellule immunitarie umane coltivate in laboratorio, che sono in grado di riconoscere i batteri allo stesso modo del sistema immunitario. Oltre a ridurre il numero di animali utilizzati nei laboratori, esso consentira' di contenere i costi della sperimentazione. Inoltre, rispetto ai precedenti, i nuovi test offrono un grado di precisione nettamente superiore nell'individuazione dei farmaci contaminati.
(ANSA)

sandy
20-04-06, 12:10 PM
AVIARIA: AGRICOLTORI DIFENDONO LE RONDINI
Inizativa della Cia a seguito dell'appello Lipu.

20 aprile 2006 - Gli agricoltori italiani sono fortemente impegnati a salvare le rondini che, a causa dell'influenza aviaria, corrono il rischio di essere scacciate e di vedere distrutti i loro nidi. E' quanto ribadisce la Cia-Confederazione italiana agricoltori che già nei giorni scorsi aveva aderito all'appello lanciato dalla Lipu (Lega italiana protezione uccelli) e che ora condivide le raccomandazioni diramate dal ministero della Salute che invita alla salvaguardia di questi volatili. La Cia ricorda che esse sono 'utili' all'economia ed al benessere umano, in quanto distruggono grandi quantità di insetti nocivi (comprese mosche e zanzare). Inoltre, questi volatili frequentano prevalentemente paesi rurali, cascinali, centri urbani dove trovano dei punti idonei per la nidificazione e non condividono l'habitat con uccelli potenzialmente a rischio come quelli acquatici migratori. Le rondini - sottolinea la Cia - sono una specie protetta ai sensi della legge sulla caccia. E' vietata l'uccisione, la distruzione e la detenzione dei nidi. La Cia sottolinea che le rondini, come evidenziato dallo stesso ministero della Salute, non hanno un ruolo significativo nel ciclo epidemiologico dell'influenza aviaria e non sono mai state coinvolti in passato in epidemie influenzali né sono state mai trovate infette dal temuto virus H5N1. Inoltre, la loro migrazione avviene tra Europa e Africa, e non riguarda i Paesi dell'Est asiatico, dove si è verificato il maggior numero di contagi.
(ANSA)

Luna
20-04-06, 01:31 PM
Sandra scusa se mi intrometto io ho inmparato da piccola e penso che non saro la sola di avere imparato che i pesci piccoli mangiano i grandi, animali grandi mangiano i piccoli e cosi via ....., se mangiare carne era un peccato non penso che la Pasqua si mangiava l´agniello si poteva mangiare pasta o sbaglio?
se tu vedi qualche film di tempo fa cioe Mosé, il film di Pasqua faresti caso che Gesú gia dei santali, come sono fatte quei santali di miracoli? x me no sono di cuoio e il cuoio viene da? ....
percio se non dovevamo mangiare carne, non si doveva ammazzare gli a animali, e se non si dovevano ammazzare gli animali non c´erano santali di cuoio;)

sandy
20-04-06, 01:58 PM
Luna io mi chiamo Sandy [:7]

i primi apostoli erano vegetariani così si legge da vari libri, non confondere il vecchio testamento dal nuovo xchè mi pare tu lo faccia, a parte che nella creazione non parla di cibarsi di animali, se proprio vogliamo mettere i puntini sulla "i", Gesù è venuto sulla terra x portare il suo messaggio d'amore e in certe parabole parla pure degli animali, sei vai nella discussione "pasqua è agnello" trovi qualcosa visto che è in tema con quello che citi, i sandali di Gesù erano in cuoio??? sei sicura??? forse in qualche film ma nella realtà ho dubbi, ci sono mille modi x creare sandali, non necessariamente con pelle di animali

sandy
20-04-06, 01:59 PM
ma ripeto x me non è una questione religiosa, è una questione morale!

Luna
20-04-06, 02:15 PM
scusa perche di ho chiamato sandra :D e non sandy [8D] mi sono sbagiata ;)

ho solo un paio di domanda :
le caramelle delle mangi?
quando sei malata non prendi metticine ?
il rosetto non lo usi?
la kur dei capelli non la usi?

sandy
21-04-06, 08:18 AM
Citazione:Messaggio inserito da Luna

scusa perche di ho chiamato sandra :D e non sandy [8D] mi sono sbagiata ;)

ho solo un paio di domanda :
le caramelle delle mangi?
quando sei malata non prendi metticine ?
il rosetto non lo usi?
la kur dei capelli non la usi?


non capisco il xchè delle tue domande sinceramente, però ti rispondo di si x le prime 2 e x la 3 e 4 domanda, molto poco, diciamo quasi mai, cosa cambia non capisco, illuminami

sandy
21-04-06, 12:08 PM
21 aprile - Montreal
Nuova lettera di Brigitte Bardot a premier canadese contro strage foche.
Brigitte Bardot ha scritto un'indignata lettera aperta al premier canadese Stephen Harper per difendere nuovamente le foche: secondo la ex attrice francese, per la corrente stagione di caccia in certe regioni del paese nord-americano non sarebbero stati rispettati i limiti fissati dalle stesse autorita'.
''Non solo le quote di abbattimento non sono mai state cosi' alte, sono state superate in diverse regioni'', scrive nella lettera.
Da anni una paladina dei diritti degli animali, BB definisce ''una catastrofe ecologica'' il fatto che Harper all'inizio dell'anno sia arrivato al potere.
Nella lettera, distribuita alle agenzie di stampa dalla sua fondazione, Brigitte Bardot afferma di aver ricevuto migliaia di messaggi da cittadini canadesi che la supplicano di porre fine alla strage.
Alcuni, sostiene, ''dicono di provare vergogna per appartenere a un popolo guidato da un uomo senza cuore''.
Sempre per portare avanti la sua crociata in difesa delle foche, alla fine di marzo BB e' stata in Canada ma Harper si e' rifiutato di riceverla.
Per quest'anno le autorita' canadesi hanno autorizzato l'abbattimento di 325.000 capi. Una portavoce del ministero della pesca ha ammesso che in certe regioni i tetti imposti dal governo sono stati effettivamente superati. (ANSA-AFP).

Luna
21-04-06, 12:52 PM
non capisco il xchè delle tue domande sinceramente, però ti rispondo di si x le prime 2 e x la 3 e 4 domanda, molto poco, diciamo quasi mai, cosa cambia non capisco, illuminami
[/quote]


Sandy non vorrei mettere le mani nel fuoco cioe non di dico che e 100% vero ma me la detto anche una ragazza che non mangiava carne che nelle caramelle quelli morbidi la gelatina e fatta dal sanque di porco, il rosetto e fatto dal sanque di scimmia, e la kur e fatto dal grasso del porco, della kur sono il 10000% sigura perche o letto io stesso il biglietto che stava scritto dietro

sandy
21-04-06, 12:55 PM
Luna certo è vero quello che scrivi, ma ti informo, che esistono anche le gelatine vegetali x fortuna!
anche x i cosmetici ci sono linee apposite basta voler sciegliere un prodotto piuttosto che un'altro

scusa ma cosa è la Kur????????????

Luna
21-04-06, 01:01 PM
Aiuto come si dice in italiano:(:( e l´iquito che si mette ai capelli una spegie di balsamo ma non e il balsamo aspetta forse si dice " la cura per i capelli"?

sandy
21-04-06, 01:02 PM
le fiale???

Luna
21-04-06, 01:42 PM
no che fiale, e una crema, spray, proprio come un balsamo che si mette dopo lavato i capelli e si mette 1-2volte alla settimana

ma non fa niente non a importanza

cucu
21-04-06, 04:02 PM
Citazione:Messaggio inserito da sandy

Grazie a Fabry ho riscoperto questo sito, questo filmato è da vedere è forte come video

http://www.bairo.info/fabbriche_infernali.wmv

Plutarco:
Vi state chiedendo perché Pitagora si astenesse dal mangiare carne? Io, da parte mia, mi domando piuttosto per quale ragione e con quale animo un uomo, per primo, abbia potuto avvicinare la sua bocca al sangue coagulato e le sue labbra alla carne di una creatura morta; come abbia potuto mettere sulla propria mensa dei cadaveri di animali e definire cibo e nutrimento quegli esseri che fino a poco prima muggivano o belavano, si muovevano, vivi. Come abbia potuto sopportare la vista del massacro, la gola squarciata, la pelle scuoiata, gli arti staccati; sopportare il cattivo odore... come abbia fatto a non provare ribrezzo a contatto delle piaghe degli altri esseri succhiandone addirittura succhi e siero dalle ferite...! L'uomo non si nutre certo di leoni e di lupi per autodifesa... ma, al contrario, uccide creature innocue, mansuete, prive di pungiglioni o di zanne. Per un pezzo di carne, l'uomo le priva del sole, della luce, della durata naturale della vita alla quale hanno diritto per il fatto di essere nate. Se sostenete che la natura vi ha destinato questo tipo di nutrimento, ebbene, allora uccidete voi stessi, da soli, quel che volete mangiare, ma fatelo con le vostre sole forze, senza clava, senza mazza, né altre armi.



la fine del video sul maiale non l'ho guardata!

appena gli ha fatto un taglio e è uscito il sangue ho chiuso gli occhi![V]

sandy
21-04-06, 04:04 PM
ogni volta che si mangia la sua carne dovremmo avere in mente quel sangue innocente

sandy
26-04-06, 09:16 AM
Spagna: scimmia soggetto di diritto
Polemiche per un progetto di legge
La Spagna potrebbe essere il primo paese europeo a garantire alle grandi scimmie antropoidi (scimpanzè, orangutan, gorilla ebonobo) i "diritti fondamentali" normalmente accordati al solo uomo. Il Parlamento discuterà infatti un progetto che consentirebbe il diritto di questi animali a non essere maltrattati, ridotti in schiavitù, uccisi e condotti all'estinzione. L'iniziativa ha suscitato proteste, soprattutto da parte della Chiesa.


L'idea nasce dall'organizzazione internazionale "Proyecto Gran Simio", e l'esecutivo socialista ha subito accettato di portarla in Parlamento, dove si prevede di approvare presto un "progetto non di legge", il primo del genere in Europa che, proprio per questo, potrebbe costituire la base per una "carta fondamentale dei diritti delle scimmie" da sottoporre al voto delle Nazioni Unite.

La stampa conservatrice è andata subito a nozze con la singolare iniziativa governativa e ha subito proposto paragoni scherzosi con il lavoro legislativo dei socialisti. Il quotidiano Abc titola: "Siamo passati da Bambi a Tarzan", alludendo a Zapatero soprannominato appunto Bambi. Ma è la Chiesa a manifestare le più forti obiezioni in merito. L'arcivescovo di Pamplona, Fernando Sebastian, sostiene che l'iniziativa del Psoe "equivale a invocare diritti taurini per gli umani" e invita a "non cadere nel ridicolo per eccesso di progressismo".

Vale la pena di ricordare come la maggior parte delle legislazioni in vigore non tutelino mai direttamente gli animali come soggetto di diritto anche nel caso di norme contro il maltrattamento, ma esclusivamente mirino a tutelare la sensibilità generale offesa da questi atti.

C'è anche chi come Libertad Digital vicina all'area della Conferenza episcopale scherza sui reconditi obiettivi dei socialisti di Zapatero che spererebbero, secondo l'organo di stampa, addirittura in futuri successi elettorali tra scimpanzè ed oranghi. In realtà Joquin Araujio, presidente della sezione spagnola del "Progetto grandi scimmie", prende sul serio la proposta e ricorda che proteggere i diritti dei primati "è una responsabilità etica. Che piaccia o no, gli esseri umani sono grandi scimmie".

A scanso di equivoci il governo non ha mai utilizzato il termine "diritti umani", proprio nel tentativo di ridurre al minimo le polemiche. Dice il ministro dell'Ambiente Cristina Narbona: "Non abbiamo mai pensato di equiparare i diritti dell'uomo a quelli delle scimmie, ma salvarle dalla schiavitù e dalla morte"
TGCOM

sandy
26-04-06, 09:17 AM
A Milano Sabato 6 maggio - ore 14.30 Stazione Centrale
Manifestazione contro la vivisezione sabato 6 maggio
Manifestazione internazionale contro la vivisezione per una ricerca senza animali25 aprile 2006
OIPA Italia e la campagna "Ricerca senza animali" organizzano per sabato 6 maggio a Milano una manifestazione con corteo per per dire NO a una "ricerca" inutile per l'uomo e crudele contro gli animali, non imposta alla legge, ma in continuo aumento, e per dire SI' alla ricerca realmente scientifica senza animali!

Il ritrovo e' alle 14.30 in Piazza Duca d'Aosta, davanti alla stazione Centrale di Milano. Da li' partira' un corteo che attraversera' le vie del centro e terminera' in Piazza Duomo, dove avra' luogo un dibattito con medici antivivisezionisti e personalita' del mondo dello spettacolo e della cultura.


La manifestazione chiede alle associazioni per la ricerca medica, come AIRC, AISM, Telethon, Trenta ore per la vita, ecc. di smettere di usare una parte delle donazioni che ricevono per finanziare la sperimentazione su animali, e di usare invece solo metodologie davvero scientifiche che portano a un reale progresso della medicina.


Si dice che l'uso di animali nei laboratori sia in diminuzione, ma dal 2000 al 2003 c'e' stato un aumento del 40% degli animali usati nella ricerca di base. Tutti questi studi, che la legge non obbliga a svolgere su animali, sono pagati coi nostri soldi. Sono svolti nelle universita', sovvenzionate con denaro pubblico, e presso i laboratori delle associazioni per la ricerca medica che chiedono ogni anno l'aiuto di tutti i cittadini con le loro maratone televisive e altri eventi. Questi soldi, solo in parte sono usati per una ricerca utile ai malati. Una buona parte viene spesa per fare "ricerca" su malattie fasulle create artificialmente su una specie diversa da quella umana.


Questi esperimenti conducono spesso ad un vicolo cieco e ostacolano il progresso della medicina. Infatti, un procedimento che induce artificialmente una patologia su animali sani, per poi tentare di estrapolare i risultati ottenuti agli esseri umani, e' necessariamente votato all'insuccesso. Questo perche' le reazioni fisiologiche variano enormemente tra le specie e le patologie indotte differiscono notevolmente con quelle che si riscontrano naturalmente nell'uomo.


Ad esempio, molti esseri umani hanno continuato ad essere esposti all'amianto ed a morire perche' gli scienziati non riuscivano riprodurre il cancro negli animali in laboratorio. Esperimenti effettuati su ratti, criceti, cavie, topi, scimmie e babbuini non rilevarono alcun legame tra fibra di vetro e cancro. Non fino al 1991 quando, grazie a quanto riscontrato sugli esseri umani, l'OSHA lo classifico' come cancerogeno.


Nel corso degli ultimi mesi l'OIPA raccolte decine di migliaia di firme della petizione "Ricerca senza Animali", per chiedere alle associazioni per la ricerca medica quali AIRC, AISM, ecc. di smettere di finanziare studi su animali. In maggio le firme verranno ufficialmente consegnate alle associazioni interessate.


Dichiara il dott.Giulio Tarro, Presidente Medici Internazionali e ricercatore: "I metodi scientifici piu' moderni ed aggiornati, che si focalizzano sui dati riguardanti la nostra specie (studi clinici, epidemiologici, studi su tessuti umani, le moderne tecniche non invasive di analisi), sono sicuramente da preferire alle risposte inaffidabili ottenute dai test su animali, se si ha a cuore il progresso della medicina".


Per informazioni e adesioni:
www.oipaitalia.com - info@oipaitalia.com
www.ricercasenzaanimali.org - info@ricercasenzaanimali.org
cell. 347 8152783 - tel/fax 02 64.27.882

sandy
26-04-06, 12:44 PM
VAL D'AOSTA AUTORIZZA 220 UCCISIONI DI CINGHIALI
26 apr 06
Per i danni denunciati anche in quota.

26 aprile 2006 - I cinghiali presenti in Valle d' Aosta hanno colonizzato ormai aree che non gli sono proprie, quali i terreni agrari e i coltivi, fino a quote che superano i 2.000 metri, arrecando di conseguenza gravi danni alle produzioni agricole e ai pascoli d'alta quota.
L' allarme e' stato lanciato dall' assessore regionale Giuseppe Isabellon, che ribadisce come ''i danni provocati in quota presentano enormi problemi di ripristino, problemi che conducono sempre piu' all'abbandono da parte dei conduttori dei fondi''. Il Piano regionale faunistico-venatorio, approvato nel luglio 2000, aveva per obiettivo il massimo contenimento della specie, ''incompatibile con l'agricoltura e l'ecosistema valdostano''. Per questo erano previsti abbattimenti nel corso della stagione venatoria per ridurne la presenza nelle aree agricole e negli ambienti faunistici di pregio.
Ma dai dati diffusi da Isabellon emerge che il Piano non ha centrato l' obiettivo; nonostante l'attivita' di abbattimento svolta dal personale forestale e dai cacciatori che collaborano annualmente all'attuazione del programma di controllo numerico, nel corso del 2005 il numero di cinghiali e' aumentato.
Per queste ragioni la Giunta regionale ha disposto il nuovo programma di abbattimenti per il periodo aprile 2006-marzo 2007, per un totale di 220 animali: 40 capi nel Comprensorio Alpino Alta Valle; 70 capi nel Comprensorio Alpino Media Valle; 110 capi nel Comprensorio Alpino Bassa Valle.
(ANSA)

sandy
27-04-06, 12:23 PM
ASTICI SU GHIACCO, MULTATO RISTORATORE
Per il caso di Vicenza condannato annuncia ricorso a Corte di Cassazione.
27 aprile 2006 - Multato di 688 euro per aver, secondo i magistrati di Vicenza, maltrattato alcuni astici esponendoli in una vasca con ghiaccio nel suo ristorante ''Conchiglia d'oro'', un professionista della cucina berica, Camillo Scalesia, di 34 anni, si trova al centro di un controverso caso a meta' tra l'arte gastronomica e la tutela degli animali.
Il ristoratore, che ha gia' annunciato ricorso in Cassazione, era stato denunciato dall'dall'Enpa nel marzo di quattro anni fa su segnalazione di un ex attivista di Greenpeace. Scalesia e' difeso dall'avvocato Angelo Bazzea che aveva inutilmente chiesto al giudice una perizia tecnica basando la sua linea difensiva sulle mancate indicazioni nella normativa sui maltrattamenti, apparse invece nel testo modificato nel 2004.
Il ristoratore che gestisce il locale non lontano dallo stadio Menti assieme al fratello Giuseppe e' intenzionato a non cedere ''Non credo che garantire la freschezza del cibo sia una colpa - ha sostenuto - ma obiettivo di ogni ristorante''.
''Abbiamo inutilmente tentato - ha spiegato a sua volta Bazzea - a sostenere che le pene per i maltrattamenti su animali sono state inasprite nel 2004 e non potevano quindi essere applicate nel 2002. Un vuoto legislativo su cui si dovra' pronunciare la Cassazione anche se di mezzo c'e' la prescrizione''.
Scalesia in queste ore sta raccogliendo anche attestazioni di solidarieta' da parte di molti colleghi. ''Alcuni prodotti devono essere vivi per poter essere proposti altrimenti si alterano - ha indicato Mario Baratto, titolare di un grande ristorante alle porte di Vicenza - in questo caso non vedo un gran reato. certo di peggio facevano i francesci quando inchiodavano le oche su tavole di legno per ingrassarle alla svelta. Certo Scalesia forse si e' fatto un pizzico di pubblicita' con questa vicenda ma e' meglio un astice su ghiaccio che un cliente con il mal di pancia''.
In attesa del successivo pronunciamento della magistratura il ristoratore non vuole lasciare nulla di intentato. Il suo avvocato ha preannunciato una lettera agli organi competenti, dal Corpo Forestale dello Stato alle Ulss all'assessorato regionale alla sicurezza alimentare contenente le modalita' di conservazione dei prodotti. In linea generale dagli uffici della Regione per ora rimandano a normative nazionali, europee e in qualche caso a regolamenti comunali e ai servizi veterinari delle Ulss.
''In realta' nessuno sa come comportarsi - ha concluso Bazzea - basti pensare che il 3 aprile scorso Il tribunale di Aosta ha dato ragione al Nucleo Ispettivo della Capitaneria di Porto di Savona condannando, il titolare di una pescheria aostana al quale era stato contestato il maltrattamento di alcuni astici posti in commercio, vivi, in un semplice contenitore con acqua e senza ghiaccio''. In quel caso il tribunale accolse la tesi sostenuta dalla stessa Capitaneria di Porto secondo la quale ''pur non esistendo una normativa specifica che indichi il giusto trattamento da tenersi per la conservazione dei crostacei vivi, quindi che tuteli la loro sopravvivenza in condizioni tali da non essere sottoposti 'a strazio', la loro conservazione sul ghiaccio costituisce una sorta di 'ibernazione' con riduzione drastica del metabolismo basale, associata a ipoestesia sensoriale e riduzione dei fenomeni inerenti allo stress da cattura e da trasporto''. ''Tale metodo di conservazione - disse ancora la Capitaneria - sebbene non unanimemente riconosciuto dai tecnici in materia quale miglior metodo di conservazione, e' certamente ritenuto idoneo a garantire l'igiene e la qualita' del prodotto evitando inutili sofferenze all'animale per mantenerlo vivo''.
(ANSA)

sandy
28-04-06, 12:32 PM
VIARIA: GB, CASI DI H7 A NORFOLK, ABBATTUTI 35MILA POLLI
28 apr 06
Non mortale ma infettò 80 persone nella stessa zona nel 2003.

28 aprile 2006 - Circa 35mila polli di un allevamento nell'Inghilterra orientale verranno abbattuti dopo che alcuni di questi volatili sono risultati positivi all'influenza aviaria. Lo hanno annunciato le autorita' sanitarie, specificando che con ogni probabilita' il virus rintracciato negli animali della fattoria di Witford Lodge Farm nel North Tuddenham, 20 chilometri ad ovest di Norwich, e' del ceppo H7, letale per i polli ma meno pericoloso per gli uomini rispetto alla sua variante H5N1.
Il direttore della societa' proprietaria dell'allevamento, Dennis Foreman della Banham Poultry Ltd, ha spiegato che il contagio ha colpito un numero ''minimo'' di polli. "Come societa' non vorremmo una simile soluzione (l'abbattimento dei polli, ndr), ma vogliamo comportarci con estrema professionalita' e sappiamo di essere in buone mani'', ha ammesso Foreman.
Il ministero per l'Ambiente, gli Alimenti e l'Agricoltura ha inoltre confermato che sono in corso ulteriori accertamenti sui campioni prelevati dall'allevamento in questione. "Domani si avranno i risultati di ulteriori test condotti per accertare il ceppo del virus", si legge in una nota ufficiale. Nel frattempo tutta la zona nel raggio di un chilometro dall'allevamento e' stato delimitata e chiusa al pubblico per scongiurare il "rischio di un'epidemia", ha spiegato la veterinaria Debby Reynolds. Pur meno pericolosa per gli uomini di altri forme di aviaria, nel 2003 il ceppo H7N7 aveva infettato oltre 80 persone, causando la morte di un veterinario. ''Si tratta di un virus che colpisce e uccide i polli e si conosce da molti anni", ha dichiarato il professor Hugh Pennington, dell'Universita' di Aberdeen.
(ANSA)

sandy
28-04-06, 12:32 PM
VIARIA: GB, CASI DI H7 A NORFOLK, ABBATTUTI 35MILA POLLI
28 apr 06
Non mortale ma infettò 80 persone nella stessa zona nel 2003.

28 aprile 2006 - Circa 35mila polli di un allevamento nell'Inghilterra orientale verranno abbattuti dopo che alcuni di questi volatili sono risultati positivi all'influenza aviaria. Lo hanno annunciato le autorita' sanitarie, specificando che con ogni probabilita' il virus rintracciato negli animali della fattoria di Witford Lodge Farm nel North Tuddenham, 20 chilometri ad ovest di Norwich, e' del ceppo H7, letale per i polli ma meno pericoloso per gli uomini rispetto alla sua variante H5N1.
Il direttore della societa' proprietaria dell'allevamento, Dennis Foreman della Banham Poultry Ltd, ha spiegato che il contagio ha colpito un numero ''minimo'' di polli. "Come societa' non vorremmo una simile soluzione (l'abbattimento dei polli, ndr), ma vogliamo comportarci con estrema professionalita' e sappiamo di essere in buone mani'', ha ammesso Foreman.
Il ministero per l'Ambiente, gli Alimenti e l'Agricoltura ha inoltre confermato che sono in corso ulteriori accertamenti sui campioni prelevati dall'allevamento in questione. "Domani si avranno i risultati di ulteriori test condotti per accertare il ceppo del virus", si legge in una nota ufficiale. Nel frattempo tutta la zona nel raggio di un chilometro dall'allevamento e' stato delimitata e chiusa al pubblico per scongiurare il "rischio di un'epidemia", ha spiegato la veterinaria Debby Reynolds. Pur meno pericolosa per gli uomini di altri forme di aviaria, nel 2003 il ceppo H7N7 aveva infettato oltre 80 persone, causando la morte di un veterinario. ''Si tratta di un virus che colpisce e uccide i polli e si conosce da molti anni", ha dichiarato il professor Hugh Pennington, dell'Universita' di Aberdeen.
(ANSA)

Saphira
01-05-06, 02:21 PM
Dopo quello che ho visto nella quale (chiamatemi pure un'idiota) mi sono proprio messa a piangere, e non mi vergogno a dirlo davanti alla gente, odio la mia specie, mi vergogno di farne parte ed odio chi pratica questo lavoro e perciò pensa che tutto questo sia giusto...So che forse sbaglierò, ma la mia razione di carne giornaliera diminuirà fino prima o poi a scomparire...

lupetta
01-05-06, 02:26 PM
saphira, non sei idiota, o meglio, nel caso lo sono anche io, xchè ho avuto la tua stessa reazione[}:)][}:)]

sandy
08-05-06, 12:32 PM
News - 08/05/2006



Nigeria: secondo il Washington post la Pfizer ha testato un nuovo farmaco su bambini malati di meningite: 5 sono morti, altri si sono ammalati di artrite. Ancora una volta farmaci testati su animali si sono rivelati dannosi per gli uomini.

Il Comitato nazionale di Bioetica ha definito immorale il taglio di coda e orecchie praticato ai cani: "il principio di bioetica va applicato anche agli animali" hanno dichiarato.
lav

sandy
08-05-06, 12:32 PM
News - 08/05/2006



Nigeria: secondo il Washington post la Pfizer ha testato un nuovo farmaco su bambini malati di meningite: 5 sono morti, altri si sono ammalati di artrite. Ancora una volta farmaci testati su animali si sono rivelati dannosi per gli uomini.

Il Comitato nazionale di Bioetica ha definito immorale il taglio di coda e orecchie praticato ai cani: "il principio di bioetica va applicato anche agli animali" hanno dichiarato.
lav

sandy
10-05-06, 10:50 AM
10 maggio - Berlino
Peste suina in Germania, al via 50mila abbattimenti.

In Nord-Reno-Vestfalia, il Land occidentale tedesco interessato da vari focolai di peste suina, sono cominciate oggi le operazioni di abbattimento di circa 50 mila suini, cosi' come deciso dalle autorita' sanitarie locali.
Entro oggi si prevede che saranno eliminati gli animali di sei aziende. Nei prossimi 10-12 giorni verranno eliminati tutti i 50 mila suini delle 96 aziende interessate nella regione di Borken. (ANSA)

sandy
10-05-06, 10:52 AM
CONTROLLI TRASPORTI AL FREJUS, IN UN GIORNO 20MILA EURO DI SANZIONI
10 mag 06
Controlli fatti da Corpo Forestale su Tir con bovini ed equini.
10 maggio 2006 - "Eccessive densita' di carico degli animali di specie bovina ed equina". Per questo motivo- cioe' per camion carichi fino all'inverosimile- gli agenti del Corpo forestale dello Stato hanno contestato sanzioni per 20 mila euro.
Al traforo del Frejus gli agenti, in collaborazione con i veterinari del ministero della Salute, hanno effettuato la verifica e il controllo di oltre 20 autotreni trasportanti bovini ed equini. Particolari attenzioni sono state condotte nell'ambito del trasporto di cavalli, "dove si sono riscontrate le maggiori irregolarita', soprattutto eccessiva densita' e promiscuita' tra sessi diversi". Nell'ambito dell'operazione due mezzi pesanti sono stati scortati presso l'Italmacello di Collegno dove parte del carico animale e' stato ospitato e, in un caso, si e' dovuto sopprimere un cavallo per le pessime condizioni fisiche manifestate.
(Com/Val/ Dire)

sandy
16-05-06, 12:12 PM
Bergamo: stop caccia pesce siluro

16/05/2006- Bergamo, caccia al pesce siluro. Appello LAV: animali lasciati agonizzare per ore e metodi di cattura al limite della legalità. Annullare la mattanza in programma il 20 maggio sul lago Endine (Bergamo).
lav

sandy
16-05-06, 12:12 PM
Bergamo: stop caccia pesce siluro

16/05/2006- Bergamo, caccia al pesce siluro. Appello LAV: animali lasciati agonizzare per ore e metodi di cattura al limite della legalità. Annullare la mattanza in programma il 20 maggio sul lago Endine (Bergamo).
lav

sandy
17-05-06, 11:57 AM
Esecuzioni di massa
Non far più polli
Marinella Correggia
Fonte: www.ilmanifesto.it
16.05.06
17 maggio 2006
Miliardi e miliardi di polli industriali come risposta semplice alla fame mondiale di proteine? La mina vagante della peste aviaria sembra aver inceppato il meccanismo di questa fonte di proteine animali a basso costo che è stata spinta al massimo nei decenni scorsi anche dalle agenzie internazionali, nella parallela versione degli allevamenti intensivi e dei volatili da cortile dietro casa - spesso dietro capanna - in Asia, Africa e America Latina. E' stato un far-west pennuto, senza leggi né a tutela della salute umana né a minima protezione degli animali-macchine: la stessa Europa non ha direttive «in favore» dei broilers (anche da vivi i polli da carne sono chiamati così, cioè «da fare alla piastra»); e quelle sulle ovaiole rimandano a tempi biblici l'eliminazione delle batterie.

Nessun veto religioso proibisce il consumo di carni avicole (pollo, anatra, oca e altri pennuti), mentre i bovini sono interdetti agli indù e i maiali ai musulmani. Rispetto ad altri animali, i polli, nelle razze programmate per una crescita rapida, hanno una conversione maggiore: con 2 kg di mangime se ne ottiene uno di carne (scarti compresi). E tengono poco spazio. Ogni anno nel mondo sono fatti nascere e morire almeno 30 miliardi di pennuti da cortile.


Non si sa quanti di loro finora siano stati coinvolti nelle esecuzioni di massa decise dalle autorità sanitarie per l'aviaria (solo in Egitto, 25 milioni). Quel che si sa è che i metodi usati sono in genere crudeli. In questo stato di guerra si deroga alle regole sulla macellazione (peraltro in vigore in pochi paesi). Animali bruciati vivi, sotterrati, chiusi in borse di plastica: metodi dolorosissimi, peggiori dell'abituale scossa elettrica nei macelli. L'organizzazione internazionale per la tutela degli animali d'allevamento Compassion in World Farming (www.ciwf.orfg) denuncia in Gran Bretagna l'approvazione di un decreto governativo d'emergenza che autorizza a soffocare gli animali, togliendo loro la ventilazione nei capannoni industriali. Le linee guida dell'Oie (Organizzazione mondiale per la sicurezza animale) sui metodi di uccisione «umana» (?) a scopi di controllo epidemiologico specificano che gli animali debbano essere fatti morire in modo rapidissimo o essere resi incoscienti. Ma non avviene così, visto anche il ritmo delle esecuzioni.


Del resto, sono finanziati solo i governi che stanno alle indicazioni di chi ha stanziato i fondi per la peste aviaria (gli Usa soprattutto). E queste prevedono misure di bonifica di stile militare come soppressioni di massa anche di animali da cortile e in aree solo marginalmente infettate; il tutto con compensazioni che ai piccoli produttori ad esempio africani non arriveranno mai. Le indicazioni prevedono poi la ristrutturazione totale del settore. Un futuro unificato di capannoni-lager con razze pure unificate. Come denuncia l'organizzazione Grain - non animalista ma di tutela della biodiversità in agricoltura - nel suo rapporto The top-down global response to bird flu (di un altro aspetto del rapporto ci siamo occupati nel terra terra del 12 maggio scorso), la Fao ha risposto alla crisi con una svolta di 180 gradi nelle proprie politiche di produzione avicola. Dopo aver promosso per anni gli allevamenti domestici su piccola scala, ora li vuole eliminare e indica la via della generalizzazione dei grandi allevamenti intensivi, dominati da poche multinazionali. Assurdo: di febbre aviaria si ammalano soprattutto proprio i polli intensivi.


Le esecuzioni a scopo preventivo e la ristrutturazione gigantista sono uno shock per gli innumerevoli piccoli agricoltori che la Fao ha indotto negli anni scorsi alla «rivoluzione aviaria». Ad esempio, in Afghanistan un programma aveva spinto decine di migliaia di famiglie a passare dalle rustiche razze autoctone alimentate a granaglie a specie «migliorate» gonfiate con mangimi commerciali. La generalizzazione di questo sistema «grazie» alla peste aviaria è una manna per le compagnie internazionali produttrici di mangimi, di polli, di vaccini. Agribusiness as usual.

sandy
22-05-06, 02:09 PM
La fuga dalla razionalità è la stessa di mille anni fa
Animali untori, ventimila anni di grandi stragi
Paolo Rumiz
Fonte: www.larepubblica.it
5.03.06
22 maggio 2006
La gente li rincorreva dal Campidoglio al Tevere, armata di bastoni, e la città si riempiva di ululati agghiaccianti fino alle vie consolari. La caccia durava un giorno solo, tutto dedicato allo sterminio. Alla fine, i cani ammazzati erano trascinati per le strade e ammonticchiati. Teste fracassate, sangue, pezzi di ossa, materia cerebrale, escrementi e lamenti. Nessuno doveva restare vivo. La città intera partecipava a quella barbara battuta, e chi collezionava più carcasse era incoronato vincitore. Poi, sui colli scendeva una notte tombale, senza nemmeno un guaito alla Luna. "Canicola" vuol dire caldo di mezza estate. Ma vuol dire anche ecatombe di cani. è quello il senso trasparente. Succedeva nell'antica Roma ogni 15 agosto. Lo chiamavano "Dies Caniculae", e si svolgeva con la costellazione del Cane allo zenith; quella di Sirio, l'astro più luminoso del nostro cielo, che già per gli egizi "favoriva la rabbia", malattia trasmissibile all'uomo e considerata invincibile nell'antichità.

Oggi quella strage la chiamerebbero "stamping out", azzeramento di animali infetti o a rischio. La svolgerebbero uomini in tute bianche, nel chiuso di allevamenti, con gas o iniezioni al veleno. Abbiamo imparato a conoscerli, in questo tempo di pestilenze animali. Ora lo sappiamo. La paura dell'animale "untore" è vecchia come l'agricoltura, avrà ventimila anni almeno, nasce quando la caccia tramonta e la popolazione mondiale cresce, assieme alla promiscuità con le bestie e i loro escrementi. Ne scrivono Omero, Ippocrate, Aristotele, Ovidio, Virgilio e tanti altri, in un misto di mitologia e conoscenza empirica. Quattro secoli prima di Cristo, Tito Livio ricorda che, sotto i consoli Aulo Cornelio Coso e Tito Perro, un'epidemia di rogna passò dagli animali ai lavoranti, poi agli schiavi e infine ai liberi, abitanti delle città. Ottocento anni dopo, Renato Vegezio cita la "morva", che arriva dai cavalli e sfigura la faccia degli umani. Niente di nuovo sotto il sole. Ma l'archetipo della "zonosi" - così viene chiamata oggi la malattia umana presa dagli animali - resta la rabbia. Incurabile, ovvia nella diagnosi, quasi soprannaturale e implacabile nei sintomi, trasformava gli uomini in cani con una violenza tale da essere creduta vendetta divina.


Secondo il professor Adriano Mantovani, massimo storico delle malattie animali trasmissibili, quella perfida malattia si mette di mezzo tra l'uomo e il cane, suo naturale alleato, fin dall'inizio della storia scritta. "Nel codice di Eshunna, in Mesopotamia diciotto secoli prima di Cristo - osserva - si descrivono i sintomi della malattia, con la parola "Segù", che significa "essere matto" e contemporaneamente "diventar rabbioso"". Nell'Iliade, rammenta Elisabetta Lasagna, altra esperta del settore, Teucro non esita a rivolgersi ad Achille come a un "cane rabido". Nella mitologia greca persino la dea Artemide non resta immune, e viene curata dal cacciatore Aristeo. Tutto veniva dalla notte dei tempi. Il massacro dei cani, Roma l'aveva imparato dai greci, che nelle isole dell'Egeo sterminavano annualmente i branchi vaganti - succede ancora oggi, con bocconi avvelenati - in un sacro macello denominato "Kynophantes". Ma già prima la rabbia era conosciuta in Mesopotamia, culla della civiltà urbana. Nell'epopea di Gilgamesh - il nostro Noè - si narra che prima delle grandi piogge estive l'eroe portò nell'Arca tutti gli animali tranne uno: il cane, potenzialmente rabido.


Una paura ancestrale. Persino Pasteur, inventore del vaccino antirabbico, avrebbe fondato la sua scoperta - prima ancora che sulla ricerca - sull'angoscia per quella malattia terribile, che gli aveva riempito d'incubi l'infanzia: "Sono sempre stato perseguitato dal ricordo delle strazianti grida di quegli infelici che furono morsicati ad Arbois dal lupo rabbioso, quando ero ancora ragazzo". Ricordava Pasteur che dalle sue parti l'impotenza verso il morbo era tale, che era invalsa l'usanza di avvelenare, strangolare o uccidere a fucilate i poveracci solo sospettati di avere contratto contagio. "Oggi - spiega Mantovani - ci sembra tutto nuovo, ma molto era noto o per lo meno supposto già tanto tempo fa. Persino la guerra batteriologica era familiare ai Romani, fu Seneca a scriverne". Molto è leggibile nei millenni a livello di tabù, poi codificati come religione. Il maiale è considerato impuro da ebrei e musulmani perché nei paesi caldi infetta l'uomo con un microrganismo - la Trichinella Spiralis - che uccide con dolori spaventosi. Anche la macellazione kosher, assieme a quella hallal dell'islam, ha ragioni sanitarie precise: nelle alte temperature un animale non perfettamente dissanguato putrefà più in fretta. Che gli uccelli, celesti creature araldiche, portassero contagi non sembrava possibile. L'idea di migrazione era semisconosciuta. Le rondini - era ancora l'anno Mille - si credeva svernassero nel fango delle lagune. Solo Federico Secondo di Svevia, nel suo trattato sulla falconeria - De Arte Venandi cum Avibus - spiegò le rotte migratorie con criteri validi ancora oggi. Ma per secoli nulla si aggiunse alla visione "greca" degli animali celesti. I corvi erano messaggeri. Le lugubri civette, abitatrici di camini, annunciavano sventure. Le nottole dell'Odissea portavano con sé l'ombra dei Proci uccisi da Ulisse. Nel Medioevo molto cambiò. La colomba, noto veicolo di germi, fu promossa a cristianissimo simbolo di puro spirito. Trionfarono grifoni e sparvieri, o i pavoni simboli del firmamento. Altri se la videro brutta. Il gatto - che era un dio per gli egizi perché liberava dai topi i granai del Nilo - divenne creatura posseduta da Satana. Sacchi pieni di gatti vivi venivano buttati nel fuoco per festeggiare il solstizio d'estate, pratica che continuò in Francia fino al secolo dei Lumi. Quanto alla già pessima fama del lupo, scannatore di pecore e portatore di rabbia, crebbe quando l'agnello divenne simbolo del sacrificio di Cristo. Fu solo San Francesco a redimerne - parzialmente - il nome. E venne il tempo dei cieli color sangue e delle infernali carrette piene di cadaveri. Peste, vaiolo, tubercolosi, malaria, colera e influenza, che si trasmettevano direttamente da uomo a uomo. Pandemie, tutte di origine animale. Ebbene, proprio allora l'uomo non capì. L'idea di associare animale e pestilenza sarebbe venuta solo col microscopio e la scoperta dei microrganismi. Così si brancolò nel buio, si colpì a caso. Nella peste del 1572 Giovan Filippo Ingrassia, protomedico di Palermo, ordinò di uccidere i cani della città. Questo quando erano i poveri quadrupedi a bonificare la città divorando i corpi insepolti, senza contrarre e diffondere minimamente contagio.


In Europa la peste gabbava i controlli cavalcando le pulci dei ratti, annidate nelle pellicce importate dall'Asia, e immigrando così sulla via della seta come su una gigantesca, brulicante autostrada di microbi. La pandemia era semplicemente la figlia del primo commercio globale. E invece si mandò al rogo gente innocente con l'accusa di diffondere morte con infernali unguenti. Si incolparono i miasmi, l'aria mefitica. "Durante un'epidemia a Roma - ricorda Andrea W. D'Agostino, autore del libro Pestilenze - si arrivò al punto di sparare cannonate a salve per cambiare l'aria, considerata mefitica e stagnante". Si cercò persino nella carta, considerata "suscettibile", cioè capace di portare maligno contagio. Fino all'Ottocento continuò la pratica inutile di disinfettare la posta col fumo o l'aceto, e di stampigliarla con appositi bolli di disinfezione. Ai topi, i veri grandi "untori", non pensava nessuno. Erano messi sullo stesso piano dei buoi e dei cavalli. L'idea di derattizzare era inesistente, al massimo si teneva un gatto a bordo delle navi per proteggere il carico. Con le pulci stesso discorso: veniva data loro la caccia per il fastidio che procuravano, non perché sospettate di nefasti contagi. Grattarsi era sconveniente, tutto qua. Solo per questo, fino a un secolo fa, valse l'uso di sistemare un gatto sulla poltrona destinata agli ospiti perché col suo pelo rastrellasse le pulci presenti. Nel Settecento scattarono i primi provvedimenti sensati. Le vacche importate da oltremare, per esempio, venivano buttate in acqua dalla nave a un centinaio di metri dalla riva affinché, nuotando, si disinfettassero. Dentro i lazzaretti le granaglie erano pettinate con rastrelli per ripulirle da piume e pelo animale. Nelle transumanze le bestie si lavavano con acqua e aceto. Nei mercati si richiedevano certificati di buona salute per i buoi. Ma durante le epidemie si prescriveva anche di affiggere nelle stalle "l'immagine di Sant'Ignazio" e di "far benedire l'acqua, dove sia stata immersa una di Lui reliquia". Un mix di esorcismo e profilassi. "Oggi è cambiato poco da allora" ghigna Carlo Rossi, veterinario del Nordest, baricentro alimentare del pianeta Italia. "La fuga dalla razionalità è la stessa di mille anni fa. Anche oggi, in tempi di peste aviaria e di mucca pazza, si cercano scorciatoie, capri espiatori, maledizioni bibliche. La gente è disorientata, vede che il contagio arriva persino attraverso i cigni, il top della bellezza innocente. E allora si diventa prede di voci, dove nulla è smentibile perché nulla è dimostrabile. Vittime di un'ansia che nessuno riesce a controllare".

sandy
22-05-06, 02:09 PM
La fuga dalla razionalità è la stessa di mille anni fa
Animali untori, ventimila anni di grandi stragi
Paolo Rumiz
Fonte: www.larepubblica.it
5.03.06
22 maggio 2006
La gente li rincorreva dal Campidoglio al Tevere, armata di bastoni, e la città si riempiva di ululati agghiaccianti fino alle vie consolari. La caccia durava un giorno solo, tutto dedicato allo sterminio. Alla fine, i cani ammazzati erano trascinati per le strade e ammonticchiati. Teste fracassate, sangue, pezzi di ossa, materia cerebrale, escrementi e lamenti. Nessuno doveva restare vivo. La città intera partecipava a quella barbara battuta, e chi collezionava più carcasse era incoronato vincitore. Poi, sui colli scendeva una notte tombale, senza nemmeno un guaito alla Luna. "Canicola" vuol dire caldo di mezza estate. Ma vuol dire anche ecatombe di cani. è quello il senso trasparente. Succedeva nell'antica Roma ogni 15 agosto. Lo chiamavano "Dies Caniculae", e si svolgeva con la costellazione del Cane allo zenith; quella di Sirio, l'astro più luminoso del nostro cielo, che già per gli egizi "favoriva la rabbia", malattia trasmissibile all'uomo e considerata invincibile nell'antichità.

Oggi quella strage la chiamerebbero "stamping out", azzeramento di animali infetti o a rischio. La svolgerebbero uomini in tute bianche, nel chiuso di allevamenti, con gas o iniezioni al veleno. Abbiamo imparato a conoscerli, in questo tempo di pestilenze animali. Ora lo sappiamo. La paura dell'animale "untore" è vecchia come l'agricoltura, avrà ventimila anni almeno, nasce quando la caccia tramonta e la popolazione mondiale cresce, assieme alla promiscuità con le bestie e i loro escrementi. Ne scrivono Omero, Ippocrate, Aristotele, Ovidio, Virgilio e tanti altri, in un misto di mitologia e conoscenza empirica. Quattro secoli prima di Cristo, Tito Livio ricorda che, sotto i consoli Aulo Cornelio Coso e Tito Perro, un'epidemia di rogna passò dagli animali ai lavoranti, poi agli schiavi e infine ai liberi, abitanti delle città. Ottocento anni dopo, Renato Vegezio cita la "morva", che arriva dai cavalli e sfigura la faccia degli umani. Niente di nuovo sotto il sole. Ma l'archetipo della "zonosi" - così viene chiamata oggi la malattia umana presa dagli animali - resta la rabbia. Incurabile, ovvia nella diagnosi, quasi soprannaturale e implacabile nei sintomi, trasformava gli uomini in cani con una violenza tale da essere creduta vendetta divina.


Secondo il professor Adriano Mantovani, massimo storico delle malattie animali trasmissibili, quella perfida malattia si mette di mezzo tra l'uomo e il cane, suo naturale alleato, fin dall'inizio della storia scritta. "Nel codice di Eshunna, in Mesopotamia diciotto secoli prima di Cristo - osserva - si descrivono i sintomi della malattia, con la parola "Segù", che significa "essere matto" e contemporaneamente "diventar rabbioso"". Nell'Iliade, rammenta Elisabetta Lasagna, altra esperta del settore, Teucro non esita a rivolgersi ad Achille come a un "cane rabido". Nella mitologia greca persino la dea Artemide non resta immune, e viene curata dal cacciatore Aristeo. Tutto veniva dalla notte dei tempi. Il massacro dei cani, Roma l'aveva imparato dai greci, che nelle isole dell'Egeo sterminavano annualmente i branchi vaganti - succede ancora oggi, con bocconi avvelenati - in un sacro macello denominato "Kynophantes". Ma già prima la rabbia era conosciuta in Mesopotamia, culla della civiltà urbana. Nell'epopea di Gilgamesh - il nostro Noè - si narra che prima delle grandi piogge estive l'eroe portò nell'Arca tutti gli animali tranne uno: il cane, potenzialmente rabido.


Una paura ancestrale. Persino Pasteur, inventore del vaccino antirabbico, avrebbe fondato la sua scoperta - prima ancora che sulla ricerca - sull'angoscia per quella malattia terribile, che gli aveva riempito d'incubi l'infanzia: "Sono sempre stato perseguitato dal ricordo delle strazianti grida di quegli infelici che furono morsicati ad Arbois dal lupo rabbioso, quando ero ancora ragazzo". Ricordava Pasteur che dalle sue parti l'impotenza verso il morbo era tale, che era invalsa l'usanza di avvelenare, strangolare o uccidere a fucilate i poveracci solo sospettati di avere contratto contagio. "Oggi - spiega Mantovani - ci sembra tutto nuovo, ma molto era noto o per lo meno supposto già tanto tempo fa. Persino la guerra batteriologica era familiare ai Romani, fu Seneca a scriverne". Molto è leggibile nei millenni a livello di tabù, poi codificati come religione. Il maiale è considerato impuro da ebrei e musulmani perché nei paesi caldi infetta l'uomo con un microrganismo - la Trichinella Spiralis - che uccide con dolori spaventosi. Anche la macellazione kosher, assieme a quella hallal dell'islam, ha ragioni sanitarie precise: nelle alte temperature un animale non perfettamente dissanguato putrefà più in fretta. Che gli uccelli, celesti creature araldiche, portassero contagi non sembrava possibile. L'idea di migrazione era semisconosciuta. Le rondini - era ancora l'anno Mille - si credeva svernassero nel fango delle lagune. Solo Federico Secondo di Svevia, nel suo trattato sulla falconeria - De Arte Venandi cum Avibus - spiegò le rotte migratorie con criteri validi ancora oggi. Ma per secoli nulla si aggiunse alla visione "greca" degli animali celesti. I corvi erano messaggeri. Le lugubri civette, abitatrici di camini, annunciavano sventure. Le nottole dell'Odissea portavano con sé l'ombra dei Proci uccisi da Ulisse. Nel Medioevo molto cambiò. La colomba, noto veicolo di germi, fu promossa a cristianissimo simbolo di puro spirito. Trionfarono grifoni e sparvieri, o i pavoni simboli del firmamento. Altri se la videro brutta. Il gatto - che era un dio per gli egizi perché liberava dai topi i granai del Nilo - divenne creatura posseduta da Satana. Sacchi pieni di gatti vivi venivano buttati nel fuoco per festeggiare il solstizio d'estate, pratica che continuò in Francia fino al secolo dei Lumi. Quanto alla già pessima fama del lupo, scannatore di pecore e portatore di rabbia, crebbe quando l'agnello divenne simbolo del sacrificio di Cristo. Fu solo San Francesco a redimerne - parzialmente - il nome. E venne il tempo dei cieli color sangue e delle infernali carrette piene di cadaveri. Peste, vaiolo, tubercolosi, malaria, colera e influenza, che si trasmettevano direttamente da uomo a uomo. Pandemie, tutte di origine animale. Ebbene, proprio allora l'uomo non capì. L'idea di associare animale e pestilenza sarebbe venuta solo col microscopio e la scoperta dei microrganismi. Così si brancolò nel buio, si colpì a caso. Nella peste del 1572 Giovan Filippo Ingrassia, protomedico di Palermo, ordinò di uccidere i cani della città. Questo quando erano i poveri quadrupedi a bonificare la città divorando i corpi insepolti, senza contrarre e diffondere minimamente contagio.


In Europa la peste gabbava i controlli cavalcando le pulci dei ratti, annidate nelle pellicce importate dall'Asia, e immigrando così sulla via della seta come su una gigantesca, brulicante autostrada di microbi. La pandemia era semplicemente la figlia del primo commercio globale. E invece si mandò al rogo gente innocente con l'accusa di diffondere morte con infernali unguenti. Si incolparono i miasmi, l'aria mefitica. "Durante un'epidemia a Roma - ricorda Andrea W. D'Agostino, autore del libro Pestilenze - si arrivò al punto di sparare cannonate a salve per cambiare l'aria, considerata mefitica e stagnante". Si cercò persino nella carta, considerata "suscettibile", cioè capace di portare maligno contagio. Fino all'Ottocento continuò la pratica inutile di disinfettare la posta col fumo o l'aceto, e di stampigliarla con appositi bolli di disinfezione. Ai topi, i veri grandi "untori", non pensava nessuno. Erano messi sullo stesso piano dei buoi e dei cavalli. L'idea di derattizzare era inesistente, al massimo si teneva un gatto a bordo delle navi per proteggere il carico. Con le pulci stesso discorso: veniva data loro la caccia per il fastidio che procuravano, non perché sospettate di nefasti contagi. Grattarsi era sconveniente, tutto qua. Solo per questo, fino a un secolo fa, valse l'uso di sistemare un gatto sulla poltrona destinata agli ospiti perché col suo pelo rastrellasse le pulci presenti. Nel Settecento scattarono i primi provvedimenti sensati. Le vacche importate da oltremare, per esempio, venivano buttate in acqua dalla nave a un centinaio di metri dalla riva affinché, nuotando, si disinfettassero. Dentro i lazzaretti le granaglie erano pettinate con rastrelli per ripulirle da piume e pelo animale. Nelle transumanze le bestie si lavavano con acqua e aceto. Nei mercati si richiedevano certificati di buona salute per i buoi. Ma durante le epidemie si prescriveva anche di affiggere nelle stalle "l'immagine di Sant'Ignazio" e di "far benedire l'acqua, dove sia stata immersa una di Lui reliquia". Un mix di esorcismo e profilassi. "Oggi è cambiato poco da allora" ghigna Carlo Rossi, veterinario del Nordest, baricentro alimentare del pianeta Italia. "La fuga dalla razionalità è la stessa di mille anni fa. Anche oggi, in tempi di peste aviaria e di mucca pazza, si cercano scorciatoie, capri espiatori, maledizioni bibliche. La gente è disorientata, vede che il contagio arriva persino attraverso i cigni, il top della bellezza innocente. E allora si diventa prede di voci, dove nulla è smentibile perché nulla è dimostrabile. Vittime di un'ansia che nessuno riesce a controllare".