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Fabry
20-11-04, 09:46 PM
20 nov 20:00 Reggio Emilia: protesta di animalisti contro allevamento di cani, 20 contusi

SAN POLO D'ENZA (Reggio Emilia) - Scontri tra animalisti e forze dell'ordine oggi pomeriggio a San Polo d'Enza, nel reggiano. Una ventina di manifestanti sono rimasti feriti o contusi durante alcune cariche delle forze dell'ordine. I manifestanti, aderenti a gruppi estremi di animalisti, protestavano contro l'azienda Morini che alleva animali, cani beagle in particolare. Alla manifestazione hanno partecipato circa 1.500 simpatizzanti animalisti, giunti da diverse regioni e anche dall'estero, che sono transitati in corteo dalla piazza del Municipio fino all'allevamento.
Corriere della sera

<center>Vicenda Morini: "Occorre ripristinare la normalità"
Ds, Margherita e Pdci presentano un ordine del giorno </center>REGGIO EMILIA (16 nov. 2004) - Ds, Margherita e Pdci hanno presentato una mozione nella quale si chiede l'impegno della Provincia affinchè si adopero "presso le autorità di pubblica sicurezza per riportare a una situazione di normalità la vita quotidiana nel Comune di San Polo e perchè cessino le azioni contro l'azienda Morini". Firmatati della mozione sono i tre capigruppo Maino Marchi, Luigi Fioroni e William Marastoni.
"Tutti i controlli che dal 2002 sono stati svolti in modo continuo e ripetuto hanno portato a risultati favorevoli all'azienda" ricordano i consiglieri nel documento, mentre "dal 2002 ci sono continui presidi davanti ai cancelli dell'azienda, continue telefonate (giorno e notte), lettere, fax con minacce di morte, ingiurie e quant'altro".
Nell'ordine del giorno i tre Gruppi consiliari ricordano che "l'azienda Morini è sorta a s. Polo d'Enza circa 50 anni fa: con gli anni si è allargata inserendosi nel paese come realtà importante nell'offerta di posti di lavoro e divenendo una delle maggiori nel settore dell'allevamento degli animali per la ricerca".


Per chi non lo sapesse cos'è l'azienda morini:

Caso Morini:
origine e sviluppi
Cos’è l’allevamento Morini
L’allevamento Stefano Morini S.a.S. di S.Polo D’Enza
(Reggio Emilia) dal 1953 vende animali, mangimi,
segatura e attrezzature ai laboratori (ditte farmaceutiche
e università) in cui si pratica vivisezione.
Attualmente, l’allevamento è di proprietà di
Giovanna Soprani, moglie del defunto fondatore
Stefano Morini, ed è gestito dai figli: Marta, Rita e
Paolo Morini.
Nell’allevamento Morini sono attualmente presenti
centinaia di cani beagle e di topi, ratti, porcellini
d'india, criceti e conigli.
Tra i clienti figurano i maggiori centri di ricerca italiani
e anche laboratori in Germania, Francia,
Spagna, Ungheria ed Israele.
Origine e sviluppi del caso Morini
Lo scandalo del Brennero
Fin dalla sua nascita, l’allevamento Morini è stato
oggetto di crescenti proteste di movimenti spontanei
e associazioni contro la vivisezione.
Ma l’origine del caso internazionale Morini è nel
2002, in seguito ad un fatto che porta la ditta alla
ribalta dei media in tutto il mondo, scuotendo l’opinione
pubblica.
Il 28 maggio 2002, un camion carico di cuccioli di
cani beagle destinati alla vivisezione viene casualmente
fermato per un controllo al confine con
l'Austria, al valico del Brennero. Il camion risulta
inadatto al trasporto dei cuccioli, colti in stato di
grave sofferenza, ed i documenti non sono in regola.
I cuccioli vengono sequestrati.
I successivi controlli sulla ditta Morini scoprono
diverse gravissime irregolarità – vedi oltre – e rivelano
un business condotto al di fuori della legge,
nel disprezzo delle norme a tutela degli animali.
Questo suscita anche molte perplessità sul comportamento
dell’amministrazione locale, deputata
al controllo.
L’opinione pubblica si mobilita in favore dei cani:
nessuno vuole che essi proseguano il viaggio verso
i laboratori di vivisezione e tanti si fanno avanti per
adottarli. Sul dissequestro, un generoso acquirente
acquista tutti i cuccioli, per poi destinarli in adozione
ai vari richiedenti.

Irregolarità riscontrate sull’allevamento Morini
- Allevamento di cani senza licenza specifica
- Falsificazione dei libretti sanitari dei cuccioli,
riguardo all’età ed alle vaccinazioni
- Assenza di iscrizione all’anagrafe dei cuccioli
- Attrezzature di incenerimento carcasse inadatte
(e, perciò, sequestrate)
Per queste irregolarità, le multe previste dalla
legge, a cura della pubblica amministrazione,
ammontano a decine di migliaia di euro (eppure,
non risulta che la ditta Morini abbia pagato
alcunchè!).
Perplessità sull’operato
dell’amministrazione di S. Polo
Com’è possibile che una ditta possa condurre business
illegale davanti a tutti (i cani beagle non sono
oggetti trasparenti e, in un piccolo paese, neppure
sfuggenti!), senza che la pubblica amministrazione
intervenga?
Perché la ditta Morini non è stata chiamata dalla
pubblica amministrazione a rispondere delle irregolarità
con debite multe?
La legge della Regione Emilia Romagna
In Agosto 2002, sotto la pressione dell’opinione
pubblica, la Regione Emilia Romagna promulga in
poche settimane (data l’attenzione particolare dell'opinione
pubblica per la materia sollevata dal
caso Morini) la legge Regionale 20/02 del 1 agosto
2002: vieta la vendita di cani e gatti per sperimentazione
e uso nei laboratori.
Il coordinamento “Chiudere Morini”
In Ottobre 2002 nasce il Coordinamento
“Chiudere Morini”, con l’obiettivo di far chiudere
una ditta macchiatasi di intollerabili irregolarità e
percepita dall’opinione pubblica come un “lager” di
animali. Ma, al di là del caso specifico Morini, divenuto
caso esemplare dimostrativo delle nefandezze
legate alla filiera del business che sfrutta la vivisezione,
il Coordinamento ha la missione etica e
civile di sollecitare gli organi competenti a controllare
ed a fare pulizia nella filiera.
E’ formato da una rete di associazioni e persone,
operante con proprie risorse e infrastrutture, autofinanziata
e slegata da qualsiasi istituzione pubblica
o movimento politico.
Azioni di controllo, protesta e dissuasione
con il metodo della pressione costante
Il Coordinamento ha condotto attività di controllo,
di informazione - usando anche la forma della pubblica protesta- e di dissuasione delle imprese della
filiera Morini dal coinvolgimento nel business della
ditta Morini. Usa il metodo della pressione costante.
Il Coordinamento, fin dall’inizio della sua attività,
ha mantenuto e continua a mantenere (in modo
riservato ma efficace) presidi davanti all'allevamento
Morini, per controllare il flusso degli animali in
entrata e uscita.
L’informazione, attraverso la protesta, è stata scandita
da varie manifestazioni nazionali e internazionali,
che hanno visto una partecipazione eccezionale
di persone da tutta Italia.
Alla prima manifestazione del 22 giugno 2002,
hanno partecipato centinaia di persone.
Alla seconda Manifestazione Nazionale del 7
dicembre 2002, quasi 1500 persone si sono riunite
davanti all’allevamento Morini.
La terza manifestazione, internazionale, del 15
novembre 2003, ha visto calare a S. Polo almeno
duemila persone di vari Paesi. Una manifestazione
del tutto tranquilla, civile e ricca di spunti culturali.
Alla faccia della pubblica amministrazione locale,
che ha voluto creare ad arte un clima d’assedio,
tappezzando il paese di manifesti di “allarme”.
Perciò, senza ragione, molti negozianti hanno ritenuto
di barricare i loro negozi e alcuni cittadini perfino
di erigere cancellate di fronte alle loro case
vicino all'allevamento; gli uffici comunali sono stati
chiusi, le scuole hanno chiuso in anticipo, i cassonetti
sono stati rimossi ed un divieto di parcheggio
è stato emesso per tutto il percorso del corteo.
Ricordiamoci: tutto questo da parte di un’amministrazione
cieca sulle irregolarità del business
Morini.
La dissuasione, sempre attraverso la “pressione
costante” con presidi, volantinaggi e messaggi in
tutte le forme, si è rivolta verso i clienti, i fornitori
ed i partner dell’allevamento Morini (laboratori e
negozi di animali, trasportatori, fornitori di mangimi,
di benzina, di servizi web, riviste e siti web di
pubblicità e comunicazione, ecc. Il risultato è che
un buon numero delle aziende sotto pressione ha
cessato ogni collaborazione con la ditta Morini.
Gli obiettivi che di volta in volta gli attivisti sono
invitati a colpire, nonché le notizie dell'avanzamento
della campagna, i materiali (manifesti, adesivi,
volantini)
La “sparizione” dei Beagle
dall’allevamento MoriniIl 21 novembre 2002, la ditta Morini riecheggia alla
ribalta per un altro fatto sconcertante: spariscono
dall’allevamento un numero imprecisato di cani
beagle (99 o 126 o altro a seconda delle fonti).
Ad oggi, non si sa dove i cani siano finiti e chi sia il
responsabile.
L’ALF, il Fronte di Liberazione Animale, ha rivendicato
il “rapimento”, ma alcuni sostengono che sia
stata la stessa proprietà Morini a far sparire i cani
per corrispondere a residui impegni commerciali
sui canali della vivisezione.
Il privilegio di riconversione finanziata
e assistita ed il puntiglioso rifiuto
La ditta Morini è messa di fronte al privilegio di una
riconversione di business totalmente finanziata con
danaro pubblico e assistita da associazioni e da privati
che si mobilitano per salvare i cani presenti
nell’allevamento.
Si chiede alla ditta di convertire il business in
un’attività incruenta per gli animali; una soluzione
di generale soddisfazione poiché salva i posti di
lavoro, ridona tranquillità e pulizia alla comunità di
S.Polo e cancella i danni d’immagine per il sistemapaese
lamentati dalle imprese.
Ma la ditta, pur avendo perso la fetta di business
del commercio dei cani per la vivisezione, puntigliosamente
rifiuta e insiste nella vendita ai laboratori
degli altri animali.
Annullamento della legge regionale
(giugno 2004)
La legge regionale ER viene impugnata dal Ministro
La Loggia che ne contesta la legittimità.
La Corte Costituzionale esprime il suo parere l’11
giugno 2004: la legge viene annullata.
Richiesta di nuova licenza
da parte della ditta Morini
La ditta Morini chiede nuova licenza per allevare
cani destinati alla vivisezione.
La decisione “storica” sul concedere o negare la
licenza spetta al nuovo Sindaco di S. Polo, espressione
di un’amministrazione nel frattempo cambiata.
La sommessa ma dura
presa di posizione delle Imprese
A questo punto irrompono nel caso alcune imprese
del territorio, a modo loro: basso profilo, ma
tono duro.
In breve, le migliori ditte, che già esportano sotto
dichiarazione etica secondo standard (SA8000 e
altri), non accettano di pagare sul Mercato, dopo i
già accertati riflessi negativi, il prezzo incommensurabile
conseguente ad una licenza che avrebbe il
significato di premiante colpo di spugna, per una
ditta percepita come “lager” di animali, che ha fatto
business fuori legge.
Sarebbe un colpo devastante per l’immagine del
sistema-paese.
Per capire l’impatto dannoso del caso Morini sull’immagine
delle imprese etiche che operano sul
mercato globale, è eloquente il messaggio inviato
al proprio Presidente dall’ufficio marketing North-
America di una prestigiosa ditta (Vedi app. 1).
L’Assemblea Aperta
Nel luglio 2004, dall’incontro tra rappresentanti
delle imprese, politici, opinion leaders, movimenti
culturali, scienziati del settore ed i movimenti
spontanei e le associazioni già attive sul caso,
nasce l’Assemblea Aperta, organismo internazionale
autofinanziato e slegato da istituzioni e partiti
politici, operante con infrastrutture e servizi web
dedicati e riservati.
La missione è sostenere il processo decisionale sia
sul caso specifico sia sulle questioni in materia di
vivisezione sollevate dalle implicazioni del caso.
Con il metodo dello stanamento dei decision
maker, l’Assemblea Aperta chiama allo scoperto i
politici di ogni livello e anche la Confindustria affinchè
non si sottraggano alle responsabilità di prendere
comunque posizione sul caso esemplare.
2. Vivisezione: un errore
metodologico, fonte di pericolo
per la salute dell’uomo(Movimento Scientifico Antivivisezionista)
Nota terminologica
Prima di iniziare la trattazione, è bene sgomberare
il campo da inappropriate interpretazioni del termine
“vivisezione”, dato che molte persone, compresi
alcuni sperimentatori (e compresa la proprietà
Morini), tendono a considerare la “vivisezione“
una pratica diversa rispetto alla “sperimentazione
animale“. I due termini sono invece sinonimi - e
qui verranno usati come tali -come riportano i più
moderni dizionari ed enciclopedie di tutto il
mondo, primo fra tutti il Battaglia, il più prestigioso
lessico enciclopedico della lingua italiana. Esso
riporta:
Vivisezióne, sf. Dissezione anatomica di animali vivi effettuata a scopo di studio e sperimentazione.


Prof. Andre McLean, Dipartimento di
Farmacologia Clinica, University College, Londra,
durante una conferenza del 1991 riportata in
“Animals and Alternatives in Toxicology”:“
Sì, penso che sia ben chiaro a tutti noi che lavoriamo
nel campo della valutazione dei dati sulla
tossicità che, quando ci viene orgogliosamente
presentata un’enorme mole di dati dopo uno studio
di cancerogenicità [su animali], che dimostrano
che c’è stato un tumore in quest’organo o quest’altro,
li guardiamo e ci grattiamo la testa, e chiediamo
cosa mai possiamo farcene. Questo è ancor
più vero quando vengono somministrate dosi
enormi, senza niente che suggerisca cosa ci
potrebbe aspettare a dosi più basse. Molto spesso
penso che gli studi di cancerogenicità siano uno
spreco di tempo e uno spaventoso spreco di animali.
Vengono condotti in parte perché non siamo
ben sicuri di cos’altro fare, e in parte perché hanno
un significato politico, e aggiungerei, un significato
davvero misero”.

Dennis V. Parke, professore emerito di
Biochimica, Università del Surrey, Guilford, UK, 1
maggio 1996
“E’ impossibile valutare la sicurezza dei test su animali
usati per predire la sicurezza di farmaci e
sostanze chimiche negli umani”.


dr. Philip H. Abelson, ‘Testing for Carcinogens
with rodents’, Science (21 settembre 1990) p.
1375
“I test standard di carcinogenicità che usano roditori
sono una reliquia obsoleta dell’ignoranza degli
scorsi decenni”.

Prof. Gianni Tamino, Università di Padova,
Facoltà di Biologia
“I risultati della ricerca sugli animali non sono in
alcun caso trasferibili all’uomo”.

Dr. Stefano Cagno, medico - Dirigente Medico -
Azienda Ospedaliera Vimercate (MI)
Cagno S. (1997) Gli animali e la ricerca. Franco
Muzzio Editore
“La vivisezione è una pratica tanto grossolana,
erronea e fallace che chiunque di buon senso può
contestare anche sul piano scientifico”.

Kraus A. L. et al. (1996) Benzoyl Peroxide: An
Integrated Human safety Assesment for
Carcinogenicity. Regul. Toxicol. Pharmacol., 21,
87-107
“Non esistono evidenze scientifiche per considerare
i risultati [degli studi sui roditori] applicabili in
maniera significativa per la valutazione del rischio
per l’uomo”.

Le ricerche del dr. J. Horn
Negli anni 2001-2002, il dr. J. Horn e i suoi colleghi
svolsero due grosse ricerche di raccolta dati: in una
raccolsero risultati ottenuti sperimentando su 6468
esseri umani in 22 diverse sperimentazioni[92, 93];
in un’altra raccolsero i corrispondenti risultati ottenuti
su animali [94].
Il confronto diede esiti sorprendenti: i test su animali
e quelli sugli esseri umani vengono effettuati
SIMULTANEAMENTE [95], palese logica dimostrazione che i test su animali non sono considerati
validi neanche da coloro che li compiono.

brutta
21-11-04, 01:40 PM
Io mi domando come mai nel mondo ci sono persone che spendono fortune per i propri animali, che li fanno dormire nel proprio letto, che (casi recenti di cronaca) muoiono fra le fiamme e affogati per salvare i propri animali....e al tempo stesso ancora si permette questo schifo di trattamento su cani & C. Come è possibile?????? Io non mi intendo di scienza e non so nemmeno se noi potremmo vivere senza che venga fatta la sperimentazione su inteventi e medicine, come non so se gli animali sono davvero un termine di paragone valido. Non lo so. Certo è che se ti dicono "un bambino malato vivrà solo se verrà fatta la sperimentazione su un cane" è difficile prendere le parti dell'animale (ammettiamolo. Magari qualcuno fra noi opterebbe per il cane, ma a sangue freddo, e soprattutto se ci riguardasse da vicino, sarebbe impossibile). Però io dico: mettiamo che la sperimentazione è davvero indispensabile. Ma non possono catturare le pantegane, i topi di fogna, di cui ogni città è infestata? Perchè COMPRARE animali, allevarli per poi torturarli?:( Secondo me dietro c'è un business incredibile e i cari signori della politica che sono stati riportati nell'articolo, dovrebbero vergognarsi di usare il loro "potere" per coprire e proteggere chi ABUSA degli animali. [xx(]

Fabry
21-11-04, 03:14 PM
Per chi vuol sapere che succede nella vivisezione,quali aziende partecipano ecc. andate su questo sito http://www.laboratoricriminali.da.ru/ non stancatevi di leggere,leggete tutto e capirete molte cose.[V]