filmore
06-09-05, 09:34 AM
Immagine:
https://www.inseparabile.it/public/forum/filmore/20059610328_tarta.jpg
11,86KBTartaruga tipo Caretta Caretta
Nuotata-record per una tartaruga
ROMA - Tre mesi per arrivare dalla Calabria in Costa Azzurra. E’ il tempo impiegato da una tartaruga per percorrere quel tratto di mare che separa la costa italiana da quella francese.
Quasi ottanta centimetri di carapace, per nome solo una sigla, "1626A", la Caretta-Caretta, alla fine dello scorso aprile, era stata raccolta nel porto di Gioia Tauro da una motovedetta della Capitaneria. Piena di parassiti, e un po' malconcia in salute, aveva subito ricevuto le cure necessarie nel centro Wwf della riserva marina di Isola Capo Rizzuto. Poi, come ricorda Giuseppe Paolillo, del "Progetto tartarughe" del Wwf, era stata liberata nel corso dell'"Operazione Caretta" il 31 maggio, nelle acque del Golfo di Sant'Eufemia.
Le erano stati sufficienti sei giorni di cure nella riserva per rimettersi in sesto ed essere di nuovo pronta per riprendere il mare. Il Wwf aveva provveduto a un a rapida operazione di marcatura, con targhette metalliche, e poi via, qualche miglio al largo con la motovedetta della Guardia costiera di Vibo Valentia, per il tuffo liberatore.
Il 29 agosto, la sorpresa. L'acquario francese di Montpellier comunica al Wwf Italia la notizia della cattura di una grossa tartaruga marina, in buona salute, con una targhetta metallica nella pinna anteriore, con sigla "1626A".
Dopo un controllo sulle schede, gli esperti del Wwf hanno capito che si trattava di quella tartaruga. "Si è fatta una nuotatina di qualche centinaio di chilometri fino al Golfo del Leone" dice Paolillo. Resta da scoprire quale sia stato il tragitto, se via Mar Ligure, passando per le Bocche di Bonifacio, o se abbia fatto un'altra strada.
Da Repubblica 6.09.05
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11,86KBTartaruga tipo Caretta Caretta
Nuotata-record per una tartaruga
ROMA - Tre mesi per arrivare dalla Calabria in Costa Azzurra. E’ il tempo impiegato da una tartaruga per percorrere quel tratto di mare che separa la costa italiana da quella francese.
Quasi ottanta centimetri di carapace, per nome solo una sigla, "1626A", la Caretta-Caretta, alla fine dello scorso aprile, era stata raccolta nel porto di Gioia Tauro da una motovedetta della Capitaneria. Piena di parassiti, e un po' malconcia in salute, aveva subito ricevuto le cure necessarie nel centro Wwf della riserva marina di Isola Capo Rizzuto. Poi, come ricorda Giuseppe Paolillo, del "Progetto tartarughe" del Wwf, era stata liberata nel corso dell'"Operazione Caretta" il 31 maggio, nelle acque del Golfo di Sant'Eufemia.
Le erano stati sufficienti sei giorni di cure nella riserva per rimettersi in sesto ed essere di nuovo pronta per riprendere il mare. Il Wwf aveva provveduto a un a rapida operazione di marcatura, con targhette metalliche, e poi via, qualche miglio al largo con la motovedetta della Guardia costiera di Vibo Valentia, per il tuffo liberatore.
Il 29 agosto, la sorpresa. L'acquario francese di Montpellier comunica al Wwf Italia la notizia della cattura di una grossa tartaruga marina, in buona salute, con una targhetta metallica nella pinna anteriore, con sigla "1626A".
Dopo un controllo sulle schede, gli esperti del Wwf hanno capito che si trattava di quella tartaruga. "Si è fatta una nuotatina di qualche centinaio di chilometri fino al Golfo del Leone" dice Paolillo. Resta da scoprire quale sia stato il tragitto, se via Mar Ligure, passando per le Bocche di Bonifacio, o se abbia fatto un'altra strada.
Da Repubblica 6.09.05