kikka11
09-03-06, 07:46 PM
Romania, bimba rinchiusa in gabbia
Missione della Croce rossa per salvarla
Vive dietro le sbarre, non in una prigione. Anche perché Corina, rumena di 16 mesi, non ha colpe se non quella di essere nata. I nonni la tengono rinchiusa in una gabbia di ferro di un metro cubo, tra escrementi e rifiuti. Mamma e papà non li conosce. Il suo unico compagno di giochi è un gatto, con cui condivide pure la ciotola del cibo. La Croce rossa italiana ha organizzato una missione per salvarla.
La mamma di Corina, una giovane lucciola, è sparita nel nulla; in paese si dice che sia stata uccisa dal racket della prostituzione. Il padre, invece, non si è mai visto. La bimba è stata cresciuta dai nonni, lui alcolizzato, lei psicolabile. I due si sono presto trasformati nei suoi aguzzini. Anziché darle una stanzetta, l'hanno rinchiusa in una gabbia di ferro, insieme a un gatto e a tanta sporcizia. Una situazione allarmante, ancor più grave per la bimba che soffre di gastroenterite cronica.
A denunciare questa caso di maltrattamenti familiari è stata una giovane connazionale. Michela, 29 anni, ha raccontato la storia di Corina all'associazione "I diritti civili del 2000", conosciuta durante la sua permanenza a Roma. Quando è tornata in Romania per sposarsi, la donna è stata seguita dalle telecamere di Sat 2000, nel progetto di un documentario per i fratelli Avati. Michela ha chiesto alla troupe di girare anche le immagini della gabbia di Corina.
Il filmato è finito nelle mani della Croce rossa italiana, che non si è tirata indietro. "Scriveremo alla presidenza della Croce rossa rumena - ha detto il direttore generale Tommaso Longhi - ; le chiederemo di interessarsi della bimba, avvisando che ci assumeremo noi l'onere finanziario di tutto. Intanto mandiamo immediatamente sul posto il nostro delegato nei Balcani". Corina sarà quindi presto consegnata a un futuro migliore.
tgcom
Non merita commenti
Missione della Croce rossa per salvarla
Vive dietro le sbarre, non in una prigione. Anche perché Corina, rumena di 16 mesi, non ha colpe se non quella di essere nata. I nonni la tengono rinchiusa in una gabbia di ferro di un metro cubo, tra escrementi e rifiuti. Mamma e papà non li conosce. Il suo unico compagno di giochi è un gatto, con cui condivide pure la ciotola del cibo. La Croce rossa italiana ha organizzato una missione per salvarla.
La mamma di Corina, una giovane lucciola, è sparita nel nulla; in paese si dice che sia stata uccisa dal racket della prostituzione. Il padre, invece, non si è mai visto. La bimba è stata cresciuta dai nonni, lui alcolizzato, lei psicolabile. I due si sono presto trasformati nei suoi aguzzini. Anziché darle una stanzetta, l'hanno rinchiusa in una gabbia di ferro, insieme a un gatto e a tanta sporcizia. Una situazione allarmante, ancor più grave per la bimba che soffre di gastroenterite cronica.
A denunciare questa caso di maltrattamenti familiari è stata una giovane connazionale. Michela, 29 anni, ha raccontato la storia di Corina all'associazione "I diritti civili del 2000", conosciuta durante la sua permanenza a Roma. Quando è tornata in Romania per sposarsi, la donna è stata seguita dalle telecamere di Sat 2000, nel progetto di un documentario per i fratelli Avati. Michela ha chiesto alla troupe di girare anche le immagini della gabbia di Corina.
Il filmato è finito nelle mani della Croce rossa italiana, che non si è tirata indietro. "Scriveremo alla presidenza della Croce rossa rumena - ha detto il direttore generale Tommaso Longhi - ; le chiederemo di interessarsi della bimba, avvisando che ci assumeremo noi l'onere finanziario di tutto. Intanto mandiamo immediatamente sul posto il nostro delegato nei Balcani". Corina sarà quindi presto consegnata a un futuro migliore.
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