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Visualizza Versione Completa : LIBRI DEDICATI AGLI ANIMALI



sandy
01-03-06, 10:21 AM
Riflessioni ed emozioni nel rispetto degli animali
Noi abbiamo un sogno
Introduzione di Goffredo Fofi
Bompiani - Collana: Tascabili - Saggi
n. 333 - Pagine 98 - Formato 12,5x17 - Anno 2006 - ISBN 8845256030
Fonte: www.liberonweb.com
http://www.liberonweb.com/asp/libro.asp?ISBN=8845256030
28 febbraio 2006
La diffusa brutalità nei confronti degli animali sia come forma di violenza gratuita, sia riferita allo sfruttamento e uccisione perpetrati a loro danno e finalizzati all'alimentazione, al vestiario, alta ricerca scientifica, è il tema specifico di questo libro. "E un pamphlet irato e persuaso, questo - scrive Goffredo Fofi nell'Introduzione - , è un'agile e convincente disamina di un problema che si è posto imperiosamente alla coscienza umana nella seconda metà dello scorso secolo, dapprima attraverso pochi generosi pionieri, da Gandhi al nostro Capitini... e poi a gruppi sempre più vasti di persone, colte e non colte, animate dal dovere che Schweitzer chiamava 'rispetto per la vita'."

Un pamphlet polemico e civile perché è doveroso almeno prendere atto di un vero e proprio disastro in termini di sofferenza animale di cui quotidianamente siamo responsabili. L'autrice non risparmia nessuno: studiosi, scienziati, pubblicitari... e si appella alla letteratura, che in tutte le epoche si è mostrata sensibile alle sofferenze di questi nostri fratelli, forse non minori. Un libro coraggioso, considerato che la lotta in difesa dei diritti degli animali sembra relegata all'interesse di pochi sensibili individui. In realtà c'è una linea sottile che lega l'indifferenza nei confronti degli abusi sugli animali a una più ampia deresponsabilizzazione che rende possibili guerre, stragi e crudeltà di ogni tipo.

sandy
08-05-06, 12:39 PM
ANIMALI? "NOI ABBIAMO UNO SOGNO". IN UN LIBRO
8 mag 06 - S. Cagno
Per stimolare un cambiamento di rotta nel comportamento di noi esseri umani, affinché non continuiamo a perpetuare i molti comportamenti crudeli che quotidianamente mettiamo in atto nei confronti delle altre specie.

8 maggio 2006 - È stato recentemente pubblicato nella collana Tascabili Bompiani Noi abbiamo un sogno di Annamaria Manzoni. L'autrice è una psicolaga e psicoterapeuta che negli ultimi anni si è impegnata attivamente e pubblicamente a favore degli animali, per stimolare un cambiamento di rotta nel comportamento di noi esseri umani, affinché non continuiamo a perpetuare i molti comportamenti crudeli che quotidianamente mettiamo in atto nei confronti delle altre specie. E questo è proprio il sogno dell'autrice e mio personale, "un sogno di giustizia, di riscatto, di trasformazione epocale, che urge verso la sua necessaria realizzazione". Il titolo però si rifà anche al celebre I have a dream, ossia Io ho un sogno, che un giorno Martin Luther King pronunciò in un'America in cui i bianchi potevano disporre a loro piacimento dei neri. E anche nel caso nel razzismo, così come dello specismo, ossia della discriminazione degli esseri viventi in base alla specie di appartenenza, si tratta di giustizia.
Sebbene Noi abbiamo un sogno è un libro formalmente ineccepibile, non risulta, come spesso succede, un vuoto esercizio accademico, ma il lettore può cogliere in ogni riga il coinvolgimento emotivo dell'autrice, forse potremmo dire la sua anima.
Annamaria Manzoni si scaglia contro tutte le forme di violenza diffuse e spesso sistematiche contro gli animali: la vivisezione, gli allevamenti intensivi, la caccia, eccetera e lo fa in maniera convincente e documentata. Tuttavia ritengo che in particolare il capitolo Tra psicologia e animalismo, sia in grado di fornire un contributo veramente unico e di straordinaria importanza al movimento animalista e alla realizzazione delle nostre idee.
In esso l'autrice ci spiega, da un punto di vista psicologico, come il genere umano sia riuscito a compiere tante nefandezze contro gli animali senza provare disgusto. Ci chiarisce quali meccanismi psicologici collettivi permettono che tutto ciò continui con buona pace delle coscienza della maggioranza degli esseri umani. Da psichiatra posso affermare che le argomentazioni di Annamaria Manzoni sono lucidissime e impossibili da smontare; comprenderle aiuterà tutti noi che ci battiamo per i nostri fratelli minori a farlo, in futuro, in maniera migliore e più efficace.
Stefano Cagno

sandy
08-05-06, 12:39 PM
ANIMALI? "NOI ABBIAMO UNO SOGNO". IN UN LIBRO
8 mag 06 - S. Cagno
Per stimolare un cambiamento di rotta nel comportamento di noi esseri umani, affinché non continuiamo a perpetuare i molti comportamenti crudeli che quotidianamente mettiamo in atto nei confronti delle altre specie.

8 maggio 2006 - È stato recentemente pubblicato nella collana Tascabili Bompiani Noi abbiamo un sogno di Annamaria Manzoni. L'autrice è una psicolaga e psicoterapeuta che negli ultimi anni si è impegnata attivamente e pubblicamente a favore degli animali, per stimolare un cambiamento di rotta nel comportamento di noi esseri umani, affinché non continuiamo a perpetuare i molti comportamenti crudeli che quotidianamente mettiamo in atto nei confronti delle altre specie. E questo è proprio il sogno dell'autrice e mio personale, "un sogno di giustizia, di riscatto, di trasformazione epocale, che urge verso la sua necessaria realizzazione". Il titolo però si rifà anche al celebre I have a dream, ossia Io ho un sogno, che un giorno Martin Luther King pronunciò in un'America in cui i bianchi potevano disporre a loro piacimento dei neri. E anche nel caso nel razzismo, così come dello specismo, ossia della discriminazione degli esseri viventi in base alla specie di appartenenza, si tratta di giustizia.
Sebbene Noi abbiamo un sogno è un libro formalmente ineccepibile, non risulta, come spesso succede, un vuoto esercizio accademico, ma il lettore può cogliere in ogni riga il coinvolgimento emotivo dell'autrice, forse potremmo dire la sua anima.
Annamaria Manzoni si scaglia contro tutte le forme di violenza diffuse e spesso sistematiche contro gli animali: la vivisezione, gli allevamenti intensivi, la caccia, eccetera e lo fa in maniera convincente e documentata. Tuttavia ritengo che in particolare il capitolo Tra psicologia e animalismo, sia in grado di fornire un contributo veramente unico e di straordinaria importanza al movimento animalista e alla realizzazione delle nostre idee.
In esso l'autrice ci spiega, da un punto di vista psicologico, come il genere umano sia riuscito a compiere tante nefandezze contro gli animali senza provare disgusto. Ci chiarisce quali meccanismi psicologici collettivi permettono che tutto ciò continui con buona pace delle coscienza della maggioranza degli esseri umani. Da psichiatra posso affermare che le argomentazioni di Annamaria Manzoni sono lucidissime e impossibili da smontare; comprenderle aiuterà tutti noi che ci battiamo per i nostri fratelli minori a farlo, in futuro, in maniera migliore e più efficace.
Stefano Cagno

sandy
16-05-06, 12:14 PM
16 maggio - Roma
I diritti degli animali, un nuovo libro.

Le carenze della giurisprudenza, che attualmente non contempla la tutela dei diritti degli animali, sono l'argomento di un libro scritto da Francesca Rescigno, professore associato di Diritto Pubblico nella Facolta' di Scienze Politiche ''Roberto Ruffilli'' dove insegna Diritto Pubblico e Diritto Costituzionale Comparato.
La Rescigno recentemente ha cominciato ad occuparsi del tema dei diritti degli animali ragionando in una prospettiva comparata, ponendo a confronto le esperienze giuridiche di alcuni Paesi che hanno gia' riconosciuto la dignita' degli animali nelle loro Costituzioni con le recenti proposte italiane di modifica dell'articolo 9. Il volume in questione, che si intitola appunto ''I diritti degli animali - da res a soggetti'' (Giappichelli editore), sara' presentato oggi alle 17 a Roma presso l'istituto Luigi Sturzo.
Al dibattito che seguira' prenderanno parte, tra gli altri, il preside di Scienze politiche Fulco Lanchester e il presidente emerito della Corte costituzionale Cesare Ruperto.
(Per/Col/Adnkronos)

sandy
16-05-06, 12:14 PM
16 maggio - Roma
I diritti degli animali, un nuovo libro.

Le carenze della giurisprudenza, che attualmente non contempla la tutela dei diritti degli animali, sono l'argomento di un libro scritto da Francesca Rescigno, professore associato di Diritto Pubblico nella Facolta' di Scienze Politiche ''Roberto Ruffilli'' dove insegna Diritto Pubblico e Diritto Costituzionale Comparato.
La Rescigno recentemente ha cominciato ad occuparsi del tema dei diritti degli animali ragionando in una prospettiva comparata, ponendo a confronto le esperienze giuridiche di alcuni Paesi che hanno gia' riconosciuto la dignita' degli animali nelle loro Costituzioni con le recenti proposte italiane di modifica dell'articolo 9. Il volume in questione, che si intitola appunto ''I diritti degli animali - da res a soggetti'' (Giappichelli editore), sara' presentato oggi alle 17 a Roma presso l'istituto Luigi Sturzo.
Al dibattito che seguira' prenderanno parte, tra gli altri, il preside di Scienze politiche Fulco Lanchester e il presidente emerito della Corte costituzionale Cesare Ruperto.
(Per/Col/Adnkronos)

sandy
25-05-06, 12:39 PM
LIBRI: PECORE DIVENTANO INVESTIGATRICI IN 'GLENNKILL'
24 mag 06
Miss Maple protagonista spassoso per il debutto in giallo della Swann.
24 maggio 2006 - Ragiona come la Miss Marple di Agatha Christie, ma ha un soffice vello e cammina a quattro zampe, la pecora protagonista del romanzo 'Glennkill' che, non a caso, si chiama proprio Miss Maple. E' uscita, insieme al montone nero Othello, alla lanosa Cloud e a tutto il resto del gregge, dalla penna dell'esordiente Leonie Swann, oggi a Milano per una presentazione con Gene Gnocchi, Paola Calvetti e, ovviamente, una pecora.
Vegetariana e animalista, tanto da dedicare la sua tesi di dottorato alla coscienza degli animali, la 30enne tedesca ha una vera passione per le pecore, nata durante un viaggio in Irlanda.
''In Baviera, dove vivo, ci sono pecore, ma solo in Irlanda le ho viste muoversi liberamente ed e' subito scattato il colpo di fulmine'' racconta la graziosa scrittrice che, per assumere l' insolito punto di vista di un quadrupede, ha passato diversi mesi in Irlanda, a contatto con greggi e pastori. ''Si pensa che le pecore non siano molto intelligenti, invece conoscono i trucchetti per ottenere cio' che vogliono - racconta divertita - poi, come tra noi, ci sono quelle piu' sveglie e quelle un po' piu' tonte, ma grazie a un pastore sono riuscita a individuare la mia Miss Maple, che nel libro ho definito la pecora piu' intelligente del mondo''.
A Miss Maple, infatti, nel romanzo, che ha la struttura e l'andamento narrativo del giallo, con intrighi e colpi di scena, toccano onere e onore di scoprire l' assassino dell'amatissimo pastore George, ritrovato all'alba con una vanga piantata in mezzo al petto. ''Ho scelto il giallo perche' e' un genere noto e - dice Leonie - a portata delle stesse pecore, che conoscono il problema del mangiare e dell' essere mangiate, mentre non capirebbero nulla di politica o di evasione fiscale!''. Nel romanzo, c'e' anche ''un piccolo tocco filosofico, dato dal mostrare quanto un certo affannarsi umano, per il potere o per i soldi, sia assolutamente irrilevante per le pecore''.
La tensione tra le due logiche, quella animale e quella umana, su argomenti di peso come la fede o il senso della vita, ha inevitabilmente anche dei riflessi umoristici, assolutamente spassosi. Difficile, poi, non appassionarsi alle vicende del montone Othello, scappato da un circo; della giovane Zora, spaventata dall'abisso, ossia dalla paura di finire in polpette; del capogregge Sir Ritchfield, anziano ma ancora temuto, e del suo gemello Malmuth, capace di stendere un cane lupo. Per loro, come disposto dal testamento del pastore George, si spalancano le porte dell'Europa e quelle di un nuovo genere, il thriller, che Leonie Swann ha intenzione di adottare per il sequel di 'Glennkill', che iniziera' a scrivere il prossimo agosto, terminato il tour promozionale nei 13 paesi dove e' in uscita il suo romanzo d'esordio.
(ANSA)

sandy
25-05-06, 12:39 PM
LIBRI: PECORE DIVENTANO INVESTIGATRICI IN 'GLENNKILL'
24 mag 06
Miss Maple protagonista spassoso per il debutto in giallo della Swann.
24 maggio 2006 - Ragiona come la Miss Marple di Agatha Christie, ma ha un soffice vello e cammina a quattro zampe, la pecora protagonista del romanzo 'Glennkill' che, non a caso, si chiama proprio Miss Maple. E' uscita, insieme al montone nero Othello, alla lanosa Cloud e a tutto il resto del gregge, dalla penna dell'esordiente Leonie Swann, oggi a Milano per una presentazione con Gene Gnocchi, Paola Calvetti e, ovviamente, una pecora.
Vegetariana e animalista, tanto da dedicare la sua tesi di dottorato alla coscienza degli animali, la 30enne tedesca ha una vera passione per le pecore, nata durante un viaggio in Irlanda.
''In Baviera, dove vivo, ci sono pecore, ma solo in Irlanda le ho viste muoversi liberamente ed e' subito scattato il colpo di fulmine'' racconta la graziosa scrittrice che, per assumere l' insolito punto di vista di un quadrupede, ha passato diversi mesi in Irlanda, a contatto con greggi e pastori. ''Si pensa che le pecore non siano molto intelligenti, invece conoscono i trucchetti per ottenere cio' che vogliono - racconta divertita - poi, come tra noi, ci sono quelle piu' sveglie e quelle un po' piu' tonte, ma grazie a un pastore sono riuscita a individuare la mia Miss Maple, che nel libro ho definito la pecora piu' intelligente del mondo''.
A Miss Maple, infatti, nel romanzo, che ha la struttura e l'andamento narrativo del giallo, con intrighi e colpi di scena, toccano onere e onore di scoprire l' assassino dell'amatissimo pastore George, ritrovato all'alba con una vanga piantata in mezzo al petto. ''Ho scelto il giallo perche' e' un genere noto e - dice Leonie - a portata delle stesse pecore, che conoscono il problema del mangiare e dell' essere mangiate, mentre non capirebbero nulla di politica o di evasione fiscale!''. Nel romanzo, c'e' anche ''un piccolo tocco filosofico, dato dal mostrare quanto un certo affannarsi umano, per il potere o per i soldi, sia assolutamente irrilevante per le pecore''.
La tensione tra le due logiche, quella animale e quella umana, su argomenti di peso come la fede o il senso della vita, ha inevitabilmente anche dei riflessi umoristici, assolutamente spassosi. Difficile, poi, non appassionarsi alle vicende del montone Othello, scappato da un circo; della giovane Zora, spaventata dall'abisso, ossia dalla paura di finire in polpette; del capogregge Sir Ritchfield, anziano ma ancora temuto, e del suo gemello Malmuth, capace di stendere un cane lupo. Per loro, come disposto dal testamento del pastore George, si spalancano le porte dell'Europa e quelle di un nuovo genere, il thriller, che Leonie Swann ha intenzione di adottare per il sequel di 'Glennkill', che iniziera' a scrivere il prossimo agosto, terminato il tour promozionale nei 13 paesi dove e' in uscita il suo romanzo d'esordio.
(ANSA)

sandy
12-06-06, 01:09 PM
LIBRI, IL MAIALE PROCESSATO ED IMPICCATO
12 giu 06
"Bestie e giudici" dello scrittore francese Jean Real.

12 giugno 2006 - Oggi sono gli uomini ad essere processati e multati per maltrattamenti agli animali, ma in passato (e nemmeno troppo remoto) erano gli animali a salire sul palco degli imputati.
Oltre ai gatti neri accusati di stregoneria dai giudici dell' Inquisizione, di processi contro gli animali ce ne sono stati diversi, sia in tribunali ecclesiastici che civili.
Secondo Jean Real, scrittore che ha appena pubblicato in Francia 'Betes et Juges', uno degli ultimi processi di questo tipo si è svolto nel 1846 in Slavonia, una regione della Croazia.
Ma di giudizi concernenti animali ce ne sono stati, lungo i secoli, in tutta Europa e non solo: a cavallo tra il 1600 e il 1700 in Canada a essere accusate sono state persino delle tortorelle.
Uomo e animale
Alla base di questi curiosi processi c'è una concezione dell' uomo e dell' animale come 'soci' in un progetto di vita comunitaria: le bestie nascevano e vivevano con le famiglie, verso le quali avevano obblighi e doveri.
Se venivano meno a questo 'patto', erano giudicate e punite: è successo per esempio ad un maiale che aveva tentato di mangiare un neonato, nel 1385.
La bestia è stata processata e condannata all' impiccagione, ma vestita con abiti umani e indossando una maschera che riproduceva le fattezze di un volto.
Molti dei processi hanno riguardato maiali e cavalli, le bestie più legate agli uomini e quindi quelle che maggiormente ne condividevano il lavoro e la vita.
Ma davanti ai giudici sono finiti anche cavallette, bruchi, anguille, topi accusati di proliferare a dismisura e danneggiare così le coltivazioni dell'uomo.
Per il processo gli accusati beneficiavano di un avvocato difensore: uno di loro, Rambaud, riuscì nel 1545 a vincere la causa ottenendo per gli insetti che proteggeva, colpevoli di rovinare le vigne di un paese della Savoia, un bosco solo per loro.
Ma il processo poteva anche concludersi con la scomunica da parte delle autorità ecclesiastiche per i colpevoli.
Gli abitanti di Pont-de-Chateau, in Auvergne, nel 1690 decisero, dopo che preghiere, penitenze e messe solenni non avevano dato risultati, di rivolgersi al re di Francia per combattere un' invasione di bruchi.
Il pappagallo testimone
Nel 1793 un pappagallo parlante venne usato come testimone dai rivoluzionari per giudicare un nobile francese colpevole di aver insegnato all'animale a ripetere 'viva il re'.
Peccato che durante il processo l'uccello restò in silenzio, fischiettando solo piacevoli melodie: l'accusa al suo nobile padrone Louis de La Viefville venne allora tramutata in «aver cercato di insegnare al pappagallo ritornelli odiosi».
Se gli animali domestici erano puniti per le loro infrazioni, quelli selvatici erano scusati: Jean Real spiega nella sua opera che questi ultimi, non condividendo alcun progetto di vita comune con gli uomini, non erano considerati alla stessa stregua di asini, maiali o cavalli.
Lo scrittore ricorda che nei secoli scorsi gli animali domestici erano considerati così vicini agli essere umani da indurre gli studiosi a studiare l'anatomia dei maiali per comprendere il corpo umano.
Uomini ed animali erano insomma appartenenti a una stessa società i cui limiti non dovevano essere oltrepassati né dagli uni, né dagli altri.
Tullio Giannotti
La Sicilia

ale71
03-09-06, 11:52 AM
vi chiedo una cortesia,cerco da tempo libri su gli animali estinti e quelli in estinzione potreste essermi d'aiuto?

ale71
03-09-06, 11:52 AM
vi chiedo una cortesia,cerco da tempo libri su gli animali estinti e quelli in estinzione potreste essermi d'aiuto?

ale71
04-09-06, 08:26 PM
non vi mollo mi dovete aiutare...

ale71
08-09-06, 10:15 PM
sto ancora aspettando...[}:)]

ale71
08-09-06, 10:15 PM
sto ancora aspettando...[}:)]

sandy
09-09-06, 10:22 AM
mi dispiace.....per il momento non ho notizie

sandy
09-09-06, 10:22 AM
mi dispiace.....per il momento non ho notizie

sandy
15-09-06, 12:07 PM
questo penso sia bellissimo....

DELLA PIETA', PER GLI ANIMALI. DA LEGGERE
A cura di Gino Ditadi il libro edito da Isonomia.

15 settembre 2006 - Ciro Troiano
Fin dall’antichità è stato posto il problema se gli animali avessero o meno, oltre all'anima sensitiva, quella razionale e se fosse legittimo ucciderli per cibarsene. Alcuni pensatori, come Aristotele, e gli stoici, consideravano gli animali come meri strumenti dell’uomo, altri filosofi invece, come Pitagora, Teofrasto o Plutarco, consideravano una gravissima ingiustizia sacrificare esseri viventi e addirittura attribuivano loro un’ anima razionale.
Teofrasto (373- 287 ca.a.C.), allievo di Aristotele e suo successore nella direzione del Liceo, è, tra le altre cose, autore di un’opera semisconosciuta, rimasta nell’oblio per secoli: “Della Pietà”. Si tratta di un opera nella quale critica fortemente la zoofobia e l’ antropocentrismo di Aristotele con il suo ridurre il mondo animale a “mondo di schiavi”: “Le piante sono fatte per gli animali e gli animali per l’uomo, quelli domestici perché ne usi e se ne nutra, quelli selvatici, se non tutti, almeno la maggior parte, perché se ne nutra e se ne serva per gli altri bisogni” (Aristotele, Libro I della Politica alla riga 1256b).
Scrive Teofrasto: "Gli uomini si sono messi a sgozzare le vittime e ad insanguinare gli altari da quando, avendo fatto esperienza di fame e di guerre, hanno immerso le loro mani nel sangue. (...) Tutte le specie sono intelligenti, ma esse differiscono per l’educazione e per la composizione del miscuglio dei primi elementi. Sotto tutti rapporti, dunque, la razza degli altri animali ci è apparentata ed essa è la stessa della nostra; poiché i mezzi di sussistenza sono gli stessi per tutti, come l’aria che respirano, secondo Euripide, e un sangue rosso scorre in tutti gli animali e tutti mostrano d’avere in comune per padre il cielo e per madre la Terra".
Non si tratta di semplice diversità di vedute, ma modi completamenti diversi di considerare il mondo, la vita, la natura, gli uomini e gli altri animali. Si comprende facilmente come quest’Opera sia stata ostica ai seguaci di Aristotele che hanno imperato per secoli nella filosofia cristiana. Basti pensare a Cartesio che, nella filosofia moderna, rappresenta il macellaio filosofico del mondo animale, i cui rigurgiti continuano a macchiare di sangue gran parte del pensiero occidentale.
Scrive Ditadi nella Premessa: “Viviamo un’epoca che non ha precedenti. La filosofia non può tacere l’angoscia del nostro tempo. Essa è chiamata a contraddire la cultura della morte e della non-memoria, a difendere la speranza in un nuovo mattino del mondo che cancelli lo strapotere dell’esistente”.
L’ Opera di Teofrasto, scritta tre secoli prima di Plutarco e così lungamente ignorata, è una proposta concreta, incredibilmente attuale per innalzare la civiltà, ingentilire il mondo, riordinare la vita. Un’Opera contro la riduzione della vita a cosa, una dolce, forte Pietà, come aurora della conoscenza e porta della giustizia.
Il Testo curato da Gino Ditadi, è la prima edizione italiana; contiene una ricca introduzione di 150 pagine ai dieci lunghi frammenti (recuperati da Manoscritti greci compreso il Papiro Petrie) e, complessivamente, 400 note critiche, per un totale di 280 pagine ottimamente stampate.

Teofrasto, “Della Pietà”.
A cura di Gino Ditadi, Isonomia, Este (Pd), 2005.
Pagine 280, € 40,00
animali&animali

Leonardo
15-09-06, 03:42 PM
Sandy...
Ma tu ce l'hai la tastiera?
Chiedo ai moderatori l'applicazione del regolamento che è valso per far chiudere la discussione sui prodotti della Iams riguardo alla divulgazione di prodotti comerciali e il riferimento ad latri siti con finalità simili a questo.
A meno che il regolamento debba essere rispettato solo da alcuni e non da altri.

_Martina_
15-09-06, 04:43 PM
"gabbie vuote" di tom regan... molto interessante.... è un libro dedicato a tutte le persone che vorrebbero conoscere qualcosa di più per RISPETTARE VERAMENTE tutti gli animali..

sandy
16-09-06, 10:09 AM
Citazione:Messaggio inserito da Leonardo

Sandy...
Ma tu ce l'hai la tastiera?
Chiedo ai moderatori l'applicazione del regolamento che è valso per far chiudere la discussione sui prodotti della Iams riguardo alla divulgazione di prodotti comerciali e il riferimento ad latri siti con finalità simili a questo.
A meno che il regolamento debba essere rispettato solo da alcuni e non da altri.



Adesso basta la pazienza ha un limite ...... ne ho piene le p.... dei tuoi continui lamenti da bambino capriccioso ...sei pesante, ti piace contestare in continuazione......ma che vita conduci x essere così acido!!!!
cerchi sempre qualcosa x discutere....falla finita x cortesia!

sandy
16-09-06, 10:19 AM
Citazione:Messaggio inserito da _Martina_

"gabbie vuote" di tom regan... molto interessante.... è un libro dedicato a tutte le persone che vorrebbero conoscere qualcosa di più per RISPETTARE VERAMENTE tutti gli animali..


è veramente bello, invito a leggerlo.....non deluderà!

Leonardo
16-09-06, 04:52 PM
Citazione:Messaggio inserito da sandy
Adesso basta la pazienza ha un limite ...... ne ho piene le p.... dei tuoi continui lamenti da bambino capriccioso ...sei pesante, ti piace contestare in continuazione......ma che vita conduci x essere così acido!!!!
cerchi sempre qualcosa x discutere....falla finita x cortesia!

Perchè il regolamento che viene prontamente applicato dai moderatori per te non deve contare niente?
E' stata chiusa sul nascere la discussione sui prodotti della Iams colpevolizzando la persona che l'aveva aperta che pensava di fare una bella cosa.
Tu invece ti permetti di spammare come e quando ti pare, fare pubblicità ai prodotti che tu ritieni più opportuni e i libri che vuoi, con tanto di prezzo...
Perchè non metti anche il link per ordinarli via internet?
Un giorno provo io a mettere una inserzione pubblicitaria mascherata da discussione e vediamo cosa succede...
Sarà chiusa nel giro di pochi secondi.

sandy
07-11-06, 12:34 PM
LIBRI: QUANDO NOSTRO AMICO A 4 ZAMPE HA LE ORE CONTATE
7 nov 06
In uscita per Aam Terranuova.

7 novembre 2006 - Servono veterinari che facciano un po' di piu' gli psicologi, non solo di cani e gatti, ma anche dei loro 'padroni'. Il pericolo e' quello di compiere scelte affrettate in momenti particolarmente delicati, come quello degli ultimi giorni di vita degli amici a quattro zampe.
E' questo il difficile argomento affrontato da Stefano Cattinelli, veterinario, nel volume 'Amici fino in fondo' (Editrice Aam Terra Nuova, pp 124, euro 9), che tramite il racconto di alcune esperienze cerca di dare consigli utili a medici e pazienti. La vita degli animali infatti e' piu' breve di quella dell'uomo e quando il momento di separarsi si avvicina spesso una decisione molto diffusa e' anche quella piu' rapida: praticare la 'puntura'.
'Quella della morte dell'amico a quattro zampe e' un' esperienza devastante nel rapporto fra uomo e animale - spiega Cattinelli - ma il veterinario in questo caso puo' svolgere il ruolo di anello di congiunzione fra i due, accompagnando la persona nello stare al fianco del suo amico'.
La puntura insomma, secondo Cattinelli, non e' la soluzione obbligata, anzi, lo e' in un numero ridotto di casi. Il problema non sarebbero tanto le sofferenze dell'animale, quanto le resistenze della persona che non riesce ad affrontare questo naturale passaggio della vita, facilitando cosi' la decisione del veterinario che vede il 'padrone' in crisi.
Il periodo che precede il distacco, secondo l'autore, e' utile per elaborare la perdita, che avverrebbe con maggiore serenita'. Il medico potrebbe quindi contribuire maggiormente nel compiere una scelta lucida: 'In realta' e' solo chi ha vissuto tanto a lungo con l'animale che puo' sapere veramente quando viene raggiunto il limite consentito, perche' la soglia tra il lasciar andare l'animale e l'accanimento terapeutico e' molto sottile - spiega Cattinelli. E sostenere la persona, ragionare insieme su cosa fare, significa dedicare molto tempo a un singolo paziente' spiega il veterinario. La questione allora e' capire quando non bisogna accanirsi con le medicine, per lasciar morire l'animale in modo naturale. Il rapporto con l'amico a quattro zampe infatti e' sempre puramente emozionale: 'Con un animale non puo' esserci contrasto come con gli esseri umani, spiega Cattinelli. Cane o gatto restano semplicemente al nostro fianco, non giudicano. Il contrasto arriva quando stanno male, e' allora che non si e' piu' in grado di gestire il rapporto'.
E' in quel momento che la figura del veterinario diventa importante, nell'assistere il 'padrone' che analizza il suo rapporto con l'animale. 'In questi casi bisogna mettersi in gioco, ciascuno con il proprio vissuto - racconta il medico. Il veterinario puo' sostenere nel percorso fino alla morte dell'animale, ma sta alla persona cercare di dare un senso a questo dolore. Si pensa che rimanere al fianco dell'animale sia piu' doloroso, mentre bisogna essere lucidi in questo passaggio e lasciarlo andare. Piu' e' lunga un'agonia, piu' viene richiesta l'analisi di questo rapporto. Se l'animale - spiega il veterinario - ad esempio riempie altri vuoti emozionali, come quello di un partner o di una famiglia che non c'e', oltre al vuoto dell'animale alla sua morte si aggiungera' il vuoto che gli abbiamo chiesto di riempire'. Per questo e' necessario analizzare il valore della perdita per poi superarla. Secondo le esperienze raccolte da Cattinelli, riuscire a 'salutare' l'animale restando al suo fianco nel momento piu' doloroso renderebbe il distacco meno drammatico. E metodi alternativi come i fiori di Bach possono aiutare nel periodo piu' difficile.
(ANSA)

mi sembra un bel libro

sandy
07-11-06, 12:34 PM
LIBRI: QUANDO NOSTRO AMICO A 4 ZAMPE HA LE ORE CONTATE
7 nov 06
In uscita per Aam Terranuova.

7 novembre 2006 - Servono veterinari che facciano un po' di piu' gli psicologi, non solo di cani e gatti, ma anche dei loro 'padroni'. Il pericolo e' quello di compiere scelte affrettate in momenti particolarmente delicati, come quello degli ultimi giorni di vita degli amici a quattro zampe.
E' questo il difficile argomento affrontato da Stefano Cattinelli, veterinario, nel volume 'Amici fino in fondo' (Editrice Aam Terra Nuova, pp 124, euro 9), che tramite il racconto di alcune esperienze cerca di dare consigli utili a medici e pazienti. La vita degli animali infatti e' piu' breve di quella dell'uomo e quando il momento di separarsi si avvicina spesso una decisione molto diffusa e' anche quella piu' rapida: praticare la 'puntura'.
'Quella della morte dell'amico a quattro zampe e' un' esperienza devastante nel rapporto fra uomo e animale - spiega Cattinelli - ma il veterinario in questo caso puo' svolgere il ruolo di anello di congiunzione fra i due, accompagnando la persona nello stare al fianco del suo amico'.
La puntura insomma, secondo Cattinelli, non e' la soluzione obbligata, anzi, lo e' in un numero ridotto di casi. Il problema non sarebbero tanto le sofferenze dell'animale, quanto le resistenze della persona che non riesce ad affrontare questo naturale passaggio della vita, facilitando cosi' la decisione del veterinario che vede il 'padrone' in crisi.
Il periodo che precede il distacco, secondo l'autore, e' utile per elaborare la perdita, che avverrebbe con maggiore serenita'. Il medico potrebbe quindi contribuire maggiormente nel compiere una scelta lucida: 'In realta' e' solo chi ha vissuto tanto a lungo con l'animale che puo' sapere veramente quando viene raggiunto il limite consentito, perche' la soglia tra il lasciar andare l'animale e l'accanimento terapeutico e' molto sottile - spiega Cattinelli. E sostenere la persona, ragionare insieme su cosa fare, significa dedicare molto tempo a un singolo paziente' spiega il veterinario. La questione allora e' capire quando non bisogna accanirsi con le medicine, per lasciar morire l'animale in modo naturale. Il rapporto con l'amico a quattro zampe infatti e' sempre puramente emozionale: 'Con un animale non puo' esserci contrasto come con gli esseri umani, spiega Cattinelli. Cane o gatto restano semplicemente al nostro fianco, non giudicano. Il contrasto arriva quando stanno male, e' allora che non si e' piu' in grado di gestire il rapporto'.
E' in quel momento che la figura del veterinario diventa importante, nell'assistere il 'padrone' che analizza il suo rapporto con l'animale. 'In questi casi bisogna mettersi in gioco, ciascuno con il proprio vissuto - racconta il medico. Il veterinario puo' sostenere nel percorso fino alla morte dell'animale, ma sta alla persona cercare di dare un senso a questo dolore. Si pensa che rimanere al fianco dell'animale sia piu' doloroso, mentre bisogna essere lucidi in questo passaggio e lasciarlo andare. Piu' e' lunga un'agonia, piu' viene richiesta l'analisi di questo rapporto. Se l'animale - spiega il veterinario - ad esempio riempie altri vuoti emozionali, come quello di un partner o di una famiglia che non c'e', oltre al vuoto dell'animale alla sua morte si aggiungera' il vuoto che gli abbiamo chiesto di riempire'. Per questo e' necessario analizzare il valore della perdita per poi superarla. Secondo le esperienze raccolte da Cattinelli, riuscire a 'salutare' l'animale restando al suo fianco nel momento piu' doloroso renderebbe il distacco meno drammatico. E metodi alternativi come i fiori di Bach possono aiutare nel periodo piu' difficile.
(ANSA)

mi sembra un bel libro

eleozoo
07-11-06, 02:54 PM
IO & MARLEY, di John Grogan:

la storia esilarante di un giornalista che non si era reso coto di quanto potesse essere vivace un labrador. un libro che mi fa ridere forte ad ogni pagina, ed ispira tanta tenerezza, scritto in modo semplice e scorrevole, invoglia il lettore ad andare avanti ad oltranza, anche quando gli occhi si stanno chiudendo per il sonno, continui a leggere per vedere cos'altro combina marley!
dopo aver passato una vita con questo cane, l'autore non ha potuto resistere alla tentazione di dargli la celebrità che meritava.

LA TRAMA:
Quando John e Jenny, una giovane coppia della Florida, decidono di adottare un cane per fare pratica come genitori non si immaginano quale uragano sta per abbattersi sulla loro casa. Marley, un Labrador giallo, da adorabile cucciolo si trasforma immediatamente in un gigante maldestro che si lancia attraverso le porte a zanzariera, distrugge le pareti, sbava sugli ospiti, ingurgita qualsiasi cosa attiri la sua curiosità, dai gioielli ai divani, e fugge dai bar tirandosi dietro il tavolino. Insomma, è la vergogna della scuola di addestramento e la disperazione del suo veterinario, che non sa più quale tranquillante prescrivergli. Ma Marley ha anche un cuore puro e innocente. Come rifiuta ogni limite imposto alla sua esuberanza, così la sua lealtà e il suo attaccamento sono infiniti, e la sua allegria devastante ma contagiosa sa riconquistarsi ogni volta l'affetto dei padroni. Questo libro è la sua storia, le gesta di una "persona non umana" che ha condiviso le gioie e i dolori della famiglia mentre questa cresceva, se n'è sentito parte anche nei periodi in cui nessuno voleva più saperne di lui e soprattutto è stato, per tutta la sua esistenza, un distruttivo, insostituibile, commovente esempio d'amore e fedeltà.

HANNO COMMENTATO:
... ho riso a crepapelle, ho sorriso, ed infine ho pianto, ma quanto ho pianto!!!!! Libro fantasticamente realistico(...almeno per quanto mi riguarda!!!...) e ricco di sentimento!!!Scritto divinamente bene da un giornalista che ho saputo trasformare in parole ogni atteggiamento, sguardo, smorfia e rumore che caratterizzano i nostri animali !!!! chi possiede.. e ama.. un cane, non può fare a meno di leggerlo!!!! buon divertimento!!!

La gola che mi bruciava, gli occhi che facevano scendere qualche lacrima, incredibile per la prima volta in vita mia ho pianto leggendo un libro. E pensare che lo avevo comprato perchè adoro i cani.. i labrador, ed ero rimasto colpito dalla copertina e quello che c'era scritto e cioè che sono pazzi, devastanti ma li amiamo lo stesso. Un libro fantastico che ti strappa sorrisi e lacrime con una facilità sorprendente, certamente complice di tutto questo resta la passione per i nostri fedelissimi amichetti a quattro zampe. Un libro che ti lascia pensare e che ti pone i dubbi sui veri valori della vita... decisamente bello.

eleozoo
07-11-06, 02:54 PM
IO & MARLEY, di John Grogan:

la storia esilarante di un giornalista che non si era reso coto di quanto potesse essere vivace un labrador. un libro che mi fa ridere forte ad ogni pagina, ed ispira tanta tenerezza, scritto in modo semplice e scorrevole, invoglia il lettore ad andare avanti ad oltranza, anche quando gli occhi si stanno chiudendo per il sonno, continui a leggere per vedere cos'altro combina marley!
dopo aver passato una vita con questo cane, l'autore non ha potuto resistere alla tentazione di dargli la celebrità che meritava.

LA TRAMA:
Quando John e Jenny, una giovane coppia della Florida, decidono di adottare un cane per fare pratica come genitori non si immaginano quale uragano sta per abbattersi sulla loro casa. Marley, un Labrador giallo, da adorabile cucciolo si trasforma immediatamente in un gigante maldestro che si lancia attraverso le porte a zanzariera, distrugge le pareti, sbava sugli ospiti, ingurgita qualsiasi cosa attiri la sua curiosità, dai gioielli ai divani, e fugge dai bar tirandosi dietro il tavolino. Insomma, è la vergogna della scuola di addestramento e la disperazione del suo veterinario, che non sa più quale tranquillante prescrivergli. Ma Marley ha anche un cuore puro e innocente. Come rifiuta ogni limite imposto alla sua esuberanza, così la sua lealtà e il suo attaccamento sono infiniti, e la sua allegria devastante ma contagiosa sa riconquistarsi ogni volta l'affetto dei padroni. Questo libro è la sua storia, le gesta di una "persona non umana" che ha condiviso le gioie e i dolori della famiglia mentre questa cresceva, se n'è sentito parte anche nei periodi in cui nessuno voleva più saperne di lui e soprattutto è stato, per tutta la sua esistenza, un distruttivo, insostituibile, commovente esempio d'amore e fedeltà.

HANNO COMMENTATO:
... ho riso a crepapelle, ho sorriso, ed infine ho pianto, ma quanto ho pianto!!!!! Libro fantasticamente realistico(...almeno per quanto mi riguarda!!!...) e ricco di sentimento!!!Scritto divinamente bene da un giornalista che ho saputo trasformare in parole ogni atteggiamento, sguardo, smorfia e rumore che caratterizzano i nostri animali !!!! chi possiede.. e ama.. un cane, non può fare a meno di leggerlo!!!! buon divertimento!!!

La gola che mi bruciava, gli occhi che facevano scendere qualche lacrima, incredibile per la prima volta in vita mia ho pianto leggendo un libro. E pensare che lo avevo comprato perchè adoro i cani.. i labrador, ed ero rimasto colpito dalla copertina e quello che c'era scritto e cioè che sono pazzi, devastanti ma li amiamo lo stesso. Un libro fantastico che ti strappa sorrisi e lacrime con una facilità sorprendente, certamente complice di tutto questo resta la passione per i nostri fedelissimi amichetti a quattro zampe. Un libro che ti lascia pensare e che ti pone i dubbi sui veri valori della vita... decisamente bello.

eleozoo
07-11-06, 03:30 PM
STORIA DI UN CANE E DEL PADRONE A CUI INSEGNÒ LA LIBERTÀ, di Renaldo Fischer:


veramente una lettura meravigliosa, un po' vecchiotto, è del 1996 ed è un po' difficile da reperire, ma ne vale davvero la pena!

LA TRAMA:
Storia di un cane e del padrone a cui insegnò la libertà è la storia di un'amicizia e, come dice Seneca, "l'affetto per un cane dona all'uomo grande forza". Faccia Bello è un cane un po' speciale, pieno di acciacchi, testardo e refrattario a qualsiasi disciplina ma soprattutto è un cane con una rara sensibilità e una straordinaria capacità di godere della vita in tutti i suoi aspetti. Il padrone, che inizialmente instaura con lui un burrascoso rapporto di forza dal quale esce inesorabilmnte sconfitto, impara a poco a poco a capire e ad apprezzare la saggezza e l'equilibrio del cane fino ad apprendere da lui un nuovo e più armonioso stile di vita.
Sembra quasi che Faccia Bello sia entrato nella vita del suo padrone con una missione, quella di insegnare all'uomo che gli è vicino qual è il vero senso della vita, e in che modo trovare dentro di sé la forza e la ricchezza necessarie per viverla pienamente e con profonda consapevolezza.
Un libro che ti spezzerà il cuore e contemporaneamente libererà il suo spirito, un libro che ti farà ridere e piangere, una storia d'amore, di amicizia e di magia per tutti coloro che credono nella capacità degli animali di compiere miracoli.

sandy
23-11-06, 12:41 PM
"I SETTE PECCATI CAPITALI DEGLI ANIMALI", IN UN LIBRO
23 nov 06
Presentazione del nuovo lavoro di Giorgio Celli.

23 novembre 2006 - Orsi golosi, bonobo lussuriosi, scoiattoli rossi avari, cani invidiosi, gatti pigri, lupi iracondi, e persino gazzelle superbe, fanno la loro comparsa nell'ultimo libro di Giorgio Celli, 'I sette peccati capitali degli animali', edito da Mursia, in uscita in questi giorni ed in presentazione, mercoledi' 29 novembre alle ore 18.00, presso la Libreria Feltrinelli di piazza Colonna 31-35.
Tra le pagine del libro, l'autore si diverte a rimescolare etologia ed etica, raccontando di animali che hanno comportamenti che non sembrano rispondere a logiche evolutive ma che, piuttosto, fanno capo a categorie morali: animali che distinguono fra Bene e Male, tra regole e peccato, disegnando, in tal modo, un nuovo 'inferno' in cui Celli colloca le specie piu' differenti, domestiche e non, assegnandole ai vari gironi percorrendo i quali incontriamo, per esempio, gli elefanti 'beoni' che cercano nelle pozze sotto gli alberi, frutti ricchi di zucchero, fermentati e, quindi, ad alta gradazione alcolica, senza bere 'serve' ma soltanto perche' 'da' piacere'.
L'autore, proprio seguendo tale filo di pensiero, attraversa il confine tra natura e morale e sembra dirci che, anche nel mondo animale, c'e' un'etica e che, anzi, l'idea del Bene e del Male ci appartiene proprio perche' siamo animali.
(Per/Opr/Adnkronos)

sandy
24-11-06, 12:00 PM
Sulla vivisezione
Edito da ETS, è uscito senza troppo clamore un piccolo gioiello "Sulla Vivisezione", capace forse di stupire non pochi: perché il suo autore è Richard Wagner, esimio compositore, di solito non accostato a tematiche animaliste.Annamaria Manzoni
Fonte: www.vegetariani.it

20.11.06
23 novembre 2006
"Sulla Vivisezione" è una lettera aperta, scritta a Ernst von Weber, in risposta al suo scritto "Le camere di tortura della morte", in cui Weber condannava "la vacua curiosità e mania di scoperta" che spingeva i vivisettori a fare "ogni sorta di esperimenti a vanvera su migliaia di esseri viventi".

La copertina del libro Sulla vivisezione Wagner, incurante che siano gli spiriti beffardi e motteggiatori i soli ad occuparsi delle prese di posizione contro la vivisezione, ne parla come della "più grave questione dell'umanità", della "barbarie più inumana"; la combatte con la forza fiera delle sue argomentazioni rifiutando di farlo in nome del principio dell'utilità, a cui oppone piuttosto quello della compassione per tutto ciò che vive: perché le società che ragionano solo in termini di interesse sono maledette e le religioni che le sostengono sono sdivinizzate, svuotate del dio che divulgano.
La compassione di cui Wagner parla, lontana da quella a buon mercato che si esprime con scuotimenti di testa e alzate di spalle, è compassione pura, è empatia, partecipazione, dolore dell'altro sentito nel proprio corpo e nella propria anima.
Sa bene di non doverla cercare nel dogma ecclesiastico, tranquillo nel ridurre gli animali a oggetti d'uso e consumo; e rabbiosamente comprende di non poterla trovare nei medici, quando questi, pur consacrati ad alleviare le sofferenze umane, difendono le torture sugli animali: così incapaci di compassione da diventare inaffidabili, nullità nel loro mestiere, già pronti, nella loro insensibilità alla sofferenza dell'altro, a passare alla sperimentazione umana, sostituendo una vittima debole e indifesa con un' altra altrettanto debole e indifesa.


La pietà nei confronti degli animali (che diventerà in Wagner anche difesa del vegetarianesimo) si esprime nell'ammonimento a chi "si arrampica sull'albero della scienza" a guardare non nell'interno sventrato di un animale vivo ma nei suoi occhi, dove "parla la sublime tristezza della natura, per il buio della sua esistenza....piena di tormento, poiché dove egli scherza con la scienza, l'animale prende la cosa sul serio". Se l'uomo è in grado di trasformare la propria sofferenza dandole un senso religioso o metafisico, l'animale è tutto lì nella sua percezione e nel suo sentire presente e privo di riscatto, e l'unica sublimazione della insensata sofferenza che gli viene inflitta sta, incredibilmente, nella sua capacità di continuare ad amare il suo tormentatore.
Straordinariamente attuale, Wagner sostiene la necessità di una abolizione incondizionata della vivisezione, senza se e senza ma, non una sua limitazione nè un controllo statale, che altro non produrrebbero se non la presenza "di un gendarme appositamente istruito a ogni conferenza di fisiologia dei signori professori e dei loro spettatori".


Grande Wagner, che traduce le pulsioni del suo genio in un atto di accusa dolentissimo ed estremo: l'eco della sua protesta attraversa un tempo che si misura in secoli, per arrivare dove nulla è cambiato, dove stato e chiese, istituzioni e scienza, solerti vigilano affinché la compassione tra esseri viventi sia tacitata in nome della necessità, ridicolizzata nella gerarchia di valori di comodo, sostituita dalla filosofia dell'interesse.



Note:

Sulla vivisezione
di Richard Wagner (traduzione a cura di Sandro Barbera, Giuliano Campioni)

sandy
24-11-06, 12:00 PM
Sulla vivisezione
Edito da ETS, è uscito senza troppo clamore un piccolo gioiello "Sulla Vivisezione", capace forse di stupire non pochi: perché il suo autore è Richard Wagner, esimio compositore, di solito non accostato a tematiche animaliste.Annamaria Manzoni
Fonte: www.vegetariani.it

20.11.06
23 novembre 2006
"Sulla Vivisezione" è una lettera aperta, scritta a Ernst von Weber, in risposta al suo scritto "Le camere di tortura della morte", in cui Weber condannava "la vacua curiosità e mania di scoperta" che spingeva i vivisettori a fare "ogni sorta di esperimenti a vanvera su migliaia di esseri viventi".

La copertina del libro Sulla vivisezione Wagner, incurante che siano gli spiriti beffardi e motteggiatori i soli ad occuparsi delle prese di posizione contro la vivisezione, ne parla come della "più grave questione dell'umanità", della "barbarie più inumana"; la combatte con la forza fiera delle sue argomentazioni rifiutando di farlo in nome del principio dell'utilità, a cui oppone piuttosto quello della compassione per tutto ciò che vive: perché le società che ragionano solo in termini di interesse sono maledette e le religioni che le sostengono sono sdivinizzate, svuotate del dio che divulgano.
La compassione di cui Wagner parla, lontana da quella a buon mercato che si esprime con scuotimenti di testa e alzate di spalle, è compassione pura, è empatia, partecipazione, dolore dell'altro sentito nel proprio corpo e nella propria anima.
Sa bene di non doverla cercare nel dogma ecclesiastico, tranquillo nel ridurre gli animali a oggetti d'uso e consumo; e rabbiosamente comprende di non poterla trovare nei medici, quando questi, pur consacrati ad alleviare le sofferenze umane, difendono le torture sugli animali: così incapaci di compassione da diventare inaffidabili, nullità nel loro mestiere, già pronti, nella loro insensibilità alla sofferenza dell'altro, a passare alla sperimentazione umana, sostituendo una vittima debole e indifesa con un' altra altrettanto debole e indifesa.


La pietà nei confronti degli animali (che diventerà in Wagner anche difesa del vegetarianesimo) si esprime nell'ammonimento a chi "si arrampica sull'albero della scienza" a guardare non nell'interno sventrato di un animale vivo ma nei suoi occhi, dove "parla la sublime tristezza della natura, per il buio della sua esistenza....piena di tormento, poiché dove egli scherza con la scienza, l'animale prende la cosa sul serio". Se l'uomo è in grado di trasformare la propria sofferenza dandole un senso religioso o metafisico, l'animale è tutto lì nella sua percezione e nel suo sentire presente e privo di riscatto, e l'unica sublimazione della insensata sofferenza che gli viene inflitta sta, incredibilmente, nella sua capacità di continuare ad amare il suo tormentatore.
Straordinariamente attuale, Wagner sostiene la necessità di una abolizione incondizionata della vivisezione, senza se e senza ma, non una sua limitazione nè un controllo statale, che altro non produrrebbero se non la presenza "di un gendarme appositamente istruito a ogni conferenza di fisiologia dei signori professori e dei loro spettatori".


Grande Wagner, che traduce le pulsioni del suo genio in un atto di accusa dolentissimo ed estremo: l'eco della sua protesta attraversa un tempo che si misura in secoli, per arrivare dove nulla è cambiato, dove stato e chiese, istituzioni e scienza, solerti vigilano affinché la compassione tra esseri viventi sia tacitata in nome della necessità, ridicolizzata nella gerarchia di valori di comodo, sostituita dalla filosofia dell'interesse.



Note:

Sulla vivisezione
di Richard Wagner (traduzione a cura di Sandro Barbera, Giuliano Campioni)

Kiragolden
30-11-06, 12:20 PM
TUO AFFEZIONATISSIMO FIDO, di Pasquale Piturru, Ed. Olimpia

E' un libro che ho appena cominciato. E' narrato dal cane stesso, è favoloso, lo consiglio. Comincia parlando del lupo e di come si è avvicinato alla tribù degli unmani, del processo di domesticazione e da lì parte con un argomento dietro l'altro.

L'autore è un veterinario comportamentalista che ha studiato molti anni in Germania.

sandy
22-01-07, 12:17 PM
Il nuovo libro di Jeffrey Moussaieff Masson

Il maiale che cantava alla luna
21 gennaio 2007

Il libro di Jeffrey Moussaieff Masson, "Il maiale che cantava alla luna - La vita emotiva degli animali da fattoria" (Ed. Il Saggiatore), e' un libro toccante, ma rigorosamente scientifico e logico: d'altra parte e' proprio sulla logica, e sul senso di giustizia che ciascuno di noi dovrebbe avere dentro, che si fonda la considerazione che tutti gli animali sono uguali, senzienti, e che non c'e' alcuna giustificazione a tenerli prigionieri e ucciderli per i piaceri del nostro palato.

Il libro esamina approfonditamente i comportamenti, la "storia", le abitudini delle varie specie animali che vengono normalmente allevate al fine di essere macellate (o di produrre latte e uova, e poi essere comunque macellate). E fa capire, ai tanti che ancora non l'hanno capito, come ciascuno di questi animali sia un essere sensibile, intelligente, la cui specie ha maturato nel corso dell'evoluzione comportamenti e modi di gestire la propria "societa'".


La posizione del libro, come l'autore stesso sostiene, e' "radicale", nel senso che egli non ammette giustificazioni di sorta all'uccisione degli animali, giustificazioni che tanti cercano, pronti ad arrampicarsi sugli specchi e a sostenere tesi assolutamente illogiche e ben poco oneste, pur di potersi mangiare un panino al prosciutto "con la coscienza a posto".

L'autore afferma infatti nell'introduzione:

E' sbagliato che un animale da fattoria viva bene, che la sua esistenza si concluda con una morte indolore e che venga poi usato per nutrire degli esseri umani? Molte persone risponderebbero che non lo e'. Io invece ritengo che valga la pena di chiedersi, per prima cosa, con che criterio si stabilisce che cosa significhi vivere bene per un animale da fattoria. Naturalmente abbiamo tutti una certa idea di che cosa potrebbe significare. Tuttavia, a parte i difensori dell'industria, pochi sarebbero pronti a sostenere che una comune mucca da latte conduca una vita felice. Pensiamo a una mucca a cui sono sotratti i vitelli alla nascita, e che poi viene munta intensivamente per alcuni anni. E' mantenuta costantemente gravida per garantire una produzione continua di latte, ma non le viene permesso di tenere il suo vitellino. Alla fine, invecchiata prima del tempo, quando la sua utilita' e' in declino, viene uccisa, ben prima di aver raggiunto il termine naturale della sua esistenza. Si puo' dire che questa mucca ha condotto una vita felice?".


L'esempio della mucca e' particolarmente toccante, perche' va a colpire un aspetto primario del mondo emotivo degli animali: l'amore, l'attaccamento di un animale, di qualsiasi specie sia, per il suo cucciolo.
Aggiunge infatti l'autore:
Se credete che una mucca non ripensi mai al proprio vitello, chiedete a qualsiasi allevatore per quanto tempo un vitellino appena nato e sua madre si chiamano a vicenda. Un allevatore mi ha detto che finche' possono vedersi gridano fino a perdere la voce, senza sosta.

si
29-01-07, 05:37 PM
Ovviamente se non lo avete già letto, oppure se non siete assidui spettatori di Quark (dato che descrive alcuni filmati andati in onda)...

"NELLA MENTE DEGLI ANIMALI" di Danilo Mainardi,
etologo, professore di ecologia comportamentale e presidente onorario Lipu, oltre a mille altre cose...
Riporto una parte di commento trovato in internet, non avrei saputo presentarlo meglio, a parte il fatto che secondo me è entusiasmante, si scoprono davvero cose incredibili sull'intelligenza delle specie di animali più disparate.

"Mainardi è direttore dal 1973 della scuola internazionale di etologia del Centro Ettore Majorana di Cultura scientifica di Erice e del Dipartimento di scienze Ambientali all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Grazie alla sua enorme esperienza nel campo dell’etologia ma anche della divulgazione scientifica, l’autore ci racconta come mammiferi ed uccelli non sono condizionati esclusivamente dall’istinto ma sono in grado di utilizzare la mente per risolvere problemi ed trovare soluzioni. Potremo quindi scoprire il cane che “parla” col proprio padrone, oppure il gatto che medita sulla soluzione ad un problema o l’airone che copia i pescatori.
“Nella mente degli animali” esce a distanza di tre anni dall’ultimo “Arbitri e galline. Le sorprendenti analogie tra il mondo animale e il mondo umano” in cui Mainardi ha tracciato le affinità e le differenze tra natura e cultura attraverso l’analisi delle azioni umane e animali.

L'ho finito ieri e sarei tentata di rileggerlo da capo! :D

Ginevrina
30-01-07, 11:06 AM
"Gli animali hanno un'anima"
Fa stare tanto male ma compone un affresco molto intenso sulla sensibilità e l'intelligenza del mondo animale, qualità talvolta messe alla prova dall'uomo. Per chi ha ancora dei dubbi in merito all'anima degli animali, o per chi non si stanca mai di affermare che l'uomo è l'unica bestia

sandy
02-02-07, 12:35 PM
ho comprato questo libro....dalle prime pagine posso dire che è molto bello e molto EMOZIONANTE!!!


Amici fino in fondo è un percorso di consapevolezza e amore nei confronti del nostro animale che sta per morire.

Questo libro racconta, attraverso episodi realmente accaduti, delle difficoltà che la persona incontra nel momento in cui sente che l'eutanasia, quella puntura che porta a morire l'animale, rappresenta per lui un momento di grosso conflitto interiore.
Le tre parti del libro conducono il lettore attraverso una serie di pensieri, emozioni e azioni nei confronti di tale evento.
Pensieri che necessariamente vengono richiesti all'uomo di fare, dato che la differenza peculiare tra lui e l'animale è specificatamente l'uso del pensiero.
Emozioni perchè il livello di comunicazione tra lui e il regno animale è esclusivamente il livello emozionale.
Azioni perchè di fatto nelle decisoni da prendere e nel susseguirsi degli eventi, la necessità di essere lucidi assume un ruolo fondamentale per gestire correttamente l'evento morte.
L'amore, l'amore che profondamente ha sempre legato l'uomo all'animale, rappresenta il motore che spinge l'uomo a cercare soluzioni diverse dalla solita eutanasia, e e che ci spinge a confrontarci con tale evento secondo i principi della guarigione spirituale.
Guarigione che, per definizione è esclusivamente esperienziale.
Sia per l'uomo che per l'animale.
http://www.stefanocattinelli.it/

sergiogiovannetti
03-02-07, 10:47 AM
allora leggetevi le avventure furettesche di R.Bach
Fido non si Fida
Cervello di Gallina, viaggio tra etologia e neuro scienze(almeno capite ulteriormente i comportamenti degli animali..)

sandy
10-02-07, 11:39 AM
deve essere molto bello.....

sandy
14-05-07, 12:35 PM
IO E LA MIA ALE
14 mag 07
In un libro di Silvia Giansanti, l'amore viscerale tra una donna e una gatta.


14 maggio 2007 - “Io e la mia Ale” è la storia di un amore viscerale tra una donna e una gatta di nome Alessandra. Una storia che dura dal 1990 al 2005 e in essa s’intrecciano momenti di vita vissuta dall’autrice Silvia Giansanti alle prese con la sua carriera nel mondo radiofonico e con situazioni familiari.
Al centro di tutto c’è Alessandra, una gatta tigrata arrivata all’improvviso in un giorno di maggio del 1990. Dopo 15 anni Alessandra si ammala di un tumore fulmineo e muore tra le braccia di Silvia, dopo un viaggio della speranza presso un grande centro veterinario di Roma.
Il libro è impreziosito da una breve prefazione di Licia Colò, che ha voluto esprimere tutta la sua emozione e di come un gatto possa entrare nell’anima di una persona, sintetizzando così in poche righe il messaggio che Silvia Giansanti ha voluto esprimere nella sua opera.
Il libro, finito di stampare a marzo 2007, è edito da Alberti Editori ed è disponibile presso le librerie dei maggiori centri.

berre87
05-11-08, 12:02 PM
Ciao...
qualcuno di voi può consigliarmi un libro serio e valido che tratti del cane in tutto e per tutto?
Mi spiego meglio, voglio conoscere più che posso la natura del cane, quindi l'anatomia, l'educazione corretta, ciò che gli fa bene e ciò che gli fa mele, come poterlo tenere al meglio (sia esteticamente che salutisticamente), le varie età e tutto ciò che comportano...insomma un libro che mi dia una buona infarinatura di base.

Cerco però un libro serio, anche di 1000 pagine [:p][:o)][B)], basta che dopo averlo letto posso dire di avere imparato veramente molto sul cane; non voglio uno di quei libri che ti dicono qualcosa, ma non entrano nel dettaglio.
Non so se esiste un libro così, ma se voi lo conoscete ditemelo, ve ne sarò grata!!!


[:253]