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Visualizza Versione Completa : la mia minù, poverina...



angy
14-08-04, 10:03 AM
:( ciao, sono tornata una settimana fa dalle vacanze e andando a riprendere i miei cricetini russi, daniel e minù, a casa di amici, che gentilmente si sono offerti di tenermili, ho notato che la piccola minù aveva una zampina posteriore morsicata, la cosa peggiore è che ora gli è rimasto solo l'ossicino perchè lei sicuramente mordicchiandosela per il dolore se l'è finita per rovinare, sicuramente sarà accaduto per una lite, eppure il piccolo daniel è sempre così pacifico....

Fabry
14-08-04, 09:46 PM
ciao angy,di sicuro daniel si è comportato così,per il cambiamento di casa e di abitudini.
Lo stress della mancanza delle sue abitudini l'ha innervosito parecchio.Comunque ora che è ritornato a casa e sarà tutto uguale a prima sarà più calmo.
In quanto a minù,vedi se trovi un veterinario per quella zampetta (anche se sarà difficile in questo periodo)

phodopus
20-08-04, 01:27 AM
I criceti russi non sono animali sociali. Non è questa la loro natura.

Le convivenze, anche tra membri di sesso opposto, sono sempre sul filo del rasoio: tutto funziona, ma solo a livello apparente, fin quando non esce fuori quel gene delle territorialità, naturalissimo e ben radicato nella loro indole, per dei micro meccanismi (comportamenti di uno dei due) impercettibili anche all’occhio del “padrone” più amorevole.

Gene che esplode di botto, all’improvviso, come un vulcano. E come un vulcano si fa sentire in tutta la sua potenza devastante e violenta.

Inutile chiedersi “come mai se fino ad oggi…”, perchè è nello scontro frontale, nell’intolleranza reciproca, che i criceti russi rivelano se stessi. Nella territorialità. Una territorialità genetica ripeto, ma anche, perfino, morfologica: è sufficiente osservare il ventre di un maschio adulto per rendersi conto delle enorme (in proporzione) ghiandola odorifera che hanno per marcare i confini.

Le convivenze sono solo una forzatura. Una forzatura da cattività che riesce, in determinate circostanza, per periodi più o meno lunghi (o perfino per tutta la vita) ma che spesso, MOLTO SPESSO, viene scalzata dalla natura più vera. Natura che, in questi animali, si può assopire, ma fino ad un certo punto.

Eppure, nonostante la dovuta precisazione, non è affatto detto che sia il maschietto la causa del trauma di Minù: quando due criceti litigano, non si tratta mai di scontri sporadici e casuali. Se l’idillio imposto dall’esterno si spezza, NON SI RICOSTRUISCE. Da quel momento i litigi si ripetono, ciclicamente, fino alla morte dell’altro (se non vengono separati).

Se Daniel ora si è calmato, se non hai visto con i tuoi occhi l’aggressione e non hai assistito ad ulteriori risse (violente), allora è sicuro, puoi esserne certa, che non è sua responsabilità.

È invece più probabile che sia accaduta una cosa piuttosto frequente con questi animali. Ovvero che nelle sue arrampicate nervose tra le sbarre (frutto dello stress dovuto al diverso ambiente), la cricetina sia rimasta incastrata.

Quando questo accade i criceti resistono per qualche ora; ma la natura selvatica è anche qui molto presente, e, arrivati ad un certo punto, tendono a risolvere da soli la situazione. Si chiama AUTOMUTILAZIONE.

Per questo le gabbie non sono mai la scelta migliore per i criceti. Soprattutto se non si osservano molto.

Ma nonostante tutto, spero ti possa consolare l’oggettivo fatto che i criceti, con tre zampe ci vivono tranquillamente. Soprattutto in cattività.

phodopus
20-08-04, 01:27 AM
I criceti russi non sono animali sociali. Non è questa la loro natura.

Le convivenze, anche tra membri di sesso opposto, sono sempre sul filo del rasoio: tutto funziona, ma solo a livello apparente, fin quando non esce fuori quel gene delle territorialità, naturalissimo e ben radicato nella loro indole, per dei micro meccanismi (comportamenti di uno dei due) impercettibili anche all’occhio del “padrone” più amorevole.

Gene che esplode di botto, all’improvviso, come un vulcano. E come un vulcano si fa sentire in tutta la sua potenza devastante e violenta.

Inutile chiedersi “come mai se fino ad oggi…”, perchè è nello scontro frontale, nell’intolleranza reciproca, che i criceti russi rivelano se stessi. Nella territorialità. Una territorialità genetica ripeto, ma anche, perfino, morfologica: è sufficiente osservare il ventre di un maschio adulto per rendersi conto delle enorme (in proporzione) ghiandola odorifera che hanno per marcare i confini.

Le convivenze sono solo una forzatura. Una forzatura da cattività che riesce, in determinate circostanza, per periodi più o meno lunghi (o perfino per tutta la vita) ma che spesso, MOLTO SPESSO, viene scalzata dalla natura più vera. Natura che, in questi animali, si può assopire, ma fino ad un certo punto.

Eppure, nonostante la dovuta precisazione, non è affatto detto che sia il maschietto la causa del trauma di Minù: quando due criceti litigano, non si tratta mai di scontri sporadici e casuali. Se l’idillio imposto dall’esterno si spezza, NON SI RICOSTRUISCE. Da quel momento i litigi si ripetono, ciclicamente, fino alla morte dell’altro (se non vengono separati).

Se Daniel ora si è calmato, se non hai visto con i tuoi occhi l’aggressione e non hai assistito ad ulteriori risse (violente), allora è sicuro, puoi esserne certa, che non è sua responsabilità.

È invece più probabile che sia accaduta una cosa piuttosto frequente con questi animali. Ovvero che nelle sue arrampicate nervose tra le sbarre (frutto dello stress dovuto al diverso ambiente), la cricetina sia rimasta incastrata.

Quando questo accade i criceti resistono per qualche ora; ma la natura selvatica è anche qui molto presente, e, arrivati ad un certo punto, tendono a risolvere da soli la situazione. Si chiama AUTOMUTILAZIONE.

Per questo le gabbie non sono mai la scelta migliore per i criceti. Soprattutto se non si osservano molto.

Ma nonostante tutto, spero ti possa consolare l’oggettivo fatto che i criceti, con tre zampe ci vivono tranquillamente. Soprattutto in cattività.